Title: La comunicazione
1La comunicazione nellattività quotidiana del
medico
Alberto Ferrando Marcella Zera
2Problematiche
3carissimi colleghi, ritengo doveroso segnalarvi
ciò che mi è accaduto oggi SONO STATO CERCATO A
CASA DAI CARABINIERI DI MOLASSANA PERCHE' IL
PADRE DI 2 MIEI (NUOVI) PAZIENTI NON RIUSCIVA A
CONTATTARMI TELEFONICAMENTE.......
4le considerazioni che traggo sono le
seguenti siamo sempre piu' alla mercè della
follia di questi genitori inadeguati e della loro
arroganza davvero non piu' sopportabile come
è possibile che le Forze dell'Ordine prestino il
fianco a tanta dabbenaggine senza filtrare un
esposto così inadeguato per sede e motivi si
possono permettere i Carabinieri di chiamare un
Medico nella propria abitazione perchè il primo
balengo che passa si va a torto e malafede a
lamentare di una mancanza che il suo medico non
ha compiuto? E' sicuro che ricusero' la
scelta di questa infida famiglia ma mi verrebbe
anche voglia di ribellarmi a tutto cio'
ricorrendo a vie legali Se qualcuno ha da darmi
saggi consigli ,questi sono bene accetti.
5Problematiche del Pediatra di Famiglia
tempo di visita
6PROBLEMI DI GESTIONE
- Frequenza del problema ?
- Possibilità di diagnosi, prevenzione o di terapia
precoce? - Rapporti con la famiglia e la Società?
- Organizzazione dellattività professionale?
- Possibilità di gestione in ambulatorio ?
- Rapporti con gli specialisti ?
7Rapporto sullo stato di salute
- Nel rapporto vengono segnalati, fra gli altri, i
seguenti problemi - la mortalità nella fascia di età 15-24 anni
- due problemi di salute emergenti
- asma
- obesità
- una priorità assolutala salute mentale e in
generale la sofferenza psico-sociale
8Fattori da considerare
Conoscenza e competenza Rapporto medico
paziente Rapporti tra Colleghi
Comunicazione
9La comunicazione in medicina
10Capo IV Informazione e consenso1 -
linformazione (artt 33-35)
- Questo capo (art 33-35 ) attiene al problema
della COMUNICAZIONE - E fondamentale capire se il paziente (o il
parente) capisce quello che gli si dice. - E fondamentale rispettare la volontà del
paziente in merito allinformazione a terzi,
fossero anche parenti stretti. - E fondamentale la modalità espressa in parola ma
anche latteggiamento e la disponibilità con cui
si comunica
11CAPO IV Informazione e consenso Art. 33 -
Informazione al cittadino Il medico deve
fornire al paziente la più idonea informazione
sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive
e le eventuali alternative diagnostico-terapeutich
e e sulle prevedibili conseguenze delle scelte
operate. Il medico dovrà comunicare con il
soggetto tenendo conto delle sue capacità di
comprensione, al fine di promuoverne la massima
partecipazione alle scelte decisionali e
ladesione alle proposte diagnostico-terapeutiche.
12Ogni ulteriore richiesta di informazione da parte
del paziente deve essere soddisfatta. Il medico
deve, altresì, soddisfare le richieste di
informazione del cittadino in tema di
prevenzione. Le informazioni riguardanti
prognosi gravi o infauste o tali da poter
procurare preoccupazione e sofferenza alla
persona, devono essere fornite con prudenza,
usando terminologie non traumatizzanti e senza
escludere elementi di speranza. La documentata
volontà della persona assistita di non essere
informata o di delegare ad altro soggetto
linformazione deve essere rispettata.
13Art. 38 - Autonomia del cittadino e direttive
anticipate - Il medico deve attenersi,
nellambito della autonomia e indipendenza che
caratterizza la professione, alla volontà
liberamente espressa della persona di curarsi e
deve agire nel rispetto della dignità, della
libertà e autonomia della stessa. Il medico,
compatibilmente con letà, con la capacità di
comprensione e con la maturità del soggetto, ha
lobbligo di dare adeguate informazioni al minore
e di tenere conto della sua volontà. In caso di
divergenze insanabili rispetto alle richieste del
legale rappresentante deve segnalare il caso
allautorità giudiziaria analogamente deve
comportarsi di fronte a un maggiorenne infermo di
mente. Il medico, se il paziente non è in grado
di esprimere la propria volontà, deve tenere
conto nelle proprie scelte di quanto
precedentemente manifestato dallo stesso in modo
certo e documentato.
