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La Metrica dei Processi

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La Metrica dei Processi Indicatori Si definiscono Indicatori di Performance le informazioni di efficacia/efficienza sul funzionamento dei Processi Indicatori Si ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: La Metrica dei Processi


1
La Metrica dei Processi
2
Indicatori
  • Si definiscono Indicatori di Performance le
    informazioni di efficacia/efficienza sul
    funzionamento dei Processi

3
Indicatori
  • Si possono ipotizzare
  • Microindicatori per gestire i processi o parti di
    essi
  • Macroindicatori per coordinare i processi e per
    valutare la funzionalità dellintera azienda
    (insieme dei processi)
  • Indicatori di SCM per la catena estesa

4
I KPI
  • Si definiscono Indicatori chiave di performance
    (KPI Key Performance Indicators) gli indicatori
    dei processi strategici
  • E possibile quindi valutare la performance
    strategica dell'azienda tramite i KPI

5
Balanced Scorecard
  • La Balanced Scorecard - BSC, proposta da Kaplan
    e Norton, è una delle più note metodologie per
    valutare in modo integrato e bilanciato i KPI sia
    a livello azienda che a livello processi

6
Balanced Scorecard
  • Secondo la BSC le misure dovranno non eccedere la
    ventina ed essere
  • Ex post o di risultato, quali, ad esempio,
    laumento di Valore dellazienda
  • Ex ante o driver / guida, quali, ad esempio, la
    customer satisfaction

7
Indicatori
  • Si devono utilizzare due tipi di indicatori
  • Di efficacia per valutare la qualità dei
    risultati
  • Di efficienza per valutare le modalità di
    svolgimento dei processi nel fornire tale qualità

8
Indicatori di efficacia
  • Gli indicatori di efficacia devono valutare la
    qualità (come siamo visti da) per tutti gli
    stakeholder
  • i clienti
  • i dipendenti
  • gli azionisti
  • i finanziatori
  • i fornitori
  • ..........

9
Indicatori di qualità per i Customers
  • Caratteristiche del prodotto rispetto alla
    concorrenza
  • Rispondenza alle esigenze dei clienti valutata
    con questionari
  • Conformità alle caratteristiche promesse
    valutata tramite il numero dei reclami e dei resi
  • Tempestività misurata tramite il tempo medio di
    consegna
  • Servizi accessori valutati tramite questionari
  • ..

10
Indicatori di qualità per gli Shareholders
  • Lindicatore per eccellenza è il Valore
    Economico, non lUtile!
  • Il Valore Economico è una stima del Valore di
    mercato dellazienda ovvero quanto lazienda
    potrebbe valere nel caso gli Shareholders la
    volessero vendere
  • Vediamo un semplice esempio

11
QUALE AZIENDA VALE DI PIÙ ?
12
QUALE AZIENDA VALE DI PIÙ ?
13
Valore Economico
  • Il Valore si calcola in base al flusso dei
    dividendi (net cash flow) che lazienda potrà
    dare nel futuro (metodo finanziario) Val
    RON0/r
  • Nel caso precedente il Valore di Cash Company è
    1.500 mentre quello di Earning Company è di 1.000
    (equivalenza finanziaria con r costo
    opportunità 10)
  • In pratica si utilizzano dei modelli proxy per
    capire se nel tempo il Valore cresce o diminuisce

14
EVA
  • Un indicatore proxy molto utilizzato che misura
    la crescita del Valore è EVA (Economic Value
    Added)
  • EVA CF x (k r)
  • con
  • CF capitale proprio capitale finanziario di
    prestito
  • k RON / CF
  • RON Reddito Operativo Netto (depurato delle
    imposte di competenza)
  • r costo opportunità

15
EVA
  • EVA misura in pratica la redditività dei capitali
    finanziari investiti in azienda rispetto alla
    remunerazione che potrebbero trovare in altri
    impieghi con rischiosità simile (ad oggi per
    una rischiosità media si stima che r 12 15 )
  • Misura pertanto direttamente e a posteriori lo
    Shareholders Value

16
Indicatori di efficienza
  • Devono essere in grado di valutare
  • Tempo flessibilità
  • Produttività costi
  • Sono quelli che migliorano molto con
    lintroduzione del Lean Thinking/ Reengineering
  • Agendo sul lato dellefficienza si potranno però
    avere forti ricadute anche in termini di
    efficacia

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La Balanced Scorecard
  • Sistemi per la Gestione Strategica

18
Il ciclo della strategia
  • Premesse

19
Il ciclo strategico
  • La strategia ha un ciclo di vita che ad oggi è,
    generalmente, molto breve
  • È un ciclo top down e bottom up che, passando per
    le fasi tattiche e operative, deve continuamente
    essere ripercorso

20
Il ciclo strategico
  • Possiamo teoricamente sintetizzare il ciclo
    della strategia in
  • Si concepisce
  • si intuisce la convenienza/necessità di una nuova
    strategia attraverso opportune analisi
    interne-esterne
  • dopo adeguata meditazione se ne definiscono le
    specifiche
  • si formula il piano strategico

21
Il ciclo strategico
  • Si rende operativa
  • si definiscono i piani tattici (generalmente in
    termini di progetti da realizzare)
  • si acquisiscono, se necessarie, nuove risorse
  • si (ri)organizzano le risorse e si completano i
    progetti
  • Si utilizza
  • si definiscono i programmi operativi
  • si utilizzano le risorse

22
Il ciclo strategico
  • In ogni fase è poi indispensabile controllare,
    sia a compensazione dalle analisi (SWOT Punti
    di Forza e di Debolezza, Opportunità e Minacce)
    sia a feedback (bottom up) dai risultati
    ottenuti, per
  • migliorare
  • luso operativo delle risorse
  • i programmi operativi
  • i piani tattici e strategico

