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il sistema copernicano

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il sistema copernicano prof. Michele de Pasquale il mondo sferico – PowerPoint PPT presentation

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Title: il sistema copernicano


1
il sistema copernicano
  • prof. Michele de Pasquale

2
il mondo è sferico
  • " In principio va rilevato che il mondo è
    sferico, sia perchè questa forma è la più
    perfetta di tutte, un'integrità totale, non
    bisognosa di alcuna commessura sia perché è la
    forma più capace, che meglio conviene a tutto
    comprendere e custodire sia perchè ogni parte
    separata del mondo - intendo il Sole, la Luna e
    le stelle - sono ravvisate in tale forma sia
    perché in essa tendono a determinarsi tutte le
    cose, come appare nelle gocce d'acqua e negli
    altri corpi liquidi, quando tendono a
    circoscriversi da soli. Perciò nessuno metterà in
    dubbio che tale forma sia da attribuirsi ai corpi
    divini."
  • (COPERNICO , De revolutionibus orbium coelestium
    , Cap.1 )

3
  • il movimento dei corpi celesti è uniforme e
    circolare perpetuo o composto da movimenti
    circolari
  • " il movimento dei corpi celesti è circolare.
    Infatti la mobilità propria della sfera consiste
    nel ruotare in circolo, esprimendo con questo suo
    stesso atto la sua forma, nel corpo più semplice,
    dove non si può trovare principio né fine, né
    distinguere l'uno dall'altro, mentre per essa si
    muove su se stessa. Vi sono, inoltre, in
    relazione alla moltitudine degli orbi, più
    movimenti. Di tutti, il più evidente è la
    rivoluzione quotidiana, ossia lo spazio di
    tempo del giorno e della notte. Per questa
    rivoluzione si crede che il mondo intero si
    muova da oriente a occidente, eccettuata la
    Terra. Essa è considerata la misura comune di
    tutti i movimenti, poiché misuriamo il tempo
    stesso soprattutto con il numero dei giorni. Poi
    vediamo altre rivoluzioni quasi retrograde, ossia
    muoventisi da occidente a oriente, in
    particolare quella del Sole, della Luna e dei
    cinque pianeti. Così il Sole ci dà l'anno, la
    Luna i mesi, i tempi più comuni così gli altri
    cinque pianeti compiono ognuno un proprio
    circuito e questi sono tuttavia diversi nella
    loro molteplicità. Prima di tutto, perché non
    ruotano sugli stessi poli di quel primo
    movimento, ma corrono sull'obliquità dello
    zodiaco l'eclittica poi perché nel loro stesso
    circuito non sembrano muoversi in modo uniforme.
    Infatti il Sole e la Luna appaiono talvolta
    lenti, talvolta più veloci nel loro corso.
    Inoltre scorgiamo le altre cinque stelle erranti
    talvolta anche retrocedere o fare di tanto in
    tanto soste.

4
  • E mentre il Sole sempre procede nel suo retto
    cammino, queste errano in vario modo, talvolta
    verso austro, talvolta verso settentrione, e per
    questo sono dette pianeti erranti. Si aggiunga
    ancora che talvolta sono più vicine alla Terra, e
    sono dette al perigeo, altre volte più lontane,
    ossia all'apogeo. Nondimeno bisogna riconoscere
    che i loro movimenti sono circolari o composti di
    più cerchi, perché compiono queste ineguaglianze
    secondo una certa legge e con ritorni periodici,
    il che non potrebbe accadere se non fossero
    circolari. Solo il circolo, infatti, può
    riportare le cose passate, come ad esempio il
    Sole ci riconduce, con il suo movimento composto
    di circoli, l'ineguaglianza dei giorni e delle
    notti e le quattro stagioni dell'anno, e in ciò
    si riconoscono più movimenti, giacché non può
    avvenire che un corpo celeste semplice sia mosso
    in modo ineguale da un solo orbe. Ciò infatti
    potrebbe accadere o per incostanza della virtù
    motrice - sia essa dovuta a una ragione esterna o
    ad intima natura - oppure per diversità del corpo
    che ruota. Poiché da entrambe queste
    supposizioni l'intelletto rifugge ed è indegno
    supporre qualcosa di simile in quelle cose
    costituite secondo l'ordine migliore, è coerente
    pensare che quei loro movimenti eguali ci
    appaiono diseguali, sia per i diversi poli di
    quei circoli, sia anche perché la Terra non è al
    centro dei circoli, su cui essi ruotano, e a noi
    che guardiamo dalla Terra il passaggio di quelle
    stelle capita che per le ineguali distanze esse
    appaiano più grandi quando sono vicine che quando
    sono più lontane (come è dimostrato in ottica)
    così, nelle circonferenze eguali dell'orbe, per
    la diversa distanza del punto di osservazione,
    movimenti ineguali sembreranno avvenire in tempi
    eguali. (...)
  • (idem, cap. 4 )

