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Universit di Roma TOR VERGATA sede di Tivoli ASL RM/G Master in Management Infermieristico per le funzioni di coordinamento C.I. Politiche di programmazione e ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Universit


1
Università di Roma TOR VERGATA sede di Tivoli
ASL RM/GMaster in Management Infermieristico
per le funzioni di coordinamento
  • C.I. Politiche di programmazione e formazione in
    sanità
  • Docente Dr. Eros Manoni

2
C.I. Politiche di programmazione e formazione in
sanitàmodalità per lesecuzione dellesame
  • Consiste in un progetto organizzativo elaborato
    da ogni singolo studente
  • Rappresenta lelaborazione dei contenuti espressi
    in aula
  • Segue un preciso schema
  • Va inviato a questo solo e unico indirizzo di
    posta elettronica
  • 68eros_at_virgilio.it

3
modalità per lesecuzione dellesameschema da
seguire per lelaborazione
  1. ANALISI DELLA SITUAZIONE, INDIVIDUAZIONE DELLE
    CRITICITA' O DEL PROBLEMA
  2. RICERCA DI ALTRE ESPERIENZE, RICERCA
    BIBLIOGRAFICA O DELLE EVIDENZE SCIENTIFICHE IN
    MERITO
  3. IL PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE, I RELATIVI
    OBIETTIVI GENERALE E SPECIFICI

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modalità per lesecuzione dellesameschema da
seguire per lelaborazione
  1. LE RISORSE NECESSARIE E ANALISI DEI COSTI E
    CONFRONTO CON LA SITUAZIONE PRECEDENTE
  2. I LIVELLI DI RESPONSABILITA' E LE RELATIVE NORME
    DI RIFERIMENTO,
  3. GLI INTERVENTI STRUTTURALI E SUI PROCESSI

5
modalità per lesecuzione dellesameschema da
seguire per lelaborazione
  • 7. LE AZIONI FORMATIVE DA PROGRAMMARE, LEGATE
    ALLO SVILUPPO DEL PROGETTO
  • STABILIRE LE MODALITA DI VALUTAZIONE DELLE
    CONOSCENZE E GLI INDICATORI DELLE STESSE
  • INDICARE QUALI SONO I CONTENUTI DELLE AZIONI E
    LE EVIDENZE DA CUI QUESTE SONO STATE TRATTE
  • SPIEGARE NEL DETTAGLIO COME LO STESSO SARA
    SVOLTO
  • INDICARE COME SARA VALUTATO LAPPRENDIMENTO E
    LADZIONE NELLA PRATICA DI QUANTO APPRESO

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modalità per lesecuzione dellesameschema da
seguire per lelaborazione
  1. INDICATORI DI RIFERIMENTO
  2. I RISULTATI ATTESI
  3. IL CRONOGRAMMA RIPORTANTE I RESPONSABILI DI OGNI
    SINGOLA FASE, BIBLIOGRAFIA

7
contenuti
  • Analisi e sviluppo delle competenze professionali
  • Cenni sullattività manageriale e sulla
    organizzazione sanitaria
  • Attività di docenza e consulenza
  • Progettazione e valutazione delle competenze dei
    processi di formazione
  • Etica nella formazione

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Analisi e sviluppo delle competenze professionali
  • Ho bisogno di chiarirmi le idee
  • Cosa sono le competenze?
  • E quelle professionali?
  • Quali sono le competenze professionali?
  • Come si sviluppano?

9
Analisi e sviluppo delle competenze professionali
Cosa sono le competenze? (competence)
  • Da competere gareggiare, concorrere, misurarsi
  • anche come discutere,
    questionare
  • Piena capacità di orientarsi in un determinato
    campo
  • Il complesso delle attribuzioni inerenti ad un
    ufficio o ad una mansione

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionaliCosa sono le competenze?
(competence) 2
  • Esistono competenze che derivano dal ruolo che
    una persona ricopre e competenze che si originano
    dai processi in funzione dei quali il ruolo si
    integra
  • Ma che cosè il ruolo?

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionaliConcetto di ruolo (role)
  • Latteggiamento assunto dallindividuo in
    rapporto alla funzione esercitata ed alla
    interazione tra i comportamenti dei componenti
    del gruppo o sistema sociale di cui egli fa
    parte. (Devoto-Oli)
  • Comportamenti stabiliti formalmente in base alla
    natura dellufficio ricoperto e alle
    responsabilità assegnate.

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionaliCosa e quali sono le competenze
professionali?
  • Dove ero rimasto? . . .
  • Rappresentate dalla combinazione di conoscenze,
  • capacità e orientamenti gestionali richiesta dai
  • processi che si svolgono in una azienda sanitaria

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali le competenze professionali
comprendono
  • competenze individuali sono linsieme di
    conoscenze capacità ed esperienze che
  • competenze di processo allinterno di una
    organizzazione vengono richiesti in base agli
    orientamenti gestionali
  • Danno luogo a prestazioni individuali e
    collettive efficaci di alto gradimento per i
    clienti

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali le competenze professionali
comprendono1. Le conoscenze professionali
  • Linsieme dei modelli concettuali, teorie,
    metodi, strumenti e tecniche acquisite attraverso
    la formazione di base, laggiornamento e
    lesperienza, applicate al fine di raggiungere
    gli obiettivi di processo o di ruolo
  • Fondamentale è laspetto applicativo delle c. p.
    mediante processo di nursing

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali le competenze professionali
comprendono2. Le capacità
  • Linsieme delle abilità professionali personali
    che vengono tradotte in azioni e comportamenti
    direttamente collegati alle prestazioni erogate
  • Es Diagnosi pianificazione intervento
  • Imprescindibile è lacquisizione di capacità
    relazionali

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali le competenze professionali
comprendono 3. Orientamento gestionale
  • Svolgere il proprio ruolo allinterno della
    missione, della visione e dei valori fondamentali
    dellazienda nel rispetto dei principi umani nel
    contesto storico
  • Es La fruibilità dei servizi offerti
  • La qualità del servizio
  • Lefficienza

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali le competenze professionali sono
costituite da quelle individuali e di processo
  • Alla base di
  • 1. conoscenze professionali
  • 2. capacità
  • 3. orientamento gestionale
  • Vi sono
  • Risorse intangibili, sapere e capitale umano

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali le competenze professionali
Risorse intangibili, conoscenza e capitale umano
  • Le persone sono origine e fine dei processi
    sociali ed economici
  • Esprimono bisogni che motivano lesistenza di
    unattività chiamata a combinare in modo
    razionale risorse limitate
  • Valutano ladeguatezza di tale attività in
    ragione del soddisfacimento di quei bisogni

