Title: I TEMI DELL
1I TEMI DELLINCLUSIONE, I TARGET SVANTAGGIATI,
IL RACCORDO CON LAGENDA SOCIALE
Franco Deriu - ISFOL
Università di Modena e Reggio Emilia Adapt -
Scuola internazionale di dottorato
- Strategia europea per loccupazione il percorso
di dieci anni - Giornate seminariali
10 luglio 2008
2Argomenti
Da povertà ad esclusione sociale
3Il contesto di welfare e lavoro
- Da struttura taylorista del sistema produttivo a
paradigma della flessibilità - Crescono le aspettative del management su
prestazioni polivalenti e rispetto elevata
qualità - Formazione continua per adattamento delle
competenze - Flessibilità e personalizzazione dei salari,
adattamento tempi di lavoro e diverse forme di
contratto (TD, interinale, Part-time) - Flessibilità del lavoro (orientamento al cliente)
e delloccupazione (esternalizzazione, durata)
- Da paradigma della povertà a quello
dellesclusione - Da traiettorie individuali (povertà ) a sistema di
relazioni (esclusione) - Lo svantaggio assume connotazioni
multidimensionali e richiama lattenzione sul
diritto di cittadinanza - Le politiche sociali per laccesso ai diritti di
cittadinanza (diritto di cittadinanza) - Attenzione alle caratteristiche dei destinatari e
alle fasi di vita su cui intervenire
(multidimensionalità ) - Obiettivo futuro coniugare universalismo con il
rispetto di peculiarità e differenze
4Esclusione sociale
- Lesclusione sociale è caratterizzata da una
- disintegrazione e una frammentazione delle
relazioni sociali e quindi una perdita di
coesione sociale. Per individui appartenenti a
particolari gruppi, lesclusione sociale
rappresenta un processo progressivo di
marginalizzazione che conduce alla deprivazione
economica e a varie forme di svantaggio sociale e
culturale. - Quarto Programma Quadro della Commissione
europea. Area III research into social exclusion
and social integration in Europe (1995)
5Esclusione sociale (Emarginazione)
- Lemarginazione o esclusione sociale è un
processo in forza del quale taluni individui sono
spinti ai margini della società ed esclusi da una
piena partecipazione a causa della povertà , di
una mancanza di competenze di base e di
opportunità di formazione permanente o in
conseguenza di una discriminazione. Il processo
di emarginazione li allontana da opportunità di
occupazione, di reddito e di istruzione, nonché
dalle reti e dalle attività sociali e
comunitarie. Avendo scarso accesso alle autoritÃ
e agli enti decisionali, essi si sentono spesso
impotenti e incapaci di intervenire sulle
decisioni che riguardano la loro vita quotidiana. - COM(2003)773 RELAZIONE COMUNE SULLINTEGRAZIONE
SOCIALE
6PovertÃ
- Si considera povero un soggetto il cui reddito e
le cui risorse sono insufficienti in misura tale
da impedirgli un livello di vita considerato
accettabile nella società in cui vive. A causa
della povertà , egli può essere esposto a
svantaggi molteplici quali disoccupazione, basso
reddito, pessime condizioni abitative, inadeguata
assistenza sanitaria e barriere alla formazione
permanente, alla cultura, allo sport e al tempo
libero. Tali soggetti sono spesso emarginati ed
esclusi dalla partecipazione ad attivitÃ
(economiche, sociali e culturali) che si
considerano ordinarie per il resto della
popolazione e inoltre il loro accesso ai diritti
fondamentali può subire delle limitazioni. - COM(2003)773 RELAZIONE COMUNE SULLINTEGRAZIONE
SOCIALE
7Esclusione sociale e povertÃ
- i termini povertà ed esclusione sociale si
applicano ai casi in cui gli individui non sono
in grado di partecipare pienamente alla vita
