Title: TRAUMI CRANICI
1TRAUMI CRANICI
- INCIDENZA
- negli USA principale causa di morte tra 1 e 44
anni - nel 75 dei decessi per cause traumatiche il TC
contribuisce in modo significativo - ogni anno 60.000 gravi traumi cranici giungono
ancora vivi in ospedale. - Altrettanti muoiono prima di ricevere cure
2I traumi cranici
- In Italia si calcolano circa 250 traumi
cranici/per 100.000 abitanti/anno, escludendo
quelli lievi, che cioè non si accompagnano a
perdita della coscienza, sia pure per pochi
attimi. - Il 67 è conseguente ad un incidente stradale.
Si ritiene che solo il 20 presenti turbe
persistenti della coscienza fino al coma,
espressi con un'alterazione del Glascow Coma
Score (G.C.S.). - La mortalità è di norma elevata, fino al 50 del
totale.
3I traumi cranici
- La metà dei decessi avviene prima che il paziente
raggiunga l'ospedale. - Il 30-40 dei traumi cranici è invece dovuto ad
incidenti di altra natura, in particolare
incidenti sul lavoro, domestici o sportivi. - Il danno cranico viene spesso svelato dalla
presenza di lesioni lacero contusive od
ecchimotiche craniche, ma non è sempre così. I
traumi più gravi si osservano nel contesto di un
politrauma, spesso con compromissione della
respirazione e della circolazione cerebrale per
calo della pressione arteriosa. Questi due
fattori, insieme all'età, sono le variabili che
più marcatamente incidono sul recupero dei
traumatizzati cranici in coma.
4- Prevenzione area di intervento più importante
- guida in stato di ebbrezza, casco, cinture di
sicurezza - curare subito lipocapnia, lipossia,
lipotensione - prestare le prime cure sul luogo dellincidente
- somministrare sol. ipertoniche, albumina, plasma
per ridurre o evitare ledema cerebrale
5I traumi cranici
- La sofferenza cerebrale viene rivelata da
sonnolenza inusitata e cefalea, specie se
accompagnate da vomito, insieme indicative di un
aumento della pressione endocranica. - L' anisocoria (una differenza del diametro
pupillare), indica un'erniazione cerebrale, ed è
un segno immediato di allarme. Talora si associa
a "paralisi" (emiparesi od emiplegia) degli arti
controlaterali.
6La diagnosi
- La valutazione clinica immediata tende a valutare
l'entità del trauma, distinguendo - I TRAUMI CRANICI LEGGERI di norma
asintomatici, ma possono accompagnarsi a - cefalea,
- vertigini soggettive,
- ferite cutanee,
- ma senza perdita della coscienza.
- Solo nel caso di una ferita aperta per traumi di
una certa energia vi è la necessità di una Rx del
cranio. I pazienti possono essere usualmente
dimessi ma in presenza di frattura cranica,
specie nei bambini, si richiede un breve periodo
di osservazione (24-48 ore).
7La diagnosi
- I TRAUMI CRANICI DI MEDIA GRAVITÀ si
accompagnano ad una perdita della coscienza
durante o subito dopo l'incidente. Per essi si
impone - un periodo di osservazione di almeno 24 ore
- una TC del cranio.
- una Rx del cranio nel sospetto di una frattura
cranica è necessaria. Allo stesso modo il
sospetto di un trauma cervicale rende necessario
lo studio radiografico del tratto cervicale. - La presenza di cefalea progressiva, epilessia
post-traumatica, amnesia o circostanze del trauma
poco chiare, traumi multipli, lesioni facciali
imponenti, depressione cranica, un'anamnesi
positiva per abuso di droghe o alcool, o minori
che hanno subito violenza richiede comunque un
periodo di osservazione ed una TC del cranio.
8La diagnosi
- I TRAUMI CRANICI SEVERI comportano
un'alterazione persistente della coscienza,
possono accompagnarsi a deficit neurologici
focali o a lesioni craniche penetranti. Di
particolare severità sono quelli con un G.C.S. di
lt7.
9Esame neurologico
- L'esame neurologico deve essere accurato. Il
Glasgow Coma Score consente una rapida e precisa
definizione delle condizioni cliniche. Si somma
la migliore risposta oculare, motoria, e verbale
(O.M.V.) 15 è il valore normale, 7 indica coma,
e 5 coma profondo. - Bisogna escludere subito una lesione focale.
