Title: COS
1- COSE LA DISFAGIA
- VALUTAZIONE
- GESTIONE
- TRATTAMENTO
2DEGLUTIZIONE
- Capacità di convogliare sostanze solide, liquide,
gassose o miste dallesterno allo stomaco - DISFAGIA è lalterazione della corretta
deglutizione
3FASI DEGLUTIZIONE
- 3 fasi sincronizzate, coordinate, sequenziali,
simmetriche e specifiche di ogni individuo. - ORALE (Volontaria) Trasformazione in bolo
- Masticazione, Insalivazione,
- Chiusura sfintere labiale
- Movimenti lingua e mandibola
- Trasferimento posteriore
- Innesco deglutizione (sfintere palato-glosso)
4FASI DEGLUTIZIONE
- FARINGEA (involontaria)
- il canale faringeo in meno di 1 secondo passa
dalla configurazione respiratoria a quella
deglutitoria e poi di nuovo respiratoria - Apertura sfintere palato-glosso
- Chiusura sfintere velo faringeo ed inizio
peristalsi faringea - Elevazione ioido-laringea e chiusura sfintere
glottico - Rilasciamento sfintere crico-faringeo
5FASI DEGLUTIZIONE
- ESOFAGEA (Involontaria)
- Superamento sfintere esofageo superiore
- Progressione in esofago con onde peristaltiche
6(No Transcript)
7FISIOLOGIA
- 55 muscoli
- 6 nervi cranici
- 2 radici cervicali
- Area motoria primaria
- Sensitiva
- Area motoria supplementare e prefrontale
- Nella deglutizione dei liquidi sono coinvolte
meno aree che nella deglutizione dei solidi.
Smithard Cerebrovasc Dis 2002 141-8.
8Corteccia Cerebrale Area 1,2,3,6 di Brodmann Area
precentrale, lobo dellinsula
Putamen Talamo Ipotalamo Cervelletto Nuclei della
base
Livello rostrale del tronco encefalo con
funzioni regolatorie
Nuclei motori dei n.c. Nucleo motore del V e
VII Nucleo ambiguo IX e X Nucleo motore del XII
Nuclei sensitivi dei n.c. Nucleo sensitivo del
V Nucleo del tratto solitario VII, IX, X
Recettori dei distretti orali, Faringeo,
laringeo ed esofageo
Muscolatura deputata alla deglutizione
9CAUSE NEUROLOGICHE DI DISFAGIA
- Ictus cerebrale
- Morbo di Parkinson
- Demenza
- S.L.A.
- Traumi Cranici
- Miastenia
- Neoplasie
- S.M.
- Encefalopatie metaboliche
- S. di Guillain-Barré
- Poliomielite bulbare
- Discinesie
10Alterazioni della deglutizione per tipi di ictus
11Caratteristiche Generali
- Frequenza 30-70 in fase precoce
- Oltre 70 tronco e corticali bilaterali
- Circa 20 lacunare e sottocorticale
- Nessuna differenza tra dx e sin
- Dx fase faringea
- Sin fase orale
- Associazione con incontinenza urinaria
Stroke 2003 34 1252-1257. Martino Stroke 2005
36 2756-2763.
12Evoluzione
- Tendenza spontanea alla regressione (50 nella I
settimana) - Mann (Stroke 1999) a 6 mesi 87 si alimenta come
prima ma la disfagia persiste in circa la metà - Scarsa attenzione nel tempo verso il problema
- Necessità di valutazioni periodiche accurate
13Disfagia come marker di prognosi infausta
nellictus acuto
14DISFAGIA Conseguenze
- Broncopolmonite
- Malnutrizione
- Disidratazione
- Aumento giornate degenza
- Depressione
- Peggiore stato clinico
- Peggiore stato funzionale
- Difficoltà gestionale
- Peggiore qualità vita
Stroke 2003 34 1252-1257. Martino Stroke 2005
36 2756-2763
15DISFAGIA Complicanze
- Broncopolmonite e polmonite ab ingestis (40
decessi) - Lobi inferiori (seg. Superiori)
- Lobi superiori (Seg. Superiori)
- Più frequente a dx
- Più spesso se il riflesso della tosse è ridotto
16MALNUTRIZIONE
