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Universit degli Studi di Udine Facolt di Medicina e Chirurgia C.d.L. in Scienze Infermieristiche Corso Integrato di Area Oncologica Psico-Oncologia – PowerPoint PPT presentation

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Title: Universit


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Università degli Studi di UdineFacoltà di
Medicina e ChirurgiaC.d.L. in Scienze
InfermieristicheCorso Integrato di Area
OncologicaPsico-Oncologia  
  • Docente Barbara Muzzatti, PhD PsyD
  • Durata 16 ore
  • Anno di corso II
  • AA 2010-2011
  • Moduli 1, 2, 3 

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OBIETTIVI SPECIFICI DEL CORSO
  • Conoscere le are e le modalità di intervento
    della psicologia e della psico-oncologia
  • Comprendere i contributi che la psico-oncologia
    può offrire al professionista infermiere
  • Comprendere limpatto della malattia oncologica
    sulla vita dellindividuo che ne viene colpito,
    conoscendo i risvolti psicologici di ciascuna
    fase di malattia (dalla diagnosi alla terminalità
    o lungovivenza) e le peculiarità in termini
    psico-sociali di questa malattia
  • Conoscere le peculiarità dellesperienza
    oncologica nellinfanzia e nelladolescenza
  • Conoscere le credenze, gli atteggiamenti e i
    comportamenti tipici, rispettivamente, del
    cittadino ingenuo, del familiare e delloperatore
    sanitario di fronte alla malattia oncologica
  • Conoscere aspetti della comunicazione, della
    relazione e del counseling, funzionali
    allattività infermieristica in ambito oncologico

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CONTENUTI DEL CORSO
  1. Contenuti, metodi e aree di pertinenza della
    Psico-Oncologia e suoi rapporti con la Psicologia
    in generale e con la Psicologia clinica ed
    ospedaliera in particolare
  2. Limpatto della malattia oncologica nella vita
    dellindividuo lo shock della diagnosi, la fase
    di crisi, il fronteggiamento dei trattamenti, la
    remissione, la ricaduta, la terminalità, la
    lungovivenza oncologica
  3. Le principali dimensioni psico-sociali della
    malattia oncologica (distress emozionale,
    compromissioni dellimmagine corporea e del
    funzionamento intimo-sessuale, risvolti
    interpersonali e sociali, ripercussioni sul
    funzionamento cognitivo, cancer related fatigue,
    crescita post-traumatica)
  4. I principali fattori socio-anagrafici, personali
    e clinici che possono amplificare o ridurre gli
    effetti psicosociali della malattia oncologica
    genere, età, tratti di personalità, sostegno
    sociale, diagnosi, prognosi, trattamenti,
    preesistenti condizioni di salute
  5. Normalità e psico-patologia in contesti
    oncologici
  6. La malattia oncologica nel bambino e
    nelladolescente
  7. Limpatto della malattia oncologica negli altri
    non malati nel cittadino ingenuo, nei familiari
    del malato, nelloperatore sanitario
  8. Il ruolo dello psicologo nellequipe curante
    oncologica
  9. I principali strumenti psicologici a
    disposizione dellinfermiere che opera in ambito
    oncologico la comunicazione, la relazione, le
    abilità di counseling
  10. La ricerca in psico-oncologia

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BIBLIOGRAFIA PER LESAME
  • Morasso G. e Tomamichel M. a cura di (2005). La
    sofferenza psichica in oncologia, Modalità di
    intervento. Roma Carocci.
  • Guarino A. (2006). La psico-oncologia nelletà
    evolutiva. Trento Edizioni Erikson (capitoli
    4-8).
  • Un testo a scelta tra
  • 3.1 Verda S. (1994). Il male addosso. Torino
    Bollati Boringhieri.
  • 3.2 Casciaro E. (2004). Pianeta K.
    Castrovillari Il Coscile.
  • 3.3 Terzani T. (2004). Un altro giro di giostra.
    MilanoLonganesi.
  • 3.4 Bidinost M. (2008) Mi riprendo il
    biglietto Un nuovo cielo dopo la chemio.
    Aviano Donando (ristampato da Omino Rosso).
  • 3.5 Altro libro di narrativa incentrato
    sullesperienza oncologica concordato con la
    Docente.
  • Articoli e/o lucidi messi a disposizione in aula.

