Title: Documenti e fonti
1Documenti e fonti
- Gli strumenti dello storico
2DOCUMENTOFONTE
- Documento è tutto ciò che porta in sé traccia
dello spirito e della mano umana (K. G. Droysen) - Fonte si definisce solo in rapporto alle
conoscenze che possiamo attingere dal documento
documento rispetto al passato, fonte rispetto al
futuro.
3LE FONTI
- FONTI PRIMARIE testimonianze dirette
- FONTI SECONDARIE testimonianze indirette
4LE FONTI SCRITTE
- MANOSCRITTE
- intenzionali
- - non intenzionali
- A STAMPA
- sempre intenzionali
5LE FONTI NON SCRITTE
- OGGETTI
- arte
- uso quotidiano
- TRACCE
- cultura materiale
- lingua, tradizioni, ecc.
- FATTI
- istituzioni
- usi e costumi
- lingua
6FONTI E BIBLIOGRAFIA
- FONTI tutto ciò che si riferisce al mio
problema storico sono lOGGETTO della mia
ricerca - BIBLIOGRAFIA tutto ciò che è stato scritto sul
mio problema storico o su ciò che lo può
illuminare sono lo STRUMENTO della mia ricerca
7LA BIBLIOGRAFIA
- BIBLIOGRAIA PRIMARIA libri frutto di un lavoro
di ricerca diretta sui documenti (es. una
monografia originale su un problema storico
particolare) - BIBLIOGRAFIA SECONDARIA libri scritti lavorando
su altri libri (es. un manuale o una sintesi
interpretativa)
8LE SCIENZE AUSILIARIE DELLA STORIA
- Filologia ( ricostruzione critica di un testo)
- Codicologia ( studio dei codici antichi)
- Paleografia ( studio delle antiche scritture,
per lo più latine medievali) - Diplomatica ( studio formale degli antichi
diplomi e documenti istituzionali) - Grafologia ( studio delle forme di scrittura
antiche o moderne) - Epigrafia ( studio delle antiche epigrafi su
pietra o marmo) - Sfragistica ( studio degli antichi sigilli)
- Numismatica ( studio delle antiche monete)
- Araldica ( studio degli antichi emblemi e stemmi)
9I LUOGHI DI LAVORO DELLO STORICO
- LARCHIVIO vi si conservano i documenti
- LA BIBLIOTECA vi si conservano i libri e le
collezioni di fonti a stampa - IL MUSEO vi si conservano fonti iconografiche o
materiali - IL MONDO osservando tutto ciò che è prodotto
umano
10LARCHIVIO
- Larchivio è la fotografia dellistituzione che
lo ha costituito, la memoria organizzata di
unistituzione. - Lordinamento originario corrisponde sempre a
criteri pratici (non a criteri conservativi o di
studio) bisogna sempre entrare nellottica
dellepoca per comprenderne il senso.
11LARCHIVIO
- Larchivio non è mai organizzato per argomenti,
come può esserlo una biblioteca. - E quasi sempre organizzato per funzioni.
- Es. Corte, Casa reale, Senato, Interni, Esteri,
Marina, Finanze, Materie religiose, Lettere
private, ecc.
12GLI ARCHIVI
- Archivi pubblici (ma purtroppo non sempre aperti
al pubblico!) statali, comunali o di enti
pubblici - Archivi privati (spesso confluiti in archivi
pubblici) archivi di grandi famiglie nobili,
borghesi o di aziende - Archivi notarili o giudiziari
- Archivi ecclesiastici Diocesani, parrocchiali,
di enti ecclesiastici
13ARCHIVI DI STATO
- Sono gli archivi delle capitali degli antichi
stati italiani - Torino, Milano, Venezia, Parma, Modena, Mantova,
Bologna, Firenze, Vaticano, Roma, Napoli,
Palermo, Cagliari - Oggi quasi ogni capoluogo di provincia ha un
archivio di stato.
14Per studiare letà moderna in Veneto
- Si debbono utilizzare gli archivi di Stato di
- Venezia (periodo medievale, 1517-1797)
- Milano (1805-1814, 1815-1859)
- Vienna (1815-1866)
- Oltre agli archivi locali e comunali
15ARCHIVI COMUNALI
- Atti delle antiche amministrazioni comunali, dai
liberi comuni medievali ad oggi. - Vi si trovano
- Referati, Estimi locali, Libri delle mutazioni,
anagrafi
16ARCHIVI NOTARILI
- Raccolgono gli archivi dei singoli notai del
distretto, solo dopo la cessazione della loro
attività . - Vi si trovano
- Contratti, doti, testamenti, inventari post
mortem. - Utilissimi per la storia della vita quotidiana.
