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QUESTIONI DI ETICA: SCIENZA E SOCIET

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questioni di etica: scienza e societ clonazione animale, animali transgenici e cellule staminali: risultati raggiunti e aspetti etici – PowerPoint PPT presentation

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Title: QUESTIONI DI ETICA: SCIENZA E SOCIET


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QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E SOCIETÀ
  • CLONAZIONE ANIMALE, ANIMALI TRANSGENICI E CELLULE
    STAMINALI RISULTATI RAGGIUNTI E ASPETTI ETICI"
  • Palermo, 30 Maggio 2003
  • Tavola Rotonda
  • ASPETTI ETICI E NORMATIVI
  • ROSALIA AZZARO
  • Riceratore
  • CNR/CERIS - Sezione Istituzioni e politiche
    della ricerca

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CLONAZIONE ANIMALE, ANIMALI TRANSGENICI E
CELLULE STAMINALI RISULTATI RAGGIUNTI E ASPETTI
ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀ
  • Si intendono qui analizzare brevemente
  • alcune tematiche
  • 1. libertà della scienza
  • 2. etica e cultura della ricerca
  • 3. contesto di istituzioni e società.
  • Questioni di tipo etico, riferite alluso
  • delle stem cells umane, non irrilevanti per
  • il progresso della conoscenza scientifica in
    campo biomedico ed industriale
  • quindi per gli interessi economici e
  • la loro governance nel suo complesso.

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CELLULE STAMINALI RISULTATI RAGGIUNTI E ASPETTI
ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀ1. La libertà della scienza
  • 1. La libertà della scienza
  • è garantita dalla Repubblica italiana che
    promuove lo sviluppo della ricerca
  • scientifica
  • Costituzione italiana, art. 9 La Repubblica
    promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca
    scientifica e tecnica art. 33 Larte e la
    scienza sono libere e libero ne è linsegnamento
    - esiste naturalmente in proposito una vasta
    letteratura giurisprudenziale che interpreta il
    dettato costituzionale.
  • La libertà della scienza è un grande valore che
  • attiene alla persona degli scienziati che operano
    direttamente nel campo e
  • va garantita col mettere in atto le condizioni
  • perché lesercizio della libertà scientifica non
    sia solo proclamato
  • ma reso effettivamente possibile
  • sottraendolo cioè ai condizionamenti spuri al
    progresso della
  • conoscenza, di tipo economico, ideologico o
    politico.

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CELLULE STAMINALI RISULTATI RAGGIUNTI E ASPETTI
ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀ1. La libertà della scienza
  • Come ogni libertà, anche quella della scienza
    certamente non va intesa come assoluta
    (ab-solutus), cioè sciolta da qualsiasi legame di
    relazione, o limite e regolamentazione.
  • Certo il punto di vista scientifico è autonomo,
    non accetta niente dogmaticamente o per autorità
    ammette solo ciò che è evidente, sperimentalmente
    o logicamente provato ed è perciò conoscenza
    critica e comunicabile.
  • Ma autonomia non è autosufficienza
  • occorre evitare quellapproccio dellesperienza
    di tipo razionalistico kantiano, che solo
    apparentemente rivaluta la sintesi di esperienza
    e ragione, che è conquista galileiana.
  • la libera attività di ricerca costituisce in sé
    stessa un enorme valore ( concetto di spessore
    etico), ancor prima delle sue applicazioni
    (valenza economica).
  • Il dibattito sulle responsabilità morali dello
    scienziato è ancora aperto nel mondo scientifico.
    Attraversiamo un momento difficile e la società
    dovrà affrontare il futuro della scienza con la
    forza della ragione...

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ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀ1. La libertà della scienza
  • ...Il rischio è che lo sviluppo tecnologico
    diventi incontrollabile e si svincoli dai grandi
    pincipi universali della scienza e della sua
    funzione civilizzatrice (...) Si tratta di
    stabilire dei limiti che devono essere dettati
    dalla ragione (Veronesi, 2003)
  • Corriere della Sera, 19 maggio 2003, p.18
  • La ricerca intesa nella sua accezione più
    completa e complessa, va perciò inquadrata in un
    contesto più ampio e articolato la realtà
    sociale, culturale ed economica del Paese
  • Ciò compete alla politica scientifica ed alla
    riflessione filosofica ma con il diretto,
    personale coinvolgimento degli stessi scienziati
    e dittadini.
  • Una concezione questa che è venuta maturando
    anche in ambito europeo nel VI Programma quadro
    dellUnione Europea, la linea dazione rivolta a
    strutturare lo spazio europeo della ricerca, per
    la prima volta prevede anche uno specifico Action
    Plan con attività intese a incoraggiare rapporti
    armoniosi tra scienza e società e a
    sensibilizzare la società nei confronti
    dellinnovazione.