economica, sociale e civile e/o quando il loro
accesso al reddito e ad altre risorse (personali,
familiari, sociali e culturali) è così inadeguato
da escluderli dal godimento di un tenore e di una
qualità di vita considerati accettabili nella
società in cui vivono. In tali situazioni gli
individui sono sovente incapaci di accedere
pienamente ai propri diritti fondamentali. - COM(2003)773 RELAZIONE COMUNE SULLINTEGRAZIONE
SOCIALE
8Integrazione sociale
- E un processo che garantisce a quanti sono a
rischio di povertà e di emarginazione sociale di
fruire delle opportunità e delle risorse
necessarie per partecipare pienamente alla vita
economica, sociale e culturale e di godere di un
tenore di vita e di un benessere considerati
normali nella società in cui vivono. Tale
processo garantisce a detti soggetti una maggiore
partecipazione nei processi decisionali che
riguardano le loro vite e un maggiore accesso ai
diritti fondamentali - Secondo la definizione della Carta dei diritti
fondamentali dellUnione europea
9Inclusione sociale (definizione)
- Non esistono interpretazioni univoche, pertanto
si propone ladozione del seguente significato - assumere lobiettivo di favorire una migliore e
piena integrazione della persona nel contesto
sociale ed economico nel quale si svolge la sua
esistenza. - Riconducibile alla politica del lavoro, oltre
alla politica sociale (si veda la Strategia
europea e lAgenda sociale) - Supera il dibattito integrare le diversità ,
omologandole a modelli esistenti, piuttosto che
includerle, dando loro piena cittadinanza.
10Il percorso verso il concetto di inclusione 1
11Il percorso verso il concetto di inclusione 2
- Strategia europea per loccupazione (SEO)
12Il percorso verso il concetto di inclusione 3
13Il percorso verso il concetto di inclusione 4
14Relazione congiunta su protezione e inclusione.
Quadro generale al 2002
- Diminuzione della povertà relativa, che è passata
dal 17 nel 1995 al 15 nel 2001 - Nel 2001 oltre 55 milioni di persone (il 15
della popolazione europea) erano a rischio di
povertà - I gruppi più esposti sono i disoccupati, i
genitori soli, le persone anziane che vivono sole
e le famiglie numerose. - La disoccupazione di lunga durata, che è
strettamente associata all'esclusione sociale,
resta ben presente. Nel 2002 ha toccato quasi il
3 della popolazione attiva (39 dei disoccupati) - Nel 2002 il tasso d'occupazione medio nell'Unione
europea è passato dal 63,4 al 64,3. - L'aumento del tasso di occupazione femminile,
superiore all'1 tra il 2001 e il 2003 (dal 54,1
al 55,6) - Il tasso d'occupazione delle persone anziane è
sensibilmente aumentato in tutta l'Unione
europea, ad eccezione dell'Austria, della
Germania e dell'Italia.
15Relazione congiunta su protezione e inclusione
2003-2005. Le 8 sfide
- creare un mercato del lavoro capace di
integrazione e promozione dell'occupazione come
diritto e possibilità di sviluppo per tutti - garantire un reddito e risorse sufficienti per
vivere dignitosamente - combattere le disuguaglianze di fronte
all'istruzione con un'azione di prevenzione e
offrendo possibilità di apprendimento permanente
- preservare la solidarietà familiare, promuovere
l'uguaglianza dei sessi e tutelare i diritti dei
membri della famiglia, in particolare quelli del
bambino - garantire il diritto ad un alloggio decente
- garantire un accesso paritario a servizi sociali
di qualità - migliorare i servizi pubblici, affinché
corrispondano alle necessità locali ed
individuali - riqualificare le zone caratterizzate da un cumulo
di svantaggi.
