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LEZIONI DI CLINICA CHIRURGICA GENERALE

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LEZIONI DI CLINICA CHIRURGICA GENERALE Prof. Franco Uggeri Direttore della Clinica Chirurgica Generale 1a Universit degli Studi di Milano-Bicocca – PowerPoint PPT presentation

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Title: LEZIONI DI CLINICA CHIRURGICA GENERALE


1
LEZIONI DI CLINICA CHIRURGICA GENERALE
  • Prof. Franco Uggeri
  • Direttore della Clinica Chirurgica Generale 1a
  • Università degli Studi di Milano-Bicocca
  • Azienda Ospedaliera San Gerardo, Monza

2
CASO CLINICO 1
  • Donna di 75 aa si rivolge al proprio Curante
    perché da circa 4 mesi accusa digestione
    difficoltosa e dolore in regione periombelicale a
    2 ore circa di distanza dallassunzione dei
    pasti.
  • Riferisce inoltre che ha frequenti eruttazioni e
    che in questo periodo (4 mesi) è calata di 6 kg.
  • Accusa infine astenia.
  • Nega alterazioni nella frequenza e nelle
    caratteristiche dellalvo.

3
  • Anamnesi fisiologica
  • Nata a termine, da parto eutocico. Allattata al
    seno.
  • Sviluppo psicosomatico nella norma.
  • Professione pensionata, ex impiegata poi
    casalinga.
  • Alimentazione normovariata, scarsa.
  • Fumo 10 sigarette/die. Alcol ½ bicchiere di
    vino al dì.
  • Alvo e diuresi regolari. Non note allergie
    farmacologiche.

4
  • Anamnesi patologica remota
  • Ricorda CEI.
  • A 6 anni tonsillectomia.
  • A 35 anni colecistectomia laparotomica per
    litiasi biliare ed appendicectomia complementare.
  • A 58 anni correzione chirurgica dito a scatto
    mano destra e mano sinistra.

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  • Esame obiettivo
  • Cute secca mucose pallide.
  • Testa e collo mobile, non dolente ai movimenti
    attivi e passivi pupille isocoriche
    normoreagenti lingua subasciutta tiroide
    normoconformata.
  • Torace ipercifosi dorsale lieve,
    normoespansibile MV presente su tutto lambito,
    non rumori aggiunti basi mobili e simmetriche.
  • Cuore toni validi, ritmici pause libere.

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  • Addome trattabile, respirante cicatrice
    laparotomica poco dolente e dolorabile alla
    palpazione profonda in epi-mesogastrio a livello
    della laparotomia si apprezza alla manovra di
    Valsalva tumefazione indolente riducibile di
    circa 3 cm parenchimi non palpabili peristalsi
    presente Murphy neg Blumberg neg.
  • ER tono sfinteriale conservato ampolla vuota
    prolasso emorroidario ben riducibile.
  • App. urinario Giordano neg bilateralmente.
  • Arti ectasie capillari superficiali diffuse ad
    entrambi gli arti inferiori non edemi declivi.

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  • Parametri
  • PA 140/75 FC 72r Sat O2 98 in aria.

Ematochimici Na 142 mEq/L (135-145) K 4,3 mEq/L
(3,4-4,8) Cl 100 mEq/L (94-106) Ca 9,3 mg/dL
(8,5-10,3) Fe 56 mcg/dL (60-140) Normali AST,
ALT, ?GT, CPK, LDH, a-amilasi
Emocromo GB 6.500/uL (4.000-11.000) GR 4,1
x106/uL (4,0-5,5) Hb 11,3 g/dL (12-16) Ht 38,4
(36-48) Vol.Corpusc.Medio 89 fL (80-99) Conc.Hb
Media 31 g/dL (31-37) PTL 242.000/uL
(140.000-440.000)
ECG Ai limiti di norma
8
Di fronte a tale sintomatologia principalmente
dispeptica, il Curante richiede esecuzione di EGDS
  • Esofago regolare per calibro e mucosa con linea Z
    a 35 cm dai denti. Cardias beante. Camera
    gastrica ampia con presenza, allangulus, di
    cratere ulcerativo di 25 cm di diametro, molto
    profondo, a bordi congesti e fondo sanioso serie
    di biopsie ai bordi (pezzo N1) e della mucosa
    fundica a distanza (pezzo N2). Piloro pervio.
    Bulbo piccolo e rigido con ulcera di 5 cm
    sottopilorica lato grande curva, poco profonda, a
    bordi rosei. D2 nella norma.
  • CONCLUSIONI
  • Vasta ulcera dellangulus, di aspetto penetrante,
    da valutare allistologia. Ulcera duodenale
    bulbare.
  • Si consiglia nel frattempo Esopral 40 mg cp
    1x2 die
  • Se istologia favorevole, necessario comunque
    controllo endoscopico dopo 40 giorni di terapia.

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  • U.O. di ANATOMIA ED ISTOLOGIA PATOLOGICA
  • Materiale da esaminare e sede di prelievo
  • Stomaco angulus
  • Mucosa fundica
  • Descrizione macroscopica
  • PP
  • 1.Sei frammenti biancastri del diametro compreso
  • tra 0,1 e 0,3 cm di cui quattro pervenuti
    staccati
  • da cartina.
  • 2.Due frammenti biancastri di 0,2 cm su cartina.
  • Diagnosi istopatologica
  • Reperto negativo per neoplasia, gastrite cronica
  • grave, ad attività grave, con atrofia moderata e
  • metaplasia intestinale completa. Presenza di
  • Helicobacter ().

