Title: L
1Lindispensabilità della scienza per la
democrazia
- Mauro Dorato
- Dipartimento di Filosofia
- Università degli studi Roma Tre
2Le nostre domande
- Come dovrebbero funzionare le istituzioni
democratiche e scientifiche in un mondo ideale? - Quali sono i valori di base a queste due
istituzioni del mondo contemporaneo? - Esistono valori comuni ad entrambe?
- La risposta a questultimo interrogativo è
positiva un sapere scientifico diffuso è
indispensabile per la democrazia
3Piano della conferenza
- Partiamo dalle definizioni di democrazia e
scienza i valori comuni che le fondano sono
ugualitarismo, e attenzione al controllo e alla
giustificazione delle ipotesi e dei poteri - Come correggere la visione ricevuta la
distribuzione dei compiti cognitivi tipica delle
istituzioni scientifica è lomologo del principio
della democrazia rappresentativa - Metodo usiamo una prospettiva prescrittivista e
normativa, sia per la scienza che per la
democrazia, presupponendo una distinzione
fatto/valore, contemperata dalla consid. seg.
4Una complicazione
- Come nel caso di aggettivi che sono stati
definiti eticamente spessi, quali generoso o
crudele, anche gli aggettivi scientifico e
democratico hanno una componente sia
descrittiva (descrivono cioè metodi o sistemi di
confronto delle ipotesi teoriche con evidenze
osservative, o strategie di decisione di gruppo),
sia valutativa. - Latteggiamento che abbiamo nei confronti di
questi aggettivi (democratico, scientifico) è in
genere positivo.
5Due principi della democrazia
- 1 Maggioranza
- 2 Controllo dei poteri
61 Due definizioni di democrazia
- Come decidere tra persone eguali sotto certi
rispetti ? - 1) In democrazia si decide a maggioranza e le
decisioni prese a maggioranza sono viste come
vincolanti per tutti i membri del gruppo, e
quindi anche per le eventuali minoranze, ciò che
pone immediatamente il problema del rapporto tra
maggioranza e minoranza (tirannia della
maggioranza)
72) Definizione di democrazia
- Unaltra (meno nota, ma non meno importante)
definizione di democrazia insiste sia sulla
divisione dei poteri sia sulla necessità che
questi si controllino e bilancino a vicenda -
- Qui la democrazia è vista come un sistema
politico di check and balance, ovvero di
controllo e bilanciamento di poteri
8Definizione di scienza
- Le scienze empiriche procedono (e dovrebbero
procedere) ad acquisire conoscenza su noi stessi
e sul mondo attraverso la formulazione di ipotesi
e teorie che debbono essere sottoposte a una
giustificazione empirica. - Empirica significa che le ipotesi devono essere
sottoponibili a esperimenti che sono controllati
e controllabili da chiunque, attraverso
osservazioni mediate da strumenti o dati
osservativi. - Nelle scienze formali, la deduzione trasmette la
verità e si costruisce passo passo, a partire da
premesse che vengono considerate vere.
9Egualitarismo nella scienza
- Se tutti possono avere accesso alla conoscenza
scientifica e alla sua giustificazione, allora
legualitarismo su cui si basa la democrazia ne
esce rafforzato. - A sua volta, legualitarismo su cui si basa la
democrazia (ognuno conta per un voto, tutti
votano indistintamente dal sesso, dalla razza,
dal censo, e a ognuno debbono essere date le
stesse opportunità di partenza) sembra a sua
volta rafforzare il metodo stesso della scienza.
10Le società gerarchiche
- Società nelle quali esistono persone che vengono
considerate come dotate di poteri conoscitivi
speciali tenderanno a fare in modo che queste
persone abbiano più potere politico - Queste persone/società tenderanno a costruire
organismi sociali non-democratici, proprio perché
i poteri conoscitivi speciali sono concentrati in
pochi individui
11Il principio di maggioranza in scienza e
democrazia
- la decisione che riguarda laccoglimento di
unipotesi o una teoria come corroborata dagli
esperimenti non ha nulla a che fare con il
principio della maggioranza. - Un solo uomo, se si chiama Copernico o Einstein e
ha avanzato una teoria corretta, può aver ragione
di fronte a una maggioranza schiacciante
costituita non solo da profani, ma persino da
esperti che non condividono la sua opinione
12Il caso Semmelweiss
- Il caso del medico ungherese Ignaz Semmelweiss -
che scoprì che la causa di molti decessi dovuti a
febbri puerperali aveva a che fare con il fatto
che i medici che assistevano al parto non si
lavavano bene le mani dopo essere stati in
obitorio - è solo un esempio particolarmente
vivido di questa tesi generale. Cè voluto del
tempo perché i colleghi di Semmelweiss gli
dessero ragione, e allinizio accolsero con
grande scetticismo la sua tesi, tanto che egli
perse la cattedra a Budapest.