16Relazione congiunta su protezione e inclusione
per il 2008 Nota
- L'attuale tasso di occupazione dei lavoratori
anziani nell'UE è del 44 circa (il 34,8 sono
donne, il 52,6 uomini) - L'8 circa dei cittadini dell'UE vive a rischio
di povertà anche se ha un lavoro - Dei 78 milioni di europei a rischio di povertÃ
(16), 19 milioni sono bambini - Le politiche sociali incidono considerevolmente
sulla salute - Le trasformazioni demografiche e sociali fanno
aumentare la domanda di assistenza di lungo
periodo - Misure
- Sforzi intesi a ridurre la povertà infantile
- Promuovere l'allungamento della vita attiva
- Garantire l'offerta di fondi pensione privati
- Ridurre le disuguaglianze nel campo della salute
- Assistenza di lunga durata
17Il rapporto tra welfare e lavoro
Politica sociale europea
Agenda sociale
18Strategia europea per loccupazione (SEO)
- Viene introdotta nel vertice di Lussemburgo
(novembre 1997) - Obiettivo
- ridurre la disoccupazione in maniera
significativa a livello europeo in cinque anni - Strumenti
- relazione congiunta annuale sull'occupazione,
- linee direttrici per l'occupazione che fungeranno
da base per i piani di azione nazionali (PAN)
elaborati dagli Stati membri - raccomandazioni del Consiglio dei ministri
destinate ai diversi Stati membri
19Metodo di coordinamento aperto (MCA)
- Strumento della strategia di Lisbona (2000) nel
quadro della politica dell'occupazione e del
processo di Lussemburgo - Il MCA funziona in ambiti che rientrano nella
competenza degli Stati membri quali - l'occupazione,
- la protezione sociale,
- l'inclusione sociale,
- l'istruzione,
- la gioventù e la formazione
- Il MCA è basato su
- identificazione e definizione congiunta di
obiettivi da raggiungere (adottati dal
Consiglio) - strumenti di misura definiti congiuntamente
(statistiche, indicatori, linee guida) - il benchmarking vale a dire l'analisi
comparativa dei risultati degli Stati membri e lo
scambio di pratiche ottimali (sorveglianza
effettuata dalla Commissione).
20La politica sociale in Europa
- Gli obiettivi della politica sociale definiti nel
trattato CE (titolo XI) annoverano - la promozione dell'occupazione,
- il miglioramento delle condizioni di lavoro,
- un'adeguata protezione sociale,
- il dialogo sociale,
- uno sviluppo delle risorse umane che consenta un
elevato e durevole livello di occupazione, - la lotta contro l'emarginazione.
- Questi principi si ispirano alla carta sociale
europea del 1961 e alla carta comunitaria dei
diritti sociali fondamentali dei lavoratori del
1989
21LAgenda sociale
- PRIORITÀ E OBIETTIVI
- La politica sociale e per l'occupazione
dell'Unione europea mira a promuovere - l'occupazione
- il miglioramento delle condizioni di vita e di
lavoro - una protezione sociale adeguata
- il dialogo con le parti sociali
- lo sviluppo delle risorse umane per garantire un
livello di occupazione elevato e duraturo - la lotta contro l'emarginazione
22Agenda sociale
Il 2006, anno per la sincronizzazione dei 3
calendari
23La nuova Agenda sociale 2006 - 2010
- garantire lo sviluppo sostenibile dellEuropa
basato su crescita economica equilibrata e prezzi
stabili, uneconomia di mercato altamente
competitiva, con lobiettivo della piena
occupazione e del progresso sociale nonché di un
elevato livello di tutela e miglioramento della
qualità dellambiente"
24La nuova Agenda sociale 2006 - 2010
- La nuova agenda sociale per il periodo 2006-2010
si colloca nel contesto della riaffermazione
della strategia di Lisbona per la crescita e
l'occupazione. - Lagenda risponde agli obiettivi europei di
solidarietà e di prosperità attraverso due
priorità fondamentali - l'occupazione
- la lotta contro la povertà e la promozione delle
pari opportunitÃ
25La nuova Agenda sociale 2006 - 2010
- Gli strumenti
- la legislazione
- il dialogo sociale
- gli strumenti finanziari (FSE e programma
PROGRESS) - il metodo aperto di coordinamento"
- il principio di mainstreaming"
26MCA applicato allintegrazione sociale e alle
pensioni 1
- Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000
creare maggiore coesione sociale - per imprimere una svolta decisiva alla lotta
contro la povertà (par. 32) - per garantire ladeguatezza e la sostenibilitÃ
future dei sistemi pensionistici (par. 31)
- promuovere la coesione sociale e le pari
opportunità per tutti grazie a sistemi di
protezione sociale e a politiche per
lintegrazione sociale adeguati, accessibili,
finanziariamente sostenibili, adattabili ed
efficienti - interagire strettamente con gli obiettivi di
Lisbona volti a conseguire una maggiore crescita
economica e posti di lavoro migliori e più
numerosi e con la strategia per lo sviluppo
sostenibile dellUE - rafforzare la governance, la trasparenza e la
partecipazione dei soggetti interessati
allelaborazione, allattuazione e al
monitoraggio delle politiche.
