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DIREZIONE DIDATTICA

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Title: Gli insegnanti del Circolo Nazario Sauro di Collesalvetti sono consapevoli che l obiettivo fondamentale del loro compito non si discosta da quanto affermato ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: DIREZIONE DIDATTICA


1
DIREZIONE DIDATTICA F. D. GUERRAZZIA.S.
2008/2009
  • RELAZIONE FINALE
  • DIRIGENTE SCOLASTICO
  • DOTT ROBERTA GORI
  • A.S. 2008/2009

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IL PIANO DELLOFFERTA FORMATIVA
  • GLI INTENTI

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  • La capacità di guardarsi dentro, ipotizzare
    scenari e simularne le conseguenze organizzative
    e finanziarie, sviluppata attualmente nel Circolo
    solo a livello embrionale,
  • ha consentito in varie occasioni a questa
    istituzione scolastica di scegliere la via più
    coerente con le proprie competenze distintive, ma
    soprattutto la più sostenibile.
  • Lattività di pianificazione è divenuta via via
    maggiormente incisiva grazie ad unattenta
    programmazione temporale che comprende e
    contempera tutti i vari profili.

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  • La strategia dell istituto ha mirato al
    coinvolgimento di un alto numero di persone,
    nella convinzione che una distribuzione diffusa
    delle responsabilità favorisca la circolazione
    nell organizzazione di nuove idee e conoscenze.
  • Ha contrastato, al tempo stesso, ogni iniziativa
    condotta in modo soggettivo e personalistico
    ovvero non concordata a livello collegiale e/o
    comunque che si sia discostata dalle finalità e
    dagli obiettivi programmatici previsti dal Piano
    dellOfferta Formativa.
  • Ogni azione interna/esterna è stata condotta dai
    docenti individuati come responsabili di azioni
    programmatiche, gestionali e amministrative, su
    delega del Dirigente, che ne ha assicurato la
    supervisione, la fattibilità e la regolarità, sia
    da un punto di vista normativo, sia da un punto
    di vista strategico/contabile.

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  • IL PIANO ORGANIZZATIVO

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Il fatto che il Circolo sia costituito da SEI
punti di erogazione del servizio ha reso
necessario la nomina di un Docente Coordinatore
delle attività nei vari plessi di scuola
dinfanzia e primaria.
La rete di deleghe, secondo una logica di
responsabilità diffusa, si è rivelata utile a
garantire il buon funzionamento dei plessi.
  • IL MODELLO
  • N. 2 Collaboratori del DS (hanno affiancato il
    dirigente in compiti di gestione e
    organizzazione).
  • N. 6 Responsabili di plesso scolastico Ogni
    responsabile ha ricevuto formale atto di nomina
    del Dirigente con compiti di coordinamento delle
    attività, con compiti di gestione e
    organizzazione delle attività. Hanno favorito la
    comunicazione e la circolazione delle
    comunicazioni provenienti dagli uffici di
    dirigenza e di segreteria. Hanno svolto attività
    di coordinamento del lavoro dei docenti e di
    accoglienza delle famiglie.
  • N. 8 Responsabili di Sussidi/Arredi/Laboratori/Au
    le speciali.

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  • N. 8 Figure Strumentali alla realizzazione del
    Piano dellOfferta Formativa
  • Area 1 GESTIONE E SOSTEGNO AL POF
  • Ins. ti Lidia Bartaloni, Barbara Morelli, Laura
    Sani con funzioni di
  • Coordinamento delle attività del Piano
    dellOfferta Formativa
  • Cura della stesura e/o integrazione del documento
    relativo al Piano, sia in formato cartaceo, sia
    in formato digitale
  • Stesura della sintesi del POF da presentare alle
    famiglie allatto di iscrizione al primo anno
    delle scuole del circolo (MiniPof)
  • Coordinamento delle attività di
    revisione/integrazione della Carta dei Servizi e
    del Regolamento di Istituto
  • Coordinamento della Commissione POF delle
    Commissioni e dei Gruppi di lavoro e/o studio
    afferenti allarea
  • Coordinamento Cura dei rapporti con soggetti
    esterni dintesa con il DS
  • Partecipazione alle attività dellOsservatorio
    di Istituto
  • Predisposizione di materiali e strumenti utili
    per la valutazione e la validazione del Piano,
    lelaborazione e la lettura di dati
  • Coordinamento delle attività di monitoraggio per
    la valutazione interna ed esterna delle attività
    inerenti lofferta formativa dellistituto e
    della valutazione annuale del sistema scuola
    (INVALSI).
  • AREA 2 Sostegno al lavoro dei docenti e
    Formazione del Personale Docente e ATA
  • Ins. Natalia Baldanzi con funzioni di