17ARCHIVI DI ENTI
- Ospedali
- Ospizi
- Orfanotrofi
- Accademie
- UniversitÃ
- Conservano prevalentemente carte amministrative.
18ARCHIVI ECCLESIASTICI
- Diocesani
- Documenti sullattività dei vescovi, visite
pastorali, seminari, inquisizione locale, stati
delle anime - Parrocchiali
- Registri (battesimi, matrimoni, sepolture), stati
delle anime - Enti ecclesiastici
- Abbazie, monasteri, Confraternite
19ARCHIVI PRIVATI
- Famigliari
- Aristocratici, borghesi e mercanti (più rari),
intellettuali - Aziendali
- Manifatture, imprese commerciali o industriali
(solo nel XX secolo si incomincia a tutelarli)
20Veridicità delle fonti storiche
- Il problema dei falsi storici
21PERCHE I FALSI STORICI?
- Il testimone puo mentire (e spesso mente)
- Il testimone non riferisce tutto ciò che sa
- Il testimone riferisce tutto ciò che sa e ciò che
non sa lo inventa - Il testimone riferisce la sua veritÃ
(interpretata)
22I FALSI STORICI UNA TIPOLOGIA
- falso deliberato e intenzionale
- falso onesto
- plagio
- correzione del presunto errore
- rimaneggiamento sornione di un testo
- errore involontario
- deformazione della realta secondo schemi mentali
- le voci
- errata attribuzione
- nome falso attribuito a testo autentico
- testo falso attribuito a un nome noto
- testo falso e nome falso
23Il falso deliberato e intenzionale
- Il falso depoca
- Il falso posteriore (la falsa donazione di
Costantino, svelta da L. Valla) - I falsi darte
- I falsi diari di Hitler
24I falsi depoca medievali
- Il falso depoca di poco posteriore allepoca
del documento è un falso giuridico (o politico)
con la fabbricazione del quale si intendeva
tutelate la posizione di una persona o di un ente
(città , monastero) contro qualche altra persona o
ente, oppure si intendevano legittimare delle
pretese di dominio territoriale, di godimento di
beni ecc., che ad un certo punto della sua
esistenza un comune, un principe, un monastero,
si sentiva abbastanza forte per avanzare. - Diversamente dai falsi moderni, che interessano
solo per le vicende del falsificatore, i falsi
depoca medievale (coeve) sono importanti per la
storia dellepoca e chiariscono molte ragioni
delle dispute successive.
25I falsi cassinesi
- Pietro, diacono nellabbazia di Montecassino, è
autore di un Regesto del XII secolo dove sono
raccolti gli atti che riguardano il monastero
(nellordine le bolle pontificie, i diplomi
degli imperatori e dei re, dei duchi e dei
principi, i documenti privati) molti dei quali
falsi, dettati quasi sempre dal desiderio di
aumentare la gloria del monastero e di sancire
con atti ufficiali il suo potere ed i suoi
privilegi. Fra i falsi documenti vi è, ad esempio
latto con il quale Tertullio dona al monastero
dei beni in Sicilia
26I falsi di Ravenna (secc. XI-XII)
- Risalgono al periodo della lotta per le
investiture (1080-1084) si tratta di quattro
documenti prodotti dal partito dellantipapa
Clemente III (Guiberto, già arcivescovo di
Ravenna) allo scopo di contrastare le pretese
della Curia Romana e sostenere le rivendicazioni
imperiali. - Papa Adriano I, unitamente al clero e al popolo
di Roma, concede a Carlo Magno il diritto di
eleggere il papa, la dignità di patrizio romano e
linvestitura degli arcivescovi e dei vescovi. - Papa Leone VIII rinnova a Ottone I imperatore il
diritto di eleggere il pontefice e di investire
arcivescovi e vescovi. - Papa Leone VIII rinnova ancora a Ottone gli
stessi diritti. - Papa Leone VIII restituisce a Ottone I una serie
di donazioni fatte da vari signori e re
anticamente alla Chiesa (tutto lo Stato della
Chiesa, lItalia meridionale).
