Title: La comunicazione di genere
1La comunicazione di genere
- Giuseppina Pellegrino
- Dipartimento di Sociologia e Scienza Politica
- Facoltà di Scienze politiche
- Università della Calabria
- gpellegrinous_at_yahoo.com g.pellegrino_at_unical.it
2Genere e comunicazione - 1
3Genere e comunicazione - 2
4Dilemmi e opportunità
- Stereotipi e rappresentazioni mediali delle
identità di genere (cfr. pubblicità
commerciale/istituzionale) resistenza al
cambiamento - E possibile riconciliare la comunicazione mass
mediale con il rispetto delle (molteplici)
differenze di genere? - Oscillazione tra pari opportunità e
valorizzazione delle differenze - Uso consapevole della comunicazione per
decostruire e ricostruire criticamente le
rappresentazioni delle identità di genere
5Obiettivi del seminario - 1
- Dis-articolare il campo semantico della
comunicazione per ri-articolarlo in unottica di
genere - Collocare la comunicazione nel contesto più ampio
e generale dei processi comunicativi come
processi sociali - Introdurre/intersecare unottica di genere e di
comunicazione della differenza
6Obiettivi del seminario - 2
- Ri-articolare la comunicazione per/in unottica
di genere - Comunicare la differenza la costruzione del
genere nel linguaggio e nei processi
istituzionali ed organizzativi - Dalloccultamento del genere alla sua
esplicitazione nei processi comunicativi - Il genere come prospettiva, come oggetto e come
destinatario nella comunicazione. - Neutralizzazione vs Enfatizzazione il dilemma
differenza/uguaglianza
7Un indice per orientarsi - 1
- I parte Comunicazione come processo sociale
- Il concetto di comunicazione
- Comunicazione verbale e non verbale
- Trasmissione, comportamento, interazione, dialogo
- Mass-media e comunicazione di massa
- I nuovi media
8Un indice per orientarsi - 2
- II parte Comunicazione e differenza
- Comunicare le differenze il linguaggio
- Comunicazione, stereotipi e rappresentazioni
sociali - Le identità di genere e il ruolo della
comunicazione - Gli ambiti della comunicazione attraverso una
prospettiva di genere
9Comunicazione come processo
10Pervasività della comunicazione
- Nella nostra vita quotidiana, sentiamo
continuamente parlare di comunicazione (più
spesso, di informazione), ma soprattutto facciamo
esperienza della comunicazione - La comunicazione è un processo sociale, centrale
nella interazione interpersonale e nella vita
delle organizzazioni - E possibile gestire questo fenomeno così
complesso, migliorarne gli esiti e raggiungere
consapevolezza delle sue ambiguità?
11Una guida per cominciare le 5 W
- Per analizzare un processo comunicativo occorre
chiedersi - chi (who) comunica cosa (what) a chi (whom)
usando quale canale (where) e con quali effetti
(what effects) - Lasswell, 1948
12A chi le aspettative e bisogni del pubblico di
riferimento (targeting)
G. Pellegrino, 2006
13Comunicazione vs Informazione
- Comunemente sovrapposte e confuse
- MA Entità differenziate per statuto e
caratteristiche - Informazione necessaria ma NON SUFFICIENTE perché
ci sia comunicazione - La circolazione dellinformazione non garantisce
che ci sia una comunicazione efficace
14Codice (Jakobson)
Contatto (Jakobson)
Contesto (Jakobson)
Messaggio (formulato)
Il modello della trasmissione (Shannon e
Weaver) Gli adattamenti di Roman Jakobson
15Caratteristiche del modello
- Equivalenza tra comunicazione e informazione
- Comunicazione come processo trasmissivo
unidirezionale che procede da una fonte emittente
ad una fonte ricevente, da un mittente ad un
destinatario del messaggio - Il messaggio, secondo il modello, viene
codificato e decodificato in maniera automatica
e non problematica (comunicazione tra macchine)
16Limiti del modello
- Modello riduzionista rispetto alla complessità
della comunicazione - Ignora la variabile contesto (emittente e
destinatario sono inseriti in contesti
socio-culturali specifici) - Ignora il carattere interattivo della
comunicazione e linterscambio dei ruoli tra
emittente e destinatario), i processi di
feed-back, le aspettative e gli atteggiamenti dei
partecipanti alla comunicazione, le loro
identità, incluse le differenze di genere - Modello astratto, universale, indifferente al
genere e allidentità dei partecipanti al
processo comunicativo
17Alle origini della comunicazione - 1
- Communis (ciò che è o viene messo in comune, o
anche condiviso), che è la stessa radice del
termine comunità (communitas) - Comunicazione/comunità accezioni che hanno a che
fare con lavere rapporti, essere in relazione
con qualcuno, quindi con un senso di
partecipazione.
18Alle origini della comunicazione - 2
- Cum Munus (dono/obbligazione superamento delle
barriere, da moenia, mura) - Ambivalenza della comunicazione come dono (onore)
ed onere, e come superamento di barriere o
confini
19Definizione di comunicazione - 1
- La comunicazione è quindi un atto di
compartecipazione, in cui tutti i partecipanti
condividono una stessa comune condizione e hanno,
per così dire, obblighi e doni, oneri ed onori.
E un processo attraverso il quale i partecipanti
creano e condividono informazioni (ma, oltre a
questo, creano e condividono un mondo comune),
utilizzando uno o più codici che siano comuni (o
che vanno costruiti per intendersi) (Giaccardi,
2005 14).