23
Il ciclo strategico
  • cambiare
  • le risorse
  • i programmi operativi
  • i piani tattici e strategico

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I controlli a feedback
  • Esistono quindi tre cicli di controllo a
    feedback
  • operativo per valutare la validità
  • del funzionamento delle attuali risorse in
    relazione ai programmi operativi
  • dei programmi operativi in relazione alla
    situazione ambientale
  • tattico per valutare la validità
  • della tipologia delle attuali risorse
  • dei programmi operativi in relazione ai piani
    tattici
  • dei piani tattici in relazione alla situazione
    ambientale

25
I controlli a feedback
  • Strategico per valutare la validità
  • dei piani tattici in relazione al piano
    strategico
  • del piano strategico in relazione alla situazione
    interna e ambientale

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Il controllo a compensazione
  • Il controllo a feedback non è sufficiente
  • Si deve anche controllare con sistema a
    compensazione in base a segnali/informazioni
    provenienti dallambiente esterno/interno (anche
    dal basso strategie emergenti)
  • Il controllo ad eliminazione generalmente non è
    conveniente perché inerziale e costoso

27
Si intuisce la necessità di cambiare la strategia
Si definiscono i traguardi e si formula il piano
strategico
SI CONCEPISCE
Si comunica il piano strategico e si formulano i
piani tattici
Ciclo Top-Down di attuazione
Ciclo Bottom-Up per controllo dai risultati e per
strategie emergenti
Si acquisiscono e si organizzano le risorse
SI RENDE OPERATIVA
Si definiscono i piani operativi
SI UTILIZZA
Si utilizzano le risorse
28
Più in dettaglio
29
IL CONCEPIMENTO
Analisi (SWOT) ambiente interno/esterno
Informazioni dall esterno
Conoscenza modelli strategici
Informazioni dallinterno
Riflessione strategica
Scelte
Controllo
Piano strategico
Comunicazione agli Stakeholders
30
DALLA STRATEGIA ALLOPERATIVITÀ
Informazioni dallesterno
Piano strategico
La realtà
Riflessione tattica
Analisi (più dettagliate) ambiente interno/esterno
Scelte
Controllo
Piani tattici
Informazioni dallinterno
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LOPERATIVITÀ
Informazioni dallesterno
Piani tattici
La realtà
Riflessione operativa
Analisi ambiente interno/esterno
Scelte
Controllo
Programmi operativi
Informazioni dallinterno
32
La realtà
  • Da una ricerca dei primi anni 90 di Kaplan e
    Norton (padri della BSC) è infatti risultato che
  • la maggior parte delle aziende (90 circa) non
    attuava la strategia dichiarata
  • meno del 60 dei senior manager e meno del 10 di
    tutta l'azienda aveva una chiara comprensione
    della strategia aziendale

33

La realtà
  • Meno del 30 dei senior manager, che avevano
    capito quale fosse la strategia aziendale,
    ritenevano che fosse stata effettivamente seguita
    e attuata
  • Da uno studio condotto su 300 investitori
    istituzionali statunitensi è emerso che la
    capacità di mettere in atto una strategia è più
    importante delle strategia stessa

34
I framework applicativi
  • Affinché un piano strategico riesca a rendere
    operativa una strategia ovvero ad allineare la
    gestione tattica e operativa a quella strategica
    devono essere previsti
  • Una cultura strategica in tutti i membri
    dellorganizzazione e unadeguata conoscenza/
    motivazione dei/sui risultati strategici che si
    vogliono ottenere
  • Una metodologia come sequenza strutturata di fasi
    per attuare la strategia

35
I framework applicativi
  • Opportuni effettori tattici ovvero degli
    strumenti/procedure/progetti in grado di tradurre
    la strategia in una operatività giornaliera
    coerente con la strategia
  • Un continuo monitoraggio del consuntivo rispetto
    agli obiettivi per imparare dagli errori e per
    modificare, se necessario, la rotta strategica

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Gestione tattica e operativa
Piani tattici e Programmi operativi
Operatività giornaliera
37
La BSC - Balanced Scorecard
  • Strumento per attuare la strategia

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La Balanced Scorecard (BSC)
  • Generalmente è conosciuta solamente come Sistema
    di Indicatori bilanciati (prima stesura)
  • Noi invece utilizzeremo la BSC come framework per
    tradurre la strategia in operatività
    (operationalization) (seconda stesura)

39
La Balanced Scorecard (BSC)
  • Nel framework si presuppone che le scelte
    strategiche siano già state fatte e che siano
    pertanto un input della BSC
  • La BSC gestisce quindi la operationalization
    ovvero la fase tattica che porta dalla strategia
    alloperatività

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Strategia come fase di un processo continuo
Top-down e Bottom-up
Perché esistiamo
Missione
Valori base
In che cosa crediamo
Dove vogliamo andare
Business Idea
Le nostre analisi ed ipotesi
La pianificazione strategica
Il nostro piano dazione
I temi strategici
Tradurre il piano in operatività
Schede di valutazione bilanciata
Quello che dobbiamo fare
Iniziative strategiche
Quello che devo fare
Iniziative personali
Gestione Operativa coerente con la strategia
41
I Principi
  • La parole magiche per tradurre una strategia in
    operatività sono
  • Allineamento
  • Concentrazione
  • Attuare una strategia richiede che ci si basi su
    adeguati principi per allineare tutte le
    scarse risorse aziendali sugli stessi obiettivi
    dei Temi Strategici in modo da poterle
    concentrare ovvero far si che funzionino come i
    laser in fase e coerenti

