Title: Obiettivo generale
1Obiettivo generale
- Acquisire strumenti utili alla gestione di
progetti innovativi nei servizi socio sanitari,
in particolare per quanto riguarda la
pianificazione dei progetti la definizione degli
obiettivi, degli indicatori, dei tempi e delle
responsabilità .
2Obiettivi specificiil Coordinatore al termine
del percorso formativo deve saper
- Definire gli obiettivi generali, intermedi e
specifici - Definire gli indicatori di efficacia, di
efficienza e di qualità - Pianificare attività congruenti agli obiettivi
identificati - Stabilire tempi e responsabilità del progetto
3GLI OBIETTIVI
4- È quasi impossibile misurare lefficacia di un
sistema produttivo se i suoi obiettivi non sono
stati chiaramente definiti - (J.J.Guilbert 1988)
5- La mancata definizione di obiettivi rende
difficile e spesso vana la discussione sulle
modalità e strategie utili per gestire un
progetto di miglioramento - (J.J.Guilbert 1988)
6- I metodi di valutazione (di processo, e di
esito) saranno condizionati dagli obiettivi da
raggiungere. La valutazione consiste nel poter
dire in quale misura e come è stato raggiunto
lobiettivo prefissato. Se non ci si è
preoccupati di definire un obiettivo misurabile è
difficile fare una qualsiasi valutazione. - (J.J.Guilbert 1988)
7OBIETTIVO
- CIÃ’ CHE UNORGANIZZAZIONE DEVE ESSERE IN GRADO DI
REALIZZARE AL TERMINE DI UN PROCESSO DI
MIGLIORAMENTO, CHE NON ERA CAPACE DI REALIZZARE
PRIMA - (J.J.Guilbert 1988)
8OBIETTIVO
- META PROPOSTA DA UNA DETERMINATA AZIONE MILITARE
- (dizionario Grolier )
9OBIETTIVO
- La definizione dellobiettivo è quella del
risultato atteso e non la descrizione, o il
riassunto del percorso che si dovrà compiere
10Definire gli obiettivi
- È necessario identificare ciò che
lorganizzazione deve raggiungere , quello che
deve sapere ed essere capace di fare alla fine
del processo di miglioramento - Gli obiettivi devono quindi definire dei
comportamenti/azioni/ eventi osservabili e
misurabili
11Quali obiettivi sono rilevanti per le professioni
sanitarie
12Quale Ruolo?
- Logica aziendale
- OBTV efficienza e parità di bilancio
- da esperti di accoglienza e presa in carico
- a garanti di tempi risparmi e metodi
- gt la connotazione di dipendenza
- 35
- Logica professionale
- documentare
- protocolli esistenti
- quante volte si rispettano le procedure
- decrivere i problemi e quali di questi sono
evitabili - pazienti dimessi con problemi inevasi
- quanti avrebbero bisogno di A.D.I.
13- Quantificare i problemi dei pazienti è lunico
modo per renderli visibili e farli uscire dagli
aneddotti per trasformali in dati - Decidere quali possono diventare indicatori e di
quale progetto? - operatori con
cittadini - scarso spazio con
ruolo decisionale dovere di - testimonianza
- Una componente del ruolo più vero della
professione è quella di alleato-avvocato del
paziente - portare allattenzione delle professioni
sanitarie e opinione pubblica i problemi e i
disagi dei pazienti, facendosi carico di questi
problemi e trasformarli in indicatori per la - qualità -accreditamento
- 36
14Gerarchia degli obiettivi
- OBTV Generali
- OBTV intermedi
- OBTV Specifici
15Gerarchia degli obiettivi
- OBTV Generale può essere definito come un
concetto generale dellazienda che si cerca
consapevolmente di realizzare Hanno un carattere
piuttosto vago che li rende universali. - (J.W. Humble 1994)
16Gerarchia degli obiettivi
- OBTV intermedi si ottengono col frazionamento
dellobiettivo generale in elementi più piccoli
Si possono anche definire intermedi tutti gli
OBTV che non sono né generali né specifici. - Riflettono i bisogni sanitari di una popolazione
in un preciso contesto. - (J.J.Guilbert 1988)
17Gerarchia degli obiettivi
- OBTV specifico è una azione accompagnata da un
criterio che indichi il livello accettabile di
performace della sua componente principale. - (J.J.Guilbert 1988)
- Stabilisce la meta da raggiungere, definendone
le coordinate. -
18Gerarchia degli obiettivi
- OBTV specifico solitamente più obiettivi
specifici concorrono a definire un obiettivo
generale
19- La formulazione degli obiettivi deve tener conto
- Dei bisogni della collettività ,
- Delle risorse,
- Delle caratteristiche dei professionisti,
- Delle più recenti conoscenze scientifiche,
- Delle caratteristiche dellorganizzazione,
- Del sistema culturale e sociale.