20Comunicazione come comportamento
- Comunicazione processo complesso, un fenomeno
dinamico e un tipo particolare di azione e di
comportamento sociale. - Scuola di Palo Alto ed i suoi principali autori
Watzlawick, Beavin e Jackson, fondatori
dellapproccio pragmatico alla comunicazione - Assioma della comunicazione non si può non
comunicare (inevitabilità della comunicazione)
21Comunicazione verbale/non verbale
- La comunicazione non è solo quella che passa
attraverso il linguaggio verbale (le parole) ma
anche quella veicolata attraverso gesti, mimica
facciale, postura del corpo, persino attraverso
il silenzio. - Comunicazione non verbale dimensione essenziale
della comunicazione in compresenza
(faccia-a-faccia) costituita dalla mimica
facciale e corporea (cinesica), dai tratti
paralinguistici (ritmo, tono di voce, uso delle
pause nel discorso), dalle posture, dalle
distanze fisiche tra i soggetti, dalluso
comunicativo dello spazio (prossemica) etc.
22Convergenza/divergenza
- Tra il livello non verbale e quello verbale può
esserci tanto convergenza (un livello rafforza
laltro) quanto divergenza (un livello
contraddice laltro, creando effetti di
spiazzamento o di menzogna). - La comunicazione non verbale
- - non può essere evitata
- - di solito precede quella verbale
- - è ritenuta particolarmente affidabile (in
quanto meno controllabile rispetto a quella
verbale, nel caso ad esempio il soggetto stia
mentendo) - - può essere fonte di profonde incomprensioni,
specialmente quando i partecipanti alla
comunicazione provengono da contesti culturali
differenti
23Dalla trasmissione al dialogo
- Più che trasmissione di segnali lungo un canale,
la comunicazione è un processo di trasformazione
e condivisione di significati, un processo
dialogico - Il dialogo presuppone lincontro di alterità, e
uno sforzo di relazione che passa per lascolto e
il riconoscimento dellaltro come interlocutore
(lelemento della reciprocità). Senza questo
riconoscimento non cè dialogo, ma solo monologhi
(...) Attraverso il dialogo è possibile non
soltanto lo scambio di informazioni che
arricchiscono la conoscenza, ma anche la
costruzione cooperativa di un mondo comune
attraverso lo scambio di simboli (Giaccardi,
2005, p. 15).
24Una definizione di sintesi
- La comunicazione è costruzione collettiva e
condivisa del significato, un processo dotato di
livelli diversi di formalizzazione,
consapevolezza e intenzionalità (Paccagnella,
2004, p. 27). - Comunicazione processo di costruzione sociale
orientato a creare e condividere significati tra
i partecipanti, a partire da risorse di vario
tipo che supportano linterazione comunicativa
25Comunicazione come interazione
- La comunicazione è un genere particolare di
attività sociale che comporta la produzione, la
trasmissione e la ricezione di forme simboliche e
presuppone lutilizzo di risorse di vario tipo
(Thompson, 1998 32-33). - Risorse mezzi di comunicazione (media)
- Media mezzi tecnici che supportano
materialmente le forme simboliche separando i
contesti di produzione da quelli di ricezione
26Media e distanziazione spazio-temporale
- Interazione faccia-a-faccia compresenza
spazio-temporale - Interazione mediata da mezzi tecnici separazione
dei contesti di produzione e fruizione delle
forme simboliche accessibilità estesa nel tempo
e nello spazio delle forme simboliche (es.
programmi tv)
27Mass media e comunicazione di massa
- Mass Media Un insieme di prodotti e di
istituzioni (es. libri, film, programmi
televisivi e radiofonici, ma anche le industrie e
le istituzioni che sono sorte intorno a specifici
mezzi tecnici, es. stampa, cinema, radio- tv) - Pubblico di massa pubblico disperso e
atomizzato, passivo e facilmente manipolabile - Comunicazione di massa processo di trasmissione
unidirezionale da emittenti dotati di un forte
potere a destinatari deboli e quasi inermi
28Linguaggio/codice
- Il linguaggio in quanto sistema organizzato di
associazioni tra segni e significati (ciò che si
definisce codice), è ciò che permette di
veicolare e condividere significati. - Parole sistemi stratificati di significati,
accumulati nel corso della storia, significati
che non sono mai separati, né separabili, dalla
cultura nella quale vengono elaborati e
condivisi.
29Alle origini della comunicazione - 1
- Communis (ciò che è o viene messo in comune, o
anche condiviso), che è la stessa radice del
termine comunità (communitas) - Comunicazione/comunità accezioni che hanno a che
fare con lavere rapporti, essere in relazione
con qualcuno, quindi con un senso di
partecipazione
30Alle origini della comunicazione - 2
- Cum Munus (dono/obbligazione superamento delle
barriere, da moenia, mura) - Ambivalenza della comunicazione come dono (onore)
ed onere, e come superamento di barriere o
confini
31Definizione di comunicazione - 1
- La comunicazione è quindi un atto di
compartecipazione, in cui tutti i partecipanti
condividono una stessa comune condizione e hanno,
per così dire, obblighi e doni, oneri ed onori.
E un processo attraverso il quale i partecipanti
creano e condividono informazioni (ma, oltre a
questo, creano e condividono un mondo comune),
utilizzando uno o più codici che siano comuni (o
che vanno costruiti per intendersi) (Giaccardi,
2005 14).
