Title: Universit
1Università degli studi di Napoli Federico
IIFacoltà di Medicina e ChirurgiaCorso di
laurea in Scienze Infermieristiche e Ostetriche
- Nursing del bambino
- con stomia
Rita Carrozzo Maria Caruso
2Stomia
- La stomia o stoma è l'abboccamento temporaneo
o definitivo di un viscere alla superficie
cutanea con l'obiettivo di - permettere la fuoriuscita del contenuto viscerale
- introdurre sostanze a fini nutrizionali o
terapeutici
3Esempi
4Classificazione
- Dal punto di vista della fisiologia
5Classificazione
- Dal punto di vista della anatomia
6Classificazione
- Dal punto di vista temporale
7Cenni storici
- La prima testimonianza di un intervento di stomia
risale a Prassagora ( 3 secolo a.C.)
8Cenni storici
- La prima segnalazione ufficiale di una stomia
risale al 1750 per opera di William Cheselden in
una paziente con un'ernia ombelicale
9Cenni storici
- Il soldato Peltier ferito nella battaglia di
Waterloo visse parecchi anni con una stomia
"accidentale"
10Cenni storici
- 1776 Henry Pillore effettua la prima ciecostomia
- 1783 Dubois effettua la prima colostomia sx
secondo Littrè in un bambino con ano imperforato - 1793 Duret effettua la prima colostomia in un
adulto - 1797 Fine effettua la prima trasversostomia
- 1839 Amussat propone l'approccio extraperitoneale
per via lombotomica
11-
- In Italia, ogni anno, vengono confezionate
circa ventimila stomie per pazienti di età
inferiore ai diciotto anni, tuttavia l'aspetto
assistenziale per tali situazioni è stato, fino a
tempi relativamente recenti, sottovalutato e poco
trattato in letteratura
12- L'assistenza al bambino stomizzato costituisce
una realtà sempre più emergente, anche per il
perfezionamento della terapia intensiva neonatale
che, oltre a permettere di salvare la vita a
molti neonati, consente la sopravvivenza in
situazioni premature e patologiche.
13Le stomie in età pediatrica
- In età pediatrica, numerose patologie possono
richiedere il confezionamento di una stomia, nei
vari distretti del tratto gastrointestinale, a
scopo derivativo e/o nutrizionale. - Rare sono le indicazioni per malattie
acquisite, mentre sempre più frequenti sono
quelle per patologie congenite.
14Patologie più frequenti che impongono il
confezionamento di una stomia
- il Morbo di Hirschsprung
- le malformazioni ano-rettali
15- La derivazione costituisce in genere
- un' urgenza chirurgica differita, da
affrontare in pratica entro le prime 24-36 ore di
vita. -
- L'urgenza è invece assoluta, quando si impone
la decompressione di un segmento intestinale
(atresie intestinali, ileo da meconio), poiché la
derivazione, talvolta, rappresenta l'unica
possibilità di sopravvivenza.
16- Nel bambino una stomia può essere
confezionata, come nell'adulto, in un tratto
qualsiasi del tubo digerente, in base al tipo di
patologia e alle necessità anatomo-cliniche.
17 18- Le colostomie sono le stomie più frequenti
nel bambino e la maggioranza di esse viene
confezionata nel neonato/lattante per patologie
malformative. Inoltre, anche nel bambino le
stomie si distinguono in temporanee e definitive,
a seconda che sia possibile o meno una successiva
ricanalizzazione, ma nell'infanzia,
fortunatamente, quelle definitive sono molto
rare.
19- L'indicazione principale al confezionamento di
una colostomia sono le malformazioni ano-rettali
(MAR), caratterizzate da assenza dell'orifizio
anale con agenesia più o meno estesa dell'ano e
del retto, che si arresta a fondo cieco a varia
distanza dal piano perineale. - Le MAR basse sono corrette, nei primi giorni
di vita, con un unico intervento, mentre in caso
di MAR alta alla nascita si confeziona una
colostomia.