L'indice più immediato è il diametro, e la
reattività pupillare e quindi la simmetria della
risposta motoria. L'anisocoria associata a
deficit motorio controlaterale alla midriasi
indica con certezza un aumento della pressione
distrettuale. L'effetto nefasto è sempre legato
alla compressione sul tronco cerebrale.
10TRAUMI CRANICI DIAGNOSI
- Esame iniziale
- lesioni della cute, affossamenti ossei ecc.
- Localizzazione della frattura
- fratture basilari ecchimosi dietro le orecchie
(segno di Battle), otorrea - fratture basilari anteriori ecchimosi
peri-orbitarie, ed emorragie sottocongiuntivali - fratture osso cribroso rinorrea
- fratture rocca petrosa otorragia
- Anamnesi
- valutare la durata del periodo di incoscienza
- la durata di un eventuale intervallo lucido più
è breve, più è grave la lesione
11Esame neurologico
- Le indagini radiologiche servono a definire la
sede e l'entità del danno. La Rx del cranio
conserva la sua importanza nel sospetto di una
frattura. Tipicamente la frattura si produce per
colpo diretto da corpo contundente, da caduta, o
da contatto agonistico. - Una TC del cranio urgente è indicata in caso di
alterazione della coscienza in concomitanza del
trauma, deficit neurologici focali o G.C.S. lt 15,
deterioramento progressivo, fratture depresse o
comminute - La Rx del rachide cervicale va sempre praticata
nei traumi gravi, in presenza di dolore cervicale
o di sintomi midollari e/o radicolari. Ovviamente
bisognerà valutare la richiesta di altri esami
radiografici in rapporto al quadro clinico (arti,
torace etc.). Infatti il 56-60 dei pazienti con
G.C.S. lt 7 presenta lesioni associate, il 25 di
tipo chirurgico.
12Lacerazioni cutanee
- La ferita cranica indica un danno focale che può
essere esteso verso l'encefalo. La ferita va
esplorata delicatamente col dito. Oltre la
pulizia e la sutura, può essere necessaria la
ricostruzione dello scalpo secondo lo schema. Nel
caso di lesioni ossee associate bisogna escludere
la presenza di gemizi liquorali, indice di un
danno meningeo, per il pericolo di infezioni
13CONTUSIONE CEREBRALE
- Le contusioni cerebrali rappresentano aree di
danno parenchimale suscettibili di emorragia e
edema. Si osservano più frequentemente a livello
frontale e temporale. A volte la lesione evolve
in un franco ematoma solo a distanza di ore o di
qualche giorno. - Il trattamento è in genere conservativo. Il
rischio di epilessia, calcolato intorno al 7 e
giustifica un trattamento profilattico con
Dintoina o Gardenale. Il ruolo dei cortisonici è
dubbio. - Sono chirurgiche solo le lesioni di diametro
maggiore ai 3 cm con marcato effetto massa,
specie in sede temporale, per il pericolo di
erniazione transtentoriale. La parte contusa
viene rimossa attraverso la craniotomia standard
fronto-temporale (Fig. 6, contusione cerebrale).
14Fratture del neurocranio
- La frattura può essere lineare, composta o
depressa con eventuale estensione alla base.
Nella valutazione iniziale bisogna considerare un
eventuale danno del parenchima cerebrale o delle
strutture vascolari e nervose che incrociano il
cranio in vari punti. - Frattura cranica lineare
- Le fratture lineari sono usualmente benigne e non
richiedono alcun trattamento. Se attraversano il
decorso dell'arteria meningea media o dei seni
venosi devono indurre il sospetto di un ematoma
epidurale per rottura del vaso.Maggiore cautela
si richiede negli adolescenti, in cui
lincidenza di complicazioni emorragiche è
maggiore. E' necessaria un' osservazione clinica
di almeno 24 ore1 (fig. 2, una frattura lineare
3, una frattura lineare complicata da ematoma
epidurale).
15Fratture del neurocranio
- Frattura cranica depressa
- Si presuppone l'infossamento di uno dei margini
ossei. Ciò si osserva spesso nelle fratture
composte, a mosaico. Circa la metà delle fratture
depresse sono a sede frontale. Se la parete
posteriore del seno frontale è lesionata e vi è
liquorrea per contemporanea lacerazione durale è
necessario un intervento riparativo precoce per
scongiurare contaminazioni settiche cerebrali.
