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Lezione 8

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Title: Interdipendenze economiche e globalizzazione Author: u1 Last modified by: uniba Created Date: 3/1/2006 3:37:15 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Lezione 8


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Lezione 8
  • Crisi valutarie

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Introduzione
  • La mobilità internazionale dei capitali è un
    aspetto importante e largamente dibattuto quando
    ci si interroga sui i pro e i contro della
    globalizzazione
  • I meriti della mobilità internazionale dei
    capitali non sono così indiscussi come nel caso
    del commercio internazionale. Lambiguità dei
    benefici derivanti dalla mobilità internazionale
    dei capitali risiede nel fatto che alla
    transazioni finanziarie è associato il rischio.

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Introduzione
  • I costi e i benefici di solito attribuiti alla
    mobilità internazionale dei capitali sono i
    seguenti
  • sganciamento tra
    risparmio e investimento nazionali
  • Benefici
  • riduzione del rischio
    associato alle transazioni finanziarie
  • limitazione allindipendenza
    della politica economica nazionale
  • Costi
  • aumento della fragilità
    finanziaria e ruolo delle crisi valutarie
    nellamplificare la
    fragilità finanziaria
  • Nella presente lezione ci occuperemo delle crisi
    valutarie e della fragilità finanziaria

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Piano della lezione
  • Caratteristiche delle crisi valutarie
  • Modelli di prima generazione
  • Modelli di seconda generazione
  • Legame tra crisi valutarie e fragilità
    finanziaria
  • Modelli di terza generazione

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Che cosè una crisi valutaria?
  • Se gli investitori perdono fiducia in un
    determinata economia e nella sua valuta
    potrebbero iniziare a vendere gli investimenti
    denominati in quella valuta. Se questo
    comportamento si verifica su larga scala e in un
    breve periodo di tempo, parleremo di attacco
    speculativo nei confronti della valuta. Se
    lattacco riesce, quella determinata valuta si
    deprezzerà.
  • Il deprezzamento può essere rilevante. Vedi il
    caso della crisi valutaria che colpì le economie
    del Sud Est Asiatico nel 1997 in media, le
    valute asiatiche persero il 50 del loro valore
    nei confronti del dollaro.

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Source IMF International Financial Statistics
noon NY exchange rate, monthly
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Che cosè una crisi valutaria?
  • Le sequenze tipiche di una crisi valutaria sono
    dunque le seguenti
  • Calo di fiducia nella valuta gli
    investitori vendono gli investimenti denominati
    nella valuta sotto pressione
  • inizialmente la BC cerca di difendere la
    parità o aumentando il tasso di interesse o
    vendendo riserve se lattacco
    speculativo persiste, la BC getta la spugna e la
    valuta si deprezza
  • Tuttavia, non tutte le crisi valutarie portano al
    deprezzamento. Aumenti del tasso di interesse o
    variazioni delle riserve possono rassicurare gli
    investitori circa la volontà della BC di
    mantenere la parità e lattacco speculativo
    potrebbe cessare. Comunque, quando i rialzi del
    tasso di interesse o la perdita di riserve sono
    molto pronunciati, la crisi valutaria potrebbe
    persistere anche se non si manifesta con un
    deprezzamento

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Che cosè una crisi valutaria?
  • Che relazione cè tra mobilità internazionale di
    capitali e crisi valutarie? Ovviamente, è arduo
    poter immaginare crisi valutarie senza mobilità
    di capitali. Le ricorrenti crisi valutarie alla
    fine degli anni 90 del secolo scorso hanno
    suggerito ad alcuni economisti e policy maker di
    reintrodurre controlli sui movimenti di capitale.
  • Per esempio, la Malesia, allindomani della crisi
    che investì il Ringgit nel 1997, reintrodusse
    controlli sui cambi. Questa scelta di politica
    economica suggeriva che le autorità malesiane
    attribuivano le cause della crisi al
    comportamento puramente speculativo degli
    investitori e non alla debolezza dei
    fondamentali delleconomia. Se la diagnosi
    fosse stata contraria (la causa della crisi
    attribuita alla debolezza dei fondamentali),
    lintroduzione dei controlli sui capitali non
    sarebbe stata una misura coerente.
  • Come vedremo, queste due spiegazioni alternative
    (debolezza dei fondamentali delleconomia e
    comportamento speculativo) sono alla base dei
    modelli che cercano di spiegare le crisi
    valutarie.