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali le competenze professionali Le
persone come capitale e patrimonio aziendale
  • Attività assistenziali centralità delluomo come
    fruitore e come operatore
  • Elevata intensità di contatto la qualità della
    relazione è una determinante nellefficacia
    finale dei servizi
  • Elevata specializzazione
  • Lautonomia professionale porta a collegare la
    qualità dei servizi a quella dei professionisti
    che la erogano

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali le competenze professionali Le
altre componenti del Capitale intangibile
  • Capitale organizzativo know how codificato in
    regole consolidate (routine organizzativa),
    coerenza della struttura con gli obiettivi
    aziendali, la capacità dellorganizzazione di
    valorizzare le proprie risorse umane e di innovare

21
Capitale di mercato o relazionale relazioni con
il mercato di riferimento, fornitori,
interlocutori. Elementi del capitale di mercato
sono la riconoscibilità dellazienda sul mercato,
i marchi, i sistemi di gestione della clientela,
i canali distributivi, ecc.
Analisi e sviluppo delle competenze
professionali le competenze professionali Le
altre componenti del Capitale intangibile
22
Analisi e sviluppo delle competenze
professionali lo sviluppo delle competenze
Management delle competenze
  • Il sapere è fonte di valore se porta ad un
    miglioramento delle prestazioni lavorative
  • Il collegamento tra competenze individuali e
    competenze organizzative costituisce lambito di
    azione delle attività manageriali incentrate
    sullo sviluppo e sul controllo della conoscenza
    per gli obiettivi aziendali
  • Realizzazione di un processo di gestione da parte
    dei coordinatori e dirigenti nella azienda
    sanitaria

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali lo sviluppo delle competenze
Management delle competenze 2
  • Fasi del processo
  • Definizione delle competenze necessarie
  • Mappatura delle competenze esistenti
  • Diagnosi
  • Scelte di gestione, attuazione e sistema
    premiante
  • Diffusione delle competenze
  • Deposito delle competenze

24
Analisi e sviluppo delle competenze
professionali sviluppo delle competenze -
Management delle competenze 1. Definizione
delle competenze
  • Alla luce delle richieste definite dal piano
    sanitario nazionale e regionale, della
    pianificazione strategica dellazienda si
    definiscono le competenze nel breve-medio
    termine. Le figure infermieristiche dirigenziali
    possono considerare prioritarie alcune competenze
    tecnico-professionali (problem solving, processi
    decisionali), organizzative (allocazione delle
    risorse umane, pianificazione delle attività,
    gestione degli imprevisti) e relazionali
    (gestione dei conflitti, motivazione dei
    collaboratori)

25
Analisi e sviluppo delle competenze
professionali sviluppo delle competenze -
Management delle competenze 2. Mappatura delle
competenze esistenti
  • Si attua traducendo le competenze richieste per
    area e per ruolo professionale in comportamenti
    osservabili, cioè in indicatori, e procedendo a
    un sistematico inventario
  • Es. nella gestione dellassistenza il personale
    si attiene alle procedure e alle linee guida
    predefinite?
  • Vengono predisposti piani di lavoro e piani di
    attività?
  • Vengono specificati gli obiettivi, il tempo, le
    azioni previste e le risorse necessarie nel piano
    di lavoro?

26
Analisi e sviluppo delle competenze
professionali sviluppo delle competenze -
Management delle competenze 3. Diagnosi
  • Consiste nel confronto tra le competenze definite
    necessarie e quelle possedute dagli operatori in
    causa
  • Individua le distanze da colmare per garantire
    allazienda le competenze ritenute indispensabili
    e coerenti con la strategia

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali sviluppo delle competenze -
Management delle competenze 4. Scelte
strategiche di gestione
  • Si basano sulla diagnosi effettuata e si traduce
    con un piano di azione
  • Una scelta può essere un investimento attuato con
    corsi, seminari, utilizzo di consulenti esterni.
  • Altra scelta possibile è il consolidamento di
    certe competenze attraverso lo scambio di
    conoscenze ed esperienze ad es. relative alla
    documentazione infermieristica.
  • Il piano di azione delle scelte strategiche va
    sottoposto alla verifica dellimpatto
    sullorganizzazione

28
Analisi e sviluppo delle competenze
professionali sviluppo delle competenze -
Management delle competenze 5. Adozione di un
sistema premiante
  • Che riconosca le competenze ritenute primarie e
    limpegno nel loro proficuo apprendimento

29
Analisi e sviluppo delle competenze
professionali sviluppo delle competenze -
Management delle competenze 6. Diffusione delle
competenze
  • Un progetto realizzato con successo in una unità
    operativa, può essere comunicato ad operatori di
    altre unità operative
  • Il servizio infermieristico potrebbe attuare un
    sistema di monitoraggio che permetta di ricercare
    nellazienda gli operatori capaci di innovazione

30
Analisi e sviluppo delle competenze
professionali sviluppo delle competenze -
Management delle competenze 7. Deposito delle
competenze
  • Sistemi informativi o manuali possono contenere
    tali progetti affinché possano diventare un
    patrimonio comune cui attingere, da rinnovare

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali sviluppo delle competenze -
Management delle competenze Caratteristiche del
processo
  • Il processo descritto è circolare, cioè va
    sottoposto a monitoraggio continuo per verificare
    che proceda nella giusta direzione.
  • Tutti gli interessati devono ricevere i relativi
    feedback cosi da poter migliorare le azioni da
    mettere in atto

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Analisi e sviluppo delle competenze
professionali riassumendo
  • la competenza professionale è costituita dalle
    attribuzioni specifiche per la posizione che si
    occupa in una organizzazione
  • annette le competenze individuali che saranno
    declinate nella organizzazione per rispondere
    alla mission della azienda
  • si esplicano attraverso azioni e relazioni
  • si sviluppano attraverso un processo sistematico

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Non sono sicuro di aver ben capito
  • Qual è la competenza di un addetto al servizio di
    cassa di un supermercato?
  • Qual è la competenza professionale di un
    infermiere?
  • Qual è, nel dettaglio, la competenza di un
    infermiere addetto al servizio di endoscopia?

34
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore
  • Analisi del ruolo
  • Analisi di processo
  • Analisi organizzativa

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Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Ruolo dellinfermiere con master in
management
  • Nellambito delle funzioni dellinfermiere (DM
    739/94 e succ. mod.) il master sviluppa
    competenze nella gestione di
  • Persone e relazioni
  • Budget
  • Informazioni e comunicazioni
  • Processi, progetti e valutazioni
  • La ricerca

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Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore ANALISI DEL RUOLO
  • AREA DI ATTIVITA pianificazione,
  • gestione,

  • organizzazione,
  • direzione,
  • sviluppo
    delle risorse umane,
  • controllo
  • AREA DI RESPONSABILITA organizzativa,

  • personale

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Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore analisi del ruolo
  • AREA DEI RISULTATI efficienza,

  • efficacia
  • Altre implicazioni riguardano
  • interazione e scambio con persone che hanno
    altro
  • ruolo
  • cambio di ruolo rispetto le aspettative di
    coloro che
  • si relazionano

38
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi del ruolo AREA DI
ATTIVITA Pianificazione
  • Definizione e revisione della domanda di
    assistenza infermieristica e di prestazioni
    alberghiere
  • Pianificazione dellorario di lavoro e delle
    assenze programmate del personale infermieristico
    e di supporto. Resoconto periodico dellorario di
    lavoro e delle assenze

39
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi del ruolo AREA DI
ATTIVITA Gestione
  • Mantenimento dei modelli di servizio stabiliti
  • Redazione di report periodici sullandamento
    dellassistenza infermieristica e del servizio
    alberghiero.

