Title: Diapositiva 1
1UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di
Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Medicina
e Chirurgia
TRAUMI CRANIOENCEFALICI
N. Platania
2TRAUMI CRANIOENCEFALICI Epidemiologia
- Incidenza 300 casi / 100.000 abitanti / anno
- Mortalità 24 casi / 100.000 abitanti / anno
- Rappresentano la prima causa di morte nella
fascia di età compresa tra 15 e 35 anni - Il 67 dei traumi cranici è secondario a
incidente del traffico - Solo il 5-15 dei traumi cranici richiede un
trattamento chirurgico
3TRAUMI CRANIOENCEFALICI Epidemiologia
- Nella fascia di età compresa tra 0 e 14 anni 1
soggetto su 10 riporta ogni anno un trauma
cranico che richiede osservazione ospedaliera - Il 55-60 dei soggetti con trauma cranico grave
presenta cointeressamento traumatico di almeno un
altro organo - Il 5 dei soggetti con trauma cranico grave
presenta concomitanti traumi vertebro-midollari
4TRAUMI CRANIOENCEFALICI Eziopatogenesi
Forze da impatto Forze inerziali
Sono le cause più comuni di lesione
cranio-encefalica Si generano come conseguenza di
un impatto del capo del paziente contro un
ostacolo fisso o per effetto di un corpo
contundente. Si associano quasi sempre a forze
inerziali
Si generano dopo brusche accelerazioni o
decelerazioni I repentini movimenti della massa
encefalica allinterno della teca cranica sono
causa di lesioni assonali diffuse che causano la
perdita di coscienza
5TRAUMI CRANIOENCEFALICI Fisiopatologia
- Le forze traumatiche oltre a determinare il
danno diretto a carico del parenchima encefalico
agiscono in maniera indiretta sulle strutture
macro e micro-vascolari intracraniche, inducendo
modificazioni morfofunzionali della barriera
ematoencefalica con insorgenza di edema
vasogenico perilesionale o diffuso - Il danno ischemico secondario, conseguente a
fenomeni di occlusione vascolare (arteriosa e
venosa) correlati alla insorgenza di ernie
cerebrali interne, induce edema citotossico con
ulteriore danno cellulare e parenchimale
6Ernie cerebrali interne e Strutture
vascolo-nervose
7TRAUMI CRANIOENCEFALICI Fisiopatologia
- Nel trauma cranioencefalico grave vi è una
progressiva alterazione dei meccanismi di
autoregolazione del flusso ematico cerebrale fino
alla perdita completa di tali meccanismi con
conseguente ulteriore danno da ipoperfusione - Tale cascata di eventi è correlata
allinstaurarsi ed alla progressione di una
condizione di ipertensione endocranica
8Traumi Cranio-encefalici
Spesso non valutabile immediatamente, si correla
alloutcome
DANNO CEREBRALE SECONDARIO
Superamento soglia ischemica flusso inferiore a
12 ml/100 gr/min
Vasodilatazione indotta dallacidosi
Riduzione Perfusione
IPOTENSIONE e ALTERAZIONE AUTOREGOLAZIONE FLUSSO
CEREBRALE
IPERTENSIONE ENDOCRANICA
IPOSSIA
Permettono linquadramento del paziente
MANIFESTAZIONI CLINICHE
9TRAUMI CRANIOENCEFALICI Complicanze extracraniche
- Aumento dei livelli di catecolamine circolanti
con conseguente -
- Ipertensione arteriosa
- Tachicardia
- Ipertermia
- Gravi tachiaritmie fino a IMA
10TRAUMI CRANIOENCEFALICI Complicanze extracraniche
- Manifestazioni polmonari
- Edema polmonare acuto neurogeno che insorge entro
pochi minuti dal trauma - Alterazioni delle funzioni di scambio a livello
alveolare, broncopolmoniti ab ingestis - Manifestazioni sistemiche
- Coagulazione intravasale diffusa (CID)
conseguente a liberazione nel circolo sistemico
di tromboplastina tissutale da parte del tessuto
cerebrale contuso
11TRAUMI CRANIOENCEFALICI Classificazione
- Fratture craniche
- Lesioni parenchimali postraumatiche focali
- Lesioni parenchimali postraumatiche diffuse
- Lesioni parenchimali secondarie (ischemia da
occlusione vascolare secondaria ad ernie
cerebrali interne o ipossia)
12TRAUMI CRANIOENCEFALICI Classificazione
Fratture craniche Lesioni focali
Lesioni diffuse
- Focolai contusivi
- (diretti e da contrac-
- colpo)
- Ematomi
- Extradurali
- Subdurali
- Intraparenchimali
- Lineari
- Avvallate
- Base cranica
- Danno assonale
- diffuso
- Lieve
- Moderato
- Severo
13 Traumi Cranio-encefalici Classificazione
La Glasgow Coma Scale ideata nel 1974 da Jennet e
Teasdale permette una valutazione quantitativa
delle caratteristiche di tre parametri clinici
apertura degli occhi, risposta motoria, risposta
verbale.