27Il Privilegium maius (1156, ma 1360)
- Nel 1156 limperatore Federico Barbarossa pareva
aver concesso ad Enrico II di Babenberg, duca
dAustria, un privilegio, il Privilegium Minus,
conosciuto però solo attraverso la cronaca di
Ottone di Frisinga. - Fra il 1369 e il 1370 le cancellerie ducali di
Rodolfo IV dAsburgo rendevano noto un altro
privilegio, il cosiddetto Privilegium Maius,
concesso dal medesimo Barbarossa il 17 settembre
1156, con il quale si concedevano ai duchi
dAustria il titolo di Arciduca palatino,
elevandoli così al di sopra degli altri principi
elettori, e la più ampia indipendenza
dallimperatore. Limperatore Carlo IV di
Lussemburgo (1354-1378) negava validità al
privilegio che veniva però successivamente
riconosciuto dallimperatore Federico III
dAsburgo nel 1453. In realtà si trattava di un
falso composto fra il 1356 e il 1359, teso a
sancire con un atto ufficiale le pretese della
casa dAsburgo nellambito dellimpero.
28Da cosa si riconosce il falso?
- Nel documento si parla della marchia a superiori
parte fluminis Anasi, cioè dellalta Austria,
che sarebbe stata aggregata nel 1156 al ducato
dAustria. Ma lalta Austria venne aggregata al
ducato solamente nel 1254 e il 1254 diviene così
il termine a quo per la composizione del
Privilegium. - In un altro punto del documento troviamo
menzionati i principes electores, ma questa
espressione è ignota ai documenti prima del 1273
ecco un altro termine a quo. - In un altro punto ancora il documento proclama
che solo al primogenito della casa dAustria
spetta il dominio, in aperta contraddizione con
la legge di famiglia del duca Alberto II
dAsburgo (1355), che stabilisce invece
luguaglianza di tutti i figli. - Un ulteriore confronto con la Bolla doro
dellimperatore Carlo IV (25 dicembre 1356)
dimostra che il Privilegium non può essere stato
redatto se non dopo la Bolla della quale tiene
conto. Ecco quindi il termine a quo condotto in
avanti sino al 1356. - Per definire il termine ad quem basta constatare
che in un documento del 18 giugno 1359 Rodolfo IV
dAsburgo si fa già chiamare Palatinus Archidux
Austriae, riprendendo il titolo coniato dal
Privilegium il Privilegium, inoltre, è citato,
tradotto in tedesco, in un documento 2 settembre
1359.
29Il falso onesto
- latto retrodatato
- il documento formalmente corretto ma non
corrispondente al vero
30Il plagio (non sempre disonesto)
- Copiare lopera altrui senza dichiarare la fonte
( prestito) - Frequentissimo fino a metà ottocento (interi
libri sono collages di citazioni di altri libri) - Compito dello storico e del filologo e
ricostruire le fonti (luniverso delle letture
di quellautore)
31La correzione del presunto errore
- Testi antichi mal compresi o mal intesi e
corretti dai copisti. - Molte correzioni successive creano un testo falso.
32Interpolazione o rimaneggiamento sornione di un
testo
- Aggiunta di testi o di parti apocrife allinterno
di testi originali (per attribuire ai grandi del
passato idee contemporanee) - Manipolazioni, tipiche delle edizioni
ottocentesche (censure, correzioni, sunti,
integrazioni) ad opera dei curatori - (es. gli insulti e le parolacce censurate nelle
prime edizioni delle lettere di Massimo
dAzeglio)
33Le false correzioni shakespeariane e la doppia
frode di Collier e Madden
- John Payne Collier è un intellettuale di umili
origini che inizia la sua carriera come
giornalista e critico teatrale agli inizi del XIX
secolo diviene quindi unautorità sulla storia
delle origini del teatro inglese vive infine gli
ultimi anni della sua vita in completa disgrazia,
dopo che alcuni dei suoi rivali avevano lo
avevano smascherato come falsario, rivelando che
gran parte dei documenti citati nelle sue opere
erano inventati. I - l suo falso più celebre è l in-folio di
Shakespeare commentato dal cosiddetto Vecchio
correttore, ossia un commentatore cinquecentesco
le cui correzioni al testo shakespeariano furono
ritenute autentiche da Collier ed inserite nelle
sue pubblicazioni. - Gli avversari di Collier dimostrarono che il
Vecchio correttore era un testo che presentava
pochi commenti e correzioni depoca, cui Collier
aveva aggiunto moltissima note di suo pugno
(prima a matita, poi a inchiostro), imitando
quasi alla perfezione la grafia antica.
