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La letteratura sulla gentrification: stato dell

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La letteratura sulla gentrification: stato dell arte e prospettive di ricerca Luca Gaeta Politecnico di Milano - Diap XXVII Conferenza italiana di scienze regionali ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: La letteratura sulla gentrification: stato dell


1
La letteratura sulla gentrification stato
dellarte e prospettive di ricerca
  • Luca Gaeta
  • Politecnico di Milano - Diap

XXVII Conferenza italiana di scienze regionali,
Pisa, 12-14 ottobre 2006
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Cosa
  • Il paper propone una rassegna aggiornata della
    letteratura dedicata ai processi di
    gentrification, individuandone i principali temi,
    gli autori, gli approcci disciplinari, le
    metodologie di ricerca.
  • Come
  • Attraverso quattro percorsi che tagliano la
    letteratura seguendo
  • una prospettiva cronologica
  • una prospettiva eziologica
  • una prospettiva metodologica
  • una prospettiva di policy

XXVII Conferenza italiana di scienze regionali,
Pisa, 12-14 ottobre 2006
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1. LA PROSPETTIVA CRONOLOGICA/1
  • Allo scopo di ordinare gli sviluppi del dibattito
    sulla gentrification ho utilizzato la descrizione
    originaria e ormai classica di Ruth Glass (1964)
    come pietra di paragone.
  • One by one, many of the working class quarters
    of London have been invaded by the middle classes
    upper and lower. Shabby, modest mews and
    cottages two rooms up and two down have been
    taken over, when their leases have expired, and
    have become elegant, expensive residences.
    Once this process of gentrification starts in a
    district, it goes on rapidly until all or most of
    the original working class occupiers are
    displaced, and the whole social character of the
    district is changed.

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1. LA PROSPETTIVA CRONOLOGICA/2
  • Il processo compendia almeno tre diversi punti di
    vista
  • (i) geografico
  • (ii) sociale
  • (iii) edilizio
  • Questo è un tratto permanente, che segna dal
    principio la prospettiva multidisciplinare degli
    studi sulla gentrification.
  • I caratteri salienti del processo per ciascun
    punto di vista sono
  • Grande area metropolitana, dimensione di
    quartiere, inner city
  • Working class, middle class, displacement
  • Recupero di vecchie abitazioni, valorizzazione
    immobiliare
  • La descrizione suggerisce un processo non
    organizzato, ovvero una pluralità di iniziative
    individuali non coordinate.