13Dati oggettivi, non numero di persone che
condividono unopinione
- Nell'anno 1846, su 4.010 puerpere ricoverate nel
suo reparto, ne erano morte ben 459 (più
dell'11) nel 1847, con l'adozione del lavaggio
delle mani con cloruro di calcio verso la metà
dell'anno, su 3.490 pazienti ricoverate, ne erano
morte 176 (il 5) l'anno successivo proseguendo
la pratica del lavaggio, su 3.556 ricoveri, i
decessi erano scesi ad appena 45 (poco più
dell'1).
14Il principio di maggioranza ha comunque un ruolo
anche nella scienza
- Quando lipotesi o la teoria scientifica di cui
si dibatte non ha ancora ricevuto sufficiente
supporto empirico, e i pareri nella comunità
scientifica sono divisi, molti scienziati -
appartenenti e non alla branca di indagine
specialistica B - si rifanno, e non possono non
rifarsi - al parere della maggioranza degli
esperti nella branca B.
15Il controllo delle ipotesi nella scienza empirica
- A differenza di un sapere iniziatico
accessibile solo a pochi individui dotati di
speciali poteri conoscitivi, o di speciali
rapporti con la divinità, la conoscenza
scientifica è, almeno in linea di principio, non
solo acquisibile, ma anche, e soprattutto,
controllabile da tutti. - Ecco il tema-chiave del controllo, che gioca un
ruolo da protagonista sia nelle procedure
democratiche che in quelle scientifiche, e che
quindi costituisce un vero e proprio ponte tra i
due concetti che intendiamo discutere.
162 La giustificazione del sapere scientifico e
della democrazia
- Ci sono tre argomenti per preferire la democrazia
ad altre forme di regime politico (secondo T.
Christiano). - 2.1 la maggiore giustizia/universalità delle
decisioni prese con il principio di maggioranza, - 2.2 La maggiore attendibilità conoscitiva del
principio di maggioranza - 2.3 Il miglioramento del carattere etico dei
cittadini di uno stato democratico. - Tutti e tre gli argomenti hanno importantissimi
riflessi nella metodologia e nella filosofia
della scienza, che ora ci accingiamo a
illustrare.
172.1 La maggiore giustizia/universalità delle
decisioni democratiche
- Limperativo categorico di cui parla Kant - e che
comanda di trattare ogni persona non solo come un
mezzo ma anche come un fine, o di universalizzare
le nostre massime individuali - si deve ritenere
incarnato, almeno da un punto di vista ideale,
solo in una società democratica, visto che solo
questultima tiene conto, in linea di principio,
dei bisogni e dei diritti di tutti i cittadini
18A. Sen e la carestia
- Il primo argomento insiste sul fatto che i
governanti di uno stato democratico hanno un
incentivo a tener conto degli interessi di tutti,
o del maggior numero di persone che compongono lo
stato, e quindi anche di coloro che alla nascita
sono stati sfavoriti dalla lotteria naturale o
sociale - In un tale stato una carestia avrà conseguenze
meno tragiche
19Limportanza dellinvarianza del punto di vista
- Cambiare la propria prospettiva, o mettersi nei
panni altrui, o addirittura scegliere un tipo di
stato o di società dietro un velo di ignoranza,
senza sapere se a noi toccherà vivere tra i
fortunati o gli oppressi, è non solo il primo
criterio per unazione eticamente corretta, ma
anche un modo per optare per il valore della
giustizia
20Universalità delle leggi morali e di quelle
scientifiche
- Tale universalità della legge morale, così come è
racchiusa implicitamente nelle procedure
decisionali democratiche, ha come corrispettivo
scientifico le leggi naturali, valide sempre e
ovunque, indipendentemente dalla cultura di
appartenenza. - il cielo stellato sopra di me, la leggi morale
dentro di me
21Universalità/oggettività
- Laspirazione alla validità intersoggettiva della
conoscenza (attraverso la scienza) e della morale
(attraverso strutture politiche democratiche)
accomuna una società democratica a una società
scientifica, se queste vengono considerate da un
punto di vista etico
22Popper e la società scientifica
- La credenza nella possibilità che si diano
una regolamentazione legale, una giustizia uguale
per tutti, dei diritti fondamentali e una società
libera - può sopravvivere alla constatazione che
i giudici non sono onniscienti, che possono fare
errori riguardo ai fatti e che, in pratica la
giustizia assoluta non è mai realizzata appieno
nei particolari casi legali. Ma ben difficilmente
la credenza nella possibilità di una
regolamentazione legale, della giustizia e della
libertà quindi di una democrazia, aggiungiamo
noi può sopravvivere allaccettazione di
unepistemologia che insegna che non ci sono
fatti oggettivi non soltanto in questo caso
particolare ma in ogni altro caso e che il
giudice non può avere commesso un errore riguardo
ai fatti perché, relativamente ad essi, non può
avere torto più di quanto non possa avere
ragione.