8
  • AREA 3 Integrazione Alunni H
  • Ins. Patrizia Benvenuti con funzioni di
  • Docente Referente dellIstituto per le attività
    volte allintegrazione degli Alunni diversamente
    abili
  • Addetto al coordinamento dei rapporti con le
    famiglie, gli Enti ed altri soggetti del
    territorio per le attività volte allintegrazione
    degli Alunni diversamente abili
  • Coordinamento delle commissioni/gruppi di lavoro
    afferenti allarea (Integrazione, Gruppo H,
    altro)
  • Coordinamento delle attività per lintegrazione
    degli alunni diversamente abili in ingresso nella
    Scuola dInfanzia, Primaria e Secondaria di 1
    Grado.
  • AREA 4 Prevenzione/Recupero Disagio e Alunni
    Stranieri
  • Ins. Paola Boccacci con funzioni di
  • Coordinamento prima accoglienza e orientamento
    degli alunni stranieri in ingresso/uscita scuole
    dinfanzia e Primarie del circolo didattico
  • Coordinamento dei rapporti tra componenti
    scolastiche, altre istituzioni ed Enti
    territoriali per la prevenzione/cura del disagio
    e dello svantaggio scolastico e per
    lintegrazione dei bambini del mondo
  • Coordinamento delle commissioni/gruppi di lavoro
    afferenti allarea.

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  • AREA 5 SICUREZZA
  • Ins. Cristina Falorni con funzioni di
  • Coordinamento dei Referenti alla sicurezza delle
    scuole dinfanzia e primarie del circolo per la
    verifica delle condizioni di sicurezza dei
    plessi, dintesa con il DS, il RLS e il RSPP di
    istituto
  • Programmazione e coordinamento delle prove di
    evacuazione e tenuta dei registri/verbali
  • Cura della progettazione e coordinamento degli
    interventi di informazione/formazione delle varie
    componenti scolastiche, ai fini della piena
    diffusione e acquisizione del concetto di
    SICUREZZA, dello star bene e della salute in
    senso lato, anche dintesa con enti del
    territorio.
  • AREA 6 TECNOLOGIE
  • Ins. Francesca Grosso con funzioni di
  • Coordinamento dellattività documentale della
    scuola e costruzione di un archivio dei materiali
    e degli elaborati prodotti nel corso dellanno
    scolastico, al fine di dare visibilità
    interna/esterna alle azioni e alle scelte in
    termini di istruzione/formazione/informazione del
    Circolo (documentare/pubblicizzare la scuola).
  • Compartecipazione alle attività di costruzione
    e/o aggiornamento delle pagine Web del Sito del
    Circolo Didattico.

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  • COMMISSIONI E GRUPPI DI LAVORO

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Il Collegio dei Docenti ha individuato e
istituito commissioni e gruppi di studio/lavoro
che hanno affiancato il Dirigente, i suoi
collaboratori, le figure strumentali e lufficio
nella complessa organizzazione ed attuazione del
servizio di istruzione e formazione, erogato da
questa istituzione scolastica, in vari ambiti.
  • Sono state presenti e attive le Commissioni
  • P.O.F. costituita dai coordinatori di plesso e
    dalle figure strumentali nel loro insieme, i
    collaboratori del DS, il DSGA
  • Integrazione
  • Glis
  • Migranti
  • Disagio
  • Redazione
  • Curricolo e Valutazione degli apprendimenti
  • Continuità
  • Orario
  • Formazione classi
  • Biblioteca
  • Gite
  • Sono stati individuati i Docenti Responsabili
    dei Sussidi, dei Laboratori e delle aule
    speciali.
  • Sono stati individuati gli addetti ai Servizi di
    protezione e sicurezza.

