Title: Aristotele
1Aristotele
- Maestro di color che sanno
- Parte terza la logica
2Lorganon aristotelico
- Le opere dedicate alla logica sono riunite in
quel gruppo denominato da Alessandro di Afrodisia
(grande commentatore di Aristotele appartenente
al II-III sec. d.C.) Organon, ad indicare che lo
logica è scienza che studia la correttezza del
ragionamento e che, per tale motivo attraversa
tutte le altre, diventando strumento utilizzato
da ogni sapere per verificare la sua validità.
3Forma e contenuto
- La logica ha un carattere formale, dove per forma
intendiamo ciò che si contrappone a contenuto
(non usiamo qui il termine in senso strettamente
metafisico-aristotelico). Se il contenuto di un
pensiero è ciò che vuole esprimere il pensiero
stesso, la sua forma è il modo in cui è espresso,
sono i legami tra le proposizioni e i nessi tra i
pensieri. Una stessa forma può essere usata per
esprimere contenuti diversi. Per esempio, quando
io dico se piove, allora mi bagno, la forma della
locuzione è SE X allora Y, una forma in cui è
possibile esprimere innumerevoli diversi
contenuti (come ad es. se corro allora sudo, se
mangio allora ingrasso, se vedo giocare la
Juventus, allora rido etc.).
4Il carattere formale della logica e i suoi
riferimenti ontologici
- Per Aristotele, la logica, cioè la scienza che
studia la correttezza formale dei ragionamenti, è
formale e tuttavia le strutture del pensiero
riflettono le strutture dellessere, cioè i nessi
del pensiero, quando il pensiero è corretto,
riflettono i nessi della realtà vera e propria.
Per questo il Filosofo dice che lanalitica (come
la chiama lui) studia lessere come vero e
facendo ciò al tempo stesso ci espone quali sono
le condizioni di verità di un discorso corretto.
5La condizione della verità di un discorso
- Un discorso è vero in quanto unisce o disgiunge
al proprio interno ciò che è unito o disgiunto
nella realtà. Per esempio se io dico la penna è
rossa (penna rosso) e se tali elementi (penna e
rosso) sono uniti anche nella realtà, allora la
mia affermazione è vera, altrimenti (per esempio
se nella realtà la penna è congiunta al nero) no.
6Un ragionamento vero
- Per avere un ragionamento vero, ossia un discorso
più complesso sulla realtà, è necessario che il
punto di partenza sia vero, cioè che le sue
premesse siano vere. - Guardiamo per esempio al seguente ragionamento
le automobili hanno quattro ruote, la mio opel è
un automobile, dunque la mia opel ha quattro
ruote tale ragionamento conclude ad una verità
(la mia opel ha quattro ruote) perché parte da
due premesse vere (le automobili hanno quattro
ruote e la mia opel è un automobile) ed è
corretto lo vedremo in seguito anche dal
punto di vista formale. - In generale i ragionamenti scientifici sono
fondati su premesse vere.
7Gli elementi più semplici di ogni discorso i
termini
- La logica parte dallo studio degli elementi più
semplici del discorso, cioè i singoli termini,
che riflettono i singoli concetti, che si dicono
senza connessione e che, una volta connessi,
formano una proposizione.
8Comprensione ed estensione
- I termini hanno una
- Comprensione cioè contengono nel loro
significato più o meno note caratteristiche
delloggetto che indicano, per esempio il termine
uomo significa animale razionale (con tutto ciò
che riguarda lanimalità e la razionalità)
animale razionale è la comprensione del termine
uomo. - Estensione cioè si riferiscono ad un numero più
o meno grande di individui il termine uomo si
riferisce a tutti gli uomini, e ha un estensione
chiaramente maggiore del termine italiano (che
ritaglia tra tutti gli uomini solo linsieme di
alcuni di essi) e minore del termine essere
vivente.