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Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi del ruolo AREA DI
ATTIVITA Organizzazione 1
  • Definizione del sistema organizzativo
    dellassistenza infermieristica
  • Predisposizione, adozione e revisione insieme al
    gruppo, di strumenti di organizzazione
    dellassist. Inf.ca e alberghiera
  • Partecipazione alla predisposizione, adozione e
    revisione di strumenti di lavoro
    interdisciplinari
  • Gestione del passaggio di informazioni
    assistenziali e organizzative tra i membri del
    gruppo

41
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi del ruolo AREA DI
ATTIVITA Organizzazione 2
  • Predisposizione, adozione e revisione di
    strumenti di documentazione dellassistenza
    infermieristica, tenuta della documentazione
    clinica
  • Gestione dei rapporti con i servizi per
    lapprovvigionamento farmaci, presidi e materiale
    vario. Gestione delle scorte
  • Cura della conservazione e del miglioramento dei
    locali e degli arredi

42
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi del ruolo AREA DI
ATTIVITA Organizzazione 3
  • Gestione dei rapporti con altre unità operative e
    altri presidi
  • Svolgimento della funzione di preposto prevista
    dalla legislazione sulla tutela della salute dei
    lavoratori, con riferimento alla verifica
    periodica della sicurezza dellambiente

43
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi del ruolo AREA DI
ATTIVITA Direzione 1
  • Tenuta delle riunioni del personale
    infermieristico e di supporto, partecipazione
    alle riunioni interdisciplinari a livello di
    unità operativa
  • Svolgimento delle attività di referente previste
    dalla Carta dei Servizi con particolare
    riferimento allinformazione degli utenti e alla
    ricezione delle loro osservazioni sulla qualità
    dellassistenza ricevuta

44
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi del ruolo AREA DI
ATTIVITA Direzione 2
  • Promozione della motivazione del personale al
    raggiungimento degli obiettivi aziendali, uso
    dellautorità formale
  • Gestione dei conflitti tra i membri del gruppo
  • Utilizzo della delega agli infermieri per lo
    svolgimento di proprie attività gestionali e
    organizzative

45
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi del ruolo AREA DI
ATTIVITA Sviluppo delle risorse umane
  • Orientamento, inserimento e valutazione del
    personale neoassunto
  • Concorso alla pianificazione e attuazione di
    iniziative di formazione permanente e di
    aggiornamento professionale
  • Aggiornamento periodico sulle innovazioni
    organizzative, assistenziali e tecnologiche
  • Concorso allattività di tirocinio degli studenti
    infermieri, OTA, OSS, ecc.
  • Promozione e partecipazione a iniziative di
    ricerca in campo assistenziale, alberghiero,
    organizzativo

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Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi del ruolo AREA DI
ATTIVITA Valutazione e controllo
  • Valutazione della qualità dellassistenza e
    alberghiera
  • Valutazione del personale assegnato
  • Segnalazione o gestione diretta di problemi
    disciplinari
  • Valutazione della qualità percepita dai clienti
    interni ed esterni
  • Valutazione e controllo dei servizi dati in
    appalto
  • Stesura della relazione annuale sulle attività
    infermieristiche e alberghiere dellunità
    operativa

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Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi del ruolo AREA DI
RESPONSABILITÀ
  • Congruenza con un impegno assunto o con un
    comportamento, in quanto importa e sottintende
    laccettazione di ogni conseguenza
  • Organizzativa obbligo o dovere di rispondere a
    unautorità del proprio lavoro
  • Personale affidabilità ad assumersi obblighi
    legati al proprio ruolo

48
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore ANALISI DI PROCESSO
  • Modo di fare rispetto ad un determinato fine
  • È quindi il meccanismo operativo che determina
    lattività organizzativa nellassunzione di
    fattori di ingresso, loro amministrazione,
    gestione, organizzazione, e trasformazione in
    servizi in uscita
  • Insieme delle attività e procedure utilizzate per
    erogare lassistenza

49
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi di processo
  • Meccanismo di processo assistenziale di
    coordinamento

  • OUTPUT
  • INPUT

  • OUTCOME
  • PROCESSO

50
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore ANALISI DI PROCESSO
  • Consente di osservare, valutare, modificare le
    procedure attraverso le quali viene assicurata
    lassistenza/attività di gestione
  • Promozione della salute
  • Cura e assistenza
  • Cure palliative
  • Organizzazione delle attività lavorative
  • Riabilitazione
  • Gestione del personale
  • Attività formativa

51
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi di processo Come
strumento di diagnosi
  • Partendo dai servizi in uscita, osservando le
    attività e i risultati, è possibile fare una
    valutazione del processo (efficace, efficiente,
    pertinenza dei risultati)
  • Identificare le carenze a livello
    tecnico-operativo, manageriale - organizzativo
  • Intervenire sui problemi seguendo il criterio
    della priorità

52
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi di processo ANALISI DEL
PROBLEMA SANITARIO
  • A livello tecnico - operativo
  • Manca la conoscenza?
  • È un problema di ricerca?
  • È un problema di diffusione delle conoscenze?
  • È un problema di formazione?
  • Mancano le motivazioni?
  • Mancano le abilità?

53
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi di processoANALISI DEL
PROBLEMA SANITARIO
  • A livello manageriale - organizzativo
  • Ci sono carenze nella programmazione?
  • Mancano i dati?
  • Mancano le persone giuste?
  • Mancano gli incentivi?
  • Mancano le risorse?

54
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi di processoANALISI DEL
PROBLEMA SANITARIO
  • A livello politico normativo - istituzionale
  • Mancano le leggi?
  • Mancano i regolamenti?
  • Mancano le istituzioni?