- (J.J.Guilbert 1988)
20Caratteristiche degli obiettivi
- essere flessibili èquivale ad un processo
evolutivo, gli obtv vanno regolarmente esaminati
e se necessario modificati - essere realistici soprattutto sui risultati e
sulle scadenze
21Caratteristiche degli obiettivi
- espressi con un verbo che indichi azione
- pertinenti ai problemi di salute ed al ruolo
dellagente - realizzabili nel contesto dato e con le risorse
disponibili. - Osservabile/misurabile con indicatori, criteri,
standards definiti
22Caratteristiche degli obiettivi
- chiari e precisi nella formulazione
- rilevanti rispetto al problema da risolvere
23Classificazione degli obiettivi(L.
Ewles-I.Simnet 1995)
- Può avvenire secondo tre campi
- OBTV affettivo-relazionali (saper essere)
- OBTV comportamentali (saper fare)
- OBTV cognitivi (sapere)
24OBTV affettivo-relazionali (saper essere)
- Si riferiscono ad atteggiamenti, convinzioni,
valori ed opinioni. Laspetto importante è che
tutte riguardano il modo di essere e sentirsi
delle persone. Mirano a chiarire, indurre o
modificare atteggiamenti, convinzioni, valori ed
opinioni.
25OBTV affettivo-relazionali (saper essere)(J.J.
Guilber 1988)
- Coinvolge la persona nelle relazioni
interpersonali si distinguono tre livelli di
raggiungimento - RecettivitÃ
- Risposta
- Interiorizzazione
26Obiettivi comportamentali (saper fare)
- Si riferiscono allacquisizione di abilità e
capacità psicomotorie. Ad esempio, un obietto
comportamentale per un diabetico corrisponde al
sapersi somministrare linsulina
27Obiettivi comportamentali (saper fare)
- Considera i gesti di pratica corrente compiuti
dal personale sanitario. - Si possono distinguere 3 livelli
- Imitazione
- Controllo
- Automatismo
- (J.J. Guilber 1988)
28OBTV cognitivi(sapere)
- Si raggiungono dando informazioni, spiegazioni,
accertandosi che lutente comprenda, aumentando
le sue conoscenze, ad esempio, spiegando i pro e
i contro di un vaccino antinfluenzale
29OBTV cognitivi(sapere)
- Possono essere identificati tre livelli di di
definizione - Ricordo dei fatti
- Interpretazione dei dati
- Risoluzione del problema
- (C. Mc Guire)
30- La pertinenza degli obiettivi è la loro qualitÃ
essenziale - Un insieme di obiettivi che abbiano tutte le
qualità meno questa è potenzialmente pericoloso
31- È opportuno che gli obiettivi siano collocati
allinterno di una visione condivisa degli
obiettivi generali dellazienda e dei principi
generali a cui essa si ispira, per orientare e
facilitare il gruppo di progetto a individuare
obiettivi coerente con quelli più generali. - (F.Focarile 2001 pag. 23)
32GLI INDICATORI
33VALUTARE
- La valutazione consiste nel determinare in quale
misura ciascun obiettivo è stato raggiunto. - Il giudizio di valore deve essere espresso sulla
base della misura di indicatori. - Se non ci si è preoccupati di definire un
obiettivo misurabile è difficile fare una
qualsiasi valutazione. - (J.J.Guilbert 1988)
34- Lezione costruita su
- P. Di Giulio, Qualità , Accreditamento, indicatori
(Parte prima, cap.3) - F. Focarile, Indicatori di QualitÃ
nellassistenza sanitaria (cap. 3 e 4)
35INDICATORE
- Genere di uccelli Indicatoridi a coda con 12
penne propri dellAfrica, del Borneo, della
penisola di Malacca e dellHymalaia. Così detti
per labitudine che hanno di guidare uomini e
animali verso gli alveari che essi cercano per
mangiarne la cera. Hanno colori sobri, becco
corto, unghie lunghe e ricurve. - (Devoto, Oli. Vocabolario della lingua italiana)
36INDICATORE
- variabile che ci consente di descrivere in modo
sintetico fenomeni complessi e di prendere
decisioni per ottenere o mantenere cambiamenti
37UN MODELLO DI RELAZIONE TRA FENOMENI E DECISIONI
(F.Focarile 2001)
Il fenomeno
La misura
La mappa (gli indicatori)
La conoscenza
Le decisioni
38A cosa servono gli indicatori?