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INFORMAZIONI DI CARATTERE PRATICO
  • Modalità di svolgimento dellesame prova scritta
    (15 domande a scelta multipla 1 domande
    aperta breve in 30).
  • Ricevimento studenti al termine della lezione o
    prima del suo inizio
  • E-mail per chiarimenti e richieste scrivere a
    barbara.muzzatti_at_libero.it

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CONTENUTI
  1. Contenuti, metodi e aree di pertinenza della
    Psico-Oncologia e suoi rapporti con la Psicologia
    in generale e con la Psicologia clinica ed
    ospedaliera in particolare
  2. Limpatto della malattia oncologica nella vita
    dellindividuo lo shock della diagnosi, la fase
    di crisi, il fronteggiamento dei trattamenti, la
    remissione, la ricaduta, la terminalità, la
    lungovivenza oncologica
  3. Le principali dimensioni psico-sociali della
    malattia oncologica (distress emozionale,
    compromissioni dellimmagine corporea e del
    funzionamento intimo-sessuale, risvolti
    interpersonali e sociali, ripercussioni sul
    funzionamento cognitivo, cancer related fatigue,
    crescita post-traumatica)

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PSICOLOGIA
  • La psicologia può essere definita, in generale,
    come la scienza del
    comportamento e dei processi mentali, di cui
    cerca di descrivere e spiegare il funzionamento,
    al fine di stabilire le leggi che ne regolano
    lattività
  • La professione di psicologo comprende luso di
    strumenti conoscitivi e di intervento per la
    prevenzione, la diagnosi e le attività di
    abilitazione-riabilitazione e di sostegno in
    ambito psicologico rivolte alle persone, ai
    gruppi, agli organismi sociali e alle comunità.
    Comprende altresì le attività di sperimentazione,
    ricerca e didattica in tale ambito
  • Possiede numerosi ambiti di ricerca e
    applicazione

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CLINICA
  • Etimologia cline letto
  • Indica sia la condizione di malattia e cura, sia
    latteggiamento terapeutico, basato sulla
    vicinanza al paziente, e sullintervento fatto
    direttamente a contatto con il malato,
    connotandolo nel suo specifico approccio
    metodologico di conoscenza personalizzata e di
    ricostruzione della storia della sua malattia

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PSICOLOGIA CLINICA
  • E unapplicazione della psicologia
  • E la disciplina che comprende linsieme delle
    conoscenze e delle competenze psicologiche
    utilizzate per affrontare i problemi delle
    persone questi possono presentarsi come
    difficoltà di adattamento, stati di disagio e di
    sofferenza soggettivi, anche a livello corporeo,
    sintomi fisici, disturbi del comportamento e
    manifestazioni psicopatologiche
  • Psicologo clinico Psicologo Medico
    Internista Medico
  • Psicologia clinica ltgt Psichiatria  

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PSICO-ONCOLOGIA (BIONDI ET AL., 1995)
  • E la disciplina che si occupa delle implicazioni
    psicosociali dei tumori
  • Contribuisce allapproccio olistico
    (bio-psico-sociale) al paziente oncologico
  • I suoi obiettivi principali sono
  • Prevenzione, diagnosi precoce, adesione
    terapeutica
  • Valutazione della morbilità psichiatrica/psicologi
    ca in oncologia e sua prevenzione
  • Qualità della vita del paziente e qualità degli
    interventi psicologici
  • Formazione dei curanti

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TERMINOLOGIA
  • Cancro
  • Carcinoma
  • Male brutto / Uno di quei mali
  • Neoformazione
  • Neoplasia
  • Oncologia /Oncologico
  • Tumore
  • Esiste un ampio ventaglio di termini ed
    espressioni che comprende le più tecniche e le
    più ingenue

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IL CANCRO SIGNIFICATI PSICO-SOCIALI
  • Minaccia esistenziale
  • Compromissioni somatiche (temporanee o
    permanenti) dolore, fatigue, nausea/vomito,
    mutilazioni chirurgiche, modificazioni
    nellaspetto e nellimmagine corporea
  • Cambiamenti nella vita socio-relazionale ruoli
    lavorativi, sociali, familiari
  • Sconquasso per la vita e le dinamiche familiari

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LA DIAGNOSI NEOPLASTICA
  • E un vero e proprio evento traumatico
  • Dà origine ad una crisi
  • Richiede un processo di adattamento