32Comunicazione come comportamento
- Comunicazione processo complesso, un fenomeno
dinamico e un tipo particolare di azione e di
comportamento sociale. - Scuola di Palo Alto ed i suoi principali autori
Watzlawick, Beavin e Jackson, fondatori
dellapproccio pragmatico alla comunicazione - Assioma della comunicazione non si può non
comunicare (inevitabilità della comunicazione)
33Comunicazione verbale/non verbale
- La comunicazione non è solo quella che passa
attraverso il linguaggio verbale (le parole) ma
anche quella veicolata attraverso gesti, mimica
facciale, postura del corpo, persino attraverso
il silenzio. - Comunicazione non verbale dimensione essenziale
della comunicazione in compresenza
(faccia-a-faccia) costituita dalla mimica
facciale e corporea (cinesica), dai tratti
paralinguistici (ritmo, tono di voce, uso delle
pause nel discorso), dalle posture, dalle
distanze fisiche tra i soggetti, dalluso
comunicativo dello spazio (prossemica) etc.
34Metacomunicazione
- La comunicazione non verbale può assumere una
funzione metacomunicativa, ovvero di commento
alla comunicazione verbale - Metacomunicazione è una comunicazione sulla
comunicazione, un messaggio che consente di
interpretarne un altro - In ogni comunicazione, dunque, vi è un piano del
contenuto e un piano della relazione che
accompagna il contenuto, e che costituisce la
metacomunicazione
35Codice
Messaggio (formulato)
Il modello della trasmissione (Shannon e
Weaver)
36Caratteristiche del modello
- Equivalenza tra comunicazione e informazione
- Comunicazione come processo trasmissivo
unidirezionale che procede da una fonte emittente
ad una fonte ricevente, da un mittente ad un
destinatario del messaggio - Il messaggio, secondo il modello, viene
codificato e decodificato in maniera automatica
e non problematica (comunicazione tra macchine)
37Limiti del modello
- Modello riduzionista rispetto alla complessità
della comunicazione - Ignora la variabile contesto (emittente e
destinatario sono inseriti in contesti
socio-culturali specifici) - Ignora il carattere interattivo della
comunicazione e linterscambio dei ruoli tra
emittente e destinatario), i processi di
feed-back, le aspettative e gli atteggiamenti dei
partecipanti alla comunicazione, le loro
identità, incluse le differenze di genere - Modello astratto, universale, indifferente al
genere e allidentità dei partecipanti al
processo comunicativo
38Dalla trasmissione al dialogo
- Più che trasmissione di segnali lungo un canale,
la comunicazione è un processo di trasformazione
e condivisione di significati, un processo
dialogico - Il dialogo presuppone lincontro di alterità, e
uno sforzo di relazione che passa per lascolto e
il riconoscimento dellaltro come interlocutore
(lelemento della reciprocità). Senza questo
riconoscimento non cè dialogo, ma solo monologhi
(...) Attraverso il dialogo è possibile non
soltanto lo scambio di informazioni che
arricchiscono la conoscenza, ma anche la
costruzione cooperativa di un mondo comune
attraverso lo scambio di simboli (Giaccardi,
2005, p. 15).
39Una definizione di sintesi
- La comunicazione è costruzione collettiva e
condivisa del significato, un processo dotato di
livelli diversi di formalizzazione,
consapevolezza e intenzionalità (Paccagnella,
2004, p. 27). - Comunicazione processo di costruzione sociale
orientato a creare e condividere significati tra
i partecipanti, a partire da risorse di vario
tipo che supportano linterazione comunicativa
40Comunicazione come interazione
- La comunicazione è un genere particolare di
attività sociale che comporta la produzione, la
trasmissione e la ricezione di forme simboliche e
presuppone lutilizzo di risorse di vario tipo
(Thompson, 1998 32-33). - Risorse mezzi di comunicazione (media)
- Media mezzi tecnici che supportano
materialmente le forme simboliche separando i
contesti di produzione da quelli di ricezione
41Tipi di interazione
Caratteristiche dellinterazione INTERAZIONE FACCIA A FACCIA INTERAZIONE MEDIATA (telefono, posta) QUASI-INTERAZIONE MEDIATA (tv)
Struttura spazio-temporale Compresenza spazio e tempo condivisi Separazione dei contesti, accessibilità estesa nel tempo e nello spazio Separazione dei contesti, accessibilità estesa nel tempo e nello spazio
Insieme degli indizi simbolici Indizi simbolici di molti tipi (es. voce, mimica facciale etc.) Contrazione dellinsieme degli indizi simbolici (verbale vs non verbale) Contrazione dellinsieme degli indizi simbolici
Comunicazione dialogica/a una direzione Dialogica Dialogica (Prevalentemente) a una direzione
(Thompson, 1998, p. 26)
42I nuovi media parole-chiave
- Interattività
- Multimedialità
- Dialogicità
- Distribuzione
- Piattaforme Non-proprietarie
- Universalità
- Convergenza
43Funzioni della tecnologia (ICT)
- Strumento di lavoro
- Medium per la comunicazione
- Database informativo
- Sistema complesso ed integrato di servizi al
pubblico e per la comunicazione interna - Innovazione organizzativa dei servizi e dei
contenuti - Immagine/identità dellorganizzazione
- Non esiste una definizione univoca di ICT a
seconda del contesto, essa può svolgere diverse
funzioni e aiutare a raggiungere scopi differenti
44Reti relazionali, tecnologie e sistemi informativi
- Sovrapposizione/integrazione tra reti relazionali
e reti tecnologiche - Reti relazionali network attraverso cui
linformazione, la comunicazione e le attività
sono realizzate in unorganizzazione (vedi anche
Comunità di Pratica) - Reti tecnologiche sistemi complessi in cui varie
componenti (umane e non-umane) e aggregati
socio-tecnici interagiscono, es.
Internet/Intranet - Sistemi informativi modalità di gestione (non
necessariamente automatizzata/informatizzata) di
informazioni, consistente dunque
nellacquisizione, memorizzazione, aggiornamento,
interrogazione, elaborazione di informazioni
(Atzeni et al., 1999).
