Title: COMUNICAZIONE LINGUAGGI E MEDIA
1COMUNICAZIONE LINGUAGGI E MEDIA
- A cura di Andrea Coppa
- Maria A. Ranieri
2- TEORIA DELLINFORMAZIONE
- SEMIOTICA
- MASS MEDIOLOGIA
- SCRIVERE LINFORMAZIONE PER IL
- WEB
- SOCIETA E INTERNET
- BIBLIOGRAFIA
3COMUNICAZIONE Il termine comunicazione deriva
dal latino comunicationem, a sua volta
diverbale di comunicare, che significa mettere
in comune qualcosa, passare qualcuno da uno
allaltro, e per estensione, unire in comunità.
Già nellidea latina cè dunque unidea di
contatto materiale, di trasferimento fisico,
insieme con quella di comunità di individui che
condividono qualcosa. Più in generale la
comunicazione può cosiderarsi la trasmissione di
informazioni da un emittente a un ricevente.
Il termine informazione va inteso in senso
lato sta a significare qualsiasi segno, o gruppo
di segni, con il quale lemittente mette in
comune con il ricevente conoscenze, pensieri,
sentimenti, ecc(come dalla definizione fornite
da Shannon e Weaver alla fine degli anni 40,
nella teoria matematica della comunicazione).
4- Shannon e Jakobson due diversi modelli di
comunicazione - Il meccanismo della comunicazione è stato
riassunto in diversi modelli tra essi
particolarmente efficaci si sono mostrati quelli
di - Shannon e Weaver (comunicazione lineare)
- Messaggio Segnali
Segnale ric. Messaggio -
- Fonte Trasmittente Canale
Ricettore Destinatario
-
-
Rumore - Roman Jakobson (comunicazione circolare)
-
Contesto messaggio - Mittente
Destinatario -
Contatto codice
5In questi modelli il mittente è chi invia il
messaggio il destinatario è chi lo riceve (essi
non devono necessariamente essere individui) il
messaggio è linsieme della informazioni inviate
dal mittente il contatto ( canale) è il mezzo
fisico che rende possibili il passaggio di
informazioni, il codice è il sistema che
regolarmente trasformi gli stessi significati
negli stessi segni e viceversa il contesto (o
referente) è la situazione e il momento
temporale cui si fa riferimento durante la
comunicazione esso deve essere condiviso da
mittente e destinatario per rendere possibile la
comunicazione. I due fattori codice e
contesto furono introdotti per la prima volta
da Jakobson per spiegare, tramite un modello di
comunicazione di tipo differente dal precedente,
poiché riferisce a una comunicazione di tipo
circolare, come e perché gli uomini riescano a
parlare di qualcosa e a comprendere ciò che si
dicono.Inoltre si è fatto largo uso del concetto
di rumore. Con questo termine si indica
Qualsiasi disturbo renda difficile il passaggio
di informazioni. Tenendo presente il modello di
Jakobson, si può parlare di rumore riguardante
lemittente (per esempio, la mancanza di voce
nella comunicazione orale o la pessima grafia
nello scritto), o il ricevente (per esempio, la
caduta della linea durante una telefonata), e
così via.
6Per ovviare alla perdita di informazione dovuta
al rumore, nei sistemi comunicativi si fa un uso
più o meno ampio di ridondanze, cioè di
elementi comunicativi che contengono informazioni
fornite Anche in altre parti del messaggio, con
contenuto informativo minimo. Con la ridondanza,
quindi, la stessa informazione è presente in più
parti del messaggio se il rumore cancella una di
queste parti linformazione, comunque, non va
perduta.