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IL CANCRO COME CRISI
  • Crisi
  • Evento o situazione il cui improvviso e
    inaspettato insorgere, mettendo in pericolo
    labituale equilibrio e larmonia esistenziale
    fino a quel momento raggiunti, può far emergere
    una molteplicità di fenomeni e di dinamiche
    emozionali che hanno le caratteristiche di uno
    sconvolgimento profondo
  • Problema Opportunità
  • Esperienza di pericolo e rischio Esperienza di
    separazione e perdita
  • Convenzionalmente dura 6-8 settimane
  • Per il 70 dei pazienti oncologici si esaurisce
    entro 3 mesi

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ADATTAMENTO ALLA MALATTIA 4 FASI
Fase Problematiche Psicologiche
Shock Senso di catastrofe e frattura nel proprio corso esistenziale. Bisogno di dilazionare il confronto diretto e crudo con una realtà che non si è pronti ad affrontare
Reazione Si reagisce alla malattia, resa reale dai trattamenti, con angoscia, rabbia, disperazione, amarezza
Elaborazione Coincide con la fine dei trattamenti, quindi con una situazione obiettivamente mutata Il bisogno è quello di cercare un senso a ciò che è successo. Si mettono in discussione scelte passate e spesso si rivedono priorità, valori e progetti
Ri-orientamento Segue ciascun follow-up Vede il ripresentarsi delle problematiche delle fasi precedenti
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DETERMINANTI DELLA REAZIONE ALLA MALATTIA
  • La malattia stessa il decorso, i sintomi,
    eventuali recidive, il tipo di trattamento, gli
    effetti collaterali
  • Tipologia e stili di fronteggiamento e
    adattamento alla malattia, alle avversità e allo
    stress, peculiari del singolo (coping)
  • Tratti di personalità flessibilità, ottimismo,
    locus of control, stili attribuzionali,
    autostima
  • Fase del ciclo di vita e stadio di realizzazione
    dei relativi obiettivi evolutivi
  • Fattori culturali, religiosi ed
    etnoantropologici
  • Supporto sociale disponibile e supporto sociale
    percepito
  • Disponibilità al lavoro psicologico (motivazione
    intrinseca, capacità introspettiva..)
  • Significato soggettivo attribuito alla malattia

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IMPATTO PSICOLOGICO DELLE DIVERSE TERAPIE LA
RADIOTERAPIA
  • Ambiente rumoroso e nuovo
  • Necessità che il paziente rimanga solo durante la
    terapia
  • Diverse fantasie possibili rimanere radioattivi,
    trasmettere radioattività, lesioni cutanee o di
    altri organi
  • Corrette e dettagliate informazioni sul
    trattamento attenuano le paure/preoccupazioni e
    dissipano le fantasie

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IMPATTO PSICOLOGICO DELLE DIVERSE TERAPIE LA
CHEMIOTERAPIA
  • Effetti collaterali spesso pesanti (nausea,
    vomito, astenia, perdita dei capelli, fatigue)
    che interferiscono con la QdV
  • Spesso vissuta come unintrusione pesante e come
    un attacco alla propria integrità

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IMPATTO PSICOLOGICO DELLE DIVERSE TERAPIE
LORMONOTERAPIA
  • In genere meglio tollerata della CT
  • Fanno eccezione le donne in età fertile, che
    temono linfertilità e le conseguenti minacce
    alla loro identittà femminile e alla propria vita
    relazionale/familiare

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IMPATTO PSICOLOGICO DELLE DIVERSE TERAPIE LA
CHIRURGIA
  • Possibili timori collegati allintervento,
    allanestesia,
  • al decorso post-operatorio
  • Preoccupazioni inerenti aspetti funzionali e/o di
    immagine corporea

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ALCUNI CONSIGLI PER GLI OPERATORI
  • Seguire una linea operativa incentrata sul
    paziente e non solo sulla malattia (Cfr. i
    fattori soggettivi che influenzano lesperienza
    di malattia)
  • Comprendere ed accogliere sia i bisogni fisici
    che quelli psicologici
  • Curare correttamente laspetto informativo
  • Aiutare il Pz. ad esprimere le proprie emozioni
  • Avvalersi di una comunicazione chiara ed efficace
  • Considerare il paziente un interlocutore
    efficace e potente

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LA FINE DEI TRATTAMENTI
  • Affaticamento e/o malessere per laccumulo degli
    effetti collaterali dei trattamenti
  • Incertezza perché non sono ancora chiari (o
    eclatanti) gli effetti della terapia
  • Possibilità/Necessità di riappropriarsi dei
    tempi, prima occupati dalla malattia
  • Nuovi spazi mentali per riflettere su sé e la
    propria esperienza
  • Aspettative (proprie e/o altrui) per un ritorno
    alla normalità
  • Possibili difficoltà di adattamento (o
    riadattamento) e disagio emozionale