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Caratteristiche delle crisi valutarie
  • Una caratteristica fondamentale delle crisi
    valutarie è rappresentata dal fatto che esse
    solitamente si accompagnano ad uninversione del
    flusso di capitali.
  • Ciò è vero soprattutto per le economie emergenti,
    più esposte alle crisi valutarie rispetto ai
    paesi avanzati. Ricordiamo che le economie
    emergenti hanno un livello del risparmio interno
    relativamente basso e offrono potenzialmente
    elevati rendimenti sugli investimenti. Questa
    circostanza spiega perché la mobilità
    internazionale dei capitali è potenzialmente
    vantaggiosa sia per le economie emergenti che per
    i paesi sviluppati.
  • Solitamente, le economie emergenti che sono
    investite da una crisi valutaria presentano un
    elevato flusso netto di capitali in entrata (e
    quindi un deficit di conto corrente) prima della
    crisi. Una volta innescata la crisi, il flusso
    netto di capitali in entrata si inverte
    drasticamente in un flusso netto di capitali in
    uscita.

10
Source World Bank Development Indicators CD ROM
2003
11
Caratteristiche delle crisi valutarie
  • Come lesperienza dei paesi investiti dalle
    recenti crisi valutarie insegna (Messico, 1994-5
    Asia, 1997-8 Brasile, 1999 Turchia, 2001
    Argentina, 2002), il tentativo di questi paesi di
    mantenere stabile il tasso di cambio si
    accompagnava ad un massiccio flusso netto di
    capitali in entrata.
  • Con il tasso di cambio fisso e con un tasso di
    interesse più elevato rispetto a quello dei paesi
    avanzati (per esempio, gli USA), non era
    sorpendente che questi paesi incamerassero
    entrate di capitali. In molti casi, i prestiti
    erano contratti in valuta estera per effettuare
    investimenti denominati in valuta locale
  • Con linnescarsi di aspettative pessimistiche
    circa lo stato di salute delleconomia e circa la
    sostenibilità del cambio, linversione del flusso
    di capitali rendeva inevitabile il deprezzamento

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Caratteristiche delle crisi valutarie
  • Il deflusso di capitali e il deprezzamento non
    esauriscono gli effetti di una crisi valutaria
    essi stessi possono generare una crisi
    finanziaria interna ai paesi investiti dalla
    crisi valutaria.
  • Nel mercato dei fondi mutuabili, il deflusso di
    capitali implica che la scheda dellofferta di
    risparmio si sposta a sinistra determinando una
    riduzione degli investimenti. Inoltre, un deficit
    in conto capitale deve essere controbilanciato da
    un surplus di parte corrente e quindi da un
    eccesso di risparmio sugli investimenti
  • Inoltre, il fatto che molti prestiti contratti da
    banche e imprese locali sono denominati in valuta
    estera determina un accrescimento del valore
    reale dei loro debiti deteriorando, in tal modo,
    la loro posizione finanziaria. Infine, laumento
    del tasso di interesse praticato dalla BC per
    difendere il cambio dagli attacchi speculativi
    determina un ulteriore aggravamento della
    situazione del sistema finanziario in termini di
    selezione avversa e azzardo morale

