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Nessun titolo diapositiva

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Title: Nessun titolo diapositiva Author: Federico Bertoni Last modified by: Chicco Created Date: 11/7/2006 12:47:05 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Nessun titolo diapositiva


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Raymond Queneau
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Raymond Queneau (1903-1976)
Italo Calvino, La filosofia di Raymond Queneau
(1981) Si chiede chi è Raymond Queneau?
Di primo acchito la domanda può sembrare strana,
perché limmagine dello scrittore appare ben
netta a chiunque abbia qualche familiarità con la
letteratura del nostro secolo e con quella
francese in particolare. Ma se ognuno di noi
prova a mettere insieme le cose che sa su
Queneau, questimmagine assume subito contorni
segmentati e complessi, ingloba elementi
difficili da tenere insieme, e più sono i tratti
caratterizzanti che riusciamo a mettere in luce,
più sentiamo che altri ce ne sfuggono, necessari
per saldare in una figura unitaria tutti i piani
dello sfaccettato poliedro.
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Raymond Queneau (1903-1976)
  • Nasce a Le Havre nel 1903. Studia alla Sorbona,
    dove si laurea in filosofia
  • 1924-29 Partecipa attivamente al movimento
    surrealista, dal quale si allontana polemicamente
    dopo un litigio con Breton
  • Lavora nel campo delleditoria. Dal 1938 diventa
    redattore della casa editrice Gallimard, per la
    quale continuerà a lavorare anche negli anni
    successivi
  • Dal 1954 diventa direttore dellEncyclopédie de
    la Pléiade di Gallimard, dove resterà nei 25 anni
    successivi
  • Dagli anni Cinquanta in poi, lavora anche nel
    mondo del cinema, collabora con registi, scrive
    sceneggiature e qualche volta fa lattore
  • In complesso, porta avanti i suoi interessi e i
    suoi studi nei campi più svariati filosofia,
    matematica, enigmistica, linguistica,
    psicoanalisi, e naturalmente letteratura.

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Raymond Queneau (1903-1976)
  • La sua produzione letteraria è varia e
    sfaccettata come il campo dei suoi interessi.
    Scrive
  • Una quindicina di romanzi, tra cui Le Chiendent
    (1933), Odile (1937), Pierrot mon ami (1942),
    Zazie dans le métro (1959), Les Fleurs bleues
    (1965, tradotto da Calvino), Le Vol dIcare
    (1968, scritto in forma teatrale)
  • Opere in versi, come Chêne et chien (1937) o
    Petite cosmogonie portative (1950)
  • Testi sperimentali, quali Exercises de style
    (1947), o Cent mille millards de poèmes (1961).

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Queneau e lOulipo
  • Calvino, Due interviste su scienza e letteratura
    (1968) Queneau è uno scrittore che ha
    lhobby della matematica e i suoi amici sono più
    tra i matematici che tra gli uomini di lettere
    .... Queneau insieme a un suo amico matematico
    ha fondato lOuvroir de Littérature Potentielle,
    - abbreviato Ou-li-po un gruppo di dieci
    persone che fanno ricerche matematico-letterarie
    ... qui domina il divertimento, lacrobazia
    dellintelligenza e dellimmaginazione.
  • Il gruppo viene fondato nel 1960 da Queneau e
    dal matematico e campione di scacchi François le
    Lionnais
  • E composto inizialmente da 10 membri e
    raccoglie scrittori, matematici, scienziati,
    enigmisti ecc.
  • Il gruppo si allarga nel corso degli anni, e nel
    1973 viene ammesso lo stesso Calvino come membro
    straniero.