9Genere specie individuo
- In base allestensione di un termine è possibile
generare delle classi che contengono altre classi
e che a loro volta sono contenute in classi
ancora diverse. - La classe contenente è chiamata GENERE, la classe
contenuta è chiamata SPECIE. Può essere solo
contenuto di classi - e non contenente - il
termine che significa INDIVIDUI. - Per esempio il termine uomo è contenuto nel
genere animale e a sua volta è genere della
specie italiano, il quale a sua volta è genere
della specie milanese, che a sua volta è genere
della specie insegnanti del Gonzaga, la quale
contiene diversi individui tra cui il
sottoscritto, che non contiene nientaltro.
10Genere e specie sotto il profilo della
comprensione e dellestensione
- Il termine contenente deve avere meno note
caratteristiche che quello contenuto, quindi avrà
minore comprensione il genere rispetto alla
specie. Infatti deve essere più vago e
generico, proprio per potere contenere un
maggior numero di classi. Per esempio il termine
animale è più vago e generico del termine uomo,
infatti se io dico animale, comprendo anche l
uomo. Se io, viceversa, dico uomo, dico
qualcosa di più specifico di animale, infatti
dico animale razionale un sacco di altre
prerogative che sono proprie solo degli uomini e
non degli animali. - Quindi quanto maggiore è lestensione del genere,
cioè il numero di individui cui si riferisce,
tanto minore deve essere la comprensione, cioè le
note caratteristiche che deve avere. - Quanto più un concetto è ricco di particolari,
tanto meno comprende individui e viceversa.
11I generi sommi
- Mentre a livello più alto di comprensione (e più
basso di estensione) vi sono le sostanze prime,
cioè i sinoli di materia e forma che
costituiscono gli individui, al livello più alto
di estensione (e più basso di comprensione) vi
sono le dieci categorie, cioè i generi sommi
dellessere, i concetti più generali con cui si
dice la realtà.
12La definizione
- Quando io voglio spiegare il significato di un
termine devo riferirmi alla classe che
immediatamente lo contiene (genere prossimo) e
alla differenza specifica, cioè a quella
caratteristiche che dentro la classe ritaglia la
particolarità della specie cui si riferisce il
termine. Per esempio, il genere prossimo che
contiene luomo è animale, ciò che invece
differenzia la specie uomo da tutti gli altri
animali è a razionalità. Quindi la definizione di
uomo sarà animale razionale e così avviene per
tutti gli altri termini.
13Le proposizioni
- Ma quando definiamo qualcosa, già siamo in un
altro ambito della logica, poiché la definizione
non è più un singolo termine ma una proposizione,
una frase che contiene una connessione di termini
di cui si può predicare la verità o falsità. - La logica studia solo questo tipo di proposizioni
(la cui forma più semplice è riducibile alla
formula S è P, dove per S vi è un soggetto
qualsiasi e per P un predicato qualsiasi),
escludendo le preghiere, le invocazioni, le
imprecazioni, gli ordini etc. Il discorso
studiato dalla logica è quello descrittivo di una
realtà, in termini tecnici un discorso apofantico.
14La classificazione aristotelica delle
proposizioni (De interpretatione)
- Le proposizioni si possono qualificare per essere
- Universali in cui il predicato si applica a
tutti gli individui di una data classe (tutti
gli uomini sono mortali il predicato mortale
è applicato a tutti i membri della classe
uomo) - Particolari in cui il predicato di applica solo
ad alcuni membri di una data classe (qualche
uomo è ricco) - Affermative il predicato afferma qualcosa del
soggetto - Negative il predicato nega qualcosa del
soggetto.
15Universale affermativa
- Sia le universali, sia le particolari, quindi
possono essere affermative o negative - Universale affermativa Tutti gli S sono P
s
P
16Universale negativa
- Universale negativa Nessun S è P
s
P
17Particolare affermativa
- Particolare affermativa Qualche S è P
P
s che sono p
S
18Particolare negativa
- Particolare negativa Qualche S non è P
S
P
S che sono P
S che NON sono P
19Le proposizioni singolari
- Oltre alle proposizioni universali e particolari
vi sono anche proposizioni singolari quelle che
riguardano un singolo individuo. Per esempio - Julia Roberts è unattrice.