45Canali nuovi, linguaggi nuovi
- Il medium è il messaggio (Marshall McLuhan)
- Il medium (la tecnologia che lo supporta) plasma
nuovi modi di fare le cose, nuovi tipi di
linguaggio, routine diverse (cfr. posta cartacea
vs e-mail) - Laddove vecchie pratiche vengono trasferite sul
nuovo medium, cambia il modo di svolgerle, di
farle proprie, e di condividerle.
46Definizione della situazione
- I partecipanti al processo comunicativo
definiscono una situazione comune, che rimanda ad
un contesto di significati condivisi
linterpretazione è sempre situata, e il successo
della interazione comunicativa dipende da quanto
comune e condivisa sia la definizione della
situazione dei partecipanti allinterazione - Definire una situazione è definire il ruolo degli
interlocutori nella relazione, e stabilire dunque
le attese reciproche, le regole a cui ci si dovrà
attenere e, non ultimo, il significato stesso dei
messaggi scambiati
47Emittenti e destinatari
- Non sono di norma delle entità astratte, ma dei
soggetti concreti (situati rispetto ad una serie
di elementi genere, etnia, lingua, classe) - Dispongono di competenze comunicative e di
conoscenze pregresse - La competenza comunicativa corrisponde alla
capacità del membro di una data società di
utilizzare in modo appropriato ed efficacemente
linsieme degli strumenti comunicativi e
metacomunicativi di cui dispone - Le differenze riguardanti le competenze
comunicative possono generare delle asimmetrie di
potere - Emittenti e destinatari hanno una storia
(esperienza) e delle conoscenze pregresse, sono
soggetti dotati di unidentità di genere
48Comunicazione e identità
- La comunicazione resta un tipo particolare di
azione sociale, ma diventa anche un insieme di
tecniche e di strumenti, un insieme di discorsi
significativi e di risorse decisive per la
costruzione dellidentità (compresa lidentità di
genere) dei partecipanti al processo comunicativo
- La comunicazione concorre alla costruzione
dellidentità di specifici soggetti attraverso
specifici linguaggi, in particolari contesti
sociali e organizzativi.
49Comunicazione e differenza/e
50In principio, il linguaggio
- Comunicare la differenza di genere significa
riconoscere il ruolo-chiave che il linguaggio
detiene nel costruire le categorie cognitive ed
esperienziali del genere come categoria non
puramente grammaticale, funzionale alla
concordanza, ma categoria semantica, dotata di
significato simbolico e non puramente arbitraria
(Violi, 1992)
51Genere linguistico e differenza di genere
- Il maschile e il femminile, in quanto termini
opposti che articolano la categoria della
differenza, non hanno lo stesso statuto, né
occupano la stessa posizione. La relazione che li
lega è quella della derivazione, in cui uno di
essi, il femminile, è ricavato dallaltro come
sua negazione () Il maschile si trova così a
ricoprire contemporaneamente la doppia posizione
di termine specifico per uno dei due sessi e di
termine generico che sta per luniversalità del
genere umano () (Violi, 1992 10-11)
52Differenza sessuale e differenza di genere
- () la differenza sessuale è da un lato
ancorata al biologico e precede la strutturazione
semiotica daltra parte essa viene poi
socialmente e culturalmente elaborata in altri
termini essa subisce un processo di
semiotizzazione nel momento in cui è iscritta in
un complesso sistema di rappresentazioni che
trasformano il maschio e la femmina nelluomo e
nella donna (Violi, 1992 10-11) - Passaggio dal sesso in quanto biologia e dato
naturale al genere in quanto risultato di
processi semiotici e linguistici di costruzione
di senso
53Neutralizzazione e occultamento
- Linguaggio e cultura occultano/negano la
differenza sessuale in quanto forma produttiva
di due diverse soggettività, di due diverse
sessualità, di due diverse modalità di
espressione e conoscenza (Violi, 1992 12) - Le istituzioni, che al loro livello minimo sono
articolate su convenzioni condivise e legittimate
(Douglas, 1990) sono fondate sullanalogia (col
corpo ad esempio nel caso della divisione del
lavoro) e costruiscono su di essa la loro
legittimazione e la loro stabilità - () Solo le istituzioni possono definire
lidentità la similarità è unistituzione
(Douglas, 1990 93) - Il posto delle donne nel mondo e il loro ruolo
tradizionalmente subordinato nella divisione del
lavoro fornisce autorità ad una situazione
sociale strutturata nella natura (Douglas, 1990
105) - Classificazioni sommerse portate avanti dalle
istituzioni fanno sì che strutture sociali
vengano percepite come naturali
54Genere come istituzione sociale
- Il genere è una struttura sociale che si origina
nellevoluzione della cultura umana e non nella
biologia o nella procreazione () unistituzione
che determina i tipi di aspettative presenti
negli individui, che ordina i processi sociali
della vita quotidiana ed è incorporato nelle
principali strutture organizzative della società
come leconomia, lideologia, la famiglia e la
politica (Lorber, 1995 19). - Rapporto costitutivo tra genere come istituzione
sociale e lotta per ottenere potere (differenze
di genere usate per giustificare lo sfruttamento
delle donne) - Genere crea simultaneamente differenza e
somiglianza - La maggior parte delle immagini femminili
prodotte dalla nostra cultura dipendono dal modo
in cui gli uomini vedono le donne e non da come
queste vedono se stesse (Lorber, 1995 27) - Una volta attribuito, il genere crea uniformità e
aspettative sul comportamento degli individui
55Valorizzare la differenza/e nella comunicazione
- Se linguaggio, cultura, istituzioni tendono ad
occultare o neutralizzare la differenza sessuale
e di genere, come è possibile valorizzare tale
differenza (insieme ad altre differenze di
classe, di etnia etc.)? - Se la comunicazione è dialogo con lalterità, in
vista di una trasformazione reciproca, in essa la
differenza e le differenze occupano un posto
privilegiato
56Comunicazione pubblica e cittadinanza di genere
- Le strategie comunicative poste in essere dalle
istituzioni pubbliche, in quanto componenti