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1. LA PROSPETTIVA CRONOLOGICA/3
Al termine degli anni 70 autori statunitensi,
geografi e planners, enfatizzano il ruolo
intenzionale che agenzie pubbliche e developers
svolgono nei processi di gentrification (Smith
1979a, Gale 1979, Sumka 1979). Nel corso degli
anni 80 si sviluppa una vera e propria
gentrification literature. Fenomeni di
gentrification sono riconosciuti e studiati in
città di medie dimensioni (Harrison 1983, Clark
1988). Si fanno strada tentativi di
stratificazione della middle class. Artisti,
studenti universitari, lavoratori intellettuali e
yuppies vengono associati più strettamente alla
gentrification (Zukin 1982, Ley 1986). Il
tentativo di precisare quali soggetti sono
esclusi dai quartieri gentrificati conduce oltre
i confini della working class, segnalando la
vulnerabilità di anziani, disoccupati, malati
mentali, immigrati.
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1. LA PROSPETTIVA CRONOLOGICA/4
Dopo la crisi immobiliare dei primi anni 90 si
afferma il parere che la geografia del processo
stia allargandosi. Quartieri distanti dal centro
sono investiti dalla nuova ondata di
gentrification. Nei quartieri esterni qualità
inferiore degli edifici e presenza di aree
dismesse richiedono interventi di demolizione e
ricostruzione perché la gentrification possa
prendere piede. Lammodernamento di edifici
esistenti non è più la modalità tipica del
processo. Persino il dogma del displacement
vacilla. Si discute della gentrifi-cation di aree
dismesse. Alcuni sostengono che il ricambio
sociale nei quartieri gentrificati è dovuto a
dinamiche di abbandono spon-taneo più che di vera
e propria espulsione (Freeman, Braconi 2004).
Oggi la descrizione di Ruth Glass può
applicarsi a un gruppo ristretto delle
trasformazioni che vanno sotto il nome di
gentrification. Lunico tratto che permane
inalterato è la dimensione di quartiere.
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2. LA PROSPETTIVA EZIOLOGICA/1
Un dibattito acceso e per certi versi ideologico
ha visto opporsi, da un lato, coloro che
ritengono cruciale limpulso dei fattori legati
allofferta immobiliare, dallaltro coloro che
accentuano il ruolo dei fattori legati alla
domanda di spazio dei gentrifiers. Gli autori
schierati sul primo fronte prediligono
spiegazioni fondate sulla razionalità economica
degli attori, sulle dinamiche conflittuali del
sistema di produzione urbano e sul ciclo degli
investimenti immobiliari. Gli autori del
secondo fronte ritengono che stili di vita e
forme di consumo della classe media, messi in
rapporto allo spazio urbano, spieghino il ritorno
della domanda residenziale verso le inner cities.
Dopo molte polemiche si è raggiunto un
reciproco riconoscimento tra le opposte
posizioni, fondato sulla nozione di un fenomeno
complesso e pertanto suscettibile di
spiegazioni plurime, complementari e non
riducibili (Clark 1994).
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2. LA PROSPETTIVA EZIOLOGICA/2
La rent gap theory (Smith 1979) ha egemonizzato
le spiegazioni fondate sullofferta immobiliare.
La teoria muove dalla distinzione concettuale tra
capitalized ground rent e potential ground rent.
Nei quartieri segnati da degrado edilizio il
divario tra valore attuale e potenziale (rent
gap) raggiunge nel tempo una soglia critica che
rende remunerativi interventi più o meno estesi
di riqualificazione da parte di piccoli
proprietari e developers. A distanza di dieci
anni dalla sua formulazione, la rent gap theory è
stata sottoposta a verifica empirica da parte di
Clark (1988) e Badcock (1989) rispettivamente a
Malmö e Adelaide. Le critiche più affilate sono
giunte da Bourassa (1990, 1993) il quale sostiene
che la forma economicamente rilevante della
rendita fondiaria non dipende dalluso del suolo
attuale, ma sempre e soltanto dallhighest and
best use.
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2. LA PROSPETTIVA EZIOLOGICA/3
Nel campo delle spiegazioni che insistono sul
ruolo della domanda non vi è una teoria
egemone. Nella misura in cui la gentrification
viene vista come un processo a mano invisibile,
la ricerca si concentra sui fattori che motivano
le scelte individuali. Ma nella misura in cui gli
attori del processo sono individui riconducibili
a un comune gruppo sociale, la ricerca si applica
ai tratti distintivi del gruppo. Alcuni autori
preferiscono parlare di new middle class (Ley
1994) anche se, occorre notare, the insistence
that gentrifiers either represent, or that
gentrification helps to constitute, some new
class, in fact denies agency to gentrifiers
(Redfern 2003).
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2. LA PROSPETTIVA EZIOLOGICA/3
  • I fattori che spiegano la formazione della nuova
    classe media si possono ordinare partendo da
    quelli di carattere più generale
  • Un fattore potente è indicato nella transizione
    post-industriale delleconomia e nei mutamenti
    della struttura occupazionale.
  • Altrettanto diffuso è il richiamo a fattori
    demografici (maturazione dei baby boomers,
    denatalità, dilazione delle scelte matrimoniali,
    aumento delle famiglie atipiche).
  • Più recentemente si sono imposti fattori legati
    alla globalizzazione, sia come egemonia mondiale
    di alcuni stili del consumo sia come livellamento
    delle differenze culturali.
  • Fattori più contingenti danno conto della
    tendenza a risiedere in aree centrali (crescita
    del tempo libero, prossimità al luogo di lavoro,
    relazioni sociali intense, minore domanda di
    spazio).


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3. LA PROSPETTIVA METODOLOGICA/1
  • Non esiste un metodo standard per rilevare i
    processi di gentrification. Lo stesso pluralismo
    radicale delle spiegazioni induce selezioni e
    ordinamenti divergenti delle informazioni
    significative.
  • Hanno un peso rilevante le fonti statistiche e,
    in primo luogo, il censimento della popolazione
    con un duplice obiettivo
  • individuazione dei quartieri gentrificati in una
    o più città (Meligrana, Skaburskis 2005)
  • tipizzazione dei soggetti coinvolti nella
    gentrification, (Atkinson 2000 Newman, Wyly
    2006).
  • Per indagare le motivazioni dei soggetti
    coinvolti nella gentrification sono utilizzati
    questionari indirizzati a un campione di
    residenti. Il tipo di informazioni richieste e la
    dimensione del campione variano molto.
  • Lutilizzo di questionari non si applica ai
    displaced che, una volta abbandonato il
    quartiere, sono difficilmente rintracciabili.