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ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀ 1. La libertà della scienza
  • Cè da dire che invece, nel contesto
    socio-culturale di oggi, viene messa in dubbio la
    stessa giustificazione morale di fondo della
    scienza, cioè il progresso della conoscenza come
    bene indiscutibile, perchè
  • si è incrinato il rapporto di fiducia nei
    confronti dello scienziato e del suo codice
    morale (dimenticando la mole di fatica svolta in
    condizioni non sempre ottimali)
  • si è cominciato inoltre a dubitare delleffettiva
    libertà di cui dispone chi fa ricerca
    scientifica, sottoposto alla forte pressione del
    fattore finanziario (finanziamenti che
    determinano un filone di ricerca e ricaduta
    economica attesa in tempi brevi)
  • lo stesso concetto di estensione universale dei
    benefici della scienza comincia ad apparire
    unutopia ( più alta è la specializzazione della
    biomedicina, più costose sono ricerche ed
    applicazioni, destinate così ad essere
    appannaggio di ceti privilegiati).
  • Le questioni di etica e cultura della ricerca,
    attinenti alla politica scientifica, allora sono
  • Come opporsi a queste tendenze nellambito della
    ricerca svolta con finanziamenti pubblici?
  • E la ricerca con fondi privati è per ciò stesso
    esonerata da qualsiasi responsabilità di tipo
    morale e sociale?

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ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀ
  • 2. Etica e cultura della ricerca
  • Ogni giudizio di valore parte da un giudizio di
    fatto, in ambito scientifico come nelletico.
  • La considerazione previa del dato scientifico,
    perciò anche dello stato dellarte della
    conoscenza in un dato settore, è condizione
    necessaria ma non sufficiente significa cioè che
    lo scienziato non può considerare non-etico solo
    quanto è a-scientifico (cioè manca di un metodo
    scientificamente corretto o non si attiene alle
    regole comunemente in vigore nella comunità
    scientifica).
  • Intendere solo questo come etica della
    ricerca, implica una visione astratta e irreale
    sia dello scienziato, la cui identità di uomo e
    cittadino comporta la condivisione di regole sia
    della scienza, che non è neutra, è umana, non
    costituisce né di fatto né di diritto un universo
    auto-referenziale avulso dagli altri contesti.

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ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀ 2. Etica e cultura della ricerca
  • Prendendo rapidamente in esame la questione delle
    cellule embrionali come oggetto di ricerca,
    possiamo dire nessuno mette in dubbio dal punto
    di vista bio-logico che lembrione, sin dal
    livello poniamo di blastocisti, sia un organismo
    vivente della specie umana, una realtà
    individuale con un suo specifico genoma, il quale
    non è lessere umano ma ne è la condicio sine qua
    non. Niente è più umano del genoma umano in
    200.000 anni questo individuo, oggi
    identificabile già dai suoi primissimi esordi,
    non è cambiato.

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ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀ 2. Etica e cultura della ricerca
  • Questa evidenza però non risolve ma sottolinea
    laporia della biologia come scienza empirica, in
    quanto ospita al suo interno concetti come quelli
    di essere o ente, di individuo o di
    vivente, la cui predicabilità non può essere
    ristretta allambito puramente materiale.
  • Come già sosteneva Aristotele, occorre andare dal
    fenomeno al fondamento cosa che abitualmente fa
    la scienza quando ritiene di approdare ad un
    risultato di carattere scientifico, e fa pure la
    filosofia.
  • Il dato biologico va interpretato dal punto di
    vista logico-razionale, cui appartiene il famoso
    principio logico valido anche per la scienza
    omnis determinatio est negatio ciò che per sua
    essenza specifica è essere o ente, tale è, non è
    qualcosaltro di indefinito.