Sulla base dello Score ottenuto è possibile
individuare tre tipologie principali di trauma
14Traumi Cranio-encefalici Classificazione
Trauma cranico lieve Score GCS 14 o
15 Trauma cranico moderato Score GCS
9-13 Trauma cranico grave Score GCS 8 o
inferiore
Soggetti svegli, orientati nel tempo e nello
spazio (GCS 15) oppure confusi e disorientati (
GCS 14 ) che non presentano deficit neurologici
focali, trauma cranico aperto o crisi epilettiche
post-traumatiche. Rappresenta l80 di tutti i
traumi cranio-encefalici
Comprende sia pazienti con punteggio di 15 o 14
con deficit neurologici focali, trauma cranico
aperto e/o crisi epilettica post-traumatica che
soggetti con punteggio GCS compreso tra 9 e 13.
Rappresenta il 10 di tutti i traumi
cranio-encefalici
Soggetti in coma ( GCS uguale o inferiore a 8).
Rappresenta il 10 di tutti i traumi cranio-
encefalici
15Linee guida
CONSIDERAZIONI
STESURA
- Processo di formazione di linee guida specifiche
cominciato nel 1995 sotto l'egida della Società
Italiana di Neurochirurgia (SINch) e della
Società Italiana di Anestesia e terapia Intensiva
(SIAARTI). - E' stato formato un gruppo di 20 neurochirurghi e
20 neurorianimatori che ha generato delle
proposte che sono state discusse, votate e quindi
approvate.
- Strumento PRATICO in grado di ottimizzare i
singoli interventi e standardizzare lapproccio
al malato
- Problematiche MEDICO-LEGALI
- Approccio calibrato in base a situazioni
STRUTTURALI ed ORGANIZZATIVE specifiche del
nostro paese
16Linee guida traumi LIEVI
Individuare soggetti a rischio per lo sviluppo di
processi occupanti spazio per i quali sia
indicato il trattamento chirurgico prima che si
abbia il deterioramento clinico. 1-3
TARGET
- Storia del trauma
- Valutazione clinica
- Valutazione neuroradiologica
- Presenza di FATTORI DI RISCHIO per lo sviluppo
di processi occupanti spazio
METODOLOGIA
- Si possono individuare TRE CATEGORIE
- SOGGETTI ORIENTATI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO (
GCS15) - SOGGETTI CONFUSI E DISORIENTATI (GCS14)
- SOGGETTI CHE PRESENTANO FATTORI DI RISCHIO PER LO
SVILUPPO DI PROCESSI OCCUPANTI SPAZIO
17Soggetto orientato nel tempo e nello spazio
(GCS15)
- Verificare la presenza di
- Perdita di coscienza
- Amnesia
- Cefalea diffusa
- Vomito
GRUPPO 0
NO
Tenere il soggetto in osservazione per almeno 6
ore, dopo di che , in assenza di manifestazioni
cliniche , dimissioni con foglio distruzione.
