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Universit degli studi di Napoli Federico II Facolt di Medicina e Chirurgia Corso di laurea in Scienze Infermieristiche e Ostetriche Nursing del bambino – PowerPoint PPT presentation

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Title: Universit


1
Università degli studi di Napoli Federico
IIFacoltà di Medicina e ChirurgiaCorso di
laurea in Scienze Infermieristiche e Ostetriche
  • Nursing del bambino
  • con stomia

Rita Carrozzo Maria Caruso
2
Stomia
  • La stomia o stoma è l'abboccamento temporaneo
    o definitivo di un viscere alla superficie
    cutanea con l'obiettivo di
  • permettere la fuoriuscita del contenuto viscerale
  • introdurre sostanze a fini nutrizionali o
    terapeutici

3
Esempi
4
Classificazione
  • Dal punto di vista della fisiologia

5
Classificazione
  • Dal punto di vista della anatomia

6
Classificazione
  • Dal punto di vista temporale

7
Cenni storici
  • La prima testimonianza di un intervento di stomia
    risale a Prassagora ( 3 secolo a.C.)

8
Cenni storici
  • La prima segnalazione ufficiale di una stomia
    risale al 1750 per opera di William Cheselden in
    una paziente con un'ernia ombelicale

9
Cenni storici
  • Il soldato Peltier ferito nella battaglia di
    Waterloo visse parecchi anni con una stomia
    "accidentale"

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Cenni storici
  • 1776 Henry Pillore effettua la prima ciecostomia
  • 1783 Dubois effettua la prima colostomia sx
    secondo Littrè in un bambino con ano imperforato
  • 1793 Duret effettua la prima colostomia in un
    adulto
  • 1797 Fine effettua la prima trasversostomia
  • 1839 Amussat propone l'approccio extraperitoneale
    per via lombotomica

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  • In Italia, ogni anno, vengono confezionate
    circa ventimila stomie per pazienti di età
    inferiore ai diciotto anni, tuttavia l'aspetto
    assistenziale per tali situazioni è stato, fino a
    tempi relativamente recenti, sottovalutato e poco
    trattato in letteratura

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  • L'assistenza al bambino stomizzato costituisce
    una realtà sempre più emergente, anche per il
    perfezionamento della terapia intensiva neonatale
    che, oltre a permettere di salvare la vita a
    molti neonati, consente la sopravvivenza in
    situazioni premature e patologiche.

13
Le stomie in età pediatrica
  • In età pediatrica, numerose patologie possono
    richiedere il confezionamento di una stomia, nei
    vari distretti del tratto gastrointestinale, a
    scopo derivativo e/o nutrizionale.
  • Rare sono le indicazioni per malattie
    acquisite, mentre sempre più frequenti sono
    quelle per patologie congenite.

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Patologie più frequenti che impongono il
confezionamento di una stomia
  • il Morbo di Hirschsprung
  • le malformazioni ano-rettali

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  • La derivazione costituisce in genere
  • un' urgenza chirurgica differita, da
    affrontare in pratica entro le prime 24-36 ore di
    vita.
  • L'urgenza è invece assoluta, quando si impone
    la decompressione di un segmento intestinale
    (atresie intestinali, ileo da meconio), poiché la
    derivazione, talvolta, rappresenta l'unica
    possibilità di sopravvivenza.

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  • Nel bambino una stomia può essere
    confezionata, come nell'adulto, in un tratto
    qualsiasi del tubo digerente, in base al tipo di
    patologia e alle necessità anatomo-cliniche.

17

18
  • Le colostomie sono le stomie più frequenti
    nel bambino e la maggioranza di esse viene
    confezionata nel neonato/lattante per patologie
    malformative. Inoltre, anche nel bambino le
    stomie si distinguono in temporanee e definitive,
    a seconda che sia possibile o meno una successiva
    ricanalizzazione, ma nell'infanzia,
    fortunatamente, quelle definitive sono molto
    rare.