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Real income growth and capital account crises Real income growth and capital account crises Real income growth and capital account crises Real income growth and capital account crises Real income growth and capital account crises
real GDP growth
Country crisis year previous year crisis year following year
Argentina 1995 5.8 -2.8 5.5
Brazil 1999 0.2 0.8 4.2
Indonesia 1998 4.5 -13.1 0.8
Korea 1998 5.0 -6.7 10.9
Mexico 1995 4.4 -6.2 5.2
Philippines 1998 5.2 -0.6 3.3
Thailand 1998 -1.4 -10.8 4.2
Turkey 1994 7.7 -4.7 8.1
Source IMF (April 2002). Source IMF (April 2002).
14
Source World Bank Development Indicators CD ROM
2003
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Median changes in private capital flows and current account Median changes in private capital flows and current account Median changes in private capital flows and current account Median changes in private capital flows and current account
percent of GDP percent of GDP percent of GDP
Year private capital inflows () current account deficit (-) private capital inflows () current account deficit (-) private capital inflows () current account deficit (-)
t-3 4 -3
t-2 4.5 -3.5
t-1 2 -3
crisis year t -2.5 2.5
t1 -0.5 2
t2 0 1.5
t3 1.2 -0.5
Source IMF (April 2002). Source IMF (April 2002).

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Modelli di crisi valutarie
  • I modelli che spiegano le crisi valutarie possono
    essere classificati secondo due dimensioni
  • La dimensione che riguarda il ruolo degli
    investitori internazionali. Gli investitori
    reagiscono meccanicamente al cambiamento di
    aspettativa circa la sostenibilità del cambio
    oppure essi stessi determinano linversione delle
    aspettative?
  • La dimensione che riguarda le cause della crisi.
    La crisi valutaria è dovuta alla debolezza dei
    fondamentali delleconomia oppure ad un puro
    attacco speculativo?

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Modelli di prima generazione
  • Nei primi modeli di crisi valutarie (Krugman,
    1979 Flood and Garber, 1984), gli investitori
    giocano un ruolo passivo e la crisi valutaria è
    dovuta totalmente a cattivi fondamentali
    delleconomia.
  • Un tipico modello può essere rappresentato dalle
    seguenti equazioni


  • dove

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Modelli di prima generazione
  • La prima equazione esprime il legame tra quantità
    di moneta e prezzi (secondo la teoria
    quantitativa).
  • La seconda equazione indica la condizione di
    parità dei poteri di acquisto (PPP) o, se si
    vuole, la legge del prezzo unico (i prezzi degli
    stessi beni si equagliano al livello
    internazionale). Il tasso di cambio deve
    garantire sempre lequaglianza dei prezzi al
    livello internazionale (se, per esempio, Pgt1, il
    tasso di cambio deve aumentare, ossia deprezzarsi
    se si vuole mantenere la PPP).
  • La terza equazione indica variazioni dellofferta
    di moneta in seguito a variazioni del saldo di
    bilancio pubblico e variazioni delle riserve.

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Modelli di prima generazione
  • Se aumenta il deficit pubblico, lofferta di
    moneta crescerà e quindi anche il livello dei
    prezzi aumenterà, rendendo inevitabile un
    deprezzamento. In questo caso, le condizioni
    interne delleconomia sono incompatibili con il
    mantenimeto di un cambio fisso.
  • Le autorità potrebbero controbilanciare il
    finanziamento monetario del deficit pubblico con
    una vendita di riserve (che riduce lofferta di
    moneta in circolazione). Ovviamente, questa
    manovra è perseguibile fino ad un certo punto
    perché le riserve sono limitate. Una volta
    esaurite le riserve, se la politica fiscale non
    cambia, la quantità di moneta crescerà
    determinando un aumento del livello di prezzi e,
    a quel punto, il deprezzamento diventa
    inevitabile.

