ECONOMIA AZIENDALE gruppo (a-d) - PowerPoint PPT Presentation

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ECONOMIA AZIENDALE gruppo (a-d)

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Title: ECONOMIA AZIENDALE gruppo (a-d)


1
ECONOMIA AZIENDALEgruppo (a-d)
  • Prof. Mario Carrassi

2
Testi di riferimento
  • N. Di Cagno, S. Adamo, F. Giaccari, Lezioni di
    Economia Aziendale,
  • Cacucci, Bari, 2003.
  • AA.VV., Lezioni di Economia Aziendale,
    Giappichelli, Torino, 1996.
  • Parte I cap. 2 4 Parte II,
    Parte III, Parte V.

3
PROPOSIZIONE DI BASE DELLECONOMIA Per
soddisfare i propri bisogni le persone, aggregate
in istituti, svolgono lattività economica
impiegando i fattori di produzione.
4
PERSONE (Istituti)
LATTIVITA ECONOMICA E UNATTIVITA DI
INTERMEDIAZIONE TRA LE RISORSE SCARSE E IL
SODDISFACIMENTO DEI MUTEVOLI ED ILLIMITATI
BISOGNI UMANI ESSA SI MANIFESTA NELLATTIVITA DI
PRODUZIONE E DI CONSUMO DI BENI ECONOMICI
5
I bisogni
Oggetti eleganti, auto di prestigio,
abbigliamento firmato
Tempo libero, istruzione, trasporto, informazione
Vestiario, nutrizione, alloggio, arredamento
essenziale
6
RELAZIONI TRA BISOGNI E ATTIVITA ECONOMICHE
7
La specializzazione economica
8
lo scambio
...è una relazione che confronta le esigenze di
una parte con le capacità dellaltra di farvi
fronte.
Lo scambio contribuisce allefficienza sia della
produzione sia del consumo e ne favorisce la
separazione
9
Il ruolo della moneta
semplifica lo scambio
permette di accumulare valore per scambi futuri
La moneta
è ununità di misura dei fatti economici
(valore numerario)
10
Attività economica
  • la continuità nellofferta di output a fronte di
    esigenze permanenti o ricorrenti
  • linnovazione economica, ossia la ricerca e la
    sperimentazione di nuove e più convenienti
    modalità di svolgimento delle produzioni e dei
    consumi
  • lo sviluppo di competenze specifiche e
    professionali
  • il coordinamento delle attività che richiedono
    più persone (teamwork)

11
Il principio di efficienza
L'efficienza è il rapporto tra gli obiettivi
raggiunti e le risorse impiegate per il loro
raggiungimento.
Lo svolgimento di ogni attività economica deve
rispettare una condizione di efficienza elevata
e crescente nel tempo. In tal modo si riesce
  • a limitare lo spreco di risorse, attraverso
    linnovazione e lottimizzazione dellimpiego
  • a migliorare la propria posizione competitiva
  • a remunerare convenientemente il capitale
    investito ed il lavoro

Tuttavia non sempre gli output misurabili
coincidono con gli obiettivi dell'organizzazione
accanto a risorse tangibili e misurabili possono
essere impiegate risorse per le quali ogni
processo di quantificazione implica stime
soggettive e giudizi di valore
12
Il principio di efficacia
L'efficacia é la capacità dimostrata di
realizzare gli obiettivi
Da ciò nascono problemi per
1.- stabilirli 2.- capire chi li definisce i
soggetti che fanno parte dell'organizzazione
attraverso rapporti di potere e / o processi di
negoziazione 4.- orientare verso di essi i
comportamenti dei diversi attori creare una
situazione desiderabile cui tende
l'organizzazione un modello della realtà che non
esiste e al quale ci si ispira 3.- trasmetterli
alle componenti dell'organizzazione facendoli
condividere o usando il potere gerarchico e altri
interventi organizzativi
13
efficacia / efficienza
Efficacia ed efficienza non sempre sono correlate
Posso dire che A è migliore di B perché a pari
efficienza è più efficace C è migliore di B
perché a pari efficacia è più efficiente Ma tra A
e C cosa dico ?
14
LATTIVITA ECONOMICA
L attività di produzione e consumo di beni
economici, con riguardo ai sistemi economici
progrediti, si svolge secondo una vasta gamma di
operazioni
  • trasformazione fisico-tecnica
  • negoziazione di lavoro e di capitale proprio
  • negoziazione di beni, di capitali e di rischi
    specifici
  • organizzazione
  • rilevazione e informazione

15
economia aziendale/economia politica
economia aziendale
economia politica
16
  • Economia politica
  • studia le attività economiche nel loro complesso
    e analizza i sistemi economici nella loro unità
  • Per es. economie regionali, nazionali,
    internazionali
  • Loggetto di osservazione è il sistema economico
    generale di una collettività del quale le aziende
    sono gli elementi
  • Approccia i problemi dallalto, elaborando le
    conoscenze e le teorie economiche utili per il
    governo (la politica economica) degli aggregati
    territoriali, nazionali e internazionali

17
Economia aziendale
  • mira a dare norme e precetti per la razionale
    condotta delle aziende.
  • si orienta su casi singoli e propone soluzioni
    adatte sulla base delle caratteristiche,
  • dei valori, della storia e dei soggetti che
    compongono la singola azienda.

L economia aziendale ha le seguenti
caratteristiche, proprie anche dell economia
politica -è una scienza empirica (metodo
deduttivo/induttivo) -è una scienza positiva
(interpreta la realtà) -è una scienza
normativa -è una scienza sociale (analizza i
comportamenti degli individui nella prospettiva
del loro agire economico.)
18
L ECONOMIA AZIENDALE I PRINCIPI GENERALI
Leconomia aziendale osserva i fenomeni
economici nelle manifestazioni delle aziende
singole, delle classi e degli aggregati
particolari di aziende, così come dellambiente
in cui le aziende operano.
Leconomia aziendale elabora le conoscenze e le
teorie economiche utili per il governo delle
aziende di ogni ordine di istituto famiglie,
imprese, istituti pubblici territoriali.
19
Leconomia aziendale studia il sistema degli
accadimenti dazienda che sono riconducibili ai
grandi aggregati dei processi di
Aspetto oggettivo, contenuto operazionale
dellattività amministrativa
Aspetto soggettivo, definizione degli organi e
identificazione delle relazioni e delle funzioni
degli stessi
Aspetto cognitivo, sistema delle rilevazioni
quantitative, contabili o statistiche, dei fatti
di gestione aziendale
20
LOGGETTO DELLECONOMIA AZIENDALE
LEconomia aziendale ha per oggetto lordine
economico (ossia il sistema degli accadimenti
economici) di tutti gli istituti nei quali si
svolgono attività significative di produzione e
di consumo di beni economici.
  • Si considerano particolarmente rilevanti tre
    classi di
  • istituti
  • LE FAMIGLIE
  • LE IMPRESE
  • GLI ISTITUTI PUBBLICI TERRITORIALI