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LA REMISSIONE
  • Temporanea o permanente
  • Evolve nella guarigione o nella progressione
    (recidiva o metastatizzazione)
  • Peculiarità psicologiche
  • - Sindrome della spada di Damocle
  • - Variazione nellimmagine corporea
  • - Sintomi condizionati
  • Tre modalità di coping prevalenti (Murru, 2002)
    evitamento, vissuto di crescita, preoccupazione
    costante

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LA PROGRESSIONE
  • Le terapie non guariscono, ma possono solo
    tenere sotto controllo la malattia
  • Vissuti di sconfitta e frustrazione
  • E spesso più disorganizzante della diagnosi
    stessa

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STADI AVANZATI DI MALATTIA E TERMINALITA
  • Sofferenza e limitazione fisica
  • Restrizioni nella libertà e nella volontà
  • Ricerca di sollievo contingente
  • Modificazione nella percezione temporale
  • Assenza di consapevolezza circa la propria reale
    condizione in unampia percentuale dei casi

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RREAZIONI ALLA PROSPETTIVA REALE DELLA PROPRIA
MORTE (Kubler-Ross)
  • Shock e negazione
  • Rabbia (esistenziale, proiettata, verso i
    curanti)
  • Patteggiamento
  • Depressione (reattiva alle singole perdite e
    preparatoria)
  • Accettazione

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ALCUNI DATI EPIDEMIOLOGICI (AIRTUM, 2007)
I tumori più frequenti in Italia, distinti per
sesso, e sopravvivenza relativa (tenendo conto
dellattesa di vita) a 1, 3 e 5 anni
Maschi Femmine
1 anno 3 anni 5 anni 1 anno 3 anni 5 anni
Prostata 94 85 80 Mammella 97 90 85
Polmone 39 16 12 Colon 76 63 58
Vescica 88 77 72 Polmone 41 19 15
Colon 78 64 58 Stomaco 53 35 32
  • La sopravvivenza relativa a cinque anni si
    aggira attorno al 53 per la maggior parte delle
    diagnosi
  • In Italia, si registrano circa 300.000 nuovi
    casi/anno
  • Nel complesso, si stimano attorno ai due milioni
    gli italiani con un passato oncologico

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LA LUNGOVIVENZA ONCOLOGICA PRINCIPALI
DEFINIZIONI IMPIEGATE IN LETTERATURA
  • Il survivor è chiunque è stato curato dal
    cancro (Mullan, 1985)
  • Chi, in conseguenza di una diagnosi di cancro e
    di un trattamento, rimane libero da malattia
    (Knobf, 2007)
  • Chi ha ricevuto una diagnosi di cancro a
    prescindere dallo stato di salute e dallessere
    sottoposti o meno a trattamenti (National Cancer
    Institute, 2007)
  • Pur riconoscendo diverse accezioni del termine
    survivor (chiunque ha ricevuto una diagnosi di
    cancro, chiunque ha terminato i trattamenti...),
    si definisce tale la persona che si riconosce
    nella condizione dal momento della diagnosi
    (American Cancer Society, 2008)
  • Chi è libero da malattia e ha terminato i
    relativi trattamenti da almeno cinque anni
    (Annunziata et al., 2008)
  • I familiari di chiunque abbia ricevuto una
    diagnosi di cancro (Feuerstein, 2007)
  • La condizione di sopravvivenza inizia dalla
    diagnosi e termina con la morte (Rowland et al.,
    2006)

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LA QUALITÀ DI VITA NELLA LUNGOVIVENZA ONCOLOGICA
Benessere
Fisico/Funzionale Psico-emotivo Sociale Spirituale
Fatigue Paura di ricorrenza Variazioni nelle dinamiche familiari Crescita post-traumatica
Dolore Paura per la propria salute Distress e paura di ricaduta nei familiari Rinnovata spiritualità
Linfedema Distress emozionale Preoccupazione nei familiari di ammalarsi a loro volta
Disfunzioni genito-urinarie, escretorie Immagine corporea compromessa Difficoltà nella vita di coppia
Infertilità Modificazioni nella cerchia amicale
Tumori iatrogeni Ricerca di sostegno e comprensione nei colleghi e nei sanitari aziendali
Riduzione nell orario/ mansionario lavorativo
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LE PRINCIPALI DIMENSIONI PSICO-SOCIALI DELLA
MALATTIA ONCOLOGICA
  1. Distress emozionale
  2. Compromissioni dellimmagine corporea e del
    funzionamento intimo-sessuale
  3. Risvolti interpersonali e sociali
  4. Ripercussioni sul funzionamento cognitivo
  5. Cancer related fatigue
  6. Crescita post-traumatica