42
I 5 principi (di Kaplan e Norton)
  • V Mobilitare il cambiamento tramite la
    leadership degli esecutivi
  • Mobilizzazione
  • Processo di governo
  • Sistema di management strategico
  • II Allineare lorganizzazione alla strategia
  • Ruolo corporate
  • Sinergie fra unità di business
  • Strategie fra unità di servizi condivisi
  • IV Fare della strategia un processo continuo
  • Correlare strategie e budget
  • Sistemi analitici e informatici

STRATEGIA
  • III Fare della strategia il lavoro quotidiano di
    ciascuno
  • Sensibilizzazione strategica
  • Schede di valutazione personali
  • Fogli paga bilanciati
  • I Tradurre la strategia in termini operativi
  • Schede BSC
  • Mappe strategiche

43
I principio Tradurre la strategia in termini
operativi
  • Generalmente per tradurre una strategia in azione
    non si devono fare nuovi investimenti ma
    utilizzare capacità ed asset che già esistono
    nellorganizzazione
  • È necessario solo identificare la ricetta che
    consente agli ingredienti ovvero agli asset
    materiali ed immateriali già presenti in
    unorganizzazione di combinarsi meglio fra loro
    per dar luogo a grandi risultati

44
I principio Tradurre la strategia in termini
operativi
  • Le Mappa Strategica è la ricetta che si deve
    concretizzare in una serie di target misurabili,
    la Balanced Scorecard, da raggiungere tramite
    adeguate Iniziative (progetti) Strategiche
  • Le Mappe devono essere concepite per i diversi
    Temi Strategici individuati un Tema una Mappa

45
II principio allineare lorganizzazione alla
strategia
  • Generalmente le architetture organizzative sono
    funzionali e mal si prestano a comportamenti
    allineati e concentrati (sinergici)
  • È necessario allora che i temi strategici siano
    trasversali ovvero che pongano degli obiettivi
    comuni (importanza dei processi) alle Funzioni
  • È cioè necessario trattare la strategia come un
    insieme di progetti / iniziative trasversali
    alle Funzioni

46
III principio fare della strategia il lavoro
quotidiano di ciascuno
  • Come trasferire la strategia dalla sala del CdA
    agli uffici e alle operazioni quotidiane di ogni
    membro dellorganizzazione?
  • Intanto comunicarla in modo che tutti la
    comprendano e siano motivati a svolgere la
    propria attività quotidiana in modo da
    contribuire al successo della strategia stessa

47
III principio fare della strategia il lavoro
quotidiano di ciascuno
  • Sono cioè necessarie una cultura e, quindi,
    uneducazione strategica in tutti i dipendenti
  • La strategia deve essere comunicata verso il
    basso ma tutti devono essere capaci di capire
    come fare per contribuire al successo e motivati
    per farlo e addirittura a proporre miglioramenti
  • Si devono inoltre spingere le persone a crearsi
    delle schede strategiche personali

48
IV principio fare della strategia un processo
continuo
  • È necessario disporre di uno strumento tramite il
    quale non solo definire la strategia e
    controllare continuamente i risultati raggiunti
    ma anche aggiornare la strategia in corso dopera
    se necessario
  • Si può utilizzare un circuito doppio correlando
    la strategia alla gestione tattica ovvero ai
    budget e ai piani tattici e questi ai programmi
    operativi

49
IV principio fare della strategia un processo
continuo
  • Rendere sistematiche delle riunioni per rivedere
    e adattare la strategia in relazione agli eventi
    e allapprendimento

50
V principio mobilitare le risorse per il
cambiamento attraverso la leadership degli
executive
  • La gestione centrata sulla strategia richiede un
    impegno molto forte da parte del top management
  • Le fasi da seguire sono
  • Comunicare una sensazione di importanza e di
    urgenza in tutta lorganizzazione
  • Creare i team che guideranno i progetti
  • Mettere a punto una visione e una strategia
    condivisa

51
V principio mobilitare le risorse per il
cambiamento attraverso la leadership degli
executive
  • Riassumere in un documento complessivo (Scorecad
    generale) ed in documenti specifici (Scorecard
    specifici) i risultati da raggiungere
  • Controllare i risultati per consolidare i
    progressi, rafforzare i cambiamenti e migliorare
    la capacità di aggiornare le attuali e/o
    formulare altre strategie

52
Attività One Shot
  • Un aspetto molto importante riguarda le
    Iniziative Strategiche che per loro natura sono
    Processi one shot Progetti e servono a
    modificare lattuale situazione per rendere
    operativo il piano strategico

53
Attività One Shot
  • Se il piano prevede infatti modifiche delle
    Architetture aziendali e/o dei Processi è
    chiaro che devono essere realizzate un certo
    numero di attività nellambito di un progetto
    ovvero attività che devono essere realizzate una
    sola volta e che hanno una data di inizio e una
    di fine

54
Project Management
  • Il Project Management / Scrum (Agile Project
    Management) fornisce un Framework utile per
    realizzare un progetto, in particolare, nel
    nostro caso, le Iniziative Strategiche

55
La BSC
  • Gli indicatori

56
Attuare la strategia
  • Da alcuni anni si è capito che lo strumento per
    lattuazione di una strategia è
  • La definizione e misurazione di un insieme di
    Indicatori della Performance (KPI) e non solo
    dei tradizionali risultati economico/finanziari
  • La definizione dei comportamenti che porteranno a
    certe Performance

57
Gli indicatori
  • Luso di indicatori è un linguaggio che
  • rende chiari concetti in apparenza vaghi
  • comunica la direzione da seguire
  • serve a sviluppare consenso, coinvolgimento e
    spirito di gruppo in tutta lorganizzazione verso
    obiettivi chiari e condivisi