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SOCIETÀ 2. Etica e cultura della ricerca
  • Dal tempo di Aristotele, il primo a darne una
    formulazione, nessuno si permette più di negare
    la differenza né di far confusione tra causa
    formale (ciò che mi costituisce questo ente qui)
    e causa finale (ciò che ho da diventare).
  • Prescindiamo quindi da qualunque riferimento ai
    tempi e ai modi contingenti dello sviluppo
    materiale di questo organismo vivente, della
    specie umana, al suo stato embrionale (sviluppo
    che daltronde prosegue dopo la nascita, rendendo
    irriconoscibile un individuo nel suo manifestarsi
    esternamente, ma non lo cambia nel suo essere ciò
    che è, nella sua essenza individuale).
  • Tolto questo, cosa resta in comune con tutto ciò
    che è umano?
  • Nientaltro, che il suo effettivo e concreto
    essere un ente esistente con genoma umano,
  • vale a dire un organismo (essere) vivente
    (essente) della specie (natura) umana.
  • Accanto a quelli scientifici, i termini del
    linguaggio filosofico.

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2. Etica e cultura della ricerca
  • La rivoluzione scientifica del XVI secolo ha
    posto in ombra il concetto di natura umana per
    evidenziare quello generico di natura come
    causalità funzionale.
  • Tale concetto di natura umana è stato così rapito
    dal piano suo proprio specifico (di specie), e
    trasportato su quello prettamente fisico e
    materiale.
  • Viene trasposto insomma da quello filosofico a
    quello tipicamente scientifico, accogliendo la
    crasi cartesiana tra rex estensa e rex cogitans.
  • In mancanza di un riconosciuto fondamento del
    concetto di essere umano che non sia solo
    materiale, che sia invece metafisico, della
    natura umana viene ad essere enfatizzato il
    dinamismo, lo sviluppo fisico o psicologico.

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ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀ 2. Etica e cultura della ricerca
  • Così della realtà Hegel finisce con lesaltare il
    divenire, col farlo coincidere anzi con essa,
    perché confonde il dinamismo dellattività
    intellettuale con lessere dellintelletto per
    Hegel, come si sa, razionale e reale coincidono.
  • La mancanza di chiarificazione del fatto che
    nella realtà cè ununica base che è insieme
    biologica e intelligente, un unico nucleo
    ontico comune per natura ad ogni essere umano,
    che individualmente segue un diverso percorso nel
    suo sviluppo, ha indotto infatti ad assumere il
    concetto di natura umana solo sul piano
    razionalistico come Spirito o solo su quello
    biologistico come materia organica in
    evoluzione o infine su quello del materialismo
    storico, ha portato a intravedere il valore di
    natura umana come buona solo nel futuro non in
    ciò che è, da sviluppare e correggere, ma in ciò
    che può essere, se opportunamente orientata.

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2. Etica e cultura della ricerca
  • Lessere bio-logico delluomo viene visto
    (accogliendo la crasi cartesiana tra rex estensa
    e rex cogitans) soltanto come corredo genetico
    - poi funzioni biologiche- come cioè una
    potenzialità puramente materiale e passiva
    nettamente separata dal suo potere di agire
    (libertà), che viene invece a costituire lunico
    vero valore.
  • La libertà non è valore intrinseco allessere
    umano, ma vale in quanto permette allessere che
    biologicamente appartiene alla specie o natura
    umana, di appartenere alla cultura umana cioè di
    essere cosciente della sua ispirazione innata
    alla libertà personale, di partecipare
    attivamente alla costruzione del destino proprio
    e del cosmo, di aprirsi infine al piano
    trascendente, generalmente inteso come
    metastorico (la cosiddetta trascendenza
    immanente).

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2. Etica e cultura della ricerca
  • Il valore di un bene come la libertà personale
    viene dunque fatto coincidere solo con la sua
    cosciente possibilità di esercizio.
  • In questa impostazione astratta e
    diveniristica, ancorché romantica, tutto ciò
    che può concorrere alla costruzione sempre
    protesa in avanti di un essere le cui
    caratterisitche spaziano tra la finitudine della
    condizione umana e laspirazione allinfinito che
    la sostanzia, entra a far parte della natura
    delluomo.
  • La formale grandezza del concetto di natura umana
    viene in questo modo non radicata in un reale
    esistente, lessere umano, ma proiettata in un
    futuro possibile nella realizzazione dei
    livelli di umanità delluomo, livelli anchessi
    futuribili e non meglio definiti.
  • Perde quindi la sua matrice ontologica (esse) per
    ridursi al puro e semplice agire (operari).

