MALATTIA DI ALZHEIMER - PowerPoint PPT Presentation

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MALATTIA DI ALZHEIMER

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Title: MALATTIA DI ALZHEIMER


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42527 MEDICINA GENETICA - C.I. (09/10) Canale B
MALATTIA DI ALZHEIMER
Vincenzo Stanghellini (016074)051.636-4101v.stan
ghellini_at_unibo.it
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MALATTIA DI ALZHEIMER (AD)
  • Malattia neurologica del gruppo delle DEMENZE
  • Caratterizzata da ETEROGENEITÀ GENETICA
  • mutazioni in geni diversi che portano allo
    stesso fenotipo

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DEMENZA DEFINIZIONE
  • Alterazione globale e spesso irreversibile e
    progressiva delle funzioni corticali più alte
    includenti
  • apprendimento di abilità percettivo-motorie
  • corretto uso di abilità sociali
  • controllo delle reazioni emotive senza evidente
    ottundimento della coscienza
  • Royal College of Physicians 1981

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AD - CLASSIFICAZIONE
  • FORME DI ALZHEIMER
  • Sporadico (75) ? insorgenza tardiva (gt 65 anni),
  • malattia
    multifattoriale
  • Familiare (25) ? insorgenza precoce (lt 65
    anni)
  • malattia
    autosomica dominante
  • ALZHEIMER FAMILIARE
  • ad esordio precoce (lt65 aa) ? APP, PS-1, PS-2
  • ad esordio tardivo (gt65 aa) ? APO E

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AD - EPIDEMIOLOGIA
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AD - SEDI CEREBRALI COINVOLTE
  • Gangli della base
  • Neuroni contenenti acetilcolina, importante per
    lacquisizione della memoria e lapprendimento
  • Ippocampo
  • Essenziale per la conservazione della memoria
  • Corteccia cerebrale
  • Formazione del pensiero e del linguaggio
  •    

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AD - CARATTERISTICHE CLINICHE
  • Fasi precoci della malattia (ippocampo)
  • Progressiva perdita della memoria recente e
    della capacità di svolgere compiti routinari
  • Coinvolgimento della corteccia cerebrale
  • Impoverimento del ragionamento, esplosioni
    emotive, alterazione del linguaggio
  • Morte di numerosi neuroni
  • Alterazioni del comportamento (agitazione)
  • Fasi finali
  • Incapacità di riconoscere le facce e di
    comunicare, perdita di controllo degli sfinteri
    anale e vescicale
  • Tempo medio dalla diagnosi alla morte 4-8 anni
  • sebbene la malattia talora possa durare gt 20 anni

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AD - DIAGNOSI
  • Diagnosi certa
  • Caratteristiche anatomo-patologiche (biopsia /
    autopsia)
  • placche neuritiche senili e ammassi fibrillari
    in ippocampo, corteccia temporale, nuclei della
    base
  • Diagnosi possibile o probabile
  • Caratteristiche cliniche deterioramento
    progressivo
  • Laboratoristiche / strumentali esami di
    laboratorio nella norma alterazioni precoci
    metaboliche nella corteccia parietale alla PET
    atrofia dellippocampo nelle fasi avanzate alla
    RMN

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MALATTIA DI ALZHEIMER
  • riduzione del flusso di sangue
  • assottigliamento dei tessuti
  • riduzione della massa
  • anomalo utilizzo del glucosio
  • Risonanza magnetica nucleare (RM)
  • Tomografia computerizzata (TC)
  • TC a emissione di fotone singolo (SPECT)
  • Tomografia a emissione di positroni (PET)

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AD - CARATTERISTICHE ANATOMO-PATOLOGICHE
  • Principali tipi di lesione istologica
  • Placche amiloidi (extra-neuronali)
  • Degenerazione neurofibrillare (intra-neuronale)

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AD - CARATTERISTICHE ANATOMO-PATOLOGICHE 1
  • Placche senili o placche neuritiche
  • Strutture di forma sferoidale, costituite da un
    deposito centrale di amiloide, circondato da
    materiale granulare e filamentoso rappresentato
    da neuriti rigonfi ed espansioni dendritiche,
    frammisti a processi gliali e cellule
    microgliali. La composizione e la configurazione
    delle placche senili variano a seconda del loro
    stadio di sviluppo.