7- LINGAGGIO/CODICE
- Il linguaggio e il codice sono le due componenti
fondamentali del campo della semiotica.In una
cultura come la nostra, abituata a frazionare
ogni cosa al fine di di controllarla, è talvolta
un po urtante sentirsi dire che, dal punto di
vista operativo e pratico, il medium è il
messaggio. Questo significa , semplicemente, che
la conseguenze individuali e sociali di ogni
medium estensione cioè di ogni estensione di noi
stessi derivano dalle nuove proporzioni
introdotte nella nostra situazione personale da
ognuna di tali estensioni e da ogni nuova
tecnologia. - Il codice è il cuore della comunicazione. In
maniera più rigorosa il codice è una serie di
unità significanti, di segnali di un processo
comunicativo una serie di contenuto. - Ovviamente, le regole di correlazione di un
codice sono frutto di convenzione. - Ma il modello comunicativo nel campo della
semiotica si divide in - INFORMAZIONALE, tale modello fu costituito da
Eco-Fabbri nel 1978, si differenza dai precedenti
modelli perché la linearità della trasmissione è
vincolata al funzionamento dei fattori semantici
introdotti mediante il concetto di codice.
8- Si passa dalla comunicazione come trasferimento
di informazione a comunicazione come
trasformazione da un sistema all'altro. - La nozione di codice acquista rilievo teorico e
come oggetto di ricerca empirica il problema
della decodificazione. Nella comunicazione di
tale modello entra il gioco il punto in cui il
destinatore e il destinatario condividendo le
competenze relative ai livelli che fecondano la
significazione del messaggio. I destinatari
attuano così un interpretazione del messaggio. -
- TESTUALE, a differenza del modello
semiotico-informazionale che esplica un
meccanismo comune sia alla comunicazione
interpersonale che di massa il
semiotico-testuale descrive in termini semiotici
alcuni tratti strutturali specifici della
comunicazione di massa. Nel primo venivano messi
in rilievo l'elemento dell'agire interpretativo
operato sui messaggi mediante il codice. Nel
secondo questo limite è superato, non sono più i
messaggi ad essere veicolati ma è la relazione
che si costruisce attorno. Infatti nella
comunicazione di massa i destinatari non ricevono
singoli messaggi riconoscibili da codici
cosciuti, ma insiemi di pratiche testuali. Questo
modello consente di individuare il modo in cui un
dato strutturale degli apparati si trasforma in
un meccanismo comunicativo e il modo in cui
incide sui processi di interpretazione. -
9- MEDIUM
- In una cultura come la nostra, abituata a
frazionare ogni cosa al fine di controllarla, è
talvolta un po urtante sentirsi ricordare che,
dal punto di vista operativo e pratico, il medium
è il messaggio. Questo significa, semplicemente,
che le conseguenze individuali e sociali del
medium cioè di ogni estensione di noi stessi
derivano dalle nuove proporzione introdotte nella
nostra situazione personale da ognuna di tale
estensione e da ogni nuova tecnologia. - Ogni medium ha la tendenza a generare un
linguaggio comunicativo suo proprio o a
modificare profondamente le caratteristiche del
linguaggio che, prima della sua comparsa, erano
veicolati da media differenti questa convergenza
è una sorta di iperlinguaggio. - Vi sono due modelli comunicativi
- VERTICALE(o unidirezionale) il mittente è unico,
i destinatari molti, e non esiste la possibilità
di inversione del ruolo (v. televisione, radio
stampa, libri) - ORRIZONTALE( o bidirezionale) esistono una
pluralità di mittenti e destinatari, con la
possibilità che i ruoli si invertano (es.
telefono). Una evoluzione del modello orizzontale
è quella reticolare (che proietta verso la
comunicazione circolare) esistono più mittenti e
destinatari (interazione collettiva Internet).
10- Internet
- Internet è un sistema di comunicazione che
permette a milioni di utenti, sparsi in tutto il
mondo, di collegarsi in rete (net) per scambiarsi
informazioni di ogni tipo, grazie alla
possibilità di trasmettere dati attraverso le
linee telefoniche, sottoforma di segnali
elettronici. Proprio per questo Internet viene
anche definita la rete delle reti, per fare
riferimento a quella specie di ragnatela formata
formata dai collegamenti attivati dagli utenti. - La quantità delle informazioni veicolate da
Internet è incalcolabile e sfugge a ogni
tentativo di controllo. - Il loro insieme forma quello che viene definito
cyberspazio (spazio cibernetico), uno spazio
virtuale, cioè non concreto, in cui si ha la
sensazione di spostarsi o di navigare, pur
restando fermi. - La rete telematica Internet è un medium freddo
(dalla teoria di McLuhan), perché non satura i
nostri sensi, come il cinema, ma richiede nella
fruizione un intervento attivo da parte
dellutente. - Internet ha cambiato il modo di lavorare, di
informarsi, di divertirsi, di viaggiare, di
interagire con il prossimo. Non solo, è un
vastissima, infinita fonte di informazioni a cui
attingere continuamente, con il minimo sforzo.
