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Guardare il cielo

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Guardare il cielo Viaggio nel tempo attraverso l astronomia A cura della 1Al e della 1D G dell IIS A.Volta Pavia e dei docenti prof. A. Amileni, D. Lorini, A ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Guardare il cielo


1
Guardare il cielo
  • Viaggio nel tempo attraverso lastronomia
  • A cura della 1Al e della 1D G dellIIS A.Volta
    Pavia
  • e dei docenti prof. A. Amileni, D. Lorini, A.
    Panzarasa ( coordinatore)

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Guardare il cielo
  • Viaggio nel tempo attraverso lastronomia
  • A cura della 1Al e della 1D G dellIIS A.Volta
    Pavia
  • e dei docenti prof. A. Amileni, D. Lorini, A.
    Panzarasa ( coordinatore)

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L ' UOMO e il COSMO
  • Fin dagli inizi della sua esistenza lUomo volse
    gli occhi al cielo
  • per scrutarlo , e su esso programmare la vita
    quotidiana
  • per orientarsi
  • per conoscere e contare le stelle,come gli
    antichi astronomi
  • Per scrutarne il futuro, come gli astrologi
  • per concepirne il modello , la struttura ed il
    movimento, come i filosofi greci
  • per studiare attraverso esso lorigine e la
    fisica della materia, come i fisici contemporanei
  • Per cantarlo come i poeti di tutti i tempi


Laudato sii mi Signore Per sorella Luna e le
stelle San Francesco dAssisi
Vaghe stelle dellOrsa Io non credea Tornare
ancor per uso a contemplarvi Giacomo Leopardi
4
Luomo primitivo guarda il cielo
  • Presto le necessità quotidiana lo portano ad un
    rudimentale computo del tempo , che avviene
    attraverso le fasi del
  • dì e della notte
  • le lunazioni
  • le stagioni

Fin dagli albori della sua storia
luomo guarda il cielo e lo scruta
con meraviglia e stupore, talvolta con timore,
quando i violenti bagliori dei lampi squarciano
la notte. Un'eclisse con il suo improvviso
accadere doveva incutere un certo timore
nell'uomo antico, per non parlare poi
dell'improvviso apparire di una cometa o di una
supernova.
5
I monumenti megalitici
  • Enormi monumenti in pietra scoperti in varie aree
    del mondo, e quindi legati a numerosi popoli
  • Il termine megalitici deriva dal greco MEGA,
    grande e LITHOS, pietra.
  • Furono eretti a secondo della regione tra la
    metà del V e il II millennio a.C. , anteriori
    rispetto alla civiltà egiziana e mesopotamica .
  • I primi risalgono quindi al Neolitico, un età
    storica che si estende dal 9000 a.C fino al 6000
    a.C, periodo importante della storia dell'uomo,
    in quanto si sviluppa la pratica dell'agricoltura
    e dell'allevamento, con tutte le conseguenze
    sull'evoluzione delle società.
  • Allagricoltura sono legate lesigenza di
    conoscere i cicli stagionali, così come i riti
    propiziatori. Di fatto queste sembrano essere le
    principali funzioni dei monumenti megalitici.

Il simbolo del labirinto è stato ritrovato in
tutto il globo terrestre, in iscrizioni rupestri
come in decorazioni presenti nelle
cattedrali. Questo dei Camuni sembra legato al
repertorio rituale del mondo agricolo,connesso in
un certo qual modo al periodo della semina e del
raccolto,quindi ai cicli
6
Stonehenge
La rovina megalitica conosciuta come
Stonehenge si trova nella piana di Salisbury , in
Inghilterra del sud. Consiste di una serie di
terra, di legname e di strutture di pietra che
sono state modificate e ritoccate durante più di
1400 anni. Questo monumento antico di
pietre enormi solitarie ha catturato per secoli
lmmaginazione. Vi sono molte teorie circa chi
lo ha costruito si parla dei Druidi, dei Greci,
dei Fenici o del popolo di Atlantide. Lepoca
individuata va dal IV al III millennio. Gli studi
sulla sua destinazione hanno indicato scopi
rituali ( sacrifici umani) ed astronomici.
Stonehenge appare un osservatorio dalle
posizioni di alcune pietre, in relazione al Sole
si possono individuare solstizi ed equinozi, ma
anche le fasi della della luna Per le maggiori
parte dell'anno, l'alba non può neppure essere
vista dal centro del monumento. Ma il giorno più
lungo dell'anno, il 21 giugno,il solstizio di
estate, il sole sorgente appare dietro una delle
pietre principali, la pietra del tallone
generando l'illusione che stia in equilibrio
sulla pietra.
7
Gli astrologi di Babilonia
I Babilonesi possedevano una conoscenza piuttosto
precisa dei periodi del Sole, della Luna e dei
pianeti, oltre alla capacità di prevedere orbite
ed eclissi senza luso di modelli geometrici. Le
conoscenze scientifiche dei Babilonesi in questo
campo erano fortemente intrecciate con il mito e
la religione. La cosmologia era praticata
esclusivamente dai sacerdoti, nei santuari di
Eridu e Nippur.
  • Presso i popoli antichi losservazione degli
    astri si lega ad elementi di magia e di religione
    . Il cielo è soprattutto la dimora degli dei .
  • Si tratta in effetti soprattutto di astrologia.
  • Lastrologia ha preso vita in Oriente, in
    Mesopotamia, dove latmosfera limpida fa apparire
    i corpi celesti più vicini e più potenti rispetto
    al fosco cielo nordico.

