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Il nuovo ambiente elettronico

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Title: Nessun titolo diapositiva Author: Clementina Gily Reda Last modified by: Cirillo Donatella Created Date: 3/3/1999 3:51:37 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Il nuovo ambiente elettronico


1
Il nuovo ambiente elettronico
  • Clementina Gily Reda
  • Scuola di liberalismo - Fondazione Cortese
    11 Aprile 2000

2
Il neo ambiente elettronico
  • "Oggi, dopo oltre un secolo d'impiego
    tecnologico dell'elettricità, abbiamo esteso il
    nostro stesso sistema nervoso centrale in un
    abbraccio globale che, almeno per quanto concerne
    il nostro pianeta, abolisce tanto il tempo quanto
    lo spazio. Ci stiamo rapidamente avvicinando alla
    fase finale dell'estensione dell'uomo quella,
    cioè, in cui, attraverso la simulazione
    tecnologica, il processo creativo di conoscenza
    verrà collettivamente esteso all'intera società
    umana, proprio come, tramite i vari media abbiamo
    esteso i nostri sensi e i nostri nervi".
  • Marshall Mc LUHAN, Gli strumenti del comunicare,
    1964

3
La neo - conversazione
  • La conversazione è un discorso tra persone, che
    si vedono e si parlano nella neo - conversazione
    viene meno il rapporto diretto e la
    partecipazione dei gesti al dire comune. Non si
    utilizzano moduli di linguaggio che vanno dai
    gesti al silenzio.
  • Questo non indica che lo spettatore è un
    ricettore - ma segnala una trasformazione nel
    meccanismo dell'affettività e della
    partecipazione che indica il pericolo primo della
    ricezione televisiva, l'eterodirezione degli
    affetti, la difficoltà al consumo critico.
  • Pio XII scriveva il 17.2.50 "Non è esagerato
    affermare che il futuro della società moderna e
    la stabilità della sua vita interiore dipendono
    in gran parte dal mantenimento di un equilibrio
    tra la forza delle tecniche di comunicazione e le
    capacità di reazione dell'individuo".

4
Dinelli 99 Nel telespettatore solitario cambia
la partecipazione mimica
  • "Il livello non verbale rimane attivo in forme
    silenziose anche tra gli adulti grazie a questo
    c'è, tra percezione, affetti e cognizione, una
    continuità e integrazione... nelle correnti
    teorie degli affetti ci si riferisce di solito a
    categorie affettive distinte- felicità-tristezza-
    rabbia - paura- disgusto - interesse e forse
    vergogna. Si è anche postulato che a ciascuno di
    questi affetti corrisponda un'espressione mimica
    del volto. Distinta e innata... Nella vita reale,
    nel normale scambio faccia a faccia tra persone,
    si attiva di solito una quasi impercettibile
    danza mimica le persone si segnalano a vicenda i
    propri stati emotivi interni e si sintonizzano
    tra loro, grazie a una continua, dinamica e
    delicatissima trama di messaggi corporei.
    Guardando la TV la cosa è bene diversa. In
    condizioni e momenti particolari di
    partecipazione può capitare che lo spettatore
    attivi il proprio volto ma alla lunga viene a
    mancare proprio questa interazione delicata e
    sotterranea. L'intermediazione tecnologica
    introduce pesanti rotture, specifiche per ogni
    mezzo tecnologico" su questo lavorano oggi
    psicologi come Damasio, Simona Argentieri, Sandro
    Rossi.

5
I nostri nuovi amici
  • La conversazione audiovisiva (Bettetini 1984)
  • La conversazione è una joint production (Stubbs
    1981) retta da regole anomiche che creano un
    ambiente d'incontro che si improvvisa
    prammaticamente ma con una solidità che diventa
    costume, senso comune, luogo di creazione del
    consorzio umano. La sua storia è la storia della
    civiltà in diverse fasi di sviluppo.
  • La neo - conversazione segnala un diverso tipo di
    società di cui occorre analizzare la diversità
    per poter calibrare l'urgenza e la modalità
    dell'etica della comunicazione.