34..ossia di come il falsario finì falsato
- Collier ammise di aver falsificato, in passato,
alcuni testi, ma negò di essere lautore delle
correzioni e si difese invano accusando altri di
aver ingannato la sua buona fede. - In realtà è assai probabile che in questo caso
Collier fosse innocente e che il palinsesto del
Vecchio correttore sia stato confezionato per
distruggere la reputazione di Collier da uno dei
suoi principali nemici lillustre bibliotecario
ed erudito sir Frederick Madden, conservatore
della sezione manoscritti del British Museum.
Madden odiava Coller per vari motivi e lo
disprezzava inoltre aveva libero accesso al
manoscritto da lui conservato la sua
preparazione in campo paleografico era nota (e la
sua grafia più simile a quella del Vecchio
correttore rispetto a quella di Collier).
35Lerrore involontario (frequentissimo)
- Tipico per i dati anagrafici
- errore di data (6/7/37 per 6/7/57)
- errore di nome (es. Romagnoli o Carmagnani per
Romagnani - errore di luogo (Trino (VC) per Torino)
- errore di grafia (es. Giampaolo, Gianpaolo per
Gian Paolo)
36La deformazione della realtà secondo i propri
schemi mentali
- I sogni, le apparizioni
- Gli animali mitici (es. le sirene, i ciclopi)
- le voci danno forma alle nostre paure
- (M. Bloch, La guerra e le false notizie )
37Lerrata attribuzione
- Galleria Nazionale di Dresda
- il ritratto di Ludovico il Moro a lungo
attribuito a Leonardo da Vinci, - poi rivelatosi
- (in seguito al ritrovamento dello schizzo
autografo nel 1846) - il ritratto dellorafo Morett di Basilea di Hans
Holbein
38La falsa attribuzione
- Operata da altri
- Voluta dallautore
- per coprirsi dietro un nome autorevole
- per coprirsi dietro a un defunto
39Erasmo da Rotterdam e lo pseudo Cipriano
- Anche un intellettuale irreprensibile come Erasmo
da Rotterdam è autore di un clamoroso falso,
fabbricato per meglio sostenere le proprie tesi. - Nel 1530 Erasmo pubblicò la quarta edizione delle
opere di san Cipriano, cui era stata inclusa,
allultimo momento, un ulteriore trattato fino
ad allora sconosciuto De duplice martyrio. Il
trattato elogiava le virtù dei martiri intesi nel
senso tradizionale del termine, coloro che erano
morti per essere stati testimoni di verità esso
però proseguiva elogiando anche altre forme di
vita cristiana equivalenti, per merito, al
martirio quella di quanti erano pronti a morire,
ma non erano chiamati a farlo quello della
vergine che lotta per non cadere in peccato - Ersamo aveva sempre disprezzato il genere di
cristianesimo di chi equiparava la sofferenza
alla virtù, preferendo di gran lunga limmagine
di Cristo uomo che spera di evitare la morte nel
Getsemani. Il testo di san Cipriano rispecchiava
alcuni elementi chiave del pensiero di Erasmo, in
quegli anni in polemica sia con lortodossia
cattolica, sia con Lutero. Il testo è inoltre
scritto un una splendido latino, ma appesantito
da citazioni bibliche e patristiche, poco
consuete in autori antichi. Questi elementi ed
altri vezzi letterari rendono lopera
riconoscibile come farina del sacco del grande
umanista fiammingo. Con quel falso egli cercava
di dimostrare lassenso della chiesa delle
origini alla propria visione della teologia.
40C. M. Pfaff, Scipione Maffei e i falsi frammenti
di santIreneo
- Il tologo tedesco Cehristoph Matthäus Pfaff,
dellUniversità di Tubinga, allinizio dl
Settecento sostenne di aver scoperto nella
biblioteca ducale di Torino quattro frammenti
attribuibili a santIreneo dai quali venivano
confermate le tesi pietiste secondo cui il fulcro
del cristianesimo era costituito dal semplice
verbo di Cristo, mentre le dispute dogmatiche non
sarebbero state che il frutto di malintesi. - Poco tempo dopo lerudito veronese Scipione
Maffei, trattenutosi per ragioni di studio a
Torino, dimostrò linesistenza, nella biblioteca,
dei frammenti di santIreneo, accusando Pfaff di
falsificazione, sebbene il teologo tedesco
difendesse ad oltranza la sua scoperta
attribuendo la scomparsa ad un incendio.