20- La stomia viene oggi preferibilmente eseguita
con la tecnica a stomi separati', di solito nel
punto di passaggio fra discendente e sigma. Si
tratta di una colostomia a doppia canna
bistomale, con i due stomi divisi da un ponte di
cute. Sull'addome del bambino sono quindi
visibili due colostomie delle due, in genere,
quella posta più in alto, da cui fuoriesce
l'effluente, comunica con l'ansa colica più
prossimale, mentre quella posta più in basso, che
corrisponde all'ansa colica distale, comunica con
il tratto rettale a fondo cieco che, in questo
modo, risulta completamente escluso dal transito
fecale.
21- Questo tipo di colostomia permette la
decompressione dell'intestino, consentendo
l'evacuazione delle prime feci del neonato
(meconio), diminuisce il rischio di infezioni
durante la correzione della malformazione e
facilita l'esecuzione di alcune indagini
diagnostiche. - Consente, inoltre, di salvaguardare l'apparato
urogenitale da possibili contaminazioni e,
soprattutto, permette la normale crescita del
bambino.
22Assistenza infermieristica aspetti generali,
educativi e riabilitativi
- L'assistenza infermieristica pediatrica si
propone non solo di comprendere e soddisfare i
bisogni fisiologici individuali del bambino, ma
anche di mettere al centro le sue necessità
psicologiche e affettivo-familiari e quelle dei
genitori. Tale assistenza considera le diverse
caratteristiche di ogni bambino, le diverse fasce
d'età e le particolari caratteristiche
dell'ambito familiare e socio-culturale in cui il
bambino vive.
23- Egli è, infatti, un individuo in crescita e in
formazione con problemi, bisogni e modalità di
espressione soggettivi ed è in rapporto a tale
variabilità che devono essere adeguate e modulate
- la risposta assistenziale e
- la relazione d'aiuto infermieristica
24- Per assistere un bambino è indispensabile saper
comunicare, ascoltare e porsi in relazione. Si
configura perciò una relazione assistenziale
complessa, che non si esaurisce nella mera
esecuzione degli atti tecnici, ma persegue
l'obiettivo di umanizzare l'assistenza, vista nel
senso più complesso del - 'curare' e del prendersi cura'.
25- L'infermiere deve sempre considerare
l'evidente implicazione del ruolo dei genitori e
delle persone di riferimento socio-educativo
sullo sviluppo del bambino che, infatti, è un
individuo fisiologicamente' dipendente da altri,
di norma i genitori, con i quali costituisce una
vera e propria
Unità Bambino-genitore
26- La valutazione e la promozione dell'autonomia
nell'auto-assistenza da parte di tale unità
rappresenta uno dei cardini dell'infermieristica
pediatrica. Bisogna, perciò, creare i presupposti
perché si riesca a portare i genitori
all'accettazione e al coinvolgimento, per far
loro acquisire nozioni e capacità che consentano
di affrontare la situazione nel modo più
tranquillo ed efficace possibile.
27È indispensabile
- sviluppare un programma di intervento che veda
l'infermiere impegnato nel prendersi cura del
bambino e della sua famiglia, - impostare un processo assistenziale
incentrato sulla famiglia, vista come fonte sia
di cure sia di sicurezza emotiva del bambino
stesso, - Impostare un'intensa attività educativa
rivolta ai genitori addestrandoli sulle pratiche
quotidiane necessarie per gestire la stomia a
domicilio.
28- Nel bambino più grande e nell'adolescente è
importante che la riabilitazione inizi, se
possibile, prima ancora che la stomia venga
confezionata, stabilendo fin da subito un
rapporto di fiducia. - Il bambino ha l'esigenza e il diritto di
essere adeguatamente informato ed è opportuno non
nascondere la verità.
29- Spesso, infatti, egli ha paura perché non
possiede sufficienti conoscenze e, in tale
frangente, gli aspetti che rimangono oscuri nella
sua mente vengono presto sostituiti da pensieri
che portano ad una visione alterata della realtà.
Il bambino, di conseguenza, può trarre proprie
fantasiose conclusioni che sono motivo di
ulteriore disagio. Così, la conoscenza e la
consapevolezza della modificazione corporea può
evitare distorsioni di interpretazione,
turbamenti psicologici e fornire un senso di
controllo e la capacità di cooperare.