8
Le tavolette di Ninive
  • Si pensava la Terra come una grande montagna
    cava che sorgeva dallabisso (apsu), sotto la
    volta celeste, immobile e solida, poggiata
    sullapsu sopra la volta celeste si trovavano le
    acque superiori, ed ancora più in alto vi era la
    sede degli dei, come il Sole, la Luna e le
    stelle, che si muovevano secondo orbite circolari.
  • Nel perimetro dellantica Ninive sono state
    ritrovate delle tavolette dargilla in scrittura
    cuneiforme
  • Fra esse alcune contenevano scritte astrologiche
    ed
  • osservazioni sulla Luna, sul Sole,
  • presagi per giorni foschi e notti buie,
  • pronostici dei venti e dalle condizioni
    meteorologiche,
  • osservazioni dei pianeti Marte,Venere,Giove e
    Saturno
  • ( invece, finora, non si è trovato nulla su
    Mercurio).
  • I Babilonesi erano in grado di prevedere le
    eclissi

astrolabio babilonese
La Luna Come presso tutti i popoli antichi ,
anche a Babilonia era oggetto di particolari
osservazioni e, oltre a colpire per la sua
grandezza e per le sue fasi, sembrava fornire il
cronometro di più facile impiego.Per gli
astrologi babilonesi il Sole segue in ordine
dimportanza alla Luna.
Il principio della RAPPRESENTANZA, in date
contingenze, un corpo celeste può, per le
profezie, sostituire laltro quando il Sole è
tramontato può, a quanto sembra,essere sostituito
in vario modo, specialmente da Saturno, che in
molte iscrizioni viene indicato addirittura come
"Sole".
9
I misteriosi Egizi
Anche per gli Egizi magia, religione ed
astronomia si mescolano. Il Sole e la Luna sono
le divinità Ra (Osiride ) ed Iside.Un culto
particolare è dedicato alla stella Sirio.
Che gli Egizi avessero conoscenze astronomiche Lo
sappiamo , oltre che da iscrizioni su sarcofagi,
dallorientamento delle piramidi, che si rifa
alle posizioni degli astri. La grande piramide di
Cheope , a Giza , é più o meno orientata secondo
i punti cardinali e rivolta verso la stella
polare dellepoca. Inoltre la sua posizione
geografica (30 lat nord) non appare casuale.
Se si divide in quarti la terra, e si
incrociano al centro meridiani e paralleli si
ottiene la posizione della piramide .
Altri elementi ( misure, ombra del sole ) hanno
fatto pensare questa grande costruzione come ad
un osservatorio celeste , od anche ad un grande
mappamondo
Il Sole viene rappresentato spesso con una barca
su cui compie il quotidiano giro intorno al mondo.
Oppure con il Faraone, anchegli considerato
divino.

10
Egizi gli strumenti
Il calendario Conoscono i movimenti del Sole e
delle stelle e li usano per costruire un
calendario , in cui lanno , di 365 giorni e 6
ore ,inizia proprio con la levata iliaca,la
ricomparsa mattutina di Sirio, che coincide anche
con linondazione del Nilo
La clessidra Veniva riempita dacqua la
mattina ed aveva una tacca per ogni ora
11
I MAYA e il TEMPO
  • I calendari
  • I riti di cui abbiamo parlato seguivano un
    calendario preciso.
  • Al computo del tempo I Maya si dedicarono con una
    applicazione quasi maniacale. Le conoscenze
    matematiche e astronomiche dei Maya sono
    sorprendenti anche perché gli strumenti usati per
    il calcolo erano solo due bastoncini incrociati e
    il laboratorio era un luogo fisso per
    losservazione. La durata del loro anno solare è
    più esatta di quella ottenuta con la misurazione
    del calendario giuliano esatte sono pure le
    lunghezze delle lune e la misura della
    rivoluzione sinodica di Venere rispetto al. Le
    cognizioni sui periodi lunari erano tali da
    poter predire le eclissi.
  • Queste popolazioni vivevano nella zona oggi
    chiamata Penisola dello Yucatan.
  • I Maya avevano una casta sacerdotale ereditaria
    con gerarchie molto rigide e ben definite. I suoi
    componenti amministravano i riti preparandosi con
    digiuni, purificazioni, incensamenti di idoli al
    canto di preghiere e al suono di musiche.
  • La pratica si concludeva con un sacrificio umano
    o animale.

12
LASTRONOMIADEI MAYA
  • Venere per i Maya era loggetto celeste di
    maggior interesse. Consideravano questo pianeta
    più importante del Sole.
  • I Maya avevano un Almanacco (codice di Dresda)
    con la descrizione dellintero ciclo di Venere
    suddiviso in cinque settori di 584 giorni cioè
    2920 giorni approssimativamente 8 anni o 5 cicli
    venusiani.
  • Il ciclo comprendeva le congiunzioni
  • - Terra- Venere rispetto al Sole ( periodo di 584
    )
  • - gli allineamenti Terra-Venere- Sole rispetto
    alle stelle(periodo di 2922 giorni ).
  • Durante la congiunzione inferiore Venere scompare
    per circa 8 giorni e, quando riapppare, é è il
    primo oggetto visibile allalba, si parla quindi
    di levata iliaca.
  • Venere aveva effetti psicologici sui Maya e le
    altre culture centro americane ed è stato
    dimostrato che i loro tempi di guerra erano
    basati sugli stazionamenti di Venere e Giove.
  • I sacrifici umani avvenivano al momento della
    prima apparizione di Venere dopo la congiunzione
    superiore
  • e avevano timore del primo sorgere eliacale dopo
    la congiunzione inferiore.