16Fratture del neurocranio
- Le indicazioni al trattamento chirurgico sono
- 1) una depressione di almeno 8-10 mm o che
sopravanzi la teca interna del contorno cranico - 2) deficit neurologico da compressione del
parenchima sottostante - 3) lacerazione durale con perdita di liquor
- 4) frattura esposta per lacerazione del
sovrastante scalpo
17Frattura della base cranica
- Spesso rappresenta l'estensione di una frattura
della volta. Deve essere sospettata in presenza
di ecchimosi periorbitarie (occhi "raccoon"),
retro-auricolari (segno di Battle) o emotimpano
ed è certa in presenza di liquorrea (rinorrea o
otorrea). - I quadri più tipici interessano il pavimento
etmoidale, lo sfenoide e la rocca petrosa. Le
fratture etmoidali si associano ad anosmia,
quelle sfenoidali si sviluppano attraverso la
sella turcica e possono comportare alterazioni
endocrinologiche acute o tardive (diabete
insipido in particolare). L'interessamento dei
forami di uscita dei nervi cranici può indurre
deficit corrispondenti.
18Frattura della base cranica
- Il rilievo di emotimpano, otorrea o paralisi del
VII indica una frattura della rocca. Si
riconoscono 2 tipi longitudinale, per estensione
dalla squama del temporale, e trasversale, per
estensione dal basioccipite. Queste ultime sono
spesso immediatamente mortali e raramente
comportano otorrea. - Il coinvolgimento del VII è frequente (20 delle
fratture longitudinali e 50 di quelle
trasversali). Il deficit è immediato nel caso di
sezione traumatica, ma appare a distanza di ore o
giorni nel caso di compressione nel canale
facciale per rigonfiamento infiammatorio o per
ematoma nelle strutture contigue. Un deficit
incompleto o tardivo è in genere regressivo.
19Frattura della base cranica
- La diagnosi radiologica è difficile. La TC talora
evidenzia la frattura ma più spesso ne rileva i
segni indiretti, quali livello idro-aereo nei
seni sfenoidale, frontale o mastoideo. - Il trattamento è conservativo tranne in caso di
- deficit del VII tardivo e non regressivo, e
con segni elettrici di degenerazione assonale - liquorrea post-traumatica, oltre la 1
settimana - fratture esposte del seno frontale con
liquorrea - fistole carotido-cavernose.
- Quando sia indicato, l'intervento ricostruttivo
serve a riparare la breccia ossea, ricostruire la
continuita' anatomica e riparare il danno
estetico.
20LESIONE ASSONALE DIFFUSA
- Consegue ad uno scuotimento violento
dell'encefalo per effetto di forze inerziali. Si
associa a coma. Il danno è evidenziato da - alterazione della coscienza
- lesioni a carico del corpo calloso e del tronco,
specialmente evidenti alla Risonanza Magnetica. - L' EEG risulta alterato. La concomitante
vasoparalisi determina quasi sempre un aumento
della PE. Può associarsi a lesioni focali, spesso
da contraccolpo, secondo il vettore delle forze
coinvolte. I poli frontali e temporali possono
presentare aree contuse con la più rara presenza
di ematomi intraparenchimali. La chirurgia si
rende necessaria nel caso di ematomi o lesioni
lacero-contusive con effetto massa. Altrimenti è
indicato un trattamento più conservativo con
attento monitoraggio della PE oltre che dei
parametri vitali. La ventricolostomia
contribuisce significativamente al controllo
della PE.
21FERITE D'ARMA DA FUOCO
- Il danno cerebrale dipende dalla velocità del
proiettile e meno dalla massa. L energia
cinetica del proiettile si disperde in onde
d'urto tangenziali alla traiettoria, che se
superano la soglia di deformabilità della massa
cerebrale, ne provocano la frattura. I
proiettili militari sono ad alta velocità. - Il trattamento consiste nella toelette chirurgica
della lesione e nella rimozione dei frammenti
ossei dislocati per ridurre drasticamente il
pericolo di infezioni. L'incidenza di complicanze
infettive ed epilessia è superiore a quella
riscontrata per i traumi contusivi.