11Certo, verrebbe da chiedersi se non sia più
emozionante, coinvolgente, o semplicemente
interessante, effettuare la propria ricerca in
una biblioteca, sfogliando vecchi tomi ma questa
è solo una questione di punti di vista. E
altresì vero che in una società come la nostra,
in cui molto spesso il potere si basa sul
possesso dinformazioni nel Web è possibile
trovare di tutto, dai corsi di lingua di tutto il
mondo ai principali giornali del pianeta, dalle
banche dati dei settori più disparati alle
informazioni scientifiche più aggiornate, dalle
informazioni sui musei e gallerie fino ai testi
delle principali opere letterarie o delle canzoni
di musica leggera. Un elenco delle risorse di
Internet risulta impossibile, anche perché la
rete si aggiorna quotidianamente di nuovi
collegamenti. Internet rappresenta una
rivoluzione esso permette a tutti di accedere a
quelle risorse che fino a poco tempo fa erano
riservate agli addetti ai lavori, ma anche di
trasmettere informazioni, di dar voce alle
proprie esperienze.
12- Teoria di McLuhan
- Il medium è il messaggio. Se una citazione può
sintetizzare un uomo, la sua opera, gli studi e
il pensiero, allora Herbert Marshall McLuhan è in
queste poche parole. La frase è tratta da
"Understanding media the extensions of man"
(1964), il testo che l'ha consacrato come uno dei
mostri sacri della storia della
comunicazione.McLuhan, consapevole di trovarsi
nel pieno di una rivoluzione mediatica, nella
duplice veste di attore e spettatore, oltre a
individuare le caratteristiche dei vari media
(estensioni di noi stessi, li definiva), ha
studiato le conseguenze, individuali e sociali,
della loro diffusione. Le tecnologie, insomma,
non si limiterebbero a semplificare la nostra
vita quotidiana, a ottimizzare spazi e tempi, a
introdurre nuovi strumenti di comunicazione...
chi crede di potersi servire dei media,
controllarli, sfruttarli, senza lasciare nulla
sul campo, sostiene McLuhan, si sbaglia di
grosso.Ciò che non ha alcuna "conseguenza", ciò
che è solo funzionale per chi lo fruisce, è il
contenuto del medium. Il suo "messaggio", invece,
è tutto ciò che implica l'alterazione delle
proporzioni, dei ritmi, degli schemi. È la natura
dei media a fare la differenza, non l'uso che noi
decidiamo (o tentiamo) di farne
13- anzi, avverte McLuhan, più siamo convinti di
dominare le tecnologie, più finiremo per essere
in loro potere.Niente che riguardi i media può
considerarsi neutro, privo di risvolti. C'è un
equivoco di fondo gli "strumenti del comunicare"
(il titolo del testo di McLuhan nella traduzione
italiana) non diventano buoni o cattivi a seconda
dell'uso che decidiamo di farne. È tutto già
scritto nel mezzo il senso del comunicare, la
forma e il contenuto del messaggio. Secondo il
Nostro, in definitiva, i media sono una sorta di
sottile membrana sistemata tra noi e il mondo
esterno.Da loro dipende la nostra percezione di
quanto ci circonda (dalla visione d'insieme ai
contorni più sfuggenti). E pensare che il medium
di riferimento di McLuhan, quello con cui si è
misurato nel suo percorso teorico, è stata la
televisione (di cui ha scritto, alla fine degli
anni '70 Lo schermo della tv riversa in te
quell'energia che paralizza l'occhio non sei tu
che la guardi è lei che sta guardando te).