30- Il livello di partecipazione attiva del
bambino dipende naturalmente dalla sua età e
dalle sue capacità è per questo motivo che nei
primi anni di vita, sono i genitori a decidere
per i propri figli. -
- Codice Deontologico punto 4.11
- "l'infermiere si adopera affinché sia presa in
considerazione l'opinione del minore rispetto
alle scelte terapeutiche in relazione alla sua
età ed al suo grado di maturità".
31- Ogni qual volta sia indicato e appena è
possibile, quindi, è necessario coinvolgere il
bambino nel processo decisionale, garantendogli
tutte le opportunità di essere informato, sia dai
genitori sia dall'infermiere
32L'assistenza infermieristica nelle fasi pre, peri
e post-operatoria
- aspetti generali, che si riferiscono al
nursing comune a tutti gli interventi di
chirurgia pediatrica, - aspetti specifici, relativi all'assistenza
legata alla patologia di base e all'intervento di
confezionamento della stomia, e - si realizza tramite interventi di natura
tecnica, relazionale e educativa.
33- Quando l'età e le condizioni di salute del
bambino lo consentono, è fondamentale attuare
un'assistenza pre-operatoria specifica che
consiste nella preparazione generale, locale,
intestinale e psicologica del bambino e/o dei
genitori.
34- Nei bambini sopra i tre anni può essere utile
una preparazione psicologica attuata tramite la
ludo-terapia, per aiutarli a comprendere e ad
accettare la stomia. - Per quanto riguarda l'aspetto psicologico dei
genitori, è determinante, quando possibile, una
buona informazione pre-operatoria, per renderli
consapevoli dei problemi assistenziali che una
stomia comporta, in modo che possano essere più
preparati ad affrontare la nuova situazione.
35- Prima dell'intervento, un momento importante è
rappresentato dalla scelta del punto di
abboccamento della stomia (posizionamento)
l'individuazione della sede più idonea della
stomia è essenziale, infatti, per personalizzare
la stomia e per il benessere del bambino ma, in
campo pediatrico, soprattutto nel neonato, spesso
non è possibile perseguire la soluzione migliore.
Nella maggioranza dei casi si tratta, infatti, di
interventi d'urgenza e le condizioni dell'addome,
sia per le dimensioni sia per la patologia, non
lo permettono.
36- Ci sono, comunque, alcuni criteri cui bisogna
far riferimento ad esempio, la stomia dovrebbe
essere posta lontano da rilievi ossei,
dall'inguine, dal cordone ombelicale e dalla
ferita laparotomica, sia per prevenire le
infezioni e le complicanze da malposizionamento,
sia per favorire l'applicazione del sacchetto.
37- In caso di intervento d'elezione, soprattutto
nel bambino più grande, la sede della stomia,
quindi, dovrebbe essere sempre correttamente
identificata. Una posizione adeguata permette,
infatti, un'agevole ed autonoma gestione e cura
della stomia da parte dell'enterostomista e/o
dellinfermiere e soprattutto, in seguito, dai
genitori e/o dal bambino stesso, con la sicurezza
che il dispositivo non si stacchi e una maggiore
libertà di movimento del bambino.
38Posizionamento della stomia
- E' un momento fondamentale da cui dipenderà la
corretta funzionalità e la ottimale gestione
dello stoma - La corretta posizione sarà lontana da
- Margine costale
- Ombelico
- Cicatrici pregresse
- Pieghe adipose
- Linea della vita
- Incisione principale
- Cresta iliaca
39Posizionamento
- Applicando un bollino adesivo, si dovrà inoltre
verificare l'esatto posizionamento nelle diverse
posture - Eretta
- Supina
- Seduta
in alternativa al bollino si potrà usare anche
una normale placca da stomia
40Posizionamento
Individuato l'esatto punto lo si disegnerà con
una matita dermografica prima di rimuovere il
bollino
41- Particolare attenzione va posta nella scelta
della sede ai bambini con disabilità o handicap
motori ed è opportuno prendere in considerazione
gli eventuali presidi ortopedici (busto, tutori,
ecc.).