Non occorre alcuna valutazione radiologica
18SI
GRUPPO 1
Osservazione clinica per 6 ore e VALUTAZIONE
RADIOLOGICA
TC Se immediatamente disponibile è lindagine di
prima istanza.
RX cranio Solo nel caso in cui la TC non sia
immediatamente disponibile.
LESIONI INTRACRANICHE ?
FRATTURE CRANICHE ?
SI --------VALUTAZIONE NEUROCHIRURGICA
SI --------- OBBLIGATORIA LA VALUTAZIONE TC
NO --------OSSERVAZIONE PER 6 ORE POI DIMISSIONI
NO --------- OSSERVAZIONE PER 24 ORE POI
DIMISSIONI
19Soggetto confuso e disorientato (GCS14)
- Verificare la presenza di
- Perdita di coscienza
- Amnesia
- Cefalea diffusa
- Vomito
SI o NO
GRUPPO 3
Osservazione clinica per 6 ore e VALUTAZIONE
RADIOLOGICA ESCLUSIVAMENTE CON TC
LESIONI INTRACRANICHE ?
SI---------VALUTAZIONE NEUROCHIRURGICA
NO------------- DIMISSIONI
20Se presenti FATTORI DI RISCHIO per lo sviluppo
di PROCESSI OCCUPANTI SPAZIO
- COAGULOPATIE/TRATTAMENTO CON ANTICOAGULANTI
- ALCOLISMO
- USO DI DROGHE
- EPILESSIA
- PREGRESSI INTERVENTI NEUROCHIRURGICI
- Pazienti ANZIANI o DISABILI
21Gruppo 0 e gruppo 1 Fattori di rischio
diventano
GRUPPO 2
OSSERVAZIONE CLINICA PER 24 ORE E VALUTAZIONE TC.
LESIONI INTRACRANICHE ?
SI --------VALUTAZIONE NEUROCHIRURGICA
NO--------DIMISSIONI DOPO PERIODO DI
OSSERVAZIONE, RIPETERE LA TC NEI PAZIENTI CON
ALT. COAGULAZIONE O TRATTATI CON ANTICOAGULANTI
22Gruppo 3 fattori di rischio
Per questo gruppo gli orientamenti in presenza di
fattori di rischio coincidono con quelli da
applicare in assenza degli stessi,
cioè Osservazione clinica per 6 ore e
VALUTAZIONE RADIOLOGICA ESCLUSIVAMENTE CON TC
LESIONI INTRACRANICHE ?
SI----------- VALUTAZIONE NEUROCHIRURGICA
NO----------- DIMISSIONE
23Linee guida traumi GRAVI
- PRIORITA ASSOLUTA alla STABILIZZAZIONE DELLE
FUNZIONI VITALI - Pronta individuazione e rimozione di PROCESSI
OCCUPANTI SPAZIO - Interventi mirati alla PREVENZIONE del DANNO
CEREBRALE SECONDARIO
TARGET
- STABILIZZAZIONE FUNZIONI VITALI
- DEFINIZIONI LESIONI E INQUADRAMENTO CLINICO
- MONITORAGGIO E TERAPIA ( MEDICA E/O CHIRURGICA )
METODOLOGIA
24STABILIZZAZIONE DELLE FUNZIONI VITALI
Stabilizzazione Cervicale
IMPEDIRE CHE EVENTUALI LESIONI A CARICO DELLA
COLONNA POSSANO DETERMINARE LESIONI MIDOLLARI
OBIETTIVI
POSIZIONAMENTO DI UN COLLARE CERVICALE
COME FARE
MOBILIZZAZIONE BRUSCA DEL COLLO
DA EVITARE
25 STABILIZZAZIONE DELLE FUNZIONI VITALI
Intubazione e Ventilazione
COME FARE
EVITARE
OBIETTIVI
Ü VALUTAZIONE DELLA PERVIETÀ DELLE VIE
AEREE Ü STAB. MANUALE COLONNA CERVICALE Ü
PRE-OSSIGENAZIONE DEL PAZIENTE Ü RIMOZIONE
PARTE FRONTALE DEL COLLARE Ü MANOVRA DI
SELLICK Ü INDUZIONE ANESTESIA Ü
LARINGOSCOPIA E INTUBAZIONE Ü VENTILAZIONE E
ASCOLTAZIONE Ü RIPOSIZIONAMENTO DEL COLLARE
- PREVENIRE LIPERCAPNIA la ventilazione deve