Qualche anno dopo, il suo più fedele discepolo,
Derrick De Kerckhove, ha cominciato a misurarsi
con un altro schermo quello del pc. Ma questa è
un'altra storia.
14SOCIETA E INTERNET
Il cyberspazio, (che verrà chiamato anche
rete) è il nuovo ambiente di comunicazione
emergente dellinterconnessione mondiale dei
computer .. Quanto al neologismo
cybercultura, esso designa linsieme delle
tecniche (materiali e intellettuali), delle
pratiche, delle modalità di pensiero e dei valori
che si sviluppano in concomitanza con la
crescita. Levy. Il messaggio si trova più sulla
linea retta che collega lemittente al
destinatario, o viceversa. Su Internet la
comunicazione assume una struttura reticolare,
non semplicemente bidirezionale non più
uninterattività di tipo uno-uno, ma tutti-tutti,
in grado di produrre una comunità virtuale dotata
di una propria intelligenza collettiva. In questa
prospettiva la cybercultura non è semplicemente
il prodotto di tecniche provenienti dallesterno
della società. Il programma della cybercultura,
che prevede le interconnessione, la creazione di
comunità virtuali e lintelligenza collettiva,
condiziona fortemente la produzione artistica, le
modalità dapprendimento e di diffusione del
sapere. Non esiste più un significato identico
per tutti, inscritto nel testo e valido in ogni
situazione, per ogni destinatario. La struttura
delle rete favorisce linterconnessione di un
grande numero di persone e contemporaneamente
impedisce lindividuazione
15di un significato unico e Vero nel Word Wide Web.
La cybercultura divide universale e
totalità. Internet è in grado di rispondere
meglio di ogni altro medium ai bisogni della
postmodernità. Ma può offrire anche qualcosa di
diverso e qualcosa di più. La filosofia moderna
ha confuso luniversale e la totalizzazione. Il
suo errore è stato quello di buttare il bambino
delluniversale con lacqua sporca della
totalità La cybercultura inventa unaltra
maniera di rendere virtualmente presente lumano
a se stesso rispetto allimposizione di ununità
del senso Levy. Mentre ogni collettività si
definisce per esclusione, la connettività non
esclude nessuno. La rete riesce a far convivere
sul piano psicologico due cose generalmente
inconciliabili come lindividuo e la massa. Su
Internet cè tanta folla, eppure il singolo non
si sente né fagocitato né respinto partecipa
della massa senza temere la forza del numero, e
la massa partecipa di lui senza soffocarlo.
Questo è appunto ciò che io chiamo connettività!
De Kerckhove, intervista a Telèma. Internet è in
grado di costruire comunità virtuali, di riunire
la gente azzerando i tempi e le distanze, di far
partecipare tutti, autori e lettori, alla
costruzione di ununica intelligenza collettiva e
connettiva.