42L'assistenza post-operatoria
prime 48 ore
dalle 48 h alla dimissione
- comprende attività generali e interventi relativi
alla sorveglianza e alla medicazione della stomia
e della cute peristomale - (stoma-care)
43Post - operatorio immediato
- L'assistenza generale mira essenzialmente a
mantenere o a ripristinare le condizioni cliniche
e psico-fisiche del bambino, valutando anche il
dolore. - Impostazione della terapia infusionale
- Controlli ematochimici
- Terapia antibiotica
- Terapia antalgica
44Post - operatorio immediato
- Nel post-operatorio immediato la prevenzione,
il riconoscimento e la cura delle complicanze
stomali e secondarie all'intervento rappresentano
le priorità assistenziali. - La prevenzione delle patologie stomali avviene
tramite l'applicazione del sistema di raccolta e
di protezione cutanea più idoneo, la valutazione
frequente delle condizioni della stomia (aspetto,
dimensioni, colorito) ed il controllo della
ripresa delle funzioni intestinali e del tipo e
quantità degli effluenti.
45- La prima apparecchiatura della stomia
dovrebbe avvenire in sala operatoria o, quando
ciò non si è verificato, entro le prime ore. - Dove le dimensioni dell'addome lo permetto,
viene solitamente posizionato un sistema a due
pezzi al fine di evitare la rimozione precoce del
dispositivo (con possibili danni alla giunzione
muco-cutanea e/o lesioni alla cute peristomale).
Il sistema due pezzi permette, infatti, di
lasciare la placca in sede per più giorni,
evitando ripetuti traumi della cute e frequenti
manipolazioni del bambino con minori sofferenze.
Il sacchetto deve essere inoltre trasparente e a
fondo aperto.
1 pezzo con oblò
2 pezzi (soffietto)
46- Può essere utile anche rafforzare la
protezione cutanea mediante l'uso di tinture,
film e pasta protettiva applicate nell'area
intorno allo stoma. Il mantenimento
dell'integrità cutanea è, infatti, un obiettivo
del postoperatorio e, tramite un corretto
stoma-care, è possibile mantenere integre le
caratteristiche chimicofisiche della delicata
cute del bambino.
47- Le complicanze delle stomie pediatriche sono,
infatti, sostanzialmente le stesse dell'adulto
(Necrosi, Emorragia, Prolasso dellansa, Ascesso
peristomale, Retrazione dellansa) - ma, fra tutte, con maggiore frequenza si
riscontra la dermatite peristomale. Può essere
causata dagli effluenti, se non drenati
correttamente, poiché piuttosto liquidi e
particolarmente irritanti a causa del loro
contenuto estremamente aggressivo (specialmente
in caso di digiunostomia decompressiva ed
ileostomia).
48- La dermatite può derivare anche dalle
procedure igieniche e di sostituzione del
sacchetto a seguito del trauma che la cute stessa
subisce per azione abrasiva nelle ripetute e
spesso troppo frequenti manovre di applicazione e
rimozione dei sistemi di raccolta.
49- queste procedure possono, infatti, provocare
sulla delicata pelle del piccolo un'irritazione
meccanica da tensione' e da strappo' in
aggiunta ad un'irritazione chimica da parte degli
adesivi e dei detergenti utilizzati per la
pulizia della cute.
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50- Queste dermatiti, qualunque sia la causa che
le ha provocate, nel bambino hanno la
caratteristica di peggiorare rapidamente. Una
possibile sovrainfezione di agenti patogeni
(dermatiti batteriche o micotiche), inoltre, può
aggravare il quadro clinico. Per questo, la
dermatite è un evento da prevenire o curare al
suo primo insorgere, soprattutto, per evitare il
fastidio del bambino ed alleviare le sofferenze
per il genitore che deve medicarlo.
51- Nella scelta del presidio più adatto per
apparecchiare una stomia, bisogna trovare ciò che
meglio si adatta alle esigenze del piccolo,
garantendo soprattutto una protezione totale
della cute. La placca dovrà essere, inoltre,
maneggevole, e quanto più sottile e flessibile
possibile, per modellarsi perfettamente alla
ridotta superficie dell'addome. Il sistema di
raccolta deve anche assicurare praticità per il
cambio, una perfetta adesività ed al tempo stesso
una completa rimozione (l'adesivo non deve
lasciare residui difficili da eliminare). - È importante, inoltre, attuare le manovre di
detersione e di sostituzione del sacchetto con
delicatezza, nel minor tempo e con il minor
dolore e disagio possibile.
