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IL TESTO TEATRALE

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Title: IL TESTO TEATRALE


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IL TESTO TEATRALE
2
Cosè il teatro?
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CHE COSE IL TEATRO?Dal greco theàtron,
collegato al verbo theàomai osservare, essere
spettatore
  • È lo spazio, ledificio in cui si svolgono le
    rappresentazioni drammatiche
  • È lo spettacolo che si svolge nello spazio
    teatrale (dal latino spectaculum, che deriva dal
    verbo specto, guardo)
  • È un genere letterario, che comprende linsieme
    dei testi destinati alla recitazione

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Lo spettacolo teatrale
  • È diverso da ogni altra forma di
    comunicazione, come cinema o televisione, perché
    vi è COMPRESENZA fisica reale di emittente
    (attore) e destinatario (pubblico) e
    SIMULTANEITA di produzione e comunicazione.
  • È un unicum irripetibile!

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Il testo teatrale
  • È il testo drammatico (dal verbo greco drao,
    agisco), ossia lopera letteraria scritta
  • È lo spettacolo teatrale, messo in scena a
    partire dal testo scritto ad opera di attori (dal
    latino ago, agire), davanti ad un pubblico, in
    uno spazio scenico ben definito sarebbe meglio
    definirlo testo spettacolare

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Il testo drammatico nel suo insieme (battute,
didascalie, note) può solo suggerire una messa in
scena virtuale
  • chi si reca a teatro dimostra di sapere che
    lo spettacolo non è incluso nel testo drammatico,
    né predeterminato da esso al regista è concessa
    licenza di tradire lopera letteraria!

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IL GENERE DRAMMATICO
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Cosa dunque distingue il testo teatrale da quello
narrativo?
  • Aristotele (Poetica) si può imitare in due
    modi diversie cioè o in forma narrativa o in
    forma drammatica, e allora sono gli attori che
    rappresentano direttamente tutta intera lazione,
    come se ne fossero essi medesimi i personaggi
    viventi e operanti

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FABULA
  • testo narrativo
  • Testo teatrale
  • prevede un narratore è un testo prevalentemente
    diegetico
  • esclude un narratore è un testo mimetico
  • (Dal greco mimesis, imitazione
  • è infatti essenzialmente costituito dalle
    parole e dai gesti degli attori)

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Situazione comunicativa del testo narrativo
  • Autore (emittente)
  • narratore fatti narrati
  • lettore (destinatario)

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Situazione comunicativa del testo drammatico
  • autore (emittente)
  • io personaggio messaggio tu
    personaggio
  • pubblico (destinatario)

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Tempo e spazio
  • T. narrativo
  • vari livelli temporali
  • spazio dazione illimitato
  • T. drammatico
  • lazione si svolge nel presente
  • il campo dazione è limitato alla scena

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Struttura del testo drammatico
  • Si apre con lelenco dei personaggi tutta
    lazione è contenuta nelle loro parole, nel
    dialogo
  • Può essere suddiviso in atti (frazionamento
    dellazione scenica in unità autonome possono
    corrispondere a momenti successivi della
    struttura del dramma oppure essere legati al
    passare del tempo o ancora essere funzionali alla
    semplice necessità (riposo per gli attori,
    cambio di scenografie o costumi)

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  • Gli atti si suddividono in scene parti unitarie
    nelle quali agiscono gli stessi attori un cambio
    di scena significa che uno o più attori sono
    entrati o usciti dallazione. argomento. Se il
    numero delle scene è elevato, la rappresentazione
    sarà molto movimentata, se è limitato, sarà più
    statica.