21
Istituti e Aziende
Un istituto si presenta come complesso di
elementi e di fattori, di energie e di risorse
personali e materiali. Esso è duraturo,
dinamico, è ordinato secondo proprie leggi anche
di varia specie (fisiche, sociologiche,
economiche, religiose, ecc.) e in multiforme
combinazione, è ununità per i rapporti che lo
costituiscono, con vincolo degli elementi e
fattori a carattere di complementarità per essere
rivolti ad un fine comune, è autonomo ma di
unautonomia relativa per i nessi con le altre
componenti della società umana. La ricerca
intorno ad un istituto è necessariamente di tipo
interdisciplinare. (C. Masini, 1979)
Gli Istituti sono Insiemi di elementi, di
fattori, di energie e di risorse materiali ed
immateriali che perseguono il fine dei loro
membri in modo dinamico, ordinato, ed autonomo.
Processi di consumo e processi di gestione
patrimoniale
Produzione di rimunerazioni monetarie e di altra
specie
Complessa realizzazione del progresso sociale e
spirituale dei membri dellistituto
Perseguono obiettivi sociali diffondendo
determinati valori
Azienda di erogazione
22
La dimensione economica degli istituti
23
Le tipologie aziendali le aziende di produzione
(imprese)
La produzione è una creazione di utilità
economiche che può avvenire in vario modo In
funzione della natura specifica dell attività
produttiva svolta
24
Le aziende di produzione derivata
Le tipologie di imprese (segue)
  • Le aziende di produzione derivata
  • aziende industriali trasformano le materie
    prodotte dalle aziende di produzione
  • originaria ottenendo beni che sono destinati al
    consumo o a successive trasformazioni
  • aziende mercantili , che attuano il processo
    distributivo,cioè comprano beni dalle aziende che
    li producono per rivenderli ad altre aziende che
    debbono consumarli o impiegarli in altra attività
    produttiva o collocarli sul mercato dei
    consumatori finali
  • aziende di servizi, la cui attività porta alla
    produzione di beni immateriali (aziende di
    trasporto, aziende di assistenza tecnica, aziende
    telefoniche)
  • aziende finanziarie, nel sistema economico
    moderno fondato sulla moneta e sul credito
    facilitano il movimento finanziario tra le
    aziende e le correlazioni tra aziende di consumo
    e aziende di produzione (aziende bancarie,
    aziende assicuratrici).

25
Lazienda di erogazione nasce dalla scissione
dell antica unità produttrice-consumatrice. L
azienda ha dovuto quindi cercare fuori dal
proprio ambito i mezzi necessari per soddisfare
il suo programma di bisogni.
26
Aziende di erogazione
Tipologie aziendali(segue)
  • aziende di consumo sono quelle aziende in cui i
    mezzi sono destinati al soddisfacimento dei
    bisogni delle persone che fanno parte del sistema
    aziendale ad es. famiglia, associazioni
    (culturali, sportive, politiche), Stato,
    Province, Comuni.
  • aziende di erogazione in senso stretto sono
    quelle in cui i soggetti destinatari della
    attività di consumo si trovano allesterno del
    sistema aziendale ed ottengono i beni a titolo
    gratuito o pagando un prezzo simbolico (prezzo
    politico).
  • Si pensi alle fondazioni, agli istituti di
    ricerca, alle organizzazioni di volontariato,
    agli enti di beneficenza, alle imprese sociali
    (aziende non profit).

27
famiglia
enti pubblici territoriali
28
Aziende di produzione/aziende di erogazione
Aziende di Produzione
Aziende di Erogazione
29
I FATTORI DI PRODUZIONE
ogni elemento che direttamente o indirettamente
lazienda trae dallambiente per alimentare la
sua attività economica
CAPITALE
LAVORO
  • Fattori produttivi generici
  • (denaro e disponibilità finanziarie)
  • Fattori produttivi specifici
  • (beni e servizi)
  • Fattori produttivi a fecondità semplice
  • (p.e. materie prime)
  • Fattori produttivi a fecondità ripetuta
  • (p.e. impianti, macchinari)

30
Processo Produttivo
Mercato dei fattori produttivi
complesso di azioni coordinate che consentono la
trasformazione di fattori produttivi in output
Mercato di sbocco
  • di approvvigionamento
  • dei capitali

Acquisizione dei fattori produttivi
Processi di Trasformazione Economica
Vendita prodotti e sevizi
materie prime impianti lavoro e servizi denaro
31
Ogni azienda può essere osservata come un sistema
di forze rappresentate da
  • Le forze del sistema azienda sono
  • strumentali
  • complementari
  • interdipendenti.

S ƒ(M,P,O)
32
sistema
Limpresa è
Complesso di molteplici elementi che
interagiscono tra loro e sviluppano una forte
interdipendenza nello spazio e nel tempo
In quanto svolge lattività economica di
produzione
In quanto evolve per mutamenti e rigenerazione
degli elementi che lo compongono
Dove le persone sono riunite in strutture sociali
con una cultura comune ed in cui i rapporti con
lambiente esterno sono fondamentali per la
durabilità del sistema
Perché la prevedibiltà del comportamento è bassa
o assente poiché caratterizzata dallincertezza
Composto da un elevato numero di elementi con
elevate relazioni reciproche che impediscono di
considerare come significativi i rapporti tra
due o più elementi
33
Il sistema impresa ed il suo ambiente
ambiente economico
34
Le sfide ambientali
  • Competizione globale
  • Turbolenza organizzativa
  • Gestione dellinformazione e della conoscenza
  • E-commerce
  • Diversità
  • Etica e responsabilità sociale (CSR)