22Lesioni secondarie
- Ematoma extra-durale
- di origine arteriosa tra osso e dura madre
- Ematoma sotto-durale
- di origine venosa tra dura e aracnoide
Insorgono dopo un certo tempo dal trauma,
intervallo libero o lucido.E breve (qualche
ora) nellextra.Lungo, anche mesi nellintra.
23- Ematoma extra-durale
- lacerazione di un ramo dellart. Meningea media
per frattura nella reg parieto-temporale. - Disturbo dello stato di coscienza dopo qualche
ora rapida progressione verso il coma profondo. - (si differenzia dalla commozione per questa
caratteristica progresività) - anisocoria midriasi dal lato dellematoma per
paralisi delloculomotore - paralisi progressiva contro-laterale di uno o due
arti
24- Ematoma sotto-durale
- non necessaria una frattura, trauma anche banale
dimenticato dal paziente. - Intervallo anche di mesi
- rottura di una vena tributaria del seno venoso
longitudinale. - Lemorragia modesta si incista tra dura e
aracnoide. I GR si lisano e il liquido diviene
iperosmolare attirando liquidi e facendo
aumentare lematoma. - Diagnosi difficile se non si pensa al trauma
- paziente con progressivo decadimento psichico,
stato confusionale, smemorato, puerile spesso
cefalea
25SEQUELE TRAUMA CRANICO
- Numerose sono le sequele immediate e tardive del
trauma cranico. Prima di tutte per frequenza la - SINDROME POST-CONCUSSIONALE.
- Infatti un certo numero di pazienti continuerà a
lamentare cefalea, vertigini soggettive, lieve
alterazioni della memoria, ansietà, irritabilità,
difficoltà a concentrarsi senza evidenza di danno
strutturale alla TC. L'esame neurologico è
tipicamente negativo. Il sintomo più frequente è
la cefalea ed i più esposti sono i pazienti con
precedenti neurotici, o quelli con alterazioni
della memoria, ansietà ed affaticabilità durante
la degenza ospedaliera o con difficoltà
lavorative o legali dopo l'incidente. - EPILESSIA POST-TRAUMATICA PRECOCE
- Vi è una probabilità del 2,5 - 7 di
convulsioni nella settimana successiva
all'evento, che si ripresentano in 1/4 dei casi.
La terapia antiepilettica va mantenuta per almeno
un anno dall'ultimo episodio convulsivo 3.
26SEQUELE TRAUMA CRANICO
- EPILESSIA POST-TRAUMATICA TARDIVA
- Nel 7,1 dei pazienti le convulsioni si
manifesteranno solo dopo la prima settimana.
L'incidenza varia in accordo con la severità del
trauma ed il tipo di lesione. - ematoma intracerebrale o subdurale 50
- ferite penetranti da armi da guerra 33
- ematoma epidurale 10 fratture depresse
5 - 60 - I fattori che accentuano l'incidenza di
epilessia post-traumatica tardiva, sono - presenza di deficit focali,
- lacerazioni durali,
- amnesia post-traumatica di durata superiore alle
24 ore, - una manifestazione epilettica precoce,
- presenza di coma.
27SEQUELE TRAUMA CRANICO
- Complicanze vascolari
- Le conseguenze vascolari possono raggiungere una
frequenza del 4,2 . La diagnosi viene sospettata
per la comparsa tardiva di deficit (alcune o
parecchie ore) rispetto al trauma, in assenza di
lesioni parenchimali correlabili. - Il deposito di sangue sub-aracnoideo è
frequente, spesso in quantità minima e senza
vasospasmo. Nei rari casi di vasospasmo, in
genere tra la 5 e la 9a giornata, si richiede un
trattamento come per l' ESA post-aneurismatica.
Gli aneurismi intracranici di origine traumatica
sono rarissimi. Il trattamento va correlato al
tipo di lesione.