23Lindispensabilità della scienza per la democrazia
- Se la scienza, per poter crescere, ha bisogno di
una democrazia, ovvero della libera espressione
del pensiero e quindi anche del dissenso e della
critica, anche la democrazia, per poter contare
su una conoscenza universalmente valida, ha
bisogno della scienza. - Luniversalità delle leggi scientifiche e più in
generale, del sapere scientifico, conferisce
sostegno alla tesi delloggettività delletica
(che è alla base della democrazia) per almeno due
argomenti distinti.
24I due argomenti
- 1) la scienza stessa ci può indurre a credere che
esiste una grammatica morale innata frutto
dellevoluzione, che rende il giudizio morale
simile alle strutture della grammatica universale
di Chomsky (Hauser Menti Morali) - 2) lesistenza di leggi fisiche universali
rafforza la fiducia nelloggettività. Sebbene sia
logicamente possibile difendere un atteggiamento
antirelativista e oggettivista in epistemologia e
uno relativista e antioggettivista in etica, il
fatto di ammettere fatti oggettivi e indipendenti
da noi, fatto che è alla base della metodologia
della scienza, è già di per sé carico di
conseguenze etiche.
25La saggezza dei molti
- I molti decidono in media meglio di uno è
fondata sul fatto che una decisione presa con il
principio di maggioranza implica che le
informazioni e le conoscenze distribuite tra i
cittadini in modo diseguale permettano di
raggiungere una decisione migliore e più corretta
per tutti di quanto non farebbe una sparuta
minoranza
26Il teorema della giuria di Condorcet
- Se
- (i) la decisione da prendere è tra due opzioni
soltanto - (ii) una delle due opzioni è corretta
- (iii) i membri della giuria hanno una probabilità
media - p gt 1/2 di aver ragione, e
- (iv) nessuno influenza gli altri (le probabilità
sono tutte indipendenti tra loro), - allora
- è più probabile che la maggioranza abbia ragione,
e che tale probabilità cresce con il numero di
votanti n fino ad arrivare alla certezza, per n
tendente allinfinito. Cioè, più votanti ci sono
e più è probabile che, nelle quattro assunzioni
di cui sopra, la maggioranza abbia ragione.
27Perché è importante il teorema della giuria di
Condorcet
- argomenti probabilistici di questo tipo, pur con
i loro limiti, mettono in luce che il principio
di maggioranza richiede che in media i votanti
abbiano informazioni sufficienti per decidere
quale opzione è corretta - altrimenti non potrebbero soddisfare la terza
premessa del teorema della giuria nel paragrafo
sopra (quella in corsivo)
28Il ruolo della discussione pubblica
- cè unaltra idea che svolge un ruolo centrale -
sempre da un punto di vista ideale -
nellaccomunare le procedure democratiche a
quelle scientifiche, e che è data dal ruolo della
discussione critica, sottolineata soprattutto
dalla filosofia di Popper. - Congetture e confutazioni
29La discussione nello spazio pubblico
- È grazie alla discussione critica ed aperta tra
il maggior numero di persone che in una
democrazia ben funzionante le decisioni migliori
vengono prese. - lorazione funebre di Pericle sulle varie
faccende, non riteniamo che le parole possano
essere un danno per le azioni il pericolo semmai
consiste nel non essere informati con le parole
prima di fare ciò che deve essere fatto. A
differenza degli altri abbiamo questa capacità
mostriamo grande audacia e nello stesso tempo
ragioniamo su ciò che stiamo per intraprendere
negli altri invece lignoranza dà il coraggio,
mentre il ragionamento porta allesitare.