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Queneau e lOulipo
Calvino, Intervista con Ferdinando Camon (1973),
che lo interpella sui suoi rapporti con la
cultura e gli intellettuali francesi, soprattutto
gli strutturalisti In fondo quelli con cui
mi sento più a mio agio sono un gruppo che
nessuno sa che esista, lOu-li-po, amici di
Raymond Queneau, poeti e matematici che hanno
fondato questo Ouvroir de Littérature
Potentielle. ... Quello che me li rende vicini
è il loro rifiuto della gravità, questa gravità
che la cultura letteraria francese impone
dappertutto, anche dove sarebbe necessaria un po
di autoironia. Questi qui no considerano la
scienza non in modo grave, ma come gioco, secondo
quello che è sempre stato lo spirito degli
scienziati veri, del resto. Certo anche in loro,
in questo scherzare per partito preso, ... cè
una dimensione eroica, un nichilismo disperato.
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Queneau e lOulipo
  • Cfr. Queneau, Centomila miliardi di poesie (Cent
    mille milliards de poèmes, 1961), una macchina
    infernale per comporre sonetti
  • Queneau ha scritto dieci sonetti con le stesse
    rime, e li ha stampati su pagine tagliate a
    strisce, un verso per ogni striscia
  • Ha elaborato una struttura grammaticale
    estremamente elastica, per cui ogni verso di ogni
    sonetto è intercambiabile con ogni altro verso
    collocato nella stessa posizione
  • Dunque, per ogni verso del sonetto che si vuole
    comporre si hanno a disposizione 10 possibilità
  • E visto che i versi del sonetto sono 14, le
    combinazioni complessive (i sonetti virtuali)
    sono 1014, cioè centomila miliardi.

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Queneau e lOulipo
Centomila miliardi di poesie, dalla prefazione di
Queneau Questa piccola opera permette a
chiunque di comporre a volontà centomila miliardi
di sonetti, ovviamente tutti regolari. E insomma
una macchina per fabbricare poesie, ma in numero
limitato è vero che questo numero, benché
limitato, offre da leggere per circa duecento
milioni di anni (leggendo ventiquattrore su
ventiquattro).
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Queneau e lOulipo
Calvino, La filosofia di Raymond Queneau (1981)
La struttura è libertà, produce il testo e
nello stesso tempo la possibilità di tutti i
testi virtuali che possono sostituirlo. Questa è
la novità che sta nella idea della molteplicità
potenziale implicita nella proposta di una
letteratura che nasca dalle costrizioni
contraintes che essa stessa sceglie e simpone.
.... Lautomatismo per cui le regole del gioco
generano lopera si contrappone allautomatismo
surrealista che fa appello al caso o
allinconscio cioè affida lopera a
determinazioni non padroneggiabili, cui non resta
che obbedire. Si tratta insomma di opporre una
costrizione scelta volontariamente alle
costrizioni subite, imposte dallambiente ....
Ogni esempio di testo costruito secondo regole
precise apre la molteplicità potenziale di
tutti i testi virtualmente scrivibili secondo
quelle regole, e di tutte le letture virtuali di
quei testi
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Queneau e lOulipo
  • La letteratura potenziale è strettamente legata
    alla nozione di regola, vincolo (contrainte). Lo
    scrittore si impone volontariamente e
    arbitrariamente una regola (o un gruppo di
    regole) e la rispetta rigorosamente, ed è
    dallapplicazione di questa regola che viene
    generato il suo testo
  • È il caso della macchina per produrre sonetti
    di Queneau
  • È il caso del lipogramma, un testo in cui non
    vengono usate certe lettere dellalfabeto (es.
    Georges Perec, La Disparition 1969 in cui non
    cè la e).
  • Raymond Queneau, Littérature potentielle (1964)
    Qual è lo scopo dei nostri lavori? Proporre
    agli scrittori nuove strutture di natura
    matematica, o meglio ancora inventare nuovi
    procedimenti artificiali o meccanici che possano
    contribuire allattività letteraria Dei supporti
    per lispirazione, per così dire, o ... un
    ausilio alla creatività.