58
Gli indicatori bilanciati
  • Molte aziende oggigiorno, sulla base delle
    raccomandazioni delle ISO 9000 Vision 2000,
    utilizzano sistemi di indicatori
  • Alcune ricerche hanno però indicato che le
    organizzazioni che usano sistemi di indicatori
    bilanciati fra ottiche diverse come base per il
    management strategico riescono meglio di quelle
    che non lo fanno

59
Le Mappe strategiche
  • Sono delle modalità, anche standard, che
    definiscono come passare dai valori attuali ai
    valori desiderati degli indicatori strategici
    tramite una serie a cascata di cause ? effetti

60
I comportamenti
  • Per raggiungere i risultati non è però necessario
    il solo strumento degli indicatori e delle mappe
    ma è necessario anche seguire una metodologia
    strutturata di applicazione degli stessi

61
Il modello BSC
  • Fu proposto inizialmente come Sistema di
    indicatori da Kaplan e Norton tra il 1992 e il
    1996
  • The Balanced Scorecard Translating Strategy
    into Action", Kaplan e Norton, 1996

62
Il modello BSC
  • Successivamente è stato proposto, integrandolo
    con le Mappe e con una metodologia strutturata,
    come strumento di attuazione della strategia
  • The Strategy Focused Organisation. How Balanced
    Scorecard Companies thrive in the New Business
    Environment, Kaplan e Norton, 2001
  • Limpresa orientata dalla strategia Balanced
    Scorecard in azione ISEDI - 2002

63
Il modello BSC
  • Più di recente è stato ulteriormente sviluppato
    dagli autori per includere anche la Definizione
    della Strategia (dei Temi Strategici)
  • Execution Premium (applicare la strategia per il
    vantaggio competitivo) ETAS - 2009

64
Il modello BSC
  • È uno dei primi e più noti e, soprattutto, più
    utilizzati sistemi attraverso il quale definire e
    diffondere la strategia allinterno dellimpresa
    per riuscire a tradurla in azioni operative a
    tutti i livelli dell'organizzazione
  • Un altro sistema molto noto è Hoshin Kanri di
    origine giapponese

65
Dalla centralità del Budget
66
(No Transcript)
67
Alla centralità della Strategia
68
(No Transcript)
69

Il modello BSC
  • La strategia, non il Budget, deve essere al
    centro dei management process
  • I Budget sono strumenti tattici importanti per
    attuare la strategia ma non possono essere gli
    unici
  • La Balanced Scorecard, nata come strumento di
    misura della performance strategica, si è
    dimostrata sul campo capace di implementare la
    gestione strategica

70
Insufficienza del business plan e del budget
  • Non si può basare la gestione strategica sul
    Business Plan perché è troppo slegato
    dalloperatività dellazienda o sui soli Capital
    Budgeting e/o Budget, strumenti tattici che
    servono a rendere operativo, insieme ad altri
    strumenti, un più vasto sistema strategico
  • Oltretutto il Budget è uno strumento non solo
    mono dimensionale (monetario) ma troppo rigido
    può cambiare il mondo, il Budget no!

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Insufficienza del budget
  • I Budget (meglio le Previsioni secondo il Beyond
    the Budget) sono come i comandi di unautomobile
    sono utili anzi indispensabili ma solo dopo che
    si sia ben stabilito dove si vuole andare

72
Centralità delle risorse immateriali
  • Linadeguatezza del tradizionale sistema
    budgettario è ancora più evidente al giorno
    doggi quando la centralità nelle aziende non
    sono più gli asset materiali ma le risorse
    immateriali (qualità e motivazione delle Risorse
    Umane, Know How, qualità dei supporti ICT, .) il
    cui valore è
  • Indiretto
  • Contestuale
  • Correlato

73
Valore indiretto e potenziale
  • Le risorse immateriali generalmente hanno valore
    indiretto e potenziale ovvero creano valore
    nellambito di una catena di cause ? effetti
  • Ad esempio
  • Investimenti nella formazione migliorano la
    qualità dei servizi
  • La migliore qualità aumenta la soddisfazione dei
    clienti
  • La maggior soddisfazione aumenta la fedeltà dei
    clienti
  • La maggior fedeltà aumenta i margini di profitto

74
Valore contestuale
  • Il valore della maggior parte dei beni materiali
    è definita dal mercato
  • Il valore dei beni immateriali è invece definita
    dal contesto e dalla strategia che valorizza tali
    beni
  • Ad esempio un elevato Know How nel produrre dei
    beni è inutile se le capacità commerciali per
    quei beni sono scadenti

75
Valore correlato
  • Generalmente per creare valore i beni immateriali
    devono essere legati ad altri beni materiali ed
    immateriali
  • Ad esempio la formazione degli addetti alle
    vendite per tradursi in aumento del fatturato può
    necessitare di nuove banche dati, di nuovi
    sistemi informatici, di nuove strategie di
    vendita,

76
I 5 Principi
  • Di seguito esamineremo solo il Primo Principio

77
I Principio Tradurre la strategia in termini
operativi
  • Costruzione della BSC e delle Mappe Strategiche

78
Caratteristiche della BSC
  • Le principali caratteristiche della BSC
    riguardano
  • luso di indicatori consuntivi guida
  • una visione da 4 prospettive
  • il bilanciamento fra gli indicatori delle
    diverse prospettive
  • la definizione delle relazioni causa-effetto fra
    i diversi indicatori
  • le mappe strategiche

79
LAGGING LEADING INDICATORS
80
Lagging indicators
  • Gli indicatori consuntivi (lagging indicators)
    misurano alcuni traguardi strategici ovvero
    misurano a posteriori il valore di alcune
    grandezze ritenute strategicamente importanti
    dal management
  • Ad esempio
  • Valore dellazienda (EVA)
  • Market share
  • Time to market
  • ..