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2. Etica e cultura della ricerca
  • Come un albero ramificato con tagliate le radici,
    la natura umana risulta senza fondamento e non a
    caso dilaniata tra una materiale finitudine ed
    incomunicabilità ed unaspirazione universale.
  • Lo stesso si può dire, della stessa società
    civile - nella complessità dei suoi rapporti tra
    parti diverse interagenti in un unico
    sistemascienziati, istituzioni, informazione,
    cittadini.
  • Ecco il ritratto della situazione attuale! Come
    uscirne?
  • La normatività prescrittiva del concetto di
    natura umana, va ancorata allincondizionato
    rispetto di qualcosa di realmente esistente, non
    ad un ideale totalmente astratto di umanità,
    vagheggiata magari alla Rousseau come qualcosa
    che ci sta alle spalle. Astratto ideale così
    vago che poi ognuno, naturalmente, può formarsi e
    costruirsi come crede e sente meglio, pur di non
    rinunciare a diventare uomo.

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2. Etica e cultura della ricerca
  • La questione fondamentale non è se e quali
    diritti riconoscere alla dignità della persona e
    quando, ma riconoscere che lessere umano
    concretamente esistente (vivente), in quanto tale
    è il diritto, è diritto sussistente cioè il
    fondamento di ogni diritto garantito dalla
    società civile, e quindi della stessa società
    civile e della sua laicità, anche come società
    democratica.
  • Al rispetto della intangibile unicità dellessere
    vivente di natura umana e del suo bene in quanto
    individuo concreto e non in quanto generica
    umanità, può e deve far capo limpegno etico
    delle tecniche biogenetiche non ad un astratto e
    pericoloso stimolare lominizzazione attraverso
    il miglioramento diretto delleredità genetica
    secondo unaccurata pianificazione di
    cambiamenti costruttivi.

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2. Etica e cultura della ricerca
  • Consideriamo infine che il giudizio di liceità di
    unazione verte non solo sul fine remoto, che può
    essere giustificato (cioè dallintenzione ultima
    dellagire), ma dalluso dei mezzi, che include
    il fine prossimo (esempio classico quello del
    medico che, minacciato di rappresaglia, per
    salvare cinquanta malati innocenti consegna ai
    nazisti due pazienti ebrei).
  • Nel caso della ricerca scientifica che si
    prefigge luso di un embrione al nobile scopo di
    trovare terapie utili allintera umanità, ecco il
    punto è possibile considerare lembrione umano
    un puro strumento di ricerca e poi distruggerlo,
    da parte di un altro essere umano?
  • A nosro avviso la questione non è quella della
    definizione semantica, filosofica o giuridica di
    persona, se meriti o no quindi lembrione di aver
    attribuita la qualifica di persona e perciò se
    sia meritevole di rispetto e di tutela.

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2. Etica e cultura della ricerca
  • Qui si tratta di una questione morale nel senso
    di una questione di principio. Ma questione di
    principio non è dire qualcosa di astratto.
  • In un caso di attualità come quello della guerra
    preventiva, per esempio, la questione di
    principio potrebbe essere se debba prevalere la
    forza del diritto o il diritto della forza.
  • In fondo, si dirà, di che stiamo parlando? Di
    circa 60 -120 cellule, di cui prelevarne 30 o 40
    - la massa cellulare interna o embrioblasto
    (ICM) - operazione questa che naturalmente
    implica larresto dello sviluppo embrionale e la
    distruzione dellembrione.
  • La questione è la vita umana innocente è sempre
    meritevole di tutela?
  • Questione etica che qui è questione di principio
    ed è questione laica è proprio perché non
    credo in unaltra vita che dò tanta importanza a
    questa! (G. Deloche 1990, Comitato Nazionale di
    Bioetica Francese)

