Calcolo delle probabilit - PowerPoint PPT Presentation

About This Presentation
Title:

Calcolo delle probabilit

Description:

Calcolo delle probabilit per le scuole superiori Laboratorio Convegno – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:111
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 54
Provided by: webMathUn
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: Calcolo delle probabilit


1
Calcolo delle probabilità per le scuole superiori
  • Laboratorio
  • Convegno "Il piacere di insegnare - il piacere
    di imparare la matematica"
  • Alberto Gandolfi
  • gandolfi_at_math.unifi.it
  • Appunti completi disponibili su
    http//bb.math.unifi.it/gandolfi/didindex.html

2
Eventi casuali
  • Il calcolo delle probabilità e la statistica
    costituiscono quella parte della matematica e, 
    più in generale, della scienza che si occupa di
    fenomeni casuali.Partiamo da due problemi.
  • Problema 1 lanciando 1000 volte una moneta,
    quale sarebbe la vostra reazione di fronte a 510
    teste? E a
  • 492, 459, 423, 397, 354, 299, 212, 154, 22?
  •  
  • Problema 2 cercando la porta vincente tra 3, ne
    scegliamo una e poi ci viene mostrata una porta
    non vincente tra le altre conviene cambiare la
    nostra scelta? O preferiremmo che la porta fosse
    aperta prima di fare la scelta?
  •  

3
Probabilità
  • In questi problemi non si riesce a determinare
    con certezza
  • l'esito tra varie possibili alternative.
  • Due cause possibili
  • - mancanza di informazioni
  • - l'indeterminatezza connaturata.
  •  
  • Ma non ci interessa per l'indeterminatezza
    chiameremo tali
  • eventi "casuali".
  •  
  • Per fare comunque previsioni introduciamo una
    nuova quantità la probabilità.

4
Caratteristiche della probabilità
  • - Non importa la sua vera natura basta che sia
    misurabile
  • ed utile in casi interessanti.
  •  
  • - Si determina attraverso processi logici.
  •  
  • - E' un numero puro e si esprime in genere in
    frazioni di
  • 100 (tipo 30) o con un numero in 0,1.
  •  
  •  
  • Quest'ultimo metodo è conveniente per le
    moltiplicazioni il 3 del 40 è
  • l'1,2, facilmente ottenibile da 0,03x0,400,12.

5
Interpretazioni della probabilità
  • Esistono varie scuole su come definire la
    probabilità
  •  
  • - Frequentista
  •  
  • - Soggettiva
  •  
  • - Bayesiana
  •  
  • - Convenzionalismo

6
Obiettivi didattici
  • nell'insegnamento della probabilità
  •  
  • deduzione logica di una teoria da alcune ipotesi
  • fornitura di alcuni elementi per
    l'interpretazione del mondo reale, inclusi
    giochi, dati, sondaggi
  • esemplificazione delluso di alcuni strumenti
    matematici presentati nel corso

7
Prima formalizzazione
  • Iniziamo da una formulazione elementare, che può
    rimanere lunica se si intende esporre una parte
    limitata della teoria.
  • Con qualche esempio si vede la naturalezza
    delluso della terminologia insiemistica per
    descrivere le probabilità
  • Tutte le realizzazioni possibili sono un insieme
    S
  • Un evento è un sottoinsieme di S
  • La probabilità è una funzione P sui sottoinsiemi
    di S

8
Probabilità uniformi
9
Alcune proprietà elementarida derivare (o far
derivare) rigorosamente
10
Calcolo combinatorio
11
Probabilità finite
  • Per poter fare modelli di situazioni più generali
    si considerano casi in cui probabilità non sono
    tutte uguali.
  • Si prendono come punti di partenza le prime tre
    proprietà dimostrate nel caso uniforme

12
Costruzione delle probabilità finite
  • La teoria è molto elementare e tutti gli esempi
    di spazi di probabilità finiti si costruiscono
    come segue

13
Probabilità dellunione di eventi
  • Talvolta è utile dedurre la probabilità da quella
    di eventi più semplici.

14
Probabilità del complemento
  • Nello stesso spirito di prima

15
Indipendenza
16
Due direzioni dellindipendenza
  • Lindipendenza naturalmente è utile quando
  • si usa senza verificarla. Questo pone
  • qualche problema di consistenza con
  • definizione precedente.
  • Per i corsi elementari accontentiamoci di dire
    che omettiamo la verifica.