- Stato di alterazione funzionale, strutturale e di
sviluppo dellorganismo conseguente alla
discrepanza tra fabbisogni nutrizionali specifici
ed introito o utilizzazione dellenergia e dei
nutrienti, tale da comportare un eccesso di
morbilità e mortilità. - Council on food and Nutrition, American Medical
Association, JAMA, 1970
17CAUSE MALNUTRIZIONE NELLANZIANO
- Anoressia
- Edentulia
- Alterazioni gusto ed olfatto
- Riduzione stimolo neuroormonale appetito
- Aumentato senso sazietà
- Disfagia
- Gastriti, epatopatie, pancreatiti
- Depressione
- Demenza
- Farmaci
- Disabilità fisica
- Povertà
- Solitudine
- Incapacità di uscire e preparare un pasto
18MALNUTRIZIONE
- Spesso presente prima dellictus nellanziano
- Con lictus aumenta per
- Disfagia
- Disturbi masticazione (denti, braccio ecc)
- Cibo ospedaliero non gradevole
- Carenza del personale che aiuti ai pasti
- Perdita di appetito (depressione)
19Prognosi a sei mesi in relazione allo stato
nutritivo allevento
Indipendente
Dipendente
Deceduto
Studio FOOD
20Disfagia Complicanze Malnutrizione 30-60 in H,
85 in Case di Riposo, 70 post ictus
conseguenze
secondarie
primarie
- Morbilità
- Uso farmaci
- Durata degenza
- Durata riabilitazione
- Qualità vita
- Mortalità
- Costi gestione sanitaria
- Guarigione ferite
- Funzionalità intestinale
- Funzionalità muscolare
- Funzionalità ventilatoria
- Risposta immunitaria
- Rischio infezioni
21Valutazione dei fabbisogni
- Fabbisogno calorico normale 20 Kcal/Kg
- aumentato
25-30 - elevato
30-35 - Fabbisogno proteico normale 1gr/Kg
- aumentato
1,2-1,8 - Fabbisogno idrico 30-35 ml/kg
- Fabbisogno di micronutrienti (elettroliti,
vitamine, oligoelementi)
22Il malato con ictus è a rischio di malnutrizione
calorico-proteica
- 8-16 dei P. con ictus acuto
- 26 dopo 7 giorni
- 35 dopo 2 settimane
- 40 all inizio della fase riabilitativa
23Indici di malnutrizione
- BMI peso in kg/ (altezza in m)2
- lt 16 malnutrizione severa
- 16-16,9 moderata
- 17-18,4 media
- 18,5-19,9 possibile
- 20-25 normale
- 25-30 sovrappeso
- gt 30 obesità
- Cairella 2004
24Altri indici
- Perdita di peso 5 in 1 mese
- gt 5 in 3 mesi
- Albumina sierica
- gr/dl 2,4-3,0 malnutrizione moderata
- lt 2,4 severa
- Trasferrina
- mg/dl 150-200 malnutrizione moderata
- lt 150 severa
25- Nutrizione enterale al massimo entro 48-72 ore
dall ictus - Soluzioni polimeriche con fibre
- Schema di induzione in infusione continua
- 1 giorno pompa 20 ml/h per 24 ore 500 Kcal
- 2 gg 40 ml/h per 24 h 1000
Kcal - 3 gg 60 ml/h per 24 h 1500
Kcal - In fase di svezzamento dividere in 3 pasti di 5-6
ore l uno, con pompa fino a 150 ml/h
26VALUTAZIONE DISFAGIA QUANDO?
- SUBITO Anamnesi mirata e Swallow-test o test di
Burke (o altri di I livello) - Laringoscopia (i test di I livello hanno limiti
di specificità e sensibilità) - Videofluorografia è il gold standard diagnostico
- Limiti
- Non è eseguibile dovunque
- E complessa in alcuni pazienti
27VALUTAZIONE DELLA DISFAGIA
- ESAME CLINICO
- TEST DI DEGLUTIZIONE DELLACQUA
- 3 cucchiaini (10ml) 1 bicchiere (50ml)
28VALUTAZIONE DELLA DISFAGIA
- ESAME CLINICO
- LIVELLO DI COSCIENZA
- DISFONIA
- TOSSE VOLONTARIA
- FUORIUSCITA INVOLONTARIA DI SALIVA
- ASIMMETRIA NELLA SENSIBILITA- MOVIMENTI DEL
VOLTO
29PERCHE QUESTI 5 FATTORI DI RISCHIO ?