14Quando apri la bocca preoccupati di quello che
può venire fuori !!!
15(No Transcript)
16(No Transcript)
17http//www.webmm.ahrq.gov/
18http//www.webmm.ahrq.gov/
19Submitters of selected cases will receive 300,
paid anonymously through PayPal. Please click
here for more information on selection criteria
and honorarium. When a case is selected, the
editors invite an expert author to write a
commentary based on the case
20Bambino di 9 mesi visita per febbre e riduzione
dell'appetito. Diagnosi OMA prescritta
amoxicillina per via orale. Il medico
somministra la prima dose al bambino, in
ufficio, e illustra passo-a-passo come
somministrare il farmaco tramite siringa.
21A domicilio il padre somministra la dose
successiva senza togliere il cappuccio della
siringa. Il bambino presenta improvvisamente
difficoltà respiratoria e collasso. Il servizio
di medicina di emergenza rapidamente intervenuto
intuba il b. e lo trasporta in ospedale. Nonostan
te lintubazione, non si riesce a ventilare
adeguatamente
22Il bambino viene trasportato in sala operatoria
broncoscopia. Viene rimosso il cappuccio della
siringa depositato in trachea. Il giorno
successivo morte cerebrale.
23- Questo è un tragico caso di malinteso di
istruzioni per quanto riguarda la
somministrazione di farmaci. Il caso solleva tre
domande. - Malinteso delle istruzioni sulla
somministrazione dei farmaci - Il pediatra poteva evitare quanto avvenuto?
- Il sistema sanitario può essere re-ingegnerizzata
per ridurre l'incidenza di eventi di questo tipo?
24Varie pubblicazioni dimostrano che i pazienti
ricordano e comprendono meno della metà di quello
che i medici spiegano. (1,2) Per quanto riguarda
le istruzioni sui farmaci, meno della metà dei
pazienti capisce come assumere un farmaco ( ad
esempio a stomaco vuoto o di assumerlo tre volte
al giorno). (3) I pazienti che sembrano essere a
maggior rischio sono quelli con basso livello di
istruzione. (4) (5) , i pazienti anziani, i
pazienti con malattie croniche, e pazienti di
basso status socio-economico o educativo.
25occorre fare molta attenzione perché non tutto
quello che viene comunicato arriva al ricevente.
- Anzi, di solito
- il soggetto vuole dire 100
- in realtà dice 80
- il ricevente sente 50 (a causa dei disturbi
dell'ambiente) - capisce 30
- ricorda 20
26-
- Ley P. Communicating with patients improving
communication, satisfaction, and compliance.
London New York Croom Helm Ltd. 1988. - 2. Rost K, Roter D. Predictors of recall of
medication regimens and recommendations for
lifestyle change in elderly patients.
Gerontologist. 198727510-15. - 3. Williams MV, Parker RM, Baker DW, et al.
Inadequate functional health literacy among
patients at two public hospitals. JAMA.
19952741677-82. - 4. Miller LG, Liu H, Hays RD, et al. Knowledge of
antiretroviral regimen dosing and adherence a
longitudinal study. Clin Infect Dis.
200336514-8. - 5. Ad Hoc Committee on Health Literacy for the
Council on Scientific Affairs AMA. Health
literacy report of the Council on Scientific
Affairs. JAMA. 1999281552-7.