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  • PIANO DELLINNOVAZIONE

13
Il lavoro ha coinvolto un buon numero di docenti
che hanno affrontato lanalisi dei modelli
organizzativi e didattici, con particolare
attenzione alle problematiche della prevenzione
del disagio, lintegrazione dellhandicap e degli
alunni stranieri e alla personalizzazione dei
percorsi dellapprendimento, senza dimenticare
lattivazione di percorsi educativi-didattici
volti alla valorizzazione delle eccellenze.
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  • PIANO DELLA VALUTAZIONE E DELLAUTOVALUTAZIONE

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  • E stata effettuata dalla Commissione POF
    (Figure Strumentali alla realizzazione del Piano,
    Coordinatori di plesso, Docenti collaboratori) l
    attività di monitoraggio dellofferta formativa,
    la rilevazione e lelaborazione dei dati
    derivanti dalla somministrazione di questioni
    atti a rilevare la qualità delle proposte
    educative messe in atto attraverso lattività
    progettuale del Circolo.
  • Ciò permette di riprogettare per lA.S.
    2009/2010 percorsi educativo-didattici in linea
    con quanto è già stato attuato, ma anche
    guardando in prospettiva, cioè progettando azioni
    di miglioramento.
  • Tutti i progetti/percorsi/attività realizzati
    hanno osservato le seguenti modalità di verifica
    e valutazione
  • Verifica iniziale delle risorse
  • Verifica in itinere dei docenti delle classi
    coinvolte
  • Controllo finanziario concomitante
  • Questionario finale di gradimento
  • Controllo di gestione a consuntivo.

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  • PIANO DELLA GESTIONE DEI SERVIZI

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  • Sono da rilevare problematiche soprattutto
    inerenti la dotazione organica dei Collaboratori
    scolastici in dotazione al Circolo, che risulta
    scarsamente adeguata alla complessità del
    Circolo.
  • La sorveglianza ai plessi e ai piani degli
    edifici, l assistenza alla mensa durante
    lerogazione dei pasti, la cura dei locali
    scolastici e il mantenimento degli standard di
    igiene richiesti per lutilizzo dei servizi, non
    avviene senza difficoltà e con notevole impiego
    di energie da parte del personale.
  • Il fatto che i collaboratori scolastici ricevano
    il compenso per le Funzioni Miste, disciplinato
    da una convezione tra Direzione Didattica e
    Comune di Cecina, non basta a coprire quelle che
    sono le effettive necessità risulta
    difficoltosa la gestione del momento della mensa
    scolastica nei diversi plessi di scuola primaria
    e dellinfanzia.
  • La collaborazione fattiva dei Docenti
    Coordinatori di plesso, i quali hanno lavorato
    molto per tessere e mantenere buone relazioni
    interne/esterne, ha sicuramente reso meno
    difficoltosa la gestione delle varie azioni del
    servizio erogato da questo istituto.
  • La collaborazione fattiva del personale
    amministrativo allufficio di dirigenza ha
    permesso di maturare una sempre più ampia
    condivisione delle azioni e delle scelte operate.

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  • PIANO DELLA COMUNICAZIONE

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  • La comunicazione interna avviene prioritariamente
    per via postale con la collaborazione del
    personale ATA e Docente, in taluni casi per via
    telematica, ma non senza rilevare aspetti di
    criticità riguardo alla mancanza di tempestività
    con la quale le comunicazioni giungono a
    destinazione.
  • Gli aspetti di criticità rilevati nel corso dell
    anno scolastico potranno essere in parte risolti
    con il completamento ed il regolare funzionamento
    e quotidiano aggiornamento del sito web di
    istituto. Ciò permetterà alla maggior parte dei
    docenti di accedere con immediatezza alle
    comunicazioni divulgate da questa direzione
    didattica e dirette al personale in servizio.
  • Le circolari interne hanno avuto prevalentemente
    carattere informativo su tutto ciò che è inerente
    la vita scolastica in generale trasmissione di
    circolari ministeriali, documenti da affiggere
    allalbo dei plessi, direttive del DS,
    convocazione degli OOCC, altro.