81
Leading indicators
  • Gli indicatori "guida" (leading indicators)
    misurano viceversa le cause che influenzano i
    risultati consuntivi
  • Misurando il flusso delle cause ovvero dei driver
    di tendenza della futura performance, si può
    capire se lazienda si sta muovendo nella
    direzione desiderata
  • Ad esempio
  • Reddito Economico differenziale
  • Customer satisfaction
  • ..

82
Lagging leading indicators
  • Gli indicatori finanziari consuntivi sono il
    punto conclusivo, naturale e logico, di qualsiasi
    strategia
  • Devono però essere affiancati da indicatori
    consuntivi anche per altre prospettive e da
    indicatori "guida" con marcato orientamento al
    futuro e alle strategie

83

Lagging leading indicators
  • Solo un risultato positivo degli indicatori guida
    presupporrà infatti un risultato positivo delle
    misure consuntive in particolare di quelle
    finanziarie

84
LE 4 PROSPETTIVE
85
Le 4 prospettive
  • Gli indicatori della BSC sono raggruppati secondo
    4 prospettive
  • Finanziaria
  • Clienti
  • Processi interni
  • Sviluppo

86
La prospettiva finanziaria
  • Cosa vogliono e come siamo visti dai nostri
    azionisti?
  • sono i tradizionali indicatori economico/finanziar
    i come lincremento del fatturato, la generazione
    di cash flow, il rendimento del capitale
    investito (ROI), .
  • si sono aggiunte recentemente quelle relative
    alla creazione di valore economico (Net cash
    flow, EVA, Reddito Economico differenziale, .. )

87
La prospettiva dei clienti
  • Sono gli indicatori fondamentali in quanto
    definiscono la proposta di valore che lazienda
    pensa di rivolgere ai propri clienti
  • Chi sono, cosa possiamo proporre, come siamo
    visti dai nostri clienti?
  • gli indicatori dovranno misurare, ad esempio, la
    customer satisfaction, il grado di fidelizzazione
    dei clienti, lacquisizione di nuovi clienti, la
    redditività per cliente, la quota di mercato per
    i segmenti individuati,

88
La prospettiva dei processi interni
  • In quali processi dobbiamo puntare alleccellenza
    per soddisfare le prospettive dei clienti e,
    quindi, finanziaria ?
  • Cosa dobbiamo fare e come dobbiamo farlo per
    incidere positivamente in modo diretto sulle
    misure delle prospettive dei Clienti ed
    Economico-Finanziaria?

89
La prospettiva dello sviluppo
  • Come sosterremo la nostra capacità di cambiare e
    migliorare i processi interni?
  • nelle aziende che vogliono accrescere vantaggi
    competitivi e raggiungere posizioni di eccellenza
    sono richieste nuove e diverse competenze
    (distintive) delle persone (crescita del
    personale) oltre che modifiche e miglioramenti
    alla altre risorse tecnologiche in particolare
    delle ICT

90
La prospettiva dello sviluppo
  • Per raggiungere tali traguardi lazienda dovrà
    investire nel personale e nelladeguamento
    dellinfrastruttura tecnologica
  • In assenza di rilevazione di prestazioni, i
    miglioramenti conseguiti non possono avere molto
    significato, non possono durare

91
Altre prospettive
  • Se si ritiene opportuno si possono ovviamente
    aumentare le prospettive per tenere sotto
    controllo altri specifici aspetti della strategia
    dellazienda
  • Ad esempio si può analizzare la situazione nella
    prospettiva dellimpatto sociale o ecologico
    dellazienda ovvero tener sotto controllo non
    solo la Customer ma anche la Stakeholder
    Satisfaction

92
Il bilanciamento
93
Il bilanciamento
  • Linsieme delle misure lagging e leading deve
    essere bilanciato ovvero si deve
  • creare l'opportuna combinazione di valori
    considerandone il significato nel loro insieme e
    non come singole entità scorporate dal contesto

94
La BSC
  • È una scheda dove sono riassunti i traguardi
    strategici e le misure bilanciate secondo le
    diverse ottiche
  • Contiene i traguardi strategici, gli indicatori
    (i sistemi di misura), i valori attuali e deve
    prevedere i valori obiettivo per i diversi
    indicatori identificati e le iniziative da
    intraprendere per raggiungerli

95
Prospettiva Finanziaria Prospettiva Finanziaria Prospettiva Finanziaria Prospettiva Finanziaria Prospettiva Finanziaria
Traguardi Misure Valori Attuali Valori Obiettivo Iniziative

Prospettiva Clienti Prospettiva Clienti Prospettiva Clienti Prospettiva Clienti Prospettiva Clienti
Traguardi Misure Valori Attuali Valori Obiettivo Iniziative

Prospettiva Processi Prospettiva Processi Prospettiva Processi Prospettiva Processi Prospettiva Processi
Traguardi Misure Valori Attuali Valori Obiettivo Iniziative

Prospettiva Sviluppo Prospettiva Sviluppo Prospettiva Sviluppo Prospettiva Sviluppo Prospettiva Sviluppo
Traguardi Misure Valori Attuali Valori Obiettivo Iniziative