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IL DISTRESS EMOZIONALE
  • Il termine distress indica unesperienza
    multifattoriale, emozionalmente spiacevole, di
    natura psicologica (cognitiva, comportamentale,
    emozionale), sociale e/o spirituale che può
    interferire con labilità di affrontare
    efficacemente il cancro, i suoi sintomi fisici e
    il suo trattamento (NCCN, 2010)
  • Può essere visualizzato come un continuum, le cui
    ancore sono normali sensazioni di vulnerabilità,
    tristezza, paura condizioni che, invece, possono
    diventare disabilitanti, quali ansia,
    depressione, panico, isolamento sociale, crisi
    esistenziale e spirituale
  • Si connota soprattutto per stati ansiosi,
    depressivi e/o disturbi delladattamento
  • La sua prevalenza e la sua persistenza
    suggeriscono di considerarlo il sesto parametro
    vitale in oncologia (Bultz e Carlson, 2006)
  • Prevalenza25-50
  • gt nelle donne, nei soggetti più giovani, in chi
    non è coniugato, in chi è sottoposto a CT non
    sostanziali differenze imputabili alla fase di
    malattia (fatta eccezione per quella avanzata)
  • Influenza la qualità di vita, ladesione
    terapeutica, i bisogni
  • Se ne raccomanda lo screening sistematico

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COMPROMISSIONI DELLIMMAGINE CORPOREA
  • Limmagine corporea
  • E una componente del concetto di sé
  • Coinvolge la percezione e la valutazione del
    proprio corpo, come esso appare e funziona.
    Implica, quindi, aspetti cognitivi ed emozionali,
    che influenzano il modo di porsi nellambiente
    circostante e il modo di proporsi nella relazione
    con laltro
  • Prescinde dalleffettiva visibilità
    delleventuale anomalia
  • In oncologia, spesso
  • Alopecia, edema, rush cutaneo, cicatrici,
    amputazioni, variazioni di peso, disturbi
    funzionali, difficoltà (oggettiva o soggettiva)
    riconducibile allimpiego di protesi o presidi
  • Limmagine corporea sembra correlare con le
    preoccupazioni, con le capacità di
    fronteggiamento, con ladesione terapeutica
  • In alcuni casi risente dellinfertilità indotta

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COMPROMISSIONI DELLA SFERA INTIMO-RELAZIONALE
  • La sfera intimo-sessuale racchiude tutti i
    comportamenti, gli atteggiamenti, le fantasie, i
    pensieri e i valori connessi alla sessualità e
    che, più di altri, veicolano vitalità e vita
  • Il funzionamento sessuale non dipende solo da
    compromissioni organiche dellapparato genitale,
    ma può risentire anche di una cattiva immagine
    corporea e di una non accettazione del proprio
    corpo o di una titubanza a proporsi al partner
  • In oncologia, tali problematiche sono spesso
    relegate in secondo piano (rispetto, per es.,
    alla sopravvivenza)
  • Barriere anche da parte degli operatori nel
    trattare il tema
  • Alcuni trattamenti oncologici inducono
    (temporaneamente o stabilmente) linfertilità

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RISVOLTI INTERPERSONALI E SOCIALI
  • Self-perceived burden è il vissuto di
    frustrazione, dispiacere e sofferenza,
    conseguente allessere dipendenti da unaltra
    persona (il caregiver) si basa sul
    peggioramento, effettivo o presunto, della salute
    mentale e fisica e della qualità di vita del
    caregiver, nonché sulle ripercussioni finanziarie
    a cui si pensa il caregiver sia soggetto
  • Il supporto sociale erogato dal/dalla partner si
    associa a qualità di vita, mortalità (in
    generale) e mortalità cancro-correlata
  • Variazioni nelle dinamiche e nei ruoli familiari
    (cancro come malattia della famiglia)
  • Preoccupazioni connesse alla possibilità di
    trasmettere una suscettibilità alla malattia e
    possibili difficoltà relazionali con discendenti
    e partner nel caso di tumori eredo-familiari
  • Nei contesti lavorativi rischio di subire
    discriminazioni ed importanza di sostegno da
    parte di colleghi, superiori, personale sanitario
    aziendale