costitutive delle loro politiche di genere,
sottendono ladesione a diverse visioni della
cittadinanza e della differenza di genere, che
possono intersecarsi, sovrapporsi e coesistere,
non senza contraddizioni e paradossi - Aderendo alla cittadinanza come discorso civico,
una comunicazione pubblica di genere si
costituisce dunque come arena privilegiata per la
costruzione sociale di discorsi e pratiche
inerenti al genere. La comunicazione presuppone
ed implica elaborare rappresentazioni del
rapporto tra uguaglianza, differenza, diversità e
diseguaglianza attraverso le varie attività e
tipologie di comunicazione che le istituzioni
pubbliche e gli altri attori della comunicazione
pubblica (media compresi) promuovono e diffondono
57Elementi di contesto agenti nella comunicazione
pubblica di genere
- Culture organizzative delle istituzioni/attori
emittenti della comunicazione che si manifestano
nella maggiore/minore attenzione al genere nella
comunicazione interna ed esterna - Rappresentazioni e stereotipi dellidentità di
genere presenti e circolanti nel sistema dei
media (mass media e new media) - Raccordo tra iniziative/campagne comunicative
gender- sensitive e politiche di genere a livello
nazionale ed internazionale - Percezione dei pubblici dei media e dei
riceventi/target delle campagne rispetto alle
modalità, contenuti e rappresentazioni di genere - Appropriazione/interpretazione dei contenuti da
parte dei pubblici target della comunicazione
pubblica di genere, in particolare di quella
istituzionale nella prospettiva della costruzione
di una nuova cittadinanza e di un nuovo rapporto
tra istituzioni e cittadini/e
58Il campo semantico della comunicazione pubblica
- Definizioni eterogenee di comunicazione pubblica,
classificazioni e tipologie diversificate a
seconda degli emittenti, dei contenuti, del
concetto di pubblico e di comunicazione
(disciplina in progress) - La comunicazione pubblica può essere
analiticamente dis-articolata e compresa a
partire dalle sue due componenti (comunicazione
e pubblica)
59Comunicazione/comunicazione pubblica
- Comunicazione pubblica specifico ambito/processo
comunicativo, che condivide alcune
caratteristiche e presupposti con la
comunicazione in generale - Per rispondere alla domanda che cosè la
comunicazione pubblica?, occorre prima chiedersi
che cosè la comunicazione? - La comunicazione è unazione ed un processo
sociale
60Emittenti e destinatari
- Non sono di norma delle entità astratte, ma dei
soggetti concreti (situati rispetto ad una serie
di elementi genere, etnia, - Dispongono di competenze comunicative e di
conoscenze pregresse - La competenza comunicativa corrisponde alla
capacità del membro di una data società di
utilizzare in modo appropriato ed efficacemente
linsieme degli strumenti comunicativi e
metacomunicativi di cui dispone - Le differenze riguardanti le competenze
comunicative possono generare delle asimmetrie di
potere - Emittenti e destinatari hanno una storia
(esperienza) e delle conoscenze pregresse, sono
soggetti dotati di unidentità di genere
61Ambiti di comunicazione verso la comunicazione
pubblica
- Gli emittenti, coloro che comunicano producendo
forme simboliche, possono essere attori di
livello molto diverso da singoli individui, a
gruppi di individui fino ad organizzazioni o
istituzioni. - La comunicazione è un genere di azione sociale i
cui attori sono molteplici, in quanto sono attori
sociali non soltanto i soggetti singoli
individuabili concretamente, ma anche
aggregazioni sociali super individuali (i gruppi,
le associazioni, le istituzioni).
62Ambiti di comunicazionelo schema di Lasswell
- 5W per analizzare un processo comunicativo
occorre chiedersi chi (who) comunica cosa
(what) a chi (whom) usando quale canale (where) e
con quali effetti (what effects). - La comunicazione istituzionale, quella politica,
quella dimpresa e quella sociale, ad esempio,
sono ambiti di comunicazione distinti e
distinguibili in base ai soggetti emittenti (i
comunicatori), ma congiuntamente, in base anche
ai pubblici di riferimento, al contenuto e alla
forma dei messaggi, ai codici e alle retoriche
messe in gioco, agli obiettivi che si intende
raggiungere attraverso la comunicazione, ai media
e alle tecniche utilizzate.
63Dalla comunicazione alla comunicazione pubblica
il concetto di pubblico
- Pubblico ciò che ha a che fare con linteresse
generale, inteso come affari che riguardano
lintera comunità (public affairs), lessere
pubblico come una proprietà di una cosa (ad es.
delle istituzioni publicness) - Comunicazione pubblica è una comunicazione di
interesse generale (cfr. Arena, 1995) promossa
tanto da istituzioni pubbliche quanto da soggetti
privati
64Sullinteresse generale
- Rinvia alloggetto della comunicazione pubblica
- Imparzialità, non controversia, certezza, bene
comune, universi valoriali condivisi - Distingue la comunicazione pubblica da quella
commerciale/di mercato - Tuttavia, vi sono soggetti non pubblici (es.
privati, Terzo settore) che possono promuovere
iniziative di comunicazione pubblica per
rispondere ad un interesse generale, a temi di
interesse collettivo e a finalità non lucrative
(es. comunicazione sociale promossa da
associazioni non profit, definita da alcuni
autori di solidarietà sociale)
65Pubblico e società civile
- Pubblico ciò che attiene alla società civile
come formazione diversa dallo Stato, terreno dei
conflitti che lo Stato deve mediare, base da cui
partono le domande cui il potere politico deve
rispondere, campo della mobilitazione,
associazione e organizzazione di forze sociali
che muovono verso la conquista del potere
politico (Bobbio cit. in Mancini, 2002)
66Pubblico e sfera pubblica
- Pubblico ciò che attiene alla sfera pubblica
borghese come definita da Habermas (1962), ovvero
gruppi di privati (borghesi) che difendono i loro
interessi economici e propugnano la libertà dei
commerci, esprimendo una critica nei confronti
del potere assoluto (formazione storica che
emerge nel corso del XVIII sec.)