La sostanza amiloide, componente essenziale delle
placche senili, è principalmente composta da una
proteina (? A4) che deriva dalla proteolisi di un
precursore di maggiori dimensioni (Amyloid
Protein Precursor - APP).
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AD - CARATTERISTICHE ANATOMO-PATOLOGICHE 2
  • Degenerazione neurofibrillare (grovigli
    neurofibrillari)
  • Masse di filamenti abnormi di forma globosa o a
    fiamma, situate a livello del citoplasma
    perinucleare, che spesso si estendono sino ai
    dendriti apicali al microscopio ottico
    presentano una struttura fibrillare

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AD - FATTORI DI RISCHIO
  • non genetici ? potenzialmente modificabili
  • genetici ? non modificabili

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AD - VALUTAZIONE DEL RISCHIO NON GENETICO
  • FATTORI DI RISCHIO VASCOLARI
  • ipertensione sistolica gt160 mmHg
  • colesterolo sierico gt 6.5 mmol/L
  • FATTORI DI RISCHIO DOVUTI ALLO STILE DI VITA
  • fumo di tabacco
  • scarsa attività fisica
  • nessuno / eccessivo consumo di alcool
  • traumatismi cranici
  • FATTORI DI RISCHIO SOCIO-DEMOGRAFICI
  • età avanzata
  • sesso femminile
  • periodo di istruzione lt 15 anni
  • lavoro che espone a tossine ambientali (es.
    metalli pesanti)
  • ALTRI FATTORI
  • infezioni virali
  • depressione

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AD - CLASSIFICAZIONE EZIOPATOGENETICA
  • 75 forme sporadiche
  • 25 forme familiari
  • Forme precoci familiari (AD1 - APP, AD3 - PSEN1,
    AD4 - PSEN2) lt 65 aa
  • Forma tardiva familiare (AD2 - APOE) gt 65 aa

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AD FAMILIARE - GENI COINVOLTI
  • Gene della proteina amiloide (APP) - Cr21 - AD1
  • Mutazioni rare (20 famiglie nel mondo)
    esordio precoce (35-50 aa)
  • Gene della apolipoproteina E (APOE) Cr19 - AD2
  • Associato anche a forme sporadiche esordio
    tardivo (gt65 aa)
  • Gene della presenilina 1 (PSEN1) Cr14 - AD3
  • gt 50 mutazioni identificate causa genetica più
    comune di MA familiare ad esordio precoce (28-60
    aa) forma grave
  • Gene della presenilina 2 (PSEN2) Cr 1 - AD4
  • Esordio meno precoce, andamento meno grave
    rispetto a PSEN1

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AD - MUTAZIONE DEL GENE ?APP (amyloid precursor
protein)
?APP Cr21
Codifica per ?APP (recettore tipo G) ? adesione
cellulare, crescita sinaptica, riparazione
neurale
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AD FAMILIARE AD ESORDIO PRECOCE
  • ß-APP amyloid beta precursor protein
  • recettore tipo G ? ? adesione cellulare,
    crescita sinaptica, riparazione neurale
  • AD1 mutazioni di ß-APP (chr 21) ? ? catab. ad
    opera di ?-secretasi
  • AD3, AD4 mutazioni di PSEN-1 (chr 14) e PSEN-2
    (chr 1) ? ? attività di ?-secretasi

?? produzione aggregati insolubili prot.
ß-amiloide (Aß) ? (placche senili)
CMAJ, 200878548556
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SECRETASI E AMYLOID ? PRECURSOR PROTEIN (APP)
Walter et al. Current Opinion in Neurobiology
2001, 11585590
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EVIDENZE A FAVORE DEL RUOLO DEL GENE ?APP COME
SEDE DELLE MUTAZIONI RESPONSABILI DI AD
  • ?A4 (A? peptide di 42 AA - prodotto di clivaggio
    proteolitico di ?APP) principale componente
    della placca amiloidotica neuronale
    caratteristica della AD
  • Sede del gene per AD Cr 21 da studi di linkage
    genetico
  • I pazienti con trisomia 21 (doppia coppia del
    gene ?APP) AD entro i 40 aa
  • Mutazioni del gene ?APP identificate in pazienti
    con emorragie cerebrali ereditarie ed amiloidosi
    vascolare (abbondante deposito perivasale di A?
    sporadiche placche diffuse a tutto il parenchima
    cerebrale)