La maggior parte dei manager oggi ha la
sensazione di volare in un aereo che sta al tempo
stesso costruendo (Management Review)
35
Il sistema degli interlocutori aziendali
Stakeholders
36
Input - output
IMPRESA
output
input
S(P,M,O)
37
La finalità principale dellimpresa è la
creazione durevole di valore, in termini di
produzione e di equa distribuzione di ricchezza
Limpresa esiste per soddisfare i bisogni
espressi dal mercato.Loutput che limpresa
realizza assume valore solo in quanto esista un
soggetto disposto a pagare un prezzo in cambio di
quel bene.
Si ha convenienza economica quando il valore
degli output del processo di produzione economica
è superiore alla somma del valore degli input
(creazione di ricchezza)
Una misura della creazione di ricchezza è il
Valore Aggiunto che è dato dalla differenza
positiva di valore tra gli output collocati sul
mercato e le risorse consumate nel processo di
produzione economica. Il valore aggiunto viene
poi distribuito per remunerare i fattori di
produzione (CAPITALE, LAVORO, STATO) che
partecipano al processo produttivo
38
IL PRINCIPIO DI ECONOMICITA
Attitudine a vivere senza interventi di sostegno
e di copertura
Attitudine a durare nel tempo in un ambiente
mutevole
AUTONOMIA
DURABILITA
- Condizione di funzionamento dellazienda. -
Perseguimento contemporaneo di più fini
economici. - Rispetto simultaneo di un insieme
di condizioni di svolgimento dellazienda.
ECONOMICITA
39
ECONOMICITACONDIZIONI DA RISPETTARE
SIMULTANEAMENTE
40
INNOVAZIONE
Dimensione economica Economicità Condizione da
rispettare per perseguire le finalità generali
dazienda
Dimensione competitiva capacità di soddisfare i
bisogni dei clienti
Dimensione sociale capacità di rispondere
alle attese dei collaboratori
41
la componente personale S ƒ(M,P,O)
  • il SOGGETTO ECONOMICO
  • è rappresentato dalle persone o dallinsieme di
    persone che assumono le decisioni fondamentali e
    che di fatto governano e controllano limpresa
  • concepisce il progetto aziendale
  • conferisce, in tutto o in parte, i mezzi
    necessari per la sua realizzazione
  • predispone la struttura aziendale
  • organizza il suo funzionamento

livello volitivo
42
LORGANISMO PERSONALE
Lorganismo personale è linsieme delle persone
che, con il proprio lavoro, partecipano
direttamente allo svolgimento dellattività
economica dellistituto.
Si qualifica in termini di variabili individuali
(valori, bisogni, competenze professionali) e di
variabili sociali (relazioni interpersonali).
La dimensione, la dinamica, la composizione e la
flessibilità dellorganismo personale
determinano la sua flessibilità al variare degli
altri elementi della struttura aziendale
43
La scala dei bisogni di Maslow
B. di realizzazione
44
LASSETTO ISTITUZIONALE
Soggetti
meccanismi e strutture che regolano le
correlazioni tra contributi e ricompense e di
esercizio del governo economico
Contributi
Ricompense
Prerogative di governo economico
  • Scelte di assetto istituzionale
  • Scelte di configurazione delle combinazioni
    produttive
  • Scelte di assetto tecnico
  • Scelte di assetto organizzativo
  • Scelte di organismo personale
  • Scelte relative alla configurazione e alla
    destinazione del patrimonio

Lassetto istituzionale fa riferimento ai
soggetti primari e alle regole del gioco
fondamentali dellistituto e dellazienda,
proprio per questo motivo deve essere visto come
elemento sovraordinato della struttura aziendale
45
prerogative di governo economico
Al soggetto economico competono le prerogative di
governo economico, ossia le decisioni in merito
a
  • oggetto della gestione
  •  struttura degli organi rappresentativi del
    soggetto economico, definizione dei relativi
    compiti e nomina delle persone componenti
  •  misura del capitale proprio
  •  modalità di remunerazione del capitale proprio e
    del lavoro
  •   politiche e piani generali di gestione, di
    organizzazione e di rilevazione
  •   operazioni di fusione e concentrazione di più
    aziende

46
Soggetto Economico
Soggetto Economico
47
Soggetto Giuridico soggetto a cui fanno capo i
diritti e le obbligazioni derivanti dallattività
economica dimpresa.
Strutture legali dimpresa
impresa individuale impresa familiare
Forma individuale
  • La scelta della forma aziendale dipende da
    svariate considerazioni sia di natura soggettiva
    e psicologica che di natura oggettiva.
  • Motivazioni di carattere finanziario.
  • Disponibilità a condividere la gestione
    aziendale con
    potenziali soci.

società in nome collettivo
personali
società in accomandita semplice
Forma societaria
società a responsabilità limitata
di capitali
società per azioni
società in accomandita per azioni
cooperative
48
Soggetto economico e soggetto giuridico
Forma giuridica Impresa individuale Società di persone Società di capitali
Soggetto giuridico Titolare Società Soci Società Soci (di riflesso)
Autonomia patrimoniale Assente Imperfetta Perfetta
Soggetto economico Titolare Tutti i soci amministratori con potere di comando e di indirizzo (nella s.a.s. esclusi gli accomandanti) Soci detentori del capitale di comando e amministratori legittimati dalla proprietà
49
CORPORATE GOVERNANCE
INSIEME DI PRINCIPI, ISTITUZIONI E MECCANISMI CHE
REGOLANO LESERCIZIO DEL POTERE DI GOVERNO DI UN
UMPRESA.
LE REGOLE DI GOVERNANCE DETERMINANO LE PIU
IMPORTANTI DECISIONI DELLIMPRESA, CONSENTONO UN
EFFICACE ESERCIZIO DEL POTERE ED IL
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI
50
I modelli di Corporate Governance
Impresa padronale
Impresa consociativa
grado di identificazione
Public Company
Compagine proprietaria
potere di influenza
51
Impresa padronale
- Il soggetto economico coincide con la figura
dellimprenditore - Lobiettivo dellimpresa e
la massimizzazione del profitto nel rispetto dei
valori extraeconomici, dellorizzonte temporale
(breve lungo periodo) e della propensione al
rischio.
  • vis imprenditoriale
  • debolezza finanziaria
  • dedizione
  • elevato costo del capitale
  • agilità decisionale
  • debolezza manageriale
  • flessibilità operativa
  • successione dellimprenditore

52
Public company
  • polverizzazione della proprietà del capitale
  • separazione tra proprietà e management
  • - lobiettivo dellimpresa è massimizzare il
    valore del capitale
  • disponibilità di capitale
  • opportunismo del management
  • elevato frazionamento del rischio
  • distruzione di ricchezza
  • miopia gestionale
  • ridotto costo del capitale
  • basso livello di investimenti redditizi
  • management professionale

53
Impresa consociativa
  • Il soggetto economico è formato da un nucleo
    stabile e ristretto di
  • azionisti che esercitano il potere di governo.
  • - Lobiettivo dellimpresa è assicurare
    continuità dellimpresa e la crescita.
  • bassa redditività
  • alta stabilità del capitale
  • rischio di inefficienza
  • flessibilità finanziaria
  • alto conservatorismo e prudenza
  • basso costo del capitale
  • controllo sul management
  • lentezze decisionali
  • cogestione
  • crescita patologica