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2. Etica e cultura della ricerca
  • Ma si può prosciugare lanima biologica (il
    protoplasto) allembrione, distruggendolo per
    carpire il segreto ultimo della vita, di come si
    riproduce?
  • Questione semantica o questione di principio, la
    ricerca filosofica e giuridica su essere umano e
    persona non è affato inutile alla scienza.
  • Ma una particolare definizione di persona , mi
    sembra attagliarsi perfettamente ai punti di
    vista biologico e filosofico, per definire
    lessere umano, esercitando insieme esperienza e
    ragione
  • un individuo sostanziale intelligente, in
    quanto contiene in sé un principio attivo,
    supremo ed incomunicabile (Rosmini)
  • Antropologia in servizio della scienza morale,
    a cura di F.Evain, Roma 1981, n382, p.460.

Il 1 luglio 2001 è stata revocata dallautorità
ecclesiastica, la condanna allIndice di
Quaranta proposizioni tratte dalle opere di
Antonio Rosmini.
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2. Etica e cultura della ricerca
  • Questo principio attivo supremo può essere
    identificato concretamente, sintetizzando
    ragionamenti logici ed esperienze sperimentali,
    in ogni individuo della natura umana
    ragionevole che si dice persona in quanto il
    semplice sussistere è di gran dignità nella
    natura ragionevole, anche se non raziocinante.
  • Solo in quanto esistente in tale natura (la
    specie umana), tale principio attivo è il
    fondamento dellunità tra identità biologica ed
    identità psicologica.
  • Il nucleo ontico della persona umana non va
    cercato quindi in una chiara ed esaustiva
    definizione del concetto di persona, in quanto
    ciò significa semplicemente ricadere nel
    razionalismo.
  • Quanto piuttosto in unanalisi razionale che
    accetti levidenza sperimentale, dellesistenza
    di tale nucleo primitivo unico e fondante.

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2. Etica e cultura della ricerca
  • Ma spesso è proprio il razionalismo che si
    rifiuta di aprirsi allintelligenza della verità
    di una cosa.
  • È quanto ci indica ancora il filosofo roveretano
    che cosa sintende di significare oggidì
    nelluso comune colla voce Razionalismo, se non
    quel sistema, che non pure esige una ragion
    chiara prima di dare lassenso (il che non eccede
    il voluto della buona logica), ma che esige
    oltracciò una ragione riflessa? Di più, che esige
    oltre la prova, che una cosa sia, anche di
    comprendere la cosa stessa, prima di ammettere
    semplicemente che essa sia? .
  • Ma lidea chiara di una cosa è assai più che la
    prova razionale dellesistenza della cosa stessa.

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2. Etica e cultura della ricerca
  • Esigere luna per ammettere laltra è appunto il
    razionalismo dialettico che fa capo a Cartesio
    unaltra forma più recente, sostiene Rosmini, è
    il razionalismo metafisico di Hegel, che
    considera lidea della cosa come il tutto della
    cosa stessa.
  • Anche nel caso dellembrione ci troviamo in
    presenza di quella artificiosa separazione tra
    ordine logico (lidea che se ne ha, la
    definizione semantica) ed ordine ontologico
    (ciò che è essenzialmente, come questo essere
    determinato vivente, e non un altro).
  • Ma anche volendo mantenere il dubbio che
    lembrione come organismo o essere vivente
    appartenente alla specie o natura umana, sia
    meritevole di non essere usato come oggetto, come
    res e quindi come puro mezzo, creato,
    utilizzato, distrutto... occorre chiedersi se non
    sia da applicare anche in questo caso il ben noto
    principio di precauzione in dubio, pro reo.

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2. Etica e cultura della ricerca
  • Negli ultimi trecento anni, lattenzione
    giuridica e legislativa verso lessere umano è
    stata monopolizzata da una concezione di persona
    intesa in modo astratto e totalmente compiuto,
    come capacità già in atto di assommare, godere e
    disporre di un insieme di diritti.
  • Alla luce dei più recenti sviluppi scientifici,
    sarebbe forse più opportuna una configurazione
    più semplice ed essenziale del termine essere
    umano, come un soggetto altro con valore di
    fine.