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  • Consta di parti differenti, distinte anche da
    caratteri grafici diversi
  • Le battute parole dei personaggi (alternate nei
    dialoghi)
  • I monologhi
  • Gli a parte parole dei personaggi rivolte al
    pubblico, pronunciate come se nessuno sul palco
    le sentisse
  • Le didascalie

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  • Le didascalie indicatori di ordine pratico dati
    dallautore per indicare lo sfondo dellazione
  • Generalmente in corsivo e spesso tra parentesi
    hanno come destinatari i lettori e chi mette in
    scena il testo.
  • Contengono ,di norma, tre tipi di informazioni
  • Descrizioni di luoghi e di personaggi
  • Indicazioni relative allazione scenica
    (movimenti e gesti)
  • Annotazioni sulla recitazione (tono di
    voce,ritmo)

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Il sottotesto
  • Nel momento in cui il testo drammatico
    diviene performance teatrale, si arricchisce del
    sottotesto, cioè lintenzione con la quale quel
    personaggio pronuncia quella frase
  • lattenzione si sposta da che cosa dice a
    come lo dice

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Il dramma consiste prima di tutto in un io che
si rivolge a un tu, nel qui e ora (K.Elam,
Semiotica del teatro)
  • sono perciò presenti in maniera massiccia i
    deittici, indicatori pronominali (io, tu, questo,
    quello,) o avverbiali (qui, là, ora, così,) che
    pongono il messaggio in situazione, lo
    riferiscono al qui e allora dellazione teatrale
  • fungono da tramite tra linguaggio verbale e
    linguaggio gestuale

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Le origini del teatro
  • Le prime forme costituite di attività
    teatrale si ebbero in Grecia, soprattutto ad
    Atene, ed erano legate a feste religiose
  • Nella polis avevano un altissimo valore
    sociale
  • Agli spettacoli, allestiti a spese pubbliche
    o dei cittadini più ricchi, partecipavano tutti i
    cittadini
  • Gli argomenti di tragedie e commedie erano
    tratti dalla tradizione mitica ed epica
  • Avevano lo scopo di proporre argomenti di
    riflessione e di maturazione dellanimo

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Nel Medioevo
  • Rappresentazioni a carattere essenzialmente
    religioso (episodi della vita di Cristo o dei
    santi)
  • Scopo coinvolgere emotivamente gli spettatori
  • Spettacoli profani condannati dalla Chiesa

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Nel Rinascimento
  • Dalla fine del 400 spettacoli sul modello
    dei classici antichi, destinate ad una èlite
    culturale rappresentate nelle corti e nei palazzi
    dei signori
  • Verso la fine del 500 comparvero i primi
    edifici destinati alle rappresentazioni
  • Dalla seconda metà del 500 nasce la
    Commedia dellArte

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Commedia dellArte (o commedia allimprovviso)
  • Compagnie itineranti di attori professionisti
    (anche donne)
  • Gli spettacoli erano recitati a partire da un
    canovaccio (breve trama) ed erano in gran parte
    dimprovvisazione
  • Gli attori rivestivano il ruolo di personaggi
    convenzionali e stilizzati in tipi fissi, detti
    maschere, con caratteri semplificati e prevedibili

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Nel 600 e nel 700
  • Teatro popolare di compagnie girovaghe, sul
    modello della Commedia dellArte
  • Teatro colto, limitato allèlite intellettuale
  • Shakespeare in Inghilterra, Calderon de la Barca
    in Spagna, Corneille, Racine e Moliere in
    Francia, Goldoni in Italia

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Nel Romanticismo
  • Il teatro fu visto come un modo per agitare i
    problemi dellanima, per esercitare una profonda
    influenza sociale e per creare una nuova morale
  • Intorno alla metà dell800 si dissolse la
    differenza tra tragedia e commedia e nacque il
    dramma borghese, che rappresentava appunto il
    mondo e le problematiche della società borghese
    (Ibsen, Strindberg, Checov)

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  • Nascono in tutta Europa teatri stabili
  • Gli attori iniziarono ad essere considerati
    artisti
  • Nuovi modelli di architettura teatrale
  • Modello francese cresce la separazione tra palco
    e platea
  • Modello tedesco gradinate per gli spettatori,
    palcoscenico più grande, spazio apposito più
    basso sotto il palco per lorchestra (golfo
    mistico)

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Nel Novecento
  • Cè la tendenza ad annullare la distanza tra
    attori e spettatori spesso si annulla la
    differenza tra palcoscenico e platea (teatro
    totale) col palcoscenico in mezzo alla platea
    gli spettatori osservano gli attori da tutti i
    lati e partecipano non solo con adesione emotiva,
    ma anche con riflessione critica e consapevolezza

