Title: Modelli applicativi per lo sviluppo della qualit
1Modelli applicativi per lo sviluppo della qualità
in campo infermieristico pediatrico.
- Relatrice Inf. Ped. Ornella Ponzo
- Dipartimento demergenza
- A.O.R.N. Santobono-Pausilipon
- 26 Ottobre - 16 Novembre 2005
- Aula magna A.O. Monaldi Napoli
2Parole chiave
- Appropriatezza condizione adatta, adeguata, che
abbia carattere di efficacia ed efficienza - Efficacia ottenere un risultato
- Efficienza ottenere un risultato tenendo conto
dei costi e dei tempi associati - Razionalizzazione criterio metodologico,
ragionevole, ordinato, facile, funzionale,
sistematico
3Obiettivi
- Consolidare
- lautonomia e responsabilità professionale
- Pianificare
- lassistenza infermieristica secondo modelli
gestionali per processi attraverso criteri
integrati e multidisciplinari. - Orientare
- la pratica professionale verso
lappropriatezza, lefficacia e lefficienza
delle prestazioni - Definire, introdurre, sperimentare
- nuovi modelli applicativi quali linee guida,
procedure, protocolli
4Consolidare lautonomia e la responsabilità
professionale
- Norme legislative in merito
- Legge n42 del 26/2/99 abolizione della locuzione
ausiliariodelle professioni sanitarie e
abrogazione del mansionario - Legge n251 del 10/8/2000 che cita gli
operatori delle professioni dellarea delle
scienze infermieristiche svolgono con autonomia
professionale attività dirette alla prevenzione
cura e salvaguardia della salute individuale e
collettiva utilizzando metodologie di
pianificazione dellassistenza
5Pianificazione(1/4)
- Insieme di azioni utili alla scelta e alla
realizzazione di interventi appropriati, efficaci
ed efficienti, per la soluzione dei problemi
posti
6Pianificazione(2/4)
- La pianificazione dellassistenza infermieristica
è in grado di produrre, a favore dellassistito,
risultati di salute garantiti da appropriati
percorsi clinici di provata efficacia/efficienza
(EBN).
7Pianificazione(3/4)
- Verificata lappropriatezza di un criterio da
seguire - occorre
- stabilire un percorso operativo razionale e
metodologico - standardizzare la azioni necessarie
8Pianificazione(4/4)
- Cosa significa Standardizzazione?
9Standardizzazione(1/4)
- Processo finalizzato a uniformare attività e
prodotti sulla base di norme, tipi o modelli di
riferimento appropriati
10la standardizzazione nella pratica
infermieristica (2/4)
- é la scelta di un percorso assistenziale
uniformato che abbia come finalità il recupero
della salute e dellautonomia dellassistito
11Standardizzare(3/4)
- Migliorare lappropriatezza della gestione delle
situazioni cliniche diminuendo la variabilità di
comportamento troppo spesso fonte di errori
12Standardizzare(4/4)
- Non significa ridurre la prassi ad una routine
indifferenziata non tenendo in considerazione la
soggettività della persona assistita - ma al contrario
- assicurarle il livello della qualità della
prestazione che le è dovuta
13Qualche esempio di standard
14Esempi di standard
- Standard di risultato
- mancato sviluppo di lesioni da pressione per i
pazienti allettati - Standard di struttura
- disponibilità di una sala di attesa calda e
confortevole per i genitori dei pazienti
ricoverati in terapia intensiva - Standard di processo
- colloquio con i genitori per la raccolta dei dati
anamnestici dei piccoli pazienti nelle prime ore
successive al ricovero
15Modelli applicativi
- Linee Guida
- Procedure
-
- Protocolli
- (o percorsi clinico-assistenziali)
16Cos è unaLinea Guida?
17Linee guida(1/9)
- Definizione
- Insieme di raccomandazioni, sviluppate
sistematicamente, basate su evidenza scientifica
a favore o contro un determinato intervento - Sono prodotte da società scientifiche,
associazioni professionali, istituzioni sanitarie
18Linee guida(2/9)
- Scopo
- Aiutare medici, infermieri e pazienti a scegliere
la più appropriata assistenza sanitaria in
specifiche circostanze cliniche
19Linee guida(3/9)
- Fulcro di ogni linea guida sono le
- Raccomandazioni
- basate sul concetto di evidenza scientifica
20Linee guida(4/9)
- Maggiore è la consistenza delle prove derivate
dellevidenza scientifica, maggiore sarà
laccordo degli operatori sulle raccomandazioni - da seguire
21Linee guida(5/9)
- Processo di produzione (1/4)
- Costituzione gruppo di ricerca multidisciplinare
- Definizione problema clinico e pratiche correnti
- Ricerca delle evidenze disponibili in letteratura
- N.B. Una buona linea guida non è prodotta in una
settimana, ma da un minimo di 6 mesi ad un anno.