Molte citta Maya erano a sud della latitudine
23,5 e quindi si poteva osservare il passaggio
zenitale del Sole, due volte lanno,
semplicemente dalla mancanza di ombra , che i
Maya attribuirono ad un dio il Dio Immergente.
I Maya descrissero lEclittica nei loro disegni
come un Serpente a due teste. La Via Lattea era
oggetto di forte venerazione,e veniva chiamata
Albero del Mondo, un albero fiorito molto grande
e maestoso. Gli ammassi nellAlbero erano visti
come fonte di vita. LAlbero comprendeva anche il
mostro Kawak ,un gigante. In cima allAlbero cé
il dio uccello Principale o Itzam Ye..

13
I Grecii filosofi scienziati
  • Gli antichi Greci traccairono alcune delle tappe
    fondamentali dellastronomia, soprattutto nella
    costruzione della struttura dell'Universo. Da
    Talete a Pitagora, da Eudosso ad Ipparco, ecco
    solo alcuni dei nomi dei piu famosi "astronomi"
    di quel tempo.

La scuola dei Pitagorici I
Pitagorici applicavano la loro versione
matematica della realtà alla struttura
dellUniverso, concependolo a forma di sfera e
retto da un perfetto ordine. Pitagora fu
considerato linventore del termine Cosmo, che
in greco vuol dire Ordine per indicare
lUniverso. Essi in particolare Filolao
confermarono per primi lidea che la Terra non
sta al centro dellUniverso, ma ruoti insieme con
il Sole, la Luna e gli altri Pianeti intorno ad
un fuoco centrale. Anticiparono quindi la teoria
di Copernico , che infatti lì considererà come
suoi precursori. Essi supponevano anche che il
moto degli astri producesse un suono meraviglioso
arrivato dai cieli a noi impercettibile a causa
della sua continuità.
La scuola ionica Risale al 600 a.C. quando
Talete di Mileto, insegnava sulla sfericita
della Terra, sul fatto che la Luna e visibile
solo poiche riflette i raggi solari,ed
affermava che le stelle del cielo erano fatte di
"fuoco". Della scuola ionica fece parte anche
Anassimandro., che fu il primo a fare delle
osservazioni celesti utilizzando strumenti come
lo gnomone (pare da lui stesso inventato).

14
I Greci e i modelli dellUniverso
Platone. Fra il 429 ed il 347
a.C., appare una figura che lascera una notevole
traccia del suo passaggio Platone. Ecco come il
grande filosofo descrive, nel "Timeo",
l'Universo "...ed Egli (Dio) lo fece tondo e
sferico, in modo che vi fosse sempre la medesima
distanza fra il centro ed estremita....e gli
assegno un movimento, proprio della sua forma,
quello dei sette moti. Dunque fece che esso
girasse uniformemente, circolarmente , senza
mutare mai di luogo....e cosi stabili questo
spazio celeste rotondo e moventesi in rotondo".
Quello di Platone era dunque un sistema
geocentrico, a sfere concentriche, che fu in
seguito perfezionato da Eudosso e a cui
Aristotele, per altro suo discepolo e amico,
attingera in gran parte.
Aristarco Nel III secolo a.C.
Aristarco giunge a ipotizzare una teoria
eliocentrica nella quale tutti i pianeti girano
attorno al Sole, e il Sole gira attorno alla
Terra.  Inoltre Aristarco comprese che se fosse
stata la Terra a girare attorno al Sole, di
conseguenza le stelle avrebbero dovuto essere
lontanissime. Infatti il fondo stellato, nel
corso dell'anno,non subisce variazioni di
parallasse e quindi l'orbita della Terra intorno
al Sole doveva essere davvero minuscola rispetto
alla dimensione della sfera delle stelle
fisse.  A quel tempo la sua teoria non fu capita
.
15
La Scuola alessandrina
Ad Alessandria dEgitto fiorì per nove secoli una
grande scuola di cultura e di pensiero,che era un
centro di attrazione per i migliori artisti,
scienziati e tecnici dellepocaLa biblioteca di
Alessandria era la più grande dellantichità e
contenne fino a 40.000 papiri, in cui era
racchiuso, si dice, tutto lo scibile
dellantichità. Fu distrutta in un incendio nel
646 d.C., e , oggi,, dopo 1660 anni ,è stata
ricostruita, e rappresenta un valore e un simbolo
per la cultura contemporanea, araba ed universale
  • IPPARCO
  • Ipparco (185-127 a.C.), nonostante abbia
    contribuito a far abbandonare la teoria
    eliocentrica di Aristarco, è considerato il più
    grande astronomo dell'antichità.
  • Nacque a Nicea di Bitinia , ma trascorse qualche
    tempo anche ad Alessandria d'Egitto .
  • Era uno studioso scrupolosissimo e inventò anche
    degli strumenti appositi per l'osservazione
    astronomica (come l'astrolabio e la
    diòttra).
  • Riuscì a compilare un famoso catalogo delle
    stelle fisse,circa ottocentocinquanta, fornendo
    per ciascuna di esse la latitudine, la
    ongintudine e lo splendore, e classificandole in
    sei classi di grandezza.
  • Gettò le basi diella trigonometria
  • Scoprì fra l'altro, la precessione degli
    equinozi.