52- Nel bambino più grande ciò è determinante
anche per poter costruire, da subito, i
presupposti migliori per l'accettazione del suo
stoma.
53- L'ileostomia, oltre ad avere il più alto
rischio di dermatite, determina sul piano
clinico-funzionale alcune importanti conseguenze
che possono essere estremamente più severe in un
neonato, specie se prematuro.
54- Al bambino ileostomizzato bisogna quindi
assicurare un abbondante introduzione di liquidi,
per garantire una buona reintegrazione delle
perdite idro-elettrolitiche. Quando può
alimentarsi, è importante stimolarlo a bere
molto, inoltre, si deve cercare di ritardare il
transito intestinale e di migliorare i processi
di assorbimento tramite alcuni accorgimenti
dietetici.
55- Per quanto riguarda l'aspetto educativo
bisogna informare i genitori circa la necessità
di un adeguato apporto idrico e circa gli effetti
degli alimenti sull'alvo.
56- L'alimentazione del bambino portatore di
colostomia è, invece, sostanzialmente quella
prevista per un bambino della sua età e, ove
possibile, si deve preferire l'allattamento al
seno. L'infermiere deve poi consigliare
un'alimentazione più libera e personalizzata
possibile, che tenga in considerazione lo stato
fisico e intestinale e che favorisca un parziale
controllo delle evacuazioni per prevenire
problemi quali la stipsi, la diarrea e
l'eccessiva emissione di gas.
57CIBI E BEVANDE CHE POSSONO CAUSARE GAS NEI
BAMBINI CHE MANGIANO CIBI SOLIDI
- fagioli
- bevande gasate
- cetrioli
- latticini
- funghi
- famiglia dei cavolibroccoli, cavoletti di
Bruxelles, cavolo, cavolfiore, cipolle
58- Un aspetto assistenziale determinante è,
infatti, la ricerca di un buon stato nutrizionale
in rapporto alle mutate condizioni anatomiche e
fisiologiche, per ridurre gli effetti e i disagi
che una stomia comporta e migliorare le
condizioni di salute.Un fattore riabilitativo
fondamentale nel bambino rappresenta, quindi,
l'educazione alimentare, che ha lo scopo di far
comprendere al bambino e ai genitori l'importanza
dell'equilibrio della dieta.
59- Tramite interventi educativi, l'infermiere
fornisce una serie di consigli dietetici che
guidano verso quelle scelte alimentari che più si
accordano con un buono stato di salute per
garantire il benessere del bambino ed una
crescita regolare. L'età pediatrica, infatti, è
caratterizzata da due aspetti nutrizionali
particolari, dovuti al fatto che un bambino deve
non solo mantenere il suo equilibrio
nutrizionale, ma anche poter crescere e
svilupparsi.
60- Nel postoperatorio tardivo si mira al recupero
psicofisico, tramite una serie di interventi
volti al miglioramento clinico, alla rieducazione
funzionale, alla cura e all'accettazione della
stomia da parte del bambino e dei genitori.
Pertanto, gli obiettivi di questo particolare
momento riabilitativo sono soprattutto educativi
e porteranno il bambino e i genitori alla
gestione della stomia, al mantenimento
dell'integrità della cute peristomale, all'uso
corretto dei vari presidi e a scegliere la sacca
di raccolta adeguata.
61- Prima della dimissione, i genitori devono
quindi essere in grado di occuparsi in maniera
completamente autonoma del piccolo e della sua
stomia, imparando a farlo bene, senza paure e
sapendo gestire le problematiche assistenziali ad
essa collegate.
62- Nel caso in cui il bambino stomizzato sia
grande, deve essere il prima possibile coinvolto
e incoraggiato a collaborare attivamente nelle
procedure relative alla cura della stomia. Tanto
più il bambino sarà protagonista nei processi
assistenziali, tanto prima supererà il trauma
legato a questa nuova situazione.
63- L'infermiere ha, infatti, un altro compito
determinante nel percorso riabilitativo, poiché
la presenza della stomia può essere per il
bambino la fonte di un profondo dolore
psicologico e di un'inadeguata rappresentazione
mentale del proprio schema corporeo. Dopo
l'intervento, quindi, il bambino può diventare
depresso o aggressivo ed avere un comportamento
di rifiuto delle cure. L'infermiere deve, perciò,
assumere una posizione di disponibilità, che
lasci al bambino il tempo a lui più idoneo per
rendersi conto della stomia e per integrarla nel
suo nuovo schema corporeo.
