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Diagnosi prenatale

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Diagnosi prenatale Prof. A. Gulisano Diagnosi prenatale CONSULTAZIONE GENETICA Diagnosi prenatale Consultazione genetica Nessuna famiglia immune da una malattia ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Diagnosi prenatale


1
Diagnosi prenatale
  • Prof. A. Gulisano

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Diagnosi prenatale
  • CONSULTAZIONE GENETICA

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Nessuna famiglia è immune da una malattia
    genetica. Ciascuno di noi può incontrare il
    rischio di trasmettere una malattia ereditaria ai
    loro figli.
  • Quando la malattia ha già colpito una o più
    persone della famiglia e la coppia sta
    programmando una gravidanza di solito richiede
    risposte sui possibili rischi.
  • In alcune situazioni la coppia può utilizzare la
    consulenza genetica.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Consulenza genetica è la risposta alla domanda
    (spontanea o guidata da un professionista) di una
    coppia, di una persona.
  • Si tratta di una procedura medica in senso pieno
    del termine dato che si riferisce ad una
    patologia, sulla base della diagnosi precisa
    della malattia in questione.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Un'altra caratteristica di consulenza genetica è
    il fatto che, a seguito di tale consultazione, la
    coppia deve fare una scelta, di decidere se o non
    un bambino sulla base di un concetto astratto ha
    la probabilità di avere malattia di famiglia.
  • La diagnosi prenatale che, ha aperto nuove e reso
    possibile la diagnosi pre-impianto (PGD),è
    riuscita a cambiare la situazione, trasformando
    la domanda di rischio in una certezza il bambino
    è o non è affetto.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Tuttavia, a causa della varia-bile espressione di
    malattie genetiche, una certezza circa il livello
    di realizzazione non può essere sempre ottenuta
    dalla DPN.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • La consulenza genetica è diversa dalla
    informazione genetica che può essere
    somministrata da un medico senza una vera
    domanda.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • La consultazione genetica è quell'atto medico che
    permette, in D.P., di valutare la probabilità che
    un bambino ha di nascere malato o malformato per
    patologia congenita, inten-dendo con tale termine
    una malattia
  • a trasmissione ereditaria,
  • per patologia cromosomica,
  • per fattori ambientali.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Quando ci sono esami idonei a chiarire il rischio
    (cariotipo, test genetici, diverse indagini,
    ecc.), questi devono essere eseguiti prima della
    gravidanza, nel contesto di una consulenza
    genetica.
  • La complessità, la diversità e il gran numero di
    malattie genetiche richiede un medico
    specializzato in genetica medica raggiunge tale
    consultazione.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • La consulenza genetica è possibile solamente dopo
    avere effettuato un accurato studio della coppia
    e di entrambe le famiglie della coppia in esame
    (stato di salute degli ascendenti, tipo di unioni
    antecedenti familiari ecc), in modo da escludere
    dal gruppo delle patologie ereditarie le
    malformazioni dovute a cause teratogene esogene
  • - malattie infettive
  • - farmaci
  • - agenti fisici (le radiazioni ionizzanti,
    ipertermia)
  • - malattie materne ecc.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Il rischio genetico è al tempo stesso oggettivo e
    soggettivo.
  • Obbiettivo, perché è calcolato a partire dai dati
    che riguardano le modalità di trasmissione
    genetica della malattia e il rapporto con il
    paziente.
  • Soggettivo, dal momento che può essere valutato
    in modo significativamente diverso dal consulente
    e dal genetista, ma anche dai due partner della
    coppia.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Una domanda viene spesso chiesto "e per voi,
    questo numero è grande o piccolo?
  • Dal momento in cui sappiamo che il rischio zero
    non esiste, come integrare lentità di un singolo
    rischio, rispetto ad un tipo di rischio? Un
    rischio è un numero.
  • Ma dietro il rischio, vi è il peso della
    patologia, la sua esperienza da parte del
    paziente, dei suoi genitori, della sua famiglia,
    e soprattutto le conseguenze di aspettarsi dalla
    malattia, disabilità fisica, mentale, estetica,
    generato dal l'aspettativa di vita e di qualità.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • La consulenza genetica oltre alla quantificazione
    del rischio fornirà anche l'indicazione per il
    depistage della malattia, depistage che sarà
  • preconcezionale
  • prenatale
  • postnatale.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Test genetici
  • La genetica molecolare applicata alla
    identificazione di geni ha determinato un vero e
    proprio sconvolgimento nella consulenza genetica
    che ha reso più affidabile ed ha reso possibile,
    per alcune malattie, la diagnosi prenatale.
  • Quando la posizione del gene è nota od
    addirittura è stato individuato il gene i test
    genetici possono essere sviluppati.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Test genetici
  • Mediante i test genetici la consulenza genetica
    non è limitata alla costruzione di un albero,
    alla individuazione di una minore anomalia
    clinica o biologica od alla stima del rischio
    teorico in base ai dati che il consulente deve
    sia scoprire, capire e accettare.
  • È possibile determinare se un soggetto è a
    rischio o portatore del gene responsabile o se
    il feto ha ereditato la patologia.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Vanno indirizzati alla consulenza genetica
  • coppie con uno o entrambi i coniugi con una
    disabilità,
  • coloro che hanno uno o più congiunti con
    patologia congenita
  • coloro che ha avuto un figlio malformato e/o
    disabile,
  • coppie di cui i coniugi sono con età avanzata
    (nelle donne rischio di anomalie cromosomiche,
    nell'uomo di mutazioni).