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VISITA CHIRURGICAla paziente è in condizioni
generali buone data letà di 75 anni e la
potenziale reversibilità caratteristica della
metaplasia, si consiglia terapia medica come
indicata associata a terapia di eradicazione
dellHelicobacter. Da rivalutare in caso di
difficoltosa/mancata risoluzione delle lesioni
ulcerative.
  • Alla luce di tali referti, considerando la
    presenza di metaplasia intestinale completa, il
    Curante richiede consulto chirurgico.

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EGDS eseguita dopo 40 giorni di terapia
  • Rispetto al precedente esame
  • La lesione ulcerativa segnalata allangulus è
    ridotta a un vallo di circa 2 cm di diametro,
    poco profondo, a superficie finemente irregolare
    fragile e margini appena rilevati 4 biopsie
  • Lulcera duodenale bulbare è riepitelizzata.
  • CONCLUSIONI
  • Evoluzione riparativa di ulcera gastrica
    dellangulus la lesione va rivalutata alla nuova
    istologia e se fosse ancora negativa per
    neoplasia andrà controllata endoscopicamente
    entro 2 mesi da ora. Mantiene la terapia con
    Esopral 40 mg 1 al dì la mattina.

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Istologia dopo 40 giorni di terapia
U.O. di ANATOMIA ED ISTOLOGIA
PATOLOGICA Materiale da esaminare e sede di
prelievo Stomaco angulus. Descrizione
macroscopica GI Quattro frammenti di 3 mm
ciascuno su cartina. Diagnosi istopatologica Muc
osa gastrica con edema diffuso e reazione
desmoplastica riparativa sottomucosa. È
presente modesta gastrite subacuta con ricchezza
di eosinofili non si osservano note
displastiche. Assenza di Helicobacter.
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Come indicato nellEGDS, la paziente esegue
ambulatorialmente una successiva EGDSbiopsia a 2
mesi di distanza dalla precedente.
  • EGDS esiti cicatriziali ancora evolutivi.
    Proseguire PPI. Controllo tra 4 mesi.
  • Istologia atrofia moderata assente HP.

LEGDS successiva individua esiti cicatriziali
della vasta ulcera gastrica angolare. Listologia
della biopsia associata rivela
Diagnosi istopatologica Mucosa gastrica
antrale con gastrite cronica di grado moderato
in fase quiescente. Atrofia mucosa di grado
severo.
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ULCERA PEPTICA epidemiologia
  • Globalmente, lincidenza della malattia da ulcera
    peptica è diminuita progressivamente negli ultimi
    40 anni, con una parallela diminuzione
  • delle richieste di intervento medico,
  • del tasso di ospedalizzazione,
  • del numero di interventi chirurgici.
  • Si stima però che nel mondo Occidentale ben il
    10 della popolazione sarà affetto da tale
    malattia nel corso della propria vita.
  • Bures J. Gastric and duodenal ulcers
    etiopathogenesis, diagnosis and therapy at the
    milestone of the 20th century. Vnitr lek. 2004
    50 Suppl 1 S91-3.
  • Ulcera duodenale ? MF31
  • Ulcera gastrica ? MF1,81

15
ULCERA PEPTICA DEFINIZIONI
  • ULCERA è soluzione di continuo della mucosa del
    tratto alimentare che si estende oltre la
    muscolaris mucosae, coinvolgendo la sottomucosa e
    anche tessuti più in profondità. Lesione
    confinata alla mucosa è EROSIONE.
  • PEPTICA perché insorge in seguito ad esposizione
    ai succhi acido-peptici.

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LOCALIZZAZIONI
  • Può localizzarsi in esofago-stomaco-duodeno-digiun
    o.
  • Il 98 si manifesta in stomaco e duodeno. Tra
    queste sedi cè un rapporto di frequenza che è
  • stomacoduodeno 41
  • Nello stomaco la sede più frequente è la piccola
    curva. Si distingue
  • Ulcera gastrica di tipo I corpo gastrico lungo
    la piccola curva
  • Ulcera gastrica di tipo II combinazione di
    ulcera gastrica e duodenale
  • Ulcera gastrica di tipo III prepilorica
  • Ulcera gastrica di tipo IV sottocardiale lungo
    la piccola curva.

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EZIOPATOGENESI
  • Squilibrio tra meccanismi di difesa della mucosa
    e agenti nocivi.

FATTORI FAVORENTI
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CLINICA
  • Ulcera non complicata
  • Dolore crampi / bruciori
  • Nausea, vomito
  • Sensazione di peso epigastrico
  • Eruttazioni
  • Perdita di peso
  • Se complicanze
  • Anemia (? stillicidio ematico, emorragia
    cronica)
  • Ematemesi, melena (? emorragia, perforazione)
  • Singhiozzo (? irritazione nervo frenico,
    perforazione)
  • Peritonismo (? perforazione)
  • Sindrome da stenosi pilorica (? stenosi
    cicatriziale)

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DOLORE DELLULCERA PEPTICA (1)
  • ULCERA GASTRICA
  • Comparsa stagionale autunno-primavera.
  • Solitamente diurno, peggiora durante la notte.
  • 1-3 ore dal pasto. Più lulcera è prossima al
    piloro e più linsorgenza del dolore si allontana
    dal pasto.
  • Sensazione riferita di vuoto allo stomaco.

20
DOLORE DELLULCERA PEPTICA (2)
  • Quando la lesione è limitata a mucosa/sottomucosa/
    muscolare dolore epigastrico, sordo, male
    individuabile.
  • Quando compare irradiazione del dolore, è segno
    che la lesione ha interessato altre strutture con
    innervazione somatica.