55
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi di processo del problema
sanitario Come selezionare i problemi criteri
di priorità
  1. Rilevanza del problema gravità e frequenza
    (incidenza e prevalenza)
  2. Qualità delle soluzioni efficacia ed economicità
  3. Fattibilità delle soluzioni
  4. Coerenza con leggi, piano sanitario nazionale,
    regionale, obiettivi aziendali

56
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi di processo del problema
sanitario Costruire indicatori di processo
  • specificare procedure e criteri (chi fa che cosa
    e come)
  • Individuare le azioni fondamentali
  • Definire gli standard (termini di riferimento)
  • Stabilire quali dati raccogliere e come
  • LINEE GUIDA

57
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore ANALISI ORGANIZZATIVA
  • Studia le relazioni esistenti tra le persone, i
    ruoli, e la struttura organizzativa
  • Studia lorganizzazione del lavoro allinterno
    delle strutture organizzative
  • Permette di rilevare le peculiarità del sistema e
    di analizzarne le variabili

58
Analisi organizzativaIl contributo dellanalisi
organizzativa del personale
  • Concezione classica primato dellorganizzazione
    su tutto, luomo è un soggetto passivo,
    sacrificato alle esigenze, alle regole ed agli
    interessi della struttura. Si privilegia la
    produzione e tutte le attività ad essa legate,
    lefficientismo caratterizza lazione del
    professionista

59
Analisi e Sviluppo delle competenze del
coordinatore Analisi organizzativa Il
contributo dellanalisi organizzativa del
personale
  • Concezione sociale si privilegia la persona,
    penalizzando lorganizzazione si sviluppa il
    benessere individuale, la professionalità, la
    soddisfazione in ambito lavorativo
    lorganizzazione è adattata alle esigenze
    individuali
  • Lanalisi organizzativa privilegia le
    interazioni tra persone, e tra persona e
    organizzazione allo scopo di creare le
    condizioni migliori affinché si possano attuare
    attività, procedure, piani di lavoro

60
Concetto di management
  • È linsieme di tecniche e strumenti o particolari
    abilità attraverso le quali si può intraprendere
    lattività gestionale.

61
Scopo e competenze del manager
  • Stabilire e conseguire gli obiettivi dellorg.
    avvalendosi di abilità
  • comunicative(di consultazione, negoziazione,
    gestione dei conflitti),
  • gestionali rispetto gli obiettivi, del personale,
    dei progetti, economiche, della finanza e della
    contabilità
  • nella pianificazione strategica e nel marketing
  • nellassicurare la qualità

fantasia e creatività
62
Il processo di management
  1. Rilevazione dellesistenza di un problema
  2. Raccolta dei dati su quel problema
  3. Ipotizzare delle soluzioni
  4. Valutare i risultati
  5. Prendere le opportune decisioni

63
Management e organizzazione
  • Le logiche del management possono venire
    applicate nelle ORGANIZZAZIONI SANITARIE insieme
    di persone e beni orientati per raggiungere
    specifici obiettivi
  • - strut. strettamente burocratiche con chiari
    rapporti gerarchici di controllo e comando con
    regole rigide,
  • - strut. più elastiche con ampi margini di
    discrezionalità per quel che concerne la
    responsabilità decisionale degli operatori
    sanitari

64
Management e organizzazione Struttura
organizzativa
  • È il supporto formale al processo manageriale
  • Definisce il sistema di lavoro e delle
    comunicazioni delineando funzioni e
    responsabilità individuali e di gruppo, procedure
  • Esiste una struttura organizzativa informale
    basata sulle relazioni personali che esercita un
    certo controllo interno al gruppo e che ha
    propri canali di comunicazione

65
Management e organizzazione La struttura
organizzativa formale
  • Modello gerarchico/burocratico definisce
    chiaramente le linee di autorità e di
    responsabilità con una divisione dei compiti e
    delle responsabilità, livelli di
    specializzazione, ruoli e standard di
    comportamento.

66
Management e organizzazione La struttura
organizzativa formaleModello gerarchico
  • Fa riferimento al primato della norma quale
    strumento di organizzazione e di orientamento dei
    singoli.
  • Nasce con il positivismo e lingresso delle
    grandi organizzazioni in campo industriale
    (Taylor e Weber)
  • La burocrazia è un metodo di organizzazione
    razionale e di efficienza amministrativa, basata
    sulla normazione preventiva che garantisce la
    razionalità e limparzialità.

67
Management e organizzazioneLa struttura
organizzativa formaleModello gerarchico
  • Le norme razionali controllano le inefficienze,
    limparzialità crea condizioni di oggettività e
    trasparenza dellazione amministrativa ed elimina
    comportamenti personali, quindi garantisce che
    gli utenti (interni ed esterni) siano trattati
    tutti allo stesso modo .
  • Dalla normazione preventiva deriva la
    specializzazione dei ruoli(poche e precise
    mansioni) e una maggiore gerarchia per coordinare
    la frammentazione dei ruoli che ne deriva

68
Management e organizzazione La struttura
organizzativa formaleModello gerarchico Limiti
del modello gerarchico
  • È funzionale a contesti stabili
  • Non cè spazio per lautonomia professionale
  • Non consente personalizzazione delle prestazioni
  • Non considera le dinamiche interpersonali nella
    complessità del servizio
  • La certezza formale acquisisce maggior valore
    rispetto alla funzionalità aziendale
  • Induce a orientare limpegno su compiti,
    mansioni, responsabilità per atti piuttosto che
    sui risultati

69
Management e organizzazione La struttura
organizzativa formale Modello adattivo
  • Modello adattivo/organico dà grande importanza
    alla struttura informale, ricerca la
    soddisfazione e la creatività, predilige
    relazioni flessibili.
  • Forma libera il controllo e la pianificazione
    sono centralizzate e costituiscono un nucleo
    stabile, le funzioni e le attività sono
    decentrate e piuttosto flessibili, particolare
    importanza è data al giudizio indipendente e
    allautoregolamentazione

70
Management e organizzazione La struttura
organizzativa formale Modello adattivo
  1. Management collegiale il gruppo dirigenziale ha
    responsabilità collettiva e ogni membro ha
    responsabilità per area funzionale. Incoraggia la
    pianificazione a lungo termine, limita la
    leadership, tutti i membri sono informati sulla
    realtà delle singole aree funzionale allo stesso
    tempo rallenta il processo decisionale, le
    comunicazioni avvengono in senso verticale, si
    limita la creatività del singolo.

71
Management e organizzazione La struttura
organizzativa formale Modello adattivo
  1. Project management si lavora per la
    realizzazione di progetti molto ampi o a lunga
    scadenza o in cui il problema tende a
    ripresentarsi. Le attività correlate ai progetti
    vengono espletate dal gruppo funzionale che fa
    riferimento al capo progetto, tutti gli operatori
    rispondono direttamente a lui. Può gestire uno o
    pochi progetti, scarso interscambio tra i
    progetti e uso inefficiente degli elementi di
    produzione

72
Management e organizzazione La struttura
organizzativa formale Modello adattivo
  1. Task force per progetti speciali, il personale
    viene selezionato da un pool già esistente e
    vengono assegnati temporaneamente compiti di
    solito di analisi, ricerca e pianificazione.
    Permette al personale con qualifiche particolari
    di mettere in atto le proprie competenze e di
    utilizzarle nel progetto rinnovando le attività
    abituali. Talvolta produce un distacco dal
    gruppo di lavoro.