41La falsa data
- Luogo di edizione falso o immaginario (es.
Cosmopoli) - Artificio frequentissimo fra XVI e XVIII secolo
per evitare ritorsioni contro gli autori e gli
stampatori di testi proibiti
42Il nome falso attribuito a testo autentico
- il Piano di spartizione della Polonia di Pietro
il Grande (1710) - Il Testamento politico di Richelieu, edito nel
1688, subito contestato, denunciato come falso da
Voltaire tra il 1737 e il 1749, riabilitato da G.
Hanotaux nel 1880 in base a nuovi documenti. Ora
considerato autentico nella sostanza, ma non
redatto da Richelieu, bensì assemblato dai suoi
collaboratori, dopo la morte del cardinale, sulla
base di appunti e lettere autentiche.
43Il testo falso attribuito a un nome noto
- La donazione di Costantino a papa Stefano
- False edizioni si pubblicano documenti falsi
(per lo più lettere o memorie) dei quali non
esiste loriginale (es. le false lettere di
Maria Antonietta edite da P. Vogt di Hunholstein
nel 1864) tipica impostura erudita originata
dalla vanità dellautore o da un disegno politico
sotteso (es. le false lettere di vari
intellettuali europei a Gregorio Leti, Amsterdam
1700, opera dello stesso Leti)
44Il testo falso attribuito a un nome noto
- LHypomnesticon di santAgostino
- LHypomnesticon, attribuito a santAgostino,
divenne nel IX secolo oggetto di unaspra
controversia. - Icmaro di Reims giudicò lopera autentica.
- Prudenzio di Troyes la ritenne invece
inattendibile, perché divergente per stile e
contenuto dallopera agostiniana e perché non
compariva nel Commentario redatto dallo stesso
Agostino sulla propria opera, né veniva mai
citato da altri autori coevi. - Un altro teologo dimostrò quanto fosse facile
attribuire ad Agostino un libro che sosteneva
argomenti a lui cari, attingendo alle sue opere e
presentandosi come un compendio del suo pensiero,
ma segnalò limpiego i stilemi non agostiniani,
oltre alla citazione della Bibbia nella versione
di san Girolamo, impensabile in Agostino.
45Il testo falso attribuito a nome falso
- Mcpherson e il falso Ossian
- Nel XVIII secolo Thomas Chatterton e James
Mcpherson ricorsero ai mezzi tradizionali
(utilizzo di caratteri e grafia arcaica) per
suffragare la loro affermazione di aver
trascritto un poema epico da manoscritti
originali e inaccessibili e da una lingua
sconosciuta. In tal modo, con i Canti di Ossian,
essi reinventarono una tradizione medievale e
gotica che ebbe uno straordinario successo non
solo in Inghilterra.
46Thomas Chatterton e il medioevo ricostruito
- Contempoaneo di Mcpherson e suo collaboratore in
diverse occasioni, Thomas Chatterton (1752-1770)
è una delle più interessanti figure di falsari
del Settecento britannco. Nel corso della sua
brevissima vita (morì suicida a soli
diciottanni) produsse una quantità incredibile
di documenti, poemi, trattati, cronache che egli
pretendeva di ascrivere alla Bristol
tardomedievale. - Lamore per la sua città e la passione per il
medioevo fecero di lui un fabbricatore indefesso
di falsi storici, quasi sempre abbastanza ben
collocati nel loro ambiente. Chatterton si
inventò di sana pianta unintera città con le sue
enormi porte, limponente cinta muraria, le
sontuose cattedrali, dando a ciascuna di queste
strutture una precisa connotazione fisica
mediante una serie di bozzetti (di suo pungo) e
accompagnandone la storia con appropriati
documenti (di sua produzione) a suo dire tratti
dallarchivio di unantica chiesa abbandonata.