96
(No Transcript)
97
LE MAPPE STRATEGICHE
  • I rapporti causa-effetto

98
Cause vs effetti
  • La performance finanziaria riguarda gli obiettivi
    di fondo almeno nelle imprese profit oriented
  • Le prospettive dei clienti e dei processi sono i
    driver della prospettiva finanziaria
  • La prospettiva dello sviluppo riguarda i
    miglioramenti in atto e le prospettive future ed
    è alla base del miglioramento della prospettiva
    dei clienti e dei processi

99
Cause vs effetti
  • È allora necessario capire, nel definire gli
    indicatori, non solo quali siano i driver e gli
    effetti ovvero le performance strategiche
    desiderate secondo le diverse ottiche e quali
    iniziative adottare per raggiungerle ma anche
    come le misure di una prospettiva influenzino
    quelle delle altre prospettive
  • È necessario cioè creare delle mappe
    strategiche sviluppate per Temi Strategici

100
Le mappe strategiche
  • Sono degli schemi dove si cerca di mettere in
    cascata (causa?effetto) i vari traguardi e misure
    delle diverse ottiche in modo da definire anche
    una successione logica di interventi (scala
    strategica)
  • Le sequenze causa-effetto non sempre sono così
    evidenti e logiche in sistemi complessi dove
    esistono situazioni di feedback
  • Sono lo strumento essenziale della BSC

101
Le iniziative
102
Le iniziative
  • Sono un insieme di Progetti ovvero attività one
    shot che condividono la realizzazione degli
    obiettivi per i diversi aspetti chiave
  • Le iniziative devono essere coerenti con la
    strategia
  • Per ogni iniziativa si devono definire
  • il responsabile
  • Il team (trasversale alle Funzioni)
  • Il tempo
  • le risorse assegnate

103
Ad esempio
Iniziativa con riferimento al Tema Strategico Iniziativa con riferimento al Tema Strategico Iniziativa con riferimento al Tema Strategico Iniziativa con riferimento al Tema Strategico
Sviluppare la nuova linea di prodotto Sviluppare la nuova linea di prodotto Sviluppare la nuova linea di prodotto Sviluppare la nuova linea di prodotto
Durata 1/2005 1/2005 6/2006
Responsabile Team Responsabile Team Antonio Rossi
Budget 150.000 150.000
104
La costruzione delle Mappe Strategiche
105
Strategia come fase di un processo continuo
Top-down e Bottom-up
Perché esistiamo
Missione
Valori base
In che cosa crediamo
Dove vogliamo andare
Business Idea
Le nostre analisi ed ipotesi
La pianificazione strategica
Il nostro piano dazione
I temi strategici
Tradurre il piano in operatività
Scheda di valutazione bilanciata
Quello che dobbiamo fare
Iniziative strategiche
Quello che devo fare
Iniziative personali
106
La strategia è unipotesi
  • La strategia deve essere definita (ipotizzata)
    alla fine della Pianificazione Strategica tramite
    un insieme di Temi Strategici ovvero di
    Processi in cui lorganizzazione decide di
    eccellere così da fornire una ben specifica
    Proposta di Valore a dei clienti ben identificati
  • La realizzazione di una strategia implica il
    passaggio da una serie di processi realizzati nel
    modo attuale per dei clienti ad unaltra serie di
    processi ipotizzati per dare risultati migliori
    agli stessi clienti o a nuovi clienti

107
(No Transcript)
108
Università di Leeds
  • Oggi è al 93 posto dal 121-esimo nelle
    classifiche THES-QC delle Università di tutto il
    mondo (600 quelle valutate)
  • LUniversità di Pisa è al 322-esimo posto
  • La migliore italiana è La Sapienza di Roma al
    210-esimo posto
  • Tipica strategia italiana .
  • .. cambiamo gli Indicatori di Qualità

109
La strategia è unipotesi
  • Si devono poter descrivere le relazioni
    causa-effetto che sono implicite nelle ipotesi in
    modo da verificarle e da concatenarle
  • Si devono identificare le attività che
    influiscono sui driver (indicatori lead) dei
    risultati desiderati e come le stesse sono
    concatenate fra loro

110
La correlazione cause-effetti
111
I sistemi di misura
  • Avere molti indicatori, come quelli previsti dai
    sistemi qualità, senza conoscere il nesso
    causa-effetto fra loro è utile ma non come
    dovrebbe
  • Le misure prese in se hanno un valore limitato ai
    fini delle scelte strategiche e sulle iniziative
    da intraprendere

112
Le Mappe Strategiche
  • Le correlazioni cause-effetti nelle mappe
    strategiche della BSC descrivono il percorso in
    base al quale i miglioramenti nelle capacità dei
    beni immateriali si trasformano in risultati
    economico-finanziari e di valore per i clienti

113
Esempio il caso Rockwater
  • La Rockwater, società di costruzioni subacquee
    per migliorare la redditività ha adottato due
    Temi Strategici
  • Eccellenza operativa (Processi operativi
    eccellenti)
  • Vicinanza a un gruppo di clienti selezionati
    (Essere intimi con una classe di clienti)
  • Entrambi i temi richiedevano nuove competenze ed
    attitudini da parte della forza di lavoro

114
Esempio il caso Rockwater
  • Per il tema delleccellenza operativa il
    miglioramento dellattitudine e del morale dei
    dipendenti (e quindi degli indicatori) determinò
    laumento dei suggerimenti
  • I suggerimenti portarono a numerosi miglioramenti
    nelle pratiche di lavoro che ridussero in modo
    significativo lincidenza dei costi di
    rilavorazione

115
Esempio il caso Rockwater
  • La minor incidenza delle rilavorazioni si
    tradusse immediatamente nella riduzione dei costi
    con incremento della redditività e della
    remunerazione dei capitali investiti
  • Inoltre la diminuzione dei costi permise
    preventivi più mirati alla clientela attenta ai
    prezzi con aumento del fatturato in questo
    segmento di clientela