- Anche queste ultime possono essere negative
- Julia Roberts non è brutta
20Il quadrato degli opposti
- Le proposizioni universali e particolari possono
essere messe in relazione fra loro. Così
Aristotele determinò questa relazione secondo uno
schema che poi i logici medievali rappresentarono
in questo modo
contrarie
UA
UN
C
UA universali affermativa Tutti gli S sono
P es tutti gli uomini sono intelligenti i PA
particolare affermativa Qualche S è P es.
qualche uomo è intelligente UN universale
negativa Nessun S è P esNessun uomo è
intelligente PN particolare negativa Qualche S
non è P es Qualche uomo non è intelligente C
contraddittorie
C
Sub-alterne
Sub-alterne
C
C
PA
PN
Sub-contrarie
21Rapporti tra le proposizioni
- Le proposizioni contrarie NON POSSONO ESSERE
ENTRAMBE VERE ma POSSONO ESSERE ENTRAMBE FALSE,
poiché ammettono un terza possibilità (nel nostro
esempio qualche uomo è intelligente) - Le proposizioni contraddittorie NON POSSONO
ESSERE ENTRAMBE VERE E NON AMMETTONO UNA TERZA
POSSIBILITÁ (secondo il principio del terzo
escluso). La contraddittorietà è dunque la forma
più radicale di opposizione - Le proposizioni sub contrarie POSSONO ESSERE
ENTRAMBE VERE, MA NON ENTRAMBE FALSE (vi è qui
unopposizione debole, solo relativa alla
quantità della proposizione - Le proposizioni sub alterne HANNO UNA RELAZIONE
DI IMPLICAZIONE dalla subalterna universale
(subalternante) alla subalterna particolare
(subalternata) e non viceversa. Se quindi Tutti
gli uomini sono intelligenti, allora anche
Qualche uomo è intelligente (e non viceversa) se
Nessuno uomo è intelligente, allora anche Qualche
uomo non è intelligente (e non viceversa).
22Asserzione, possibilità e necessità
- Vi sono nelle proposizioni dei modi di
attribuzione del predicato al soggetto. Infatti
non solo si può dire che S è P secondo
lattribuzione dellasserzione, ma anche S è
possibile che sia P, secondo lattribuzione della
possibilità e infine S è necessario che sia P
secondo lattribuzione della necessità.
23Linguaggio pensiero ed essere
- Per Aristotele questi elementi sono legati
necessariamente. Anche se le parole di un
determinato linguaggio sono convenzionali e
variano da lingua a lingua, le immagini mentali
i concetti - cui si riferiscono sono le stesse
per tutti e sono immagini di oggetti identici per
tutti. Quindi il discorso è modellato sullo stato
delle cose, che dà origine allimmagine mentale.
Poi il discorso stesso potrà essere espresso in
parole diverse a seconda delle lingue, ma la
sintassi, cioè la connessione delle parole in un
dato modo (affermazione, negazione, etc.) è dato
dallessere delle cose di cui noi percepiamo la
forma.
24I sillogismi
- Negli Analitici primi, dopo aver nel De
interpretatione trattato le proposizioni, lo
Stagirita passa al ragionamento e in particolare
al sillogismo che egli ritiene di aver scoperto e
formalizzato. Tale ragionamento è costituito da
tre proposizioni interconnesse fra loro di cui le
prime due possono essere identificate come cause
di quella finale.