- E SUFFICIENTE OSSERVARE IL MALATO
- SEMPLICI DA VERIFICARE
- AFFIDABILI/PREDITTIVI
- RISCHIO DI DISFAGIA LA PRESENZA DI UNO O PIU
FATTORI
30VALUTAZIONE DELLA DISFAGIA
- TEST DELLA DEGLUTIZIONE
- Procedura
- Pz. seduto in posizione eretta
- Mento retratto
- Ambiente tranquillo
- 10 ml di acqua per 3 volte
31AD OGNI CUCCHIAINO
- Verificare lavvenuta deglutizione
- Attendere qualche secondo (tosse)
- Far parlare il paziente (voce gorgogliante)
32TUTTO BENE
- FAR BERE UN BICCHIERE DI ACQUA
- ( circa 50 ml )
- VIENE SOSPESO IL TEST SE SI MANIFESTA CHIARA
DIFFICOLTA ALLA DEGLUTIZIONE.
33- UNA VOLTA DEFINITA LA DISFAGIA PER I LIQUIDI SI
- PROCEDE ALLA VALUTAZIONE CON ACQUA GELIFICATA
34LESITO DEL TEST
- FORNISCE GLI ELEMENTI PER CLASSIFICARE LA
DISFAGIA IN 4 LIVELLI -
- ASSENTE CORRETTA DEGLUTIZIONE
- LIEVE VOCE GORGOGLIANTE DOPO LA
DEGLUTIZIONE DI ACQUA - MODERATA VOCE GORGOGLIANTE/TOSSE
- GRAVE TOSSE SEVERA ALLA DEGLUTIZIONE DEI
LIQUIDI E DEI SOLIDI
35IMPLICAZIONI DIETA
- ASSENTE NESSUNA
- LIEVE NECESSITA DI ADDENSARE I
LIQUIDI ( Omog. Frutta/Yogurt ) - MODERATA ADDENSARE I LIQUIDI (Gelatina
Marmellata) RENDERE OMOGENEI ANCHE I
CIBI - GRAVE ALIMENTAZIONE ENTERALE
36- Lo Swallow test ha una
- Sensibilità del 67
- Specificità dell88
- La sensibilità raggiunge l88 se si associa
lauscultazione cervicale
37A COSA CI SERVE QUESTA CLASSIFICAZIONE ?
- FORNIRE IL CIBO DELLA CONSISTENZA / MODALITA
ADEGUATA ALLA CAPACITA DI DEGLUTIZIONE DEL
PAZIENTE E DI GUSTO GRADEVOLE.
38In pratica
- assunzione di una posizione eretta del tronco
durante lalimentazione - assunzione di una posizione di capo e collo
appoggiata - utilizzo di alimenti semisolidi
- utilizzo di dimensione del bolo inferiore ad un
cucchiaino da tè - restrizione di cibi liquidi
- usare una tazza o un cucchiaino, e non una
cannuccia per i liquidi - tossire delicatamente dopo ogni deglutizione
- deglutire più volte, anche per piccoli boli, per
svuotare completamente il faringe.
39LA DISFAGIA NELLICTUS CEREBRALE
VALUTAZIONE FUNZIONE DEGLUTITORIA
IL PROGRAMMA RIABILITATIVO PREVEDE
INFORMAZIONE COINVOLGIMENTO PAZIENTE
ADOZIONE ACCORGIMENTI COMPENSATORI
RIABILITAZIONE DEGLUTIZIONE
40NELLA VALUTAZIONE DELLA FUNZIONE DEGLUTITORIA SI
DOVRA EVIDENZIARE
- labilità a rimuovere il cibo dalla bocca
- lefficacia dellinnesco faringeo della
deglutizione - lelevazione laringea
- ristagno salivare e alimentare in ipofaringe
- manifestazioni ab-ingestis
41LA DISFAGIA NELLICTUS CEREBRALE Adozione
accorgimenti compensatori
- GLI ACCORGIMENTI COMPENSATORI SI REALIZZANO
TRAMITE
ATTEGGIAMENTI POSTURALI
STIMOLAZIONI AFFERENZE SENSORIALI
SCELTE ALIMENTARI
42LA DISFAGIA NELLICTUS CEREBRALE Programma
riabilitativo
- IL PROGRAMMA RIABILITATIVO COMPRENDE
- ESERCIZI FINALIZZATI
- AL MIGLIORAMENTO DELLA FUNZIONALITA
- DELLA MUSCOLATURA INTERESSATA
- ALLA DEGLUTIZIONE
43LA DISFAGIA NELLICTUS CEREBRALE Programma
riabilitativo
- DEGLUTIZIONE SOPRAGLOTTICA
- Trattenere il fiato prima della deglutizione
- Mantenerlo durante tutta la deglutizione
- Alla fine effettuare un colpo di tosse
44OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO NUTRIZIONALE
OBIETTIVI NUTRIZIONALI
OBIETTIVI NON NUTRIZIONALI
- Rendere le preparazioni appetibili
- Fornire alimenti ad alta densità in energia e