- Per quantificare determinati fenomeni, ad esempio
n. di pazienti con lesioni da decubito - N pazienti con lesioni da decubito
- N complessivo di pazienti presenti nellU.O.
- Per capire i fenomeni, quando non è sufficiente
conoscere il n. di pazienti con lesioni, ma anche
comprendere di quali pazienti si tratta - Età , sesso, condizioni generali, durata del
ricovero
39A cosa servono gli indicatori?
- Per confrontare modalità assistenziali, allo
scopo di comprenderne le criticità - Tempi di assistenza, presenza di L.G.,
caratteristiche delle U.U.O.O. - Per valutare i fenomeni, e definire il
raggiungimento di risultati - N di inf. Ch. dopo lapplicazione delle L.G.
- N di interventi chirurgici
40INDICATORI DI STRUTTURA PROCESSO ED ESITO (Assi
e dimensioni della qualità )
- Anche se nel progetto vengono individuati
specifici obiettivi in termini di esito, è in
genere opportuno utilizzare anche indicatori
riferiti a elementi della struttura e del
processo se questi sono oggetto del cambiamento
che si vuole promuovere con il progetto. Molti
autori pongono un quarto aspetto la
soddisfazione dei pazienti.
41INDICATORI DI STRUTTURA(P. di Giulio 1998)
- Identificano i requisiti che devono essere
presenti per rendere la struttura idonea per
assistere i pazienti. Consente di rispondere al
quesito cosa si ha a disposizione? - Presenza della cartella infermieristica
- N e qualifica degli operatori
- Disponibilità di carrelli per lurgenza
intraospedaliera
42INDICATORI DI PROCESSO (P. di Giulio 1998)
- Identificano le modalità con cui sono gestiti i
processi di lavoro. Consente di rispondere al
quesito come si sta lavorando? - Tipologia di dati raccolti per laccertamento
- Modalità di gestione di una lesione da decubito
- Frequenza del personale a corsi di gestione
dellemergenza intraospedaliera
43INDICATORI DI ESITO (P. di Giulio 1998)
- Misura quello che succede al paziente in seguito
a un intervento o, complessivamente, alle cure di
assistenza prestate - N pazienti con lesioni da decubito
- N di errori di somministrazione di farmaci
- N di infezioni nosocomiali
44INDICATORI DI SODDISFAZINE DEI PAZIENTI
- Misura come lutente percepisce la qualità del
servizio e delle prestazioni che gli vengono
erogate (medici ed infermieri sono così convinti
di lavorare per il bene del paziente, che nella
maggior parte dei casi, decidono senza neanche
consultarlo). - È soddisfatto di essere svegliato alle 5 del
mattino? - È soddisfatto delle informazioni che le fornisce
loperatore prima di erogarle una prestazione?
45Alcuni indicatori di struttura processo ed esito
per le lesioni da decubito
46Indicatori e descrizione del processo
assistenziale
- Definiti gli indicatori, può essere descritto il
processo assistenziale articolando una flowchart.