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DOLORE DELLULCERA PEPTICA (3)
  • ULCERA DUODENALE
  • Ritmo modulato dal ciclo della secrezione acida.
  • Dolore riferito in epigastrio.
  • Dolori peggiorano la notte, perché nelle ore
    notturne cè marcato vagotonismo.
  • Dolore è definito da fame, perché compare a
    stomaco vuoto per lintensa e prolungata
    secrezione acida che persiste anche a digestione
    avvenuta ? puntualità di comparsa.

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DIAGNOSI DI ULCERA PEPTICA
  • SINTOMI
  • SEGNI
  • Clinica
  • Emocromo
  • Ematochimici ed elettroliti
  • EGDS con biopsie

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VISIONI EGDS STOMACO IN CONDIZIONI FISIOLOGICHE
24
ULCERA GASTRICA
ULCERA DUODENALE
25
TERAPIA MEDICA
  • Il trattamento elettivo è medico.
  • Evitare fumo e cibi che causano dolore.
  • Antiacidi per calmare i sintomi.
  • Anti-H2 (ranitidina, cimetidina)
  • Inibitori della Pompa Protonica (omeprazolo)
  • Eradicazione infezione Helicobacter Pylori
  • EGDS di controllo dopo 6 settimane e poi dopo 3
    mesi.

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TERAPIA CHIRURGICA
  • Indicazioni al trattamento chirurgico
  • Fallimento della terapia medica (persistenza di
    malattia dopo 2-3 mesi di terapia)
  • Presenza di complicanze
  • Opzioni chirurgiche
  • Scleroterapia in EGDS o sutura vaso sanguinante
  • Raffia della perforazione
  • Gastroenteroanastomosi secondo Billroth I o
    Billroth II
  • Vagotomia superselettiva
  • Vagotomia con antrectomia

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VAGOTOMIA SUPERSELETTIVA (1)
  • Si basa sullinterruzione selettiva delle fibre
    vagali del fondo e della massa di cellule
    parietali, con il mantenimento dellinnervazione
    dellantro e dellintestino distale.
  • Indicazioni ulcera duodenale.
  • Controindicazioni
  • ulcere prepiloriche
  • stenosi dellegresso gastrico
  • pz con alto rischio di recidiva

Es. fumatori o pz che richiedono farmaci
ulcerogeni dopo la diagnosi.
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VAGOTOMIA SUPERSELETTIVA (2)
  • Tecnica sezionamento dei foglietti anteriore e
    posteriore del piccolo omento prossimalmente alla
    parete gastrica.
  • La sezione inizia a circa 7 cm dal piloro e
    procede fino alla giunzione esofagogastrica.
  • La devascolarizzazione così ottenuta della
    piccola curva gastrica viene prolungata fino ai
    6-8 cm distali dellesofago.

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VAGOTOMIA CON ANTRECTOMIA
  • Presupposto fisiologico poiché la stimolazione
    colinergica e quella gastrinica della produzione
    gastrica acida agiscono sinergisticamente,
    leliminazione di entrambe conduce alla massima
    riduzione della secrezione acida.
  • Tecnica vagotomia tronculare antrectomia.
    Ricostruzione secondo Billroth I o II (da
    preferirsi questultima in presenza di fibrosi
    duodenale grave).

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ALGORITMO TERAPEUTICO ULCERA DUODENALE (1)
EGDS ulcera duodenale
Anti-H2 per 8 settimane valutare e trattare HP
ASINTOMATICO
SINTOMI PERSISTENTI/RECIDIVANTI
OSSERVAZIONE
EGDS valutare e trattare di nuovo HP Valutare
per farmaci ulcerogeni
31
ALGORITMO TERAPEUTICO ULCERA DUODENALE (2)
Anti-H2 o Omeprazolo per 8 settimane
SINTOMI PERSISTENTI/RECIDIVANTI Gastrina sierica
ASINTOMATICO
Terapia cronica soppressiva con Anti-H2
OSSERVAZIONE
CHIRURGIA
Ripetere suddetta analisi
Vagotomia/antrectomia se ostruzione parziale,
ulcera prepilorica, fumatori di sigarette
Vagotomia/drenaggio nei pz ad alto rischio
Vagotomia parietale
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ALGORITMO TERAPEUTICO ULCERA GASTRICA (1)
EGDS ulcera gastrica. Biopsia negativa per npl
Sospendere farmaci ulcerogeni Anti-H2 per 8
settimane
Risoluzione completa dei sintomi. Non sospetti di
npl
Risoluzione incompleta dei sintomi / sospetto di
npl
Ripetere EGDS biopsia determinare Gastrina
sierica
OSSERVAZIONE
- per npl
Omeprazolo per 8 settimane
per npl
Ripetere EGDS biopsia
CHIRURGIA
33
ALGORITMO TERAPEUTICO ULCERA GASTRICA (2)
Se lulcera è ancora presente, ripetere la
terapia medica oppure consulto chirurgico
Resezione comprendente lantro e lulcera
Se si sospetta fortemente una npl
Gastrectomia subtotale o totale
Algoritmi da Sabiston
34
CASO CLINICO 2
  • Uomo di 69 aa giunge presso il Pronto Soccorso
    riferendo di avere avuto ben tre episodi di
    ematemesi durante la mattina stessa.
  • Riferisce che nei 2 giorni precedenti aveva
    assunto di sua propria iniziativa ketoprofene 2
    volte al giorno per algie osteoarticolari
    aspecifiche.