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Preseniline
  • Famiglia di proteine di transmemembrana che
    svolgono funzioni di proteasi (?-secretasi)
  • PSEN 1 (cr. 14) molto simile a PSEN 2 (cr. 1)
  • Codificano per Pr simili probabilmente
    costituite da 7 domini di transmembrana (anche se
    studi recenti avrebbero dimostrato la presenza di
    8 domini)
  • Mutazioni missenso ? produzione di ?A4 con 42
    AA

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AD - GENI PRESENILINI
  • Gene presenilino 1 (PS-1)
  • Localizzato sul cromosoma 14
  • Codifica per una proteina denominata S182
  • Mutazione trasmissione autosomica dominante
  • Demenza a esordio precoce (45 anni lt lt 55 anni)
  • Andamento molto rapido con morte in pochi anni
  • Mutazioni identificate in numerose famiglie
  •  

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AD - GENI PRESENILINI
  •  
  • Gene presenilino 2 (PS-2)
  • Localizzato sul cromosoma 1
  • Codifica per una proteina chiamata STM2
  • Mutazioni ad esordio precoce, ma meno di PS-1
    (media 53 anni)
  • Andamento un po meno grave (sopravvivenza media
    11 anni)
  • Mutazioni identificate per la prima volta in una
    famiglia americana di origini germaniche del
    Volga e successivamente in una famiglia di
    Firenze.
  •  

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Apolipoproteina E (APOE, cr 19)Late - Onset
  • Proteina plasmatica di 299 aa coinvolta nel
    trasporto del colesterolo
  • Lega la proteina ß4-amiloide
  • Esistono 3 isoforme ? e2, e3, e4

e2 158 Arg Cys ? e3
wild-type ? e4 112 Cys Arg ?
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AD FAMILIARE AD ESORDIO TARDIVO
  • APOE (chr 19) ? allele e4 aumenta il rischio
    di Alzheimer
  • allele e2
    diminuisce il rischio di Alzheimer

Rischio di Alzheimer legato al genotipo di APO E
CMAJ, 200878548556
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AD - GENE APOE
  • Lacquisizione con il patrimonio genetico
    dellallele ?4 del gene APOE ?
  • ?rischio di sviluppare AD nelle sue forme sia
    precoce che tardiva
  • ? delletà di insorgenza della forma tardiva di
    MA
  • Non è ancora chiaro se lallele ?4 del gene APOE
    è sufficiente di per sé a determinare la malattia
    e, a differenza delle mutazioni missenso nei
    geni ?APP, PS1 e PS2, la sua scoperta in soggetti
    presintomatici è di significato incerto.
  • La scoperta dellallele ?4 del gene APOE in un
    soggetto con un quadro clinico compatibile con AD
    può avere utilità clinica ancillare

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AD - GENE APOE ? DEPOSITI AMILOIDOSICI
EXTRA-CELLULARI E NEUROFILAMENTI INTRANEURONALI
(NFTi)
  1. differenti alleli APOE potrebbero esercitare i
    loro diversi effetti influenzando in modi diversi
    il metabolismo lipidico e/o la riparazione
    neuronale
  2. e4 ? forte avidità di legame per A? ? ?
    clearance
  3. Proteina ? in presenza di e4 agisce più
    liberamente alla formazione dei neurofilamenti

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Proteine Tau (cr 17q21)
  • MAPS (microtubule-associate proteins) proteine
    (6 isoforme 352-441 AA) altamente solubili
    associate ai microtubuli neuronali (soprattutto
    SNC - in porzioni distali di assoni x trasporto
    intracellulare di messaggeri molecolari)
  • Interagiscono con tubulina ? sintesi /
    stabilizzazione dei microtubuli
  • Fosforilazione di Ser262 o Ser214 ? precipitati
    insolubili ? separazione dai microtubuli?
    accumulo sotto forma di microfilamenti e ?
    funzione
  • Localizzazione coincide con le zone di danno
    neuronale ed è associata con la presenza
    dellallele 4 della apolipoproteina E (APOE).

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MECCANISMI PATOGENETICI DI AD
FORMA SPORADICA
FORMA FAMILIARE
Fattori ambientali Predisposizione genetica
Mutazione di ß-APP
? produzione di Aß ? rapporto Aß 42/40
? produzione o ? clearance di Aß
30
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