16La cybercultura non annuncia semplicemente
lavvento di una nuova cultura, ma di un nuovo
modo di intendere il Tutto non semplicemente una
nuova Verità, ma un nuovo modo di intendere la
verità. La società italiana e internet Secondo i
dati Pew Center(aprile-maggio 2000) largomento
più letto online dagli americani è la
meteorologia, consultata dal 66di coloro che si
formano in rete. I dati Between mettono invece la
meteorologia allultima posto, consultata appena
dall1 dei lettori. Questo gap è estremamente
significativo, perché testimonia unassoluta
mancanza di familiarità con il medium. Allo stato
attuale, Internet viene usato dalla maggior parte
dei navigatori italiani solo per completare la
propria dieta mediale si aggiornano in tempo
reale con notizie flash oppure approfondiscono i
temi che interessano loro di più, soprattutto
quelli di tecnologia per pochi utenti Internet
sostituisce completamente la lettura di un
quotidiano o la visione di un telegiornale. In
una situazione in cui gli utenti della rete sono
ancora relativamente pochi, e gli heavy users
sono pochissimi, la rappresentazione del fenomeno
Internet è condizionata sopratutto dai vecchi
media. A parte le notizie sulla pedofilia e
sullandamento del mercato degli Internet
17providers, Internet appare nei telegiornali e
nelle pagine di quotidiani soprattutto nella
sezione costume e società. E rappresentato
continuamente come un fenomeno estremamente
nuovo, a cui ci si accosta con curiosità, ironia
ed un pizzico di scetticismolultima diavoleria
inventata dagli americani. Nei tg, sembra sempre
che il giornalista che realizza il servizio veda
un modem per la prima volta viene dato per
scontato che lui ne sa esattamente quanto noi, e
che noi non ne sappiamo praticamente niente. Ma
di Internet, si dice, i nostri figli non potranno
fare a meno (peggio per loro). Su Internet si
fanno tanti soldi e si trova lavoro. Cè chi
confessa di essere ignorante nel campo delle
nuove tecnologie, e contemporaneamente afferma,
indignato, che nessuno studente dalla scuola
dellobbligo senza saper usare Internet alla
perfezione. Più che altrove, sembra che in Italia
Internet sia stato imposto alla società. Come
evidenza Levy, la velocità con cui il nuovo
medium si è affermato ha contribuito a suscitare
questa sensazione. Internet è un termine che
indica un medium straniero non solo per il
predominio della lingua inglese e per la
nazionalità della imprese delle imprese più
importanti, ma anche perché i contenuti sono
rivolti più verso linformazione che verso
lintrattenimento, più adatti ad un consumo di
tipo anglosassone che mediterraneo.
18Come fa notare Carlini, gli americani premettono
larticolo alla parola Internet. Gli italiani
no. Provate a dire Televisione ha raggiunto 10
milioni di utenti oppure Radio darà lavoro a
molte persone, oppure mio figlio sta sempre al
telefono. Internet, con la lettera maiuscola,
suona come il nome di una persona, anzi, di una
persona inquietante è maschio o femmina?
Internet è usato da molte persone o è usata da
molte persone? Non tutti si esprimono allo
stesso modo. Al momento la maggior parte della
società italiana è estranea al fenomeno Internet,
e ciò viene testimoniato dalla lingua. La banda
larga probabilmente permetterà di produrre
contenuti più accattivanti per il pubblico
italiano, ma molto prima un esercito di
telefonini cellulari sbarcherà in rete. Gli
esperti di innovazione tecnologica dicono che un
prodotto nuovo, per battere una tecnologia ormai
diffusa a livello di massa, deve far scattare la
legge del 10X, una regola assai empirica secondo
la quale una tecnologia riesce a rimpiazzarne
unalta solo offrendo vantaggi 10 volta
superiori Pedemonte E vero che gli utenti
statunitensi sono molto più numerosi di quelli
italiani ma è anche vero che lofferta di
contenuti è per loro molto più allettante.
Inoltre, il costo e la qualità della connessioni
non sono neppure lontanamente paragonabili a ciò
che offrono gli Internet provider nostrani
19Lassenza dei limiti di spazio, i link, la
struttura della rete permettono di approfondire
ogni avvenimento e di inserirlo nel suo contesto
(anche con elementi multimediali), di mettere in
contatto direttamente il lettore e le fonti, di
creare unintelligenza collettiva, di presentare
diversi punti di vista. Ma se Reppublica.it, il
quotidiano online più letto in Italia, ha una
redazione composta da 12 persone che devono dare
la notizia in pochi minuti, larticolo somiglierà
molto ad un dispaccio dagenzia. Le dimensioni
del mercato italiano dellinformazione online
influiscono inevitabilmente sui linguaggi. Per
quanto riguarda il numero di contatti, il divario
tra Repubblica.it e tutti gli altri news provider
è enorme. Lassenza di un vero concorrente nel
campo dellinformazione generalista
(Ilsole24ore.it si rivolge ad un altro tipo di
utenti) garantisce a Repubbliica.it uno share
straordinario, impensabile negli Stati Uniti.