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Queneau, Le vol dIcare, cap. 1
Morcol Pour moi, il a fait une
fugue. Hubert Vous ne pensez pas que soit
plutôt un vol? volvolo e furto Morcol Je
vais dabord travailler avec lhypothèse de la
fugue et une provision de dix louis. Hubert
Fichtre. Morcol Cest que vous ne me facilitez
pas la besogne. Vos renseignements sont dun
vague Hubert Je fais de mon mieux. Tenez voici
dix louis et retrouvez-moi mon Icare vite. Morcol
Je vous accuse réception des dix louis et note
son nom. Il écrit Nick Harwitt sur son carnet
(In italiano, il gioco è lattendo con Icaro
presto. Scrive Nick Harowprest sul taccuino
. Ed. Einaudi, p. 12).
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Queneau, Le vol dIcare, capp. 2-3
Scena in una taverna. Incontro con una donna,
LN LN Et tu tappelles comment? Icare Je ne
sais plus très bien Je ne vole plus, je nage Et
vous-même, mademoiselle Hélène? LN Non, LN en
deux lettres. Je suis dorigine
cruciverbiste. Icare Cruciverbiste? LN Cest
vrai, tu ne peux pas comprendre (ed. Einaudi,
p. 21).
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Realtà e finzione
  • Nel libro si intrecciano e si confondono due
    livelli diegetici
  • Quello del libro di Queneau, in cui agiscono vari
    personaggi, soprattutto romanzieri
  • Quello dei libri dei romanzieri fittizi, in cui
    agiscono altri personaggi (Icaro,
    Chamissac-Piéplu ecc.), che però passano da un
    livello allaltro, creando sovrapposizioni e
    interferenze
  • Esempio, il motivo del duello
  • Gli scrittori si sfidano realmente a duello
    (cap. 24), e questa esperienza serve a uno di
    loro (Jacques) per perfezionare la scena di un
    duello nel suo romanzo, con protagonista
    Chamissac-Piéplu
  • Poco prima (cap. 23), Jacques dice che
    Chamissac-Piéplu ha rischiato di battersi a
    duello
  • Però questo episodio non si è verificato nel
    libro di Jacques (secondo livello), ma nel libro
    di Queneau (primo livello), dove Chamissac-Piéplu
    rischia di battersi con Icaro ma viene portato
    via da un certo marchese de Locrom.

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La metalessi
Genette, Figure III Cortázar racconta a un
certo punto la storia di un uomo assassinato da
uno dei personaggi del romanzo che sta leggendo
si tratta di una forma inversa (ed estrema) della
figura narrativa chiamata dai classici metalessi
dellautore, consistente nel fingere che il poeta
operi egli stesso gli effetti che canta
Fontanier, come quando si dice che Virgilio fa
morire Didone nel canto IV dellEneide ....
Sterne spingeva la cosa fino a sollecitare
lintervento del lettore, pregato di chiudere la
porta o di aiutare il signor Shandy a tornare a
letto, ma il principio è lo stesso ogni
intrusione del narratore ... nelluniverso
diegetico ... o il contrario, come in Cortázar,
produce un effetto di bizzarria, sia buffonesca
... sia fantastica.
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La metalessi
Genette, Figure III Estenderemo a tutte
queste trasgressioni il termine metalessi
narrativa. ... In un certo senso, il
pirandellismo di Sei personaggi in cerca dautore
o di Questa sera si recita a soggetto, dove gli
stessi attori sono di volta in volta protagonisti
e commedianti, è solo una vasta estensione della
metalessi, come tutto ciò che ne deriva
personaggi fuggiti da un quadro, da un libro, da
un ritaglio di stampa, da una fotografia, da un
sogno, da un ricordo, da unillusione ecc., tutti
questi giochi manifestano con lintensità dei
loro effetti limportanza del limite che essi
singegnano a superare a scapito della
verosimiglianza, coincidente proprio con la
narrazione (o la rappresentazione) stessa
frontiera mobile ma sacra fra due mondi quello
dove si racconta, quello che si racconta.
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La metalessi
Genette, Figure III Ne deriva linquietudine
segnalata così giustamente da Borges Simili
invenzioni suggeriscono che se i personaggi di
una finzione possono essere lettori o spettatori,
noi, loro lettori o spettatori, possiamo essere
dei personaggi fittizi. La metalessi più
sconvolgente si trova proprio in questa ipotesi
inaccettabile e inesistente, ... che il
narratore e i suoi narratari, cioè voi ed io,
apparteniamo forse anche a qualche racconto.
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Woody Allen, La rosa purpurea del Cairo (1985)
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La metalessi
  • La metalessi narrativa può assumere due forme
    principali
  • Lautore o il lettore entrano nella storia
    (metalessi dellautore o del lettore)
  • Il personaggio esce dalla cornice fittizia e si
    trova nella realtà (metalessi del personaggio)
  • Si tratta sempre di un attraversamento di
    livello, di una trasgressione di questa
    frontiera sacra che dovrebbe separare la realtà
    dalla finzione
  • Cfr, anche Genette, Nuovo discorso del
    racconto Quando un autore (o il lettore)
    sinsinua nellazione fittizia del suo racconto,
    o quando un personaggio di tale finzione viene a
    confondersi con lesistenza extradiegetica
    dellautore o del lettore, simili intrusioni
    provocano, per lo meno, un turbamento nella
    distinzione dei livelli.