22Linee guida(6/9)
- Processo di produzione (2/4)
- Fonti
- Tradizionali
- Banche-dati biomediche
- Pubblicazioni secondarie
- Revisioni sistematiche
23Linee guida(7/9)
- Processo di produzione (3/4)
- Risultati
- si descrivono e si classificano le ricerche
condotte in accordo con i livelli di evidenza - Classe A (esistono buone evidenze scientifiche
che supportano le raccomandazioni) - Classe B ( discrete
supportano
) - Classe C ( scarse
supportano
) - Classe D ( discrete
non supportano
) - Classe E ( buone
non supportano
)
24Linee guida(8/9)
- Processo di produzione (4/4)
- Requisiti
- Validità
- Riproducibilità
- Rappresentatività
- Attendibilità
- Applicabilità
- Flessibilità
- Chiarezza
- Concretezza
- Documentabilità
- Aggiornabililità
25Linee guida(9/9)
- Le linee guida non vengono concepite come uno
schema di sequenze comportamentali da applicare
in modo rigido, ma come una sintesi ragionata
delle migliori informazioni scientifiche
disponibili circa le modalità di diagnosi, cura e
assistenza secondo il criterio di appropriatezza
26Cos è una Procedura?
27Procedure(1/10)
- Definizione
- Forma di standardizzazione più elementare di una
sequenza di azioni definite
28Procedure(2/10)
- Scopo
- Descrivere la modalità ottimale di esecuzione di
una tecnica infermieristica semplice o complessa
che sia
29Procedure(3/10)
- Obiettivo
- Riduzione della variabilità di comportamento e
perseguimento di una relativa uniformità delle
azioni
30Procedura(4/10)
- Qualche esempio di Procedura
31Esempio di procedure(5/10)
- Preparazione del materiale per incannulamento
vena periferica
32Procedure(6/10)
- Schema di costruzione
- Definizione titolo
- Glossario sigle e definizioni utilizzate
- Definizione responsabilità e competenze degli
operatori - Sequenza, modalità, tempistica dellimpiego
risorse e materiali - Segnalazioni possibili complicanze
- Eccezioni allapplicazione
- Bibliografia
- Autori
- Data
33Procedure(7/10)
- Le procedure possono riguardare anche azioni
elementari di un determinato processo
assistenziale. - E possibile ed auspicabile una loro
trasversalità di utilizzo tra differenti unità
operative e il loro inserimento allinterno di
specifici percorsi clinico-assistenziali
34Procedure(8/10)
- Esempio
- Incidente critico
35Procedure(9/10)
- Non esiste ununica modalità di stesura di una
procedura. - E fondamentale che alla sua redazione concorrano
coloro che svolgono una determinata funzione
clinica
36Procedure(10/10)
- Affinchè la procedura abbia senso sono necessari
- massima condivisione da parte di tutti gli
utilizzatori - revisione ed aggiornamento continuo
37Cos è un Protocollo?
38I protocolli( percorsi clinico-assistenziali)(1/
14)
- Definizione
- Schema ottimale della sequenza di comportamenti
da adottare in relazione ad un determinato iter
diagnostico, terapeutico, assistenziale da
attivare nei confronti di una situazione clinica
tipica
39Protocolli(2/14)
- Scopo
- Massimizzare lappropriatezza di un iter
diagnostico, terapeutico, assistenziale
40Protocolli(3/14)
- Percorso metodologico
- Definizione caratteristiche cliniche del
paziente - Specificazione azioni diagnostiche, terapeutiche,
assistenziali e loro sequenza - Definizione risultati attesi
41Protocolli(4/14)
- Qualche esempio di
- Protocollo
42Protocolli(5/14)
- Costruzione in relazione ad un
- Particolare processo diagnostico
- es. valutazione bisogni di assistenza nel
bambino affetto da tumore cerebrale - Particolare insieme di trattamenti assistenziali
- es. recupero della attività motoria nel
bambino portatore di fissatore osseo - Iter diagnostico o terapeutico
- es. trattamento post-operatorio del paziente
operato di Processo Espansivo Fossa Cranica
Posteriore
43Protocolli(6/14)
- Quando si adotta un Protocollo?
- Quando sono state individuate circostanze che
definiscono un profilo di assistenza
standardizzato per situazioni cliniche prevedibili
44Protocolli(7/14)
- quali
- Emergere situazione clinica univocamente
delineata - Prevedibilità bisogni assistenza, modalità e
manifestazione, eventuali cause - Possibilità esplicitare uno o più risultati
finali - Possibilità scelta, indicazione e rispetto di
atti e procedure - Possibilità definizione criteri per valutazione
appropriatezza dellintervento - Possibilità personalizzazione protocollo
45Protocolli(8/14)
- Schema di costruzione
- Fase elaborativa
- Identificazione della situazione
- Analisi della situazione
- Identificazione della popolazione interessata
- Stabilire obiettivi assistenziali
- Definire le fasi operative
- Fase operativa
- 6. Titolo ed obiettivo
- 7. Risorse umane e materiali
- 8. Procedure e tempi
- 9. Verifica dellefficacia/efficienza
- 10. Valutazione
- 11. Eventuale rielaborazione
46Esempio pratico di Protocollo (9/14)
- Fase elaborativa
- 1. Identificazione della situazione
assistenziale - Gestione linea venosa centrale
- - prevenzione contaminazione della
superficie esterna del C.V.C. - - prevenzione contaminazione del lume
interno - 2. Analisi della situazione (ricerca dati)
- - Analisi del comportamento degli
Operatori allinterno della - propria U.O. circa la gestione del
C.V.C. - - Inchieste varie metodologie di
comportamento nelle altre U.O. - - Ricerca bibliografica basata su EBM
Linee guida Ministero della Salute,
Giornale Italiano delle Infezioni Ospedaliere. - 3. Identificazione popolazione interessata
- Tutti gli Operatori Sanitari
- - Infermieri e Medici in diretto contatto con i
pazienti
47Esempio pratico di Protocollo (10/14)
- 4. Stabilire gli obiettivi assistenziali
- - Ridurre, prevenire e controllare le
infezioni ospedaliere associate - ai dispositivi intravascolari.