5
  • alla Terra compete un movimento circolare e sul
    suo luogo
  • "È già stato dimostrato che anche la Terra ha la
    forma di un globo resta da vedere, mi sembra, se
    anche il movimento ne segua la forma e quale
    luogo dell'universo occupi, senza di che non si
    può trovare un calcolo sicuro delle apparenze
    fenomeni celesti.
  • Sebbene la maggior parte degli autori sia
    concorde nell'asserire che la Terra resta
    inerte nel centro del mondo, cosicché giudicano
    impensabile e financo ridicolo supporre il
    contrario, tuttavia, se considereremo più
    attentamente la cosa, la questione ci apparirà
    non ancora risolta e perciò niente affatto
    trascurabile. Infatti, ogni mutazione locale
    apparente deriva o dal movimento della cosa
    guardata, o da quello di chi guarda, o da
    mutazione certamente ineguale di entrambi. Perché
    fra cose mosse in modo eguale nello stesso senso
    non si percepisce movimento, intendo dire fra
    l'oggetto veduto e colui che lo vede. Ora è
    proprio la Terra quella da cui è visto quel
    circuito celeste e offerto alla nostra vista. Se
    dunque si ipotizza qualche movimento della Terra,
    esso apparirà in tutte le cose che gli sono
    esterne come di eguale velocità, ma in senso
    opposto, come se quelle cose passassero via,
    quale è innanzi tutto la rotazione diurna.
    Questa, infatti, sembra trascinare l'intero
    mondo, fuorché la Terra e quelle cose che sono
    intorno ad essa. Ma se si ammettesse che il cielo
    non ha nulla di questo movimento, e invece la
    Terra ruota da occidente verso oriente, se
    qualcuno esaminasse seriamente quanto riguarda
    l'apparente sorgere e tramontare del Sole, della
    Luna e delle stelle, troverebbe che proprio così
    avviene. E poi ché è il cielo quello che contiene
    e abbraccia tutto, il luogo comune di tutte le
    cose, apparirà subito perché si debba attribuire
    un movimento piuttosto al contenuto che al
    contenente, a ciò che è collocato, piuttosto che
    a quello che colloca.

6
  • Di questo parere erano certamente i pitagorici
    Eraclide ed Ecfanto e, secondo Cicerone, il
    siracusano Niceto, che facevano ruotare la Terra
    al centro del mondo. Pensavano infatti che le
    stelle tramontassero per l'interporsi della Terra
    e sorgessero per il suo ritrarsi. Assunto questo
    ne consegue anche un'altra questione, non minore,
    sul luogo della Terra, sebbene già da quasi tutti
    sia accettato e creduto che la Terra è il centro
    del mondo.
  • Giacché se qualcuno asserisse che la Terra non
    occupa il centro del mondo, e tuttavia non
    ammettesse che la distanza della Terra da centro
    del mondo sia tale da essere comparabile alla
    distanza dalla sfera delle stelle fisse, ma
    assai grande ed evidente rispetto agli orbi del
    Sole e degli altri pianeti e se credesse che il
    loro movimento appare irregolare perché essi sono
    regolati rispetto a un centro diverso dal centro
    della Terra, potrebbe forse portare una ragione
    conveniente all'apparente movimento irregolare.
    Infatti poiché i pianeti erranti sono veduti più
    vicini alla Terra e più lontani, di necessità si
    arguisce che il centro della Terra non è il
    centro dei loro cerchi. E tanto meno si sa se la
    Terra ad essi o essi alla Terra si approssimano e
    si allontanano.
  • Né sarebbe da stupire se qualcuno, oltre alla
    rivoluzione diurna, pensasse che ci sia qualche
    altro movimento della Terra. Infatti, che la
    Terra ruoti e anche vaghi con diversi movimenti,
    e che sia uno degli astri, si dice che pensasse
    il pitagorico Filolao, matematico non spregevole,
    se proprio per visitarlo Platone non esitò a
    recarsi in Italia, come raccontano coloro che
    scrissero la vita di Platone.
  • Molti, però, credettero di poter dimostrare con
    calcolo geometrico che la Terra è al centro del
    mondo, e che tenga il luogo del centro, essendo,
    rispetto all'immensità del cielo, come un punto,
    e pertanto sia immobile, perché nell'universo in
    movimento il centro rimane immobile e le cose che
    sono vicine al centro sono mosse
    lentissimamente.
  • (idem, cap. 5)