16
Eratostene misura il raggio terrestre
Un astronomo" della scuola alessandina ,
Eratostene ( 276-195 a.C.), fu il primo a tentare
di calcolare la grandezza della Terra con metodo
scientifico. Famoso rimane l'esperimento compiuto
in un giorno di solstizio d'estate, quando
misuro la distanza del Sole dallo Zenit dalla
citta di Alessandria. Sapendo che a Siene (la
moderna Assuan), in quello stesso istante il Sole
era esattamente allo Zenit, e conoscendo
esattamente la distanza delle due citta,
riusci, col calcolo, a trovare la lunghezza del
meridiano che le congiungeva, visto che Siene ed
Alessandria si trovano quasi alla stessa
longitudine. Il valore che ne ricavo fu 250'000
stadi equivalenti a quasi 40'000 chilometri,
molto vicino al valore reale.
17
I nove cieli di Aristotele
  • I Greci, immaginarono modelli nei quali i corpi
    celesti si dovevano necessariamente muovere
    secondo orbite circolari, in accordo con l'idea
    della perfetta simmetria della sfera enunciata da
    Platone.
  • La concezione dei moti circolari persistette
    fino a Keplero e Keplero stesso esitò a lungo
    prima di abbracciare la concezione delle orbite
    ellittiche.
  • Eudosso di Cnido (408-355 a.C.) fu il primo a
    elaborare matematicamente un sistema di sfere
    celesti,il sistema delle sfere cristalline che
    non era così semplice come comunemente si crede.
  • Il sistema di universo già costruito da Eudosso
    da Cidno diede lo spunto al grande Aristotele di
    parlare di astronomia. Egli, infatti, a dispetto
    degli anni (quasi 1800) in cui le sue teorie
    resteranno valide per tutti o quasi, non eda
    considerare un vero e proprio "astronomo".
  • Aristotele aveva diviso il cosmo in due parti
  • la prima perfetta e incorruttibile, quella oltre
    alla Luna, costituita da sfere concentriche ove
    erano incastonati i pianeti e le stelle
  • l'altra, sublunare, costituita dal mondo caotico
    e corruttibile, formata da quattro sfere (Terra,
    Acqua, Aria e Fuoco) in cui l'ordine era solo una
    tendenza per ogni cosa.
  • Al di la della piu esterna di queste sfere
    concentriche, quelle delle stelle fisse,
    Aristotele collocava il "motore" di tutto
    l'Universo che trasmetteva il moto con una serie
    di sfere di collegamento per un totale di 55.
  • Questo sistema geocentrico ed incorruttibile,
    resistera per ben 18 secoli, fino cioe alla
    teoria copernicana.

18
Claudio Tolomeo
Astronomo e matematico

Anche Claudio Tolomeo (100-170d. C.) fu
impegnato nella propria attività scientifica ad
Alessandria d'Egitto in campo astronomico. La sua
principale opera fu lAlmagesto che fu per secoli
il testo fondamentale dellastronomia. Questo è
il titolo in lingua araba, poiché ci pervenne
attraverso questo popolo. Il suo sistema
astronomico si basa nel complesso sulle dottrine
di Aristotele e di Ipparco, con notevoli
integrazioni e sviluppi, che dovevano spiegare
alcune irregolarità dei moti ( moti
retrogradi).  Luniverso tolemaico è finito,
sferico e geocentrico il sole, la luna e i
cinque pianeti (Mercurio, Venere, Marte, Giove e
Saturno) ruotano attorno alla Terra compiendo
unorbita circolare verso occidente facendo ogni
giorno un giro. Dopo Saturno cè la Sfera delle
stelle fisse. I pianeti ruotano attorno ad un
punto immaginario , descrivendo un cerchio detto
epiciclo, il cui centro descrive un cerchio più
grande , il deferente,in modo che la somma del
movimento dellepiciclo con il moto di
rivoluzione danno al pianeta un movimento a forma
di spirale così come appare allosservatore
terrestre
19
I ROMANI I Romani si occuparono poco di Scienza,
se non per scopi ed esigenze pratici . Una di
queste era il calendario
AnnoComune AnnoIntercalare
Marzo 31 31
Aprile 29 29
Maggio 31 31
Giugno 29 29
Quintile 31 31
Sestile 29 29
Settembre 29 29
Ottobre 31 31
Novembre 29 29
Dicembre 29 29
Gennaio 29 29
Febbraio 28 28
Mercedonio - 22(23)
Anno 355 377(378)
Il primo calendario usato dai Romani fu quello di
Romolo del quale si hanno notizie piuttosto
vaghe probabilmente era di dieci mesi ed il
primo mese era Marzo . Viene attribuito al
secondo re di Roma Numa Pompilio il calendario
lunisolare di dodici mesi di lunghezza variabile
tra 29 e 31 giorni che i Romani usarono fino al
46AC (-45) in totale l'anno durava 355 giorni,
dieci in meno dell'anno solare, e per compensare
questa differenza si ricorreva all'intercalazione
di un mese straordinario di 22 o 23 giorni ogni
due anni il mese era noto come Mercedonio o
Intercalare. Il primo mese dell'anno era Marzo,
cosa che dà ragione del nome dei mesi da Quintile
a Dicembre. Lo stile di iniziare l'anno dal 1
Gennaio sarebbe stato introdotto nel 153AC . Il
calendario di Numa subì molti aggiustamenti nel
corso dei secoli e subì le conseguenze di abusi
ed errori da parte dei sacerdoti che lo gestivano
e finì per accumulare un ritardo medio di tre
mesi rispetto al ciclo delle stagioni,
