17
Indipendenza dei complementi
  • Un risultato elementare che verifica che la
    teoria si sta sviluppando coerentemente riguarda
    lindipendenza dei complementi

18
Riepilogo primi calcoli delle probabilità
19
Distribuzione di Bernoulli
  • Con i metodi appena riassunti si ricava la
    distribuzione di Bernoulli o Binomiale (n,p)

20
Foglio di calcolo
k Prob k succ su 2k prove
10 0,176197
20 0,125371
30 0,102578
40 0,088928
50 0,079589
60 0,072685
70 0,067313
80 0,06298
90 0,059388
100 0,056348
110 0,053732
120 0,05145
130 0,049435
10 0,176197
100 0,056348
1000 0,017839
10000 0,005642
100000 0,001784
1000000 0,000564
10000000 0,000178
1E08 5,64E-05
1E09 1,78E-05
1E10 NUM!
1E11 NUM!
1E12 NUM!
  • Usando le funzioni di un foglio elettronico di
    calcolo si possono calcolare alcune probabilità.
    Ad esempio il valore della distribuzione
    Binomiale(n, p). Qui di fianco i valori di
    p(k,2k,1/2).

21
Osservazioni sulle monete
  • Anche il numero di teste che ci aspettiamo (n/2
    su n) ha probabilità che tende a 0. Quindi queste
    espressioni non servono per il problema 1.
  • E chiaro però che la probabilità di un numero di
    successi minore o uguale a k può non tendere a 0.
  • Riprenderemo la questione quando avremo
    più strumenti.

22
Interpretazioni della probabilità
  • Vediamo i progressi fatti sui problemi
  • (1) sappiamo scrivere le varie probabilità
  • (2) nessun progresso
  • Come interpretare le probabilità?
  • A priori ci si aspetta che specifici eventi di
    probabilità piccola non si realizzino
  • A posteriori si sarà realizzato qualche evento
    di probabilità piccola, ma non era prevedibile
    quale.

23
Probabilità condizionate
  • Talvolta interessa la probabilità di un evento
    sapendo che un altro si è realizzato.

Anche in questo caso ci sono due direzioni a
volte si ricava P(AB) dalla situazione concreta
e lo si usa per ottenere uno degli altri termini.
24
Probabilità totali o composte
25
Dimostrazione del teorema
26
Il problema del premio dietro alla porta
  • Finalmente abbiamo gli strumenti per rispondere
    al problema 2

27
Formula di Bayes
Formula di Bayes e probabilità condizionate sono
usate ampiamente nei calcoli di genetica.
28
Variabili aleatorie
  • Una funzione X definita su un insieme S su cui
    sia definita una probabilità P è detta variabile
    aleatoria
  • La sua distribuzione è linsieme dei valori x che
    assume e delle relative probabilità P(Xx).

29
Valore atteso
  • Con qualche esempio si vede che il valore atteso
    o valor medio emerge sia come risultato medio
    dopo molte prove che come valutazione equa di un
    esperimento aleatorio.

30
Significato del valore atteso
31
Linearità del valore atteso
  • Il valore atteso è lineare.
  • Questa dimostrazione si può cominciare ad
    omettere.