7
  • natura ipotetica e matematica della dottrina
    astronomica di Copernico?
  • oppure essa rispecchiava la realtà autentica del
    mondo?
  • astronomia matematica o astronomia fisica?
  • la questione del convenzionalismo e del realismo
    nella scienza

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  • "Al lettore sulle ipotesi di quest'opera.
  • Non dubito che alcuni studiosi, diffusa ormai la
    fama della novità di quest'opera, che pone la
    terra mobile e il sole immobile in mezzo
    all'universo, si siano fortemente risentiti, e
    ritengano che non c'era alcun bisogno di rendere
    incerte le discipline liberali, una volta
    sapientemente stabilite. Se essi vorranno, però,
    ritornare saggiamente sulla cosa troveranno che
    l'autore di questa opera non ha commesso nulla
    che meriti rimprovero. È infatti proprio
    dell'astronomo prima registrare la storia dei
    moti celesti mediante osservazioni abili ed
    accurate quindi escogitare e supporre le loro
    cause, ossia certe ipotesi, in un modo qualsiasi,
    non potendole dimostrare in alcun modo come vere.
    Partendo da tali ipotesi si possono calcolare
    correttamente i moti celesti, in base ai princìpi
    della geometria, tanto nel futuro che nel
    passato. Questo autore è riuscito ad assolvere
    assai egregiamente ad ambedue i compiti. Non è
    infatti necessario che quelle ipotesi siano vere,
    anzi neppure che siano verosimili, ma basta solo
    che mostrino il calcolo in armonia con i fenomeni
    osservati.
  • È abbastanza chiaro, infatti, che le cause
    reali dei moti ineguali apparenti sono
    totalmente e semplicemente ignorate da
    quest'arte. E se ne escogita, immaginando,
    qualcuna, come certo anzi moltissime ne escogita,
    non lo fa mai per convincere qualcuno della loro
    verità ma soltanto per fondare correttamente i
    calcoli. Poiché si offrono varie ipotesi di uno
    stesso moto (come, nel caso del Sole,
    l'eccentricità e l'epiciclo), l'astronomo
    sceglierà di preferenza quella che sia più facile
    a comprendersi. Il filosofo cercherà forse
    piuttosto la verosimiglianza nessuno dei due
    tuttavia comprenderà qualcosa di certo se non gli
    sarà rivelata da Dio. Permettiamo dunque anche a
    questa nuove ipotesi, fra le antiche , il diritto
    di farsi conoscere, ma non come più verosimili,
    tanto più che sono ammirevoli e semplici, e
    recano con sé un grande tesoro di osservazioni
    dottissime. Né alcuno si aspetti dall'astronomia
    nulla di certo riguardo le ipotesi, non potendolo
    essa affatto mostrare, affinché prendendo per
    vere cose escogitate per un fine diverso, non si
    allontani da questo studio più ignorante di
    quando vi si accostò. Salute.
  • (OSIANDER , dall'introduzione al De
    revolutionibus orbium coelestium di COPERNICO)