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RIPERCUSSIONI SUL FUNZIONAMENTO COGNITIVO
  • Funzionamento cognitivo Insieme delle capacità
    cerebrali (memoria, attenzione, funzioni
    esecutive, linguaggio, abilità strumentali..)
    riveste un ruolo fondamentale per il mantenimento
    dellautonomia personale, sociale e lavorativa,
    ovvero per la QdV
  • Possono essere indotte (temporaneamente o
    permanentemente) da chirurgia, CT, RT
  • Chemobrain chemo fog syndrome Cambiamenti
    cognitivi persistenti post-chemioterapici nei
    lungoviventi oncologici, indipendenti da
    depressione, ansia o fatigue
  • Disturbi cognitivi transitori possono dipendere
    anche dal tono dellumore
  • Poiché il cancro è soprattutto una malattia
    dellanziano, va fatta diagnosi differenziale
    anche rispetto ai processi normali di
    invecchiamento
  • Discrepanza tra dati oggettivi e report soggettivi

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LA CANCER RELATED FATIGUE (CRF)
  • E il senso soggettivo, persistente e
    disturbante, di stanchezza o esaurimento, fisico,
    emozionale e/o cognitivo, connesso al cancro o ai
    trattamenti, che non è proporzionale alle
    attività svolte e interferisce con il
    funzionamento abituale (NCCN)
  • Va differenziata dalla normale stanchezza, dalla
    sindrome della stanchezza cronica, da disturbi
    del tono dellumore
  • E pervasiva e sembra essere presente in tutte le
    fasi di malattia (lungovivenza inclusa)
  • Interferisce con ladesione terapeutica e con la
    QdV
  • Prevalenza 25-61 75 in caso di Ca avanzato
  • Non sostanziali differenze imputabili alle
    principali variabili socio-demografiche e
    cliniche

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LA CRESCITA POST-TRAUMATICA (PTG)
  • E lesperienza soggettiva, da parte
    dellindividuo, di un cambiamento psicologico
    positivo, conseguente a un evento traumatico
    (Tedeschi e Calhoun)
  • Si differenzia dalla resilienza (Carver), che si
    riferisce alla capacità dellindividuo di
    mantenere le proprie competenze anche in
    condizioni avverse
  • Tre domini immagine di sè, relazioni, filosofia
    di vita ( maggiore senso di autoefficacia e
    padroneggiamento delle situazioni problematiche,
    maggiore apprezzamento delle relazioni
    interpersonali e senso di altruismo ed empatia
    verso persone in difficoltà, riorganizzazione
    delle proprie priorità e valori e rinnovata
    spiritualità)
  • Crescita reale ( acquisizione di nuove
    competenze e di atteggiamenti diversi) VS.
    Crescita illusoria ( ottenuta da
    unelaborazione cognitiva peggiorativa del
    passato)
  • In oncologia, sembra comparire già a pochi mesi
    dalla diagnosi inoltre i principali moderatori
    della relazione tra PTG e adattamento sembrano
    essere rappresentati dal tempo trascorso
    dallevento stressante, dalletà e
    dallappartenenza etnica

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La Crescita Post-Traumatica nel Cancro e un
Incoraggiamento per Volontari ed Operatori
  • Poi, la chemioterapia finisce, i controlli
    cominciano ad andare bene, i medici si mostrano
    ottimisti e così, un po alla volta, ritorno alla
    vita. E ci ritorno arricchita dentro, in grado di
    apprezzare quei momenti e quelle cose ai quali in
    precedenza non ho dato nessuna importanza un
    raggio di sole che mi scalda il viso, la pioggia
    che batte sui vetri della finestra, una
    passeggiata in campagna, e tutte le altre piccole
    cose di cui prima ero a malapena cosciente. Ma
    cè una cosa che più di tutte ho imparato ad
    apprezzare il calore umano della gente, tanta,
    che mi è stata vicina in questo mio percorso. Se
    ho trovato la forza per combattere è perché un
    intero paese si è stretto attorno a me, mi ha
    incoraggiata e sostenuta, ha lottato al mio
    fianco, ha combattuto con me la mia battaglia. E
    a tutte queste persone, parenti, amici o semplici
    conoscenti, che devo la mia sopravvivenza.
  • (Elvira Casciaro, Pianeta K).
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