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Qualunque sia la situazione, la scoperta di una
    malattia genetica in una famiglia deve indurre il
    medico a consigliare il paziente di consultare un
    genetista clinico prima di intraprendere una
    gravidanza.
  • Consulenza genetica, infatti, non può essere
    limitata al periodo prenatale, ma deve essere
    preconceptionale per consentire alla coppia a
    rischio di conoscere il suo status in tempo reale
    e per valutare meglio la condizione di attesa per
    i suoi figli.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Quando la prima consulenza genetica ha luogo nei
    primi mesi di gravidanza, può portare a un vicolo
    cieco una DPN non è sempre possibile, la coppia
    può negare la nascita del figlio e chiedere di
    interrompere la gravidanza senza nemmeno
    conoscere il suo status.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Consulenza genetica nelle patologie cromosomiche
  • Sono anomalie con perdita o guadagno di materiale
    genetico.
  • Le anomalie numeriche o strutturali hanno un
    forte impatto sulla mortalità e morbilità (aborti
    spontanei, morti, malformazioni o ritardo
    mentale).
  • Le più frequenti anomalie dei cromosomi sessuali
    sono causa di patologia molto meno grave, ma
    possono essere responsabili di disturbi
    riproduttivi.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Consulenza genetica nelle patologie cromosomiche
  • Anomalie cromosomiche ultramicroscopique
    (microdeletions), non sono visibili nella
    valutazione tradizionale del cariotipo e possono
    essere rilevate con i nuovi strumenti di
    citogenetica molecolare.
  • Esse sono la causa di un certo numero di sindromi
    clinicamente identificate.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Patologie cromosomiche
  • sono causa del
  • 60 circa degli aborti spontanei
  • 7 circa della natimortalità
  • 0,5 sono presenti nei neonati
  • Si distinguono
  • in anomalie numeriche generalmente incompatibili
    con la vita ad eccezione delle trisomie (21, 13,
    18), delle anomalie dei cromosomi sessuali e dei
    mosaicismi.
  • in anomalie strutturali, sovente equilibrate
    delle quali l'80 sono ereditarie

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Malattie monogeniche o mendeliane
  • Esse sono legate alla modifica del DNA (acido
    desossiribonucleico) nucleare ed interessano solo
    una coppia di geni, da cui il nome di malattie
    monogeniche e sono trasmesse secondo le leggi di
    Mendel (chiamato anche malattie mendeliane).
  • Essa può essere essere data da una mutazione
    eterozigote (una delle due copie sono alterati)
    od omozigote (entrambe le copie sono modificate).

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Malattie monogeniche o mendeliane
  • Queste malattie possono essere dominanti o
    recessive, autosomiche o legate al cro-mosoma X.
  • Queste sono malattie autosomica domi-nante,
    autosomica recessiva, X-linked recessiva, o
    X-linked dominante .