73
Management e organizzazione La struttura
organizzativa formale Modello adattivo
  1. Matrice si lavora per progetto, il manager
    risponde ai propri superiori ma lavora in maniera
    indipendente, necessita della collaborazione del
    direttore funzionale che dispone delle risorse,
    per questo il processo decisionale coinvolge vari
    livelli della struttura.

74
Management e organizzazione La pianificazione
organizzativa
  • Analisi dellambiente e del sistema organizzativo
    aziendale
  • Esplicitazione della missione, visione e valori
    guida
  • Determinazione di obiettivi specifici, poliennali
    - annuali e formulazione di raccomandazioni per
    la loro realizzazione
  • Preparazione del personale affinché sia in grado
    di perseguire gli obiettivi

75
Management e organizzazione Due peculiarità
nella gestione organizzativa delle aziende
sanitarie
  • Gli operatori in sanità sono in gran numero
    professionisti. Nellambito della propria
    attività lavorativa hanno un livello distruzione
    avanzato, conoscenze specifiche e specialistiche,
    esercitano autonomia professionale
    (personalizzazione delle prestazioni)
  • Lo statuto pubblico dei rapporti di lavoro
    allinterno della maggior parte delle aziende del
    sistema sanitario.

76
Management e organizzazione La struttura
organizzativa che ne deriva
  • Deve tener conto delle decisioni relative
    allautonomia professionale che in quanto tali
    non sono sottoposte a logiche gerarchiche ma alla
    responsabilità professionale del governo clinico
  • Le prestazioni lavorative e la loro
    organizzazione risentono invece della
    supervisione del responsabile

77
Management e organizzazione Il sistema delle
professioni
  • Il sistema delle professioni costituisce il perno
    della divisione del lavoro in ambito sanitario
  • Lappartenenza agli ordini e ai collegi è un
    requisito specifico
  • La certificazione delle competenze passa
    attraverso liscrizione allordine o collegio che
    spesso ha dimostrato scarsa efficacia nel
    controllo
  • Spesso la certificazione è operata nel passato e
    mai più messa in discussione
  • I processi di professionalizzazione si
    accompagnano alla ridefinizione dei rapporti tra
    le professioni

78
Management e organizzazione Il sistema delle
professioni
  • Si dimostra dinamico nellistituzione di nuove
    figure, ma rigido nella revisione dinamica dei
    confini tra le diverse professioni
  • Il sistema delle professioni assume le competenze
    dichiarate senza apprezzare grado e qualità
  • Le competenze prese in considerazione sono
    relative alle conoscenze tecniche, attenzione
    molto minore è data dalle competenze di tipo
    comportamentale e alla certificazione delle
    esperienze acquisite.

79
e lanalisi delle competenze professionali
Management e organizzazione - Il sistema delle
professioni
  • Il sistema delle professioni sanitarie non
    rappresenta un sistema efficace di
    rappresentazione e codificazione delle competenze
    individuali perché
  • Lesperienza mostra che non sempre ciascun
    appartenente ad una data professione abbia
    competenze da essa previste (crescente base
    cognitiva e specializzazione)

80
Management e organizzazione - Il sistema delle
professioni e lanalisi delle competenze
professionali
  • Due professionisti che abbiano seguito gli stessi
    percorsi formativi, col passare del tempo possono
    essere portati anche a seguito di esperienze di
    lavoro ad esercitare e sviluppare competenze
    anche molto diverse
  • Viceversa, le esperienze di lavoro possono
    portare a far sì che le stesse identiche attività
    siano svolte da persone che avevano formazione
    anche assai diversa

81
Management e organizzazione La gestione
organizzativa delle autonomie professionali
  • Meccanismi di coordinamento
  • Ladattamento reciproco (delega)
  • La supervisione diretta
  • La standardizzazione dei processi di lavoro
  • La standardizzazione degli output
  • La standardizzazione delle capacità dei
    lavoratori(gestione delle conoscenze)

82
Management e organizzazione La delega
  • È lo strumento utilizzato per adattare
    lorganizzazione ai cambiamenti
  • E latto mediante il quale una persona
    conferisce ad unaltra, suo diretto
    collaboratore, la capacità di eseguire una
    prestazione che rientra nella responsabilità del
    primo
  • N.B. con la delega la responsabilità
    dellesecuzione della prestazione è del delegato,
    ma il delegante resta il responsabile ultimo
    dellassolvimento di tutti i suoi compiti

83
Management e organizzazione Vantaggi della delega
  • Risparmio di tempo ed energie per concentrarsi su
    problemi con maggiore priorità
  • Conferisce maggiore responsabilità al
    collaboratore delegato con probabile incremento
    di professionalità e autonomia (maggiore
    soddisfazione e aumento delle prestazioni)
  • La delega deve essere condivisa

84
Management e organizzazione Esempi di delega
Inf. Dir. C.S.
  • Controllo di gestione monitoraggio dellorario,
    delle ferie, dello straordinario
  • Controllo di qualità monitoraggio e rilevazione
    degli eventi critici in area clinica, nella
    gestione del personale

85
Management e organizzazione Esempi di delega
C.S. Inf.
  • Rappresentanza dellU.O. in gruppi
  • Rilevazione delle scorte dei farmaci e presidi

86
Management e organizzazione Esistono
responsabilità non delegabili
  • Pianificazione strategica
  • Provvedimenti disciplinari
  • Attività che comportano diffusione di
    informazioni di natura confidenziale

87
Management e organizzazione Come avviene il
processo di delega
  • Pianificazione che cosa delegare, a chi, perché
    lui, per quanto tempo
  • Conferimento precisa definizione delle attività
    e responsabilità delegate, degli obiettivi, del
    tempo, criteri di misurazione/valutazione
  • Supporto che non limiti la autonomia del
    delegato
  • Valutazione della congruenza dei risultati, e
    delle azioni che ha svolto il delegato
  • Ciò consente di tracciare un profilo del proprio
    collaboratore e quindi considerarlo per ulteriori
    deleghe
  • Per il risultato ottenuto il delegante a sua
    volta sarà valutato dal proprio diretto superiore

88
Management e organizzazione la delega
  • La delega consente di migliorare la comunicazione
    tra i dirigenti e i propri collaboratori poiché
    permette ai due attori di conoscersi, di
    accettare lautorità e la responsabilità delluno
    perché non è un passaggio di compiti tra pari,
    permette allaltro di dimostrare le proprie
    capacità di agire e produrre dei risultati.
  • Mette a conoscenza l organizzazione direttamente
    coinvolta su chi è delegato a fare che cosa con
    quali attribuzioni e quali limiti