Gli indicatori di struttura, processo o esito
andranno posizionati nella flowchart che
descrive il processo assistenziale, consentendo
la descrizione e la valutazione della situazione
di partenza rispetto agli obiettivi del progetto
47Infermieri con contratto part time nellAzienda
Ospedaliera di PD nel periodo 1/1/2002
31/12/2003 Età media 35 anni 95 donne
motivazione accudimento figli minori
Colloquio per rilevazione e soluzione possibili
problemi N colloqui N operatori disponibili a
ridiscutere il loro contatto
Condivisione con la direzione strategica di
possibili soluzioni
Organizzazione di un nido aziendale n di bambini
inseribili n di richieste
Miglioramento del rapporto con lazienda Comunicaz
ione interna coinvolgimento nelle decisioni
considerazione delle risorse
Modalità del lavoro Tempi assistenziali orari di
lavoro
48Dagli obiettivi alle misure
- Definiti gli obiettivi si procede a scegliere le
misure che consentiranno di costruire gli
indicatori. Esse vengono determinate a partire da
una definizione concettuale della variabile
identificata in cui si chiarisce che cosa si
vuole misurare. - (F.Focarile 2001 pag. 26)
49Tipi di variabili
Qualitative o discrete Quantitative o continue
Si esprimono utilizzando un attributo Si esprimo utilizzando una quantitÃ
Categoriche (scala nominale) ciascuna osservazione viene assegnata a una categoria che non ha un ordine di grandezza confrontabile con le altre. Esempio si/no autonomo / parzialmente autonomo / non autonomo. Quando le categorie sono solo 2 si parla di variabili dicotomiche Intervallari (scala intervallare) i valori di ciascuna osservazione sono ordinabili e lampiezza degli intervalli è definita. Il valore di riferimento è convenzionale, non ha significato quantitativo. Esempio temperatura corporea in genere tutte le scale funzionali
Ordinali (scala ordinale) le categorie sono ordinabili e ciascuna categoria può essere collocata in posizione superiore o inferiore alle altre. Le distanze tra i valori non sono definibili Esempio per nulla soddisfatto / poco soddisfatto / abbastanza soddisfatto / molto soddisfatto. Razionali (scala razionale) le osservazioni possono assumere tutti i valori possibili nellambito considerato e il valori di riferimento ha un preciso significato anche quantitativo Esempio pressione arteriosa glicemia.
50Esempi di indicatori e di misurazioni (A.
Pompei, La valutazione della qualità nei servizi,
Fondazione E. Zancan, 2000)
51- Gli indicatori sono uno strumento fondamentale
per aiutare gli operatori e le organizzazioni
sanitarie ad apprendere come migliorare
continuamente i propri risultati poiché aiutano a
vedere gli effetti dei cambiamenti. - (F.Focarile 2001 pag. 32)
52MISURE E TIPI DI INDICATORI
53Indicatori ed aspetti assistenziali
- Situazioni al alta frequenza
- Situazioni al alto rischio
- Situazioni problematiche
- Situazioni al alto costo
- descrivere lindicatore e definire i termini
- specificare il motivo di scelta-criticitÃ
- descrivere la popolazione che si vuole valutare
- definire i dati da raccogliere
- identificare i potenziali fattori che possono
spiegare variazioni nei dati
54Incidente Critico È un evento che non si sarebbe
dovuto verificare ed era, pertanto,
potenzialmente evitabile. (P. Di Giulio 1998)
- Può divenire la situazione problematica che si
decide di monitorare. - Questo evento diventa oggetto di revisione quando
la sua frequenza supera una determinata soglia - Relativa mancanza di dati utili a definire quale
sia il valore soglia - Il valore soglia (o standard) si riferisce ai
valori massimi o minimi di un determinato
indicatore o evento - Il valore soglia può essere definito rispetto al
numero di eventi verificatisi in quella sede o
dal confronto con altre esperienze -
55Evento Sentinella
- È un evento grave, spesso evitabile, legato al
trattamento/assistenza erogati - La frequenza di questi eventi è bassa ma gli
eventi sono tanto gravi per il paziente, la
famiglia, loperatore o listituzione coinvolti
che ogni singolo evento richiede la valutazione
approfondita di quello che è successo. - Ogni evento sentinella richiederebbe lesame del
caso, per valutare perché si è verificato e
prendere provvedimenti perché non si verifichi
più in futuro. - (P. Di Giulio 1998)
56PRINCIPALI ATTRIBUTI DELLE MISURE (F.Focarile
2001)
- ValiditÃ
- proprietà per cui la misura quantifica
effettivamente il fenomeno che si vuole misurare - Accuratezza
- proprietà per cui la procedura di misura tende a
fornire misure effettivamente coincidenti con la
quantità (il fenomeno) effettivamente misurata - Precisione (riproducibilità )
- proprietà per cui la procedura di misura di uno
stesso fenomeno tende a dare (nel tempo, nello
spazio) misure tra loro prossime.Questa
definizione include il concetto di
riproducibilità .