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Modelli di prima generazione
  • Come si comportano gli investitori internazionali
    in questa situazione? Ovviamente, per non
    incorrere in perdite in conto capitale, non
    aspetteranno che la BC esaurisca le riserve ma
    inizieranno a vendere prima di quel momento gli
    investimenti denominati in valuta locale.
  • Questo significa che la crisi valutaria inizierà
    in un punto nel tempo collocato tra linizio
    della monetizzazione del deficit di bilancio e il
    momento in cui la BC avrà esaurito le riserve.
    Lipotesi sottostante è che gli investitori sono
    razionali, conoscono cioè il funzionamento del
    sistema economico. Lattacco speculativo da parte
    degli investitori è così inevitabile e, se essi
    agiscono allunisono, avrà successo.

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Modelli di prima generazione gli aspetti positivi
  • Questi modelli di prima generazione possono
    essere ritenuti utili sotto due punti di vista.
  • Dal punto di vista dellanalisi empirica, alcuni
    economisti hanno osservato che gli attacchi
    speculativi che provocano una crisi valutaria non
    sono casuali. In media, si è osservato che essi
    sono correlati alla tensione esistente tra i
    fondamentali e il tasso di cambio fisso (Kaminsky
    e Reinhart, 1999), come predice il modello.
  • Laltro motivo è che il modello spiega la
    rapidità con cui si manifesta la crisi valutaria,
    anche quando le autorità sembrano poter
    fronteggiare la difesa del cambio. Il deflusso
    repentino di capitali segnala che gli investitori
    non sono più disposti a investire nella valuta
    locale perché percepiscono lincompatibilità del
    cambio fisso con le condizioni in cui versa
    leconomia.

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Modelli di prima generazione i limiti
  • Un limite che può essere rintracciato nei modelli
    di prima generazione è che sia le autorità che
    gli investitori si comportano in maniera
    meccanica.
  • Le autorità non sono in grado di usare altri
    strumenti come il tasso di interesse o il ricorso
    ai mercati internazionali dei capitali
  • Gli investitori reagiscono ai cambiamenti
    dellambiente economico ma il loro comportamento
    non cambia lambiente economico. Essi possono
    determinare il timing della crisi ma non sono
    decisivi nel determinarla o meno.

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Modelli di seconda generazione
  • Nei modelli di seconda generazione, le
    aspettative degli investitori determinano il
    verificarsi o meno di una crisi valutaria. In
    altri termini, le aspettative sono
    auto-realizzanti
  • In questi modelli, sono presenti equilibri
    multipli il verificarsi o il non verificarsi di
    attacchi speculativi sono entrambi equilibri
    possibili
  • Tali modelli si basano sulle seguenti tre ipotesi
  • I policy maker possono avere delle ragioni per
    deprezzare il tasso di cambio (stimolare le
    esportazioni e/o ridurre lonere del debito del
    settore privato)
  • I policy maker possono avere delle ragioni per
    tenere fisso il tasso di cambio (credibilità)
  • I costi associati al mantenimento della parità da
    parte delle autorità in presenza di aspettative
    di deprezzamento degli investitori (questi ultimi
    richiedono un premio sul tasso di interesse con
    effetti negativi sulleconomia e sul sistema
    finanziario)

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Source IMF International Financial Statistics
three month interbank interest rates (LDNBBA)
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Modelli di seconda generazione
  • Per capire il funzionamento dei modelli di
    seconda generazione (Krugman, 1996 Jeanne,
    2000), introduciamo la funzione di perdita che i
    policy maker devono minimizzare
  • con a, b gt0
  • dove Etarget è il valore obiettivo del tasso di
    cambio delle autorità
  • E fisso è il valore del tasso di
    cambio corrente
  • Eatteso è il valore atteso del
    tasso di cambio degli investitori
  • C è il costo di credibilità
    associato alla rinuncia al
    cambio fisso

26
Modelli di seconda generazione
  • Se Etargetgt E fisso significa che ci sono dei
    vantaggi in termini di welfare se si rinuncia al
    cambio fisso.
  • Se Cgt0, significa che ci sono dei costi di
    credibilità rinunciando al cambio fisso.
  • Questi due termini rappresentano il trade off per
    le autorità tra rinuncia al cambio fisso e
    mantenimento del cambio fisso.
  • Il terzo elemento è rappresentato dal ruolo degli
    investitori. Se questi ultimi si aspettano che il
    tasso di cambio sarà mantenuto in futuro, si
    avrà Eatteso E fisso . Ciò significa che
    il corrispondente argomento nella funzione di
    perdita sarà nullo e tutto si gioca in termini di
    trade-off per le autorità tra rinuncia al cambio
    fisso e mantenimento del cambio fisso. Se invece
    gli investitori si aspettano Eatteso E target,
    chiederanno un più alto tasso di interesse
    accrescendo i costi nella funzione di perdita.