nutrienti - Fornire liquidi in forma adeguata per mantenere
il bilancio idrico - Garantire apporti adeguati di energia (circa 25
Kcal\kg peso corporeo) macroconutrienti (proteine
circa 1,2-1,5 gr\Kg\die) e micronutrienti
(minerali e vitamine)
- Prevenire il ristagno di alimenti nella cavità
orale - Prevenire il passaggio di alimenti solidi e
liquidi nelle prime vie aeree - Indicare preparazioni che possono stimolare il
riflesso della deglutizione - Favorire, se possibile, lautosufficienza del
paziente durante il pasto
45CONSIGLI GENERALI
- OFFRIRE PREPARAZIONI CHE POSSANO ESSERE
MASTICATE E DEGLUTITE SENZA PERICOLO - EVITARE DI SOMMINISTRARE CONTEMPORANEAMENTE TIPI
DIVERSI DI ALIMENTI - PROPORRE PIETANZE CALDE O FREDDE (SONO MEGLIO
DEGLUTITE) - VARIARE IL PIU POSSIBILE LALIMENTAZIONE
- SOMMINISTRARE BOLI DI PICCOLO VOLUME DI SAPORE
SALATO O DOLCE, E CONTROINDICATO LACIDO - CONSUMARE IL PASTO IN AMBIENTE TRANQUILLO
- AIUTARE IL PAZIENTE A CONCENTRARSI SULLA
DEGLUTIZIONE - INVITARE IL PAZIENTE A MANGIARE ADAGIO, MASTICARE
BENE E FORMARE UN BOLO COMPATTO
46SUGGERIMENTI UTILI
COME AUMENTARE LA DENSITA DI ALIMENTI E BEVANDE
- UTILIZZARE TUTTI I CONDIMENTI CHE AGISCONO DA
VERI E PROPRI LUBRIFICANTI - UTILIZZARE PRODOTTI ARTIFICIALI O NATURALI PER
ADDENSARE I CIBI ES. FECOLE, AMIDO DI MAIS,
FIOCCHI DI PATATE
47SUGGERIMENTI UTILI
COME AUMENTARE LAPPORTO CALORICO
- AUMENTARE LA QUANTITA DEI CIBI CONSUMATI
FRAZIONANADO LALIMENTAZIONE - INCREMENTARE LUSO DI CONDIMENTI, DI ZUCCHERO,
MIELE (in ASSENZA DI DIABETE) - UTILIZZARE INTEGRATORI DIETETICI
48SUGGERIMENTI UTILI
COME AUMENTARE LAPPORTO PROTEICO
- AGGIUNGERE ALLE MINESTRE CARNE O PESCE FRULLATO,
FORMAGGIO O UOVA, LEGUMI - UTILIZZARE IL LATTE COME BIBITA, BASE PER FRAPPE
FRULLATI, O PER CUCINARE SEMOLINO E CREME DI
CEREALI - UTILIZZARE INTEGRATORI DIETETICI AD ALTA
CONCENTRAZIONE PROTEICA
49STUDIO FOOD
- Il posizionamento di SNG o PEG entro 7 gg si
associa ad una riduzione del rischio assoluto di
morte del 5,8 ed a riduzione in morte ed esito
disabilitante dell 1,2, non significativi. - La PEG verso SNG provoca un incremento del
rischio assoluto di morte dell 1 e di morte ed
esito disabilitante del 7,8 - Conclusioni i dati non supportano il
posizionamento iniziale di PEG nei Pazienti
disfagici.
50STUDIO FOOD
- Significativo l aumento di emorragie gastriche
nei pazienti con posizionamento precoce del tubo
ed in quelli con SNG rispetto a PEG - La degenza media era di 34 gg nei pazienti con
PEG e 37 in quelli con SNG.
51PEG/SNG
- Nei soggetti in nutrizione enterale si è valutata
una maggiore frequenza di polmoniti ab ingestis
nei Pazienti nutriti con sonda (28), che in
quelli nutriti con PEG (6). - Norton B. BMJ 1996 31213-16.
52Sondino NG e PEG
- PEG associata ad una significativamente piu
bassa percentuale di mortalità e di fallimenti,
rispetto al sondino naso gastrico, ed a migliori
indici nutrizionali, come il peso, la
circonferenza del braccio, lalbuminemia. - The Cochrane Collaboration 2007, Issue 1
53In Italia..
- 200.000 ictus/anno
- 5 potenzialità broncopneumopatie (10.000
casi/anno) - 18 morti circa 1850
54Training
Aumento attenzione team
Confronto interdisciplinare
Precoce trattamento
Prognosi migliore