19
  • L'indicazione principale al confezionamento di
    una colostomia sono le malformazioni ano-rettali
    (MAR), caratterizzate da assenza dell'orifizio
    anale con agenesia più o meno estesa dell'ano e
    del retto, che si arresta a fondo cieco a varia
    distanza dal piano perineale.
  • Le MAR basse sono corrette, nei primi giorni
    di vita, con un unico intervento, mentre in caso
    di MAR alta alla nascita si confeziona una
    colostomia.

20
  • La stomia viene oggi preferibilmente eseguita
    con la tecnica a stomi separati', di solito nel
    punto di passaggio fra discendente e sigma. Si
    tratta di una colostomia a doppia canna
    bistomale, con i due stomi divisi da un ponte di
    cute. Sull'addome del bambino sono quindi
    visibili due colostomie delle due, in genere,
    quella posta più in alto, da cui fuoriesce
    l'effluente, comunica con l'ansa colica più
    prossimale, mentre quella posta più in basso, che
    corrisponde all'ansa colica distale, comunica con
    il tratto rettale a fondo cieco che, in questo
    modo, risulta completamente escluso dal transito
    fecale.

21
  • Questo tipo di colostomia permette la
    decompressione dell'intestino, consentendo
    l'evacuazione delle prime feci del neonato
    (meconio), diminuisce il rischio di infezioni
    durante la correzione della malformazione e
    facilita l'esecuzione di alcune indagini
    diagnostiche.
  • Consente, inoltre, di salvaguardare l'apparato
    urogenitale da possibili contaminazioni e,
    soprattutto, permette la normale crescita del
    bambino.

22
Assistenza infermieristica aspetti generali,
educativi e riabilitativi
  • L'assistenza infermieristica pediatrica si
    propone non solo di comprendere e soddisfare i
    bisogni fisiologici individuali del bambino, ma
    anche di mettere al centro le sue necessità
    psicologiche e affettivo-familiari e quelle dei
    genitori. Tale assistenza considera le diverse
    caratteristiche di ogni bambino, le diverse fasce
    d'età e le particolari caratteristiche
    dell'ambito familiare e socio-culturale in cui il
    bambino vive.

23
  • Egli è, infatti, un individuo in crescita e in
    formazione con problemi, bisogni e modalità di
    espressione soggettivi ed è in rapporto a tale
    variabilità che devono essere adeguate e modulate
  • la risposta assistenziale e
  • la relazione d'aiuto infermieristica

24
  • Per assistere un bambino è indispensabile saper
    comunicare, ascoltare e porsi in relazione. Si
    configura perciò una relazione assistenziale
    complessa, che non si esaurisce nella mera
    esecuzione degli atti tecnici, ma persegue
    l'obiettivo di umanizzare l'assistenza, vista nel
    senso più complesso del
  • 'curare' e del prendersi cura'.

25
  • L'infermiere deve sempre considerare
    l'evidente implicazione del ruolo dei genitori e
    delle persone di riferimento socio-educativo
    sullo sviluppo del bambino che, infatti, è un
    individuo fisiologicamente' dipendente da altri,
    di norma i genitori, con i quali costituisce una
    vera e propria

Unità Bambino-genitore
26
  • La valutazione e la promozione dell'autonomia
    nell'auto-assistenza da parte di tale unità
    rappresenta uno dei cardini dell'infermieristica
    pediatrica. Bisogna, perciò, creare i presupposti
    perché si riesca a portare i genitori
    all'accettazione e al coinvolgimento, per far
    loro acquisire nozioni e capacità che consentano
    di affrontare la situazione nel modo più
    tranquillo ed efficace possibile.

