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Struttura del corso

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Title: APPROCCIO DI TOBIN E TRASMISSIONE DELLA POLITICA MONETARIA Author: Ministero del Tesoro Last modified by: Universit Bari Created Date: 4/17/2002 10:00:58 AM – PowerPoint PPT presentation

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Title: Struttura del corso


1
Struttura del corso del modulo 1Concetti
Introduttivi su Rendimenti e Valutazione delle
Attività Finanziarie
  • Corso di Economia delle Scelte Finanziarie e di
    Portafoglio Modulo Scelte Finanziarie 1 (prof.
    G. Ferri) Lezione 1

2
Programma dellintero corso
  • 1. Scelte in condizioni di incertezza
  • 2. Rendimenti e valutazione
  • 3. Efficienza, prevedibilità e volatilità
  • 4. Cenni alle questioni econometriche per
  • testare il CAPM (ARCH, GARCH, ecc.)
  • 5. Il Teorema di Modigliani-Miller
  • 6. Asimmetrie informative mercati capitali
  • 7. Regolamentazione
  • 8. Struttura capitale e politica dei dividendi

Modulo 1
Modulo 2
3
Programma del Modulo 1
  • Scelte in condizioni di incertezza Concetti
    base della finanza (rendimenti, preferenze e
    scelte ottimali investimento/consumo)
  • Rendimenti e valutazione
  • 2.1. Il Capital Asset Pricing Model (CAPM)
  • 2.2 Modellazione rendimenti equilibrio
    (performance, arbitraggio)
  • 2.3 Modelli di valutazione (formula di
    valutazione razionale)
  • 3. Efficienza, prevedibilità e volatilità
  • 3.1 Lipotesi dei mercati efficienti
    (implicazioni, aspettative, test)
  • 3.2 I fatti su efficienza mercato azionario
    (prevedibilità, volatilità)
  • 3.3 Le bolle razionali
  • 3.4 Anomalie, noise traders e caos
  • 4. Cenni alle questioni econometriche per testare
    il CAPM (ARCH, GARCH, ecc.).

4
Testi di riferimento
  • Sia per il Modulo 1 che per il Modulo 2 vi è un
    unico testo di riferimento
  • Stephen Ross, Randolph Westerfield e Jeffrey
    Jaffe (1997), Finanza aziendale, Il Mulino,
    Bologna.
  • Il programma del Modulo 1 riguarda lintera parte
    seconda del volume (capitoli VIII XI)
  • NB il libro (discorsivo e poco formalizzato) non
    è sufficiente e le lezioni dei docenti andranno
    più a fondo ? lo studente è tenuto a studiare
    anche le lezioni (chi non può frequentare le
    troverà sul sito web www.dse.uniba/corsi/ )

5
Questioni centrali
  • Come la Borsa valuta le imprese?
  • E come investono i risparmiatori?
  • Quale struttura del portafoglio è quella
    ottimale?
  • Come si confrontano rischio e rendimento delle
    varie attività alternative?

6
Concetti base della finanza
  • Questa parte è unintroduzione che vale per tutti
    e due i Moduli
  • Rendimento delle azioni, obbligazioni e attività
    reali valore attuale scontato rendimento sul
    periodo dinvestimento (holding period return)
  • Funzione di utilità e curve di indifferenza
    utilità attesa incertezza e rischio curve di
    indifferenza preferenze intertemporali
  • Scelte dinvestimento fisico e livello ottimale
    di consumo

7
Rendimento delle azioni ecc. - 1
  • Interesse semplice vs. interesse composto
  • es. un tasso del 10 annuo è minore di un tasso
    del 5 semestrale (che dà interessi sugli
    interessi)
  • 1(10,10) 1,10 lt (1,05)(1,05) (1,05)2
    1,1025
  • Ma come si calcola in generale il valore finale
    di un investimento quando cambia la frequenza con
    la quale si compongono i tassi di interesse?
  • Consideriamo un ammontare x investito per n anni
    al tasso di interesse R per ogni anno. Se
    interessi composti una sola volta allanno

