Title: Filosofia moderna
1Filosofia moderna
2Umanesimo e Rinascimento
- Nei secoli XIII e XIV si verificano rilevanti
trasformazioni economico-sociali e culturali.
Nasce la "civiltà comunale" e la nuova economia
artigiana e mercantile prende gradualmente il
posto di quella agraria basata sul latifondo
nobiliare e sulla servitù della gleba. - Il Rinascimento è il punto di arrivo di
una complessa trasformazione politico-economica
che si definisce a partire dal Trecento, per
affermarsi compiutamente tra la seconda metà del
Quattrocento e la prima del Cinquecento. - Dal punto di vista economico tale processo è
caratterizzato dall'ascesa della borghesia e
dall'affermarsi di un'economia manifatturiera e
mercantile. - Dal punto di vista politico, abbiamo la nascita
dei nuovi Stati nazionali (inglese, francese,
spagnola), che sostituiscono le universalità
medievali (Chiesa e Impero) ormai in crisi e
l'alleanza della corona con la borghesia, contro
l'aristocrazia medievale che ancora conserva
molti privilegi. - A ciò si accompagna la ricerca di nuovi valori,
individuati soprattutto nel mondo classico, con
la riscoperta dei testi della tradizione greca e
latina, nei quali viene individuata la
rivalutazione della vita terrena e attiva,
dell'individuo come artefice del proprio destino,
dei sentimenti e della bellezza.
3Valori dellUmanesimo
- Una nuova situazione politica ed economica
(manifattura, commercio, nascita Stati nazionali)
e i valori propri dellUmanesimo (studio dei
testi antichi, valore della vita activa,
partecipazione politica, homo faber) sono alla
base della cultura del Rinascimento
4Cultura e filosofia Rinascimento
- Centralità dellinteresse per luomo (uomo
copula mundi, homo faber, artefice del proprio
destino) - Interesse per la natura (magia e alchimia, alla
base della scienza moderna) - Ripresa e approfondimento del pensiero antico (si
recupera il pensiero originario di Aristotele e
Platone, attingendo direttamente ai testi greci
per eliminare linterpretazione deformante della
filosofia medievale, nascono così laristotelismo
e platonismo, diffusi rispettivamente a Padova e
Firenze) - Autonomia della politica (si afferma lo Stato
moderno e la nozione di sovranità nazionale,
teorizzata da Jean Bodin la teoria politica
diventa autonoma rispetto alla religione e alla
morale, affermandosi con Macchiavelli, come vera
e propria scienza autonoma fondata su principi
propri) - Desiderio di rinnovamento religioso (Umanesimo di
Erasmo Riforma protestante)
5I Protagonisti
- Il neoplatonismo di Cusano (dotta ignoranza,
explicatio e complicatio) - Il neoplatonismo di Ficino (anima copula mundi
la natura è plasmata teleologicamente dallanima
del mondo che agisce al suo interno, dandole
forma, come un artista immanente) - La filosofia della natura di Telesio
(pampsichismo e sensismo) - Giordano Bruno (Universo infinito, Dio ne è causa
e principio che permane in esso critica alla
fisica aristotelica non esistono le sfere, non
cè un centro delluniverso, tutti i mondi sono
simili alla Terra e popolati da esseri
intelligenti. Luomo conosce Dio per vestigia,
ritrovandolo nella natura) - Campanella (naturalismo e magia tutti gli esseri
sono dotati di sensibilità e vita, legati da
rapporti di simpatia luomo conosce attraverso i
sensi e la conoscenza sensoriale presuppone la
coscienza di sé le tre primalità sapienza,
potenza, amore, costitutive dellessere in
generale e dellorganizzazione sociale Città
del Sole consonanza tra uomo, cosmo e Stato) - Il rinnovamento religioso (Erasmo da Rotterdam) e
la Riforma protestante (Lutero, Calvino) - Il pensiero politico rinascimentale tra realismo
(Macchiavelli politica, ambito di studi
autonomo, avente quali principi la natura umana,
egoista e calcolatrice e la verità effettuale,
cioè la realtà di fatto luomo può essere
artefice del proprio destino virtù capacità di
organizzare razionalmente la propria esistenza
al Principe spetta il compito di conoscere
accuratamente la natura umana e la verità
effettuale a prescindere da considerazioni
morali) e utopia (Tommaso Moro, Campanella) - Il Rinascimento europeo Montaigne (relativismo