25Proposizioni e termini la struttura del
sillogismo
- Vediamo ora un sillogismo esemplare
- 1) Tutti gli uomini sono mortali
- 2)I filosofi sono uomini
- 3)I filosofi sono mortali
- È la premessa maggiore
- È la premessa minore
- È la conclusione
26Il sillogismo esemplare
- 1) Tutti gli uomini sono mortali
- 2)I filosofi sono uomini
- 3)I filosofi sono mortali
- Vi sono al suo interno 3 concetti o termini
- Quello presente sia nella premessa maggiore sia
nella minore (uomini) è il termine medio, mentre
mortali è lestremo maggiore, e infine
filosofi è lestremo minore.
27Inclusione
- La correttezza e necessità della conseguenza è
data dal fatto che lestremo maggiore è il
termine che ha una estensione maggiore (è più
universale e racchiude il maggior numero di
elementi nel nostro caso linsieme dei mortali).
La prima proposizione dice che il termine medio
(uomini) è incluso nellinsieme dei mortali. La
seconda proposizione contiene lestremo minore
che ha lestensione minore (filosofi) e dice che
questo è incluso nel termine medio (uomini).
Quindi se i filosofi sono inclusi nellinsieme
degli uomini e gli uomini nellinsieme dei
mortali, è necessario che pure i filosofi siano
inclusi nellinsieme dei mortali. Come si vede,
il termine medio (uomini) fa da cerniera fra gli
altri due e permette di concludere che lestremo
minore è incluso in quello maggiore.
28visualizzazione
- 1) Tutti gli uomini (U) sono mortali (M)
- 2)I filosofi (F) sono uomini (U)
- 3)I filosofi (F) sono mortali (M)
m
u
U
F
M
29Le figure del sillogismo
- In base alla posizione occupata dal termine medio
nelle premesse, Aristotele distingue varie figure
del sillogismo. - A) La prima figura è quella in cui il termine
medio è soggetto nella premessa maggiore e
predicato nella minore - B) La seconda è quella in cui il termine medio è
predicato in entrambe - C) La terza è quella in cui è soggetto in
entrambe - D) Vi è infine un quarta figura, non studiata da
Aristotele, ma dai logici medievali, in cui il
termine medio è predicato nella maggiore e
soggetto nella minore
30Sillogismi nelle varie figure la seconda figura
(il medio è predicato in entrambe le premesse)
- A)La prima figura è quella esemplare che abbiamo
già trattato - B) nessun albero (estremo maggiore) è razionale
(medio) tutti gli uomini (estremo minore) sono
razionali (medio) nessun uomo (estremo minore)
è un albero (estremo maggiore).
U
Uomini
alberi
Esseri razionali
31Sillogismi nelle varie figure la terza figura
(il medio è soggetto in entrambe le premesse)
- C) tutti gli uomini (medio) sono razionali
(estremo maggiore) - Tutti gli uomini (medio) sono animali (estremo
minore) - Qualche animale (estremo minore) è razionale
(estremo maggiore).
Esseri razionali
uomini
Animali
32Sillogismi nelle varie figure la quarta figura
(il medio è predicato nella premessa maggiore e
soggetto nella premessa minore)
- Questa figura è stata studiata da Teofrasto,
allievo di Aristotele, e da Galeno. - Tutti gli uomini (estr. maggiore) sono animali
(medio) - tutti gli animali (medio) sono esseri viventi
(estr. minore) - Qualche essere vivente (estr. minore) è uomo
(estr. maggiore).
Esseri viventi
piante
animali
uomini
33I modi del sillogismo 1
- Per ciascuna figura ogni proposizione che compone
il sillogismo può essere di 4 tipi - universale affermativa (a) o negativa (e)
- particolare affermativa (i) o negativa (o)
- Mnemonicamente tali proposizioni vengono
contrassegnate attraverso le vocali delle parole
latine AdfIrmo e nEgO dove la primo vocale si
riferisce alla proposizione universale e la
seconda a quella particolare.