- 5. Definire le fasi operative (riunioni,
suddivisione dei compiti, durata applicazione
protocollo) - Riunioni di reparto con rappresentanti
degli operatori coinvolti nellesecuzione delle
procedure per definire i compiti di ognuno
lapproccio pratico e la durata di applicazione
del protocollo del protocollo. - Esempio
- 4 Infermieri (analisi comportamentale, ricerca
dati, stesura protocollo) - 4 Medici (analisi comportamentale, ricerca
dati, stesura protocollo)
48Esempio pratico di Protocollo (11/14)
- Fase operativa
- 6. Titolo ed obiettivo
- - Gestione dei C.V.C. Strategie
fondamentali per la prevenzione, la riduzione ed
il controllo delle infezioni ospedaliere
associate ai dispositivi intravascolari. - 7. Risorse umane e materiali
- Identificare gli Operatori che adotteranno il
protocollo - - Identificare il gruppo di controllo
- - Materiale occorrente
- guanti sterili
- garze sterili
- disinfettante ( Neoxidina al 2 o
Iodopovidone) - medicazione (di garza o trasparente).
-
49Esempio pratico di Protocollo (12/14)
- 8. Procedura e tempi
- nelle prime ore successive allintroduzione
del C.V.C. - - disinfettare il sito dinserzione con
Neoxidina al 2 o Iodopovidone ed - - applicare medicazione di garza (migliore
assorbenza) - - controllare frequentemente che il sito
dinserzione sia pulito ed asciutto - successivamente
- - disinfettare il sito dinserzione con
Neoxidina al 2 o Iodopovidone ed
- applicare medicazione
trasparente (stabile adesione anche a contatto
con lacqua, immediata ispezione del sito
dinserzione, risparmio di tempo per il
personale). Tale procedura deve essere ripetuta
ogni 72 ore salvo complicazioni - - controllare frequentemente che il sito
dinserzione sia pulito ed asciutto
50Esempio pratico di Protocollo (13/14)
- 9. Verifica dellefficacia/efficienza
- Lapplicazione del protocollo nel gruppo
campione ha ridotto del - 20 ca. le infezioni associate a
dispositivi intravascolari. - 10. Valutazione
- In sede di riunione, visti i risultati
prodotti dal protocollo si - decide, in accordo con tutti gli
Operatori, di adottarlo. - 11. Eventuale rielaborazione
51Protocolli(14/14)
- Ladozione dei protocolli rappresenta una
strategia fondamentale per gestire ed informare
ununità operativa. - Il protocollo orienta la prassi dei processi
assistenziali e lappropriatezza delle prestazioni
52Bibliografia
- Introduzione alle scienze infermieristiche.
Paolo Carlo Motta - Procedure, protocolli e linee guida di
assistenza infermieristica. - ANIN
- Contributo infermieristico allelaborazione e
implementazione di linee guida in neonatologia. - EDITEM
53Grazieper lattenzione
54Linee guida(3/14)
- Percorso metodologico
- Scelta e definizione argomento
- Prevenzione possibili benefici clinici, vantaggi
e svantaggi connessi alladozione - Considerazione risorse e materiali
- Sviluppo raccomandazioni pratica clinica
- Redazione linee guida
- Adozione linee guida
55Linee guida(6/14)
- Metodi di sviluppo (1/4)
-
- Opinione dellesperto
- Conferenze di consenso
- Revisioni sistematiche
56Linee guida(7/14)
- Metodi di sviluppo (2/4)
- Opinione dellesperto
- metodo meno attendibile perché è il prodotto
di un processo informale non strutturato, basato
sullesperienza di un singolo in un determinato
campo
57Linee guida(8/14)
- Metodi di sviluppo (3/4)
-
- Conferenze di consenso
- verificano il grado di accordo tra gli
esperti circa la gestione di una determinata
situazione clinica, partendo dallanalisi dei
dati disponibili in letteratura.
58Linee guida(9/14)
- Metodi di sviluppo (3/4)
- Revisioni sistematiche
- rappresentano strumenti retrospettivi e di
osservazione in grado di sintetizzare in ununica
stima linsieme delle prove scientifiche a favore
o contro un determinato intervento.