27
È indispensabile
  • sviluppare un programma di intervento che veda
    l'infermiere impegnato nel prendersi cura del
    bambino e della sua famiglia,
  • impostare un processo assistenziale
    incentrato sulla famiglia, vista come fonte sia
    di cure sia di sicurezza emotiva del bambino
    stesso,
  • Impostare un'intensa attività educativa
    rivolta ai genitori addestrandoli sulle pratiche
    quotidiane necessarie per gestire la stomia a
    domicilio.

28
  • Nel bambino più grande e nell'adolescente è
    importante che la riabilitazione inizi, se
    possibile, prima ancora che la stomia venga
    confezionata, stabilendo fin da subito un
    rapporto di fiducia.
  • Il bambino ha l'esigenza e il diritto di
    essere adeguatamente informato ed è opportuno non
    nascondere la verità.

29
  • Spesso, infatti, egli ha paura perché non
    possiede sufficienti conoscenze e, in tale
    frangente, gli aspetti che rimangono oscuri nella
    sua mente vengono presto sostituiti da pensieri
    che portano ad una visione alterata della realtà.
    Il bambino, di conseguenza, può trarre proprie
    fantasiose conclusioni che sono motivo di
    ulteriore disagio. Così, la conoscenza e la
    consapevolezza della modificazione corporea può
    evitare distorsioni di interpretazione,
    turbamenti psicologici e fornire un senso di
    controllo e la capacità di cooperare.

30
  • Il livello di partecipazione attiva del
    bambino dipende naturalmente dalla sua età e
    dalle sue capacità è per questo motivo che nei
    primi anni di vita, sono i genitori a decidere
    per i propri figli.
  • Codice Deontologico punto 4.11
  • "l'infermiere si adopera affinché sia presa in
    considerazione l'opinione del minore rispetto
    alle scelte terapeutiche in relazione alla sua
    età ed al suo grado di maturità".

31
  • Ogni qual volta sia indicato e appena è
    possibile, quindi, è necessario coinvolgere il
    bambino nel processo decisionale, garantendogli
    tutte le opportunità di essere informato, sia dai
    genitori sia dall'infermiere

32
L'assistenza infermieristica nelle fasi pre, peri
e post-operatoria
  • aspetti generali, che si riferiscono al
    nursing comune a tutti gli interventi di
    chirurgia pediatrica,
  • aspetti specifici, relativi all'assistenza
    legata alla patologia di base e all'intervento di
    confezionamento della stomia, e
  • si realizza tramite interventi di natura
    tecnica, relazionale e educativa.

33
  • Quando l'età e le condizioni di salute del
    bambino lo consentono, è fondamentale attuare
    un'assistenza pre-operatoria specifica che
    consiste nella preparazione generale, locale,
    intestinale e psicologica del bambino e/o dei
    genitori.

34
  • Nei bambini sopra i tre anni può essere utile
    una preparazione psicologica attuata tramite la
    ludo-terapia, per aiutarli a comprendere e ad
    accettare la stomia.
  • Per quanto riguarda l'aspetto psicologico dei
    genitori, è determinante, quando possibile, una
    buona informazione pre-operatoria, per renderli
    consapevoli dei problemi assistenziali che una
    stomia comporta, in modo che possano essere più
    preparati ad affrontare la nuova situazione.

35
  • Prima dell'intervento, un momento importante è
    rappresentato dalla scelta del punto di
    abboccamento della stomia (posizionamento)
    l'individuazione della sede più idonea della
    stomia è essenziale, infatti, per personalizzare
    la stomia e per il benessere del bambino ma, in
    campo pediatrico, soprattutto nel neonato, spesso
    non è possibile perseguire la soluzione migliore.
    Nella maggioranza dei casi si tratta, infatti, di
    interventi d'urgenza e le condizioni dell'addome,
    sia per le dimensioni sia per la patologia, non
    lo permettono.

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  • Ci sono, comunque, alcuni criteri cui bisogna
    far riferimento ad esempio, la stomia dovrebbe
    essere posta lontano da rilievi ossei,
    dall'inguine, dal cordone ombelicale e dalla
    ferita laparotomica, sia per prevenire le
    infezioni e le complicanze da malposizionamento,
    sia per favorire l'applicazione del sacchetto.