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  • Anamnesi fisiologica
  • Nato a termine, da parto eutocico. Sviluppo
    psicosomatico nella norma.
  • Abile alla leva.
  • Professione pensionato, ex materassaio.
  • Alimentazione normovariata.
  • Fumo 8 sigarette/die. Alcol ½ bicchiere di vino
    al pasto.
  • Alvo e diuresi regolari.
  • Non note allergie farmacologiche.

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  • Anamnesi patologica remota
  • Ricorda CEI.
  • A 12 anni appendicectomia per appendicite acuta.
  • A 59 anni diagnosi di fibrillazione atriale e
    concomitante insufficienza valvola mitralica
    (ECOCARDIOGRAFIA di controllo camere cardiache
    non dilatate FE 60). In terapia con Sintrom.
  • A 62 anni riscontro di diabete mellito posto in
    terapia con ipoglicemizzanti orali (biguanide).
  • A 65 aa riscontro di ipertrofia prostatica posta
    in terapia con a-litico.
  • Paziente affetto da artrosi senile.

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  • Esame obiettivo
  • Pz agitato. Cute pallida, secca. Mucose pallide.
  • Al torace MV presente su tutto lambito, non
    rumori aggiunti.
  • Cuore toni validi, arimici soffio sistolico 2/6
    da rigurgito auscultabile su focolaio mitralico.
  • Addome lievemente globoso per adipe, trattabile,
    dolente e dolorabile in mesogastrio alla
    palpazione superficiale e profonda cicatrice di
    McBurney in FID parenchimi non palpabili Murphy
    neg Blumberg neg.
  • ER tono sfinteriale conservato non tracce
    ematiche in ampolla.
  • App. urinario Giordano neg bilateralmente.
  • Arti non varici né edemi declivi. Noduli di
    Bouchard ed Eberden alle mani.

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  • Parametri
  • PA 110/60 FC 90 ar Sat O2 98 in aria.

Ematochimici Na 136 mEq/L (135-145) K 3,9 mEq/L
(3,4-4,8) Cl 93 mEq/L (94-106) Ca 9,4 mg/dL
(8,5-10,3) Fe 49 mcg/dL (60-140) Normali AST,
ALT, ?GT, CPK, LDH, a-amilasi
Emocromo GB 9.900/uL (4.000-11.000) GR 4,1
x106/uL (4,5-6,0) Hb 10,3 g/dL (14-18) Ht 39,4
(41-53) Vol.Corpusc.Medio 83 fL (80-99) Conc.Hb
Media 31 g/dL (31-37) PTL 242.000/uL
(140.000-440.000)
ECG Fibrillazione atriale. Alterazioni
aspecifiche delle onde T. Invariato rispetto ai
precedenti ECG del pz.
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Di fronte al sospetto di ematemesi, il chirurgo
posiziona un SNG.In breve tempo si assiste così
alla fuoriuscita di 80 cc di ristagno francamente
ematico.
  • Provvedimenti
  • Prelievo per gruppo e compatibilità e richiesta
    plasma
  • Fleboclisi 500 cc Fisiologica
  • 500 cc Bilanciata
  • 500 cc Glucosata 5 6 IU HR
  • Richiesta di EGDS
  • Sospensione terapia anticoagulante
  • Ranidil 1 fl x2/die e.v.

40
EGDS eseguita dopo 2 giorni di ospedalizzazione
  • Esofago regolare per calibro e mucosa con linea Z
    a 38 cm dai denti. Cardias beante. Camera
    gastrica poco dilatata, piloro pervio. Ulcera di
    3 cm prepilorica a livello della quale è
    apprezzabile capillare sanguinante. D1 e D2
    indenni da lesioni.
  • Viene pertanto praticata sclerotizzazione laser
    del capillare con conseguente arresto
    dellemorragia.
  • CONCLUSIONI
  • Ulcera prepilorica in fase di emorragia attiva
    riparata per via endoscopica.
  • Controllo endoscopico tra 1 settimana.

41
Si intraprende quindi terapia eparinica e si
prosegue il monitoraggio dei parametri vitali e
dellemocromo. LEGDS a distanza di 7 giorni
rileva riparazione dellulcera e assenza di
sanguinamento.
  • Dopo embricazione dellanticoagulante orale sotto
    controllo PT, il pz viene dimesso con ripristino
    totale della terapia domiciliare alla quale si
    aggiunge Anti-H2 per os da proseguire almeno per
    un anno.
  • Follow-up se non più episodi di ematemesi, EGDS
    di controllo tra 6 mesi.

42
COMPLICANZE
  • Emorragia
  • Perforazione coperta / libera in cavità
  • Penetrazione / fistola
  • Stenosi
  • Ascesso sottodiaframmatico

43
COMPLICANZE EMORRAGIA (1)
  • 15-20 dei malati di ulcera ha almeno una
    emorragia digestiva nellarco di 20 anni.
  • Rischio è gt nellulcera duodenale.
  • Cause
  • Rottura di arteria/arteriola sul fondo
    dellulcera
  • Sanguinamento mucoso peri-ulceroso ? può cessare
    rapidamente e bruscamente
  • Entrambi gli eventi.
  • Fattori favorenti
  • Assunzione di farmaci gastrolesivi (ASA FANS
    cortisonici)
  • Assunzione di anticoagulanti
  • Alcol (ma non cè consensus).

44
COMPLICANZE EMORRAGIA (2)
  • Clinica
  • Ematemesi / melena
  • Anemia
  • Ipotensione
  • Terapia
  • Posizionamento cannule endovenose di grosso
    calibro per reintegro di liquidi
  • Determinazione di gruppo sanguigno e trasfusione
    di sangue, poi di emazie concentrate e poi di
    sostituti del plasma
  • SNG aspirazione del contenuto intragastrico
    (sangue/coaguli) e lavaggi
  • EGDS diagnostica-operativa iniezioni di
    adrenalina / elettrocauterizzazione /
    coagulazione laser
  • Anti-H2 e.v.