(1)
8
Rendimento delle azioni ecc. - 2
  • Ma se invece che una volta allanno, i tassi di
    interesse si compongono m volte allanno

(2)
E si può mostrare che andando verso la
composizione continua
(3)
Ove exp 2,71828 è la e dellesponenziale
studiata a matematica
9
Rendimento delle azioni ecc. - 3
  • Esempio delleffetto di una composizione del
    tasso di interesse sempre più frequente
  • Frequenza di Valore di 100 a fine anno
  • composizione (R 10 annuo)
  • Annuale (m1) 110,00
  • Trimestrale (m4) 110,38
  • Settimanale (m52) 110,51
  • Giornaliera (m365) 110,517

10
Rendimento delle azioni ecc. - 4
  • La relazione tra frequenza di composizione
    (valore di m) e tasso di interesse annuale
    effettivo Rf è descritta da
  • ove A debbono coincidere usando luno o laltro
    tasso di interesse e anche
  • per cui, se sappiamo Rc possiamo usare lultima
    formula per calcolare R che risulta con
    composizione m

11
Rendimento delle azioni ecc. - 5
  • Il Valore Attuale Scontato (VAS)
  • Se rs(n) è il tasso dinteresse annuale su un
    investimento privo di rischio per n anni, il
    valore futuro di x tra n anni con interesse
    composto annualmente è
  • Ne segue che dovremmo essere indifferenti tra
    ricevere con certezza VFn tra n anni e avere x
    oggi ovvero, in termini formali, il valore
    attuale scontato di VFn è

12
Rendimento delle azioni ecc. - 6
  • Supponendo ora che il tasso di interesse privo di
    rischio sugli n anni sia costante e pari a r
    (curva per scadenza dei tassi di interesse
    piatta) il VAS di una serie di incassi VFi (i 1,
    2, .., n) privi di rischio è dato da

13
Rendimento delle azioni ecc. - 7
  • Progetto di investimento fisico
  • Consideriamo un progetto di investimento fisico,
    es. una nuova fabbrica, da cui si prevede di
    ricevere un flusso di incassi (profitti) di VFi
    (i 1, 2, .., n). Supponiamo che il costo
    capitale del progetto, pagato inizialmente (a
    t0),sia CK. Allora limprenditore investirà nel
    progetto se
  • VAS ? CK
  • ovvero, in termini di valore attuale netto (VAN)
    deve valere
  • VAN VAS CK ? 0
  • Se VAN0 i profitti del progetto sono appena
    sufficienti a ripagare il capitale (montante e
    interessi). Se VANgt0 ci sono profitti positivi.

14
Rendimento delle azioni ecc. - 8
  • Al crescere del costo dei fondi (r) VAN cala per
    dato VFi . Esiste un valore di yr (10 in
    figura) per cui VAN0, detto tasso di rendimento
    interno (TRI) dellinvestimento

15
Rendimento delle azioni ecc. - 9
  • Ora rimuoviamo lipotesi di r costante e diciamo
    che i flussi a 1 anno (VFi) sono scontati con
    rs(1), quelli a 2 anni con rs(2) e così via, il
    VAS è dato da

ove di (1 rs(i))-i sono i fattori di sconto e
gli rs(i) sono tassi di interesse a pronti (spot)
applicati ai flussi di cassa sui periodi rs(1)
0-1 anno, rs(2) 1-2 anni e così via. La
relazione tra i tassi di interesse a pronti è il
tema della struttura a termine dei tassi di
interesse. Se rs(1) lt rs(2) lt rs(3) ? curva dei
rendimenti crescente. Ma linvestimento fisico
non è privo di rischio e il fattore di sconto è
il tasso spot privo di rischio rs(i) più un
premio al rischio rp(i) di (1 rs(i)
rp(i))-i ma qui serve un modello per il premio al
rischio (CAPM)
16
Rendimento delle azioni ecc. - 10
  • Titoli a sconto puro e rendimenti a pronti
  • Consideriamo di investire in titoli a sconto puro
    (zero coupon bonds, es. BOT, CTZ) che hanno un
    prezzo di rimborso fisso M1 a una scadenza
    prefissata e non pagano cedole. Il rendimento è
    determinato dal fatto che si acquistano a Pt lt
    M1. Per un titolo a 1 anno, rendimento
  • rst(1) (M1 P1t) / P1t
  • ove rst(1) è una proporzione. Ma, ragionando in
    termini di VAS vediamo che il titolo a 1 anno dà
    flusso futuro M1 alla fine dellanno contro P1t
    oggi (CK) con TRI
  • P1t M1 / (1 y1t)

