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Convertitori V/I e I/V

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Premessa Nell ambito delle tecniche di misura e nel condizionamento dei segnali provenienti da trasduttori spesso si rende il ricorso a segnali di corrente. – PowerPoint PPT presentation

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Title: Convertitori V/I e I/V


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Convertitori V/I e I/V
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Premessa
  • Nellambito delle tecniche di misura e nel
    condizionamento dei segnali provenienti da
    trasduttori spesso si rende il ricorso a segnali
    di corrente. Questo si ha perché in una
    trasmissione a lunga distanza il segnale di
    tensione può essere alterato da c.d.t. lungo il
    cavo di collegamento e a disturbi captati per
    induzione elettromagnetica.

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Collegamento a loop di corrente
  • Una soluzione per ridurre lentità del
    disturbo si può ottenere con una struttura detta
    a loop di corrente. In questa il segnale, per
    esempio, di un trasduttore, dopo esser stato
    eventualmente modificato in qualche sua
    caratteristica dal circuito di condizionamenti,
    viene convertito in una corrente proporzionale
    alla tensione originaria da un convertitore
    tensione/ corrente (convertitore V/I). In arrivo
    alla alla linea bifiliare il segnale viene
    riconvertito in tensione per mezzo di un
    convertitore che effettua loperazione inversa
    rispetto al precedente, cioè in convertitore
    corrente/tensione (convertitore I/V).
  • Collegamento a loop di corrente

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  • In questo modo si possono ottenere i seguenti
    vantaggi
  • Gli effetti resistivi (ed eventualmente reattivi)
    di tipo serie della linea di collegamento non
    producono effetti significativi.
  • Operando in corrente si opera con cariche
    (resistenza o impedenza di ingresso del
    convertitore I/V in arrivo) abbastanza piccoli e
    quindi i disturbi captabili lungo il percorso dal
    collegamento assumono scarsa rilevanza.
  • Il fatto che si effettuo un collegamento fi tipo
    bifilare permette di operare con una struttura di
    tipo differeniale che tende a eliminare la
    componente di modo comune del segnale e di tale
    natura è, in massima parte, il distrurbo.
  • Con segnali analogici il loop di corrrente opera
    con valori che variano tra 4 mA e 20 mA
    compreso.
  • La tecnica del loop di corrente si può
    sfruttare anche in campo digitale per aumentare
    limmunità dei disturbi. In questi casi si
    assegna il livello basso allassenza di corrente
    (con tolleranza di 2 mA) e il livello alto alla
    corrente di 20 mA.

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Convertitori V/I
  • Il modo più semplice per effettuare una
    conversione V/I è applicare la tensione ai capi
    di una resistenza gli inconvenienti di questo
    metodo sono che la conversione dipende dal valore
    dalla resistenza di carico e dalla non idealità
    della sorgente di tensione.
  • Un convertitore non deve risentire di questi
    problemi, ma deve essere interpretabile come un
    generatore ideale di corrente comandato in
    tensione.
  • Interpretazione idealizzata di un
    convertitore V/I

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Circuiti convertitori V/I
  • Esistono convertitori che dati una tensione
    la convertono in corrente e convertitori con
    offset di corrente in uscita.
  • Prima esamineremo i circuiti senza offset e
    dopo quella con offset.
  • Circuiti senza offset di corrente in uscita

Questi sono due semplici circuiti V/I che non
sono influenzati dal carico e che hanno un carico
RC con nessuno dei suoi terminali posto a
massainoltre sono bidirezionali. Nella figura a
sinistra la corrente I, tenendo presenti il
comportamento di un operazionale ideale, si può
ritenere pari a V/R1 e, come tale, proporzionale
a V ma indipendente da Rc la figura a destra
analogamente al caso precedente, presenta una I
pari a V/R1.
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  • I circuiti precedenti vengono poco
    utilizzati poiché il carico non ha nessun punto a
    massa. Nel seguente convertitore V/I il carico è
    collegato a massa.

In questo circuito si ha che
dove
e
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  • se si pone

si ha che
se si pone R5 0 ,ovvero si cortocircuita
e ponendo
si ha che
Da queste formule si nota che il valore della
corrente non dipende della resistenza di carico,
ma solamente dal valore della tensione di
ingresso.
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  • Circuito I/V con offset di corrente in uscita

Questo convertitore risulta unidirezionale,
ovvero può generare corrente solo con un verso di
percorrenza.
In questo circuito nellipotesi di porre
si ha che
, ovvero
essendo di solito
si può scrivere
Considerando le ipotesi valide negli operazionali
ideali e applicando Millman si ottiene che
Osservando la formula si nota che, la corrente I
varia linearmente con il valore di V applicato in
ingresso ed è possibile definire un offset di
corrente tramite VR. Questo circuito ha il
problema che la corrente non può superare il
valore massimo di
per mantenere il transistor in zona lineare
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Convertitori I/V
  • Il modo più semplice effettuare una
    conversione corrente tensione è applicare la
    corrente ad una resistenza. Questo metodo di
    conversione, però, presente degli inconvenienti
    la conversione dipende dal valore dalla
    resistenza di carico collegata in uscita al
    convertitore I/V e dalla non idealità della
    sorgente di corrente.
  • Un convertitore non deve risentire di questi
    inconvenienti, anzi, dovrebbe comportarsi come un
    generatore ideali di tensione comandato in
    corrente.
  • Interpretazione idealizzata di un
    convertitore I/V

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Circuiti convertitori I/V
  • Esistono convertitori I/V senza offset di
    tensione e convertitori I/V con offset di
    tensione.
  • Convertitori I/V senza offset di tensione
    (a) e con offset (b)

Il circuito di figura a) permette di realizzare
un convertitore in modo molto semplice
ricordando le proprietà degli operazionali
ideali,la corrente I in ingresso è uguale a
quella in R1 quindi si ha che
Il circuito di figura b) viene utilizzato quando
si richiede un offset di tensione in uscita
ricordando sempre le proprietà degli operazionali
ideali si ottiene
Ricordando il principio di massa virtuale
e
Sostituendo queste due relazioni a
si ottiene che
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Diapositive realizzate da De Gregorio Vincenzo
IV Dev 2 A.S. 2009/2010
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