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  • Lettera del Cardinale Roberto Bellarmino al Molto
    Reverendo Priore Paolo Antonio Foscarini,
    Provinciale de' Carmelitani della Provincia di
    Calabria in Roma.
  • "Molto Reverendo Padre mio,
  • ho letto volentieri l'epistola italiana e la
    scrittura latina che la P.V. m'ha mandato la
    ringratio dell'una e dell'altra, e confesso che
    sono tutte piene d'ingegno e di dottrina. Ma
    perché lei dimanda il mio parere, lo farò con
    molta brevità, perché lei hora ha poco tempo di
    leggere et io ho poco tempo di scrivere.
  • 1. Dico che mi pare che P.V. et il signor
    Galileo facciano prudentemente a contentarsi di
    parlare ex suppositione e non assolutamente, come
    io ho sempre creduto che abbia parlato il
    Copernico. Perché il dire, che supposto che la
    Terra si muova e il Sole stia fermo si salvano
    tutte l'apparenze meglio che con porre gli
    eccentrici et epicicli è benissimo detto, e non
    ha pericolo nessuno e questo basta al
    mathematico ma volere affermare che realmente il
    Sole sia nel centro del mondo, e solo si rivolti
    in se stesso senza correre dall'oriente
    all'occidente, e che la Terra stia nel terzo
    cielo e giri con somma velocità intorno al Sole,
    è cosa molto pericolosa non solo d'irritare tutti
    i filosofi e theologi scholastici, ma anco di
    nuocere alla Santa Fede con rendere false le
    Scritture Sante perché la P.V. ha bene
    dimostrato molti modi di esporre le Sante
    Scritture, ma non li ha applicati in particolare,
    che senza dubbio havria trovate grandissime
    difficultà se havesse voluto esporre tutti quei
    luoghi che lei stessa ha citati.
  • 2. Dico che, come lei sa, il Concilio prohibisce
    esporre le scritture contra il commune consenso
    de' Santi Padri e se la P.V. vorrà leggere non
    dico solo li Santi Padri, ma li commentarii
    moderni sopra il Genesi, sopra li Salmi, sopra
    l'Ecclesiaste, sopra Giosuè trovarà che tutti
    convengono in esporre ad litteram ch'il Sole è
    nel cielo e gira intorno alla Terra con somma
    velocità e che la Terra è lontanissima dal cielo
    e sta nel centro del mondo, immobile. Consideri
    hora lei, con la sua prudenza, se la Chiesa possa
    sopportare che si dia alle Scritture un senso
    contrario alli Santi padri et a tutti li
    espositori greci e latini. Né si può rispondere
    che questa non sia materia di fede, perché se non
    è materia di fede ex parte obiecti, è materia di
    fede ex parte dicentis e così sarebbe heretico
    chi dicesse che Abramo non abbia avuti due
    figliuoli et Iacob dodici, come chi dicesse che
    Christo non è nato di vergine, perché l'uno e
    l'altro lo dice lo Spirito Santo per bocca de'
    Profeti et Apostoli.

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  • 3. Dico che quando ci fusse vera dimostrazione
    che il Sole stia nel centro del mondo e la Terra
    nel terzo cielo, e che il Sole non circonda la
    Terra, ma la Terra circonda il Sole allhora
    bisogneria andar con molta considerazione in
    esplicare le scritture che paiono contrarie, e
    piuttosto dire che non l'intendiamo che dire che
    sia falso quello che si dimostra. Ma io non
    crederò che ci sia tal dimostrazione, fin che non
    mi sia mostrata né è l'istesso dimostrare che
    supposto che il Sole stia nel centro e la Terra
    nel cielo, si salvino le apparenze, e dimostrare
    che in verità il Sole stia nel centro e la Terra
    nel cielo perché la prima dimostrazione credo
    che ci possa essere, ma della seconda ho
    grandissimo dubbio, et in caso di dubbio non si
    dee lasciare la Scrittura Santa esposta da' Santi
    Padri. Aggiungo che quello che scrisse Oritur
    sol et occidit, et ad locum suum revertitur etc.,
    fu Salomone il quale non solo parlò inspirato da
    Dio, ma fu huomo sopra tutti gli altri
    sapientissimo e dottissimo nelle scienze humane e
    nella cognitione delle cose create, e tutta
    questa sapienza l'hebbe da Dio onde non è
    verisimile che affermasse una cosa che fusse
    contraria alla verità dimostrata o che si potesse
    dimostrare. E se mi dirà che Salomone parla
    secondo l'apparenza, parendo a noi ch'il Sole
    giri, mentre la Terra gira,e a chi si parte dal
    litto pare che il litto si parta dalla nave,
    risponderò che chi si parte dal litto, sebbene si
    pare che il litto si parte da lui, nondimeno
    conosce che questo è errore e lo corregge,
    vedendo chiaramente che la nave si muove e non il
    litto ma quanto al Sole e la Terra, nessuno
    savio è che abbia bisogno di correggere l'errore,
    perché chiaramente esperimenta che la Terra sta
    ferma e che l'occhio non s'inganna quando giudica
    che il Sole si muove, come anco non s'inganna
    quando giudica che la Luna e le stelle si
    muovano. E questo basti per hora.
  • Conche saluto chiaramente P.V. e gli prego da Dio
    ogni contento."
  • (Roberto BELLARMINO , in GALILEI , Opere , vol
    XII)

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  • le nuove teorie suscitano diffidenza perché
    mettono in discussione teorie cosmologiche e
    fisiche finora ritenute certissime allinterno
    delle quali erano state inquadrate credenze di
    fede
  • sono portatrici, inoltre, di uno schema teorico
    anti-finalistico ed anti-essenzialistico
  • mettono in crisi i dogmi intellettuali
    provenienti dallautorità del passato attraverso
    il principio della libera ricerca che potenziava
    una mentalità razionalistica
  • mettono in crisi il sapere magico, astrologico
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