essere calibrata fino ad ottenere - PaO2 gt 90 mmHg
- SaO2 gt 97
- In questo modo la PaCO2 si attesta attorno a
valori ottimali di 35-40 mmHg
In questa fase è sconsigliabile iperventilare il
paziente per indurre ipocapnia poiché la
vasocostrizione che essa determina è in grado di
provocare una significativa riduzione della
pressione di perfusione cerebrale
26 STABILIZZAZIONE DELLE FUNZIONI VITALI
Interventi A Sostegno Del Circolo
MANTENERE LA PRESSIONE SISTOLICA AL DI SOPRA DI
110 mmHg
OBIETTIVI
- INDIVIDUARE E TAMPONARE EVENTUALI FERITE
- SOMM.SOLUZIONI ISOTONICHE ( SALINE, RINGER ) IV
COME FARE
- SOLUZIONI IPOTONICHE
- ANTI-IPERTENSIVI
- DIURETICI OSMOTICI
DA EVITARE
27TRAUMI CRANIOENCEFALICI Diagnosi clinica
- Deve essere rapida
- Deve consentire di formulare il sospetto di
lesioni intracraniche che richiedano trattamento
medico-chirurgico urgente (stabilire le priorità) - Deve guidare la scelta di un corretto iter
diagnostico strumentale successivo - Deve valutare la eventuale evolutività del quadro
clinico del paziente
28INQUADRAMENTO CLINICO Valutazione Neurologica
- PRECOCE serve a classificare la gravità del
trauma - Al momento del RICOVERO
- OGNI ORA ( infermieri) e OGNI 4 ORE ( medici)
- Ogni volta che si sospetti un DETERIORAMENTO
neurologico - Se il paziente è SEDATO provvedere ad aprire una
finestra farmacologia ogni 8 ore per potere
effettuare la valutazione. Vanno usati farmaci
con rapido metabolismo ( vedi più avanti) in
modo tale da poter valutare già 15-20 minuti dopo
la durata dellemivita.
29TRAUMI CRANIOENCEFALICI Ematoma extradurale
- Ha unincidenza dell1 in tutti i traumi cranici
osservati in ambiente ospedaliero - Sotto il profilo clinico è spesso presente
perdita di coscienza postraumatica immediata,
seguita da intervallo lucido e successivo
progressivo ottundimento del sensorio, anisocoria
con pupilla midriatica ipsilaterale ed emiparesi
controlaterale - Nell 85 dei casi lemorragia è determinata
dalla raottura dellarteria meningea media più
raramente origina da rottura di un seno venoso
encefalico
30TRAUMI CRANIOENCEFALICI Ematoma extradurale
- Si evidenzia alla TAC classicamente con
unimmagine iperdensa a lente biconvessa
adiacente alla teca cranica - Vi è indicazione al trattamento chirurgico per
gli ematomi sintomatici e nei soggetti
asintomatici se lo spessore misurato alla TAC è
gt 1 cm ed il volume superiore a 30 cm3 - Mortalità globale del 20-50
- Nei casi con diagnosi e trattamento precoce
mortalità del 10
31Quadro TAC di ematoma extradurale acuto. La
evolutività morfologica nel tempo si correla a
evolutività clinica e consente di comprendere i
meccanismi del determinismo delipertensione
endocranica
32Preparato autoptico di ematoma extradurale
intracranico Lang J.