I giorni I Romani contavano i giorni non in
riferimento al mese, ma in riferimento alle
Calende, alle None e alle Idi. Si contavano
quanti giorni mancavano alla solennità
successiva tenendo conto sia del giorno di
partenza che del giorno di arrivo. Invece di
dire "il 12 di marzo" dicevano "mancano quattro
giorni alle Idi di marzo", ossia al plenilunio.
Questo computo derivava dal calendario lunare
dove si era soliti dire quanti giorni mancavano
alla luna piena piuttosto che dire quanti giorni
erano passati dall'ultima luna piena. Qualità dei
giorni I Romani qualificavano i giorni in
funzione delle attività religiose e civili che
potevano essere svolte.
20
LE ORE Per i Romani il giorno iniziava al levare
del sole. Il periodo tra l'alba ed il tramonto
veniva diviso in 12 ore (horae). La durata delle
ore era variabile in quanto dipendeva dal tempo
effettivo di luce. All'equinozio la durata di
un'ora era pari ad una nostra ora, ma al
solstizio d'inverno era minore ed al solstizio
d'estate era maggiore. Il punto mediano era
l'hora sexta, mezzogiorno (meridies). Nella vita
militare la notte era divisa in 4 vigiliae o
turni di guardia, ciascuna di 3 ore in
media. Nella vita civile si usavano dei termini
più generici per le varie parti della notte. Si
riporta una tabella approssimativa di
corrispondenza delle ore. Italiano
Latino Da
mezzanotte alle 3 tertia vigilia
Dalle 3 alle 6 quarta vigilia
Dalle 6 alle 7 hora
prima Dalle 7 alle 8
hora secunda Dalle 8 alle 9
hora tertia Dalle 9 alle 10
hora quarta Dalle 10 alle 11
hora quinta Dalle 11 alle 12
hora sexta Dalle 12 alle 13
hora septima Dalle 13 alle 14
hora octava Dalle 14 alle 15
hora nona Dalle 15 alle 16
hora decima Dalle 16 alle 17
hora undecima Dalle 17 alle 18
hora duodecima Dalle 18 alle 21
prima vigilia Dalle 21 a mezzanotte
secunda vigilia
I giorni I Romani avevano inizialmente una
periodicità scandita su una base di otto giorni
la nundina. Fu Costantino, nel IV secolo d.C.,
ad introdurre la settimana, di origine orientale,
facendo un compromesso tra mondo pagano e mondo
cristiano. La durata di 7 giorni corrispondeva
alle attese dei cristiani che ottenevano
l'ufficializzazione della settimana ebraica,
mentre ai giorni venivano dati i nomi degli dei
pagani. I cristiani affiancarono alla
denominazione ufficiale dei giorni delle
denominazioni loro proprie, in particolare per il
sabato e la domenica. I Romani contavano i giorni
non in riferimento al mese, ma in riferimento
alle Calende, alle None e alle Idi. Si contavano
quanti giorni mancavano alla solennità successiva
tenendo conto sia del giorno di partenza che del
giorno di arrivo. Invece di dire "il 12 di marzo"
dicevano "mancano quattro giorni alle Idi di
marzo", ossia al plenilunio. Qualità dei giorni
I Romani qualificavano i giorni in funzione
delle attività religiose e civili che potevano
essere svolte Dies fastus Giorno in cui le
azioni legali erano permesse Dies nefastus
Giorno in cui le azioni legali non erano
permesse Dies intercisus, endotercisus Giorni
nefasti all'inizio e alla fine, ma fasti in
mezzo Dies comitialis Giorni in cui si
potevano tenere i Comizi ossia le assemblee
pubbliche.
21
La Riforma di Giulio Cesare
Per rimediare a questa situazione, nel 46 a.C.
Giulio Cesare procedette a una riforma del
calendario, dietro suggerimento, forse,
dell'astronomo alessandrino Sosigene e,
probabilmente, di vari filosofi e matematici.
Dopo aver assegnato la durata di 445 giorni
all'anno 708 di Roma (46 a.C.), che risultò così,
probabilmente, l'anno più lungo della storia,
stabilì che la durata dell'anno sarebbe stata di
365 giorni, e che ogni quattro anni si sarebbe
dovuto intercalare un giorno complementare.
L'anno di 366 giorni fu detto bisestile, perché
quel giorno complementare doveva cadere sei
giorni pima delle calende di marzo (facendo
raddoppiare il 23 febbraio), e chiamarsi così bis
sexto die ante Kalendas Martias ( nel doppio
sesto giorno prima delle calende di marzo). Con
la riforma di Giulio Cesare (che stabilì così la
regola del calendario giuliano) l'anno restò
diviso in 12 mesi, dei quali 7 di 31 giorni, 4 di
30 e 1 (febbraio) di 28 o di 29. Inoltre gennaio
e febbraio diventarono i primi mesi dell'anno,
anziché gli ultimi, com'era stato dai tempi di
Numa Pompilio fino ad allora.
22
Il medioevoIl Medioevo si estende per nove
secoli, la sua produzione culturale è ricca e
vivace , e si diffuse in tutta l Europa
occidentale, mediante una lingua comune, il
Latino.Il pensiero medievale è permeato da una
visione cristiana della vita, tutta orientata a
Dio e alla vita eterna dopo la morte
Labbazia di Monte Oliveto maggiore in Toscana
  • Tuttavia il primo periodo , segnato dalle
    invasioni barbariche e dal feudalesimo,è
    considerata un età buia per la cultura. Il
    declino delleconomia, le continue guerre, lo
    spopolamento delle città non favoriscono
    laggregazione di centri culturali.
  • I testi classici smettono do essere letti . Molti
    si perdono, altri si salvano grazie al lavoro dei
    monaci, che li trascrivono nei preziosi codici.
  • Infatti la cultura è affidata i religiosi ed è
    il pensiero della Chiesa ad influenzare la
    visione del cosmo.