67Pubblico e opinione pubblica
- La sfera pubblica borghese come privati riuniti
in pubblico è il luogo di un confronto politico
basato sulla pubblica argomentazione razionale,
dove piccoli gruppi di borghesi illuminati
perseguono un progetto razionale, costituendo ciò
che Habermas definisce opinione pubblica
critica. - La visione habermasiana, criticata in quanto
elitaria e pessimista, identifica nella
democratizzazione della sfera pubblica e
nellallargamento dei soggetti che vi entrano una
degradazione dellopinione pubblica critica e
della sfera pubblica borghese lopinione
pubblica è ricettiva (passiva) oppure è quasi
pubblica (alla libera iniziativa dei singoli
subentra lazione dello Stato, dei partiti, dei
sindacati, di altri gruppi organizzati)
68Pubblico e istituzioni pubbliche
- Pubblico ciò che attiene e si riferisce alle
istituzioni pubbliche, allo Stato, alla Pubblica
Amministrazione. - Comunicazione pubblica è in senso stretto, quella
comunicazione istituzionale che viene attivata
tra Stato, P.A. e cittadini con varie finalità
(definizione ristretta di comunicazione
pubblica)
69Una definizione allargata di comunicazione
pubblica
- Interesse generale, società civile e sfera
pubblica definiscono una comunicazione pubblica
allargata, ovvero, secondo la definizione di
Mancini (2002 77) la comunicazione pubblica
identifica quellarea dellattività simbolica di
un società in cui, a seguito dei processi di
differenziazione sociale, sistemi diversi
interagiscono e competono per assicurarsi
visibilità e per sostenere il proprio punto di
vista su argomenti di interesse collettivo
70Comunicazione della differenza genere,
comunicazione e sfera pubblica
- Dovè/ qual è il posto del genere, della
differenza e dellidentità che il genere
identifica, nei processi comunicativi e nella
articolazione dellarena della comunicazione
pubblica? - La ridefinizione dei processi comunicativi da
processi trasmissivi a trasformativi/di dialogo
con lalterità consente di integrare/considerare
la differenza di genere e di situarla entro i
processi comunicativi come costitutivi
dellidentità sociale (e quindi anche
dellidentità di genere)
71Genere e sfera pubblica
- I processi che hanno portato allemergere della
sfera pubblica come sfera pubblica borghese
escludono le donne (i privati borghesi riuniti in
pubblico sono soprattutto uomini) - Differenza di genere viene costantemente messa a
tacere, neutralizzata anche nella storia della
comunicazione pubblica - Imparzialità dellinteresse generale porta ad una
pretesa di universalità della comunicazione
pubblica, in nome del bene comune e
dellinteresse collettivo
72In principio, il linguaggio
- Comunicare la differenza di genere significa
riconoscere il ruolo-chiave che il linguaggio
detiene nel costruire le categorie cognitive ed
esperienziali del genere come categoria non
puramente grammaticale, funzionale alla
concordanza, ma categoria semantica, dotata di
significato simbolico e non puramente arbitraria
(Violi, 1992)
73Linguaggio/codice
- Il linguaggio in quanto sistema organizzato di
associazioni tra segni e significati (ciò che si
definisce codice), è ciò che permette di
veicolare e condividere significati. - Parole sistemi stratificati di significati,
accumulati nel corso della storia, significati
che non sono mai separati, né separabili, dalla
cultura nella quale vengono elaborati e
condivisi.