COM(2005) Lavorare insieme, lavorare meglio un
nuovo quadro per il coordinamento aperto delle
politiche di protezione sociale e di integrazione
nellUnione europea
27MCA applicato allintegrazione sociale e alle
pensioni. 2 Obiettivi dei settori di intervento
- Imprimere una svolta decisiva alla lotta contro
la povertà e lesclusione sociale - Garantire pensioni adeguate e sostenibili
- Garantire unassistenza sanitaria e unassistenza
a lungo termine accessibili, sostenibili e di
qualità elevata
COM(2005) Lavorare insieme, lavorare meglio un
nuovo quadro per il coordinamento aperto delle
politiche di protezione sociale e di integrazione
nellUnione europea
28Il Fondo sociale europeo (2007 - 2013)
- Compiti
- Il FSE sostiene le politiche degli Stati membri
volte ad applicare la strategia di Lisbona per la
crescita e l'occupazione. Tali politiche sono
strettamente collegate ai Grandi Orientamenti
delle Politiche Economiche ( GOPE ), alla
Strategia europea per l'occupazione ( SEO ),
nonché alle linee di orientamento per
l'occupazione . Più precisamente, il FSE si
prefigge di - raggiungere la piena occupazione
- migliorare la qualità e la produttività del
lavoro - promuovere l'inserimento sociale (in particolare,
l'accesso al lavoro delle persone svantaggiate) - ridurre le disparità nazionali, regionali e
locali in materia di occupazione.
29Il Fondo sociale europeo (2007 - 2013)
- Campo d'applicazione e prioritÃ
- Nel quadro degli obiettivi "Convergenza" (per le
regioni meno sviluppate) e "CompetitivitÃ
regionale e occupazione" (che si prefigge di
anticipare e promuovere i cambiamenti economici
per far fronte alle sfide), il FSE sostiene varie
azioni negli Stati membri sulla base delle
seguenti priorità - aumentare la capacità di adattamento dei
lavoratori delle imprese e degli imprenditori, al
fine di migliorare tempestivamente la gestione
positiva dei cambiamenti economici - migliorare l'accesso al posto di lavoro e
l'inserimento duraturo sul mercato del lavoro,
per chi è in cerca di lavoro e per le persone non
attive - prevenire la disoccupazione, segnatamente quella
di lunga durata e quella dei giovani - incoraggiare l'invecchiamento attivo e prolungare
la vita attiva - aumentare la partecipazione al mercato del
lavoro - migliorare l'inserimento sociale delle persone
svantaggiate in vista di un loro inserimento
duraturo nel mondo del lavoro. 10 miliardi di
(12,5 del totale) - lottare contro tutte le forme di discriminazione
sul mercato del lavoro - migliorare e aumentare il capitale umano
- promuovere le partnership.
30 I soggetti svantaggiati
31I soggetti svantaggiati nella normativa 1
- ART. 2, lett.f, REGOLAMENTO CE n. 2204/2002, l.