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  • In caso di intervento d'elezione, soprattutto
    nel bambino più grande, la sede della stomia,
    quindi, dovrebbe essere sempre correttamente
    identificata. Una posizione adeguata permette,
    infatti, un'agevole ed autonoma gestione e cura
    della stomia da parte dell'enterostomista e/o
    dellinfermiere e soprattutto, in seguito, dai
    genitori e/o dal bambino stesso, con la sicurezza
    che il dispositivo non si stacchi e una maggiore
    libertà di movimento del bambino.

38
Posizionamento della stomia
  • E' un momento fondamentale da cui dipenderà la
    corretta funzionalità e la ottimale gestione
    dello stoma
  • La corretta posizione sarà lontana da
  • Margine costale
  • Ombelico
  • Cicatrici pregresse
  • Pieghe adipose
  • Linea della vita
  • Incisione principale
  • Cresta iliaca

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Posizionamento
  • Applicando un bollino adesivo, si dovrà inoltre
    verificare l'esatto posizionamento nelle diverse
    posture
  • Eretta
  • Supina
  • Seduta

in alternativa al bollino si potrà usare anche
una normale placca da stomia
40
Posizionamento
Individuato l'esatto punto lo si disegnerà con
una matita dermografica prima di rimuovere il
bollino
41
  • Particolare attenzione va posta nella scelta
    della sede ai bambini con disabilità o handicap
    motori ed è opportuno prendere in considerazione
    gli eventuali presidi ortopedici (busto, tutori,
    ecc.).

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L'assistenza post-operatoria
prime 48 ore
dalle 48 h alla dimissione
  • comprende attività generali e interventi relativi
    alla sorveglianza e alla medicazione della stomia
    e della cute peristomale
  • (stoma-care)

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Post - operatorio immediato
  • L'assistenza generale mira essenzialmente a
    mantenere o a ripristinare le condizioni cliniche
    e psico-fisiche del bambino, valutando anche il
    dolore.
  • Impostazione della terapia infusionale
  • Controlli ematochimici
  • Terapia antibiotica
  • Terapia antalgica

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Post - operatorio immediato
  • Nel post-operatorio immediato la prevenzione,
    il riconoscimento e la cura delle complicanze
    stomali e secondarie all'intervento rappresentano
    le priorità assistenziali.
  • La prevenzione delle patologie stomali avviene
    tramite l'applicazione del sistema di raccolta e
    di protezione cutanea più idoneo, la valutazione
    frequente delle condizioni della stomia (aspetto,
    dimensioni, colorito) ed il controllo della
    ripresa delle funzioni intestinali e del tipo e
    quantità degli effluenti.

45
  • La prima apparecchiatura della stomia
    dovrebbe avvenire in sala operatoria o, quando
    ciò non si è verificato, entro le prime ore.
  • Dove le dimensioni dell'addome lo permetto,
    viene solitamente posizionato un sistema a due
    pezzi al fine di evitare la rimozione precoce del
    dispositivo (con possibili danni alla giunzione
    muco-cutanea e/o lesioni alla cute peristomale).
    Il sistema due pezzi permette, infatti, di
    lasciare la placca in sede per più giorni,
    evitando ripetuti traumi della cute e frequenti
    manipolazioni del bambino con minori sofferenze.
    Il sacchetto deve essere inoltre trasparente e a
    fondo aperto.

1 pezzo con oblò
2 pezzi (soffietto)
46
  • Può essere utile anche rafforzare la
    protezione cutanea mediante l'uso di tinture,
    film e pasta protettiva applicate nell'area
    intorno allo stoma. Il mantenimento
    dell'integrità cutanea è, infatti, un obiettivo
    del postoperatorio e, tramite un corretto
    stoma-care, è possibile mantenere integre le
    caratteristiche chimicofisiche della delicata
    cute del bambino.

