Title: Lezione 24
1Lezione 24
Corso di Macroeconomia (L-Z) Prof. Andrea
Fumagalli, Università di Pavia
21. Lequivalenza ricardiana
- Supponiamo che, a parità di spesa pubblica,
questanno il governo riduca le imposte di 1,
finanziandosi con unemissione di debito. - Il governo annuncia che lanno prossimo aumenterà
le imposte di (1r) per rimborsare il debito. - Qual è leffetto sul consumo del taglio delle
imposte? Nessuno.
31. Lequivalenza ricardiana
- I consumatori si rendono conto che minori imposte
questanno verranno compensate da maggiori
imposte lanno prossimo. - Il valore presente scontato del reddito da lavoro
rimane invariato. - Alternativamente
- il risparmio privato aumenta esattamente di
quanto è cresciuto il disavanzo. - Secondo lequivalenza ricardiana, se il governo
finanzia una data spesa pubblica col debito, il
risparmio privato aumenta in misura pari alla
riduzione del risparmio pubblico.
41. Lequivalenza ricardiana
Fig. 25.1. risparmio privato e pubblico, negli
Stati Uniti in percentuale del Pil, 1968-2002.
51. Lequivalenza ricardiana
- Come dovremmo considerare lequivalenza
ricardiana? - Nella realtà, quanto più lontani nel tempo e
incerti sembrano gli aumenti delle imposte future
agli occhi dei consumatori, tanto più probabile è
che essi li ignorino. - In questo caso, lequivalenza ricardiana è
destinata a fallire. -
61. Lequivalenza ricardiana
- In generale
- il disavanzo pubblico ha effetti rilevanti
sullattività economica. - Nel breve periodo
- forti disavanzi fanno aumentare la domanda e la
produzione. - Nel lungo periodo
- un maggior debito pubblico riduce laccumulazione
di capitale e quindi la produzione.
71. Lequivalenza ricardiana
- Ipotesi centrale del teorema di equivalenza
ricardiana - i consumatori si rendono perfettamente conto del
vincolo di bilancio cui è soggetto il governo. - Il consumo totale è uguale al reddito totale meno
il valore presente scontato della spesa pubblica. - Secondo lequivalenza ricardiana, il modo in cui
il governo finanzia la spesa pubblica è
irrilevante.
81. Lequivalenza ricardiana
- Il limiti del teorema dellequivalenza
ricardiana - perché levidenza empirica mostra che la politica
finanziaria del governo non è irrilevante? - Ipotesi formulate per ottenere il risultato
dellirrilevanza - 1. le imposte non sono distorsive
- 2. i consumatori possono prendere e dare a
prestito al medesimo tasso di interesse - 3. lorizzonte temporale dei consumatori è uguale
a quello del governo. -
92. Il ruolo di avanzi e disavanzi
- Il disavanzo corretto per il ciclo costituisce un
punto di riferimento in base al quale giudicare
landamento della politica fiscale. -
102.1. Disavanzi, stabilizzazione della produzione
e disavanzo corretto per il ciclo
- Per valutare se una data politica fiscale sia
appropriata, gli economisti hanno costruito delle
misure del disavanzo che dicono a che livello
esso si collocherebbe se la produzione fosse al
suo livello naturale tenendo conto della
legislazione fiscale e delle regole di spesa
esistenti. - Tali misure prendono nomi diversi disavanzo di
pieno impiego, disavanzo standardizzato per la
disoccupazione, disavanzo strutturale
(questultimo è il termine usato dallOcse) o
disavanzo corretto per il ciclo. -
112.2. Guerre e disavanzi
- Le guerre generano grandi disavanzi di bilancio.
- È giusto che i governi ricorrano al disavanzo per
finanziare le guerre? - Sì, per due motivi
- 1. motivo di natura redistributiva
- Il disavanzo è un modo di distribuire parte
dellonere della guerra alle generazioni future - 2. motivo di natura economica
- Il disavanzo consente di ridurre le distorsioni
fiscali -
123. Il bilancio pubblico dellItalia
3.1. La situazione corrente
- Negli ultimi due decenni anche la dinamica del
debito pubblico è migliorata, con un netto
spartiacque in corrispondenza dellanno 1994. Dal
1980 al 1994, il rapporto debito/Pil è cresciuto
costantemente, passando dal 56,9 al 121,8. - A partire dal 1995 il rapporto è sceso fino al
103,8 nel 2004. Nel biennio successivo il debito
ha ricominciato a salire, per poi scendere
nuovamente nel 2007 al 104 del Pil. -
133.2. Le prospettive di medio periodo
- La finanza pubblica italiana si è posta
lobiettivo di raggiungere il sostanziale
pareggio di bilancio nel 2011. Questo obiettivo,
annunciato dal governo nel 2007, è stato
confermato nel più recente Documento di
programmazione economico-finanziaria (Dpef) per
gli anni 2009-2013. - Il raggiungimento dellobiettivo del pareggio di
bilancio comporterà interventi di circa 35
miliardi di misure correttive nel totale del
triennio 2009-2011 rispetto all'attuale
situazione di legislazione vigente e a politiche
invariate.
143.2. Le prospettive di medio periodo
- La spesa pubblica italiana tende a crescere più
velocemente del Pil nominale nellultimo
decennio, a fronte di un tasso di crescita del
Pil nominale medio del 3,9, la spesa corrente al
netto degli interessi è cresciuta del 5,1. - Per affrontare alcune di tali rigidità e
migliorare al contempo la qualità della spesa - il governo ha avviato un processo di riforma del
bilancio dello Stato e il programma di revisione
della spesa pubblica (Spending Review). - La riforma del bilancio dello Stato ha promosso
la formulazione di una nuova struttura del
bilancio, che prevede che le risorse pubbliche
vengano riclassificate secondo due livelli di
aggregazione, le Missioni e i Programmi.
153.3. Le sfide di lungo periodo qualità della
spesa pubblica, pensioni e previdenza sociale
- Qualità della spesa pubblica. Lobiettivo di
contenimento della spesa pubblica è strettamente
collegato allaumento dellefficienza e
dellefficacia della stessa. - Pensioni e previdenza sociale. La spesa
pensionistica è la voce più importante di spesa
del bilancio pubblico italiano. Il miglioramento
previsto per questultimo decennio è dovuto
essenzialmente al passaggio per tutti i
pensionati dal sistema di calcolo misto a quello
contributivo e alla progressiva scomparsa delle
generazioni del baby boom.