etico e scetticismo gnoseologico)
6La rivoluzione scientifica
- La rivoluzione scientifica è il punto di arrivo
di un processo di ridefinizione del sapere che ha
nel Rinascimento il suo fulcro. I tratti di
questa trasformazione sono - La nuova economia necessita di un sapere pratico,
da applicare ai processi produttivi, ai
trasporti, ecc perché la nuova scienza è
finalizzata al miglioramento della vita umana,
mediante applicazioni tecnologiche - L'affermarsi di una "cultura delle botteghe"
(artigiani, laboratori di ricerca, scuole
specializzate) dove si sperimentano nuove
tecniche - L'alchimia e la magia, che si sviluppano nel
Quattrocento e nel Cinquecento, non sono in
contrasto con la futura rivoluzione scientifica,
ma la preparano. Esse partono dal presupposto che
l'uomo possa modificare la natura, in quanto
regolare e basata su principi, conoscendo i quali
è possibile dominarla. La fiducia nella
razionalità della natura e nell'intervento umano
rappresentano una netta frattura con la
concezione medievale secondo cui la natura è
controllata da Dio e l'uomo può soltanto subirla. - La diffusione del neoplatonismo, che afferma
l'esistenza di un'anima del mondo, che garantisce
la razionalità della natura e teorizza la
struttura matematica dell'universo, concezione
attorno alla quale ruota la rivoluzione
scientifica sia di Galilei sia di Keplero. - La nuova scienza afferma un rigoroso meccanicismo
(rifiuto delle spiegazioni finalistiche tipiche
della filosofia greca e cristiana). In ambito
sociale afferma due principi innovativi - la finalità pratica del sapere, che deve tradursi
in contributi al miglioramento della vita umana - il carattere cumulativo e collaborativo della
ricerca scientifica, che deve stabilire metodi e
criteri perché il sapere sia comunicabile e possa
essere elaborato mediante l'attività congiunta di
studiosi anche di Paesi diversi. L'aspetto
centrale della nuova scienza è il metodo di
ricerca.
7Sapere tradizionale La nuova scienza
Finalismo Meccanicismo
Scienza teorica Scienza al servizio della pratica Bacone
Disprezzo per le arti meccaniche Valorizzazione delle arti meccaniche Galilei
Sapere posseduto da pochi Sapere cumulativo e collaborativo Diffusione delle accademie importanza del metodo di ricerca
Determinazioni qualitative Determinazioni quantitative Sviluppo e applicazione della matematica
8I protagonisti
- La rivoluzione astronomica (Copernico, Brahe,
Keplero) - Bacone e il nuovo sapere scientifico
- Galieli
- Newton
9Il Razionalismo e lempirismo
- Nell'Europa del Seicento si affermano,
parallelamente alla rivoluzione scientifica, due
grandi tendenze filosofiche, il razionalismo e
l'empirismo. - Il razionalismo, che trova i suoi massimi
rappresentanti in Cartesio, Spinoza e Leibniz,
sostiene che la conoscenza avviene a partire
dalla ragione, mediante idee che interpretano i
dati sensoriali e danno loro significato e che
non possono derivare dall'esperienza stessa, ma
debbono essere innate o comunque a priori
(antecedenti ogni esperienza). - Per l'empirismo, al contrario, ogni conoscenza ha
la propria origine nell'esperienza, incluse le
idee generali che ordinano l'esperienza stessa e
che derivano da una combinazione di idee semplici
corrispondenti alle sensazioni. - La prima tendenza si afferma nel continente,
mentre la seconda domina inizialmente in Gran
Bretagna (Locke) per poi diffondersi in Francia
con l'Illuminismo. - L'empirismo risulta strettamente legato alle
trasformazioni in senso borghese della società ed
esprime lo spirito pratico che fa della
conoscenza uno strumento per risolvere problemi
concreti. Non a caso il padre dell'empirismo,
Locke, è anche il padre del liberalismo. - Nella prima metà del Seicento si afferma
progressivamente una nuova mentalità laica,
sancita dalla pace di Westfalia (1648), che
afferma la libertà di culto e il principio della
sovranità dello Stato, all'origine del diritto
internazionale contemporaneo. - Prima della pace di Westfalia, però, la cultura
della Controriforma è ancora dominante nei Paesi
cattolici (vedi condanna di Galilei nel 1633).