34I modi del sillogismo 2
- I quattro tipi in combinazione fra loro nelle tre
proposizioni danno 64 modi del sillogismo, che
moltiplicati per le quattro figure danno 256
possibilità di combinazione. Di queste però solo
19 sono valide, cioè danno vita ad una deduzione
corretta (sono 4 per ogni figura). I logici
medievali hanno loro dato dei nomi mnemotecnici,
per ricordarsi di quale tipi di proposizione
erano composte le due premesse e la conclusione.
Per esempio il sillogismo esemplare (quello della
prima figura), indicando con A la proposizione
universale affermativa, era chiamato bArbArA. Il
nome faceva capire che sia le premesse sia la
conclusione erano universali e affermative.
35Modi validi del sillogismo
I figura (SP) II figura (PP) III Figura (SS) IV figura (PS)
Barbara Cesare Darapti Bramantip
Celarent Camestres Disamis Camenes
Darii Festino Datisi Dimaris
Ferio Baroco Felapton Fesapo
Bocardo Fresison
Ferison
36Classificazione dei nostri esempi
- Nella seconda figura il sillogismo da noi
esemplificato, è chiamato cEsArE poiché è
formato da una premessa maggiore universale
negativa (E), una premessa minore universale
affermativa (A) e infine una conclusione
universale negativa (E). - Nella terza figura lesempio da noi fatto
riguarda un sillogismo chiamato dArAptI, perché
le due premesse erano entrambe universali
affermative (A A) e la conclusione una
particolare affermativa (I). - Infine nella quarta figura, dove abbiamo una
universale affermativa nella maggiore (A), una
universale affermativa nella minore (A) e una
particolare affermativa nella conclusione, il
sillogismo è del tipo brAmAntIp. - Le consonanti, invece, indicano in questo sistema
(consistente, lo ricordiamo, in uno sviluppo
medievale della logica di Aristotele) la
riducibilità dei diversi modi al sillogismo
esemplare, cioè il fatto che, attraverso
opportune modifiche di carattere sintattico, ogni
sillogismo della II o III o IV figura è
riducibile ad un sillogismo della prima figura.
37Esempio di sillogismi validi per prima figura
(cfr. www.treccani.it)
Sillogismo Premessa magg. Premessa min. Conclusione
barbara Tutti gli uomini sono mortali Tutti i filosofi sono uomini I filosofi sono mortali
celarent Nessun animale è pietra ogni uomo è animale nessun uomo è pietra
darii Ogni uomo è ragionevole qualche animale è uomo dunque qualche animale è ragionevole
ferio Nessun pazzo è essere normale qualche uomo di genio è pazzo dunque qualche uomo di genio non è essere normale
38Esempio di sillogismi validi per seconda figura
(cfr. www.treccani.it)
Sillogismo Premessa magg. Premessa min. Conclusione
cesare Nessun pesce respira per mezzo dei polmoni ogni balena respira per mezzo dei polmoni dunque, nessuna balena è pesce
camestres Tutto ciò che nuoce alla società è da punire nessuna virtù è da punire dunque nessuna virtù è nociva alla società
festino Nessun animale è albero qualche vivente è albero dunque qualche vivente non è animale
baroco Ogni uomo è animale qualche vivente non è animale dunque qualche vivente non è uomo
39Esempio di sillogismi validi per la terza figura
(cfr. www.treccani.it)
Sillogismo Premessa magg. Premessa min. Conclusione
darapti Tutti i pesci sono vertebrati tutti i pesci sono animali acquatici alcuni animali acquatici sono vertebrati
disamis Qualche animale è pennuto ogni animale è vivente dunque qualche vivente è pennuto
datisi Ogni animale è vivente qualche animale è uomo dunque qualche uomo è vivente
felapton Nessun animale è albero ogni animale è vivente dunque qualche vivente non è albero
bocardo Qualche animale non è uomo ogni animale è vivente dunque qualche vivente non è uomo
ferison Nessun vizio è amabile qualche vizio reca diletto dunque qualcosa che reca diletto non è amabile