32
Indipendenza di variabili aleatorie
La verifica che questa definizione generalizza
lindipendenza di eventi è un po laboriosa
dovendo considerare sottofamiglie di eventi e si
omette.
33
Misure della deviazione dal valor medio
  • Per valutare quanto in media una variabile
    aleatoria si discosta dal suo valore atteso si
    introduce la deviazione standard SD
  • per valutare la quale il primo passo è la
    varianza

34
Additività della varianza
  • Sorprendentemente, la varianza è additiva per
    variabili aleatorie indipendenti.
  • (volendo si può presentare agli studenti una
    dimostrazione)

35
Deviazione standard per il numero di teste
Per cui per n lanci di una moneta, essendo p1/2,
la deviazione standard è ½
Questo suggerisce già qualcosa sul problema
delle monete, ma prima di completare lanalisi
introduciamo le variabili continue.
36
Variabili continue
  • Finora si sono viste variabili aleatorie con un
    numero finito di valori. Vari esempi suggeriscono
    che a volte è utile considerare variabili che
    assumono valori sul continuo.
  • Ad esempio se si spezza un bastoncino a caso o si
    considera lorario di un arrivo.

37
Densità delle variabili continue
  • Le variabili aleatorie continue sono ben
    descritte prendendo una densità di probabilità f,
    analoga alla densità di massa, che soddisfa
  • La probabilità poi si calcola con gli integrali

38
Esempi di variabili continue
39
Valore atteso di variabili continue
40
Funzione di distribuzione
  • Un altro modo per descrivere una variabile
    aleatoria è la funzione di distribuzione. Non è
    un metodo intuitivo, ma talvolta è molto utile

41
Simulazione di una variabile uniforme
42
Simulazione di variabili continue
43
Analisi di dati
  • Per analizzare dati casuali (che interpretiamo
    come realizzazioni di variabili aleatorie) si
    utilizzano le stesse quantità calcolate però sui
    dati, e quindi dette empiriche
  • indicate nei fogli di calcolo con funzioni tipo
    MEDIA,
  • DEV ST, VAR
  • Il valor medio empirico è anche detto media
    empirica e può essere a sua volta pensato come
    funzione delle variabili aleatorie.

44
Convergenza della media empirica
45
Teorema centrale del limite
  • Con qualche calcolo questo risultato permette di
    stimare molto accuratamente la probabilità che la
    somma di variabili indipendenti disti più di una
    data costante dal valore atteso.

46
Illustrazione grafica del TCL
  • Ci sono molti siti in cui si può vedere come la
    distribuzione della somma di variabili
    indipendenti converge ad una normale.
  • Per le variabili Bernoulli si veda per esempio
    http//cnx.org/content/m11198/latest/

47
Stima della deviazione dal valore atteso
48
Stima della deviazione della media empirica dal
valore atteso
  • Abbiamo visto che la media empirica approssima il
    valore atteso, ma il TCL permette di dare una
    stima più accurata
  • Questa osservazione si usa nei problemi di misura
    fornendo una stima di quanto la media empirica
    delle misurazioni disti dalla misura vera.

49
Variabili congiunte
  • Spesso si considerano più variabili aleatorie
    allo stesso momento. Queste possono essere non
    essere indipendenti, e quindi occorre una
    trattazione delle distribuzioni congiunte.
  • In un corso di scuola superiore conviene però
    limitarsi ad un caso semplice una misura del
    grado di dipendenza di due variabili aleatorie.

50
Correlazione
  • Date due variabili aleatorie X ed Y si introduce
    la covarianza
  • E poi la misura adimensionale della dipendenza,
    detta correlazione

51
Proprietà della correlazione
  • La correlazione soddisfa
  • Quando r1 oppure r-1 cè dipendenza lineare tra
    X ed Y. Quando X ed Y sono indipendenti r0. Per
    cui r misura la dipendenza di X ed Y

52
Correlazione empirica
  • I fogli di calcolo forniscono di solito una
    funzione, a volte indicata con CORRELAZIONE che
    calcola questo valore sui dati.

53
Test un modello per pesi ed altezze
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com