10Razionalismo
- Fiducia nella ragione e svalutazione
dellesperienza, che ci mostra la realtà nei suoi
aspetti fenomenici e non scientifici. Cartesio fa
lesempio del Sole, del quale abbiamo due
rappresentazioni distinte ai sensi, il Sole
appare come una sfera grande quanto un pugno e
vicina alla Terra lastronomia invece sulla base
di concetti e principi ci dice che è molto più
grande della Terra e molto distante da essa. Le
idee interpretano lesperienza e la rendono
significativa, fanno conoscere la verità al di là
delle apparenze. - Possiamo comprendere lesperienza solo se abbiamo
già idee che ci consentono di rielaborarla. Se
queste idee danno un significato allesperienza
non possono derivare da essa. Quindi le idee sono
innate. Partendo da idee generali per ricavare le
spiegazioni dellesperienza, il razionalismo
adotta un metodo deduttivo.
11Razionalismo
- La ragione è il fondamento della conoscenza in
- Ambito gnoseologico (innatismo, metodo deduttivo,
importanza della nozione di sostanza) - Ambito etico (deduzione della moralità,
subordinazione delle passioni alla ragione) - Ambito religioso (centralità dellidea di Dio nel
sistema filosofico)
12Hobbes e il Materialismo
- La filosofia inglese del Seicento e del
Settecento è caratterizzata dal materialismo
(teoria in base alla quale ogni aspetto della
realtà, anche di quella spirituale, è
riconducibile alla materia) - Hobbes importanza dellesperienza nella
conoscenza, che però non è in grado di fondare un
sapere certo, perché generalizzando casi
particolari non possiamo dimostrare la necessità
delle conclusioni (le parole sono solo delle
convenzioni) - Possiamo conoscere in modo certo solo per via
deduttiva (come in geometria) a partire dai
principi. Possiamo conoscere solo ciò che siamo
in grado di fare le scienze sono quelle prodotte
dalluomo, come la morale e la politica (uomo,
corpo e Stato sono i tre oggetti della filosofia)
13Empirismo
- La conoscenza deriva dallesperienza e si
contrappone al razionalismo e allinnatismo - Dallesperienza, secondo Locke, derivano idee
semplici, che il nostro intelletto combina per
formare idee complesse - Prima di chiederci che cosè la realtà, dobbiamo
indagare quali strumenti abbiamo a disposizione
per conoscerla e che cosa ci consentono di
conoscere - Le idee complesse sono una costruzione della
nostra mente e quindi non hanno una
corrispondenza oggettiva. Locke critica perciò
lidea di sostanza, considerata unidea
complessa. - In materia religiosa cristianesimo non dogmatico
(tolleranza). - In politica liberalismo
14Empirismo
- Berkeley se la conoscenza è solo sensoriale,
possiamo parlare dellesistenza unicamente in
base a ciò che percepiamo (esse est percipi) - Per salvare la continuità dellesistente (ovvero
lidea che le cose esistano anche quando non sono
da noi percepite), dobbiamo ipotizzare che la
realtà venga sempre percepita da un soggetto, che
non può che coincidere con Dio il mondo esiste
in quanto Dio lo percepisce
15Empirismo
- Hume la conoscenza è costituita da impressioni
che si trasformano in idee semplici (Io fascio
di percezioni) dallassociazione delle idee
semplici derivano le idee complesse, cui non
corrisponde un fondamento oggettivo in
particolare Hume critica il nesso causale,
considerandolo come unidea complessa
giustificata solo dallabitudine. Esso non ha una
validità teoretica, ma ha unutilità pratica pur
non potendo dimostrarne la necessità, ci
comportiamo come se fosse oggettivo
16I protagonisti
- Hobbes
- Locke
- Berkeley
- Hume
17Pascal e la religione nel Seicento
- La lunga stagione delle lotte di religione aveva
sconvolto la Francia durante la seconda metà del
Cinquecento. La pace di Westfalia segna l'inizio
di una nuova epoca di laicità. La fine delle
guerre di religione indica l'inizio di un
cambiamento di mentalità che va affermandosi
durante il Seicento in Europa, con la possibilità
di una separazione tra religione da un lato e
filosofia e morale dall'altro. - Luigi XIV, il "re Sole", nel corso del suo
lunghissimo regno (1643-1715), accentra nelle
proprie mani un potere pressoché assoluto. Egli
"impose" la pacificazione religiosa con
l'eliminazione delle minoranze, quella ugonotta e
quella giansenista. Il fenomeno protestante aveva
avuto in Francia un rilievo importante, al punto
da indurre la monarchia all'emanazione
dell'editto di Nantes (1598), con il quale si
concedevano agli ugonotti libertà di culto e
alcune "fortezze" (Rochelle). Ma durante il
governo di Richelieu e di Mazzarino e durante la
prima parte del regno di Luigi XIV, la lotta
contro il dissenso religioso è uno dei tratti
rilevanti della politica francese. Questa
politica non elimina solo il protestantesimo
degli ugonotti, ma anche il giansenismo, un
movimento che si era sviluppato in ambito
cattolico e aveva nel convento di Port-Royal il
suo centro. Nonostante la repressione, si fa
strada il libertinismo, movimento che rivendica
una netta separazione tra fede e ragione, fino
alla difesa esplicita dell'ateismo con Bayle.