27Forse il modo più semplice ed efficace per
migliorare la comunicazione e ridurre gli errori
di routine è quello di utilizzare il metodo
teaching-back" (noto anche come la "show-me"
(9,10 )
28(No Transcript)
29FATTORI SOGGETTIVI/COMPORTAMENTALI
clicca
- LA SORVEGLIANZA DELLADULTO E FONDAMENTALE PER
PREVENIRE I COMPORTAMENTI A RISCHO DEL BAMBINO - LADULTO DEVE CONOSCERE I PERICOLI ED AVERE UNA
FORMAZIONE E SENSIBILITA SULLA SICUREZZA - UNA DELLE CAUSE DEGLI INCIDENTI NEL BAMBINO,
SOPRATTUTTO SE PICCOLO, PUO ESSERE UN
COMPORTAMENTO NON ADEGUATO DELLADULTO
306. Schillinger D, Bindman A, Stewart A, Wang F,
Piette J. Functional health literacy and the
quality of physician-patient communication among
diabetes patients. Patient Education and
Counseling. In Press. Available at ccessed
January, 2004. 7. Williams MV, Baker DW, Honig
EG, Lee TM, Nowlan A. Inadequate literacy is a
barrier to asthma knowledge and self-care. Chest.
19981141008-15. 8. Schillinger D, Machtinger
E, Win K, et al. Are pictures worth a thousand
words? Communication regarding medications in a
public hospital anticoagulation clinic
Abstract. J Gen Intern Med. 200318(s1)187. 9.
Schillinger D, Piette J, Grumbach K, et al.
Closing the loop physician communication with
diabetic patients who have low health literacy.
Arch Intern Med. 200316383-90. 10. Bertakis
KD. The communication of information from
physician to patient a method for increasing
patient retention and satisfaction. J Fam Pract.
19775217-22. 11. Delp C, Jones J.
Communicating information to patients the use of
cartoon illustrations to improve comprehension of
instructions. Acad Emerg Med. 19963264-270.
12. Dowse R, Ehlers MS. The evaluation of
pharmaceutical pictograms in a low-literate South
African population. Patient Educ Couns.
20014587-99. 13. McMahon SR, Rimsza ME, Bay
RC. Parents can dose liquid medication
accurately. Pediatrics. 1997100330-3. 14.
Youmans S, Schillinger D. Functional health
literacy and medication use the pharmacist's
role. Ann Pharmacother. 2003371726-9.
311996
Un caso indimenticabile Meditazioni, a
distanza di tempo, su - Rapporti con la
famiglia - Informazioni alla famiglia -
Aggiornamento professionale - Comportamento per
le urgenze - Rapporti con i colleghi -
Deontologia professionale - Aspetti Medico legali
32Gli antefatti B. di circa 4 anni in terapia con
barbiturici per pregressa convulsione febbrile
(alletà di 2 anni). Controllo in studio per
bilancio di salute la mamma chiede se sospendere
la terapia barbiturica. Sono tentato in quanto
la b. non ha avuto episodi convulsivi da oltre 2
anni, lEEG è nella norma da sempre
(come lobiettività clinica).
33Il fatto (a casa) ore 20, sono tornato a casa da
pochi minuti, squilla il telefono. La mamma
angosciata mi dice che la bambina ha una
convulsione (con febbre). Mi chiede di andare a
visitarla.
34Riflessione - La b. abita sulle alture di
Genova partendo subito potrei arrivare in 10-15
minuti. Nel frattempo probabilmente la
convulsione è terminata .... le dico di
portare la b. al Gaslini (semmai ci vediamo
lì). La mamma è perplessa, vorrebbe subito il
medico a casa, sento qualcuno che dice che la b.
vomita........Insisto per farla portare
in ospedale.
35La telefonata al P.S Avviso il collega di
guardia medica al P.S., mi scuso per la
seccatura. Mi ricordo di avergli detto quando
arriverà lì la convulsione sarà terminata.
Nuova telefonata al P.S. Mi risponde subito il
collega. Parole testuali
è giunta cadavere!
36Vado al P.S., incontro il padre, mi dice non
vada da mia moglie, è arrabbiata con lei
37Lautopsia Soffocamento da ostruzione a livello
del carrefeur tracheale da cibo
(prosciutto cotto)
38STUDIAMO LE CAUSE PER TROVARE I RIMEDI
- DOBBIAMO SEMPRE PORCI LA DOMANDA
- QUESTO INCIDENTE ERA EVITABILE?