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Malattie monogeniche o mendeliane
  • La penetranza del gene alterato può essere più o
    meno completa (tutti gli individui con la
    mutazione non esprimono la malattia) e
    l'espressività della malattia varia notevolmente
    da una persona ad un'altra.
  • La mutazione può anche non essere ereditata da un
    genitore (mutazione de novo).

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • La consulenza genetica nelle patologie
    autosomiche dominanti.
  • Si definisce patologia autosomica dominante
    quella patologia ereditaria dovuta alla presenza,
    nel patrimonio genetico, di un gene anomalo che è
    capace di manifestarsi in dose singola.
  • QUINDI
  • Per il manifestarsi della malattia è sufficiente
    che uno solo degli alleli sia anomalo

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Nel caso di patologia autosomica dominante il
    rischio di avere un figlio affetto è del 50.
  • Sarà il caso a decidere quale dei due cromosomi
    (uno solo dei quali sarà il portatore del gene
    anomalo) sarà presente nel gamete che formerà lo
    zigote e non esiste in tali casi alcuna
    differenza di sesso in quanto il gene anomalo è
    allocato in un cromosoma autosomico.

27
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Questo gene, dato che l'allele sano non è capace,
    come avviene nel caso della patologia autosomica
    recessiva, di proteggere il soggetto portatore
    della malattia, determinerà la comparsa della
    malattia in condizioni di eterozigosi.
  • In genere, l'omozigosi nella patologia
    autoso-mica dominante non è compatibile con la
    vita.

28
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • In caso di patologia autosomica dominante un
    malato affetto avrà uno dei genitori malato così
    come anche il 50 dei figli saranno malati.
  • La malattia dominante di norma si trasmette senza
    salto generazionale tranne che per difetti di
    penetranza ed in tal caso si avrà una
    manifestazione irregolare
  • E' ovvio da quanto visto finora che i fratelli di
    un soggetto malato saranno indenni come indenni
    saranno anche i loro figli sani.
  • Pur tuttavia occorre essere prudenti in quanto
    una bassa penetranza potrà essere causa di un
    consiglio genetico errato.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Le malattie ereditarie dominanti sono almeno 934.
  • ESEMPI DI MALATTIE EREDITARIE DOMINANTI
  • - acondroplasia
  • corea di Huntington
  • - retinoblastoma ereditario
  • cataratta congenita
  • sindrome di Marfan
  • miotomia di Steinert

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • La consulenza genetica in caso di patologia
    autosomica recessiva.
  • Nella patologia autosomica recessiva i portatori
    sani sono numerosissimi ma l'allele sano allogato
    nel cromosoma omologo proteggerà quel soggetto
    dalla manifestazione della malattia.
  • Al contrario il malato di tale patologia è un
    soggetto omozigote con entrambi gli alleli
    anomali
  • I suoi genitori, apparentemente sani, sono, per
    contro, eterozigoti.

31
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • In caso di unione di due portatori sani, i figli
    saranno malati nel 25, portatori nel 50 e
    totalmente indenni nel rimanente 25.
  • Sarà il caso a decidere di quale dei tre gruppi
    il figlio farà parte e la malattia in tal caso
    non avrà alcun rapporto con il sesso.

32
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Se il gene anomalo per patologia recessiva è
    allocato nel cromosoma X parleremo di patologia
    legata al sesso.
  • Un grosso contributo al trattamento di tali forme
    di patologia verrà dallo screening dei portatori
    sani ove esso è possibile.
  • Screening assolutamente indispensabile nel caso
    di fratelli di soggetti malati.

33
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Si comprende quindi facilmente che sono da
    sconsigliare i matrimoni tra consanguinei in
    quanto la consanguineità con-centra
    artificialmente i portatori sani di una patologia
    recessiva consentendo l'unione di alleli
    patologici identici.

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Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • ESEMPI DI MALATTIE EREDITARIE RECESSIVE
  • Talassemia
  • Malattia fibrocistica
  • Fenilchetonuria
  • Condrodistrofia
  • Retinite pigmentosa

35
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Ereditarietà legata al sesso
  • L'ereditarietà legata al sesso segue le leggi
    della patologia autosomica recessiva con la
    differenza che, essendo il gene malato
    localizzato nel cromosoma X, la mani-festazione
    della malattia si avrà solamente in caso di figli
    maschi, ove il cromosoma X è uno solo e quindi si
    comporta come omozigote, mentre la manifestazione
    della malattia sarà sempre assente nelle femmine
    che, con due cromosomi X, saranno delle
    portatrici sane eterozigoti.