381/91, D.Lgs 276/03 - In base al Regolamento CE 2204/2002 art.2 lett.f,
è definito lavoratore svantaggiato qualsiasi
persona appartenente ad una categoria che abbia
difficoltà ad entrare, senza assistenza, nel
mercato del lavoro, vale a dire qualsiasi persona
che soddisfi almeno uno dei seguenti criteri
ART. 2, lett.f, Regolamento CE n. 2204/2002 su
aiuti di Stato a favore dell'occupazione
32I soggetti svantaggiati nella normativa 2
- qualsiasi giovane che abbia meno di 25 anni o che
abbia completato la formazione a tempo pieno da
non più di due anni e che non abbia ancora
ottenuto il primo impiego retribuito
regolarmente - qualsiasi lavoratore migrante che si sposti o si
sia spostato all'interno della Comunità o divenga
residente nella Comunità per assumervi un lavoro - qualsiasi persona appartenente ad una minoranza
etnica di uno Stato membro che debba migliorare
le sue conoscenze linguistiche, la sua formazione
professionale o la sua esperienza lavorativa per
incrementare le possibilità di ottenere
un'occupazione stabile - qualsiasi persona che desideri intraprendere o
riprendere un'attività lavorativa e che non abbia
lavorato, né seguito corsi di formazione, per
almeno due anni, in particolare qualsiasi persona
che abbia lasciato il lavoro per la difficoltà di
conciliare vita lavorativa e vita familiare - qualsiasi persona adulta che viva sola con uno o
più figli a carico - qualsiasi persona priva di un titolo di studio di
livello secondario superiore o equivalente, priva
di un posto di lavoro o in procinto di perderlo
ART. 2, lett.f, Regolamento CE n. 2204/2002 su
aiuti di Stato a favore dell'occupazione
33I soggetti svantaggiati nella normativa 3
- qualsiasi persona di più di 50 anni priva di un
posto di lavoro o in procinto di perderlo - qualsiasi disoccupato di lungo periodo, ossia una
persona senza lavoro per 12 dei 16 mesi
precedenti, o per 6 degli 8 mesi precedenti nel
caso di persone di meno di 25 anni - qualsiasi persona riconosciuta come affetta, al
momento o in passato, da una dipendenza ai sensi
della legislazione nazionale - qualsiasi persona che non abbia ottenuto il primo
impiego retribuito regolarmente da quando è stata
sottoposta a una pena detentiva o a un'altra
sanzione penale - qualsiasi donna di un'area geografica al livello
NUTS II nella quale il tasso medio di
disoccupazione superi il 100 della media
comunitaria da almeno due anni civili e nella
quale la disoccupazione femminile abbia superato
il 150 del tasso di disoccupazione maschile
dell'area considerata per almeno due dei tre anni
civili precedenti - da considerare anche
- Lavoratore disabile (lett. g)
ART. 2, lett.f, Regolamento CE n. 2204/2002 su
aiuti di Stato a favore dell'occupazione
34Il principio di non - discriminazione
- Il principio di non-discriminazione è volto a
garantire la parità di trattamento tra le
persone, quali che siano la nazionalità , il
sesso, la razza o l'origine etnica, la religione
o le credenze, un handicap, l'età o
l'orientamento sessuale. - Il divieto di qualsiasi discriminazione a causa
della nazionalità è enunciato dall'articolo 12
(ex articolo 6) del trattato che istituisce la
Comunità europea. Con il trattato di Amsterdam è
stato introdotto un nuovo articolo 13 al duplice
fine di rafforzare la garanzia di non
discriminazione prevista dai trattati e di
estenderla agli altri casi summenzionati.