116
Esempio il caso Rockwater
  • Per quanto riguarda il tema strategico della
    vicinanza alla clientela lazienda ha potuto
    constatare che le aziende attente al rapporto con
    il fornitore e più soddisfatte erano state
    servite dal personale che aveva le migliori
    performance riguardo allattitudine e
    allallineamento con le strategie dellazienda

117
Esempio il caso Rockwater
  • I clienti soddisfatti pagavano prima il che
    portava alla riduzione del circolante e a cash
    flow più elevati con un notevole miglioramento
    nella redditività del capitale
  • La misurazione della performance nelle strategie
    prescelte (temi e clienti) richiede di conoscere
    queste catene di rapporti di cause ed effetti

118
Definizione della Scheda
  • La prospettiva economico finanziaria

119
La prospettiva economico-finanziaria
  • La messa a punto di una mappa procede dal vertice
    verso la base
  • Si sceglie un obiettivo primario o dominante
    come indicatore di successo
  • Generalmente si dovrebbe scegliere, nelle aziende
    profit oriented, lEVA o il Reddito Economico
    (differenziale)
  • Nelle aziende no profit un indicatore dominante
    potrebbe essere la Customer Satisfaction

120
La prospettiva economico-finanziaria
  • I traguardi base da usare come driver per la
    performance economico finanziaria sono allora
  • Crescita dei Ricavi
  • Aumento della produttività delle risorse
    (riduzione dei Costi e degli Investimenti a
    parità di risultati)
  • Riduzione dei rischi (largomento non è trattato
    da Kaplan e Norton)

121
Crescita dei ricavi
  • Si può ottenere solo in due modi
  • Assicurarsi lesclusiva ovvero sviluppare nuove
    fonti di ricavo da nuovi mercati, nuovi prodotti
    e/o nuovi clienti. Richiede generalmente molto
    tempo
  • Accrescere il valore del cliente ovvero lavorare
    con clienti esistenti per espandere i loro
    rapporti con lazienda. Richiede minor tempo

122
Aumento della produttività
  • Si concentra sulla riduzione dei costi e
    sullaumento dellefficienza
  • Comprende anchesso due componenti
  • Migliorare la struttura dei costi sia diretti che
    indiretti
  • Migliorare lutilizzazione delle risorse
    patrimoniali

123
Riduzione dei rischi
  • Utilizzare sistemi di misura e gestione dei
    rischi
  • Finanziari
  • Di mercato
  • Interni
  • Esterni
  • La gestione dei rischi può o deve porre dei
    vincoli alla crescita delle entrate e allaumento
    della produttività e alla realizzazione dei
    Processi

124
Definizione della Scheda
  • La prospettiva del cliente

125
La prospettiva del cliente
  • Funge da driver per lobiettivo economico
    finanziario della crescita dei Ricavi
  • Connette i processi ovvero le attività da
    svolgere al conseguimento di risultati migliori
    con il cliente tramite la Proposta di Valore
  • La Proposta di Valore identifica lalbero della
    customer satisfaction e definisce il mix di
    prodotti, prezzi, relazioni, immagine che si
    vuole offrire al consumatore

126
La prospettiva del cliente
  • Le proposte di Valore proposte da Kaplan e Norton
    sono
  • Leadership di prodotto ovvero proporre dei
    prodotti unici come caratteristiche e
    funzionalità
  • Intimacy ovvero rapporto stretto con il cliente -
    si devono conoscere nel dettaglio le persone a
    cui si vende e le loro esigenze
  • Eccellenza operativa - si realizzano combinazioni
    di qualità, prezzo e facilità di acquisto che non
    hanno rivali

127
La prospettiva del cliente
  • Si deve eccellere in una delle tre dimensioni
    mantenendo una soglia standard nelle altre
    (trade-off)
  • Si devono costruire specifiche mappe strategiche

128
Strategia della Leadership di prodotto
129
Strategia del rapporto privilegiato con la
clientela
130
Strategia delleccellenza operativa
131
Strategia Lean Thinking
  • Il Lean Thinking si propone come strategia per
    superare i precedenti trade off fra le tre
    strategie proposte da Kaplan e Norton

132
Clienti target
  • È importante identificare prima e con chiarezza i
    clienti target dellazienda che diventano il
    punto focale della misura nella prospettiva del
    cliente
  • La proposta di valore deve essere infatti
    definita su misura in base ai clienti target

133
Definizione della Scheda
  • La prospettiva dei processi interni

134
La strategia allinea le attività interne alla
proposta di valore
  • La strategia non può limitarsi a definire che
    cosa si vuole ottenere in termini di proposta di
    valore per il cliente e di risultati economico
    finanziari ma anche come fare per raggiungere i
    risultati
  • Larte di mettere a punto una strategia di
    successo consiste nellallineamento delle
    attività da realizzare con la proposta di valore
    per i clienti

135
La strategia allinea le attività interne alla
proposta di valore
  • Le attività di unorganizzazione si concretizzano
    nei processi aziendali interni e cioè nella sua
    catena del valore
  • Kaplan e Norton identificano 4 processi interni
    di carattere strategico che devono essere assolti
    tutti bene
  • Ma le imprese devono eccellere in quel processo
    che ha il massimo impatto sulla proposta di
    valore da offrire al cliente

136
I 4 Processi
  1. Assicurarsi lesclusiva londa lunga della
    creazione del valore tramite nuovi prodotti e
    servizi e/o penetrare in nuovi mercati e segmenti
    di mercato
  2. Accrescere il valore del cliente espandere
    approfondire e/o ridefinire i rapporti con i
    clienti esistenti