18- Il Seicento è un secolo di svolta diviene
possibile lincroyance (incredulità). Prima si
poteva essere religiosi o eretici, ma mai non
credenti, perché il credere, ortodosso o meno,
era parte dellorizzonte mentale - Adesso si afferma un atteggiamento laico, che
prevede la netta separazione tra fede e ragione
19- I libertini (non necessariamente atei)
rivendicano la libertà di pensiero, cioè
lindipendenza di ogni ambito (morale, politica)
dalla religione - Laicità e ateismo convivono con imponenti sistemi
metafisici (Cartesio, Spinoza, Leibniz) - Richiamandosi a Cartesio, Malebranche propone una
soluzione originale al rapporto mente/corpo dato
che sostanze eterogenee non possono agire luna
sullaltra, è Dio che coglie nel cambiamento
delluna loccasione per modificare laltra in
modo corrispondente (occasionalismo)
20- Contro la filosofia-sistema e contro la pretesa
di dimostrare con argomenti razionali lesistenza
di Dio, Pascal propone una religiosità
esistenziale, come risposta alla condizione
umana. Luomo è contraddittorio, è un nulla di
fronte alluniverso, ma poiché può comprenderlo
con il pensiero, è al tempo stesso grande e
miserabile - Il fatto che il cristianesimo consenta di
comprendere la condizione umana (decadenza
delluomo peccato originale e originaria
grandezza e anelito di ritorno), non è una prova
razionale, ma una ragione del cuore che può
spingerci a fare del cristianesimo una scelta
esistenziale
21I protagonisti
- Scettici e libertini
- Malebranche e l'occasionalismo (soluzione al
problema lasciato aperto da Cartesio, cioè il
rapporto tra anima res cogitans e corpo res
extensa le volizioni sono occasioni per
lintervento di Dio che ad esse fa corrispondere
il movimento del corpo e reciprocamente le
modificazioni del corpo sono loccasione per
lintervento di Dio che produce in noi le
sensazioni) - I gesuiti e il giansenismo
- Pascal
22Illuminismo
- L'Illuminismo ha le sue basi nelle idee
rinascimentali. Molti dei concetti che lo
caratterizzano nascono in epoca rinascimentale e
trovano nell'Illuminismo e nella Rivoluzione
francese il punto d'arrivo giusnaturalismo,
contrattualismo, spirito laico, sovranità
popolare, critica al principio d'autorità, nuovo
sapere volto al miglioramento delle condizioni di
vita e al progresso sociale. Rinascimento e
Illuminismo sono il momento iniziale e finale di
uno stesso processo, lo sviluppo della nuova
economia borghese e della corrispondente
mentalità, in lotta con l'aristocrazia. - L'Illuminismo esprime la nuova visione del mondo
della borghesia, in contrapposizione all'ancien
régime dominato dal potere e dalla mentalità
aristocratici. Le nuove idee nascono in
Inghilterra, dove la borghesia si era già
affermata nel Seicento. In Francia al crescente
potere economico e culturale della borghesia si
contrapponeva un potere politico ancora
saldamente in mano alla nobiltà che, con Luigi
XV, aveva riacquistato gli antichi privilegi. Qui
l'Illuminismo si presenta come una vera e propria
battaglia di idee.
23Caratteri generali
- Lilluminismo è legato allascesa della borghesia
e allo sviluppo della scienza e tecnologia - Sostiene, contro il principio di autorità, il
diritto di sottoporre le concezioni sociali,
politiche e culturali allesame critico della
ragione ogni uomo deve avere il coraggio e la
responsabilità di servirsene in modo autonomo
(sapere aude) - Le gazzette e i caffè hanno un ruolo importante
nella creazione di unopinione nazionale - Il sapere è finalizzato al miglioramento della
società e del benessere individuale e collettivo - Nella religione si condanna il dogmatismo e si
afferma il deismo (filosofia razionalistica della
religione) e la tolleranza - In campo etico sostiene lindipendenza dei valori
morali dalla religione e si avvia uno studio
sociologico dei valori, mettendoli in rapporto
con le caratteristiche della società che li
esprime - In politica il punto di riferimento è il
liberalismo inglese - In economia si afferma la fisiocrazia
(lagricoltura vera base di ogni attività
economica) - Il sapere storico si configura come costante
progresso cui guardare con fiducia e ottimismo
24- Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di
minorità che egli deve imputare a se stesso.