57CRITERI DI QUALITA DEGLI INDICATORI (Focarile
1998)
- Rilevanza dellaspetto della qualità considerato
- Validità generale come misura validità ,
accuratezza, precisione o riproducibilità - Misurabilità (o costruibilità ) possibilità di
essere rilevato nel contesto delle risorse
disponibili e con tempestività - Capacità di orientare le decisioni
- Capacità discriminante
- Consenso e condivisione del significato e delle
modalità di utilizzo
58DAGLI OBIETTIVI ALLE MISURE
59LE AZIONI
60Dove siamo?
- Ideazione
- Pianificazione ?
- Esecuzione e controllo
- Conclusione e valutazione
61La pianificazione del progetto
- Abbiamo definito lambito del progetto
- (individuazione di obiettivi ed indicatori)
- Oggi lavoreremo su
- identificazione delle attivitÃ
- assegnazione delle responsabilitÃ
- determinazione delle relazioni tra le varie
attività (costruzione del diagramma a reticolo) - sviluppo del calendario di progetto (diagramma di
Gantt)
62La borsa degli attrezzi cosa abbiamo
63La borsa degli attrezzi cosa aggiungiamo
64Identificazione delle attivitÃ
- Indicano ciò che verrà messo in atto per
raggiungere gli obiettivi specifici fissati - Lidentificazione delle azioni permette di
distribuire i compiti e le responsabilità tra i
vari soggetti coinvolti nel progetto
65Identificazione delle attivitÃ
- Le azioni possono essere indirette e mediate
rispetto al raggiungimento dellobiettivo (es
consulenza, formazione), oppure essere in
rapporto diretto con il raggiungimento
dellobiettivo. In ogni caso sono caratterizzate
da una certa durata e comportano lutilizzo di
risorse.
66Identificazione delle attivitÃ
- Alcune indicazioni per identificare le attivitÃ
- elencare per ciascun obiettivo specifico a ruota
libera tutte le attività senza preoccuparsi di
dare loro un ordine - la definizione delle azioni deve essere succinta
ed essenziale, non devono essere descritti i
singoli compiti
67Identificazione delle attivitÃ
- una volta elencate le attività senza un ordine
preciso, si procede alla loro sistemazione,
cancellando i doppioni eliminando gli elementi
fuori tema e non pertinenti con lobiettivo - verificare infine che tutti gli obiettivi
individuati per il progetto siano coperti
68Assegnazione delle responsabilitÃ
- A questo punto possiamo già cominciare ad
attribuire le responsabilità attraverso una
matrice attività /responsabilitÃ
69Assegnazione delle responsabilitÃ
- La matrice attività /responsabilità indica
- alle persone su cosa saranno attivate nel
progetto - ai responsabili del progetto la dimensione delle
relazioni e delle responsabilità degli altri
soggetti coinvolti nel progetto - segnala il grado di partecipazione e di
importanza di una risorsa nel progetto - può essere successivamente utilizzata come base a
cui andranno aggiunte ulteriori informazioni
sulla sequenza e sulla durata delle attivitÃ
70Determinazione delle relazioni tra le attivitÃ
- I progetti complessi richiedono una serie di
attività , alcune delle quali devono essere svolte
in modo sequenziale mentre altre possono essere
svolte simultaneamente. - Le interrelazioni tra le attività sono molto
importanti, poiché i ritardi nel portare a
termine alcune attività possono condizionare
lintero progetto (attività critiche)
71I modelli reticolari
- I modelli reticolari esplicitano le relazioni di
interdipendenza fra le varie attività , colgono la
natura sistemica dei progetti e forniscono
informazioni utili per il loro controllo globale - I modelli reticolari più noti sono le tecniche
CPM (Critical Path Method ovvero Metodo del
Cammino Critico) e PERT (Program Evaluation and
Review Technique ovvero Tecnica di Valutazione e
Revisione dei Programmi)
72CPM (metodo del cammino critico)
- Il CPM venne introdotto nel 1957 per migliorare
le tecniche di programmazione per la costruzione
degli impianti della Du Pont de Nemours co. - E uno strumento che consente di analizzare un
progetto e determinarne la durata, basata
sullidentificazione del percorso critico che
si sviluppa attraverso la rete delle attività .