40Esempio di sillogismi validi per la quarta figura
(cfr. www.treccani.it)
Sillogismo Premessa magg. Premessa min. Conclusione
bramantip Ogni uomo è animale ogni animale è corpo dunque qualche corpo è uomo
camenes Le ambizioni smodate sono dannose nessuna ambizione dannosa è ammirevole dunque nessuna ambizione ammirevole è unambizione smodata
dimaris Qualche animale è uomo ogni uomo è ragionevole dunque qualche essere ragionevole è animale
fesapo Nessuna azione volontaria è priva di fine ogni fenomeno privo di fine è meccanico dunque qualche cosa che è meccanica non è azione volontaria
fresison Nessun savio è superbo qualche superbo è dotto dunque qualche dotto non è savio
41Validità del sillogismo
- Un sillogismo è valido quando le conclusioni sono
dedotte in modo corretto - Tutti gli uomini sono mortali
- Socrate è uomo
- Socrate è mortale
- è un sillogismo valido, mentre
- Tutti gli uomini sono mortali
- Socrate è mortale
- Socrate è uomo
- è un sillogismo non valido perché dal fatto che
sia Socrate sia gli uomini appartengono
allinsieme dei mortali, non si deduce che
Socrate appartenga allinsieme degli uomini.
42Verità del sillogismo
- Il seguente sillogismo
- Tutti gli uomini volano
- Socrate è un uomo
- Socrate vola
- è valido ma non è vero. Perché? Perché parte da
premesse di cui almeno una (la maggiore nel
nostro caso) non è vera. Dunque un sillogismo
vero parte da premesse vere. Se un sillogismo
valido può non essere vero, un sillogismo vero
deve anche essere valido.
43Come si ottengono premesse vere? (1)
- La tematica è stata svolta da Aristotele negli
Analitici secondi. Il problema è tutto nel punto
di partenza del sillogismo e nella verità che
esso può esibire - Il fatto che le proposizioni non siano
contraddittorie non si può dire per esempio
ogni vivente è morto, oppure tutti gli scapoli
sono sposati - è solo una condizione necessaria
alla verità delle premesse, ma non sufficiente.
Vi sono infatti molte proposizioni non
contraddittorie, ma egualmente non vere (tutti
gli elefanti pesano 10 chili non è
contraddittoria, ma non è vera).
44Come si ottengono premesse vere? (2)
- Le proposizioni universali da cui si parte
potrebbero essere costruite per induzione, cioè
attraverso losservazione di un numero importante
di casi e la loro generalizzazione (vedo tante
volte uomini morire e generalizzo dicendo tutti
gli uomini sono mortali). Il guaio è che per
essere corretta linduzione dovrebbe avere
sottomano TUTTI i casi possibili. Altrimenti è
sempre probabile che sopraggiunga un caso che
smentisca la generalizzazione. Dunque linduzione
mi permette di avere un discreta probabilità che
le premesse siano vere, ma non la sicurezza
totale.
45Come si ottengono premesse vere?
- Alla fine Aristotele è costretto ad affermare che
dei principi non vi è conoscenza, perché essi
sono i punti di partenza delle conoscenze. E se
nei sillogismi le premesse di ogni singolo
ragionamento, rinunciando allinduzione per
voglia di esattezza,possono essere dedotte da
premesse ancora più universali, si arriva ad un
punto, ai principi più universali della scienza
stessa (come lo sono per esempio gli assiomi
della geometria) in cui non è possibile andare
oltre. Allora bisognerà dire che di tali principi
la mente umana ha una intuizione immediata
intuisce cioè coglie in modo subitaneo e sicuro,
la loro verità. Ebbene fondamentale nel
sillogismo scientifico, che è definito da
Aristotele come il sillogismo valido e al tempo
stesso vero, è lintuizione della verità delle
premesse, in cui ha un certo ruolo lesperienza,
ma nel quale gioca un ruolo preponderante una
capacità innata dellintelletto umano di capire e
di vedere.