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  • PIANO DELLA DIDATTICA

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I risultati raggiunti dallIstituzione Scolastica
nellA.S. 2008/2009, secondo gli obiettivi
inizialmente stabiliti e perseguiti attraverso
lattività didattica, amministrativa e
progettuale - così come definito dal P.O.F. e nel
rispetto dellattività istituzionale, si possono
così riassumere
  • Ampliamento dellofferta formativa attraverso
    lattivazione di percorsi educativo-didattici
    mirati allo studio del territorio nei suoi vari
    aspetti storico/antropologico/geografico/scientifi
    co/linguistico, di avvio alla pratica sportiva,
    di recupero e valorizzazione delle eccellenze,
    utilizzando prevalentemente risorse economiche
    attribuite dallo Stato (anche attraverso lUSP di
    Livorno) e dallente locale ed in larga parte
    attingendo dallutilizzo di risorse umane interne
    (sia attingendo dalla contemporanea presenza e
    dalle disponibilità, sia attingendo dal FIS per i
    compensi accessori per ore aggiuntive di
    insegnamento e non).
  • Partecipazione dellIstituto alle attività di
    orientamento, con conseguente innalzamento del
    consenso da parte dellutenza e della visibilità
    della scuola nei confronti del cittadino, delle
    Istituzioni e delle Amministrazioni operanti
    nella zona (Vedi Progetti Accoglienza/Orientamen
    to degli alunni delle scuole di ogni ordine
    dellistituto Oggi per domani, Agi e disagi,
    Laboratorio Musicoterapia, Ventaglio).
  • Penetrazione sul territorio dellazione
    progettuale dellIstituto avvenuta mediante la
    diffusione di materiali didattici e multimediali
    prodotti, nonché la partecipazione a
    manifestazioni teatrali e culturali a livello
    cittadino ( Mercatino dei ragazzi Bambini a
    scuola di sicurezza altro).

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  • PIANO DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE

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  • "Curricolo verticale e Valutazione degli
    apprendimenti" (Percorso tra reti di scuole)
    Realizzato in autoformazione mediante la
    costituzione di un gruppo di studio con
    caratteristiche tecnico-scientifiche nella
    modalità di ricerca/azione (R/A) volto alla
    costruzione, condivisione, sperimentazione del
    curricolo, CUORE del POF.
  • Sicurezza - "Antincendio" e Formazione RLS
    Corso realizzato tra reti di scuole con la
    collaborazione dei VVF
  • "Gestione del conflitto in ambito educativo"
    Corso di II Livello per i docenti che hanno già
    frequentato il corso base. (Docenze Dott. Picchi)
  • Prima alfabetizzazione "Disturbi specifici
    dell'apprendimento" Corso rivolto solo ai docenti
    della scuola dell'Infanzia per una veloce
    individuazione dei disturbi correlati alla
    dislessia, discalculia, ecc. (Docenze Dott
    Soldi/De Blasio/Pacini per AID)
  • "Disattenzione e iperattività in classe" Corso
    rivolto ai docenti Primaria e Infanzia per
    fornire agli insegnanti strategie di contenimento
    da utilizzare in classe con l'alunno
    "iperattivo". ( Docenze Dott. Cappagli per
    CEDRE-Cosmo).
  • Incontro - conferenza "Informatica e disordine
    nell'apprendimento" Conferenza tenuta dal Dott.
    Soldi/De Blasio per CEDRE-Cosmo)

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  • CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

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  • Al termine dellanno di permanenza in questa
    istituzione scolastica, in qualità di dirigente
    scolastico, mi sento in grado di fare un bilancio
    complessivo sullandamento dellistituto.
  • Esprimo a tal fine alcuni punti di rilievo sui
    quali è possibile discutere per il futuro ed
    aprire nuove prospettive in funzione della
    qualità del servizio di istruzione e formazione
    erogato e della valorizzazione delle risorse
    umane presenti.

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Punti di forza del Servizio erogato
  • Ricchezza di competenze, che caratterizza molte
    unità di personale sia Docente che ATA.
  • Disponibilità da parte di tante unità di
    personale a mettere in gioco i propri tempi e le
    proprie competenze per la crescita dellistituto.
  • Disponibilità diffusa alla partecipazione a
    gruppi di miglioramento e/o gruppi di studio come
    espressione del collegio dei docenti.