30Il ruolo della giustificazione in scienza e
democrazia
- leggi e politiche devono sempre essere
giustificate di fronte a qualsiasi cittadino. - Nello stesso modo, ipotesi e teorie devono essere
giustificati da prove empiriche e teoremi, a
seconda del tipo di scienza. - In effetti, quando unipotesi è confutata, cioè
smentita da esperimenti e osservazioni, gli
scienziati imparano moltissimo, perché sono
costretti a formulare teorie più generali che
inglobino le teorie precedenti come loro casi
particolari.
31Il peer review (valutazione dei pari)
- Questo aspetto della discussione critica, vista
come motore di progresso nella scienza, è
istituzionalizzato tramite il meccanismo di
valutazione di articoli inviati alle riviste
scientifiche e i congressi scientifici. - Quando si presenta una nuova teoria scientifica,
la si presenta pubblicamente, ovvero davanti a
persone competenti nello stesso campo, le quali
formulano domande, critiche, osservazioni, che
hanno lo scopo di eliminare i potenziali errori
presenti nella presentazione originaria. - Se non trovano errori e la tesi è originale,
viene pubblicata
32Il carattere sociale della scienza
- Questo carattere sociale dellimpresa scientifica
è un elemento imprescindibile in un certo senso,
è lintera comunità di esperti o una sua
componente di rilievo che giudica
lappropriatezza di una nuova ipotesi, ed è solo
quando questultima passa il vaglio critico di
tutta la comunità o di una sua componente di
rilievo che viene considerata come accettata.
33Accettare una teoria è un processo collettivo
democratico
- In una parola, la discussione critica tra tutti
coloro che sono interessati alle conseguenze di
una decisione è un elemento centrale sia delle
procedure democratiche che delle procedure di
accettazione di unipotesi scientifica - Si noti che accettare unipotesi o una teoria
come ben confermata da un punto di vista
scientifico implica un processo di decisione
collettiva simile a un processo democratico.
34Esempi di decisioni nella scienza
- È lintera comunità scientifica che è in gioco
quando si discute criticamente di una nuova
ipotesi scientifica, così come è lintera
comunità scientifica che è in gioco quando si
decide di insegnare certe teorie piuttosto che
altre nei curricula universitari.
35Critica e progresso della conoscenza (e
delletica)
- le procedure di accettazione di unipotesi come
scientifica non solo posseggono il carattere
della pubblicità (sono idealmente dirette a tutti
e stanno in piedi finché qualcuno non le rovescia
con argomenti plausibili). - In più sono anche tali che proprio dalla rete di
contatti tra scienziati che il carattere di
scientificità di unipotesi esce rafforzato. - È la comunità di scienziati che corregge errori
nelle teorie esistenti così facendo, gli
scienziati criticano il sapere a loro consegnato
dalle generazioni precedenti o contemporanee
migliorandolo.
36Lobbligo del controllo in democrazia
- Così come gli scienziati controllano la
produzione scientifica dei loro pari allo scopo
di trovare errori e quindi di aumentare la nostra
conoscenza, così la stampa, - lopposizione e gli organi di controllo di una
democrazia debbono impedire fenomeni di
corruzione, e cercare di criticare e mandare a
casa governi inefficienti e corrotti, ovvero
persone che risolvono i nostri problemi sociali
in modo incompetente o disonesto. -
37Lo scienziato ribelle
- labitudine alla critica che la scienza
comunemente sollecita e incoraggia tra i suoi
cultori è il miglior antidoto contro il tipico
conformismo che le dittature cercano di
instillare con metodi legati alla propaganda o al
terrore. - Non a caso, durante la dittatura sovietica, gli
scienziati erano tra i maggiori oppositori al
potere, come lesempio di Sakharov testimonia
brillantemente.