23
Gli Arabi
Nel Medioevo gli Arabi possedevano biblioteche
di centinaia di migliaia di volumi, immensamente
più grandi di quelle occidentali In tutte le
città si potevano trovare librerie e chioschi di
copiatori La più antica Università de mondo è
qiuella del Cairo, fondata nel 970 d.C.
Gli Arabi arricchiscono di molto lattrezzatura
scientifica soprattutto per le osservazioni e la
navigazione. Viene perfezionato in modo mirabile
fu lastrolabio Altro grande sviluppo cè
nella cartografia. Il grande atlante di Al
Idrisi), cartografo che lavora nella corte di
Ruggiero in Sicilia, raggiunge livelli di
perfezione unici, La bussola si ritiene una
scoperta forse cinese o araba, in ogni caso
furono gli arabi a portata verso loccidente (fu
Claudio Gioia a perfezionarla in modo definitivo).
  • Linvasione araba del bacino del mediterraneo e
    parte dellEuropa occidentale costituisce uno dei
    cardini per la trasmissione delle conoscenze
    arabe in occidente.
  • Le influenze sul mondo occidentale riguardano in
    modo particolare
  • lAstronomia e la Cartografia (con lutilizzo di
    nuove tecniche e strumenti),
  • la nuova numerazione e il calcolo,
  • la medicina, la chirurgia e lottica (di cui gli
    arabi sono dei grandi cultori)
  • Ed inoltre essa comportò il ritorno alla scienza
    greco-romana in occidente.
  • Due esponenti di spicco della cultura araba e dei
    suoi legami con la filosofia greca furono
  • Averroè commentatore di Aristotele
  • Avicenna medico e filosofo.

24
Il nuovo millennio
  • Il nuovo millennio porta grandi trasformazioni
    nella società
  • rinasce il commercio, e con esso riprendono vita
    le città, che tornano ad essere centri di
    cultura.
  • Nascono numerosi studi ed Università.
  • LEuropa dilata i confini fino a farli
    coincidere con il mondo intero.
  • La storia europea si era svolta per molto
    tempo nelle campagne e nelle città del continente
    piuttosto che sul mare, verso cui gli uomini
    medievali guardavano di solito con diffidenza ,
    lasciandolo al dominio dei pirati e dei Saraceni
    , Le navi però non si avventurano quasi mai in
    mare aperto, si mantengono per la maggior parte
    del tempo in vista della terraferma. Infatti le
    concezioni dellepoca non prevedono che vi siano
    terra al di là degli oceani.
  • Contrariamente a unopinione diffusa, nel
    Medioevo non si pensava che la Terra fosse piatta
    o quantomeno non lo pensavano le persone colte.
  • Nella Divina Commedia Dante descrive così il
    Mondo la Terra sferica, abitata soltanto
    nellemisfero settentrionale e totalmente coperta
    dalle acque in quello meridionale, con lunica
    eccezione dellisola su cui sorge la montagna del
    Purgatorio.