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  • Il teatro diventa occasione di riflessione e
    presa di coscienza della realtà. È il teatro, per
    esempio, di Bertolt Brecht teatro epico, con
    una funzione critica e rivoluzionaria rispetto
    alla società industriale capitalistica

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  • A partire dagli anni 50 vengono sviluppati i
    temi della solitudine, dellincapacità di
    comunicare, dellalienazione è emblematico il
    teatro dellassurdo di Beckett e Ionesco
    (raccontano casi emblematici di una condizione
    assurda)
  • Non lontano dal teatro dellassurdo è Dario
    Fo che ripropone, in chiave farsesca, la
    condizione delluomo moderno oppresso e
    disorientato da regole e imposizioni, gestito da
    un potere ipocrita e mistificatore

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Gli elementi della messa in scena teatrale
E loperazione di traduzione di un testo
drammatico scritto in SPETTACOLO. Essa richiede
la collaborazione delle seguenti componenti
  • Il regista
  • Gli attori
  • Il pubblico
  • La scenografia
  • I costumi
  • Le luci
  • La musica
  • I rumori

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IL REGISTA
Come il drammaturgo è lautore del testo
drammatico,il regista è il principale autore
della messa in scena ,o meglio il coordinatore di
un lavoro che coinvolge molte professionalità.Egli
può decidere o di rimanere fedele al testo o di
reinterpretarlo e adattarlo liberamente o in
parte. Come figura è comparsa solo alla fine
dellOttocento, sostituendo quella del
CAPOCOMICO. Ogni regista ha un suo stile che
dipende dalla sua poetica teatrale e
dallutilizzo che fa dei linguaggi a sua
disposizione.
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GLI ATTORI
Sono il punto focale dello spettacolo. A
differenza di quelli cinematografici, non hanno
la possibilità di ripetere una scena venuta male,
per cui devono essere dotati di calma e di
concentrazione.In particolare devono essere in
grado di controllare - la propria voce - la
propria mimica facciale - i gesti
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IL PUBBLICO
E lelemento che fa la differenza principale
tra la recitazione al cinema e quella nel cinema.
Il teatro, infatti,si svolge in diretta di fronte
al pubblico, che partecipa in un certo senso alla
rappresentazione. Le sue risposte possono
caricare e riempire di entusiasmo gli attori o al
contrario frenarli e demoralizzarli. Poiché,
inoltre, il teatro si basa sullimitazione della
realtà, il pubblico accetta questa convenzione (
PATTO ) così come gli attori recitano come se il
pubblico non esistesse (quarta parete ).
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I COSTUMI
Gli abiti di scena permettono allo spettatore di
comprendere la provenienza sociale di ciascun
personaggio e lepoca in cui si svolge la
storia. Possono essere realistici o simbolici e
più o meno dettagliati.
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LE LUCI
Lilluminazione era un elemento sconosciuto in
epoca antica, quando le recite avvenivano di
giorno. Con lintroduzione dei teatri coperti,
dal Cinquecento in poi,venne illuminato il palco
con candelabri o lampade a petrolio. Con
linvenzione dellelettricità fu anche
scongiurato il pericolo di incendi. Limpiego
delle luci è oggi affidato a tecnici che si
occupano di posizionare i riflettori. Esse
servono a - aumentare il realismo delle scene
- sottolineare gli effetti emotivi - creare
effetti simbolici
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LA MUSICA
Ha da sempre accompagnato gli spettacoli
teatrali ( vedi teatro greco). Il suo ruolo è
prevalentemente psicologico, perché tende a
commentare e a sottolineare le reazioni dei
personaggi e i cambiamenti di situazione, un po
come la colonna sonora del cinema.
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I RUMORI
I rumoristi, ovvero i tecnici che si occupano
della realizzazione dellapparato sonoro, creano
effetti che conferiscono naturalezza
allambientazione tuoni, scrosciare della
pioggia, motori di automobili ecc. Determinati
rumori contribuiscono ad aumentare la tensione
durante la rappresentazione per esempio, lurlo
di una donna o il rumore di una porta che cigola.
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