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2. Etica e cultura della ricerca
  • Infine è da considerare la valenza di quella che
    possiamo chiamare etica dellalternativa, che si
    articola su due dati di fatto.
  • 1. La ricerca scientifica sulle cellule
    staminali, come si sa, è ancora alla sua fase
    iniziale per quanto promettenti possano apparire
    le sue prospettive. Dato che lapproccio
    sperimentale su animali da laboratorio è sempre
    stato considerato uno strumento essenziale
    allindagine scientifica per poi disegnare
    appropriate terapie volte a riparare o attenuare
    la condizione patologica, prima di approdare alla
    sperimentazione sullessere umano, è logico
    chiedersi per quale motivo questo criterio non
    deve essere rispettato e nemmeno preso in attenta
    e prolungata considerazione per acquisire la
    necessaria conoscenza scientifica di base, nel
    caso del dibattito sulle cellule staminali?

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2. Etica e cultura della ricerca
  • 2. Non è certo, come ormai si sa, che leffetto
    della moltiplicazione delle cellule in uno stadio
    iniziale, embrionale, non abbia effetti negativi
    sulla loro capacità di rinnovarsi o sulla
    proliferazione di cellule tumorali, sviluppando
    teratocarcinomi.
  • Tutto ciò considerato, una autoregolamentazione
    da parte della comunità scientifica che privilegi
    luso della cellule staminali adulte o fetali
    rispetto a quelle embrionali, può rappresentare
    una preziosa funzione di stimolo e non di
    ostacolo, in vista di un più veloce
    raggiungimento dellobiettivo prefissato
  • non quello economico o ideologico
    (autoaffermazione della scienza contro tabù,
    posizioni religiose etc.) ma quello
    scientifico-terapeutico al letto del malato.

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  • 3. Il contesto istituzioni e società
  • Fino a ieri, imperava la convinzione che i pari
    decidono sul valore e nel merito della ricerca
    cioè che ben poca vera relazione di scambio
    reciproco potesse coesistere tra il mondo della
    scienza e quello della politica e della società
    civile, come realtà fatta di persone in relazione
    e di valori che ne fanno una comunità.
  • Oggi il concetto di accountability cioè
    lobbligo di render conto alle autorità e ai
    cittadini del corretto uso delle risorse e dei
    risultati ottenuti è diventato reciproco non
    solo tra scienza e politica, ma nei confronti di
    un terzo partner la società civile e lopinione
    pubblica, nazionale e globale.

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3. Il contesto istituzioni e società
  • Da parte europea si afferma apertamente che per
    garantire scelte responsabili e accettate a
    livello sociale per lo sviluppo efficace delle
    nuove tecnologie, sarà indispensabile una
    partecipazione attiva e tempestiva non solo dei
    responsabili della regolamentazione ma degli
    specialisti delle problematiche etiche, dei
    pazienti e della società nel suo insieme.
  • Si prende atto che una nozione squisitamente
    etica - qual è quella di responsabilità - è
    oggi inseparabile, sia nel concetto che di fatto,
    da quelle di scienza e politica non si può
    escluderne le competenze, dallambito della
    struttura e programmazione di unattività di
    politica scientifica.

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SOCIETÀ 3. Il contesto istituzioni e società
  • Di politiche scientifiche responsabili infatti
    esplicitamente si parla ed è in questa direzione
    che si muove la volontà comune dei paesi
    dEuropa le questioni scienza/società devono
    essere trattate ampiamente a livello europeo.
  • Tale intento è dichiarato ufficialmente nel
    recente VI Programma Quadro dellUnione Europea,
    allinterno dello specifico Action Plan su
    Scienza e società attraverso attività intese
    a incoraggiare rapporti armoniosi tra scienza e
    società e a sensibilizzare la società nei
    confronti dellinnovazione, grazie a nuovi
    rapporti e a un dialogo consapevole tra
    ricercatori, industriali, responsabili politici e
    cittadini.
  • Decisione n. 1513/2002/CE del Parlamento europeo
    in Gazzetta ufficiale delle Comunità europee,
    serie L 232 del 29 agosto 2002, pag. 24.