I limiti del mondo Una
cosa sono però le ipotesi formulate dalla scienza
e condivise dagli ambienti colti,un altra sono
le convinzioni popolari. Così per molti secoli
molta gente, ignorando le opinioni dei dotti,
aveva continuato a raffigurarsi il Mondo in cui
abitava più o meno come un disco piatto,
circondato dal mare, i cui limiti erano
chiaramente segnati( i ghiacci dellArtico a Nord
e le infuocate sabbie del deserto del Sahara a
Sud . Soprattutto a Ovest apparivano a tutti
evidenti i limiti del Mondo accessibile agli
uomini. Erano le famose Colonne dErcole. Al dil
à di esse si estendeva un oceano che sembrava
infinito e che la fantasia popolare aveva
riempito di mostri e di pericoli di ogni genere.
25
San Tommaso dottore della Chiesa La ragione e
la fede la
conoscenza e la rivelazione
  • San Tommaso fu forse il più grande pensatore
    medievale ed il massimo rappresentante
    dell'aristotelismo latino. Nacque presso Aquino
    nel 1225. Discendente da una nobile famiglia, a
    diciannove anni entrò a far parte dell'ordine dei
    domenicani.
  • Studiò a Parigi e a Colonia sotto la guida di
    Alberto Magno.
  • Insegnò in diverse Università , in Italia e in
    Francia.
  • San Tommaso sostiene che
  • non esiste nessun conflitto tra ragione e
    rivelazione, poiché queste non sono che due vie
    d'accesso alla conoscenza della verità, la quale
    è solamente una.
  • alla teologia, che ha carattere di scientificità,
    spetta studiare i contenuti della rivelazione,
    la quale è stata offerta all'uomo per sostenerlo
    nella conoscenza, che altrimenti non sarebbe
    raggiungibile
  • Tommaso d'Aquino fu l'esponente più eminente
    della scolastica di derivazione aristotelica il
    Cristianesimo si era da secoli diffuso in tutta
    Europa e Tommaso fu il principale interprete del
    suo apogeo grazie alla riscoperta del pensiero di
    Aristotele.
  • Quindi la visione del mondo è quella geocentrica
    e vi é contrapposizione tra la perfezione delle
    sfere celesti e limperfezione del nostro mondo
    sublunare.

26
La rivoluzione di Copernico dal sistema
geocentrico al sistema eliocentrico
  • Gli studi astronomici compiuti a Bologna, lo
    condussero al tempo stesso ad un'elevata
    reputazione ed alla disapprovazione del sistema
    astronomico prevalentequello definito nel II
    sec. d.C. da Tolomeo nell' Almagesto.
  • Per rivoluzione copernicana si intende quel lungo
    e tormentato processo di rinnovamento, iniziato
    verso la metà del 1500 con lopera di Copernico,
    che ha portato ad un nuova visione del mondo.
  • L'aver costruito una cosmologia, e di conseguenza
    una fisica così strettamente legata alla
    teologia, costituirà una grossa, ma non
    insormontabile, difficoltà al progresso
    scientifico.
  • La crisi del pensiero scientifico aristotelico
    iniziò verso la fine del XIV secolo in
    particolare Buridano ed Oresme analizzando con
    nuovo spirito critico le argomentazioni di
    Aristotele, portarono buoni argomenti in favore
    dell'impossibilità di dimostrare che la Terra
    fosse di necessità il centro immobile
    dell'Universo.