39(No Transcript)
40(No Transcript)
41(No Transcript)
42(No Transcript)
43(No Transcript)
44- Maltrattamento per omissione di
- Diagnosi
- Informazione ed educazione
- Prevenzione
45UNA STRANA MACROEMATURIA
46PRIMA VISITA Isabella, 5 anni e mezzo, si
presenta con un bel sorriso spontaneo
incorniciato da capelli biondi, così in disordine
che sembrava non fossero mai stati pettinati.
Abbigliamento dimesso. La mamma, altrettanto
trascurata nel vestire come nelligiene,
riferisce che dalla sera precedente faceva urine
con sangue. Non vi erano altri disturbi se non
modesto bruciore alla minzione. La mamma mi
riferisce che un mese prima era stata ricoverata
per macroematuria e mal di gola in trattamento
antibiotico la diagnosi di dimissione era di
glomerulonefrite acuta. Inoltre due settimane
prima, per due giorni, aveva avuto macroematuria
isolata esauritasi spontaneamente ma in
quelloccasione non era stata vista da nessun
pediatra.
47Esame obiettivo negativo. Esame urine ematuria
post-glomerulare ricovero. Durante la
degenza indici di flogosi negativi, la normalità
di quelli di funzionalità renale, della
protidemia, della calcemia e fosforemia, del
rapporto calcio/creatinina su urine e
dellurinocoltura. Unecografia renale e delle
vie escretrici nega la presenza di calcoli o
immagini suggestive di processi occupanti spazio
a livello vescicale. La bambina è in ottime
condizioni generali, vivace e asintomatica
perfettamente a suo agio in ambiente ospedaliero
come la mamma che non pare particolarmente
preoccupata. Lematuria si esaurisce nellarco di
48 ore e Isabella viene dimessa soprassedendo ad
altre indagini.
48Il giorno successivo alla dimissione si
ripresenta in ambulatorio la mamma porta il
pannolino che la bambina (a 5 anni!) usa di
notte, cosparso di chiazze di sangue rosso vivo.
Ispeziono attentamente la regione
vulvo-vaginale solo un modesto arrossamento.
Chiamo due miei colleghi tutti e tre concordiamo
sul fatto di non aver mai visto nulla di simile,
ma che una cistoscopia è obbligatoria 3 EPISODI
DI MACROEMATURIA!!! ECOGRAFIA RENALE E VIE
ESCRETRICI CISTOSCOPIA NELLA NORMA
49Ripercorro la storia di Isabella con cartelle
cliniche alla mano. Del penultimo ricovero
colpisce la frequenza delle minzioni anche a
distanza di mezzora luna dallaltra eppure la
mamma non segnalava pollachiuria (?!) ... quello
poi che era incomprensibile è che le minzioni,
pur ravvicinate, presentano reperti contrastanti
ematuria sì, ematuria no ... gli esami sono tutti
negativi ... i due episodi importanti si sono
verificati a distanza di un mese luno dallaltro
e uno breve inter ... la parola che viene in
mente è interciclico come in un ciclo mestruale!
Intanto Isabella era stata mandata a casa
50S. Di Munchausen by Proxy - malattia non
spiegata, protratta e/o così straordinaria da far
dire mai visto niente di simile - sintomi o
segni inappropriati o incongrui o presenti solo
in presenza della madre - trattamenti poco
efficaci o mal tollerati - bambini riferiti
poliallergici ad alimenti o farmaci - madri poco
preoccupate della malattia del bambino, che
stanno continuamente con il bambino in ospedale e
ne sono felici, dimostrando un buon rapporto con
il personale - famiglie in cui cè stata una
morte improvvisa non spiegata.
51Convulsioni
52Ricovero all'età di 6 mesi per convulsioni
ipoglicemiche. Le indagini ematochimiche e
strumentali eseguite risultarono nella norma e la
piccola venne dimessa in buona salute. A 2 anni
fu nuovamente ricoverata per la ricomparsa di
crisi convulsive ipoglicemiche. Le indagini
ematochimiche rivelarono uniperinsulinemia,
53Durante la degenza fu iniziata una terapia medica
che però si rilevò del tutto inefficace. Per il
persistere delle gravi crisi convulsive
ipoglicemiche fu sottoposta a intervento
chirurgico di pancreasectomia parziale e la
terapia con diazossido venne sospesa. Dopo un
iniziale periodo di apparente benessere (circa
due settimane dopo l'intervento), la piccola
presentò un altro episodio di ipoglicemia e fu
trasferita presso un centro per malattie
metaboliche con la diagnosi di iperinsulinismo
congenito. Anche in questo caso tutte le indagini
eseguite avevano dato esito negativo.