73PERT (Tecnica di Valutazione e Revisione dei
Programmi)
- Il PERT venne sviluppato nel 1958 dalla Marina
degli Stati Uniti, nellambito del progetto
Polaris (missile a testata nucleare) che
dovette essere realizzato nel minor tempo
possibile, coordinando migliaia di attività . - E uno strumento il cui utilizzo fornisce il
potenziale per ridurre sia i tempi che i costi
necessari alla realizzazione di un progetto
74CPM/PERT
- Il CPM ed il PERT sono simili nella logica e
nella struttura - Il progetto viene rappresentato graficamente
attraverso linsieme delle attività necessarie - Entrambi i metodi sono utili a presidiare
soprattutto gli aspetti temporali di un progetto
75CPM/PERT
- Nel CPM si assume che il tempo richiesto per lo
svolgimento delle attività sia noto o prevedibile
(metodo deterministico) - Nel PERT si assume che il tempo richiesto per lo
svolgimento delle attività sia incerto, e che sia
necessario calcolare la probabilità della durata
(metodo probabilistico)
76CPM/PERT
- Con il tempo, combinando lapproccio dei singoli
metodi, i termini CPM e PERT sono diventati
sinonimi, così che le tecniche reticolari vengono
comunemente nominate CPM o PERT o CPM/PERT
77Il metodo fasi preliminari
- Ordinare cronologicamente le attivitÃ
- Determinare la durata stimata per ogni attivitÃ
ricorrendo a precedenti esperienze o al parere di
esperti - Determinare i vincoli di precedenza tra le varie
attività (quali attività devono essere già state
completate prima di poterne iniziare unaltra)
78Esempio attivare un ambulatorio
79Costruzione del diagramma reticolare
- Vi sono più modalità per costruire i diagrammi
reticolari. - Utilizzeremo quella più facile e più comune che
rappresenta le attività su cerchi (nodi) e le
relazioni tra le attività su frecce (archi)
80Costruzione del diagramma reticolare alcune
regole
- La lunghezza delle frecce non ha nulla a che
vedere con la durata presunta delle azioni. Se
una freccia è lunga il doppio di unaltra non
significa che lattività comporti il doppio del
tempo per essere svolta - Per convenzione, le frecce vanno da sinistra a
destra
81Costruzione del diagramma reticolare
- Scegliendo la modalità di rappresentazione delle
attività sui nodi, queste sono identificate da
lettere accanto alle quali viene indicata la
durata prevista per lo svolgimento
B 3
A 4
82Esempio di diagramma a reticolo
C 5
A 4
INIZIO
FINE
F 1
D 8
B 3
E 7
83- Lelaborazione del reticolo fornisce le seguenti
informazioni - durata minima del progetto
- il cammino critico, cioè il cammino con durata
più lunga tra quelli che uniscono un evento
iniziale con un evento finale. E costituito
dalla successione delle attività critiche, cioè
quelle che non possono subire ritardi (attività a
scorrimento nullo) senza che venga compromessa la
durata del progetto - gli scorrimenti, cioè il numero di unità di tempo
di cui può slittare unattività senza ritardare
la data di fine di un progetto
84Determinare il cammino critico
- Il cammino critico è determinato dal percorso che
consuma maggior tempo nellambito del reticolo.
Il termine critico è usato per ciascuna
attività nel cammino più lungo attraverso il
reticolo, poiché qualsiasi ritardo
nellimplementare unattività del cammino
critico, avrà come conseguenza un ritardo
nellintero progetto.