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CONCLUSIONI
IL PROCESSO DI GLOBALIZZAZIONE IN ATTO, ANPLIA ED
INTENSIFICA LA COMPETIZIONE TRA LE IMPRESE E
DETERMINA LEVOLUZIONE DI TUTTI I MODELLI DI
CORPORATE GOVERNANCE VERSO FORME CONVERGENTI DI
GOVERNO.
SI SVILUPPA IN TAL MODO UN NUOVO MODELLO CHE
RACCOGLIE LE ISTANZE DEI MERCATI E DEGLI
STAKEHOLDER, PRODUCENDO RISULTATI DUREVOLI ED
ETICAMENTE PIU EFFICACI
55
Le strategie di sviluppo dellimpresala matrice
di Ansoff
56
Le strategie di sviluppo dellimpresa
Ottimizzazione della localizzazione
Atmosfera di cambiamenti positiva per
lorganizzazione
Accrescimento della quota di mercato
Superamento di barriere allentrata
Facilità di finanziamento
Convenienza
57
Le strategie di sviluppo dellimpresa
Economie di costo Economia di scala manageriali,
organizzative e finanziarie Economie di
scopo Diversificazione del rischio
Integrazione a monte Integrazione a valle
  • Sviluppo monosettoriale
  • Sviluppo polisettoriale
  • Sviluppo internazionale

Sviluppo verticale
Nuovi prodotti per i mercati tradizionali
Nuovi prodotti con sinergie di marketing e/o
tecnico-produttive, ingresso in nuovi mercati
Società facenti capo ad unimpresa dominante la
cui espansione avviene mediante la
partecipazione, il controllo e la gestione di
imprese operanti in altri Stati
Sviluppo di attività non correlate con le attuali
in termini di prodotti, mercati e tecnologie
Orizzontale
Espansione in altri Paesi con gusti dei
consumatori omogenei
Conglomerativa
Sviluppo multinazionale della gestione
58
Le aggregazioni aziendali
Gentlemens agreements
Informali senza strutture convenzionali
Distretti industriali
Reti di subfornitura
Associazioni in partecipazione
Joint ventures
Formali relazioni contrattuali o patrimoniali
cartelli
consorzi
Affitto dazienda
Vendita e affitto
Gruppi aziendali
59
Modalità di costituzione dei gruppi aziendali
Prerequisiti costitutivi dei gruppi aziendali
  • Pluralità di imprese con autonomia giuridica
  • Struttura societaria delle imprese
  • Legame finanziario attraverso il possesso di
    partecipazioni di controllo, prevalentemente
    azionarie
  • Acquisto di una partecipazione nel capitale di
    unimpresa preesistente
  • Creazione di una nuova impresa giuridicamente
    distinta ed acquisizione di una parte o di tutto
    il suo capitale
  • Scorporo dazienda conferendo autonomia
    giuridica ed acquisendo una partecipazione
  • Costituzione di una società capogruppo a cui più
    imprese conferiscono i pacchetti di controllo ed
    affidano la direzione del gruppo

60
Il controllo nei gruppi
  • Controllo di diritto totalità o maggioranza
    assoluta dei diritti di voto
  • Controllo di fatto diritti di voto sufficienti
    per esercitare uninfluenza dominante
  • Collegamento diritti di voto sufficienti ad
    esercitare uninfluenza notevole

Holding
Holding
Sub-holding
61
Strutture di gruppo
A
62
I processi tecnici e amministrativi
  • Acquisizione dei fattori produttivi
  • Combinazione dei fattori produttivi
  • Esecuzione dei processi lavorativi
  • Ottenimento dei prodotti
  • Vendita dei prodotti

63
I mezzi aziendali S ƒ(M,P,O)
Sono tutti quei fattori/risorse che
  • possiedono una propria utilità economica
  • sono vincolati da un nesso di complementarità
    secondo particolari modalità quantitative,
    qualitative, spaziali e temporali (modulo
    combinatorio).

Lutilità totale della combinazione risultante
dai mezzi aziendali è superiore alla somma delle
singole utilità di ciascun elemento.
  • sono caratterizzati da un forte dinamismo

64
Classificazione dei mezzi aziendali
Secondo lattitudine a cedere la propria utilità
economica
  • fattori produttivi a fecondità semplice
  • fattori produttivi a fecondità ripetuta

Secondo il tipo di utilità economica
marchi, brevetti, licenze, concessioni, ecc.
terreni, fabbricati, impianti, materie prime,
merci, ecc.
  • fattori materiali
  • fattori immateriali giuridicamente tutelati
  • altri fattori immateriali

Secondo le modalità di acquisizione dei mezzi
aziendali
risorse intangibili (RS, organizzazione,
ecc.) risorse umane servizi (fitto
di locali, leasing, ecc.)
mezzi materiali e mezzi immateriali connessi a
diritti
  • acquisizione esterna

Mezzi materiali, mezzi immateriali connessi a
diritti e mezzi intangibili
creazione di utilità risultante dalleffetto
combinatorio dei mezzi aziendali
  • produzione interna
  • autogenerazione

65
generici
Fattori produttivi
tecnici
66
Gli aspetti economici e finanziari delle
operazioni aziendali
Aspetto originario di rilevazione che fa
riferimento alle variazioni di denaro, dei debiti
e dei crediti Valori numerari certi
denaro Valori numerari assimilati crediti e
debiti di funzionamento Valori nominali
crediti e debiti di finanziamento
SFERA FINANZIARIA
Aspetto derivato di rilevazione generato
dallassegnazione delle variazioni finanziarie
alle operazioni di gestione che generano costi e
ricavi
SFERA ECONOMICA
67
aspetto economico/finanziario delle operazioni
aziendali
acquisti
vendite
uscite monetarie (vfp)
entrate monetarie (vfa)
Costi (vep)
Ricavi (vea)
68
caratterizzate da obbligo di restituzione onerosi

Fonti di finanziamento
Caratterizzate da Stabilità Obbligo di rimborso
alla cessazione dellattività aziendale Assenza
dellobbligo di remunerazione
69
I processi tecnici e amministrativi
  • Acquisizione dei fattori produttivi
  • Combinazione dei fattori produttivi
  • Esecuzione dei processi lavorativi
  • Ottenimento dei prodotti
  • Vendita dei prodotti

70
- Crediti di finanziamento
- Debiti di funzionamento
- Crediti di funzionamento
- Fattori produttivi a fecondità
semplice (Materie prime e sussidiarie,
combustibili, lubrificanti, prestazioni
lavorative, disponibilità beni di terzi, ecc.)
- Prodotti finiti
71
- Crediti di finanziamento
- Debiti di funzionamento
- Crediti di funzionamento
- Fattori produttivi a fecondità
semplice (Materie prime e sussidiarie,
combustibili, lubrificanti, prestazioni
lavorative, disponibilità beni di terzi, ecc.)
Reddito (risultato economico)
- Prodotti finiti
72
LEQUILIBRIO PATRIMONIALE è misurato dalla
relazione esistente tra le diverse fonti di
finanziamento, esaminate dal punto di vista della
loro provenienza, e gli impieghi di tali fonti.
73
impresa sotto-capitalizzata
74
REDDITO TOTALE
incremento o decremento che il capitale di
apporto ha subito per effetto di tutte le
operazioni compiute durante lintera vita
dell'impresa
Rt capitale finale capitale iniziale
75
Presuppone inoltre che
  • non siano stati effettuati altri conferimenti né
    rimborsi di capitale di proprietà
  • non sia stato effettuato alcun prelievo di reddito