89
Management e organizzazione La
delegaSuperamento delle resistenze
  • Sarà tanto più facile accettare la delega quanto
    più frequenti saranno e quanto più fruibili
    saranno i relativi risultati
  • Lorganizzazione non può ricondurre allattività
    di mero esecutore colui che è stato delegato ad
    una attività di gestione, deve invece lavorare
    per la crescita professionale dei propri
    collaboratori e mostrare impegno per lo sviluppo
    del personale

90
Management e organizzazione La
delegaSuperamento delle resistenze
  • Si superano più facilmente quanto più lattività
    lavorativa si incentra su obiettivi da perseguire
    più che su compiti da eseguire
  • La condivisione degli obiettivi
    dellorganizzazione da parte di tutti coloro che
    svolgono la loro attività in quella struttura è
    lelemento cardine per ottenere la collaborazione
  • La capacità di stabilire un clima sereno e
    collaborativo è forse il maggiore impegno di un
    coordinatore

91
Cosè il knowledge management
  • È una modalità di intervento sul processo che
    consente di implementare le capacità del processo
    stesso attraverso il miglior allocamento delle
    risorse relative alle conoscenze e laumento
    delle conoscenze degli operatori, gestendo una
    offerta formativa che miri al raggiungimento
    degli obiettivi/standard prefissati

92
Come linfermiere dirigente attua Il Knowledge
management
  • Monitoraggio e facilitazione delle attività
    analisi e mappatura del patrimonio di conoscenze
    caratterizzanti lorganizzazione, supporto di una
    gestione orientata alla creazione, condivisione e
    utilizzo delle conoscenze

93
Come linfermiere dirigente attua Il Knowledge
management
  • Costruzione e aggiornamento delle
    infrastrutture investimenti in sistemi
    informatici e di comunicazione
  • Creazione, acquisizione e organizzazione di nuove
    conoscenze sviluppo di sistemi per acquisire
    informazioni (fonti informative), programmi di
    formazione, progetti di ricerca, ecc.
  • Diffusione, utilizzo e valorizzazione relativo
    utilizzo nella gestione dei problemi concreti,
    erogazione di prestazioni o servizi ad elevato
    contenuto di conoscenza, ecc

94
Perché valorizzare le competenze rapporto
uomo-organizzazione
  • Valenza economica soddisfare i bisogni
    dellutenza, rispondere alle richieste del
    mercato
  • Valenza educativa il quotidiano rapporto diretto
    che coinvolge energie fisiche, intellettuali,
    culturali migliora alcuni atteggiamenti, sviluppa
    abilità senso-motorie e manualità, la soluzione
    di procedure, e fa analizzare, sintetizzare,
    decidere e concretizzare

95
Perché valorizzare le competenze rapporto
uomo-organizzazione
  • Valenza sociale richiesta di collaborazione, la
    capacità di lavorare in equipe, lassunzione
    delle responsabilità proprie, la capacità di
    leggere nelle dinamiche relazionali
  • Valenza sul piano etico il significato del
    lavoro per luomo, della fatica, il pericolo
    dello sfruttamento, il bisogno di giustizia, la
    difesa della libertà, lofferta delle migliori
    condizioni per favorire linserimento del
    professionista e la valorizzazione del suo
    potenziale umano

96
LA CONSULENZA come una modalità di rispondere
allo scarto esistente tra competenze necessarie e
competenze esistenti
97
  • La Consulenza
  • la prestazione che un professionista offre o a
    cui un professionista fa ricorso per consigli,
    pareri, chiarimenti inerenti lambito di
    competenza del consulente
  • La consulenza infermieristica si può definire
    come il processo tramite il quale un infermiere
    fornisce informazioni e consigli su metodiche e
    tecniche professionali nella materia in cui ha
    sviluppato particolare competenza

98
Consulenza Vantaggi
  • Beneficio diretto contribuire a gestire in
    maniera ottimale un caso specifico
  • Aumenta le competenze di chi la richiede perché
    affiancando il collega mentre effettua
    determinate prestazioni è possibile che in futuro
    sappiano gestire situazioni analoghe
  • Beneficio per lazienda con le risorse di cui
    dispone migliora gli esiti ottimizzando le risorse

99
Consulenza Come atto formale
  • Consulenze informali si sono effettuate in
    passato
  • Listituzione di un servizio che gestisce il
    personale infermieristico può effettuare una vera
    e propria pianificazione della consulenza
  • La consulenza diventa un atto formale scritto

100
Consulenza Pianificazione dellattività
  • Scelta delle prestazioni in merito alle quali
    organiz. la consulenza. Sono più spesso attività
    specialistiche, è possibile sondare i terreni
    verso i quali più spesso cè bisogno di
    consulenza
  • Istruzione del paziente nella gestione della
    stomia uretrale
  • Irrigazione della colonstomia in preparazione di
  • Sostituzione e medicazione del drenaggio pleurico
  • Istruzione sulla mobilizzazione corretta del
    paziente politraumatizzato
  • Ecc.

101
Consulenza Pianificazione dellattività
  1. Informazione e coinvolgimento di tutti gli
    operatori dellassistenza, spiegandone gli
    obiettivi, raccogliere pareri, disponibilità,
    programmare una prima fase di sperimentazione per
    poi valutare i risultati
  2. Individuazione degli infermieri da considerare
    potenziali consulenti in quanto esperti in un
    campo, e selezione di quelli destinati ad
    effettuare la consulenza

102
Consulenza Pianificazione dellattività
  1. Formazione degli infermieri selezionati sulle
    responsabilità e sulle modalità della consulenza,
    sollecitando un costante impegno
    allaggiornamento in quella materia di cui sono
    esperti
  2. Definizione delle modalità gestionali per lo
    svolgimento della consulenza, perché essa si
    configura come attività che si aggiunge a quelle
    ordinarie, è necessario fissare orari, stabilire
    se linfermiere che si allontana per la
    consulenza va sostituito, ecc.