36
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • In funzione di quanto su detto potremo
    quantificare al 50 il rischio di figli maschi
    malati ed al 50 l'incidenza delle femmine
    portatrici sane.
  • La consulenza genetica in tali forme di malattie
    è agevole in quanto, ricostruendo l'albero
    genealogico si vede che la patologia si riscontra
    solo nella linea materna.
  • Nel caso in cui nessun membro delle famiglia
    materna è malato sono possibili due eventualità o
    esiste una bassa penetranza o ci troviamo di
    fronte a un problema di nuova mutazione.

37
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • L'unione di un malato con una donna sana darà
    luogo alla nascita di maschi sani e figlie tutte
    portatrici mentre l'unione di un malato con una
    portatrice, pos-sibile tra consanguinei, può dare
    luogo alla nascita di figlie malate.

38
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • ESEMPI DI MALATTIE LEGATE AL SESSO
  • deficit di glucosio 6-fosfatodeidrogenasi
  • miopatia di Duchenne
  • emofilia

39
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Il matrimonio tra consanguinei.
  • Aumenta la possibilità che si uniscano due
    portatori sani della stessa patologia con
    conseguente aumento del rischio che nasca loro un
    bambino malato.
  • Il matrimonio tra consanguinei ha un incidenza
    che oscilla intorno all1 ed in questa
    situazione è possibile prevedere la nascita di un
    bambino malato nel 25 dei casi.

40
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Questi rischi di patologia conge-nita derivano
    dal fatto che nella popolazione in genere
  • un soggetto su 22 è portatore sano di
    mucoviscidosi,
  • uno su 30 di albinismo
  • ed uno su 30 di sordità.

41
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • I nati malformati
  • Nella maggior parte dei casi la malformazione è
    accidentale.
  • Solo in un numero ridotto di casi essa può essere
    di natura ereditaria e queste solo raramente si
    trasmettono con le leggi dell'ereditarietà
    monofattoriale ma più spesso con quelle delle
    ereditarietà multifattoriale

42
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Alla nascita di un malformato è, quindi,
    necessario fare un'accurata anamnesi.
  • Si cercherà, così, di individuare un eventuale
    agente teratogeno quali malattie infettive (es.
    rosolia), farmaci, ormoni, radiazioni ionizzanti,
    diabete materno, inquinanti ambientali ecc. che,
    quando evidenziato, ci consentirà di prevedere
    una successiva gravidanza normale rassicurando in
    tal modo i genitori .

43
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • In genere vale la regola che se la malformazione
    è bilaterale e simmetrica è ereditaria
    contrariamente alle malformazioni unilaterali ed
    isolate.
  • Tale suddivisione non è netta
  • Molte malformazioni ereditarie si determinano con
    le regole dell'ereditarietà multifattoriale ove
    ai fattori ereditari si sommano i fattori
    ambientali.
  • In questo caso è necessario che le due concause
    si sommino affinchè si manifesti la patologia
    malformativa.

44
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Nella genesi delle malformazioni un ruolo
    importante viene svolto anche dalla patologia
    cromosomi-ca. numerica o strutturale, che è la
    causa del 7 delle malformazioni.

45
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Nel dare il consiglio genetico, in caso di un
    figlio malformato, occorre una grande esperienza
    nonché una approfondita conoscenza della
    letteratura perché accanto a quadri molto chiari
    esistono quadri di difficile interpretazione
    quali alcune sindromi malformative che si
    accompagnano a ritardo mentale e che sono
    trasmesse secondo le regole della ereditarietà
    autosomica recessiva.

46
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Natimortalità
  • II consiglio genetico in questi casi sarà
    possibile solamente dopo che è stata fatta la
    diagnosi mediante cariotipo, fotografia,
    radiografia, autopsia del nato morto.
  • Ricordiamo che la patologia cromosomica è causa
    di natimortalità nel 5-10 dei casi.
  • Altre importanti cause di natimortalità sono le
    malattie genetiche trasmesse ereditariamente
    secondo le regole dell'ereditarietà autosomica,
    recessiva e legata al sesso.