Niccolò COPERNICO (Torun, Polonia, 19/4/1473 -
Frauenburg 24/5/1543) Studiò all'Università di
Cracovia, dove sviluppò l'interesse per
l'astronomia. Venne in Italia e si laureò in
diritto canonico a Ferrara. Negli stessi anni
divenne canonico di Frauenburg, incarico che
tenne fino alla morte.
27
Il modello eliocentrico
Anche se l'idea del Sole immobile al centro
dell'Universo cominciava ad essere avanzata da
vari pensatori, Copernico fu il primo a costruire
su questa ipotesi un sistema planetario completo
ed autonomo in grado di poter prevedere tutti i
fenomeni celesti. Egli espose i suoi studi
e la sua teoria nel De revolutionibus orbium
coelestium, che fu pubblicato nel 1643, anno che
coincise con la morte dellautore.E' da notare
che, sebbene il Sole sia immobile, tutto il
sistema non ruota intorno ad esso, ma intorno al
centro dell'orbita della Terra, la quale conserva
ancora un ruolo particolare nell'Universo. Si
tratta cioè, più che di un sistema eliocentrico,
di un sistema eliostatico. Se il sistema
copernicano è visto come un puro artificio
matematico alternativo per descrivere il moto
dell'Universo L'aspetto rivoluzionario
dell'opera di Copernico risiede nel fatto che,
dopo di lui, molti scienziati cominciarono a
credere nella realtà fisica di questo modello.
28
TYCHO BRAHE
Osservando nel 1563 una congiunzione di Giove e
Saturno si rese conto che anche le più recenti e
aggiornate tavole astronomiche erano in errore
di parecchi giorni.   Cominciò a progettare e 
collezionare strumenti di osservazione sempre più
imponenti che confermarono l'imprecisione e la
lacunosità delle misurazioni astronomiche fino ad
allora eseguite.   Il grande contributo di Tycho
Brahe all'astronomia fu infatti soprattutto
quello di imporre l'esigenza di misurazioni e
osservazioni continue e sempre più precise, a
differenza dei precedenti astronomi che,
influenzati dalla concezione aristotelica, davano
molta più importanza agli aspetti qualitativi che
a quelli quantitativi
Una curiosa biografia Nato in Danimarca, a
Knudstrup, nel 1546, compì gli studi a Copenaghen
e in Germania, e si interessò presto di
astronomia e di astrologia. Possiamo già farci
un'idea della sua particolare personalità da un
fatto curioso arrivò a sfidare a duello un
compagno di studi che aveva osato mettere in
dubbio le sue capacità matematiche. Ci rimise il
naso che si fece poi ricostruire con una protesi
in oro.  
29
Losservatorio personale di Tycho
Tycho viaggiò molto. Nei suoi viaggi giunse anche
a Praga . Qui il re Federico II, che era un
protettore delle arti e delle scienze, per timore
di perderlo gli fece un dono favoloso gli
conferì l'isola danese di Hveen con tutte le
rendite che produceva e si impegnò a costruirgli
un osservatorio a spese dello stato.
Nacque così un grande edificio chiamato Uranjborg
Tycho visse a Uranjborg per vent'anni, durante i
quali raccolse un'ampia collezione di dati che
gli sarebbe servita in seguito per costruire il
suo nuovo sistema cosmologico. Uraniborg era una
singolare costruzione situata nel mezzo di un
giardino quadrato circondato da mura come una
fortezza e orientato con i vertici verso i
quattro punti cardinali. Un secondo edificio,
costruito da Tycho in seguito, fu chiamato
Stjerneborg (castello delle stelle). Aveva la
particolarità si essere in gran parte
sotterraneo, probabilmente per porvi gli
strumenti in posizioni più stabili che non sulle
terrazze. I tetti di questi vani sotterranei
erano a forma di cupola e le osservazioni
potevano essere eseguite attraverso delle
aperture praticate sulle cupole stesse.
30
Il sistema ticoico
Ticho Brahe (1546 - 1601) fu il più grande
astronomo osservatore ad occhio nudo di tutti i
tempi.Le successive scoperte di Keplero non
avrebbero potuto essere realizzate senza la
grande messe di dati che Brahe raccolse con
grande precisione Osservò inoltre una supernova,
da cui ebbe origine la nebulosa del granchio
Brahe non accettò il sistema copernicano, ma
neppure quello tolemaico di cui mise in evidenza
grosse inesattezze. Egli propose un nuovo modello
che ben presto sostituì quello tolemaico presso
tutti quegli astronomi che non volevano accettare
il movimento della Terra.
Tutti e cinque i pianeti ruotano intorno al Sole,
il quale a sua volta sua volta ruota, insieme
alla Luna, intorno alla Terra, ancora ferma al
centro dell'Universo. Fu un grande
astronomocontributo di Brahe all'affermarsi del
modello eliocentrico fu comunque determinante.
Oltre che rendere possibili le scoperte di
Keplero, egli distrusse completamente il concetto
di sfere solide, introducendo quello di orbita.
Brahe e Keplero Lastronomo e il matematico
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Galileo e la Chiesa
  • Tutte queste scoperte confermano nella mente di
    Galileo, la realtà fisica del modello
    copernicano. Non è così, per la maggior parte dei
    suoi contemporanei. Molti di essi inoltre
    confutavano la realtà fisica di quello che si
    vedeva attraverso il cannocchiale, rifiutandosi
    perfino di guardarci dentro.
  • Ma la teria copernicana contrasta con il modello
    cristiano del cosmo.
  • L'inquisizione bolla come eretica questa teoria e
    proibisce formalmente a Galileo di appoggiarla.
  • Il testo "De Revolutionibus Orbium Coelestium"
    di Copernico viene messo all'indice.
  • Nell'aprile del 1630, Galileo termina di scrivere
    il "Dialogo sui due massimi sistemi del mondo",
    nel quale le teorie copernicana e tolemaica
    vengono messe a confronto
  • Papa Urbano VIII, esaminato il "Dialogo", ne
    proibisce la distribuzione e fa istituire
    dall'Inquisizione un processo contro Galileo.

Lo scienziato, gia' anziano e malato, viene
chiamato a Roma nel 1633, dove viene processato e
gli viene richiesto di abbandonare la teoria
copernicana. Imprigionato e minacciato di
tortura, Galileo viene costretto ad abiurare
pubblicamente e viene condannato alla prigione a
vita, ma poi gli viene concesso di scontare la
pena nella sua villa di Arcetri, vicino a
Firenze.Nel luglio dello stesso anno, comincia a
scrivere il "Discorso intorno a due nuove scienze
attinenti alla meccanica e ai movimenti locali".
Muore, malato e ormai cieco, l'8 gennaio 1642,
nella casa di Arcetri.
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GALILEO GALILEI
Galileo Galilei, fisico, astronomo, e filosofo
italiano, nacque tra il 1564-1642, è considerato
uno dei fondatori della rivoluzione scientifica
del XVII secolo. Nellambiente stimolante di
Padova, Galileo inventò un compasso
geometrico-militare, e realizzò numerosi
esperimenti che lo condussero alla scoperta delle
leggi che regolano la caduta libera dei gravi.
  • Per quanto riguarda lASTRONOMIA, egli dichiarò
    la sua adesione alla teoria copernicana . in
    contrapposizione alla concezione geostatica del
    cosmo elaborata da Tolomeo.
  • Linvenzione del cannocchiale rappresentò una
    svolta nella sua attività scientifica perfezionò
    lo strumento e lo utilizzò per precise
    osservazioni astronomiche che gli permisero di
    scoprire
  • la scoperta di montagne e crateri sulla Luna
  • la Via Lattea come ammasso di stelle
  • quattro maggiori satelliti di Giove
  • le macchie solari.
  • Tutto questo contrastava con lidea del cosmo
    cristiano che vedeva contrapposti il mondo
    terrestre corruttibile e quello celeste
    incorruttibile.
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