45
COMPLICANZE EMORRAGIA (3)
  • Circa l80 delle emorragie digestive si arresta
    rapidamente.
  • Fattori di rischio che fanno aumentare la
    probabilità di recidiva dellemorragia
  • Sanguinamento iniziale importante
  • Sede gastrica dellulcera
  • Segni endoscopici di emorragia recente a livello
    della sorgente potenziale del sanguinamento
  • Presenza di un vaso visibile a livello
    dellulcera emorragica al momento della prima
    endoscopia
  • Recidiva emorragica compare nel 35-50 dei pz con
    ulcera duodenale responsabile di un 1
    sanguinamento.

46
COMPLICANZE EMORRAGIA (4)
Sanguinamento mal controllato dal trattamento
medico
Emorragia massiva
Cosa fare?
  • CHIRURGIA
  • Ulcera gastrica ? gastrectomia parziale
  • Ulcera duodenale ? sutura (raffia)/asportazione
    dellulcera vagotomia tronculare
    piloroplastica

47
COMPLICANZE PERFORAZIONE (1)
  • Prevalenza 3-15.
  • Può sopraggiungere in qualsiasi momento
    dellevoluzione della malattia ulcerosa, ma più
    spesso compare nei primi 6 mesi.
  • Nel 25 dei casi è la perforazione a rivelare la
    presenza di una malattia ulcerosa.

48
COMPLICANZE PERFORAZIONE (2)
  • Perforazione si ha quando il contenuto
    gastroduodenale fluisce liberamente nella cavità
    peritoneale, determinando una peritonite diffusa.
  • Perforazione coperta la fuoriuscita viene
    prevenuta dalla creazione di unarea murata ad
    opera degli organi circostanti.
  • Ulcera penetrante ulcerazioni duodenali che
    dopo aver eroso la parete del viscere penetrano
    nel parenchima pancreatico e rimangono contenute
    in questa struttura.

49
ULCERA GASTRICA PERFORATA
50
COMPLICANZE PERFORAZIONE (3)
  • Clinica
  • Spesso preceduto da periodo prodromico di alcuni
    ore/mesi dolore addominale sordo
  • Dolore addominale acuto improvviso, in epigastrio
    e poi diffuso a tutto laddome accompagnato da
    nausea e spesso vomito
  • Improvvisa tachicardia, tachipnea e ipotensione
  • Può coesistere emorragia gastrointestinale acuta
  • Pz può essere febbrile e giace immobile, a volte
    con le ginocchia flesse
  • EO peristalsi assente contrattura di difesa
    scomparsa ottusità epatica ER Douglas doloroso
  • Laboratorio leucocitosi elevata lieve
    iperamilasemia.

51
EVOLUZIONE DEL DOLORE IN CORSO DI ULCERA CHE SI
PERFORA (1)
  • ULCERA GASTRICA PICCOLA CURVA
  • Interessamento di piccolo omento e fegato (T6-7)
  • ? Dolore verso ipocondrio, spalla e a volte
    braccio dx
  • Impegno della faccia ant del pancreas (T8-11)
  • ? Dolore epigastrico basso, periombelicale e
    dorsolombare
  • Impegno delle colonne di impianto emidiaframma sx
    (T12-L2)
  • ? Dolore intercostale alla base toracica sinistra

52
EVOLUZIONE DEL DOLORE IN CORSO DI ULCERA CHE SI
PERFORA (2)
  • ULCERA GASTRICA ANTRALE
  • Interessamento prevalentemente pancreatico
  • ? Dolore epigastrico basso, periombelicale
  • Interessamento delle radici T8-L1
  • Dolore dorsolombare

53
EVOLUZIONE DEL DOLORE IN CORSO DI ULCERA CHE SI
PERFORA (3)
  • ULCERA GASTRICA GRANDE CURVA
  • Impegno della superficie pancreatica
  • ? Dolore epigastrico basso, periombelicale e
    dorsolombare
  • Impegno del mesocolon trasverso
  • ? Dolore mesogastrico
  • Impegno della milza peritoneo parietale
    corrispondente algogeno e nervo frenico sx (?
    plesso cervicale)
  • ? Dolore alla base dellemitorace sinistro o in
    fossa clavicolare sinistra

54
EVOLUZIONE DEL DOLORE IN CORSO DI ULCERA CHE SI
PERFORA (4)
  • ULCERA DELLA PARETE POST. DUODENO
  • Impegno della superficie pancreatica
  • ? Dolore epigastrico basso, periombelicale e
    dorsolombare
  • Dolore ? in posizione supina e ? in posizione
    eretta.
  • Impegno del legamento epatoduodenale ?
    infiammazione del dotto biliare principale
  • ? Dolore da colica biliare

55
EVOLUZIONE DEL DOLORE IN CORSO DI ULCERA CHE SI
PERFORA (5)
  • ULCERA DELLA PARETE ANT. DUODENO
  • Diffusione in tutta la cavità addominale ?
    peritonite diffusa
  • ? Dolore esteso a tutti i quadranti addominali e
    difesa
  • Processo limitato dal grande omento
    (algoinsensibile) ? peritonite circoscritta
  • Dolore meno intenso, ai quadranti addominali
    superiori
  • Formazione di ascesso subfrenico ? dolore
    diaframmatico e singhiozzo
  • ? Dolore alla base dellemitorace sinistro o in
    fossa clavicolare sinistra

56
COMPLICANZE PERFORAZIONE (4)
  • La sintomatologia può non essere ben chiara nei
    pz in trattamento con corticosteroidi o nei pz
    affetti da patologie estremamente debilitanti.
  • Esami strumentali di conferma
  • Rx addome a vuoto evidenzia aria libera
    sottodiaframmatica (pneumoperitoneo) nel 75-80
    dei casi.
  • In presenza di perforazione il trattamento è
    chirurgico.