Questo comporta un orientamento verso strategie
di tipo broadcast, un linguaggio studiato per un
pubblico quasi indifferenziato, la scelta di
affiancare modelli comunicativi vecchi e nuovi su
una stessa, lunga home page. Tutti gli altri
cercano di ritagliarsi uno spazio seguendo
strategie più o meno analoghe, e comunque senza
distaccarsi troppo dal modello generalista. Il
numero degli utenti è ancora troppo ridotto per
far esplodere linformazione di nicchia ma
perché il mercato raggiunga dimensioni
importanti, è necessaria una diversa qualità,
maggiormente orientata verso un consumo
mediterraneo dei media.
20- SCRIVERE LINFORMAZIONE
- PER IL WEB
- I siti che forniscono informazione online
utilizzano un linguaggio solo in parte
ipertestuale.Devono confrontarsi con un mercato
che attualmente è costituito per lo più da
lettori di libri, dove gli iperlettori sono
pochi. La ricerca di Robert Huesca e Brenda
Marvin rivela una debole propensione alla lettura
ipertestuale dei consumatori di notizie online.
Il risultato è spesso un compromesso tra il
linguaggio degli ipertesti e quello tipicamente
usato su carta. - Gli articoli sono scritti in maniera diversa da
quelli destinati al supporto cartaceo, ma la
differenza spesso si riduce a una maggiore
brevità e concisione. Luso di elementi
multimediali e dinamici è fortemente limitato dai
problemi di diffusione di software standard. - Una ricerca condotta da Jakob Nielsen dimostra
come si possa notevolmente incrementare
lusability seguendo alcune sue indicazioni.
Queste indicazioni sono - scrivere in maniera semplice ed informale
- guadagnare credibilità, ad esempio attraverso
link a documenti esterni - rendere veloce il caricamento delle pagine web
-
21- rendere il testo esplorabile, attraverso
luso di liste, tabelle riassuntive,
grafici, parole evidenziate, uso di diversi
caratteri - essere coincisi
- usare riassunti e lo stile a piramide
invertita - sottotitoli significativi, non intriganti
- unidea per paragrafo
- In realtà ciò che Nielsen propone è uno stile non
molto diverso da quello del giornalismo
anglosassone su carta, aggiungendo un po di
attenzione in più ai tempi di caricamento e alla
forma grafica del testo. Niente di
rivoluzionario un linguaggio adatto a lettori
che sono abituati alla fruizione di libri e
giornali ma che vogliono sfruttare lopportunità
offerte dalla rete, e spesso vi si recano per
consultare la visione online (gratis) del
quotidiano in edicola. Ci sono però un paio di
punti che è necessario approfondire. - - La concisione. Il nuovo sito del Corriere della
sera risente chiaramente della lezione di
Nielsen. Articoli molto brevi con parole chiave
evidenziate e uso ridottissimo della scroll bar
(Nielsen, contro i risultati della ricerca
Stanford Poynter, sostiene che i lettori non
usano le scroll bar). Ma brevità e semplicità del
linguaggio spesso non sono una scelte, per chi
scrive un articolo, ma la conseguenza di tempi
molto ridotti.
22Per fornire laggiornamento in tempo reale, la
notizia assomiglia spesso a un dispaccio di
agenzia. Su Repubblica.it, ad esempio, talvolta
in tre-quattro minuti viene scritta una notizia
provvisoria di 6-7 righe, e poi si ha a
disposizione circa 15 minuti per stendere
larticolo definito. Comunque sia, in caso di
errori, è molto semplice rimuovere dal server il
documento e sostituirlo con un altrola
correzione avviene dopo la pubblicazione. Nella
fase stessa della produzione, ancor prima
dellintervento del destinatario, il testo perde
le sue caratteristiche di stabilità e
monumentalità. Ma articoli così brevi, si chiede
Carlini, possono essere argomentativi? Il web
sarà il regno delle notizie-flash? Rispetto a tv
e giornali, Internet è sicuramente preferibile se
si vogliono conoscere le ultime notizie. Ma
rispetto ad un telefono cellulare? Gli editoriali
rimarranno appannaggio delle pubblicazioni
cartacee? Il tempo della telematica, al
contrario di quanto si pensi, non è il tempo
della direttaCosti, tempi e modi di
collegamento a Internet inducono a
servirsi del mezzo non per tenersi aggiornati su
fatti che accadono al momento, quanto
piuttosto per la ricerca di informazioni
archiviate selezionabili agevolmente
Pulcini - La credibilità. Secondo una ricerca
condotta dallUniversità di Miami la
23credibilità dellinformazione online è uno dei
problemi maggiormente avvertiti dai giornalisti
che lavorano in questo settore. Sebbene le
ricerche diano risultati contrastanti per quanto
riguarda la percezione del problema da parte
degli utenti, questo è sicuramente un aspetto che
unimpresa giornalistica non può trascurare.