46Il principio fondativo di tutta la logica
- Tutta la costruzione logica poggia su un
principio che Aristotele non ha enunciato nelle
opere logiche, ma nella Metafisica, poiché esso
ha anche un chiaro aspetto ontologico (che il
Filosofo ritiene di primaria importanza). Questo
è il principio di non contraddizione. Dal punto
di vista ontologico esso afferma che è
impossibile che una stessa cosa sia e assieme non
sia dal punto di vista strettamente logico esso
afferma è impossibile che un stessa cosa
assieme inerisca e non inerisca alla stessa cosa
e secondo il medesimo rispetto
47La non-contraddizione
- Dal punto di vista logico la formulazione
aristotelica sottolinea che non si può pensare di
attribuire allo stesso oggetto, secondo il
medesimo punto di vista e nello stesso tempo, un
attributo e il suo contrario. Per esempio non
posso dire che questo libro, adesso e da questo
mio punto di vista, al tempo stesso è rosso e non
è rosso.
48La dimostrazione
- Come di tutti i principi del sapere, del
principio di non contraddizione vi è una
conoscenza intuitiva e non dimostrabile. Tuttavia
la verità di questo principio, che dice in
sostanza che non è possibile contraddirsi, si può
dimostrare in modo controfattuale, facendo
vedere che chiunque lo voglia negare, lo deve
utilizzare. Infatti chi voglia negare il
principio di non contraddizione, vuole negarlo e
basta, e non vuole negarlo e al tempo stesso
affermarlo (violando il principio stesso). Quindi
anche i negatori sono costretti a non
contraddirsi, cioè a rispettare il principio
stesso.
49Il principio su cui poggia ledificio del sapere
- Il principio di non contraddizione, che poi verrà
associato a quello di identità (una cosa è
identica a se stessa e non può essere al temo
stesso se stessa e unaltra) e del terzo escluso
(tra un affermazione e la sua negazione non vi è
vi di mezzo, non vi è una terza strada), è la
pietra su cui deve poggiare ogni sapere. Infatti
ad ogni scienza si chiede innanzitutto di non
essere contraddittoria, altrimenti il suo oggetto
non è pensabile. Se essa deve descrivere la
realtà, non può farlo in modo da contraddirsi,
altrimenti sicuramente sbaglia (il principio ha
infatti anche una valenza ontologica, cioè anche
lessere non è possibile che al tempo stesso sia
e non sia). Certo, come si è già detto a
proposito delle premesse del sillogismo, la
non-contraddizione è solo una condizione
necessaria perché una scienza sia vera, e non
sufficiente. Bisogna poi verificare che
laffermazione unisca nel discorso ciò che è
effettivamente unito nella realtà. Tuttavia il
fondamento di validità preliminare di un discorso
è la sua non contraddittorietà.
50La dialettica o il ragionamento debole
- Il sillogismo che parte da premesse vere è da
Aristotele chiamato sillogismo scientifico.
Esiste però anche un ragionamento che parte da
premesse solo probabili (Topici) accettabili da
tutti, oppure dalla grande maggioranza, oppure da
coloro che sono oltremodo illustri. Questo è il
sillogismo dialettico, che serve ad esercitarsi
nellarte di ragionare, ed è molto spesso usato
da oratori e politici.
51Leristica
- Lultima forma di sillogismo è quello eristico,
usato dai sofisti nelle loro dispute. Si tratta
di un sillogismo ingannatore che parte da
premesse che APPAIONO vere, ma non lo sono.
52La retorica
- E arte finalizzata alla persuasione e utilizza
ragionamenti che partono da premesse comunemente
ammesse. E utilizzata dai politici e riguarda
argomenti attorno ai quali gli uomini e le
comunità sono chiamati a prendere una decisione.