17
Rendimento delle azioni ecc. - 11
  • Ma, riorganizzando abbiamo
  • y1t (M1 P1t) / P1t
  • per cui il tasso a pronti a un anno è
    semplicemente il TRI del titolo. Applicando la
    formula a un titolo a 2 anni con valore di
    rimborso M2 il tasso di interesse (composto)
    rst(2) del titolo è la soluzione di
  • P2t M2 / (1 rst(2))2
  • ovvero
  • rst(2) (M2 P2t)½ - 1

18
Rendimento delle azioni ecc. - 12
  • Rendimento sul periodo di mantenimento (Holding
    Period Return HPR)
  • Gran parte della letteratura sulle azioni tratta
    lo HPR a 1 periodo Ht1 definito come
  • Ht1 (Pt1 - Pt)/Pt Dt1/Pt
  • ove il primo termine è il guadagno/perdita in
    conto capitale e il secondo (la proporzione de)
    il dividendo è ovvio che Pt1 e Dt1 vanno
    previsti e non sono noti. Ne segue che
  • 1 Hti1 (Pti1 Dti1)/Pti
  • Per cui, se investo A in azioni (e reinvesto
    tutti i dividendi) il ricavato dopo n periodi è
  • Y A(1Ht1)(1Ht2)(1Htn)

19
Rendimento delle azioni ecc. - 13
  • Letteratura su efficienza mercato azionario ha
    guardato prima se Ht1 a 1 periodo sono
    prevedibili, poi ha studiato se i prezzi azionari
    uguagliano VAS dei dividendi futuri, più di
    recente a tutte e due le cose.
  • Con piccole modifiche, lo Ht1 a 1 periodo può
    essere definito per qualsiasi attività. Per un
    titolo di maturità iniziale dopo n periodi e
    cedola C
  • H(n)t1 (P(n-1)t1 - P(n)t)/P(n)t C/P(n)t

20
Rendimento delle azioni ecc. - 14
  • Le azioni
  • La difficoltà nellapplicare il VAS alle azioni
    sta nel fatto che i pagamenti futuri (dividendi)
    sono incerti. È anche per questo che le azioni
    sono rischiose e, perciò, si può non voler
    scontare gli incassi futuri con un tasso di
    interesse costante e privo di rischio.
  • Mostreremo che se lo HPR atteso a 1 periodo
    EtHt1qt allora possiamo vedere il valore
    fondamentale di unazione come il VAS dei
    dividendi futuri attesi EtDtj deflazionati con
    appositi fattori di sconto (incorporanti premio
    al rischio). Il valore fondamentale è quindi
  • Vt Et Dt1/(1q1) Dt2/(1q2)

21
Rendimento delle azioni ecc. - 15
  • Se non ci sono opportunità di profitto
    sistematiche da fare acquistando e vendendo
    azioni tra investitori razionali ben informati,
    allora il prezzo di mercato effettivo delle
    azioni Pt deve essere uguale al valore
    fondamentale Vt , cioè al VAS dei dividendi
    futuri attesi. Per esempio, se Pt lt Vt allora gli
    investitori dovrebbero acquistare le azioni
    sottovalutate e, quindi, realizzare guadagni in
    conto capitale a mano a mano che Pt si innalza
    verso Vt . In un mercato efficiente, tali
    opportunità di profitto dovrebbero essere
    prontamente eliminate.
  • È chiaro che Vt non può essere calcolato
    direttamente per confrontarlo con Pt perché i
    dividendi attesi (e i fattori di sconto) non sono
    osservabili.