74Parole, simboli, segni
- Parole simboli significativi che rinviano
sempre convenzionalmente a qualcosa daltro - Simbolo particolare tipo di segno che rinvia,
per convenzione, a qualcosaltro (significato) - Segno fenomeno che rappresenta o allude a
qualcosa di differente dal fenomeno stesso
secondo diversi tipi di rapporto (es. icona,
indice, sintomo)
75Differenza sessuale e differenza di genere
- () la differenza sessuale è da un lato
ancorata al biologico e precede la strutturazione
semiotica daltra parte essa viene poi
socialmente e culturalmente elaborata in altri
termini essa subisce un processo di
semiotizzazione nel momento in cui è iscritta in
un complesso sistema di rappresentazioni che
trasformano il maschio e la femmina nelluomo e
nella donna (Violi, 1992 10-11) - Passaggio dal sesso in quanto biologia e dato
naturale al genere in quanto risultato di
processi semiotici e linguistici di costruzione
di senso
76Genere linguistico e differenza di genere
- Il maschile e il femminile, in quanto termini
opposti che articolano la categoria della
differenza, non hanno lo stesso statuto, né
occupano la stessa posizione. La relazione che li
lega è quella della derivazione, in cui uno di
essi, il femminile, è ricavato dallaltro come
sua negazione () Il maschile si trova così a
ricoprire contemporaneamente la doppia posizione
di termine specifico per uno dei due sessi e di
termine generico che sta per luniversalità del
genere umano () (Violi, 1992 10-11)
77Neutralizzazione e occultamento
- Linguaggio e cultura occultano/negano la
differenza sessuale in quanto forma produttiva
di due diverse soggettività, di due diverse
sessualità, di due diverse modalità di
espressione e conoscenza (Violi, 1992 12) - Le istituzioni, che al loro livello minimo sono
articolate su convenzioni condivise e legittimate
(Douglas, 1990) sono fondate sullanalogia (col
corpo ad esempio nel caso della divisione del
lavoro) e costruiscono su di essa la loro
legittimazione e la loro stabilità - () Solo le istituzioni possono definire
lidentità la similarità è unistituzione
(Douglas, 1990 93) - Il posto delle donne nel mondo e il loro ruolo
tradizionalmente subordinato nella divisione del
lavoro fornisce autorità ad una situazione
sociale strutturata nella natura (Douglas, 1990
105) - Classificazioni sommerse portate avanti dalle
istituzioni fanno sì che strutture sociali
vengano percepite come naturali
78Genere come istituzione sociale
- Il genere è una struttura sociale che si origina
nellevoluzione della cultura umana e non nella
biologia o nella procreazione () unistituzione
che determina i tipi di aspettative presenti
negli individui, che ordina i processi sociali
della vita quotidiana ed è incorporato nelle
principali strutture organizzative della società
come leconomia, lideologia, la famiglia e la
politica (Lorber, 1995 19). - Rapporto costitutivo tra genere come istituzione
sociale e lotta per ottenere potere (differenze
di genere usate per giustificare lo sfruttamento
delle donne) - Genere crea simultaneamente differenza e
somiglianza - La maggior parte delle immagini femminili
prodotte dalla nostra cultura dipendono dal modo
in cui gli uomini vedono le donne e non da come
queste vedono se stesse (Lorber, 1995 27) - Una volta attribuito, il genere crea uniformità e
aspettative sul comportamento degli individui
79Valorizzare la differenza/e nella comunicazione
- Se linguaggio, cultura, istituzioni tendono ad
occultare o neutralizzare la differenza sessuale
e di genere, come è possibile valorizzare tale
differenza (insieme ad altre differenze di
classe, di etnia etc.)? - Se la comunicazione è dialogo con lalterità, in
vista di una trasformazione reciproca, in essa la
differenza e le differenze occupano un posto
privilegiato
80Valorizzare le differenze di genere nella
comunicazione pubblica
- Il genere (e lidentità basata su di esso) come
istituzione sociale concorre ad essere costruito,
riprodotto e messo in circolazione attraverso i
vari sottosistemi che costituiscono larena
simbolica della comunicazione pubblica - Il modo in cui le istituzioni pubbliche si
relazionano allidentità di genere definisce la
loro idea di cittadini/e e di cittadinanza, la
loro sensibilità verso le differenze e le
somiglianze (differenza/uguaglianza di genere),
la loro propensione a riconoscere unuguaglianza
sostanziale che vada oltre quella formalmente
sancita dalla Costituzione
81Il posto del genere le organizzazioni
- Il genere appartiene alle istituzioni pubbliche
in quanto organizzazioni le organizzazioni hanno
un simbolismo del maschile e del femminile, e il
genere è cruciale nel dare un ordine ed una forma
alle culture organizzative, ovvero a
quellinsieme di significati condivisi, artefatti
materiali e immateriali, routine, regole,
convenzioni, stili di vita, filosofia
(mission), architettura degli spazi, rituali
etc, che caratterizzano la vita organizzativa e
il rapporto tra lorganizzazione e i suoi membri - Le organizzazioni presentano caratteri di genere
e i processi organizzativi sono modi di
organizzare relazioni di genere (Gherardi, 1995
16) - Le culture organizzative possono essere più o
meno women friendly a seconda degli attributi di
genere assegnati alle posizioni
lavorative/tipologie di ruolo, del sesso di chi
occupa quelle posizioni, e delle relazioni di
genere che si instaurano tra i lavoratori e le
lavoratrici - Gerarchie di genere si instaurano nelle
occupazioni/professioni ma i confini tra lavori
maschili e femminili sono instabili
82Il posto del genere nella comunicazione
pubblica istituzionale
- Il genere trova posto tra gli attori
emittenti della comunicazione pubblica, che al
loro interno possono promuovere specifiche
politiche di genere, così come diffonderle e
comunicarle al loro esterno - Il genere in quanto dimensione di contenuto e
in quanto destinatario (gli uomini/le donne
come target della comunicazione) può incrociare
tutte le tipologie di comunicazione
dellistituzione pubblica (normativa, sociale, di
pubblica utilità, di promozione etc., cfr.
Faccioli, 2000).