ALTRIMENTI
Rt capitale finale - capitale iniziale - ?
altri conferimenti ? rimborsi di capitale ?
prelievi di reddito
Occorre infine verificare se il reddito totale
prodotto remunera congruamente il capitale
iniziale conferito, attraverso la valutazione del
costo opportunità e la copertura degli oneri
figurativi e del rischio di impresa.
76
Reddito totale
Reddito di esercizio
perché
  • per verificare lo stato di salute dellazienda e
    fornire informazioni ali proprietari
  • per fornire informazioni agli interlocutori
    esterni
  • per redigere il bilancio di esercizio,
    obbligatorio per legge

77
reddito totale
tn
t0
t1
t....
t2
78
COMPETENZA ECONOMICA Condizione assunta per
individuare i costi ed i ricavi da considerare
pertinenti ad un dato periodo amministrativo (1/1
31/12). Si confronta il valore
delle vendite con i costi sostenuti per
realizzare quelle vendite.
  Ricavi gt Costi ? Reddito
positivo (utile) Costi gt Ricavi
? Reddito negativo (perdita)  
Ricavi Costi ? Reddito nullo
(pareggio economico)
79
Principio della COMPETENZA ECONOMICA
Principio della MANIFESTAZIONE FINANZIARIA
?
PRINCIPIO DELLA REALIZZAZIONE DEI RICAVI ricavi
finanziariamente conseguiti per i quali sia stata
effettuata la relativa prestazione da parte
dell'impresa
PRINCIPIO DELL'INERENZA DEI COSTI costi relativi
alle prestazioni effettuate
80
Differenza tra manifestazione finanziaria e
competenza economica
  • durante il periodo amministrativo si sono
    compiute, tra le altre, le seguenti operazioni
  • acquisto in contanti di 100 unità di materie
    prime al prezzo unitario di 20,00
  • trasformazione di 50 unità di materie ottenendo
    50 unità di prodotti finiti
  • vendita in contanti di 50 unità di prodotti
    finiti al prezzo unitario di 35,00
  • materie prime ancora in lavorazione alla fine
    del periodo (operazioni in corso) 50 unità.

Determinare il risultato di competenza derivante
dalloperazione
81
prodotti effettivamente venduti n.50 Materie in
trasformazione n.50 Ricavi di vendita
50 x 35,00 1.750,00 Costi di
acquisto 100 x 20,00
2.000,00 Materie in trasformazione 50 x
20,00 1.000,00
Manifestazione Finanziaria R 1.750 2.000
- 250
Competenza Economica R2 1.750,00 1000 750
82
Nella determinazione del reddito di
esercizio vanno considerati solo i componenti
positivi e negativi che sono di competenza
economica, indipendentemente dal momento della
manifestazione finanziaria delle operazioni
  • Abbiamo registrato dei costi che non sono di
    competenza?
  • Non devono partecipare alla determinazione
    del reddito
  • Abbiamo registrato dei ricavi che non sono di
    competenza?
  • Non devono partecipare alla determinazione del
    reddito
  • Non abbiamo registrato dei costi che sono di
    competenza?
  • Occorre considerarli per la determinazione
    del reddito
  • Non abbiamo registrato dei ricavi che sono di
    competenza?
  • Occorre considerarli per la determinazione
    del reddito

83
Applicazione del principio di competenza
economica ASSESTAMENTO DEI VALORI
  • INTEGRAZIONE DEI VALORI DI COMPETENZA
  • Utilizzate per aggiungere nella determinazione
    del reddito di esercizio quei costi e ricavi che
    sono di competenza del periodo amministrativo
    (per esempio Ratei attivi e passivi)
  • RETTIFICA DEI VALORI NON DI COMPETENZA
  • Utilizzate per sottrarre dal calcolo del reddito
    di esercizio quei costi e ricavi che non sono di
    competenza del periodo amministrativo
  • (per esempio Risconti attivi e passivi)

84
Risconto attivo
Risconto attivo il 1 dicembre lazienda ha
pagato anticipatamente ad un suo finanziatore una
rata semestrale di interessi dellimporto di
6.000.
Operazioni al 31/12
aspetto finanziario
comp. economica di esercizio
risconto attivo
il risconto attivo rappresenta la parte di costo
di competenza dellesercizio futuro
6.000/6 x 5 5.000 Di conseguenza
la parte di interessi passivi di competenza
economica dellesercizio in chiusura è pari a
1.000
85
Risconto passivo
Risconto passivo il 1novembre lazienda incassa
anticipatamente una rata trimestrale di fitti
attivi dellimporto di 3.000.
Operazioni al 31/12
aspetto finanziario
comp. econ. di esercizio
risconto passivo
il risconto passivo rappresenta la parte di
ricavo (fitto attivo) di competenza
dellesercizio futuro 3.000/3 x 1
1.000 Di conseguenza la parte di fitto attivo
di competenza economica dellesercizio in
chiusura è pari a 2.000
86
Rateo attivo il 31/8 lazienda riscuote in via
posticipata un canone di fitto annuale
dellimporto di 12.000.
Operazioni al 31/12
comp. econ. di esercizio
rateo attivo
Determiniamo la quota parte di ricavo maturata
nel periodo dal 1/9 al 31/12
12.000/12 x 4 4.000 A tale quota di ricavo, di
competenza dellesercizio in chiusura,
corrisponde un componente finanziario del
capitale che rappresenta il rateo attivo.
87
Rateo passivo il 28/2 lazienda paga in via
posticipata un canone di fitto semestrale
semestrale di 9.000.
Operazioni al 31/12
comp. econ. di esercizio
rateo passivo
Determiniamo la quota parte di costo maturata nel
periodo dal 1/9 al 31/12
9.000/6 x 4 6.000 A tale quota di ricavo, di
competenza dellesercizio in chiusura,
corrisponde un componente finanziario del
capitale che rappresenta il rateo passivo.
88
La struttura del Capitale di Funzionamento di
unimpresa
- Crediti di funzionamento - Crediti di
finanziamento
- Ratei attivi
- Ratei passivi
  • Investimenti vari
  • (titoli obbligazionari, partecipazioni)

- Rimanenze passive
- Risconti passivi
  • - Rimanenze attive di esercizio
  • materie prime
  • prodotti finiti
  • prodotti in lavorazione
  • semilavorati, ecc.