54Un giorno,in concomitanza con l'esecuzione di un
cateterismo selettivo pancreatico, fu colta
dall'ennesimo grave episodio di ipoglicemia,
tanto da dover essere trasferita presso l'unità
di terapia intensiva per il monitoraggio dei
parametri vitali. Nelle ore successive non
furono segnalate altre crisi, i medici iniziarono
a sospettare che si potesse trattare di una
ipoglicemia indotta con somministrazione di
farmaci.
55 La piccola venne tenuta in osservazione in
terapia intensiva per 5 giorni senza la
possibilità che potesse entrare in contatto
prolungato con i genitori. Nessun episodio
patologico fu segnalato. A questo punto la
madre di Cristina, affetta da diabete tipo I e
fino ad allora ritenuta insospettabile, fu
sospettata di avere somministrato insulina
sottocute alla propria figlia. Tuttavia,
entrambi i genitori negarono e la vicenda sembrò
così concludersi.
56Molti giorni dopo, quando ormai la bambina aveva
ripreso appieno il suo stato di salute, durante
una valutazione neuropsichiatrica i medici si
accorsero che mentre giocava con il suo orsetto
di pezza simulava la somministrazione di un
farmaco. Questo fatto indusse i sanitari ad
approfondire la vicenda.
Solo dopo molti mesi la madre confessò il reato,
era lei che aveva somministrato ripetutamente
insulina a Cristina fino al punto da indurre i
gravi sintomi neurologici che avevano obbligato
la bambina a sottoporsi a tutte quelle inutili e
invasive procedure e prescrizioni mediche,che
avrebbero potuto risultare fatali per la sua vita.
57(No Transcript)
58SIDS all of the following are true ? a complete
autopsy is performed, including examination of
the cranium and the cranial contents, and autopsy
findings are compatible with SIDS ? there is no
evidence of acute or remote inflicted trauma,
significant bone disease, or significant and
contributory unintentional trauma, as judged by
skeletal radiologic survey,33 postmortem
examination, and reliable clinical history ?
other causes and/or mechanisms of death are
sufficiently excluded, including meningitis,
sepsis, aspiration, pneumonia, myocarditis,
trauma, dehydration, fluid and electrolyte
imbalance, significant congenital defects, inborn
metabolic disorders, asphyxia, drowning, burns,
or poisoning ? there is no evidence of toxic
exposure to alcohol, drugs, or other substances
and ? thorough death- and/or incident-scene
investigation and review of the clinical history
reveal no other cause of death.
59(No Transcript)
60(No Transcript)
61 Il dolore che nasce dalla psiche patologia
somatoforme, da inganno e sindrome di Munchausen
by proxy
Epidemia di Malingering al Burlo . Cerchio R,
Brondello C., Lenhardt A.,Gagliardo A., Barbi
E.,Marchetti F. Medico e Bambino, 2002
62DI CHE COSA STIAMO PARLANDO
Dolore mezzo cosciente per fini anche inconsci
Patologia fittizia/Malingering (consapevole
inganno )
Dolore mezzo incosciente per uscire/sfuggire
al disagio
Disturbo somatoforme/Psicosom. (espressione
/problema psico)
Il presunto dolore del bambino e mantenuto
e utilizzato dal genitore
Munchausen by proxy (forma di abuso )
secondo fine ( diversi gradi e beneficiari )
Epidemia di Malingering al Burlo . Cerchio R,
Brondello C., Lenhardt A.,Gagliardo A., Barbi
E.,Marchetti F. Medico e Bambino, 2002
63Tre mesi didolori in Clinica Pediatrica
7 diagnosi di malingering , eta 11-16a, F/M
5/2)
Durata media del disturbo 1 anno ( 1 mese-26
mesi) (doctor shopping ed esami anche
invasivi )
Poco chiaro o assente un fine concreto del
disturbo ( simulazione ,disturbo fittizio o
somatoforme ?)