47
  • Le complicanze delle stomie pediatriche sono,
    infatti, sostanzialmente le stesse dell'adulto
    (Necrosi, Emorragia, Prolasso dellansa, Ascesso
    peristomale, Retrazione dellansa)
  • ma, fra tutte, con maggiore frequenza si
    riscontra la dermatite peristomale. Può essere
    causata dagli effluenti, se non drenati
    correttamente, poiché piuttosto liquidi e
    particolarmente irritanti a causa del loro
    contenuto estremamente aggressivo (specialmente
    in caso di digiunostomia decompressiva ed
    ileostomia).

48
  • La dermatite può derivare anche dalle
    procedure igieniche e di sostituzione del
    sacchetto a seguito del trauma che la cute stessa
    subisce per azione abrasiva nelle ripetute e
    spesso troppo frequenti manovre di applicazione e
    rimozione dei sistemi di raccolta.

49
  • queste procedure possono, infatti, provocare
    sulla delicata pelle del piccolo un'irritazione
    meccanica da tensione' e da strappo' in
    aggiunta ad un'irritazione chimica da parte degli
    adesivi e dei detergenti utilizzati per la
    pulizia della cute.

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50
  • Queste dermatiti, qualunque sia la causa che
    le ha provocate, nel bambino hanno la
    caratteristica di peggiorare rapidamente. Una
    possibile sovrainfezione di agenti patogeni
    (dermatiti batteriche o micotiche), inoltre, può
    aggravare il quadro clinico. Per questo, la
    dermatite è un evento da prevenire o curare al
    suo primo insorgere, soprattutto, per evitare il
    fastidio del bambino ed alleviare le sofferenze
    per il genitore che deve medicarlo.

51
  • Nella scelta del presidio più adatto per
    apparecchiare una stomia, bisogna trovare ciò che
    meglio si adatta alle esigenze del piccolo,
    garantendo soprattutto una protezione totale
    della cute. La placca dovrà essere, inoltre,
    maneggevole, e quanto più sottile e flessibile
    possibile, per modellarsi perfettamente alla
    ridotta superficie dell'addome. Il sistema di
    raccolta deve anche assicurare praticità per il
    cambio, una perfetta adesività ed al tempo stesso
    una completa rimozione (l'adesivo non deve
    lasciare residui difficili da eliminare).
  • È importante, inoltre, attuare le manovre di
    detersione e di sostituzione del sacchetto con
    delicatezza, nel minor tempo e con il minor
    dolore e disagio possibile.

52
  • Nel bambino più grande ciò è determinante
    anche per poter costruire, da subito, i
    presupposti migliori per l'accettazione del suo
    stoma.

53
  • L'ileostomia, oltre ad avere il più alto
    rischio di dermatite, determina sul piano
    clinico-funzionale alcune importanti conseguenze
    che possono essere estremamente più severe in un
    neonato, specie se prematuro.

54
  • Al bambino ileostomizzato bisogna quindi
    assicurare un abbondante introduzione di liquidi,
    per garantire una buona reintegrazione delle
    perdite idro-elettrolitiche. Quando può
    alimentarsi, è importante stimolarlo a bere
    molto, inoltre, si deve cercare di ritardare il
    transito intestinale e di migliorare i processi
    di assorbimento tramite alcuni accorgimenti
    dietetici.

55
  • Per quanto riguarda l'aspetto educativo
    bisogna informare i genitori circa la necessità
    di un adeguato apporto idrico e circa gli effetti
    degli alimenti sull'alvo.