64- Anche la famiglia ha un'elevata influenza nel
processo di elaborazione ed accettazione, nella
misura in cui interviene offrendo solide
opportunità di sostegno e contenimento delle
reazioni di rabbia o di marcata apatia. Il primo
passo che l'infermiere deve compiere consiste,
quindi, nell'aiutare la famiglia a comprendere i
sentimenti del loro bambino, rendendoli
consapevoli del fatto che il loro atteggiamento è
di estrema importanza per far sì che il bambino
riesca a vivere più serenamente la presenza di
questa nuova parte del suo corpo che lo
impressiona ed evoca l'idea di una ferita aperta.
65- Il bambino ha bisogno anche di sentire che gli
altri si occupano della sua stomia e delle sue
escrezioni con assoluta naturalezza se la sua
stomia viene osservata e maneggiata senza
suscitare orrore o disgusto, la riconoscerà più
facilmente come propria.
66- Inizialmente, bisognerà far prendere al
bambino confidenza con la stomia e con la sua
funzione e, in seguito, deve essere gradatamente
coinvolto nelle manovre. I primi cambi del
sacchetto avverranno, insieme a lui, in un
ambiente tranquillo e sereno. Tutte le azioni,
inoltre, devono avere un fine educativo e,
quindi, i vari passaggi devono essere spiegati
con termini semplici e comprensibili.
67Gli obiettivi principali del programma di
insegnamento sono
- responsabilizzare e familiarizzare i genitori e
il bambino nella cura della stomia, per
permettergli di raggiungere una completa
autosufficienza - ridurre l'ansia e la paura della famiglia e del
bambino tramite l'informazione e l'esercizio
pratico - educare la famiglia a prendersi cura del bambino
con sicurezza e tranquillità, fornendo ai
genitori conoscenze e competenze.
68- Ogni intervento deve essere attuato nel pieno
rispetto dei modi e tempi di apprendimento e di
risposta del bambino e dei genitori (feedback).
Inoltre non bisogna sempre dare per scontato che
i genitori comprendano le informazioni ricevute
ed è necessario captare momenti di disagio,
ripensamento e fatica affioranti nei genitori che
possono ripercuotersi negativamente sul bambino.
69- Insieme ai genitori e al bambino sarà poi
scelto il sistema di raccolta più idoneo che
risponderà a precise esigenze personali e
tecniche e che risulti sicuro dal punto di vista
dell'adesività, della silenziosità, della
maneggevolezza e del comfort.
70- Nel periodo postoperatorio il cammino
riabilitativo ha un'altra tappa importante il
colloquio predimissione, che ha l'obiettivo
formativo di consentire al genitore e al bambino
di affrontare serenamente la vita fuori
dall'ospedale, possedendo tutte le informazioni e
il materiale necessario. L'infermiere deve quindi
fornire ai genitori delle istruzioni scritte
sullo stoma-care e un numero adeguato di presidi,
rassicurandoli che naturalmente una volta a casa
potranno rivolgersi al reparto ed all'ambulatorio
per qualsiasi problema.
71- I genitori a domicilio hanno infatti bisogno
di sentirsi tranquilli e sicuri di poter contare
sulla competenza e sulla validità delle
informazioni ricevute, con la certezza di saper
sempre a chi rivolgersi in caso di bisogno. - Dopo la dimissione, il rapporto con il bambino
ed i suoi genitori deve essere, perciò, continuo
sia tramite contatti telefonici, sia tramite
controlli periodici ambulatoriali per poter
aiutare la famiglia a non interrompere il suo
sviluppo armonico.
72Dimissione
- Lettera di dimissione
- Certificato di ricovero
- Richiesta cartella clinica
- Esenzione ticket per patologia
- Richiesta per il materiale protesico con farmacie
e sanitarie di riferimento - Impegnativa interna post-ricovero per visita di
controllo, medicazioni e rimozione punti
73FORMARIER
- Il bambino non soffre, o soffre
- poco, in un sistema di
- ospedalizzazione concepito per lui