47
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Aborti
  • In caso di aborto ripetuto è sempre consigliabile
    fare il cariotipo del prodotto abortivo e di
    entrambi i genitori anche se solamente nel 2-3
    dei casi si troverà, nella coppia, una patologia
    cromosomica.
  • Se non si riscontra alcun tipo di patologia una
    ulteriore gravidanza non va sconsigliata.

48
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • Per potere effettuare una corretta consulenza è
    indispensabile
  • una corretta valutazione dei fattori di rischio
  • la conoscenza della patologia in causa.

49
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • -Informazione chiara e dettagliata In modo che
    la coppia possa scegliere con tutte le
    informazioni possibili.
  • Il consiglio genetico non deve assoluta-mente
    servire per fare eugenetica.

50
Diagnosi prenatale Consultazione genetica
  • La Diagnosi Prenatale (DP) nata nel 1972 con
    l'amniocentesi ha un effetto positivo sul
    prosieguo della gravidanza a rischio in quanto
    spesso rassicura la coppia.
  • La valutazione del rischio, valutato
    preliminarmente, resta sempre alla base della
    proposta della DP.
  • Non è corretto influenzare la coppia ma lasciarli
    liberi nei loro ideali. Occorre solamente
    informarli.
  • La richiesta di DP in questi anni è fortemente
    aumentata, banalizzata fin quasi a renderla
    desiderabile per tutte le gravidanze.

51
Diagnosi prenataleTecniche di prelievo per la
D.P.
  • Villocentesi
  • Ha l'inconveniente di poter essere alterata da
    una contaminazione di tessuti matemi.
  • analisi del cariotipo (prelievo precoce,
    maggiori rischi rispetto all'amniocentesi,
    difficoltà interpretative)
  • analisi di malattie metaboliche (dosaggio
    diretta dell'attività enzimatica)
  • nella biologia molecolare (per le malattie
    genetiche cui è stato localizzato e mappato il
    gene)

52
Diagnosi prenataleVillocentesi
  • PRELIEVO DEI VILLI CORIALI
  • II principale vantaggio è quello di poter fornire
    una D.P. in epoca molto precoce (10 o 11
    settimana)

53
Diagnosi prenataleTecniche di prelievo per la
D.P.
  • Amniocentesi
  • Nata nel 1972 rimane valida dall'80 al 90 dei
    casi.
  • Analisi del cariotipo
  • Analisi genetiche
  • Analisi per Malattie Infettive

54
Diagnosi prenataleTecniche di prelievo per la
D.P.
  • Cordocentesi
  • rapido cariotipo fetale (per indicazioni non
    programmate)
  • malattia genetica di un derivato del sangue
    (emofilia, deficit di a-1-antripsina)
  • malattia genetica di un elemento figurato del
    sangue (linfociti T o B nei deficit immunitari,
    talassemia)
  • malattie parassitarie o virali.

55
Diagnosi prenataleTecniche di prelievo per la
D.P.
  • Fetoscopia
  • Ha perso l'indicazione principale per cui era
    stata ideata il prelievo del sangue fetale.
    L'alto rischio connesso con questa metodica ha
    fatto sì che oggi essa è limitata alla
  • visione diretta del feto per una diagnosi certa
    di un preciso danno morfologico (sindattilia
    cutanea nella acrocefalosindattilia)
  • biopsia cutanea del feto nelle gravi
    genodermatosi (keratoma maligno, eritrodermia
    bollosa, ittiosi grave, ecc)
  • biopsia epatica (in alcune enzimopatie deficit
    di fenilalanina idrossilasi, enzimi del ciclo
    dell'urea)

56
Diagnosi prenataleTecniche di prelievo per la
D.P.
  • La D.P. presuppone, come abbiamo visto, un
    prelievo embrio-fetale che per definizione è
    invasivo e quindi responsabile di un certo numero
    d'inconvenienti tra i quali predomina la minaccia
    d'aborto.
  • Occorre distinguere quanto tocca alla D.P. e
    quanto tocca al rischio spontaneo.