103
Consulenza Pianificazione dellattività
  1. Stesura della procedura per lo svolgimento della
    consulenza, con riferimento al percorso della
    richiesta, modulo
  2. Registrazione dellintervento effettuato e degli
    esiti raggiunti sulla documentazione clinica,
    avendo cura di segnalare anche le raccomandazioni
    ai familiari

104
Progettazione e valutazione delle competenze dei
processi di formazione
  • È ormai noto come la qualità del processo di
    assistenza e di cure erogate e il risultato delle
    attività svolte nel servizio, in termini di
    congruenza con gli obiettivi prefissati, siano il
    risultato dellinterazione tra aspetti
    organizzativi, aspetti gestionali, e aspetti
    professionali.
  • Lattività di implementazione delle competenze
    rientra negli aspetti manageriali di gestione
    della qualità e del perseguimento degli obiettivi
    aziendali

105
Quando cè la necessità di rispondere ad un
problema sanitario o organizzativo con laumento
delle competenze, figure professionali nuove o
aumento delle conoscenze, si ricorre ai processi
di formazione
  • Progettazione e valutazione delle competenze dei
    processi di formazione

106
Progettazione e valutazione delle competenze dei
processi di formazione Il cambiamento
organizzativo
  • Allinterno di strutture complesse molto spesso
    si va incontro a cambiamenti che possono
    riguardare la struttura organizzativa, i
    meccanismi operativi, la modalità di gestione
  • Si può rilevare la necessità di un cambiamento
    organizzativo dopo aver riconosciuto
    linadeguatezza dei livelli di efficacia ed
    efficienza, la possibilità di migliorare
    lutilizzo delle risorse umane e materiali,
    lesistenza di processi di cambiamento ambientali
    che richiedono un adattamento dellazienda

107
Progettazione e valutazione delle competenze dei
processi di formazione Come si affronta il
processo di cambiamento
  1. Analisi dellorganizzazione e identificazione del
    problema. Si procede ad unanalisi anche dietro
    segnalazione di un bisogno di cambiamento da
    parte degli operatori o degli utenti. Promuovere
    un appropriato coinvolgimento di tutte le parti
    in causa fin dal momento della disamina del
    problema per facilitare i cambiamenti desiderati

108
Progettazione e valutazione delle competenze dei
processi di formazione Come si affronta il
processo di cambiamento
  1. Motivazione. Sviluppare nel personale la
    consapevolezza della necessità di cambiare
    attraverso lenunciazione delle ragioni, i
    vantaggi che ne deriveranno (sistema premiante),
    ecc
  2. Pianificazione. Decidere gli obiettivi che si
    intendono raggiungere, esaminare le risorse a
    disposizione, stabilire le strategie di
    attuazione dopo aver vagliato le varie
    alternative, gli strumenti di controllo e
    valutazione

109
Progettazione e valutazione delle competenze dei
processi di formazione Come si affronta il
processo di cambiamento
  1. Attuazione. Si definiscono le attività necessarie
    per uno specifico lavoro, in modo che le
    procedure coprano gli aspetti del problema
    evidenziato e che le attività vengano svolte in
    modo coordinato nei tempi prestabiliti
  2. Stabilizzazione. È lintegrazione del cambiamento
    nelle regole organizzative attraverso procedure
    di consolidamento

110
Progettazione e valutazione delle competenze dei
processi di formazione Come si affronta il
processo di cambiamento
  • Oggetto di interventi formativi sono più spesso
    nelle aziende sanitarie, le competenze
    tecnico-professionali poiché prioritarie.
  • Le necessità di formazione derivano dallo
    sviluppo scientifico e tecnologico, da nuove
    richieste cui lazienda vuole rispondere, dalle
    innovazioni organizzative interne, da cambiamenti
    nel ruolo dei singoli operatori o dallaver
    rilevato carenze nelle competenze individuali

111
Quando la necessità di cambiamento organizzativo
coinvolge la formazione?
  • Quando cè la necessità di attuare cambiamenti a
    livello di competenze individuali
  • Quando cè la necessità di ristabilire il
    rapporto di base tra ricerca e azione, conoscenza
    e cambiamento

112
Progettazione e valutazione delle competenze dei
processi di formazione Le caratteristiche delle
aziende sanitarie
  • Assistenza, didattica e ricerca coesistono
  • Le conoscenze dipendono molto dalla pratica
    professionale, per ritenere conoscenza e
    cambiamento occorre lesperienza
  • La ricerca è facilitata dalla coesistenza di casi
    clinici e competenze individuali che creano
    gruppi nei quali circola e si sviluppa conoscenza.

113
I sei livelli di competenza della formazione
  1. Scolastica acquisita grazie a filmati o manuali
    in cui vengono illustrate le situazioni rilevanti
    che richiedevano lutilizzo di quella determinata
    competenza
  2. Dambiente formativo acquisita attraverso una
    formazione specifica in ambiente protetto, senza
    rischi per gli utenti
  3. Di base acquisita partecipando alle attività in
    modo diretto ma in numero limitato di occasioni
    con un ruolo di secondo piano e/o sotto
    supervisione

114
I sei livelli di competenza della formazione
  1. Autonoma quando la persona sa svolgere
    lattività senza bisogno di supervisione
  2. Distintiva maturata attraverso unesperienza
    rilevante e specifica, tale da poter essere
    trasferita con facilità a persone in formazione
  3. Eccellente quando chi la detiene è unanimamente
    riconosciuto, sia allinterno che allesterno
    dellazienda, come esperto sulla specifica
    competenza

115
IL PROCESSO DI FORMAZIONE
  • Analisi dei bisogni da soddisfare, carenze da
    colmare
  • Progettazione dellintervento specificando
    obiettivi di apprendimento, dettagliare i
    contenuti e decidere come trasmetterli
  • Attuazione dellintervento che si concretizza con
    lazione formativa
  • Valutazione dei risultati, misurando cioè cosa
    si è ottenuto dallazione formativa

116
Tipologia di obiettivi del processo di formazione
(Goguelin)
  • SAPERE indica un miglioramento quantitativo di
    conoscenza, nozioni, concetti
  • SAPER FARE indica un miglioramento qualitativo
    di particolari capacità tecniche, manualità
  • SAPER ESSERE è allo stesso tempo quantitativo e
    qualitativo, di miglioramento inteso come
    acquisizione delle conoscenze su di sé, sul
    proprio comportamento, sulla capacità di
    strutturare relazioni sociali, di evoluzione e
    maturazione nel modo di affrontare i diversi
    problemi

117
Analisi del bisogno formativo
  • È il momento di rilevazione delle necessità
    formative preliminare al corso vero e proprio
  • È unattività di ricerca finalizzata
    allacquisizione di dati e informazioni utili e
    attendibili per proseguire le tappe successive
    del processo formativo.
  • Essendo la formazione un momento cardine nel
    migliorare le prestazioni che lazienda vuole
    implementare il bisogno formativo è enunciato
    dallazienda stessa

118
Bisogni individuali e bisogni dellorganizzazione
  • Vedendo il processo formativo come risposta al
    problema sanitario, lanalisi dei bisogni verte
    sulle necessità aziendali, o dell unità
    operativa, intervenendo come elemento che
    determina un cambiamento nelle variabili di
    processo
  • Levidenziazione di bisogni individuali, il
    desiderio di migliorare, di colmare le carenze
    esistenti, di rinnovare conoscenze obsolete, ciò
    che concorre a creare la motivazione resta un
    elemento fondamentale nel processo di cambiamento