35Eurobarometro 263 Discriminazione nellUnione
europeaAppartenenza a categorie/gruppi
Special EUROBAROMETER 263 Discrimination in the
European Union 2007 Rilev. 2006
36Eurobarometro 263 Discriminazione nellUnione
europeaAppartenenza a categorie/gruppi e
facilità di accesso a opportunità di lavoro /
formazione
Special EUROBAROMETER 263 Discrimination in the
European Union 2007 Rilev. 2006
37Eurobarometro 263 Discriminazione nellUnione
europeaCondizioni di svantaggio tra candidati al
lavoro in unazienda
Special EUROBAROMETER 263 Discrimination in the
European Union 2007 Rilev. 2006
38Eurobarometro 263 Discriminazione nellUnione
europeaOpinione sulla discriminazione più
diffusa nel proprio paese
Special EUROBAROMETER 263 Discrimination in the
European Union 2007 Rilev. 2006
39Le persone con disabilitÃ
- Tra piani dazione europei e politiche nazionali
40AZIONI SOCIALI PER GRUPPI DESTINATARI
DISABILITÀ E INVECCHIAMENTO
- L'handicap costituisce una realtà dai molteplici
aspetti. A seconda dei casi, esso può colpire gli
individui durante tutta la loro esistenza ovvero
modificare la parte terminale della loro vita.
In generale, gli individui non sono tutti uguali
di fronte all'handicap e all'invecchiamento, in
termini di condizioni di vita e di lavoro. A
livello europeo, le istituzioni contribuiscono
alla realizzazione, da parte degli Stati membri,
di una società accessibile a tutti, migliorando
la cooperazione con questi ultimi e fra di loro,
nonché incoraggiando la raccolta, lo scambio e
l'elaborazione di dati comparabili, di
statistiche e di buone procedure da seguire.
41Pari opportunità per le persone con disabilitÃ
un piano d'azione europeo (2004-2010)
- Obiettivi
- completare l'attuazione della direttiva sulla
parità di trattamento in tema di occupazione e di
condizioni di lavoro - rafforzare l'integrazione delle questioni legate
alla disabilità nelle pertinenti politiche
comunitarie - migliorare l'accessibilità per tutti.
42La situazione dei disabili nellUnione europea
un piano d'azione europeo (2008 - 2009)
- Accessibilità come obiettivo prioritario. In
particolare - La disponibilità di beni, servizi e
infrastrutture accessibili e l'eliminazione di
ostacoli all'istruzione e al mercato del lavoro
sono indispensabili per consentire ai disabili in
una società che invecchia di partecipare, in
forma non discriminatoria e inclusiva, ai
molteplici aspetti della vita quotidiana.
L'accessibilità , che è anche nodo focale della
Convenzione delle Nazioni Unite, consente di
fornire una risposta integrata alle esigenze
eterogenee di uomini e donne con disabilitÃ
43La situazione dei disabili nellUnione europea
un piano d'azione europeo (2008 - 2009)
- Accessibilità al mercato del lavoro
- Adottare strategie che associno programmi di
occupazione flessibili, occupazione assistita,
inclusione attiva e misure positive, in un quadro
che completi la legislazione europea vigente in
materia di lotta contro la discriminazione. - Assumere come punto di riferimento lapproccio
della flessisicurezza per consentire alle persone
disabili di trovare e conservare più facilmente
un impiego - Sfruttare il potenziale delloccupazione
assistita (assistenza personale e adattamento del
luogo di lavoro) per linserimento nel mercato
del lavoro aperto. A riguardo di importanza
centrale viene considerata la collaborazione fra
servizi pubblici per limpiego e datori di lavoro
nella pianificazione di programmi di formazione e
di reinserimento professionale
44Le persone disabili in Europa (15 64 anni)