38La società aperta
- La società aperta non è quindi solo la società
che difende i valori dellindividualismo liberale
(i diritti fondamentali delle persone, una
giustizia uguale per tutti e una regolamentazione
legale) - ma è anche la società della scienza, in cui la
libera discussione critica delle teorie
precedenti è il presupposto per il progresso
della conoscenza e della morale.
392.3 Lautonomia del cittadino
- Secondo Rousseau e John S. Mill, una democrazia
ideale rafforza lautonomia dei cittadini, ovvero
la loro capacità di decidere da soli, senza
bisogno di una guida paternalistica (tipica di
una tirannia), cosa è meglio per loro
40È vera autonomia?
- Questo argomento naturalmente presuppone che il
singolo cittadino possa fare una differenza con
la sua partecipazione al voto, così come il
singolo scienziato possa fare una differenza
esaminando le teorie che gli sono stata
insegnate, correggendole o migliorandole
attraverso la discussione aperta. - Come ebbe a dire una volta J. S. Mill, lunica
salvaguardia delle teorie è la sfida permanente
al mondo a mostrare la loro infondatezza.
41Autonomia in scienza e democrazia
- L'illuminismo è dunque l'uscita dell'uomo dallo
stato di minorità che egli deve imputare a se
stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del
proprio intelletto senza la guida di un altro,
Imputabile a se stesso è questa minorità, se la
causa di essa non dipende da difetto
d'intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e
del coraggio di far uso del proprio intelletto
senza essere guidati da un altro. - Per Kant le virtù del coraggio e della
decisione, (universalmente considerate come virtù
in tutte le epoche e da tutte le culture), sono
quindi inseparabili dal desiderio di essere
intellettualmente autonomi, di pensare con la
propria testa, senza laiuto di libri,
insegnanti, e preti.
42Unobiezione allideale dellautonomia
- questo terzo vantaggio, quello dellautonomia, in
misura forse maggiore degli altri due prima
discussi (universalità e ruolo della critica
pubblica), è assai ideale e astratto, cioè
lontanissimo dalla realtà pratica. Almeno nelle
democrazie indirette, le uniche possibili e
diffuse al giorno doggi. - Ai nostri giorni, lunica decisione che i
cittadini devono prendere è assai indiretta,
perché consiste nel decidere chi deve decidere al
posto loro su questioni assai tecniche, che vanno
dalleconomia politica alla giurisprudenza, al
diritto civile e penale.
43Idealizzazioni?
- Nel parlare dei vantaggi etici della democrazia
e della scienza, non stiamo proponendo una
versione troppo idealizzata di queste due
istituzioni? - Non siamo nellagorà di una polis greca
44Prima risposta allobiezione
- Parliamo del funzionamento ideale di una
democrazia, non di una democrazia effettiva
concretamente realizzata, ovvero di come dovrebbe
funzionare una democrazia, non di come
effettivamente funziona. - Ma questa risposta non è completamente
soddisfacente, dato che il nostro atteggiamento
metodologico normativistico apre il fianco a
unaltra possibile obiezione - quale utilità può avere tratteggiare un regime
politico ideale (o una società scientifica
ideale)che non può essere concretamente
realizzato?
45Ancora sullautonomia
- che responsabilità o autonomia rimangono a un
singolo cittadino di uno stato democratico se il
suo singolo voto non può assolutamente fare
differenza, e se le competenze legali o
economiche necessarie per guidare uno stato
democratico sono molto sofisticate e al di là
delle sue capacità di comprensione? - come può un singolo cittadino influire sulla
crescita della conoscenza scientifica o
partecipare alla discussione pubblica sulluso
della scienza, se si considera la crescente
specializzazione del sapere scientifico?
46Eguaglianza e principio di competenza in
conflitto?
- Sia la specializzazione di saperi richiesti dalle
moderne democrazie - sia la divisione di competenze richieste dalle
contemporanee teorie scientifiche - sembrano spingerci in direzione opposta rispetto
allideale delleguaglianza da noi tratteggiato
nella prima lezione
472 Linevitabile divisione dei compiti in una
democrazia e nella scienza
- Perché, come affermano le concezioni politiche
elitistiche, e come già affermava Platone nella
Repubblica, non dovrebbero governare i più
intelligenti o i più preparati? - Parallelamente, in ambito scientifico, come non
affidarsi agli esperti per sapere se una teoria
merita lassenso di tutti?