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IN VIRTU DEI PUNTI DI CUI SOPRA, LISTITUTO HA
POTUTO GODERE DI UNA CRESCITA ESPONENZIALE SU
VARI LIVELLI
  • INTERNO
  • Costituzione di gruppi di discussione, studio,
    miglioramento, come momento di arricchimento del
    proprio bagaglio professionale e culturale.
  • Piano dellOfferta Formativa non più redatto come
    sommatoria e stratificazione di
    progetti/percorsi, ma progettato e realizzato
    sulla base di principi, finalità ed obiettivi
    condivisi a livello di collegio docenti, anche se
    attualmente sviluppato solo a livello embrionale.
  • Predisposizione del curricolo verticale
    Infanzia/Primaria/Secondaria.
  • ESTERNO
  • Affermazione dellistituto sul territorio per le
    esperienze significative condotte e dirette alle
    varie componenti scolastiche.
  • Orientamento alla cura del ben-essere degli
    alunni e dei loro genitori a scuola.

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  • COLLABORAZIONI/RELAZIONI
  • Costruttivi rapporti con lente locale, i servizi
    sociali e socio sanitari zonali.
  • MIGLIORAMENTO DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE
  • Lentissimo e graduale miglioramento degli edifici
    scolastici a livello strutturale.
  • INNOVAZIONE
  • Accoglienza ed integrazione degli alunni
    diversamente abili sperimentando percorsi
    educativi e didattici ALTERNATIVI Musica
    porta socchiusa su una realtà sconosciuta.
  • Accoglienza e integrazione degli alunni stranieri
    anche attraverso percorsi educativi ALTERNATIVI
    In Agi e disagi corsi di Italiano come L2 per
    alunni stranieri
  • Cura della sfera emotiva, relazionale, affettiva
    degli alunni attraverso percorsi di counseling,
    musica, teatro Progetti Ventaglio , Do, re,
    mi, sol a scuola di musica, A scuola di
    teatro.
  • Cura dello sviluppo del corpo e della mente
    attraverso percorsi di avvio alla pratica
    sportiva Progetto Corro, salto, danzo, mi
    rilasso . a scuola di gioco-sport
  • Percorsi educativi e didattici volti alla
    Valorizzazione delle eccellenze
    nellapprendimento delle lingue comunitarie
    Progetto Cambridge young learners

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Punti di debolezza
  • Difficoltà a maturare il concetto di appartenenza
    ad un unicum, il Circolo Didattico, allinterno
    del quale si operano scelte condivise per
    garantire lerogazione di un servizio di
    eccellenza.
  • Scarsa disponibilità ai cambiamenti in corso e
    alla formazione in servizio.

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Risultano da implementare
  • la presa di coscienza del senso di appartenenza
    ad una comunità educante (quella del circolo
    didattico e/o del plesso di servizio) ed allo
    sviluppo della propria identità professionale
    allinterno della stessa e nel più ampio contesto
    territoriale
  • la reale condivisione di percorsi educativi
    progettati in risposta bisogni formativi degli
    alunni tutti, nessuno escluso, mettendo in gioco
    ed offrendo competenze proprie
  • la formazione del personale, soprattutto per il
    raggiungimento, almeno a livello teorico, di
    uneffettiva condivisione delle conoscenze e
    degli intenti
  • la creazione di gruppi di miglioramento e/o
    gruppi di studio (espressione del collegio dei
    docenti) ai fini dello sviluppo della leadership
    diffusa
  • lorganizzazione dellorario di lavoro secondo
    criteri di flessibilità, al fine di offrire
    reali risposte ai bisogni di cui sopra

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  • la reale sperimentazione del curricolo verticale
    - CUORE DEL POF - e la scelta degli strumenti, a
    livello di istituto, per la verifica e la
    valutazione delle competenze per fasce detà
  • le azioni volte al coinvolgimento e all
    orientamento degli studenti e delle loro famiglie
  • le dotazioni tecnologiche ai fini del loro pieno
    utilizzo ai fini della didattica
  • la costituzione di tavoli di concertazione estesi
    alle varie componenti scolastiche ed ai soggetti
    del territorio, come reale opportunità di
    partecipazione alla costruzione di comuni
    obiettivi da raggiungere e alla determinazione
    delle scelte da operare per il raggiungimento
    degli stessi
  • la valutazione interna ed esterna, soprattutto in
    termini di autovalutazione e di valutazione di
    sistema.