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  • Questo specifico Piano dazione, si articola in
    tre gruppi di attività
  • dedicati a
  • educazione scientifica in Europa
  • avvicinare le politiche scientifiche europee ai
    cittadini
  • sostenere una politica scientifica responsabile.
  • In sostanza, estremamente innovativo è il fatto
    che la ricerca sulle questioni etiche legate agli
    sviluppi scientifici e tecnologici entra a pieno
    titolo e non considerata a parte, in un programma
    a sostegno delle politiche scientifiche.
  • La ricerca sulle questioni etiche legate agli
    sviluppi scientifici e tecnologici rientra quindi
    a tutti gli effetti nel programma Strutturare lo
    spazio europeo della ricerca.

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  • Col sostenere una politica scientifica
    responsabile e la ricerca sulle questioni etiche
    non si deve certo intendere come laccantonare di
    fatto una riflessione autonoma ed indipendente
    sulle questioni di etica della ricerca, per
    ridurla o subordinarla laspetto di etica
    allarea scienza e società e la sua governance
    già da più parti è stato denunciato questo
    tentativo di riduzione della bio-etica alla
    bio-politica o al bio-diritto.
  • Ma la comunità scientifica, insieme agli
    specialisti di etica in ambito biotecnologico e
    biomedico (di bio-etica) che fanno parte della
    stessa comunità, proprio nel momento in cui
    rivendica il diritto di essere coinvolta nei
    processi decisionali che la riguardano, ha il
    dovere di svolgere una responsabile funzione di
    counseling e advertising, sia alla politica
    scientifica che alla stessa scienza, oltre che di
    informazione e trait dunion con la società
    civile, che ha il diritto di essere correttamente
    informata.

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  • Una funzione di counseling etico-scientifico
    sembra lunica che può sottrarre le scelte del
    governo della scienza alle pressioni ideologiche
    (dove per ideologia sintende una visione del
    mondo che giustifica mascherandoli degli
    interessi che non possono essere confessati),
    pressioni che suggestionano notevolmente
    unopinione pubblica, che risulta così etero
    diretta.
  • Le scelte di politica scientific, allo stesso
    modo, vanno sottratte anche allarbitrio e
    allinfluenza non indifferente di quel convitato
    di pietra che è il mercato, la cui presenza muta
    ma pesantissima non di rado condiziona la libertà
    e la qualità della ricerca scientifica,
    linformazione (che non è più scientifica) e
    quindi altera lequilibrio dello stesso sistema
    sociale nel suo complesso.

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SOCIETÀ 3. Il contesto istituzioni e società
  • Nelle società avanzate infatti, nelle quali la
    dinamica tra investimenti e produzione è in
    continua evoluzione e tensione, non può più
    essere indifferente ciò che richiede investimenti
    colossali in termini di formazione, di risorse
    umane, di organizzazione, di finanziamenti, come
    è appunto il caso della ricerca.
  • Nel momento in cui tali investimenti vengono
    avviati, si conoscono già la destinazione, luso
    e almeno in parte le conseguenze del loro
    impiego. Significa che è stata operata una scelta
    più o meno razionale, che blocca delle risorse a
    vantaggio di un determinato settore od obiettivo
    a scapito di altri, cioè una scelta politica che
    è anche una scelta etica, nella misura in cui
    coinvolge non solo le modalità di svolgimento ma
    gli indirizzi assunti dalla ricerca scientifica
    di base e applicata.

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SOCIETÀ 3. Il contesto istituzioni e società
  • Ciò risulta tanto più vero e cogente oggi, quando
    linvestimento privato in ricerca biomedica e
    biotecnologica cresce a dismisura rispetto a
    quello pubblico, e tende a sottrarsi a qualsiasi
    tipo di governance, sia politica che etica, sia a
    livello nazionale che globale.
  • É stato notato a livello di economia globale che
    tra il 1995 e il 2000 si è avuto un balzo negli
    investimenti e quotazioni del settore
    biotecnologie, cui è seguito però un rapido calo
    a picco, che permane per tutto il 2002.
  • E chiaro che il mercato ha recepito un dato di
    fatto che le aspettative nel campo
    dellingegneria genetica non erano pari ai
    risultati.
  • The Economist, Climbing the elical staircase. A
    survey of biotechnology, march 29th 2003, p.5 e
    ss.