57
COMPLICANZE PERFORAZIONE (5)
  • Obiettivi chiusura della perforazione adeguata
    toilette peritoneale.
  • In pz con elevato rischio chirurgico sutura
    semplice dellulcera mediante lembo omentale.
  • STRATEGIE
  • - Ulcera gastrica gastrectomia parziale.
  • - Ulcera prepilorica-antrale antrectomia
    vagotomia.
  • - Ulcera duodenale sutura dellulcera
    vagotomia superselettiva piloroplastica.
  • Mortalità per trattamento chirurgico 23 ulcere
    duodenali 10-40 ulcere gastriche.

58
ULCERA DUODENALE PERFORATA RIPARAZIONE
VIDEOLAPAROSCOPICA
  • Da circa 15 anni molti lavori hanno documentato
    la validità dellapproccio VLS.1
  • Vantaggi ? morbidità ( ? dolore di ferita ?
    durata di degenza ? sepsi dalla ferita ?
    rischio di laparocele)2 ? permanenza del SNG, ?
    durata di ileo postoperatorio, ? richiesta di
    analgesia.3
  • Fattori di rischio per conversione età,
    classificazione ASA, presenza di malattia
    concomitante, entità di aria libera o raccolte
    liquide alla TAC.3
  • Nella pratica le 2 tecniche offrono risultati
    sovrapponibili la scelta dipende solo dal
    chirurgo.1
  • 1. Katkhouda N, et al. Laparoscopic treatment of
    peptic ulcer disease. In Hunter J, et al (Eds).
    Minimally invasive surgery. New York, McGraw-Hill
    1993 123.
  • 2. Hasukic S, et al. Laparoscopic repair of
    perforated duodenal ulcer. Med Arh 2004 58 (6)
    380-1.
  • 3. Tsumura H, et al. laparoscopic and open
    approach in perforated peptic ulcer.
    Hepatogastroenterology 2004 51 1536-9.

59
COMPLICANZE STENOSI PILOROBULBARE (1)
  • Incidenza 2-10.
  • Eziologia tutti i pazienti presentano un
    fenomeno di cicatrizzazione cronica del piloro e
    del duodeno che, nel corso di unesacerbazione
    acuta, causa la stenosi. Fattori causali
  • 1) edema peri-ulceroso soprattutto in corso di
    ulcera evolutiva,
  • 2) cicatrice sclerotica quando lulcera è
    vecchia.

60
COMPLICANZE STENOSI PILOROBULBARE (2)
  • Clinica
  • Nausea
  • Epigastralgia sazietà precoce con senso di
    pienezza epigastrica
  • Vomito postprandiale tardivo di materiale
    alimentare scarsamente digerito di pasti
    precedenti
  • Con il vomito si allevia lepigastralgia
  • Vomiti ripetuti provocano calo ponderale
    pronunciato e disidratazione
  • EO quando stenosi è importante si può avere
    peristaltismo epigastrico visibile o gorgoglio
    gastrico
  • Laboratorio alcalosi ipokaliemica, ipocloremia,
    aumento creatinina e urato (IRA prerenale).

SINDROME DA STENOSI PILORICA
61
COMPLICANZE STENOSI PILOROBULBARE (3)
  • Diagnosi strumentale di conferma
  • EGDS dopo aspirazione gastrica stenosi non
    superabile dal fibroendoscopio
  • Rx addome con bario presenza di liquido di
    stasi, ipercinesia antrale, distensione gastrica,
    ritardo nellevacuazione pilorica al massimo lo
    stomaco è atonico e non cè passaggio pilorico
    del bario.

62
COMPLICANZE STENOSI PILOROBULBARE (4)
  • Trattamento iniziale
  • Correzione squilibri idro-elettrolitici
  • SNG per evacuazione dello stomaco
  • Farmaci antiulcera anti-H2 con Metoclopramide o
    Domperidone.
  • Dopo alcuni giorni di aspirazione chirurgia, sia
    nelle stenosi serrate che in quelle moderate,
    perché il processo di sclerosi e fibrosi è
    comunque evolutivo e progressivo.

63
COMPLICANZE STENOSI PILOROBULBARE (5)
  • STRATEGIA CHIRURGICA
  • Gastrectomia parziale e ricostruzione secondo
    Billroth II
  • Gastrodigiunostomia di Jaboulay vagotomia
    selettiva (se è prevista anche unoperazione per
    lulcera oltre che per la stenosi)
  • Antrectomia vagotomia.

64
COMPLICANZE A BREVE TERMINE DELLA CHIRURGIA PER
ULCERA PEPTICA
  • Risanguinamento
  • Gastroparesi
  • Rottura del moncone duodenale
  • Deiscenze minori o fistole
  • Perforazione gastrica

65
COMPLICANZE A BREVE TERMINE
  • RISANGUINAMENTO
  • Più frequente nei pz con patologie associate
    multiple sottoposti a semplice sutura dellulcera
    senza operazione antiulcera.
  • Terapia intervento chirurgico il più breve e
    sicuro possibile per il pz. Vagotomia e resezione.