119
Stabilire gli obiettivi didattici
  • Obiettivi educativi
  • Sono derivati dai campi di attività che
    compongono il profilo professionale
  • Rappresentano ciò che gli studenti debbono essere
    capaci di fare alla fine di un periodo di
    insegnamento/apprendimento e che non erano capaci
    di fare prima
  • La definizione dellobiettivo didattico è il
    RISULTATO ATTESO

120
Stabilire gli obiettivi didattici
  • Obiettivi educativi generali rappresentano le
    funzioni che il personale sanitario formato in
    una istituzione possiede
  • Obiettivi educativi intermedi risultano dalla
    scomposizione delle funzioni professionali in
    elementi (attività) il cui insieme fa comprendere
    la natura di queste funzioni
  • Obiettivi educativi specifici corrispondono o
    derivano da compiti professionali precisi il cui
    risultato è osservabile e misurabile in base a un
    criterio definito

121
Preparazione di un obiettivo didattico
  • Individuazione dei bisogni formativi
  • Definizione di ciò che lo studente deve
    apprendere
  • Stabilite quali obiettivi educativi sono
    irrinunciabili e quali accessori
  • Definire quali conoscenze possono essere definite
    propedeutiche e quali fanno parte della base
    scientifica del sapere
  • Criteri di scelta degli obiettivi educativi
    prevalenza, urgenza, intervento, gravità

122
Contenuti
  • Elencazione delle nozioni teoriche, concettuali,
    conoscenze di pratiche specifiche relative alla
    disciplina/insegnamento, stabilite in base
    allobiettivo didattico, che si traducono
    nellazione didattica

123
Es. ingresso di una nuova figura professionale
nel processo organizzativo
  • identificazione del problema
  • Insoddisfazione del paziente rispetto
    allassistenza ricevuta
  • Evidenziazione di un evento sentinella che ha
    determinato un effetto negativo sulla salute del
    paziente
  • Aumento degli errori, episodi di tensione nelle
    relazioni professionali, aumento delle ore di
    assenza da parte degli operatori, aumento delle
    ore di straordinario per esigenze di servizio

124

Es. ingresso di una nuova figura professionale
nel processo organizzativo
  • Analisi del processo e formulazione della
    diagnosi
  • il processo di cura e assistenza risulta
    inefficace per ridotto numero di infermieri, e
    conseguente eccessivo carico di lavoro per
    lorganico esistente.
  • Riduzione della qualità percepita dallutente con
    conseguente perdita dimmagine dellazienda
  • Difficoltà nella gestione quotidiana delle
    attività per linstaurarsi di un clima
    conflittuale

125
Es. ingresso di una nuova figura professionale
nel processo organizzativo
  • Ipotesi risolutive
  • richiesta di copertura orario di servizio presso
    altre U.O. (soluzione temporanea)
  • richiesta di unità infermieristiche da integrare
    nellorganico dellU.O. (soluzione a lungo
    termine)
  • identificazione della nuova figura professionale
    nuova e collocazione allinterno del processo
    organizzativo (sulla base del profilo, sulla base
    della legislazione corrente, sulla base dei
    problemi contingenti lattività organizzativa
    aziendale)

126
Formulazione di un progetto formativo per OSS
  • ANALISI DEL BISOGNO FORMATIVO
  • Stante il ridotto numero degli infermieri
    disponibili a ricoprire i posti vacanti
  • Lazienda necessita di una figura professionale
    che risponda ai bisogni primari della persona,
    che abbia perciò specifiche competenze
    tecnico-operative
  • Con un percorso formativo più veloce
  • A cui delegare parte del lavoro infermieristico,
    lasciando agli infermieri la responsabilità e le
    pratiche cliniche più complesse, nonché la
    gestione di suddetto personale

127
Costruzione del processo formativo Analisi dei
bisogni dellOSS
  • Coadiuvando linfermiere e lavorando sotto le sue
    indicazioni
  • Deve avere competenze in ambito assistenziale
    pertanto avrà nozioni di materie mediche, di
    procedure assistenziali, di interventi sanitari,
    materie giuridiche, organizzazione dei servizi
    sanitari
  • Deve aver acquisito una pratica clinica
    attraverso lo svolgimento di un tirocinio

128
obiettivi
  • Al temine delle 1000 ore stabilite per questo
    corso di formazione, lOSS deve essere in grado
    di
  • Fornire assistenza diretta e aiuto domestico
    alberghiero
  • Svolgere interventi di carattere
    igienico-sanitario e sociale
  • Essere di supporto alla gestione, organizzazione

129
Progetto di formazione per OSS VALUTAZIONE
  • Le nozioni teoriche, pratiche, metodologiche sono
    state apprese?(processo di formazione)
  • La formazione come strutturata nel corso, apporta
    le competenze necessarie per quella U.O.?
  • Il professionista risponde alle richieste del
    processo organizzativo aziendale?
  • Lutente avverte questo cambiamento come
    positivo?
  • Cè un sostanziale miglioramento del clima
    lavorativo?

130
valutazione
  • Sintende lattività di individuazione dei
    cambiamenti intervenuti dopo il corso di
    formazione che possono essere ritenuti come
    effetto prodotto
  • Permette di stabilire se gli obiettivi e i
    contenuti della formazione sono congruenti, se
    gli obiettivi della formazione soddisfano i
    bisogni dellorganizzazione, se gli obiettivi
    sono stati realizzati nel modo più efficace ed
    economico

131
Classificazione di obiettivi/risultati (Hamblin)
  • Lazione di formazione provoca nei partecipanti
    delle reazioni
  • Tali reazioni portano allapprendimento
  • Che produce un cambiamento di comportamento sul
    lavoro
  • I cambiamenti manifestano degli effetti
    sullorganizzazione
  • Si definiscono i presupposti per il
    raggiungimento del fine ultimo dellorganizzazione

132
  • Non è ipotizzabile ritenere che il fatto che
    taluni individui cambino a seguito di una
    esperienza di apprendimento di gruppo si traduca
    tout-court in un cambiamento del mondo sociale
    collettivo in cui essi vivono e operano
  • È però evidente che un aumento delle competenze
    individuali in un sistema provoca un aumento
    delle conoscenze a tutta lorganizzazione e
    produce un cambiamento del clima organizzativo
  • Laumento delle competenze individuali si traduce
    con un miglioramento delle prestazioni e qualità
    delle stesse

133
Bibliografia
  • Gestire il personale nelle aziende sanitarie
    italiane - contesto, politiche, strumenti C. De
    Pietro McGraw-Hill
  • La dirigenza infermieristica manuale per la
    formazione dellinfermiere con funzioni
    manageriali C. Calamandrei C. Orlando
    McGraw-Hill
  • Management infermieristico teoria e pratica A.
    Marriner-Tomey Sorbona
  • Manuale di Programmazione e Organizzazione
    Sanitaria G. Damiani G. Ricciardi
    IDELSON-GNOCCHI

134
  • Lo specifico inferm
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