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  • AZIONI DI MIGLIORAMENTO

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  • UTILIZZO DELLE RISORSE ALLOCATE
  • Per il futuro lauspicio è quello del pieno
    utilizzo delle risorse allocate ai fini di una
    progettazione basata su criteri di efficienza e
    di efficacia soprattutto in risposta ai bisogni
    dei portatori di interessi nei confronti della
    scuola (Alunni, Territorio/Famiglie,
    Agenzie/Mondo del Lavoro) e nel perseguimento
    delle finalità istituzionali più in generale, ma
    che di fatto è già stata avviata nel corso di
    questo anno scolastico 2008/2009, riuscendo,
    seppure a livello macro, a definire in linea di
    massima quelle che saranno le attività del
    prossimo 2009/2010.
  • UTILIZZO DELLE RISORSE UMANE IN DOTAZIONE
  • Unindagine condotta nellistituto allinizio
    dellanno scolastico prossimo, può essere utile
    al fine di una ricognizione delle risorse umane
    in dotazione, e permettere di meglio individuare
    le varie competenze professionali di molti
    docenti, i quali potranno offrire, attraverso le
    loro prestazioni, soprattutto in orario
    aggiuntivo, un valido supporto alle varie
    attività/percorsi/progetti che questo istituto
    potrà realizzare.
  • GRUPPI DI PROGETTO E DI DISCIPLINA
  • Interessante attivare allinterno del Circolo
    gruppi di progetto e di disciplina a livello di
    istituto, plesso, interplesso e/o per classi
    parallele al fine di condividere conoscenze,
    competenze, idee, materiali, tutto nello spirito
    della massima collaborazione e cooperazione per
    imparare facendo.

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  • AZIONI DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA
  • Necessaria lattivazione di percorsi di
    informazione-formazione diretti alla famiglia.
  • Maggiore coinvolgimento a livello di
    progettazione e condivisione delle azioni
    formative messe in atto dallistituzione
    scolastica per la crescita culturale degli
    alunni.
  • Formazione di gruppi di auto-aiuto diretti da
    personale esterno specializzato per la cura del
    ben-essere genitori con i propri figli.
  • TECNOLOGIE
  • Maggiore diffusione delluso delle TIC .
  • Completamento e manutenzione del Sito Web della
    scuola.
  • Predisposizione di efficienti laboratori
    informatici negli uffici e nelle scuole primarie.
  • Programmazione di acquisto di beni (hardware e
    software) con risorse da reperire attraverso
    eventuali contratti di sponsorizzazione o altra
    modalità ad inizio dellEF 2010.

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  • SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
  • Miglioramento globale delle condizioni ambientali
    di tutti i locali scolastici.
  • Pieno coinvolgimento dellamministrazione
    comunale al fine di predisporre risorse ed opere
    di manutenzione ordinaria e straordinaria nelle
    scuole dellistituto.
  • Pieno coinvolgimento degli alunni nel rispetto
    degli atteggiamenti e dei comportamenti da tenere
    durante lo svolgimento delle attività
    scolastiche, sia in condizioni di normalità, sia
    in condizioni di emergenza.
  • Piena diffusione e acquisizione, nelle varie
    componenti scolastiche, del concetto di
    SICUREZZA.
  • Regolare promozione di corsi di formazione di
    Primo soccorso e Antincendio volti a tutto il
    Personale ed agli studenti.
  • ATTIVITA NEGOZIALE
  • L attività negoziale alla quale listituzione
    scolastica potrà ricorrere al fine di realizzare
    percorsi educativo-didattici e formativi mediante
    lintervento di esperti esterni dovrà essere
  • coerente col POF
  • coerente con le disponibilità finanziarie
    programmate
  • rispondente agli effettivi bisogni degli alunni.