6
La macchina degli affetti
  • "tra madre e bambino, e poi tra individui
    comunicanti in genere, si sviluppa una danza
    sottile di contatto, eccitazione, acquietamento
    una danza di piccoli gesti, richiami di
    attenzione, sguardi, che non implica alcun
    livello intellettuale in quanto tale, e ha
    piuttosto come oggetto appunto gli affetti vitali
    che la semplice eccitazione e attivazione". Non è
    proprio così con la tv ma "possiamo fare
    l'ipotesi che il nostro piccolo gioco col
    telecomando abbia in certa misura le stesse basi
    vagando qua e là tra i programmi, a un livello
    cognitivo cerchiamo qualcosa che ci interessi, o
    curiosiamo per vedere cosa c'è in giro. Ma allo
    stesso tempo forse stiamo cercando una
    modulazione di stimoli di vario livello e natura
    che soddisfi i nostri bisogni di regolazione
    psico-fisica e psico-.affettiva. Del benessere fa
    peraltro parte anche l'interesse per ciò che si
    guarda"

7
Media metafore
  • Il paragone tra i generi è un mezzo per capirne
    la definizione McLuhan per primo ha teorizzato
    la mescolanza dei media, che nascono sviluppando
    temi dei media che li hanno preceduti e poi
    rioperano su di essi enfatizzando le differenze.
  • "L'ibrido, ossia l'incontro tra due media, è un
    momento di verità e di rivelazione dal quale
    nasce una nuova forma"
  • "Tutti i media sono metafore attive in quanto
    hanno il potere di tradurre l'esperienza in forme
    nuove" (M.McLuhan 1963)

8
Metamorfosi dei media
  • Si pensi alla frammentarietà introdotta dal
    giornale - palinsesto
  • La fotografia ed il cinema cambiano il tempo
    reale in tempo del montaggio
  • Con la radio e la televisione il tempo si fa
    continuo ed alternativo
  • Il mondo virtuale è il trionfo del tempo ritmato

9
Il ritmo nuovo del conoscere
  • Segna la nascita dellepoca della neo oralità
    (Ong)
  • Dove si passa dal brainframe alfabetico
    allanalogico (De Kerkhove)
  • La conoscenza parte dal confine e ponendo la
    connessione (Deleuze)

10
cronotopo
  • Cambia il tempo, ma anche lo spazio, quindi, nel
    tempo ritmato è tornato prepotentemente il corpo
    come conoscenza (Merleau Ponty, Galimberti)
  • Meyrowitz Oltre il senso del luogo descrive quel
    che tutti esperiamo nella televisione e nel
    virtuale, l'abolizione dello spazio come
    definizione di un ambiente determinato.
  • Quando partecipiamo alla Guerra del Golfo o
    partecipiamo della fiction Un posto al sole siamo
    immersi in una noosfera dai confini sfumati tra
    sogno e realtà, cui solo un patto di credulità
    precedente fornisce i connotati della realtà e
    della finzione.

11
La danza e
  • Davide danzava con tutte le sue forze davanti al
    Signore. Platone che furono proprio quegli dei
    che si sono stati offerti comecompagni di danza a
    farci dono del ritmo e dellarmonia come
    espressioni del piacere. Emanuele Tesauro nel
    1663 scrive quellarte nobilissima che è la
    danza di cui si dice ella esser nata da principio
    col mondo stesso. Ma poi la danza divenne degna
    solo di Salomè, di Dioniso, del Sabba, per il
    sospetto verso il corpo. Nietzsche tra santi e
    prostitute, tra Dio e mondo, la danza.

12
Patti comunicativi
  • Il patto di credulità si istituisce tra lo
    spettatore e il teatro. Il patto comunicativo è
    qui dare credito ad una finzione dichiarata, in
    cui però si richiede una qualche forma di
    adesione alla verità di una ricostruzione un
    attore o una storia né credibile né rivelativa è
    un insuccesso.
  • Il neo - spazio è lo spazio della fiction anche
    quando dà informazione cioè per essere inteso
    nella sua effettività richiede analisi semiotiche
    a diversi livelli, per attuare una decodifica non
    aberrante.

13
Neo-spazio virtuale
  • La significatività del modello del teatro porta
    ad intendere che il nuovo mondo si stende tra
    veglia e sonno, come bene dimostra il virtuale,
    che richiede una neo - educazione.
  • Per un neo - uomo, in un neo - tempo, in un neo -
    spazio.
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