48Scienza e fiducia cognitiva
- Perché credo, e debbo credere, alla teoria della
deriva dei continenti, alle teorie della biologia
molecolare contemporanea, alla teoria della
relatività generale? - Non perché mi possa dire esperto in tutte e tre
queste discipline, anche se da filosofo della
scienza cerco di comprenderne i rudimenti, né
perché posso riprodurre gli esperimenti centrali
che hanno condotto alle ipotesi rispettive, ma
semplicemente - perché mi fido di chi le pratica le studia. O
meglio, mi fido del metodo con il quale gli
scienziati che le praticano raccolgono e
giustificano le loro conoscenze.
49Il valore della coerenza epistemica
- Il metodo della scienza è essenzialmente quello
di estendere le conoscenze facendo in modo che la
gran parte delle credenze che diamo già per
assodate non vengano messe in discussione. - Il valore epistemico in questione è fondamentale
per lestensione delle nostre conoscenze e si
chiama coerenza o non-contraddizione
50Le probabilità a priori
- Se per accogliere la teoria X dovessi sconfessare
tutto quel che la scienza ha appreso sinora sul
mondo, le probabilità a priori di X sarebbero
assai basse - Per probabilità a priori si deve intendere la
probabilità che dovremmo assegnare a una nuova
proposizione alla luce di tutto quel che già
sappiamo.
51Convergenza di opinioni
- Le credenze geologiche si fondono armoniosamente
con quelle fisiche, chimiche e astronomiche,
formando un tutto coerente. - Questa convergenza di ipotesi che provengono da
campi indipendenti venne battezzata consilience
of induction (convergenza di induzioni) da un
grande filosofo e scienziato britannico
dellOttocento, William Whewell, ed era per lui
la cartina al tornasole di teorie affidabili
52Limportanza del metodo
- Lelemento che mi permette di giudicare di quale
esperto posso fidarmi è dunque di carattere
metodologico, e ha a che fare con la filosofia
della scienza, almeno nella misura in cui
questultima tratta questioni di metodo
scientifico.
53I valori epistemici
- Pur nella diversità di metodi, coerenza,
accuratezza sperimentale, semplicità, fertilità,
portata ampia (scope), per Kuhn sono criteri
standard per valutare ladeguatezza di una
teoriae giocano un ruolo vitale quando gli
scienziati devono scegliere tra una teoria
consolidata e una competitrice parvenu
54Il ruolo della divulgazione
- per poter deferire o delegare razionalmente la
nostra fiducia agli esperti di queste varie
teorie, basta averne una conoscenza ottenibile
con la lettura di un buon libro di divulgazione
scientifica, o dovrebbe bastare laver fatto un
buon liceo. - Ecco quindi la fondamentale importanza
dellinformazione, e quindi della divulgazione
scientifica, anche per decidere consapevolmente
su questioni di politica scientifica
55La delega in democrazia
- Per quanto riguarda la delega di carattere
democratico, dal punto di vista del cittadino
essa non va quindi vista come una rinuncia alla
propria autonomia, ma al contrario come la
condizione indispensabile per realizzare i nostri
fini. - La Libertà dei Moderni si fonda perciò non sulla
partecipazione diretta a decisioni sulle quali
non possiamo avere competenza (si noti la piena
analogia con la diversificazione delle teorie
scientifiche), ma sulla libertà dall'ingerenza
dello Stato nella sfera dei nostri diritti
individuali.
56I politici come tecnici che realizzano i nostri
fini
- I politici sono esperti scienziati o tecnici
che conoscono gli strumenti idonei che ci possono
aiutare a realizzare i valori morali che
condividono con noi, proprio come il medico ci
aiuta a mantenerci in buona salute mettendo a
nostra disposizione la sua tecnica, allo scopo di
prolungare il più possibile la nostra vita e
aumentarne al tempo stesso la qualità.