- Reddito del periodo ( utile / - perdita)
- Risconti attivi
89
Equazione del reddito di esercizio
Cu ?Ca - Rfa
R ?V - Rfp
Cu costo di utilizzazione fattori produttivi
materiali a fecondità semplice ?Ca costi di
acquisizione di fattori produttivi materiali a
fecondità semplice Rfa rimanenze finali attive
ci costo di utilizzazione fattori produttivi
immateriali a fecondità semplice ca costi di
acquisizione di fattori produttivi immateriali a
fecondità semplice ra risconti attivi
ci ca - ra
?qi quote di ammortamento
rs ricavi a futura manifestazione finanziaria
(misurati da ratei attivi)
Q ?qi
R ricavi di competenza ?V ricavi conseguiti
Rfp rimanenze finali passive (risconti
passivi)
cs costi a futura manifestazione finanziaria
(misurati da ratei passivi e/o accantonamenti a
fondi rischi ed oneri)
Ue utile di esercizio
t imposte e tasse
n.b. in un esercizio successivo al primo Cu
Ria ?Ca Rfa R Rip ?V - Rfp
90
- Costi di utilizzazione dei fattori produttivi
materiali a fecondità semplice (Cu Ria ?Ca
Rfa)
- Ricavi di competenza (R Rip ?V - Rfp)
- Componenti positivi a futura manifestazione
finanziaria, misurati da ratei attivi (rs)
- Costi di utilizzazione dei fattori produttivi
immateriali a fecondità semplice (ci rai ca -
raf)
- Quote di ammortamento dei fattori produttivi a
fecondità ripetuta (Q ?qi)
- Costi a futura manifestazione finanziaria,
misurati da ratei passivi e /o fondi rischi ed
oneri (cs)
- Imposte e tasse (t)
91
La struttura del Capitale di Funzionamento di
unimpresa
- Crediti di funzionamento - Crediti di
finanziamento
- Ratei attivi
- Ratei passivi
- Fondo rischi e spese future
  • Investimenti vari
  • (titoli obbligazionari, partecipazioni)

- Rimanenze passive
- Risconti passivi
  • - Rimanenze attive di esercizio
  • materie prime
  • prodotti finiti
  • prodotti in lavorazione
  • semilavorati, ecc.

- Reddito del periodo ( utile / - perdita)
- Risconti attivi
92
Capitale e reddito punti chiave da ricordare
  • le rimanenze attive sono resti di un processo
    produttivo non ancora giunto a compimento.
  • le rimanenze passive sono acquisizioni
    economiche (ricavi e proventi) correlate a
    produzioni economiche future.
  • I risconti attivi e passivi sono rispettivamente
    oneri e proventi che si determinano in diretta
    proporzione del tempo e per i quali è già
    avvenuta la manifestazione finanziaria.

Sotto laspetto economico (costi e ricavi) si
riferiscono allesercizio solo per il periodo in
cui contribuiscono alla realizzazione di utilità
complesse (competenza economica).
  • I ratei attivi e passivi misurano
    rispettivamente proventi ed oneri che si
    determinano in diretta proporzione del tempo e
    per i quali la manifestazione finanziaria è
    posticipata rispetto alla loro maturazione
    economica.

Sono valori finanziari del capitale (assimilabili
a debiti e crediti di funzionamento) che misurano
componenti positivi e negativi del reddito di
esercizio.
93
La struttura del Capitale di Funzionamento di
unimpresa
- Crediti di funzionamento - Crediti di
finanziamento
- Ratei attivi
- Ratei passivi
  • Investimenti vari
  • (titoli obbligazionari, partecipazioni)

- Rimanenze passive
- Risconti passivi
  • - Rimanenze attive di esercizio
  • materie prime
  • prodotti finiti
  • prodotti in lavorazione
  • semilavorati, ecc.

- Reddito del periodo ( utile / - perdita)
- Risconti attivi
94
LA STRUTTURA DEL REDDITO DIMPRESA
componenti negativi
componenti positivi
- Costi di utilizzazione dei fattori produttivi
materiali a fecondità semplice (Cu Ria ?Ca
Rfa)
- Ricavi di competenza (R Rip ?V - Rfp)
- Componenti positivi a futura manifestazione
finanziaria, misurati da ratei attivi (rs)
- Costi di utilizzazione dei fattori produttivi
immateriali a fecondità semplice (ci rai ca -
raf)
- Quote di ammortamento dei fattori produttivi a
fecondità ripetuta (Q ?qi)
- Costi a futura manifestazione finanziaria,
misurati da ratei passivi e /o fondi rischi ed
oneri (cs)
- Imposte e tasse (t)
95
PROCEDIMENTO ANALITICO DI DETERMINAZIONE DEL
REDDITO DESERCIZIO
96
UTILITÀ RESIDUA
97
I soggetti interessati al bilancio
Disciplina sul Bilancio art. 2423 e ss del Codice
Civile
art. 2423 il Bilancio desercizio deve essere
redatto con chiarezza e deve rappresentare in
modo veritiero e corretto la situazione
patrimoniale e finanziaria ed il risultato
economico dellesercizio
- il bilancio e composto da tre parti distinte ma
complementari ch costituiscono un tutto
inscindibile Stato patrimoniale, Conto
economico e Nota integrativa
  • soggetti che investono a titolo di rischio
  • soggetti che investono a titolo di credito
  • - finanziatori in senso stretto
  • - creditori operativi
  • potenziali azionisti
  • fisco
  • dipendenti
  • concorrenti

98
Gli obiettivi del bilancio
Fornire
1. informazioni utili agli attuali (e potenziali)
investitori e ai creditori per consentire loro di
effettuare razionali decisioni di investimento e
di concessione del credito
2. informazioni circa le risorse impiegate da
unazienda e i diritti su di esse vantati, nonché
i possibili effetti di future transazioni su tali
risorse e diritti (Stato Patrimoniale)
3. informazioni sulla prestazione economica
dellazienda in un certo periodo (Conto
Economico)
4. Descrizioni sulle più importanti voci di
Bilancio, fornendo ulteriori informazioni non
desumibili dai prospetti contabili, per
completare la conoscenza sugli equilibri di
gestione (Nota Integrativa)
5. Informazioni utili a fare previsioni circa
lentità e la collocazione temporale delle future
entrate ed uscite (Rendiconto Finanziario)
99
Bilancio punti chiave da ricordare
  • Il bilancio risponde a due quesiti principali
    1. Quale è stata la prestazione economica
    dellazienda in un determinato periodo? 2. Qualè
    la sua situazione patrimoniale e finanziaria in
    un determinato momento?

In riferimento allo Stato Patrimoniale
  • Le Attività sono le risorse, cioè le cose di
    valore che lazienda possiede.
  • Le Passività sono le fonti finanziarie distinte
    in (1) Passività in senso stretto e (2)
    Capitale Netto
  • Il Capitale Netto comprende 1. le fonti di
    denaro (o di beni) apportate direttamente dalla
    Proprietà 2. le riserve di utili, cioè
    ricchezza (utile), generata attraverso la
    gestione e non distribuita alla proprietà sotto
    forma di dividendo.