57
Diagnosi prenataleTecniche di prelievo per la
D.P.
  • Non è facile
  • alcune minacce d'aborto si verificano per
    anomalie cromosomiche che scoperte durante una
    D.P. possono condurre ad una interruzione della
    gravidanza indipendentemente da essa
  • un certo numero di interruzioni mediche sono
    determinate da anomalie che da sole avrebbero
    determinato la minaccia d'aborto

58
Diagnosi prenataleTecniche di prelievo per la
D.P.
  • Gli aborti osservati rappresentano la somma dei
    casi dovuti al prelievo e di quelli spontanei
  • Nella popolazione in generale il rischio della
    minaccia d'aborto è del 2.1

59
Diagnosi prenataleTecniche di prelievo per la
D.P.
  • Fattori che possono aumentare i rischi
    dell'aborto spontaneo sono quelli che inducono la
    coppia a richiedere la D.P.
  • - età materna avanzata (cromosomopatie e minore
    "capacità " dell'utero)
  • - precedenti aborti spontanei (tasso d'aborto
    spontaneo del 5,5 0,6/1,4)
  • - precedenti interruzioni mediche della
    gravidanza.

60
Diagnosi prenataleAmniocentesi
  • Lamniocentesi è il prelievo, per via
    transaddominale, di liquido amniotico.
  • Si distingue una amniocentesi precoce che si
    pratica per la diagnosi prenatale quale
    completamento della consulenza genetica ed una
    amniocentesi tardiva che serve a monitorare una
    gravidanza patologica (es. studio dei fosfolipidi
    del L.A. )

61
Classificazione
  • Precocissima
  • 13 - 14 Settimana

Precoce 15 - 18 Settimana
Tardiva dopo la 20 Settimana (26-28)
  • PREFERITA
  • Minor rischio abortivo
  • Volume utero e liquido amniotico adeguati
  • Ottimo rapporto cellule vitali-non vitali

INDICAZIONI OSTETRICHE PIU SPECIFICHE
62
AmniocentesiTecnica di prelievo di liquido
amniotico in cui sono contenute cellule di
sfaldamento fetale
63
Diagnosi prenataleAmniocentesi
  • Epoca di prelievo
  • II prelievo di norma si effettua alla 17
    settimana tra la 16 e la 18 (confermata
    ecograficamente)
  • Tale periodo è il più favorevole in quanto
  • si è già superato il periodo di maggior frequenza
    di aborto spontaneo.
  • le cellule vitali sono numerose
  • il prelievo è tecnicamente facile (l'uovo occupa
    tutta la cavità uterina, il L.A. oscilla tra 100
    e 280 ml, l'utero è divenuto organo addominale,
    l'abbondanza del L.A. salvaguarda dalla
    possibilità di ledere il feto).

64
Diagnosi prenataleEsami su siero materno
  • ESAMI SU SIERO MATERNO
  • Screening DTN

65
Diagnosi prenataleScreening per DTN
  • L'alfa-fetoproteina (AFP) è una proteina
    oncofetale la cui funzione nel feto umano resta
    largamente sconosciuta.
  • E' prodotta dal fegato fetale e dal sacco
    vitellino ed è la più importante proteina sierica
    nella vita fetale precoce.

66
Diagnosi prenataleScreening per DTN
  • I livelli plasmatici fetali hanno picco a 10-13
    settimane per poi ridursi progressivamente fino
    al momento del parto.
  • Anche i livelli nel liquido amniotico hanno un
    picco nel secondo trimestre, mentre quelli nel
    siero materno continuano ad aumentare fino alla
    28-32 settimana di gestazione.
  • Questa discrepanza può essere dovuta al rapido
    aumento della superficie deputata alla diffusione
    transplacentare e transamniotica in questo
    periodo.

67
Diagnosi prenataleScreening per DTN
  • Appena dopo la scoperta dell'AFP, sono state
    notate associazioni tra alcune neoplasie e la
    presenza di AFP nel siero.
  • Nel 1967 è stata osservata un'associazione tra
    AFP del fluido amniotico (AFAFP) e la nefrosi
    finnica, prima correlazione riconosciuta con una
    condizione fetale.
  • Nel 1974 Wald e coll. e Brock e coll. hanno
    evidenziato, in modo indipendente, un rapporto
    tra difetti del tubo neurale fetale ed alti
    livelli di AFP nel siero materno (MSAFP).