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ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀConclusioni
  • Quello che gli investitori si ostinano a non
    capire, è che i tempi della scienza non sono né
    possono essere corrispondenti a quelli economici
    accettabili cioè in termini di rapido ritorno
    economico perché un investimento sia considerato
    fruttoso.
  • Essi sperano forse che forzando la situazione dal
    punto di vista legislativo nel proprio Paese,
    vale a dire eliminando le riserve di tipo etico -
    si possano accelerare i tempi del progresso
    scientifico e delle sue applicazioni, quindi
    delle ricadute economiche.
  • Alcuni scienziati poi minacciano una specie di
    turismo scientifico si va là (Regno Unito,
    Cina, Singapore) dove la legislazione consente
    certe cose .
  • The Economist, Climbing the elical staircase.Man
    and superman, march 29th 2003, p. 17 embryonic
    stem cells have medical promises () not
    evryones moral code is shaped by Judeo-Christian
    ethics-and besides, moral codes can change. At
    the moment, cloning mammals is a hazardous
    business.

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STAMINALI RISULTATI RAGGIUNTI E ASPETTI ETICI E
NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀConclusioni
  • Ma dal punto di vista degli standard del processo
    delle conoscenze, tutto ciò non sembra nè una
    saggia decisione né un calcolo razionale
    piuttosto una scommessa alla cieca, sostenuta da
    una pressione ideologica che da più parti
    pretende un nuovo codice morale per favorire
    il progresso e lo sviluppo permissivismo,
    tecnocrazia e plutocrazia, non da oggi, vanno a
    braccetto!
  • Ma una politica economica etica non è meno
    produttiva, ha affermato di recente il
    Governatore della Banca dItalia. Lo stesso vale
    per una politica scientifica etica non è detto
    che sia meno produttiva.
  • Tutto ciò è contemplato nella stessa Costituzione
    italiana, che a suo tempo fu varata, si può dire,
    proprio per costruire un ordine sociale
    improntato non ad un precario equilibrio di
    interessi in conflitto, ma ad unequa e solidale
    ricerca del bene comune (Ciampi, 2003).

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CELLULE STAMINALI RISULTATI RAGGIUNTI E ASPETTI
ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀConclusioni
  • Allart. 41 infatti si dice Liniziativa
    economica privata è libera. Non può svolgersi in
    contrasto con lutilità sociale o in modo da
    recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla
    dignità umana.
  • Come pure si afferma allart. 4 Ogni cittadino
    ha il dovere di svolgere secondo le proprie
    possibilità e la propria scelta, unattività o
    una funzione che concorra al progresso materiale
    o spirituale della società. E lo scienziato è un
    cittadino.
  • Laccenno al progresso spirituale della società
    appartiene al concetto di laicità dello Stato,
    che in quanto laico è attento a tutte le istanze
    della società, tra cui in primis quella morale,
    espressa tra gli altri dalla Chiesa cattolica.

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CELLULE STAMINALI RISULTATI RAGGIUNTI E ASPETTI
ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀConclusioni
  • Allart. 41 infatti si dice Liniziativa
    economica privata è libera. Non può svolgersi in
    contrasto con lutilità sociale o in modo da
    recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla
    dignità umana.
  • Questa pluralità di posizioni ed ambiti distinti
    non deve essere vista come inconciliabile per
    partito preso, riducendo questa positiva e
    necessaria dinamica di interrelazioni ad ununica
    alternativa la cosiddetta linea di minor
    resistenza o coesistenza della diversità
    morale.
  • In una società civile e democratica è possibile
    invece pervenire ad una convergenza più ampia,
    nella misura in cui ognuno intenda apportare il
    suo contributo non ad interessi di parte ma ad
    unequa e solidale ricerca del progresso
    materiale e spirituale della società, intesa non
    in astratto o in generale, ma come tutti i
    cittadini, ogni essere umano di cui tocca a tutti
    e a ciascuno di noi prendersi cura (to
    nurture).

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ETICI E NORMATIVI QUESTIONI DI ETICA SCIENZA E
SOCIETÀConclusioni
  • ETHICS WATCH
  • After all, it is in our nature to nurture, and
    law should affirm, not undermine, that truth.
  • Thomas H. Murray (The Hastings Center)
  • DNA, nurture and parenthood ,
  • in Nature Reviews Genetics 4, 331 (2003)
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