100
STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
PASSIVO
A) Crediti verso soci per versamenti ancora
dovuti
A) Patrimonio netto (capitale, riserve, utile)
B) Immobilizzazioni
B) Fondi per rischi e oneri
- Materiali
- Immateriali
- Finanziarie (partecipazioni, crediti, altri
titoli, azioni proprie)
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro
C) Attivo circolante
- Rimanenze
- Crediti
D) Debiti
- Attività finanziarie che non costituiscono
immobilizzazioni
- Disponibilità liquide
E) Ratei e risconti
D) Ratei e risconti
101
CONTO ECONOMICO ESERCIZIOa costi, ricavi e
rimanenze
COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO
COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO
- Rimanenze iniziali attive
- Rimanenze iniziali passive
- Acquisti fattori a fecondità semplice
- Vendite
- Costi del personale dipendente
- Costi diversi di gestione
- Interessi attivi
- Costi amministrativi
- Rimanenze finali attive
- Ammortamenti
- Accantonamenti
- Oneri finanziari
- Rimanenze finali passive
- Imposte
- Utile d'esercizio
102
conto economico a costi e ricavi della produzione
effettuata
A) Valore della produzione
1000
1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni
2. ? Variazione delle rimanenze di prodotti in
corso di lavorazione, semilavorati, finiti
(Rimanenze finali - Rimanenze iniziali)
3. ? Variazione dei lavori in corso su
ordinazione
4. Incrementi di immobilizzazioni per lavori
interni
5. Altri ricavi e proventi
B) Costi della produzione
300
6. Materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
7. Servizi
8. Godimento di beni di terzi
9. Personale
10. Ammortamenti e svalutazioni
11. ? Variazione delle rimanenze di materie
prime, sussidiarie, di consumo e merci
12. Accantonamenti per rischi
13. Altri accantonamenti
14. Oneri diversi di gestione
700
Differenza tra valore e costi della produzione (A
B)
103
conto economico a costi e ricavi della produzione
effettuata (segue)
104
Gli obiettivi del bilancio
Fornire
1. informazioni utili agli attuali (e potenziali)
investitori e ai creditori per consentire loro di
effettuare razionali decisioni di investimento e
di concessione del credito
2. informazioni circa le risorse impiegate da
unazienda e i diritti su di esse vantati, nonché
i possibili effetti di future transazioni su tali
risorse e diritti (Stato Patrimoniale)
3. informazioni sulla prestazione economica
dellazienda in un certo periodo (Conto
Economico)
4. Descrizioni sulle più importanti voci di
Bilancio, fornendo ulteriori informazioni non
desumibili dai prospetti contabili, per
completare la conoscenza sugli equilibri di
gestione (Nota Integrativa)
5. Informazioni utili a fare previsioni circa
lentità e la collocazione temporale delle future
entrate ed uscite (Rendiconto Finanziario)
105
Lorganizzazione S ƒ(M,P,O)
È un vincolo del sistema aziendale che
  • riguarda i criteri di divisione e
    specializzazione del lavoro, nonché le modalità
    di coordinamento dellattività, per il
    raggiungimento degli obiettivi del sistema
    aziendale.
  • riconduce le Persone ed i Mezzi ad unità
  • accresce le qualità funzionali degli altri
    componenti e favorisce il raggiungimento del fine
    aziendale. Principio dellefficienza.
  • definisce una struttura che si modifica nel
    tempo per effetto dei cambiamenti ambientali

Caratteristica del sistema aziendale è la
permanenza nellunità pur mutando e
trasformandosi continuamente nelle sue componenti.
106
Che cosè unorganizzazione
  • Le organizzazioni sono (1) entità
  • sociali (2) guidate da obiettivi, (3)
  • progettate come sistemi di attività
  • deliberatamente strutturate e
  • coordinate che (4) interagiscono
  • con lambiente esterno .

107
Le organizzazioni
  • Mettono insieme risorse per raggiungere gli
    obiettivi e i risultati desiderati (efficacia
    organizzativa)
  • Producono beni e servizi in maniera efficiente
  • Facilitano linnovazione
  • Utilizzano moderne tecnologie produttive
    computer-based
  • Si adattano allambiente in trasformazione e lo
    influenzano
  • Creano valore per gli azionisti, i clienti, i
    dipendenti e, in generale, per tutti gli
    stakeholder
  • Conciliano le sfide attuali di motivazione, di
    etica e di management della diversità, con le
    esigenze di maggiore coordinamento delle risorse
    umane

108
componenti base di unorganizzazione
è responsabile dellimplementazione e del
coordinamento delle strategie a livello di unità
organizzative
Vertice strategico
Staff di supporto
Tecno-struttura
è responsabile dellordinato svolgimento delle
attività e della manutenzione delle componenti
fisiche e ed umane dellorganizzazione
Aiuta lorganizzazione ad adattarsi allambiente,
è responsabile della creazione di innovazioni
Nucleo operativo
109
Le variabili organizzative
Struttura organizzativa
Meccanismi operativi
Autoritario Paternalistico Partecipativo Permissiv
o Burocratico
Stile di direzione
Cultura aziendale
convinzioni e valori che pervadono il personale
dellazienda e ne informano le idee, le decisioni
e le azioni.
110
La struttura organizzativa
  • Indica i rapporti di dipendenza formale,
    compresi il numero dei livelli gerarchici e lo
    span of control di manager e supervisori.
  • Identifica il raggruppamento di individui in
    ununità organizzative e di unità organizzative
    nella totalità dellorganizzazione.

Framework strutturale
  • Comprende la progettazione di sistemi che
    assicurino una comunicazione e un coordinamento
    efficaci e lintegrazione degli sforzi fra le
    unità organizzative.