66
COMPLICANZE A BREVE TERMINE
  • GASTROPARESI
  • In pz affetti preoperatoriamente da stenosi
    dellegresso gastrico e operati per questo.
  • Diagnosi Rx con bario o EGDS totale pervietà
    dellegresso gastrico operato, con minimo/assente
    deflusso di bario in uno stomaco totalmente
    statico.
  • Terapia meglio la sola osservazione clinica con
    somministrazione di procinetici (eritromicina,
    metoclopramide, cisapride).
  • Chirurgia se anomalie anatomiche dellegresso
    gastrico, gastroparesi a distanza di un mese
    dallintervento.

67
COMPLICANZE A BREVE TERMINE
  • DEISCENZA DEL MONCONE DUODENALE (a)
  • Sutura del moncone si apre e lascia defluire
    bile, succo pancreatico e contenuto duodenale
    nello spazio retroperitoneale.
  • Può complicare vagotomia, antrectomia,
    gastrodigiunostomia secondo Billroth II.
  • Considerata un tempo complicanza letale, oggi ha
    mortalità intorno al 10 dei casi.
  • Diagnosi strumentale di conferma TAC addome.
  • Burch JM, et al. Management of the difficult
    duodenal stump. Am J Surg 1991 162 522.

68
COMPLICANZE A BREVE TERMINE
  • DEISCENZA DEL MONCONE DUODENALE (b)
  • Clinica sepsi addominale.
  • POSSIBILI 2 QUADRI

SEPSI LIMITATA ALLIPOCONDRIO DESTRO
ADDOME ACUTO CON CONTENUTO DUODENALE SPARSO IN
CAVITA PERITONEALE
Terapia drenaggio percutaneo.
Terapia esplorazione chirurgica e ampio
drenaggio in ipocondrio dx chiusura del moncone
duodenale con duodenostomia su tubo.
69
COMPLICANZE A BREVE TERMINE
  • DEISCENZE MINORI O FISTOLE
  • È perforazione di una piloroplastica o di una
    duodenotomia dopo un intervento per ulcera.
  • Incidenza infrequente 5 dei casi.
  • Presentazione da deiscenze minori a fistole
    duodeno-cutanee.
  • Terapia TPN, ampio drenaggio locale dellarea
    della fistola e antibiotico sistemico ad ampio
    spettro.

70
COMPLICANZE A BREVE TERMINE
  • PERFORAZIONE GASTRICA
  • Cause necrosi ischemica dovuta alla
    devascolarizzazione della piccola curvatura.
  • Clinica pz sviluppa sepsi a 5-7 giorni di
    distanza dallintervento.
  • Terapia esplorazione, toilette peritoneale,
    riparazione della perforazione con plicatura
    della parete gastrica.
  • Raramente è necessaria una resezione gastrica.

71
COMPLICANZE A LUNGO TERMINE DELLA CHIRURGIA PER
ULCERA PEPTICA
  • Ulcera peptica recidiva
  • Sindrome da dumping
  • Diarrea post-vagotomia
  • Malassorbimento
  • Gastrite da reflusso biliare
  • Cancro del moncone gastrico

72
COMPLICANZE A LUNGO TERMINE
  • Generalmente vengono valutate secondo i criteri
    di Visick
  • Assenza di sintomi
  • Sintomi lievi che non influiscono sulla qualità
    di vita quotidiana
  • Sintomi moderati, non influiscono sulla qualità
    di vita quotidiana, richiedono trattamento ma non
    sono debilitanti
  • Ulcera ricorrente o sintomi invalidanti.
  • Il grado I e II sono considerati un buon
    risultato della chirurgia.

73
COMPLICANZE A LUNGO TERMINE
  • ULCERA PEPTICA RECIDIVA
  • Incidenza 2 (dopo vagotomia con antrectomia)
    15-29 (dopo vagotomia superselettiva).
  • Terapia medica con Anti-H2 o Omeprazolo
    eventuale eradicazione di H. Pylori.
  • Se mancata risposta chirurgia
  • - dopo vagotomia e Billroth II resezione
  • - dopo vagotomia superselettiva vagotomia
    tronculare antrectomia.
  • Meisner S, et al. The Kaplan and Meier and the
    Nelson estimate for probability of ulcer
    recurrence 10 and 15 years after parietal cell
    vagotomy. Ann Surg 1988 2071.

74
COMPLICANZE A LUNGO TERMINE
  • SINDROME DA DUMPING (a)
  • Incidenza nel 25 dei pz dopo vagotomia
    tronculare.
  • Causa perdita del rilasciamento recettivo. La
    vagotomia abolisce la capacità del fondo gastrico
    di rilasciarsi per accogliere cibo. La pressione
    intragastrica aumenta durante i pasti e crea un
    gradiente di svuotamento attraverso legresso
    pilorico. Il rapido svuotamento dei contenuti
    gastrici determina la sindrome da dumping. I
    pasti ricchi di carboidrati tendono a peggiorare
    i sintomi.
  • Clinica tachicardia, diaforesi, ipotensione e
    dolore addominale dopo i pasti.

75
COMPLICANZE A LUNGO TERMINE
  • SINDROME DA DUMPING (b)
  • Decorso nella maggior parte dei pz cè
    miglioramento spontaneo nel tempo, con ritorno ad
    una funzione pressoché normale.
  • Trattamento sintomi possono essere alleviati
    separando lassunzione dei liquidi dai solidi
    durante il pasto.
  • Octreotide s.c. 30 minuti prima dei pasti.
  • Gray J, et al. Control of dumping syndrome s by
    somatostatin analogues in patients after gastric
    surgery. Arch Surg 1991 126 1231.