36
  • RAPPORTI CON GLI ENTI ESTERNI
  • Stipula di convenzioni e/o accordi di programma
    con lEnte Locale per regolare lerogazione di
    risorse economiche, la fruizione di servizi,
    lacquisto di materiali e sussidi, lutilizzo dei
    locali scolastici ed extrascolastici,
    lassistenza alle macchine e alle attrezzature,
    altro.
  • Costituzione di un tavolo di concertazione,
    discussione, progettazione del servizio di
    istruzione in relazione ai bisogni formativi del
    territorio.

37
  • LINEE GUIDA PER IL PIANO DELLOFFERTA FORMATIVA

38
RUOLO STRATEGICO DELLA SCUOLA
  • Il ruolo strategico della scuola in una
    società in rapida e continua trasformazione, è
    quello di connotarsi come Agenzia per la
    costruzione di conoscenze e di competenze (e non
    per la sola trasmissione dei saperi),
    nellindustria immateriale cè bisogno di Teste
    pensanti di Teste benfatte (E. Morin). Ciò
    pone al centro dei processi formativi
  • la formazione della persona e del cittadino
  • la qualità degli apprendimenti e loro
    spendibilità (competitività e new economy)

39
NO ALLA SCUOLA DEL PROGETTIFICIO!
  • La centralità della progettazione formativa non
    deve scadere nel progettificio, ovvero in una
    miriade di progetti scollegati tra loro, che non
    si inseriscono in una pianificazione dellofferta
    formativa calata sullanalisi dei bisogni degli
    alunni e delle loro famiglie.
  • Linvestimento delle risorse umane e finanziarie
    del Circolo Didattico dovrà concentrarsi
    soprattutto sul curricolo, vero cuore del POF,
    anziché su un ventaglio più o meno ampio di
    attività, che molto spesso vanno a sovrapporsi
    allo svolgimento del curricolo .

40
CENTRALITA DELLE COMPETENZE
  • Il curricolo delle Indicazioni deve essere
    finalizzato allacquisizione di competenze.
  • La progettazione curricolare (nel suo porsi come
    spazio di riflessione sui saperi e sulle
    epistemologie disciplinari) deve puntare non solo
    allacquisizione di abilità e conoscenze
    settoriali, ma al loro utilizzo strumentale in
    vista del conseguimento di competenze
    disciplinari, le quali concorreranno a loro volta
    alla maturazione di competenze-chiave ritenute
    essenziali per lesercizio delle cittadinanza.
  • Liter procedurale dovrà puntare verso i
    traguardi di sviluppo delle competenze
  • Conoscenza intesa come riproduzione di dati,
    informazioni acquisite per proprio conto o
    riferite da altri (conoscenze dichiarative)
  • Comprensione delle conoscenze acquisite
    attraverso una loro manipolazione e successiva
    applicazione (abilità)
  • Costruzione di un habitus metacognitivo che
    permette allalunno di smontare le conoscenze
    acquisite per poterne generare di nuove, fino
    alla conquista di un pensiero divergente che
    legandosi allazione diventa il terreno in cui si
    esprime al meglio la creatività e la soggettività
    di ciascuno (competenze).

41
UNITARIETÀ DELLAZIONE FORMATIVA DELLA SCUOLA
NELLA DIVERSITÀ E DISCONTINUITÀ DELLE ESPERIENZE
  • La scuola deve prestare attenzione a varie forme
    di diversità, che non sono necessariamente
    diversità di ordine etnico-culturale connesse al
    fenomeno dellimmigrazione, ma che riguardano la
    molteplicità delle esperienze affettive, degli
    stili cognitivi, degli stimoli ambientali e
    familiari che i bambini e i ragazzi presentano ed
    esprimono allinterno del contesto scolastico.
  • Ricondurre ad unitarietà l esperienza del
    frammento valorizzare leterogeneità delle
    esperienze degli alunni incrementandone i livelli
    di comprensione e di condivisione con gli altri.