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La metalessi
J.L. Borges, Magie parziali del Don Chisciotte
(in Altre inquisizioni, 1960) Codesto giuoco
di strane ambiguità culmina nella seconda parte
i protagonisti hanno letto la prima, i
protagonisti del Don Chisciotte sono, allo stesso
tempo, lettori del Don Chisciotte. Qui è
inevitabile il ricordo di Shakespeare, il quale
include nello scenario di Amleto un altro
scenario, dove si rappresenta una tragedia, che è
pressappoco la stessa di Amleto la
corrisponden-za imperfetta dell'opera principale
e della secondaria diminuisce l'efficacia
dell'inclusione. Qualcosa di simile ha
operato il caso nelle Mille e una notte. E
nota la storia che dà origine alla serie il
desolato giuramento del re, che ogni sera si
sposa con una vergine che fa decapitare allalba,
e lingegnosa trovata di Shahrazad, che lo
distrae con racconti, finché sui due hanno girato
mille e una notti ed ella gli mostra il figlio
nato da lui.
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La metalessi
J.L. Borges, Magie parziali del Don
Chisciotte La necessità di finire le mille
e una parti obbligò i copisti a interpolazioni
dogni tipo. Nessuna ci turba quanto quella della
notte DCII, magica fra tutte. In quella notte il
re ode dalla bocca della regina la propria
storia. Ode il principio della storia, che
comprende tutte le altre, e anche in modo
mostruoso se stessa. Le invenzioni della
filosofia non sono meno fantastiche di quelle
dellarte Josiah Royce, nel primo volume
dellopera The World and the Individual (1899),
ha formulato la seguente Immaginiamo che una
porzione del suolo d'Inghilterra sia stata
livellata perfettamente e che in essa un
cartografo tracci una mappa d'Inghilterra.
L'opera è perfetta non c'è un particolare del
suolo d'Inghilterra, per minimo che sia, che non
sia registrato nella mappa tutto ha lì la sua
corrispondenza. La mappa, in tal caso, deve
contenere una mappa della mappa, che deve
contenere una mappa della mappa della mappa, e
così all'infinito.
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La metalessi
J.L. Borges, Magie parziali del Don
Chisciotte Perché ci inquieta che Don
Chisciotte sia lettore del Don Chisciotte e
Amleto spettatore dell'Amleto? Credo di aver
trovato la causa tali inversioni suggeriscono
che se i caratteri di una finzione possono essere
lettori e spettatori, noi, loro lettori o
spettatori, possiamo essere fittizi. Nel 1833,
Carlyle osservò che la storia universale è un
infinito libro sacro che tutti gli uomini
scrivono e leggono e cercano di capire, e nel
quale sono scritti anch'essi.
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Lo scacco matto dellautore
Raymond Queneau, Technique du roman Sta
descrivendo la struttura del suo primo romanzo, e
la paragona a una partita di scacchi, un gioco
che confesso di avere praticato in quellepoca.
Perché, secondo me, non è ammissibile lasciare
che i personaggi di un romanzo si dimenino come
degli omuncoli sfuggiti dai loro vasi rotti,
invece di considerarli come pezzi su una
scacchiera, con la sequenza delle mosse che
costituisce la concatenazione tra i capitoli, e
lo scacco matto finale la vittoria dellautore.
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