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Modelli di seconda generazione
  • La presenza di equilibri multipli nel modello è
    suggerita dalla seguente ineguaglianza
  • Quando Eatteso E fisso gli investitori ritengono
    credibile il tasso di cambio corrente e vale la
    prima parte della diseguaglianza il governo non
    rinuncia al cambio fisso (perché i costi di
    credibilità superano i benefici del
    deprezzamento).
  • Quando invece Eatteso E target vale la seconda
    parte della diseguaglianza ora il governo
    rinuncia al cambio fisso e le aspettative degli
    investitori portano ad una crisi valutaria (i
    benefici del deprezzamento superano i costi di
    credibilità)
  • Quale dei due equilibri verrà conseguito
    dipenderà dalle aspettative auto-realizzanti
    degli investitori

28
I modelli di terza generazione
  • In un certo senso, i modelli di terza generazione
    (Krugman, 2000) riconciliano le due visioni
    opposte che abbiamo analizzato in precedenza
    circa il meccanismo di attivazione delle crisi
    finanziarie
  • Abbiamo visto che i fondamentalisti sostengono
    che la causa delle crisi valutarie risiede nelle
    condizioni economiche del paese. In questo
    contesto, gli investitori, attraverso il loro
    comportamento, non fanno altro che accelerare la
    crisi valutaria che si realizza unicamente
    perché cè incompatibilità tra tasso di cambio
    corrente e fondamentali delleconomia.
  • Gli aspettativisti, invece, ritengono che le
    aspettative degli investitori sono cruciali nel
    determinare o meno una crisi valutaria. Quale
    delle due visioni è corretta?

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I modelli di terza generazione
  • Secondo Krugman, entrambe le visioni sono
    corrette. Le due visioni possono essere
    riconciliate in una sintesi rappresentata da un
    circolo vizioso (vedi la figura che segue). La
    principale differenza tra le due ipotesi consiste
    nel punto di partenza su questo circolo. Una
    volta che leconomia si muove lungo il circolo,
    le differenze tra le due visioni scompare.
  • Supponiamo di iniziare da un calo di fiducia
    degli investitori nella valuta nazionale.
  • Questo comporterà deflusso di
    capitali deprezzamento del tasso di
    cambio deterioramento della posizione
    finanziaria delle imprese e delle banche
    (prestiti denominati in valuta estera)
    caduta degli investimenti e delloutput
    calo di fiducia nella valuta nazionale, etc.

30
Source Krugman (1999).
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I modelli di terza generazione
  • Se iniziassimo dalla fragilità del sistema
    finanziario invece che dal calo di fiducia nella
    valuta nazionale, il punto di partenza sarebbe
    diverso ma lanalisi sarebbe la stessa.
  • In ogni caso, il punto di partenza è importante
    in termini di implicazioni di policy. Se si parte
    dal calo di fiducia e si aderisce alla visione
    degli aspettativisti, allora i mercati
    internazionali dei capitali vengono ritenuti
    responsabili della crisi e lintroduzione di
    misure volte a limitare la mobilità
    internazionale dei capitali sarebbero ritenute
    provvedimenti adeguati.
  • Se invece si parte dal deterioramento della
    posizione finanziaria di banche e imprese, le
    misure sarebbero rivolte a migliorare il
    funzionamento delle istituzioni finanziarie

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(No Transcript)
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(No Transcript)
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