Schemi di interazione
111
Due modelli organizzativi a confronto
Struttura verticale
Struttura orizzontale
Meccanismi di collegamento e di coordinamento
Efficienza Apprendimento
112
Il trade-off tra controllo e coordinamento
  • Struttura orizzontale
  • Compiti condivisi e responsabilizzazione
  • Processo decisionale decentrato
  • Team e task force
  • Gerarchia blanda e comunicazione diretta
  • Struttura verticale
  • Compiti specializzati
  • Gerarchia rigida, molte regole
  • Comunicazioni verticale e reporting
  • Pochi team, task force e ruoli di integrazione
  • Accentramento decisionale

113
Paradigmi di progettazione organizzativa
Paradigma del sistema meccanico
  • Ambiente stabile
  • Produzioni di massa
  • Prestazioni efficienti
  • Materialità del capitale

114
.Paradigmi di progettazione organizzativa
Paradigma del sistema biologico
  • Ambiente turbolento
  • Flessibilità
  • Valore della conoscenza
  • Learning organization

115
Le funzioni aziendali
Pianificazione e programmazione
Organizzazione e Amministrazione del personale
Finanza
Amministrazione e controllo di gestione
116
Struttura funzionale
Direzione Generale
Direzione Produzione
Direzione .
Direzione Commerciale
Direzione RS
117
  • Punti di forza
  • Facilita le economia di scala allinterno delle
    aree funzionali
  • Permette lo sviluppo di conoscenze e di capacità
    approfondite
  • Permette allorganizzazione di conseguire
    obiettivi funzionali
  • E adatta in presenza di un solo prodotto o di
    pochi prodotti
  • Punti di debolezza
  • Risposta lenta ai cambiamenti ambientali
  • Accumulo decisionale al vertice e sovraccarico
    gerarchico
  • Scarso coordinamento orizzontale tra unità
    organizzative
  • Scarsa innovazione
  • Visione ristretta degli obiettivi organizzativi

118
Struttura divisionale
Direzione Generale
119
  • Punti di forza
  • Indicata in caso di rapidi cambiamenti in
    ambiente instabile
  • Soddisfazione del cliente perché le
    responsabilità sul prodotto e i punti di contatto
    interni sono chiari
  • Alto grado di coordinamento tra le funzioni
  • Adatta ad organizzazioni di grandi dimensioni con
    molti prodotti, gestione unitaria e integrata di
    ciascun output
  • Decentralizzazione del processo decisionale
  • Punti di debolezza
  • limita le economie di scala nelle unità
    funzionali
  • limita lapprofondimento delle competenze e la
    specializzazione tecnica
  • Rischio di scarso coordinamento tra le linee di
    prodotto
  • Rende difficile lintegrazione e la
    standardizzazione tra le linee di prodotto

120
Struttura a matrice
Direzione Generale
121
  • Punti di forza
  • Realizza il coordinamento necessario per far
    fronte a richieste duali da parte dei clienti
  • Assicura la condivisione flessibile delle risorse
    umane tra i prodotti
  • Adatta a decisioni complesse in ambiente
    instabile
  • Opportunità di sviluppo di competenze sia
    funzionali che di prodotto
  • Adatta in aziende che producono su commessa
  • Punti di debolezza
  • Duplice autorità, può creare confusione e
    frustrazione
  • Grandi sforzi per mantenere un bilanciamento del
    potere
  • Alte capacità interpersonali e formazione
    approfondita
  • Piena comprensione dei partecipanti e relazioni
    collegiali
  • Assorbe molto tempo riunioni, risoluzione di
    conflitti

122
I processi aziendali nella catena del valore
123
ESEMPI DI PROCESSI AZIENDALI
  • CICLO PASSIVO richiesta di acquisto, ricerca
    del bene o servizio, emissione dellordine al
    fornitore, ricevimento, controllo e
    accettazione della merce, immagazzinamento,
    ricevimento e contabilizzazione della fattura
    dacquisto, pagamento del debito.
  • CICLO ATTIVO ordine del cliente, verifica
    della solvibilità, verifica della
    disponibilità di merce in magazzino,
    spedizione/ordine di produzione, emissione e
    contabilizzazione della fattura di vendita,
    incasso del credito.
  • PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
  • PROCESSO DELLA MANUTENZIONE
  • PROCESSO DI VENDITA E ASSISTENZA AL CLIENTE

124
UNO SCHEMA DI ANALISI DELLA STRUTTURA E DELLA
DINAMICA INTERNA DELLIMPRESA
Assetto istituzionale
Assetto tecnico
Organismo personale
Assetto organizzativo
Patrimonio
125
IL SISTEMA DEL VALORE
Catena del valore canali di distribuz.
Catena del valore dei clienti
Catena del valore dellimpresa
Catena del valore dei fornitori
126
Struttura orizzontale approccio per processi
Team di top manager
Process owner
Process owner
127
  • Punti di forza
  • Flessibilità e velocità di reazione ai
    cambiamenti nei bisogni dei clienti
  • Attenzione verso la creazione di valore per il
    cliente
  • Visione più ampia e diffusa degli obiettivi
    organizzativi
  • Lavoro di gruppo e collaborazione
  • Empowerment e condivisione delle responsabilità
  • Punti di debolezza
  • Difficile determinazione dei processi chiave
  • Cambiamenti nella cultura, nella progettazione
    delle mansioni, nella filosofia di management e
    nei sistemi informativi e di ricompensa
  • Resistenza ad abbandonare posizioni di potere e
    autorità
  • Significativi livelli di formazione
  • Può limitare lo sviluppo di competenze
    approfondite

128
Il fabbisogno finanziario corrisponde al volume
di finanziamenti necessari a sostenere il totale
degli impieghi di unazienda.
Per la sua determinazione si predispone il piano
finanziario composto da
Piano degli investimenti
Piano dei finanziamenti
- Piano degli investimenti durevoli
- Fonti interne/esterne
- Piano degli investimenti di breve durata
- Fonti proprie/di terzi
- Piano economico medio
- Piano del fabbisogno finanziario iniziale
si tiene conto dei soli costi monetari e del
tasso di rinnovo del processo produttivo. (T
durata del periodo amministrativo/durata del
ciclo monetario)
129
Costi di utilizzo materie prime 200.000
Ricavi di vendita 660.000
Costi di manodopera
100.000
Costi per servizi industriali
80.000
Oneri finanziari e fiscali
120.000
Totale costi
600.000
Totale costi monetari 500.000
- Fabb. fin. invest. di lunga durata 800.000
Durata del ciclo monetario 3 mesi
- Fabb. fin. invest. di breve durata 125.000
Tasso di rinnovo del processo produttivo T
12/3 4
Fabbisogno finanziario degli investimenti di
breve durata 500.000/4 125.000
130
  UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI Facoltà di
Economia  
EUROPEAN BAHAI BUSINESS FORUM
corso di Economia Aziendale (gruppo A-K) prof.
Mario Carrassi ciclo di seminari
LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE AZIENDE
Dr. Ing. Giuseppe Robiati European BahaI
Business Forum    
PROGRAMMA Venerdi     7 Aprile       Verso un
nuovo ordine mondiale uno sguardo al futuro
10,30-13,30 Venerdi    12  Maggio    La
Corporate Social Responsibility una nuova sfida
per le 10,30-13,30 aziende Martedi    
16 Maggio      La gestione delle risorse umane
e del capitale intellettuale nelle 11,30-13,30
imprese socialmente responsabili  Martedi  
  23  Maggio    Etica, gestione e
comunicazione nelle imprese socialmente
11,30-13,30 responsabili
 
Referente della Facoltà prof. Mario Carrassi
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