Minorità è l'incapacità di valersi del proprio
intelletto senza la guida di un altro. Imputabile
a se stesso è questa minorità, se la causa di
essa non dipende da difetto d'intelligenza, ma
dalla mancanza di decisione e del coraggio di far
uso del proprio intelletto senza essere guidati
da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di
servirti della tua propria intelligenza! È questo
il motto dell'Illuminismo (Immanuel Kant da
Risposta alla domanda che cos'è l'Illuminismo?,
1784)
25Rousseau
- I discorsi e la critica allilluminismo critica
al mito del progresso (Discorso sulle scienze e
sulle arti) e il liberalismo politico (Discorso
sullorigine della disuguaglianza) - Il contratto sociale uscita dallo stato di
natura non istituisce immediatamente lo Stato, ma
unassociazione di uomini con regole, intenti e
valori comuni, cioè il popolo - Il popolo costituisce il fondamento dello Stato
la sovranità gli appartiene e può al massimo
delegare lesecuzione della propria volontà
(potere esecutivo), ma non la formulazione di
tale volontà (potere legislativo) - LEmilio il processo educativo dettato dalla
natura (Riconoscimento delle specificità
dellinfanzia), avviene ea contatto con la natura
e le cose, sulla base dellesperienza diretta
dellallievo
26I protagonisti
- Illuminismo francese (Voltaire, Diderot, La
mettrie, Helvétius, D'Holbach, Condillac) - Rousseau
- Illuminismo inglese (caratteri generali)
- Illuminismo italiano (Beccaria)
- Illuminismo tedesco (Wolff)
27Vico
- Il Regno di Napoli, pur non presentando una
classe borghese, non rimane estraneo al nuovo
clima europeo. Nell'ultimo decennio del secolo
XVII, la monarchia napoletana è coinvolta nella
guerra di secessione spagnola (1700-14) nel 1707
al dominio spagnolo subentra quello austriaco,
che durerà fino al 1734, quando il Regno di
Napoli, tornato sotto la dinastia borbonica, è
unificato alla Sicilia e Carlo di Borbone diviene
nel 1735 sovrano del Regno delle due Sicilie. Nel
periodo in cui è a Napoli Carlo di Borbone
cercherà di realizzare riforme ispirate
all'Illuminismo, che favoriranno per alcuni
decenni libertà di pensiero e apertura a nuove
idee. Giambattista Vico e Pietro Giannone daranno
vita a una scienza nuova che s'identifica con la
storia.
28- Le epoche successive, criticano lilluminismo di
aver trascurato la storia o di averla ridotta a
strumento per mostrare lorigine non universale
dei privilegi attuali e di interpretarla sulla
base dellidea di progresso - Non manca in ambito illuministico un interesse
per la storia (Voltaire, Turgot si occupano della
storia delle civiltà e non solo di quella degli
eventi politici e militari Condorcet cerca di
applicare alla storia una causalità simile a
quella delle scienze naturali, superando ogni
interpretazione provvidenzialistica) - Vico è il fondatore di una scienza nuova,
quella della storia. Vico non guarda alle scienze
naturali come modello richiamandosi a Hobbes,
sottolinea che possiamo conoscere solo ciò che
siamo in grado di fare e dunque non la natura
(creata da Dio), ma la storia di cui siamo
artefici (verum et factum convertuntur). Essendo
prodotta da noi, essa deve seguire le stesse
leggi dellindividuo, quindi studiando noi stessi
possiamo individuare le leggi generali dello
sviluppo storico (legge dei tre stadi degli dei,
degli eroi, degli uomini, corrispondenti
allinfanzia, adolescenza, maturità)
29Kant
- La formazione e buona parte della maturità di
Kant hanno come sfondo il lungo regno (1740-86)
di Federico II, il più illuminista dei sovrani,
il quale promuove importanti riforme, come
l'abolizione della tortura e della pena di morte,
l'istituzione della scuola elementare
obbligatoria, ... Anche in Prussia l'Illuminismo
va di pari passo con lo sviluppo della borghesia
e con riforme di impronta liberale, tuttavia non
ha il vasto sostegno popolare garantito da una
classe ormai dominante socialmente ed
economicamente come in Gran Bretagna, né la
carica polemica e prerivoluzionaria che assume in
Francia, dove la borghesia lotta contro un potere
nobiliare restaurato. In Prussia si realizza
piuttosto quel "dispotismo illuminato" teorizzato
da Voltaire come fase di passaggio per educare il
popolo alla partecipazione politica. - Kant vive in pieno il periodo dell'Illuminismo,
ma in Germania esso assume caratteri particolari
la tradizione metafisica si conserva vigorosa
(vedi Wolff) e si realizza una sintesi di
Razionalismo e Pietismo (Schultz). Inoltre, in
Germania l'Illuminismo viene contestato prima che
in altri Paesi (vedi Goethe, Herder, Schiller),
si diffonde lo Sturm und Drang, che prepara il
Romanticismo. Kant rappresenta il punto di arrivo
dell'Illuminismo (sarà lui a coniarne la
definizione più famosa), ma anticipa allo stesso
tempo i temi fondamentali del Romanticismo e
dell'Idealismo.