In particolare la retorica utilizza uno speciale
sillogismo, chiamato ENTIMEMA, in cui i passaggi
logici sono saltati e da una premessa si passa
direttamente alla conclusione è un sillogismo
che utilizza due proposizioni (generalmente la
premessa maggiore e la conclusione),
sottointendendo la terza. Esso è utilizzato per
necessità di sintesi e di efficacia degli
argomenti, in cui conta più sottolineare la
conclusione raggiunta che non i passaggi
attraverso i quali è stata raggiunta. - Il secondo tipo di ragionamento usato dalla
retorica è lesempio. Esso corrisponde
allinduzione si enunciano casi per illustrare
concetti e si rende così più comprensibile una
legge generale. In tal modo gli argomenti sono
resi intuitivamente evidenti con grande beneficio
per la comunicazione, che del resto è il
principale scopo della retorica.
53La poetica
- In generale per poetica si ntende
aristotelicamente larte del produrre
(poieinfare). Ciò comprende tutto quanto
riguarda le tecniche, che aiutando a produrre
manufatti utili, e le arti belle, che producono
oggetti belli a vedersi e a contemplarsi.
Nellopera intitolata La poetica, tuttavia, il
termine è usato in senso più ristretto, a
significare le arti che usano la voce e il suono
(principalmente dunque la poesia accompagnata
dalla musica), differenziandosi così dalle arti
belle che noi chiamiamo figurative (per es. la
pittura e la scultura).
54Imitazione
- Le arti poetiche, così come sono intese
nellomonimo testo, si fondano sullimitazione,
cioè raccontano imitando ciò che succede nella
realtà, riproducendo nel racconto una seconda
realtà che ha il carattere della verisimiglianza,
descrivendo non esattamente ciò che è avvenuto,
come fanno le discipline storiche, ma ciò che è
verisimile e ciò che è POSSIBILE che avvenga. - In tal modo esse non hanno di mira il particolare
di un fatto reale, ma luniversale in quanto
possibile.
55Il valore conoscitivo dellarte
- Larte in generale, basandosi sulluniversale
possibile, ha un alto valore conoscitivo, poiché
tende a configurarsi come rappresentazione
dellessenza delle cose. In questo Aristotele si
distanzia notevolmente dal suo maestro Platone e
dalla sua idea dellarte come copia della copia
della realtà.
56Catarsi
- Particolare importanza politica e sociale riveste
poi larte tragica, cioè la forma darte
immortale che è stata propriamente inventata dai
Greci (di cui si ricordano i tre grandissimi
maestri, Eschilo, Sofocle, Euripide). Essa
raccontando la sua trama in modo serio ma
affascinante, genera negli spettatori pietà e
terrore, purificando lanimo da queste passioni
(catarsipurificazione). La catarsi si genera
assistendo ad uno spettacolo in modo da provare,
in un contesto artificiale, quelle passioni dalle
quali ci si deve liberare. La liberazione è
proprio una sorta di scarico emotivo (diremmo con
linguaggio freudiano), che utilizza la scena come
oggetto privilegiato su cui convogliare
unenergia che altrimenti rimarrebbe repressa e
andrebbe a manifestarsi distruttivamente nella
vita reale.
57La funzione sociale della poesia
- Ancora una volta, contrariamente a Platone,
Aristotele dunque valorizza la dimensione
creativo-artistica. In particolare nella città i
poeti dovevano per Platone essere banditi, in
quanto la loro opera abbindolava con un fascino
finto la gente, allontanandola dal ragionamento
corretto e dalla spassionata contemplazione della
verità. Proprio per questo ultimo scopo i poeti
erano utilizzati spesso dai tiranni per
legittimare con le favole il loro regime
irrazionale ed oppressivo. Per Aristotele, al
contrario, la funzione dei poeti era quella
duplice di instradare gli uditori alla
considerazione di verità universali e di
purificare il loro animo da passioni distruttive
per il singolo e per la convivenza civile.