83Una chiave di lettura per la comunicazione
pubblica di genere la cittadinanza di genere
- Il modo in cui le istituzioni pubbliche producono
e riproducono il genere, le loro politiche di
genere che si esprimono nella comunicazione
interna ed esterna, auto ed etero prodotta,
concorre a costruire un modello di cittadinanza
di genere che rispecchia e sottende diversi
modelli di cittadinanza in senso lato - Oltre alla cittadinanza e alla cittadinanza di
genere, vi è una cittadinanza organizzativa, che
consiste nel contributo informale che i membri
organizzativi decidono di dare/non dare al di là
di sanzioni e incentivi formali, al fine di
costruire una vita organizzativa rispettosa della
dignità umana e delle differenze (di genere e non
solo) Gherardi, 1995 204
84Genere e cittadinanza
- Costrutti simbolici e pratiche materiali che
esprimono contraddizioni (es. uguaglianza delle
pratiche di pari opportunità vs disuguaglianza e
differenza) - Si intrecciano con la dicotomia pubblico-privato
(dove il pubblico è maschile, il privato
femminile) e con la doppia presenza che è
interdipendenza tra le due sfere (cfr. figura
della madre lavoratrice)
85Il concetto di cittadinanza
- Cittadinanza come status i cittadini sono
portatori di bisogni e diritti, individui sovrani
e moralmente autonomi nel rispetto dei legami
contrattuali con la società e lo Stato (e con le
organizzazioni) - Cittadinanza come pratica focus sui doveri,
cittadino è chi si impegna in una pratica
socialmente definita, chi condivide e sostiene un
sistema di vita (cittadinanza come responsabilità
e come azione verso la comunità, compresa quella
organizzativa) - Le organizzazioni esprimono una cittadinanza di
genere che può modellarsi su diverse concezioni
di cittadinanza
86Concezioni della cittadinanza di genere - 1
- Omologazione legale i cittadini hanno diritti
universali in quanto individui, la cittadinanza è
astratta ed universale, basata sulla legge il
genere e le differenze di genere sono obliate
(uguaglianza formale, divieto di discriminazione) - Integrazione culturale il modello di
cittadinanza separa fortemente il pubblico (luogo
dellordine, del consenso e della giustizia) dal
privato (luogo del pluralismo e della
differenza) lo Stato (lorganizzazione) è
neutrale la differenza di genere viene
riconosciuta ma il raggiungimento del consenso
obbliga ad una omosocialità, una assimilazione
delle donne agli uomini ed il perseguimento di
una uguaglianza formale che paradossalmente
aumenta la disuguaglianza (es. divieto di
licenziamento per maternità)
87Concezioni della cittadinanza di genere - 2
- Risorsa specifica cittadino è colui che
partecipa alla vita della comunità legittimata e
condivisa la femminilità è risorsa specifica e
peculiare per lorganizzazione sociale e se ne
rivendica la positività, per passare da una
situazione di subordinazione ad una di vantaggio
competitivo la dicotomia maschile-femminile
permane (cfr. consulte/comitati Pari Opportunità) - Tensione verso unuguaglianza sostanziale la
cittadinanza è uguaglianza economica e sociale,
superamento delle disuguaglianze di classe, che
tuttavia non elimina tutte le disuguaglianze
sociali la differenza di genere è tenuta in
considerazione attraverso azioni di riequilibrio
a favore delle donne e politiche di equità della
partecipazione alla vita pubblica e organizzativa
che tengano presenti le esigenze tanto delle
donne quanto degli uomini
88Concezioni della cittadinanza di genere - 3
- Eguale morale obbligazione al lavoro la
cittadinanza è definita dal diritto-dovere al
lavoro, con una serie di assunzioni sulla equità
della sua distribuzione lautosufficienza
economica è il requisito della cittadinanza, dal
quale discende una mancata considerazione della
strutturazione di genere rispetto allineguale
distribuzione del lavoro il doppio carico di
lavoro delle donne viene ignorato la donna è
orientata alla casa come suo luogo di produzione - Discorso civico la cittadinanza è un costrutto
sociale, oggetto delle interpretazioni dei
cittadini rispetto al passato terreno ove si
accettano/rifiutano pratiche sociali, testo che i
cittadini-lettori concorrono a costruire nella
società e nelle organizzazioni, dando oppure non
dando voce alle disuguaglianze di genere e
alluniverso simbolico del maschile e del
femminile. Letica della differenza rilegge
allora il genere come uno dei tanti principi di
differenziazione (Gherardi, 1995 221)
89Comunicazione pubblica e cittadinanza di genere
- Le strategie comunicative poste in essere dalle
istituzioni pubbliche, in quanto componenti
costitutive delle loro politiche di genere,
sottendono ladesione a diverse visioni della
cittadinanza e della differenza di genere, che
possono intersecarsi, sovrapporsi e coesistere,
non senza contraddizioni e paradossi - Aderendo alla cittadinanza come discorso civico,
una comunicazione pubblica di genere si
costituisce dunque come arena privilegiata per la
costruzione sociale di discorsi e pratiche
inerenti al genere. La comunicazione presuppone
ed implica elaborare rappresentazioni del
rapporto tra uguaglianza, differenza, diversità e
diseguaglianza attraverso le varie attività e
tipologie di comunicazione che le istituzioni
pubbliche e gli altri attori della comunicazione
pubblica (media compresi) promuovono e diffondono
90Riferimenti bibliografici
- Arena, G. (1995). La comunicazione di interesse
generale, il Mulino, Bologna - Capecchi, S. (2006). Identità di genere e media,
Carocci, Roma - Douglas, M. (1990). Come pensano le istituzioni,
il Mulino, Bologna - Faccioli, F. (2000). Comunicazione pubblica e
cultura del servizio, Carocci, Roma - Gadotti, G. (2001). Comunicazione sociale,
Arcipelago edizioni, Milano - Gherardi, S. (1998). Il genere e le
organizzazioni, Cortina editore, Milano - Giaccardi, C. (2005). La comunicazione
interculturale, il Mulino, Bologna. - Grandi, R. (2004). La comunicazione pubblica,
Carocci, Roma - Habermas, J. (2002). Storia e critica
dellopinione pubblica, Editori Laterza, Roma - Lorber, J. (1995). Linvenzione dei sessi, il
Saggiatore, Milano - Mancini, P. (2002). Manuale di comunicazione
pubblica, Editori Laterza, Roma - Paccagnella, L. (2004). Sociologia della
comunicazione, il Mulino, Bologna. - Thompson, J.B. (1998). Mezzi di comunicazione e
modernità, , il Mulino, Bologna - Violi. P. (1992). Linfinito singolare. Essedue
edizioni, Verona