Steps principali di un intervento chirurgico di
evacuazione di un ematoma extradurale
33TRAUMI CRANIOENCEFALICI Ematoma subdurale acuto
- Ha unincidenza del 2 tra tutti i traumi cranici
osservati in ambiente ospedaliero - Clinicamente si correla a quadri di grave o
gravissima sofferenza neurologica conseguenti
allinstaurarsi in un intervallo di tempo
estremamente breve di un ipertensione endocranica
marcata - Lemorragia è secondaria a rottura di vasi venosi
o arteriosi corticali conseguente alla azione di
forze inerziali, o a accumulo nello spazio
subdurale di sangue proveniente da un focolaio
contusivo adiacente
34TRAUMI CRANIOENCEFALICI Ematoma subdurale acuto
- Si evidenzia alla TAC con unimmagine iperdensa a
falce, con concavità rivolta verso la superficie
corticale encefalica - Vi è indicazione al trattamento chirurgico in
emergenza negli ematomi sintomatici con uno
spessore misurato alla TAC gt 1 cm (gt 0,5 cm in
età pediatrica), o midline shift gt 5 mm - Mortalità globale del 40-70
- Nei casi diagnosticati e trattati chirurgicamente
entro 4 ore dallevento traumatico la mortalità
scende al 30
35TRAUMI CRANIOENCEFALICI Ematoma subdurale acuto
- La mortalità è massima negli ematomi conseguenti
ad incidenti motociclistici, con un valore
prossimo al 100 nei soggetti senza casco e pari
al 30 nei pazienti che utilizzavano il casco - Loutcome peggiore si rileva nei pazienti in età
avanzata (gt 65 anni)
36Quadri TAC in sequenza pre e postoperatoria di
ematoma subdurale acuto
37Preparato autoptico di ematoma sub durale acuto
Lang J.
Steps principali intervento chirurgico
di evacuazione di ematoma subdurale
38TRAUMI CRANIOENCEFALICI Fratture craniche
- Sono la conseguenza primaria dellazione di forze
da impatto particolarmente intense sulla teca
cranica - Sono associate nel 30-40 dei casi a presenza di
concomitanti lesioni durali e parenchimali - Quando presenti in un trauma cranico aperto
comportano rischio settico meningoencefalitico - Insidiose le fratture della base cranica che
possono determinare complicanze tardive di
difficile diagnosi quali rino ed otoliquorrea
39TRAUMI CRANIOENCEFALICI Fratture craniche
- Vi è indicazione a trattamento chirurgico in
presenza di frattura avvallata con depressione gt
1 cm - Presenza di concomitante lesione parenchimale
sottostante causa di deficit neurologici - Traumi cranici aperti per il rischio settico, o
nei casi in cui è presente liquorrea
40Riduzione frattura avvallata e duroplastica
Frattura cranica avvallata e con- comitante
ematoma subdurale
41TRAUMI CRANIOENCEFALICI Focolai contusivi
encefalici
- Sono la conseguenza primaria dellazione di forze
inerziali sul sistema cranio-encefalico - Si distinguono in focolai contusi diretti e da
contraccolpo - Il danno parenchimale diretto conseguente alla
necrosi emorragica del tessuto nervoso è
aggravato dalledema perilesionale secondario - Vi è indicazione al trattamento chirurgico in
presenza di effetto massa con dislocazione delle
strutture encefaliche adiacenti e in presenza di
evolutività clinica e neuroradiologica
42Preparato autoptico di focolaio con- tusivo
encefalico frontale basale
Correlato morfologico TC
43Paziente C.B. a. 29
Esordio acuto il 09\01\97 GCS 10\15. Rapido
deterioramento clinico in IV giornata GCS
4\15 Craniectomia decompressi va
44(No Transcript)
45(No Transcript)
46Tre mesi dopo G.O.S. V. Completo reinserimento
nella vita sociale e lavorativa. Insegnante
scuola materna.