47Il falso poema medievale del monaco Thomas Rowley
- Il poema che lo rese celebre, pubblicato sotto il
nome di Thomas Rowley, preteso monaco del
Quattrocento, è una caso di imitazione quasi
perfetta del linguaggio, dellortografia, dei
caratteri dellinglese tardomedievale. Parte dei
documenti furono addirittura scritti su pergamena
ed invecchiati con bagni d thè. - Non è un caso che leditore delle sue opere
postume (E. Tyrwhitt, 1777) abbia inserito nel
volume anche la riproduzione del testo di una
lirica medievale di Rowley-Chatterton così
abilmente contraffatta nei caratteri e negli
stemmi da apparire un vero reperto archeologico. - Lopera di Chatterton è sicuramente da collegare
con il rigoglioso sviluppo degli studi di storia
medievale nellInghilterra di metà Settecento,
studi che abbracciavano ora anche la storia della
vita quotidiana e non più solamante la storia di
pricipi e sovrani. La stessa maggio raffinatezza
dei falsi di Chatterton è conseguenza della
maggior raffinatezza delle critica storica.
48Come si inventa una religione
- Il topos dellimprovviso e fortuito ritrovamento
di un manoscritto dimenticato e rivelatore è
anche alla base di una religione del nostro
tempo, abbastanza diffusa negli Stati Uniti la
Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi
giorni, più nota come Chiesa Mormone, fondata
nel 1830 dal profeta americano Joseph Smith
(1805-1838), un semplice pioniere, sulla base di
alcune visioni e del ritrovamento del Libro di
Mormon, un antico testo profetico, inciso in
caratteri sconosciuti (lalfabeto del deserto) su
di una cinquantina di sottili tavolette dorate,
rimasto sepolto per 1400 anni. - Due professori di New York Charles Anthon e
Samuel I. Mitchell ai quali fu sottoposta una
trascizione del testo interpretarono i caratteri
con i quali esso era inciso come una variante del
fenicio, con aggiunti caratteri geroglifici sul
modello egizio. Ma nessuno era in grado di
leggerlo e tradurlo. Fu così che il profeta
Smith si accinse da solo alla traduzione,
ispirato direttaente da Dio. Trascritto in
inglese il testo si componeva di quasi 500 pagine
dalle quale emergeva un nuovoo libro della Legge
ed un appello divino a rifondare la Chiesa di
Cristo. La Chiesa Cristiana, corrotta e divisa in
Europa, sarebbe dunque rinata nel Nuovo Mondo per
poi riprendere lopera di evangelizzazione
mssionaria in Europa e in America..
49La scoperta dellantico Libro di Mormon e
lorgine della Chiesa Mormone
- Questo il contenuto del Libro di Mormon
- Circa seicento anni prima di Cristo alcuni ebrei,
avvertiti dellimminente distruzione di
Gerusalemme, si rifugiarono sul continente
americano, attraversando lOceano con una
barchetta. Qui svilupparono una civiltÃ
dividendosi presto in due gruoppi i Nephiti, di
pelle bianca, pacifici e fedeli alle Sacre
Scritture ebraiche, ed i Lamaniti, di pelle
scura, ribelli, bellicosi e maledetti da Dio. I
due popoli erano sovente in guerra fra loro.
Quattrocento anni dopo il loro arrivo in America
i Nephiti scoprirono i resti di un antico popolo,
anchesso di origine ebraica, sfuggito alla
distruzione di Babele e rifugiato come loro in
America. I Nephiti credevano fermamente in un
Messia che sarebbe venuto a Gerusalemme ed i loro
profeti avevano stabilito anche la data precisa
della sua veuta e della sua morte. Al momento
della Crocifissione un cataclisma distrusse gran
parte delle città dei Nephiti, ma al momento
della Resurrezione Cristo comparve ai superstiti,
in terra americana, annunciando loro la sua
parola e scegliendo fra loro dodici discepoli che
avrebbero ristabilito la sua Chiesa sulla terra.
Iniziò così unera di prosperità e di pace fra i
Nephiti che durò duecento anni. Ai duecento anni
di pace segurono duecento anni di terribili
guerre, scatenate dai Lamaniti, che distrussero
la civiltà dei Nephiti e li dispersero. Poco
prima della distruzione il generale e profeta
nephita Mormon dettò gli annali del suo popolo
che furono conservati da suo figlio Moroni fino
allanno 420 d.C., quando furono nascosti in un
luogo segreto, per essere ritrovati 400 anni dopo
da Joseph Smith. - Pubblicata nel 1830, la traduzione del Libro di
Mormon ebbe una rapida diffusione fra i pionieri
americani e divenne la regola della nuova Chiesa
fondata da Smith, successivamente costituitasi in
comunità nel libero Stato dello Utah, sul
territorio bonificato del Grande Lago Salato.