28- Infezioni
- Le infezioni conseguono a contaminazione della
ferita al momento del trauma. Meningiti, empiemi
sub-durali, e ascessi rappresentano complicanze
rare ma pericolose. La copertura antibiotica
dovrà essere basata su cefalosporine e
penicilline e con aggiunta di Cloramfenicolo in
caso di fistole liquorali. Quando sia disponibile
un esame colturale la terapia va modificata
adeguatamente. L'infezione può essere
iatrogena, da catetere ventricolare, o
post-chirurgica. - Ventricolite
- Spesso consegue all'uso di catetere
ventricolare. La diagnosi deriva dal rilievo di
torbidità del liquor, e, sulla base degli esami
di laboratorio, dal riscontro di un calo della
glicemia, un aumento del contenuto proteico, e la
presenza di polimorfonucleati nel liquor. Talora
si evidenziano cellule batteriche, nel qual caso
la colorazione di Gram orienterà la terapia fin
dal primo momento. . - Fistole post-traumatiche
29- Liquorrea
- Circa il 2 di tutti i traumi cranici presenta
liquorrea, ma l'incidenza di fratture della base
è del 7 8. La liquorrea si presenta per i 2/3
dei casi nelle prime 48 dall'evento, è di solito
unilaterale, con aerocele nel 20 dei casi 9,10.
Il segno fondamentale è una perdita di liquor
attraverso le vie aeree, rinorrea, o anche
attraverso l'orecchio esterno, otorrea. Lanosmia
è il sintomo più frequente (78) seguita a
distanza dalla cefalea (10). - Recede spontaneamente durante la prima settimana
nel 70 dei casi. La persistenza della fistola si
associa ad un rischio di infezione piuttosto alto
(25-57) 11,12. Solo nel 20 dei casi
l'infezione occorre in fase acuta 12.
30- La radiografia del cranio risulta raramente
positiva per la presenza di aria negli spazi
subaracnoidei. La TC è molto più sensibile per il
rilievo diretto della frattura, e più ancora per
i segni indiretti quali aria negli spazi
sub-aracnoidei e livello idro-aereo nelle
cisterne. Il tramite fistoloso si evidenzia con
la cisternografia per iniezione intratecale di
metrizamide (Iopamidolo R)7 seguita dalla
dimostrazione TC o iniezione di radioisotopi
(99Tc, 169Yb), seguita dalla rilievo della
traccia radioattiva. La RM non risulta decisiva. - Complicazioni varie
- L'incidenza di complicazioni respiratorie è
particolarmente elevata. I pazienti in coma hanno
una spiccata tendenza all'ipossia (65) per cui
la ventilazione deve essere mantenuta sempre
ottimale. Il bilancio elettrolitico può essere
alterato per perdita inappropriata di sodio
(S.I.A.D.H.) o diabete insipido. Alcuni pazienti
possono sviluppare complicanze emorragiche le cui
spie umorali sono la piastrinemia, il PT e PTT,
ed i livelli del fibrinogeno e suoi prodotti di
degradazione.
31Conclusioni
- Il ruolo dell'atto chirurgico risulta ancora
rilevante nella gestione del traumatizzato
cranico, ma è probabile che l'attuazione di nuove
misure di sicurezza (airbag, uso obbligatorio del
casco, uso di materiali ad assorbimento d'urto
con irrigidimento dell'abitacolo) possa provocare
la modificazione dell'incidenza relativa delle
varie lesioni. Per esempio l'uso diffuso del
motorino nelle nostre città è associato ad un
notevole aumento delle lesioni da contatto
(fratture-ematomi) mentre è prevedibile che l'uso
sempre più diffuso dell'airbag riduca
drasticamente il numero di lesioni encefaliche di
tipo chirurgico negli incidenti automobilistici.
D'altro canto è prevedibile che le ferite di
guerra siano sempre più devastanti e mortali.
Comunque il traumatizzato va gestito in un
contesto multidisciplinare con al centro il
neurochirurgo per la necessità di un
inquadramento diagnostico preciso e per
correzione del danno morfo-strutturale.
32Prognosi
- La prognosi dei traumatizzati cranici è
specialmente legata all'età ed al G.C.S. di
ingresso. Infatti il 90 dei soggetti con G.C.S.
di 7 avrà un buon recupero se di età inferiore ai
20 anni ma tale valore scende al 20 a 70 anni.
La prognosi migliora per punteggi G.C.S.
maggiori. - Anche altri fattori incidono sul recupero.
L'assenza di lesioni associate, le buone
condizioni emodinamiche, il controllo della PE,
l'assenza di lesioni focali, un adeguato livello
nutrizionale, il controllo delle infezioni, e la
riabilitazione migliorano le possibilità di
recupero. Una storia di alcolismo incide
negativamente. Per traumi di media gravità (GCS
gt7) i tempi di recupero sono in media di 11
settimane, ma il miglioramento di eventuali
deficit continua per qualche anno dall'evento.