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3. LA PROSPETTIVA METODOLOGICA/2
  • Lutilizzo di interviste semi-strutturate rivolte
    a key informants è importante nella selezione
    delle aree di studio e nella verifica delle
    selezioni effettuate per mezzo di indagini
    statistiche.
  • Il contributo informativo degli attivisti di
    quartiere è essenziale per la stima dei fenomeni
    di espulsione e per entrare in contatto con i
    displaced.
  • Lintervista semi-strutturata è un tassello
    importante nella conduzione degli studi di caso
    che si incontrano con frequenza nella letteratura
    recente, più sensibile al radicamento locale dei
    processi di gentrification.
  • Lassociazione tra gentrification e housing
    improvement ha spinto a interrogare archivi
    dellattività edilizia e rapporti sul mercato
    immobiliare
  • dati sui pagamenti in arretrato della property
    tax (Smith, DeFilippis 1999)
  • dati sulla demolizione, alterazione e nuova
    costruzione di edifici
  • dati su valori e canoni di locazione delle
    abitazioni
  • dati sulla conversione di alloggi dallaffitto
    alla proprietà (Millard-Ball 2000)
  • dati sulla compravendita di alloggi usati
    (Figueroa 1995)


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4. LA PROSPETTIVA DI POLICY/1
  • Dal punto di vista delle politiche si distinguono
    almeno tre livelli di analisi che riguardano
  • il giudizio sulle responsabilità pubbliche
    nellinnesco del processo
  • il giudizio sugli esiti sociali e spaziali
  • le possibili modalità di intervento nei
    processi in atto
  • Smith e Hackworth (2001) hanno rilevato tre
    ondate successive di gentrification con diversi
    livelli di coinvolgimento pubblico.
  • 1968-1973 sporadica, sostenuta dai governi
    locali in funzione anticiclica
  • 1978-1988 espansiva, in condizioni di
    deregulation e conflitto sociale
  • 1994-2001 in ripresa, con copertura pubblica dei
    rischi.
  • I casi più evidenti di gentrification state-led
    sono quelli in cui obiettivi di ricambio sociale
    sono associati a interventi estesi di
    ristrutturazione urbana.
  • Ma ci sono casi di politiche che inducono effetti
    di gentrification pur avendo altri scopi (Vicario
    e Monje 2003).


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4. LA PROSPETTIVA DI POLICY/2
I giudizi sulla gentrification espressi dagli
studiosi dipendono in primo luogo dal senso che
questo particolare fenomeno acquista in relazione
al discorso sulla città in generale. Slater
(2004) ha qualificato revanscista ed
emancipatoria le due principali prospettive.
La prospettiva revanscista corrisponde al
proposito della borghesia di rien-trare nel pieno
possesso dello spazio urbano dopo un prolungato
ciclo di disinvestimento (Smith 1996b). La
prospettiva emancipatoria accentua lopposizione
della classe media allesasperato controllo
sociale della suburban life, una risposta al
modernismo, alla segregazione funzionale,
allanonimato (Caufield 1989). Secondo la
prospettiva praticata varia il giudizio
sullintervento pubblico, sullazione degli
interessi privati e sulle conseguenze del
ricambio sociale, come mostrano le
interpretazioni in termini di espulsione o di
sostituzione.

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4. LA PROSPETTIVA DI POLICY/3
Il ruolo delle politiche pubbliche nella
gentrification literature non è quasi mai
valutato in base alla capacità di perseguire
obiettivi di equità sociale. Gli effetti perversi
dellazione pubblica sono invece allordine del
giorno. La resistenza istituzionale contro i
processi di gentrification è un compito che ci si
attende dalla tenuta dei vincoli urbanistici e
dal controllo dei canoni. Ma la paralisi del
mercato non è una soluzione sostenibile nel lungo
periodo, né la condizione dei deboli migliora
ponendoli al riparo dalla gentrification. Al
carattere passivo della resistenza istituzionale
si associa quello attivo della mobilitazione
sociale dal basso senza che vi sia spazio, nel
dibattito attuale, per la costruzione di
politiche abitative in grado di mitigare gli
effetti negativi della gentrification e tutelare
in modo attivo i soggetti più esposti. Il tema
delle politiche di mitigazione, poco dibattuto,
richiede un maggiore contributo delle discipline
progettuali, affinché la gentrification non sia
agitata come feticcio, ma affrontata sul terreno
delle politiche con strumenti adeguati.

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