76
COMPLICANZE A LUNGO TERMINE
  • DIARREA POST-VAGOTOMIA
  • Deve essere differenziata dalla sindrome da
    dumping, anche se le due condizioni possono
    talvolta essere presenti nello stesso pz.
  • Clinica diarrea circa 30 minuti dopo il pasto,
    di consistenza acquosa.
  • Decorso tende a migliorare col tempo.
  • Terapia antidiarroici.

77
COMPLICANZE A LUNGO TERMINE
  • MALASSORBIMENTO
  • Gli interventi sullo stomaco sono associati a
    malassorbimento il più frequente è la carenza di
    vit B12.
  • Cause
  • 1) interventi che prevedono rimozione delle
    cellule parietali (secernenti fattore intrinseco,
    necessario per lassorbimento di vit B12
    nellileo)
  • 2) errore comportamentale i pz tendono a
    inadeguato apporto nutrizionale, rifiutandosi di
    assumere pasti piccoli e frequenti durante il
    giorno.
  • Trattamento supplementazione di vit B12 .

78
COMPLICANZE A LUNGO TERMINE
  • GASTRITE DA REFLUSSO BILIARE
  • Si ha quando lablazione del piloro è associata
    ad una stasi di bile nello stomaco oppure dopo
    gastrodigiunostomia.
  • Clinica vomito biliare e dolore addominale.
  • Diagnosi sintomi ed EGDSbiopsia (istologia
    gastrite biliare).
  • Trattamento reintervento con trasformazione
    della Billroth II in una gastrodigiunostomia su
    ansa ad Y secondo Roux.

79
COMPLICANZE A LUNGO TERMINE
  • CANCRO DEL MONCONE GASTRICO
  • La letteratura mondiale ha confermato che i pz
    sottoposti a resezione presentano un più elevato
    rischio di sviluppare un cancro del moncone.
  • La ricostruzione maggiormente associata a tale
    rischio è la gastrodigiunostomia secondo Billroth
    II.
  • Toftgaard C, et al. Gastric cancer after peptic
    ulcer surgery A historic prospective cohort
    investigation. Ann Surg 1989 210 159.

80
GASTRITI ACUTE
  • Le 5 cause più frequenti di gastrite acuta sono
  • I farmaci (ASA, FANS, cortisonici)
  • Lo stress
  • Lingestione di caustici (acidi o basi forti,
    sali di metalli)
  • La denutrizione
  • Lalcol (ma non cè consensus)
  • Cause più rare
  • Batteriche o virali
  • Allergiche
  • Secondarie a radioterapia addominale.

81
GASTRITI ACUTE
  • Clinica
  • Spesso rimangono latenti
  • Si possono manifestare con emorragie digestive /
    epigastralgie
  • Vomito, diarrea e febbre
  • ? se infezioni virus/batteri
  • Manifestazioni periferiche associate orticaria,
    asma ? se secondarie a ingestione di allergeni
    alimentari
  • Diagnosi EGDS biopsia.

82
GASTRITE ACUTA EMORRAGICA (1)
  • Definizione erosioni generalmente multiple, poco
    profonde (che non superano la muscolaris
    mucosae), localizzate o estese a tutto lo stomaco
    e talvolta al duodeno. Spesso si associa
    congestione della mucosa.
  • Tali lesioni spesso compaiono allimprovviso e
    possono regredire in alcune ore.
  • Complicanza principale emorragia digestiva
    (ematemesi e/o melena).

83
VISIONI EGDS GASTRITE EROSIVA
EROSIONI DEL CORPO
GASTRITE EROSIVA
84
GASTRITE ACUTA EMORRAGICA (2)
  • Cause
  • ASA
  • Stress ulcere di Curling. Dopo ustioni gravi,
    traumi, insufficienza respiratoria, shock
    emorragico o sepsi.
  • NB! Diverse sono le Ulcere di Cushing
  • associate a tumore intracranico, dopo trauma
    cranico o intervento sul cranio
  • morfologia ulcera singola e profonda (ulcus
    simplex rotundum)
  • perforazione è la complicanza più frequente.

85
G.A. EMORRAGICA patogenesi
  • Via colinergica ipotalamo anteriore ? sostanza
    reticolare ? nucleo motore dorsale del Vago

Via adrenergica ipotalamo posteriore ? corno
intermediolaterale del midollo spinale ?
midollare del surrene
Asse ipotalamo posteriore ? adenoipofisi
Asse ipotalamo anteriore ? neuroipofisi
Ossitocina e vasopressina ? vasocostrizione
  • Ipersecrezione di HCl
  • ?secrezione mucosa
  • ? ritorno venoso

Imponente vasocostrizione splancnica ? ischemia
mucosa-sottomucosa
  • ? secrezione mucosa
  • vasocostrizione

DANNEGGIAMENTO DELLA BARRIERA MUCOSA DI DAVENPORT
( membrana lipoproteica e tight junctions)
RETRODIFFUSIONE DEL PROTONE. I protoni fanno
liberare ISTAMINA ai mastociti recettori H1
(infiammazione locale) H2 (?? secrezione acida)
86
GASTRITE ACUTA EMORRAGICA trattamento
  • SNG per lavaggio gastrico
  • Somatostatina / Prostaglandine
  • Elettrocoagulazione laser endoscopico.
  • Nel 75-80 dei casi arresto spontaneo.
  • Se sanguinamento persistente o recidivo
    chirurgia. Opzioni
  • gastrectomia totale
  • gastrectomia subtotale vagotomia tronculare
    bilaterale
  • vagotomia piloroplastica
  • sutura diretta delle lesioni sanguinanti.
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