22
Utilità e curve di indifferenza - 1
  • Spesso gli economisti usano modelli di
    portafoglio in cui lindividuo sceglie un insieme
    di attività in modo da massimizzare un valore
    monetario (es. profitti o rendimento a un periodo
    del portafoglio) oppure lutilità associata a
    tale portafoglio.
  • La teoria dellutilità può anche applicarsi
  • alle scelte su eventi incerti sulla base della
    forma della loro funzione di utilità,
    classificheremo gli investitori come avversi al
    rischio, amanti del rischio o neutrali al
    rischio
  • a scontare utilità su un orizzonte intertemporale

23
Utilità e curve di indifferenza - 2
  • Utilità attesa
  • Supponiamo che W rappresenti i possibili
    risultati di una partita di calcio (vittoria,
    sconfitta, pareggio) e che lindividuo assegni
    probabilità p(W) a tali risultati, cioè p(W)
    N(W)/T ove N(W) è il numero di vittorie,
    sconfitte, pareggi della stagione e T è il numero
    di partite giocate. Diciamo che lindividuo
    assegni livelli di utilità soggettiva a vittoria
    (4 unità), sconfitta (0) e pareggio (1) per cui

24
Utilità e curve di indifferenza - 3
  • Incertezza e rischio
  • La prima restrizione sulla funzione di utilità è
    che di più è sempre preferito a di meno U(W)gt0
    ove ?U(W)/?W.
  • Consideriamo una scommessa sul lancio di una
    moneta bilanciata in cui si riceve 2 se viene
    testa e 0 se viene croce il valore monetario
    atteso è 1 (1/2)2(1/2)01
  • La scommessa costa 1. Il risultato di non
    scommettere è 1 (non speso). Rispetto al rischio
    lindividuo è
  • avverso se preferisce non giocare
    U(1)gt(1/2)U(2)U(0)
  • neutrale se è indifferente U(1)(1/2)U(2)U(0)
  • amante se preferisce giocare U(1)lt(1/2)U(2)U(0
    )

25
Utilità e curve di indifferenza - 4
  • Latteggiamento verso il rischio dipende da
  • U(W) lt 0 avverso al rischio (curva U concava)
  • U(W) 0 neutrale al rischio (curva U retta)
  • U(W) gt 0 amante del rischio (curva U convessa)
  • Il grado di avversione al rischio si misura sul
    grado di concavità della funzione di utilità, il
    valore di U(W)
  • RA(W) -U(W)/U(W) indice assoluto di
    Arrow-Pratt
  • RR(W) RA(W) W indice relativo di
    Arrow-Pratt
  • Lavversione assoluta (relativa) al rischio è
    decrescente se al crescere di W si investe di più
    in attività rischiose (la quota delle attività
    rischiose più che raddoppia al raddoppiare della
    dimensione di W)

26
Utilità e curve di indifferenza - 5
27
Utilità e curve di indifferenza - 6
  • Diverse forme della funzione di utilità hanno
    diverse implicazioni in termini di avversione al
    rischio, es.
  • U(W) ln(W) implica RA decrescente (DARA) e RR
    costante (CRRA)
  • Solo per alcune specifiche funzioni di utilità il
    problema di massimizzare lutilità attesa si
    riduce a un problema di sola massimizzazione di
    una funzione che dipende dai rendimenti attesi
    (?e) e dal rischio (misurato dalla varianza s2?).
    Ad es., massimizzare la seguente CARA
  • EU(W) Ea b exp(cW) equivale a
    massimizzare
  • ?e (c/2) s2? con rendimenti normali e c
    coefficiente costante di avversione assoluta al
    rischio