85Esempio di cammino critico
C 5
A 4
INIZIO
FINE
F 1
D 8
B 3
E 7
86- La differenza tra il tempo necessario per
completare il cammino critico ed il tempo
necessario per completare qualsiasi altro cammino
allinterno del reticolo, rappresenta il tempo di
scorrimento per ciascuno degli altri cammini ad
esempio, se un cammino necessita di 18 settimane
per essere completato ed un altro si completerÃ
in 15 settimane, il secondo avrà 3 settimane di
scorrimento.
87- Ciò significa che le attività comprese nel
cammino più breve possono slittare fino a 3
settimane senza condizionare la durata
dellintero progetto - Per definizione il cammino critico è a
scorrimento 0
88(No Transcript)
89Il diagramma di Gantt
- Se il CPM/PERT rappresenta la relazione logica
(interdipendenza) tra le attività (il come del
progetto), il diagramma di Gantt è la
rappresentazione su scala temporale delle
attività del progetto (il quando del progetto) - Prende il nome da Henry L. Gantt, un ingegnere
statunitense che lo ideò agli inizi del 900 come
strumento di visualizzazione di progetti
complessi
90Il diagramma di Gantt
- Con questo strumento è possibile legare attivitÃ
e tempi in un quadro comparativo di immediata
lettura, così da visualizzare in maniera chiara e
rapida le diverse attività progettuali. - Le attività vengono considerate nella loro
successione temporale, senza tenere conto dei
legami logici tra loro
91Il diagramma di Gantt
- Una volta identificate le attività che compongono
un progetto, occorre determinare il calendario di
svolgimento di ogni singola attività - Le varie fasi andranno elencate lungo lasse
verticale del diagramma, mentre i tempi andranno
indicati sullasse orizzontale (le unità di tempo
in genere sono espresse in settimane o mesi)
92Il diagramma di Gantt
93Il diagramma di Gantt
- Aggiungendo la colonna delle responsabilitÃ
(matrice azioni/responsabilità ) si ha la
possibilità - di valutare e distribuire i carichi di lavoro
delle risorse umane assegnate al progetto - di rintracciare la responsabilità delle singole
azioni, nel caso si renda necessario intervenire
o richiedere informazioni su quella specifica
azione
94Il diagramma di Gantt
95Il diagramma di Gantt
- Questa versione di base del diagramma di Gantt
può essere migliorata graficamente per comunicare
maggiori informazioni - una linea verticale può essere tratteggiata
preventivamente per indicare i momenti di
verifica sullandamento del progetto - la progressione delle varie attività può essere
visualizzata colorando le barre orizzontali a
mano a mano che il progetto avanza
96Il diagramma di Gantt
- i legami di dipendenza tra le attività possono
essere evidenziati utilizzando delle linee di
collegamento o dei codici colore - si possono segnare con dei simboli ?
- i momenti individuati a preventivo (es nel
cammino critico) come strategicamente importanti
per la prosecuzione del progetto (i cosiddetti
eventi cardine, detti anche criticità o
milestone), consentendo di rilevare lo
scostamento fra quanto realizzato e quanto
programmato.
97Il diagramma di Gantt
- N.B. Gli eventi critici sono a durata zero (in
genere segnano il completamento di una serie di
attività )
98(No Transcript)
99CPM/PERT vs. Gantt
100Glossario
- Attività azione che richiede un certo tempo per
essere svolta e che comporta utilizzo di risorse - Attività critiche tutte le attività che
costituiscono il cammino critico - Cammino sequenza di attività collegate da
vincoli di precedenza - Cammino critico è la sequenza di attività più
lunga nel progetto. Rappresenta la durata del
progetto
101- Gantt (diagramma di) visualizzazione grafica a
due dimensioni (attività -tempi) di un progetto.
La durata delle attività è rappresentata da barre
orizzontali. - CPM/PERT sono tecniche del project management
che aiutano a stimare i tempi di completamento di
un progetto - Milestone ( pietra miliare) o evento cardine
evento significativo che indica un progresso in
un progetto. Tipicamente è individuabile in
momenti del progetto, predefiniti in fase di
pianificazione,in cui sono necessarie ulteriori
approvazioni da parte della direzione per
proseguire.
102- Reticolo diagramma rappresentato da nodi
(attività ) e frecce (relazioni tra attività ) - Scorrimento unità di tempo di cui unattivitÃ
può slittare senza compromettere la durata
complessiva del progetto