56
  • L'alimentazione del bambino portatore di
    colostomia è, invece, sostanzialmente quella
    prevista per un bambino della sua età e, ove
    possibile, si deve preferire l'allattamento al
    seno. L'infermiere deve poi consigliare
    un'alimentazione più libera e personalizzata
    possibile, che tenga in considerazione lo stato
    fisico e intestinale e che favorisca un parziale
    controllo delle evacuazioni per prevenire
    problemi quali la stipsi, la diarrea e
    l'eccessiva emissione di gas.

57
CIBI E BEVANDE CHE POSSONO CAUSARE GAS NEI
BAMBINI CHE MANGIANO CIBI SOLIDI
  • fagioli
  • bevande gasate
  • cetrioli
  • latticini
  • funghi
  • famiglia dei cavolibroccoli, cavoletti di
    Bruxelles, cavolo, cavolfiore, cipolle

58
  • Un aspetto assistenziale determinante è,
    infatti, la ricerca di un buon stato nutrizionale
    in rapporto alle mutate condizioni anatomiche e
    fisiologiche, per ridurre gli effetti e i disagi
    che una stomia comporta e migliorare le
    condizioni di salute.Un fattore riabilitativo
    fondamentale nel bambino rappresenta, quindi,
    l'educazione alimentare, che ha lo scopo di far
    comprendere al bambino e ai genitori l'importanza
    dell'equilibrio della dieta.

59
  • Tramite interventi educativi, l'infermiere
    fornisce una serie di consigli dietetici che
    guidano verso quelle scelte alimentari che più si
    accordano con un buono stato di salute per
    garantire il benessere del bambino ed una
    crescita regolare. L'età pediatrica, infatti, è
    caratterizzata da due aspetti nutrizionali
    particolari, dovuti al fatto che un bambino deve
    non solo mantenere il suo equilibrio
    nutrizionale, ma anche poter crescere e
    svilupparsi.

60
  • Nel postoperatorio tardivo si mira al recupero
    psicofisico, tramite una serie di interventi
    volti al miglioramento clinico, alla rieducazione
    funzionale, alla cura e all'accettazione della
    stomia da parte del bambino e dei genitori.
    Pertanto, gli obiettivi di questo particolare
    momento riabilitativo sono soprattutto educativi
    e porteranno il bambino e i genitori alla
    gestione della stomia, al mantenimento
    dell'integrità della cute peristomale, all'uso
    corretto dei vari presidi e a scegliere la sacca
    di raccolta adeguata.

61
  • Prima della dimissione, i genitori devono
    quindi essere in grado di occuparsi in maniera
    completamente autonoma del piccolo e della sua
    stomia, imparando a farlo bene, senza paure e
    sapendo gestire le problematiche assistenziali ad
    essa collegate.

62
  • Nel caso in cui il bambino stomizzato sia
    grande, deve essere il prima possibile coinvolto
    e incoraggiato a collaborare attivamente nelle
    procedure relative alla cura della stomia. Tanto
    più il bambino sarà protagonista nei processi
    assistenziali, tanto prima supererà il trauma
    legato a questa nuova situazione.

63
  • L'infermiere ha, infatti, un altro compito
    determinante nel percorso riabilitativo, poiché
    la presenza della stomia può essere per il
    bambino la fonte di un profondo dolore
    psicologico e di un'inadeguata rappresentazione
    mentale del proprio schema corporeo. Dopo
    l'intervento, quindi, il bambino può diventare
    depresso o aggressivo ed avere un comportamento
    di rifiuto delle cure. L'infermiere deve, perciò,
    assumere una posizione di disponibilità, che
    lasci al bambino il tempo a lui più idoneo per
    rendersi conto della stomia e per integrarla nel
    suo nuovo schema corporeo.

64
  • Anche la famiglia ha un'elevata influenza nel
    processo di elaborazione ed accettazione, nella
    misura in cui interviene offrendo solide
    opportunità di sostegno e contenimento delle
    reazioni di rabbia o di marcata apatia. Il primo
    passo che l'infermiere deve compiere consiste,
    quindi, nell'aiutare la famiglia a comprendere i
    sentimenti del loro bambino, rendendoli
    consapevoli del fatto che il loro atteggiamento è
    di estrema importanza per far sì che il bambino
    riesca a vivere più serenamente la presenza di
    questa nuova parte del suo corpo che lo
    impressiona ed evoca l'idea di una ferita aperta.