28
Utilità e curve di indifferenza - 7
  • Curve di indifferenza
  • Il legame tra ricchezza finale e investimento
    iniziale in un portafoglio con rendimenti attesi
    ? è W(1?)W0. Anche se ciò vale solo sotto
    specifiche restrizioni, assumiamo di avere una
    funzione di utilità del soggetto avverso al
    rischio per cui si può guardare solo ai
    rendimenti attesi e alla varianza del
    portafoglio
  • U U(?e,s2?) U1gt0, U2lt0, U11lt0, U22lt0
  • U1gt0 utilità rendimento U2lt0 disutilità rischio
    U11lt0 utilità marginale decrescente rendimento
    U22lt0 disutilità marginale crescente rischio. In
    questo caso, le curve di indifferenza sono
    convesse come segue

29
Utilità e curve di indifferenza - 8
30
Utilità e curve di indifferenza - 9
  • In un punto come A sulla curva di indifferenza I1
    lindividuo richiede un rendimento atteso più
    elevato (da A a A) quale compenso per il più
    elevato rischio (da A a A) per mantenere lo
    stesso livello di utilità curve di indifferenza
    con pendenza positiva nel piano
    rischio-rendimento.
  • Inoltre, curve di indifferenza convesse verso
    lasse rischio nel punto C, per sopportare lo
    stesso aumento del rischio (AACC)
    lindividuo (avverso al rischio) vuole più grande
    aumento del rendimento atteso (AAltCC).
  • Le curve di indifferenza nel piano
    rischio-rendimento atteso ci serviranno
    nellanalisi del CAPM

31
Utilità e curve di indifferenza - 10
  • Utilità intertemporale
  • Vari modelli assumono che gli investitori
    derivano utilità solo dal consumo. In ogni
    momento del tempo
  • U U(Ct) U(Ct)gt0, U(Ct)lt0
  • con una funzione di utilità simile a quella
    precedente del soggetto avverso al rischio. La
    funzione generale di utilità intertemporale
    sullarco di vita è data da
  • UN U(Ct, Ct1, Ct2, , CtN)
  • di solito si assume separabilità e tasso di
    sconto costante
  • UN U(Ct) dU(Ct1) d2U(Ct2) dNU(CtN)

32
Utilità e curve di indifferenza - 11
  • Una forma funzionale usata spesso è (ove dlt1)
  • U(Ct) aCt(1-d) Ua(1-d)Ct-dgt0,
    U-a(1-d)dCt-d-1lt0
  • Il tasso di sconto intertemporale dipende dalle
    preferenze dellindividuo. Se definiamo d
    1/(1d) allora è il tasso soggettivo di
    preferenza intertemporale, il tasso al quale
    lindividuo accetta di scambiare consumo tra
    diversi momenti del tempo.
  • In questo caso, le curve di indifferenza hanno la
    forma tradizionale, cioè sono convesse verso
    lorigine nel piano Ct, Ct1

33
Investimento fisico e consumo ottimale - 1
  • Se i ricavi futuri fossero certi gli imprenditori
    dovrebbero ordinare i progetti di investimento
    fisico secondo il VAN (gt0) o il TRI (gtr).
  • Per leconomia nel suo complesso, gli
    investimenti richiedono di rinunciare a consumo
    presente in cambio di consumo futuro ma tale
    scelta potrebbe non essere coerente con le scelte
    dei consumatori.
  • Come fanno i mercati finanziari a ben coordinare
    le scelte di investimento delle imprese e quelle
    di cosumo/risparmio delle famiglie?

34
Investimento fisico e consumo ottimale - 2
  • Consideriamo un semplice modello a 2 periodi
    della scelta di investimento con risultati certi
    (privi di rischio) ed espressi in termini reali
    (inflazione0).
  • Vedremo che in queste ipotesi vale un principio
    di separazione se ogni imprenditore massimizza
    il valore dellimpresa, cioè investe fino a
    quando VAN0 (ovvero TRIr), ciò consente ai
    consumatori di massimizzare il benessere
    individuale scegliendo il profilo di consumo
    desiderato.
  • In altri termini, scelta ottimizzante
    dellimpresa e scelta del consumatore sono tenute
    separate prima limpresa sceglie il livello di
    produzione e poi il consumatore va sul mercato
    finanziario per dare o prendere fondi in modo da
    ottenere il profilo temporale di consumo
    desiderato