Persone tra i 16 e i 64 anni per grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso Paese Persone tra i 16 e i 64 anni per grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso Paese Persone tra i 16 e i 64 anni per grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso Paese Persone tra i 16 e i 64 anni per grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso Paese Persone tra i 16 e i 64 anni per grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso Paese
 Disabilità grave Disabilità moderata Nessuna disabilità Totale
Belgio 4,6 8,3 87,1 100,0
Danimarca 4,7 12,7 82,6 100,0
Germania 4,6 12,7 82,7 100,0
Spagna 3,3 4,9 91,8 100,0
Grecia 3,3 6,6 90,1 100,0
Francia 6,0 9,3 84,7 100,0
Irlanda 2,5 8,4 89,1 100,0
Italia 2,3 5,5 92,2 100,0
Lussemburgo 4,3 12,1 83,5 100,0
Olanda 5,8 12,7 81,5 100,0
Austria 3,2 9,3 87,5 100,0
Portogallo 7,5 10,9 81,6 100,0
Finlandia 6,2 16,7 77,1 100,0
Inghilterra 5,7 13,2 81,2 100,0
EU-14 4,5 10,0 85,5 100,0
Fonte European Community Household Panel - 1996
45Occupati disabili in Europa (14 paesi)
Occupati tra i 16 e i 64 anni per sesso e grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso grado di disabilità , dello stesso sesso e dello stesso Paese. Occupati tra i 16 e i 64 anni per sesso e grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso grado di disabilità , dello stesso sesso e dello stesso Paese. Occupati tra i 16 e i 64 anni per sesso e grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso grado di disabilità , dello stesso sesso e dello stesso Paese. Occupati tra i 16 e i 64 anni per sesso e grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso grado di disabilità , dello stesso sesso e dello stesso Paese. Occupati tra i 16 e i 64 anni per sesso e grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso grado di disabilità , dello stesso sesso e dello stesso Paese. Occupati tra i 16 e i 64 anni per sesso e grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso grado di disabilità , dello stesso sesso e dello stesso Paese. Occupati tra i 16 e i 64 anni per sesso e grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso grado di disabilità , dello stesso sesso e dello stesso Paese. Occupati tra i 16 e i 64 anni per sesso e grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso grado di disabilità , dello stesso sesso e dello stesso Paese. Occupati tra i 16 e i 64 anni per sesso e grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso grado di disabilità , dello stesso sesso e dello stesso Paese. Occupati tra i 16 e i 64 anni per sesso e grado disabilità in 14 Paesi dell'Unione Europea. Percentuale per 100 persone dello stesso grado di disabilità , dello stesso sesso e dello stesso Paese.
 Maschi Maschi Maschi Femmine Femmine Femmine Maschi e Femmine Maschi e Femmine Maschi e Femmine
 Disabilità grave Disabilità moderata Nessuna disabilità Disabilità grave Disabilità moderata Nessuna disabilità Disabilità grave Disabilità moderata Nessuna disabilitÃ
Belgio 20,4 54,2 69,2 15,9 22,6 44,5 18,3 36,9 56,3
Danimarca 15,0 62,3 81,7 19,2 45,0 70,5 17,1 52,0 76,3
Germania 30,3 67,3 81,4 21,5 41,4 57,7 26,4 53,8 69,3
Spagna 15,9 54,2 77,6 17,5 23,8 39,2 16,7 36,3 57,8
Grecia 16,6 40,2 66,6 9,0 18,9 32,7 13,1 28,7 49,5
Francia 45,4 59,0 73,2 28,5 43,1 55,1 36,8 50,5 64,0
Irlanda 15,2 38,7 72,2 11,8 16,6 42,4 13,7 27,1 57,2
Italia 18,8 40,5 65,4 12,2 19,4 33,0 15,3 29,6 49,0
Lussemburgo 35,6 49,5 78,6 20,8 29,5 46,4 28,7 40,2 62,4
Olanda 36,0 57,1 78,8 19,5 33,8 45,5 26,1 44,0 62,4
Austria 31,9 54,5 81,5 25,3 41,7 58,1 28,4 48,6 69,6
Portogallo 34,7 64,1 80,0 27,7 44,3 59,0 30,7 52,9 69,2