57- il problema del dissenso cognitivo tra gli
esperti, che potrebbe riflettere un dissenso sui
fini ultimi della vita, dissenso che una società
democratica ben conosce e le cui istituzioni
hanno lo scopo di mediare in modo pacifico. - Il dissenso non è sulle procedure o sul metodo
58Scelte individuali e secelte collettive
- esiste un modo coerente di tradurre le preferenze
individuali in scelte pubbliche? - Si guardi la seguente tavola tre cittadini
devono scegliere tra tre opzioni diverse (si
ricorderà che nella giustificazione della regola
di maggioranza sopra esposta, le opzioni erano
solo due), ordinando le loro preferenze dalla
migliore alla peggiore
59Il paradosso di Condorcet
1 scelta 2 scelta 3 scelta
Cittadino 1 Partito A Partito B Partito C
Cittadino 2 Partito B Partito C Partito A
Cittadino 3 Partito C Partito A Partito C
In questa elezione i partiti A, B e C possono
rappresentare qualsiasi cosa, vale a dire anche
candidati in competizione i cittadini 1, 2 e 3
possono rappresentare sia individui che gruppi di
individui di egual numero come Sinistra o Destra
o Centro
60La Transitività per le scelte individuali non
implica quella per le scelte collettive
- Se C fosse designato vincitore, come vuole il
cittadino 3, gli altri due votanti
protesterebbero, dato che entrambi preferiscono B
a C (due voti a uno), e solo il votante 3
preferisce C a B. Stesso dicasi per gli altri
esiti A è preferito a B da due votanti su tre
(anche se per il votante 2 è B che dovrebbe
vincere), e C è preferito ad A da due votanti su
tre. - mentre le preferenze di ogni singolo obbediscono
al requisito della transitività (per il primo,
per esempio, se A gt B e B gt C, allora A gt C),
aggregando le preferenze si ha un paradosso
perché la transitività collettivamente è violata
da B gt C (per due votanti su tre), e da C gt A
(per due votanti su tre), non segue che (per due
votanti su tre) B gt A, perché vale lopposto per
il votante 1 e 3 (e quindi per due votanti su
tre), si ha che A gt B.
61Andando al 2 turno
Cittadino 1 Partito B Partito C
Cittadino 2 Partito B Partito C
Cittadino 3 Partito C Partito B
Ipotizziamo leliminazione del partito A, e che
il cittadino/a sia coerente con se stesso/a
egli/ella dovrà riprodurre le precedenti
preferenze senza tener conto di A
62Conseguenze indesiderabili
- Il votante o partito 1 può essere minoritario
rispetto agli altri due, ma per il suo ruolo
decisivo di king-maker, può avere enormi poteri
di ricatto. - Ne risulta che una minoranza condiziona in modo
inaccettabile una maggioranza, una situazione che
in Italia ben conosciamo. Unaltra conseguenza
indesiderabile è che eliminare un partito dalla
competizione alle primarie (per esempio A,
inducendo gli incerti a votare per C) implica già
sapere quali partiti si scontreranno al
ballottaggio (nellesempio dellultima tabella B
contro C, con vittoria di B) il risultato è
predeterminato.
63Il teorema di impossibilità di Arrow
- Un sistema di votazione che preservi
- la transitività tra le preferenze sociali (almeno
tre), - che rispetti il principio dellindipendenza
delle alternative irrilevanti, - e che obbedisca al principio di unanimità
- è una dittatura, nel senso preciso che esiste un
individuo D tale che per ogni coppia di opzioni A
e B, se D preferisce lalternativa A a B, allora
anche la società preferisce A a B.
64A quale premessa rinunciare?