35
Investimento fisico e consumo ottimale - 3
  • Scelta di ottimizzazione dellimpresa
  • Tutta la produzione è destinata a consumo o a
    investimento fisico. Limprenditore ha una
    dotazione iniziale W0. Egli ordina i progetti di
    investimento per VAN decrescente scontando col
    tasso di interesse privo di rischio r. Destinando
    parte della dotazione iniziale a consumo futuro
    C0(1), ottiene risorse per investire I0 W0
    C0(1). Linvestimento fisico nel progetto con VAN
    più elevato dà prodotto consumabile a t1 in
    misura C1(1) gt C0(1) (fig. seguente). Il TRI del
    progetto (espresso in termini di consumo) è
  • 1 TRI(1) C1(1) / C0(1)

36
Investimento fisico e consumo ottimale - 4
N.B. A A B B
37
Investimento fisico e consumo ottimale - 5
  • A mano a mano che limprenditore assegna di più
    della sua dotazione iniziale ad altri progetti di
    investimento con VAN decrescente il TRI (C1/C0)
    cala dando luogo alla curva delle opportunità di
    produzione (fig. precedente)
  • Il primo (e più produttivo) investimento ha
  • VAN(1) C1(1)/(1r) I0 gt 0 e TRI(1)
    C1(1) / C0(1) gt r
  • Consideriamo ora il problema del finanziamento.
    Sul mercato dei capitali, C0 e C1 hanno valore
    attuale (VA)
  • VA C0 C1/(1r) da cui C1 VA(1r)
    (1r)C0
  • Per dato valore di VA, questo genera una linea
    retta (linea del mercato monetario) con pendenza
    (1r) che dà il rendimento di prestare e
    indebitarsi sul mercato

38
Investimento fisico e consumo ottimale - 6
39
Investimento fisico e consumo ottimale - 7
  • Limprenditore con dotazione iniziale W0 continua
    a investire fin che TRIr, punto in cui determina
    la coppia (C0, C1) e anche I W0 C0
  • A destra di X, TRIgtr mentre a sinistra TRIltr.
  • Ma scelta di investimento e di consumo sono
    coerenti?
  • Se il consumatore ha flussi di reddito nei due
    periodi pari a VA, le sue possibilità di consumo
    sono
  • VA C0 C1/(1r)
  • Sia la funzione di utilità sullarco di vita U
    U(C0, C1)
  • Il consumatore ha curve di indifferenza come
    segue e determina la sua coppia ottimale (C0,
    C1) al punto di tangenza con la linea di
    bilancio

40
Investimento fisico e consumo ottimale - 8
41
Investimento fisico e consumo ottimale - 9
  • In generale non vi è garanzia che le coppie (C0,
    C1) e (C0, C1) coincidano (vedi figura
    seguente) si raggiunge lequilibrio attraverso
    il mercato dei capitali.
  • Limprenditore ha prodotto il profilo di consumo
    (C0, C1) che massimizza il valore dellimpresa.
    Supponiamo che lo paghi in forma di dividendo. Il
    VA di questo flusso di cassa è VA C0
    C1/(1r)
  • Esso è pagato al consumatore (anche proprietario
    impresa). Ma, in condizioni di certezza, il
    consumatore può scambiare il flusso VA per ogni
    combinazione tale che
  • VA C0 C1/(1r) quindi, prendendo e
    dando credito (al tasso r), può raggiungere la
    coppia desiderata (C0, C1)

42
Investimento fisico e consumo ottimale - 10
43
Investimento fisico e consumo ottimale - 11
  • In generale, dunque, il principio di separatezza
    ci aiuta a risolvere il problema di
    ottimizzazione in due stadi e noi ci
    concentreremo su come fa il consumatore a
  • Allocare il proprio portafoglio tra varie
    attività con diverso grado di rischio (CAPM)
  • Raggiungere il profilo di consumo desiderato
    usando il mercato dei capitali.
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