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SCUOLA COME COMUNITÀ EDUCANTE
  • Scuola come ambiente di apprendimento luogo
    dellascolto, della socializzazione delle
    conoscenze, della collaborazione, poiché laddove
    non cè ascolto reciproco, partecipazione,
    coinvolgimento, attenzione al feedback, i saperi
    vengono assimilati ma non accomodati (Piaget), e
    quindi non producono apprendimento.
  • Scuola come comunità di pratica in cui si
    privilegiano strategie e metodi improntati al
    cooperative learning.

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CURRICOLO UNITARIO, PROGRESSIVO, VERTICALE
  • Percorso curricolare unitario riferito a tre
    gradi diversi di scuola collocato allinterno di
    una medesima cornice culturale ed una medesima
    struttura organizzativa (pur con qualche
    differenziazione per la scuola dellinfanzia).
  • Allinterno del primo ciclo la pratica della
    continuità del curricolo è resa perseguibile
    inoltre dalla presenza delle medesime aree
    disciplinari (LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA,
    STORICO-GEOGRAFICA, MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLO
    GICA) e al loro interno di discipline comuni sia
    alla scuola primaria che alla scuola secondaria
    di primo grado.
  • La continuità educativa si realizza attraverso il
    curricolo unitario e non per mezzo di progetti ad
    hoc.
  • La verticalità del curricolo è garantita dalla
    progressione e gradualità dei traguardi di
    sviluppo delle competenze tra i vari segmenti
    scolastici.

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  • IDEE PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE

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  • Area della valutazione del processo e del
    prodotto
  • Ogni istituzione scolastica è chiamata ad
    attivare percorsi ed azioni efficaci e creative
    volti ad incrementare la qualità dellofferta
    formativa. In questo processo sono determinanti
    le persone che fanno parte dellorganizzazione,
    che devono essere capaci di valutare il proprio
    operato, e, collettivamente, lincidenza delle
    azioni dei singoli sui risultati dellintera
    organizzazione.
  • Acquisire la capacità di render conto del
    proprio operato in maniera trasparente e
    responsabile (accountability), non solo in
    termini di rendicontazione amministrativa, ma
    anche procedurale e criteriale, cioè relativa
    alle regole sottese, alle scelte e alle linee di
    condotta di una scuola.

46
  • I possibili percorsi
  • 1. La valutazione un problema che ritorna -
    Dalla valutazione degli apprendimenti alla
    valutazione delle competenze
  • Il percorso di formazione diretto al personale
    delle scuole in rete, può essere realizzato in
    autoformazione mediante la costituzione di un
    gruppo di studio (con caratteristiche
    tecnico-scientifiche) nella modalità di
    ricerca/azione.
  • Lattività può essere occasione di raccordo tra
    diversi i gradi di scuola per lottimizzazione
    di percorsi didattici in grado di trasformare le
    conoscenze in competenze spendibili, anche
    secondo le esigenze emerse dal Progetto
    OCSE-PISA l individuazione e la messa a punto
    di modelli organizzativi funzionali alla gestione
    di contesti di apprendimento flessibili l
    auto-valutazione e la valutazione sia rispetto
    agli esiti del progetto che alle prestazioni
    professionali lindividuazione di modelli
    specifici per la diffusione dellattività di
    ricerca come innovazione (art.6 D.P.R 275/99)
    nelle scuole dellautonomia del territorio.

47
2. Lautovalutazione e la valutazione del sistema
scuola Verso la certificazione della qualità del
servizio erogato
  • RIPENSARE IL MODELLO ORGANIZZATIVO
    DELLISTITUTO
  • Percorso di ricerca-azione da effettuarsi sotto
    la guida di esperti esterni appartenenti ad un
    centro di formazione/ricerca accreditato dal MIUR
    o altri docenti.

48
IL MODELLO QUI PROPOSTO E ORIENTATO A CREARE
MOTIVAZIONE E SVILUPPARE UN CLIMA INTERNO
POSITIVO
49
  • Il modello organizzativo sopra prospettato,
    richiede a chi vi opera nuove competenze,
    comportamenti, impegni, a tal fine a partire dal
    mese di settembre una Commissione, ristretta
    coordinata dal Dirigente Scolastico con il
    supporto di un esperto esterno, potrà provvedere
    a redigere una bozza di progetto da proporre
    allapprovazione del Collegio dei Docenti.

50
  • FINE
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