137
I 4 Processi
  1. Conseguire leccellenza nel settore operativo
    londa breve della creazione del valore mediante
    la gestione della produttività interna e della
    catena di fornitura in modo da garantire al
    cliente la produzione e la consegna di prodotti e
    servizi esistenti in modo efficiente e
    flessibile, senza difetti ed in modo puntuale

138
I 4 Processi
  • Essere attenti ai risultati aziendali gestire i
    rapporti con gli stakeholders che legittimano e
    consentono lattività come
  • Investitori
  • Pubblica amministrazione
  • Enti di regolamentazione e di controllo
    (sicurezza, ambiente, )

139
I 4 processi e la proposta di valore
  • Tutti e 4 i processi devono essere assolti bene
    ma le imprese devono eccellere in quel processo
    che ha il massimo impatto sulla proposta di
    valore per il cliente
  • Gli altri due o tre processi sono di supporto ma
    non strategici
  • Di seguito si riporta una mappa di corrispondenza
    fra processi e strategia verso il cliente

140
Strategia
Leadership di prodotto
Rapporto privilegiato con la clientela
Eccellenza operativa
Assicurarsi lesclusiva
Invenzioni nuovi prodotti Elaborazioni attuali prodotti Tempismo sul mercato
?
?
Accrescere il valore del cliente
?
Sviluppo di soluzioni Servizio clienti Gestione dei rapporti Servizi consulenza
?
Conseguire leccellenza operativa
?
?
Gestione supply chain Riduzione costi, miglioramento qualità e flessibilità Gestione dei rapporti con PA
141
Processi e Lean Thinking
  • Ovviamente la gestione per processi eccellenti
    sia nella progettazione e sviluppo delle
    relazioni con i clienti ( e gli altri
    stakeholders) sia nella gestione delle relazioni
    è la base del Lean Thinking

142
Definizione della Scheda
  • La prospettiva dellapprendimento e della crescita

143
La strategia trasforma i beni immateriali
  • La strategia dellapprendimento e crescita
    definisce i beni immateriali e materiali
    necessari per consentire lo svolgimento dei
    processi e la gestione del cliente a livelli di
    performance sempre più elevati

144
La strategia trasforma i beni immateriali
  • Secondo Kaplan e Norton la categorie principali
    sono tre
  • Competenze strategiche, qualità e conoscenze
    strategiche richieste ai dipendenti per
    supportare la strategia
  • Clima dellazione ossia i cambiamenti culturali
    necessari per motivare, valorizzare e allineare
    le forze lavoro alla strategia
  • Tecnologie strategiche ovvero sistemi
    informatici, banche dati strumenti e tecnologie
    di rete richiesti per attuare la strategia

145
(No Transcript)
146
La strategia delle informazioni
  • Il valore più elevato nella gestione delle
    informatica si ottiene quando questa si collega
    alla strategia e alla proposta di valore
    dellorganizzazione
  • Vedremo meglio questi aspetti con Cobit e con
    Val.It

147
Rapporti privilegiati con il cliente
Acquisire informazioni sul cliente
Interpretare le esigenze del cliente
Fornire le informazioni al personale in contatto con il cliente
Far si che tutti i dipendenti conoscano le esigenze dei clienti
Mettere a disposizione dei clienti le informazioni dellimpresa
Prodotti innovativi
Ridurre il time to market
Rendere più veloce la penetrazione del prodotto sul mercato
Promuovere la circolazione delle idee (ad esempio fra servizio clienti e progettazione)
Riutilizzare le esperienze già fatte in altri settori dellazienda

Eccellenza operativa
Ridurre i costi
Migliorare la qualità
Incrementare il passaggio del know how dal vertice alla base e viceversa


148
Rapporti privilegiati con il cliente
  • Richiede che i dipendenti sappiano comprendere i
    clienti per riuscire a stabilire dei rapporti di
    lungo termine
  • Ad esempio Lexus impone che i dipendenti facciano
    un sondaggio telefonico ad almeno dieci clienti
    attuali o potenziali al mese

149
Prodotti innovativi
  • Le informazioni devono servire ad accelerare i
    tempi di messa a punto e commercializzazione dei
    prodotti
  • Ad esempio alla Dow Chemical Company il sistema
    delle informazioni è utilizzato per gestire
    brevetti, cicli di sviluppo e richieste dei
    clienti

150
Eccellenza operativa
  • La ricerca di costi inferiori e qualità sempre
    più elevata porta le aziende ad utilizzare
    approcci su base best-practice sharing per
    compiere passaggi vincenti dal meglio in su
  • Ad esempio la Chevron Corporation ha sfruttato la
    gestione delle informazioni per migliorare la
    sicurezza, ridurre i costi energetici e
    abbreviare i cicli produttivi

151
La prospettiva della crescita e apprendimento
  • È la base delle altre prospettive ovvero
    rappresenta le radici dellalbero azienda
  • Le iniziative legate allapprendimento e alla
    crescita sono i driver essenziali dei risultati
    strategici

152
Schema generale di mappa strategica
153
Riduzione dei rischi
Prospettiva finanziaria I driver del valore per
gli azionisti
Prospettiva del cliente La proposta di valore che
differenzia
Soddisfazione della clientela
Prospettiva dei processi interni Come il valore è
creato e sostenuto
Prospettiva della crescita e dell
apprendimento Il ruolo degli asset tangibili ed
intangibili
Una forza lavoro motivata e preparata
Competenze strategiche
Tecnologie strategiche
Clima per lazione
154
(No Transcript)
155
(No Transcript)
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