Secondo Pulcini sarà proprio questo punto a
distinguere il giornalismo puro
dallinformazione i cui contenuti saranno
influenzati dalla pubblicità. Bisogna vedere però
prima di tutto che cosè linformazione pura, se
può esistere e se è pura quella che vediamo sui
quotidiani e le riviste in edicola i lettori o i
giornalisti, che sentono la loro professione
minacciata? Leggere e scrivere (Rapporto tra
autore e lettore nel web) Le funzioni di
lettore e di autore si trovano intrecciate fra
loro molto più profondamente di quanto non
lo fossero mai state prima. Questa
trasformazione, questa quasi sovrapposizione di
ruoli, non è che lultimo stadio della
convergenza di quelle che un tempo erano
state due attività molto
diverse Landow
24Una volta lettore doveva imbarcarsi per un
viaggio lungo e pericoloso se volevaConsultare il
manoscritto custodito in una biblioteca lontana
molti chilometri. Oggi è possibile scaricare un
testo da Internet, duplicarlo, cambiarne alcune
parole, ripubblicarlo sulla rete senza
pregiudicare la veste grafica. Il tutto in pochi
minuti, con pochissimo sforzo. E gratis. La
tecnologia della stampa aveva allontanato i ruoli
di autore e lettore. Prima il lettore poteva
aggiungere le sue glosse al manoscritto
medievale, che spesso finivano con il fondersi al
testo originale da Gutenberg in poi è diventato
sempre più difficile accedere alla
pubblicazione. La portata dei cambiamenti
introdotti dai nuovi media digitali è tale da
mettere la stabilità e monumentalità del tasto, e
la considerazione tradizionale dellautore come
autorità (Bolter). Una rivoluzione di questo
genere non è stata determinata dalle tecnologie
digitali, ma risponde a bisogni diffusi che si
manifestavano allinterno del sistema dei media
anche prima di Internet. Lenorme disponibilità
di spazio sui server e la struttura reticolare
del web hanno dato voce ad un numero di persone
molto più numeroso. Ogni testo in quanto atto
comunicativo presuppone la partecipazione attiva
di due soggetti, il lettore e lo scrittore.
25Al di là del supporto, la soggettività del
lettore entra in gioco nellambito del singolo
atto di lettura. In rete il lettore può fare di
più, partecipare alla stessa scrittura del testo,
condizionando non solo il suo percorso
individuale, ma quello di una possibile comunità
virtuale. E proprio in questottica che bisogna
analizzare la vera e portata della due funzioni
di leggere e scrivere. I ruoli di lettori e
scrittore non solo non sono in conflitto, ma non
sono neppure separate una volta per tutte. Una
volta che sono stati superati la monumentalità
del testo e i privilegi dellautoere (Bolter,
Landow), una volta che lio autore viene
frammentato e non viene più avvertita lesigenza
di una verità universale ed oggettiva, la lettura
e la scrittura si configurano come due aspetti
del medesimo processo di virtualizzazione e
costruzione di ununica intelligenza collettiva
(Levy).
26- Bibliografia
- Marchese, Mancini, Greco, Assini Stato e
Società, -
La nuova Italia, -
1990, Firenze - www.mediamente.rai.it
- VHS Educare al multimediale n 09 e
10 - MediaMente, Rai Educational
-
- www.uniba.it
-