In tre casi dinamiche intrafamiliari gravemente
disturbate (intervento NPI
immediato)
In quattro casi attesa protetta e risoluzione
( diagnosi chiaramente esplicitata nella
lettera, contatto col pediatra curante )
Epidemia di Malingering al Burlo . Cerchio R,
Brondello C., Lenhardt A.,Gagliardo A., Barbi
E.,Marchetti F. Medico e Bambino, 2002
64Il Pediatra e la Munchausen by proxy
Spettatore innocente o colpevole ?
- Baby Jane fu ospedalizzata per 6 mesi durante
i quali e stata rianimata 100 volte. Unique
disease . La madre era estremamente attenta e
collaborativa con i medici ed era in confidenza
col personale ( but one). Avvelenava la
bambina.
-super specialisti invece di wise old doctor
linvio (delega) invece della discussione
collegiale
-la coda di paglia verso lutente
-La ricerca del consenso vs la presa di
responsabilita
-personal status and professional rivalries
(ovvero lorgoglio di aver trovato limpossibile
65(No Transcript)
66(No Transcript)
67(No Transcript)
68(No Transcript)
69MODALITÀ COMUNICATIVE
-
- Comunicazione verbale
- utilizza le parole
- Comunicazione non verbale
- espressione del volto, gesti, tono della
voce, etc. E' meno facilmente sottoponibile a
"censura", e quindi tradisce gli effettivi
sentimenti, stati d'animo, opinioni. - Comunicazione simbolica
- il nostro modo di vestire, gli oggetti di
cui ci circondiamo, etc, costituiscono una parte
molto significativa della nostra comunicazione
70(No Transcript)
71ogni comunicazione avviene contemporaneamente su
due piani contenuto e relazione Mediante le
parole trasmettiamo delle informazioni e con i
segnali del corpo diamo informazioni alle
informazioni
Paul Watzlawick
72Informare di una situazione pericolosa
ridendo Dire Mi dispiace con il sorriso sulle
labbra Dire Mi sto divertendo in tono grave
73LINSICUREZZA PORTA ALLINCONGRUENZA LINCONGRUENZ
A PORTA A NON ESSERE CREDUTI
Queste considerazioni ci portano al principio
della forma In ogni messaggio limportanza della
forma è la seguente
Il segno è composto da un significante (la forma)
che veicola o meglio rimanda a un significato (il
contenuto). Per cui ne deriva un simile rapporto
tra significante e significato.
74LATTEGGIAMENTO
Termometro dellapertura/chiusura in medio stat
virtus
Una chiusura eccessiva, ci fa sembrare delle
persone intabarrate e timebondi alla
FANTOZZI Unaperture eccessiva ci possono far
sembrare un energumeno in mutandoni che si batte
il petto urlando, alla TARZAN Nel mezzo si pone
la posizione ideale, quello che dovrebbe apparire
in uninterazione, come un colloquio di lavoro o
un esame
75LO SGUARDO
Non sempre una persona che non ci guarda non ci
sta seguendo ma è probabile che ci dia
questidea perché durante la comunicazione in
presenza prediligiamo i seguenti canali che ci
classificano in base alla preferenza del canale
nelle seguenti tipologie soggettive
76IL DIALOGO E FORMATO DA
PAROLE
VOCE
GESTUALITA
77I SEGNALI NON VERBALI
I gesti, gli atteggiamenti, i comportamenti
favoriscono o, talvolta, ostacolano la
comunicazione. Il linguaggio non verbale spesso
viene utilizzato come codice di controllo
della comunicazione verbale.
78IL PARAVERBALE, CIOE I SEGNALI DELLA VOCE
(VOCE ACUTA, PARLARE VELOCEMENTE, ECC.)
LA MIMICA, CIOE I SEGNALI DEL VISO (SORRISO,
SOPRACCIGLIE AGGROTTATE, ECC.)