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Diagnosi prenataleScreening per DTN
  • Oltre all'età gestazionale, è stato osservato che
    numerosi altri fattori influenzano i livelli di
    MSAFP, e quindi l'interpretazione del rischio
    peso materno, razza, presenza di diabete mellito
    insulino-dipendente (IDDM) e gravidanze multiple.
  • Nelle donne di grossa corporatura si determina
    una diluizione dell'AFP che origina dal feto e si
    hanno quindi livelli medi di MSAFP più bassi.
  • Le donne nere hanno livelli di MSAFP dal 10 al
    15 più elevati delle donne non nere e i livelli
    di MSAFP nelle gravidanze di IDDM sono più bassi
    che nella popolazione generale.

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Diagnosi prenataleScreening per DTN
  • La quantità di AFP che entra nel circolo materno
    è direttamente proporzionale al numero dei feti
    perciò, è circa doppia in gravidanze gemellari.
  • Sono stati anche studiati gli effetti del fumo di
    sigaretta sui livelli di AFP e i valori medi
    delle donne che fumano sono più alti del 30
    rispetto a quelli di donne che non fumano.

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Diagnosi prenataleScreening per DTN
  • Poiché, ripetendo l'esame, i valori che in primo
    prelievo erano agli estremi delle curve di
    distribuzione si spostano verso il centro delle
    suddette curve, da un terzo a metà delle donne
    con indagini inizialmente positive ha un secondo
    test negativo.
  • Se a un esame ripetuto una paziente ha una MSAFP
    elevata, è consigliabile eseguire un'ecografia
    per confermare le date, escludere parti gemellari
    o morti fetali intrauterine e per ricercare
    eventuali anomalie.

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Diagnosi prenataleScreening per DTN
  • I programmi di screening sono capaci di
    evidenziare sino al 90 di feti anencefalici e
    l'80 di spine bifide aperte, con un tasso di
    falsi positivi del 4 (limite di MOM 2,0).
  • Possono essere evidenziati quasi tutti i feti con
    gastroschisi e sino al 70-80 di quelli con
    onfalocele.

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Diagnosi prenataleScreening per DTN
  • Di pari passo con lo sviluppo di nuovi metodi di
    screening dell'MSAFP, è andata migliorando anche
    l'ecografia fetale.
  • Dal 1986, da quando cioè Nicolaides e coll. hanno
    notato che la spina bifida aperta è quasi sempre
    associata ad alterazioni dell'anatomia
    intracranica evidenziate all'ecografìa, la
    sensibilità della scoperta della spina bifida
    aperta è aumentata sino a raggiungere ora il
    100.
  • Il tasso di diagnosi di anencefalia dovrebbe
    essere del 100 in tutti i centri che effettuano
    l'ecografia. I tassi di diagnosi riportati per la
    spina bifida aperta variano in rapporto al
    centro, ma vanno generalmente dal 71 al 100.

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Diagnosi prenataleScreening Down
  • Diminuzione dell'MSAFP.
  • Appena dopo l'introduzione del test della MSAFP
    per la diagnosi di difetti del tubo neurale nei
    primi anni ottanta, è stato osservato che feti
    con sindrome di Down avevano un'MSAFP più bassa
    nel secondo trimestre.
  • In gravidanze in cui il feto ha una sindrome di
    Down, i livelli di AFP in siero materno, liquido
    amniotico e cordone fetale sono tutti più bassi.

74
Diagnosi prenataleScreening Down
  • Altri markers biochimici.
  • Dopo l'introduzione dello screening della MSAFP,
    sono stati studiati altri markers biochimici da
    utilizzare in screening per la diagnosi di
    sindrome Down
  • E' stato osservato che sia l'estriolo non
    coniugato (uE3) che la gonadotropina corionica
    umana (HCG) aggiungono specificità e sensibilità
    allo screening biochimico del secondo trimestre
    per la sindrome Down

75
Diagnosi prenataleScreening Down
  • Come l'AFP, l'uE3 ha dimostrato in alcuni studi
    di essere dal 25 al 30 inferiore nelle
    gravidanze con sindrome Down.
  • Al contrario, i livelli di HCG sono più elevati
    nelle gravidanze affette, con un valore mediano
    circa doppio rispetto a quello dei controlli
    normali.