47TRAUMA CRANIOENCEFALICO Danno assonale diffuso
- E la conseguenza dellazione di forze inerziali
di notevole entità sul parenchima encefalico - Rappresenta la causa primaria di stato di coma
postraumatico immediato in soggetti con esame TAC
negativo per lesioni intracraniche - Nei casi più severi si caratterizza per la
presenza di microfocolai emorragici a carico del
corpo calloso, del mesencefalo e del ponte
48Microfocolai emorragici della sostanza bianca
Focolaio emorragico del corpo calloso
49TRAUMI CRANIOENCEFALICI Ematoma subdurale cronico
- Rappresenta una complicanza tardiva di un trauma
cranico anche lieve, specie negli individui di
età gt 65 anni - La rottura di piccoli vasi corticali,
prevalentemente venosi, con conseguente piccolo
sanguinamento nello spazio subdurale, rappresenta
il primo momento nel determinismo dellematoma - La successiva migrazione di fibroblasti nello
spazio subdurale attiva la lisi del coagulo e la
formazione di neomembrane che delimitano
lematoma e induce un gradiente osmotico con
accumulo di fluido proteo ematico
50TRAUMI CRANIOENCEFALICI Ematoma subdurale cronico
- Allesame TAC si evidenzia con unimmagine
iso-ipodensa a falce, con concavità rivolta verso
il parenchima encefalico sottostante - Sotto il profilo clinico si correla ad una
sintomatologia lentamente ma pregressivamente
evolutiva con distrubi cognitivi, cefalea,
deficit neurologici focali, disturbi sfinterici - La lenta evoluzione nel tempo dellematoma e la
distanza dallevento traumatico, possono indurre
a insidiosi errori diagnostici (demenza
multinfartuale, m. di Alzheimer, ecc.)
51Ematoma Subdurale Cronico
Trattamento chirurgico
52TRAUMI CRANIOENCEFALICI Epilessia postraumatica
- Può essere distinta in
- Epilessia postraumatica precoce (lt 7 gg.)
- Epilessia postraumatica tardiva (gt7 gg.)
- E secondaria al danno corticale encefalico
indotto dal trauma e dai successivi fenomeni
cicatriziali corticali
53TRAUMA CRANIOENCEFALICO Epilessia postraumatica
- Lincidenza delle forme precoci è più elevata in
età pediatrica (il 3 dei bambini con un trauma
cranico anche lieve presenta un episodio
comiziale postraumatico) - Lincidenza delle forme tardive è invece
significativamente più elevata nei soggetti in
età adulta (10-15 nei soggetti che hanno subito
un trauma cranico grave)
54TRAUMI CRANIOENCEFALICI Epilessia postraumatica
- Il trattamento farmacologico profilattico è
indicato nelle seguenti condizioni
- GCS lt 10
- Presenza di ematoma intracranico
- Presenza di frattura avvallata con lesione
parenchimale sottostante - Presenza di focolaio contusivi encefalici
- Trauma in alcolisti
55TRAUMI CRANIOENCEFALICI Deficit neuropsicologici
postraumatici
- Sono presenti quasi invariabilmente in ogni
soggetto che sia stato vittima di un trauma
cranico, con una epressività clinica estremamente
varia (da lievi turbe mnesiche, attentive o
comportamentali a veri e propri disturbi
psichatrici strutturati) - E pertanto indispensabile, nella fase di
recupero del paziente un accurato studio
neuropsicologico con lobiettivo di classificare
lentità del danno cognitivo che condizionerà il
reinserimento del paziente nellambiente
familiare e sociale
56TRAUMI CRANIOENCEFALICI Prevenzione
- E indispensabile attuare una capillare attività
di prevenzione che raggiunga tutti i target
(studenti, genitori, insegnanti, lavoratori,
forze dellordine ecc.) attraverso tutti gli
strumenti di comunicazione oggi disponibili - Studi epidemiologici condotti nella regione
Emilia-Romagna, che da anni è leader nella
gestione dei programmi di prevenzione del trauma
cranico dimostrano una significativa riduzione
dellincidenza e gravità dei traumi cranici dopo
lattuazione di tali programmi