- Se vogliamo, come è ovvio, che il nostro stato
non sia una dittatura, allora dobbiamo rinunciare
a una delle tre premesse - Transitività delle scelte sociali
- Indipendenza alternative irrilevanti
- Unanimità
65Qualche elemento tecnico
- Se le opzioni sono N e i votanti N, ogni colonna
rappresenta una lista di preferenze individuali e
la funzione sociale associa alla matrice
quadrata N x N un vettore colonna, che
rappresenta le preferenze della collettività (il
risultato del voto). I numeri in alto nella
tabella qui sotto rappresentano i votanti, per
N4, mentre le 4 opzioni sono rappresentate con
lettere maiuscole il vettore colonna a destra è
il risultato del voto
66La funzione di scelta sociale
A
B
B
A A B
B B A
C C A
672 premessa
- La seconda premessa (indipendenza delle
alternative irrilevanti) afferma che lordine di
preferenza sociale tra due alternative A e B deve
dipendere solo come ciascun votante si è espresso
riguardo ad A e B e non da altre alternative. Se
la collettività o la maggioranza preferisce che
la Roma arrivi prima della Juve, questo fatto
deve dipendere dalle preferenze di ogni singolo
su Roma e Juve, e non dalle preferenze
riguardanti lInter rispetto a queste due squadre
681 lemma
- Supponiamo che ogni votante consideri lopzione B
o migliore o peggiore di tutte le altre (anche se
per metà dei votanti B è la migliore e per
laltra metà è la peggiore). È semplice mostrare
che anche le preferenze sociali, la collettività
deve mettere B in cima o in fondo alla lista
delle preferenze. Se così non fosse, per assurdo,
allora dovrebbe esistere una preferenza sociale,
un vettore colonna, nel quale B non è né in cima
né in fondo alla lista, ovvero esisterebbe
unopzione C tale che le preferenze sociali sono
A B e B C (B è in mezzo tra le due opzioni),
69Ancora il 1 lemma
- per lindipendenza dalle alternative irrilevanti
(IAI) se tutti i votanti mettessero C sopra A,
le due ipotesi che facciamo per assurdo - A B e
B C - continuerebbero a valere, se valevano
prima. Si noti infatti che spostando C sopra A,
lordine sociale tra A e B, tale che A B, non
cambierà, perché tale ordine sociale, in forza
dellindipendenza delle alternative irrilevanti,
dipende solo dalle scelte individuali tra A e B,
e non dalla posizione di C. Idem per lordine
sociale tra B e C. Questo non solo perché B è un
estremo (è in cima o in fondo alla lista di ogni
individuo) ma perché C è irrilevante.
702 lemma
- Ora passiamo a mostrare che, in analogia alla
situazione illustrata sopra nel caso del
paradosso di Condorcet, esiste un votante V che
gioca un ruolo decisivo, e che poi si mostrerà
essere il dittatore. Supponiamo che ogni votante
metta, come prima, B in fondo alla sua lista di
preferenze. Per unanimità, la lista che esprime
le preferenze della società farà la stessa cosa,
e avrà B in fondo. Si può ora mostrare che cè un
votante V che causa il passaggio di B dal fondo
alla cima alla lista per la lista delle
preferenze collettive semplicemente come
conseguenza delle sue personali preferenze, e
lasciando invariate lordine di tutte le altre
alternative.
712 lemma ancora
- Per comprendere come ciò possa avvenire, si
immagini che tutti gli N votanti, uno dopo
laltro, o in successione, spostino B dal fondo
alla cima delle loro preferenze. Questo non è
implausibile di per sé. Cè un votante che fa
spostare B dallultima posizione e così facendo
la mette in cima anche per gli altri
723 lemma
- Per terminare la dimostrazione, facciamo vedere
adesso che per ogni coppia di alternative AC che
non coinvolgono B, V risulta un dittatore. Si
supponga che dopo aver spostato B in cima V
muova A sopra B (chiamiamo lennupla risultante
da questo spostamento DD, dove DD sta per dopo
D). Per V, ora si ha che - AgtVgtVBgt VC.
733 lemma
- Si supponga ora tutti gli altri agenti ordinino A
e C come vogliono, ma lascino B in posizione
estremale, e quindi o in cima o in fondo alle
loro preferenza, nella stessa posizione in cui
era B prima della mossa decisiva di V (che porta
B a cambiare status di ultimo sociale e
diventare primo sociale).
743 lemma
- Rispetto allennupla DD, e in forza del principio
dellindipendenza delle alternative irrilevanti,
anche la società sceglie AgtB, perché il fatto che
nella lista di V (DD) B non sia più in cima ma
sotto A rende DD uguale allennupla P per quanto
riguarda lalternativa AB. Infatti, per IAI il
voto collettivo dipende solo dalla posizione
reciproca di A e B
753 lemma
- Si ricordi che prima della promozione di B al top
da parte di V, B era nellultima posizione della
lista che esprime il voto collettivo. Quindi per
gli altri N-1 votanti, le preferenze erano tali
da determinare che per la collettività AgtB. Ma
lunica differenza tra D e DD relativamente a AB
sta nel fatto che in DD AgtVB, e quindi si può
immaginare che anche per V B scorra allultimo
posto, proprio come era ancora in P, con A alla
stessa distanza di B che cè in DD. Quindi B è
allultimo posto delle preferenze sociali, come
in P, e per la società vale che AgtB.