76
Diagnosi prenataleScreening Down
  • Associazione di markers biochimici.
  • Poiché questi 3 markers - AFP, uE3 e HCG - sono
    tutti indipendenti dall'età della madre e solo
    debolmente correlati l'uno all'altro, possono
    essere utilizzati in associazione per calcolare
    il rischio di DS nel feto.
  • TRI-TEST

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Diagnosi prenataleScreening Down
  • Come nello screening con AFP, i valori biochimici
    sono usati in associazione all'età della madre.
  • L'impiego di tutti e tre i valori aumenta la
    sensibilità ed abbassa il tasso di falsi positivi.

78
Diagnosi prenataleScreening Down
  • Con tale screening si riesce ad evidenziare dal
    58 al 91 di feti Down.
  • I falsi positivi oscillano intorno al 5-6.
  • La maggior parte dei centri ha fissato il valore
    soglia su 1/270 che corrisponde al rischio di una
    donna a 35 anni. Con tali valori si ottiene
  • la diagnosi nel 65 dei casi
  • un tasso di falsi positivi del 7-8.
  • Se si abbassa tale soglia si riducono sia le
    diagnosi che i falsi positivi

79
Diagnosi prenataleScreening Down
  • Il protocollo per lo screening è analogo a quello
    visto per MAFP.
  • Importanti sono
  • il peso,
  • la razza,
  • il diabete insuline dipendente,
  • la gravidanza multipla
  • non il fumo di sigaretta.
  • Come per l'AFP non è consigliabile ripetere il
    test.
  • Anche per lo screening è essenziale l'esatta
    determinazione dell'età gestazionale.

80
Diagnosi prenataleScreening Down
  • Screening nel primo trimestre
  • Il tritest comporta una diagnosi alla 16 o 19
    settimana di gravidanza.
  • Numerosi autori hanno valutato l'efficacia dello
    screening biochimico nel primo trimestre.

81
Diagnosi prenataleScreening Down
  • Sembra che anche l'AFP e l'uE3 siano bassi nel
    primo trimestre di una gravidanza DS, i livelli
    di HCG totali sono normali mentre i livelli di
    ß-HCG libero sembrano essere significativamente
    aumentati in questo come anche nel secondo
    trimestre. Osservazioni analoghe sono state fatte
    anche per la PAPPA e per la dimeric inhibina A.

82
Diagnosi prenataleScreening Down
  • Nel I trimestre si utilizzano 2 markers
    biochimici
  • BETA HCG libero
  • PAPPA
  • BI-TEST
  • Spesso associato alla TRANSLUCENZA NUCALE

83
Diagnosi prenataleScreening Down
  • La valutazione della translucen-tezza nucale ha
    evidenziato che una misura gt 3 mm si associa nel
    75 ad un cariotipo anomalo indicando così una
    sensibilità del 75 e un tasso di falsi positivi
    del 4.

84
Diagnosi prenataleScreening Down
  • Il bi-test associato alla translucenza nucale ha
    una sensibilità del 90- 95 circa

85
Diagnosi prenataleScreening trisomia 18
  • Diagnosi di trisomia 18
  • In caso di trisomia 18 i tre analiti utilizzati
    per lo screening Down sotto tutti notevolmente
    ridotti.
  • L'AFP 0,6 MOM,
  • l'uE3 0,5 MOM
  • l'HCG 0,3 MOM.

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Diagnosi prenataleScreening in pz gt 35a
  • Screening in pz gt 35a
  • Uno screening biochimico in donne di età maggiore
    ha vantaggi e limitazioni.
  • Poiché nel calcolo si usa l'età, una grande
    percentuale di pazienti con più di 35 anni è
    positivo allo screening.

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Diagnosi prenataleScreening in pz gt 35a
  • Alcune anomalie cromosomiche sfuggono, anche se
    la maggior parte è meno grave della trisomia 21
    (cioè aneuploidie del cromosoma sessuale) o
    associate a malformazioni strutturali talmente
    significative (trisomia 13 o 18) che possono
    essere in larga parte scoperte all'indagine
    ecografica del secondo trimestre.

88
Diagnosi prenataleScreening in pz gt 35a
  • E' quindi importante che le donne di età maggiore
    che scelgono lo screening biochimico siano a
    conoscenza sia della natura dei test di screening
    che del fatto che un risultato normale di uno
    screening non può escludere una trisomia 21 o
    altre aneuploidie cromosomiche nel loro feto.
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