65
  • Il bambino ha bisogno anche di sentire che gli
    altri si occupano della sua stomia e delle sue
    escrezioni con assoluta naturalezza se la sua
    stomia viene osservata e maneggiata senza
    suscitare orrore o disgusto, la riconoscerà più
    facilmente come propria.

66
  • Inizialmente, bisognerà far prendere al
    bambino confidenza con la stomia e con la sua
    funzione e, in seguito, deve essere gradatamente
    coinvolto nelle manovre. I primi cambi del
    sacchetto avverranno, insieme a lui, in un
    ambiente tranquillo e sereno. Tutte le azioni,
    inoltre, devono avere un fine educativo e,
    quindi, i vari passaggi devono essere spiegati
    con termini semplici e comprensibili.

67
Gli obiettivi principali del programma di
insegnamento sono
  • responsabilizzare e familiarizzare i genitori e
    il bambino nella cura della stomia, per
    permettergli di raggiungere una completa
    autosufficienza
  • ridurre l'ansia e la paura della famiglia e del
    bambino tramite l'informazione e l'esercizio
    pratico
  • educare la famiglia a prendersi cura del bambino
    con sicurezza e tranquillità, fornendo ai
    genitori conoscenze e competenze.

68
  • Ogni intervento deve essere attuato nel pieno
    rispetto dei modi e tempi di apprendimento e di
    risposta del bambino e dei genitori (feedback).
    Inoltre non bisogna sempre dare per scontato che
    i genitori comprendano le informazioni ricevute
    ed è necessario captare momenti di disagio,
    ripensamento e fatica affioranti nei genitori che
    possono ripercuotersi negativamente sul bambino.

69
  • Insieme ai genitori e al bambino sarà poi
    scelto il sistema di raccolta più idoneo che
    risponderà a precise esigenze personali e
    tecniche e che risulti sicuro dal punto di vista
    dell'adesività, della silenziosità, della
    maneggevolezza e del comfort.

70
  • Nel periodo postoperatorio il cammino
    riabilitativo ha un'altra tappa importante il
    colloquio predimissione, che ha l'obiettivo
    formativo di consentire al genitore e al bambino
    di affrontare serenamente la vita fuori
    dall'ospedale, possedendo tutte le informazioni e
    il materiale necessario. L'infermiere deve quindi
    fornire ai genitori delle istruzioni scritte
    sullo stoma-care e un numero adeguato di presidi,
    rassicurandoli che naturalmente una volta a casa
    potranno rivolgersi al reparto ed all'ambulatorio
    per qualsiasi problema.

71
  • I genitori a domicilio hanno infatti bisogno
    di sentirsi tranquilli e sicuri di poter contare
    sulla competenza e sulla validità delle
    informazioni ricevute, con la certezza di saper
    sempre a chi rivolgersi in caso di bisogno.
  • Dopo la dimissione, il rapporto con il bambino
    ed i suoi genitori deve essere, perciò, continuo
    sia tramite contatti telefonici, sia tramite
    controlli periodici ambulatoriali per poter
    aiutare la famiglia a non interrompere il suo
    sviluppo armonico.

72
Dimissione
  • Lettera di dimissione
  • Certificato di ricovero
  • Richiesta cartella clinica
  • Esenzione ticket per patologia
  • Richiesta per il materiale protesico con farmacie
    e sanitarie di riferimento
  • Impegnativa interna post-ricovero per visita di
    controllo, medicazioni e rimozione punti

73
FORMARIER
  • Il bambino non soffre, o soffre
  • poco, in un sistema di
  • ospedalizzazione concepito per lui
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