Finlandia 23,0 50,8 65,5 19,9 49,1 56,6 21,6 49,8 61,1
Inghilterra 16,6 57,7 84,3 18,2 39,1 60,7 17,4 46,6 71,6
EU-14 27,9 57,6 75,1 20,5 36,7 49,3 24,3 46,2 61,9
Fonte European Community Household Panel - 1996
46Lo scenario italiano ed europeo
46
- La strategia di Lisbona per la piena occupazione
- La nuova classificazione ICF dellOMS
- I diritti di non discriminazione e linclusione
sociale 2007 - Anno europeo della parità di
opportunità per tutti - La società dellinformazione
- Il titolo V e il decentramento
- La L. quadro 104/92 e la L. 68/99
- Lart.14 del d. lgs 276/03 la L. 247/07
- I servizi territoriali a geometrie variabili
- I mercati del lavoro locali
- Il processo di integrazione dei sistemi
47Le persone disabili in Italia
- in Italia le persone con disabilità sonoÂ
2milioni 600mila, pari al 4,8 circa della
popolazione di 6 anni e più che vive in
famiglia. Considerando anche le 190.134 persone
residenti nei presidi socio-sanitari si giunge ad
una stima complessiva di poco meno di 2 milioni
800mila persone con disabilità . - Fonte ISTAT Indagine sulla Condizioni di salute
e il ricorso ai servizi sanitari 2004-2005
48Le persone disabili in Italia (stima)
49La Legge 12 marzo 1999, n.68 Norme per il
diritto al lavoro dei disabili
- Il Collocamento mirato (art.2 L.68/99)
- quella serie di strumenti tecnici e di supporto
che permettono di valutare adeguatamente le
persone con disabilità nelle loro capacitÃ
lavorative e di inserirle nel posto adatto,
attraverso analisi di posti di lavoro, forme di
sostegno, azioni positive e soluzioni dei
problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti
e le relazioni interpersonali sui luoghi
quotidiani di lavoro e di relazione
50Popolazione in età attiva e quota di occupati in
Italia, classificati per area geografica.
Dettaglio su persone disabili. Anno 2006 (val. )
Fonte Isfol Indagine Plus 2008
51Persone occupate in Italia classificate per
canale di accesso all'attuale lavoro, con
dettaglio su persone disabili. Anno 2006 (val. )
Fonte Isfol Indagine Plus 2008
52Persone disabili iscritte in Italia agli elenchi
unici provinciali del collocamento obbligatorio
(art. 8) al 31 dicembre, per area geografica.
Anni 2006 - 2007. (v. ass.)
Fonte Ministero del Lavoro, della Salute e delle
Politiche Sociali. Elaborazioni Isfol. 2008
53Quota di riserva e posti scoperti al 31 dicembre
nelle imprese private soggette ad obbligo di
assunzione di soggetti con disabilità .
Classificazione per classe dimensionale delle
imprese. Anni 2006-2007 (V. ass.)
Fonte Ministero del Lavoro, della Salute e delle
Politiche Sociali. Elaborazioni Isfol. 2008
54Avviamenti lavorativi persone disabili.
Ripartizione per area geografica. Anni 2004
2007 (V. ass.)
Fonte Ministero del Lavoro, della Salute e delle
Politiche Sociali. Elaborazioni Isfol. 2008
55Assunzioni persone disabili durante l'anno 2007,
per tipologia contrattuale di inserimento. Per
area geografica (V. ass.)
Fonte Ministero del Lavoro, della Salute e delle
Politiche Sociali. Elaborazioni Isfol. 2008
56Le criticità delle politiche di integrazione
lavorativa delle persone disabili in Italia
56
- Applicazione della normativa sul collocamento
mirato disomogenea (per territorio e per settore) - I nuovi dispositivi introdotti dalla L.247/07
- Tendenza allelusione della legge
- Discriminazioni nellingresso nel mdl e sul posto
di lavoro - Reti interistituzionali scarse
- Demotivazione personale delle persone in cerca di
occupazione - Mancanza di standard di prestazioni nazionali e
di servizi informativi condivisi - Altro