LA POSTURA, CIOE I SEGNALI DEL BUSTO, DELLE
GAMBE E DEI PIEDI (ACCAVALLARE LE GAMBE, BUSTO
PROTESO IN AVANTI, ECC.)
I SEGNALI AUTOMATICI, COME L ARROSSIRE, IL
SOSPIRARE, IL SUDARE, LA DILATAZIONE DELLA
PUPILLA
LA GESTUALITA, CIOE I SEGNALI DELLE BRACCIA
E DELLE MANI (GRATTARSI, STARE A BRACCIA
CONSERTE, ECC.)
I SEGNALI DEL CORPO
IL CONTATTO FISICO LA PELLE CALDA,
FREDDA, SUDATA
LA PROSSEMICA LA DISTANZA, VICINANZA CON L
INTERLOCUTORE
I SEGNALI SOCIALI, COME L ABBIGLIAMENTO, LA
COSMESI
PIU NE RACCOGLIAMO (COLLEGANDOLI) NELLA
RELAZIONE, PIU AFFIDABILITA INTERPRETATIVA
AVREMO
79La DISTANZA fisica tra noi e gli altri comunica
la distanza sociale e relazionale Jodorowsky
80ZONA INTIMA È la zona più privata, nella quale
facciamo entrare solo chi nutre la nostra intima
fiducia e non sempre Linvasione di questa area
produce senso di lotta o di fuga, che se non
espresso, può dare origine a stress Maggiore è
lautorità della persona più grande è lo spazio
di zona intima che le viene riconosciuto Qualora
si è costretti ad una momentanea invasione
reciproca della sfera intima (es. in bus,
ascensore), si tratta laltro come non persone
(non lo si guarda, non li si parla), se
prolungato ci si può sentire più a proprio agio
trasmettendo messaggi che nulla hanno a che fare
con il loro contenuto ma con il loro tono
rassicurante ZONA PERSONALE Nella sfera
personale hanno accesso quelle persone che non
sono dei semplici conoscenti, ma neppure in tale
confidenza da avere accesso alla zona più
prossima ZONA SOCIALE È la zona deputata allo
scambio formale e a contatti superficiali con
conoscenti o colleghi di lavoro. ZONA
PUBBLICA Tutta la zona visibile oltre alla zona
sociale Grazie ai nuovi media è possibile che
la zona pubblica di una persona entri in quella
personale di altre, per cui le seconde si sentono
di diritto rientrare nella zona personale dei
primi (es. i divi televisivi)
81OCCORRE, PERO, MOLTA PRUDENZA NESSUN CRITERIO
E ASSOLUTO, ANCHE QUELLO CHE CI SEMBRA IL PIU
ACCETTABILE. ANCHE LA SINCERITA A TUTTI I COSTI
POTREBBE RISULTARE INOPPORTUNA E/O OFFENSIVA,
INACCETTABILE. NESSUN SEGNALE DA SOLO HA UN
SIGNIFICATO UNIVOCO. IL LINGUAGGIO VERBALE E
QUELLO NON VERBALE SONO INTERDIPENDENTI E,
QUINDI, NELL INTERPRETAZIONE, DOBBIAMO TENER
CONTO NECESSARIAMENTE DI ENTRAMBI.
82Ma come faccio a sapere, discutere di queste cose
chiuso come sono nel mio ambulatorio e poi a fare
visite a domicilio mentre il telefono squilla in
continuazione????
www.apel-pediatri.it
WWW.APEL-PEDIATRI.IT
USA LE NUOVE (si fa per dire, sono quasi
vecchie) TECNOLOGIE
83Dal sito web è nata, quasi come conseguenza
logica, una mailing list. E, da questa , più
liste di discussione e comunicazione. Il Forum
prinncipale di discussione (forum_at_apel-pediatri.i
t) , attivo da circa 4 anni, è aperto a tutti gli
operatori sanitari, anche se tratta,
principalmente argomenti di pediatria ed ha come
obbiettivo principale la comunicazione tra
pediatri iscritti operanti in realtà lavorative
diverse (territorio, ospedale, università).
84Sia il sito web che la lista di discussione sono
privi di sponsorizzazioni sia farmaceutiche che
di altra natura
85(No Transcript)