30- Kant parte dal presupposto che la matematica e la
fisica possono essere scienze, se ne chiede il
fondamento. La scienza deve basarsi su giudizi.
Non su quelli analitici a priori (universali, ma
non ampliano la conoscenza) né su quelli
sintetici a posteriori (ampliano la conoscenza,
ma non sono universali), bensì su quelli
sintetici a priori (allargano la conoscenza senza
dipendere dallesperienza). La conoscenza è una
sintesi di esperienza e principi (strutture) a
priori (trascendentali) - Se relativamente alla conoscenza non è possibile
andare oltre lesperienza, in ambito pratico
(morale) la ragione deve determinare la volontà
indipendentemente da ogni circostanza specifica,
da ogni condizionamento dellesperienza e da ogni
motivazione esterna. La morale deve riguardare
solo la forma, e non il contenuto specifico della
azioni, per essere universale e autonoma. Una
morale universale e autonoma presuppone alcuni
postulati libertà, immortalità dellanima,
esistenza di Dio. La metafisica, condannata come
pretesa conoscitiva, viene recuperata come
fondamento della morale. - Le due prime critiche producono due mondi
eterogenei quello della conoscenza scientifica,
basato sulla necessità quello della morale,
basato sulla libertà. La terza critica secondo
Kant li dovrebbe conciliare dobbiamo poter
sperare che il mondo non sia solo un meccanismo
perfettamente regolato, ma che abbia un senso per
luomo questa critica ha per oggetto come la
prima la natura, della quale ci si chiede il
senso per noi Kant individua una finalità della
natura, sia relativamente al giudizio di gusto
(la bellezza, oggetto del giudizio estetico), che
a differenza del piacere, è a priori e
universale, sia relativamente allesistenza di
una dimensione teleologica (la natura sembra
organizzata secondo fini).
31Gli scritti precritici
- Sono di argomento scientifico (1755, Storia
universale della natura e teoria del cielo, dove
ipotizza lorigine delluniverso da una nebulosa,
ipotesi Kant-Laplace - Dal 1762, gli interessi scientifici lasciano il
posto a quelli metafisici (Lunico argomento
possibile per una dimostrazione dellesistenza di
Dio, in cui critica largomento ontologico,
sostenendo che lesistenza di Dio è oggetto di
fede piuttosto che di dimostrazione razionale) - Nei Sogni di un visionario chiariti con i sogni
della metafisica (1766), inizia a riflettere sui
limiti della conoscenza umana, gettando le basi
del criticismo - Il De mundi sensibilis atque intelligibilis forma
et principiis (1770) segna il passaggio tra la
fase precritica e quella del criticismo. Kant
distingue nei fenomeni un contenuto e una forma
mentre il primo deriva dalle cose, la seconda è
propria della nostra sensibilità. La conoscenza
del mondo è quindi filtrata, rielaborata dal
soggetto
32Critica della Ragion Pura
- Fondamenti del sapere come sia possibile una
conoscenza scientifica e se la metafisica possa
essere una scienza - Come è possibile la matematica come scienza?
- Come è possibile la fisica come scienza?
- È possibile la metafisica come scienza?
- Perché critica della ragion pura krino
separare, decidere giuridicamente 1) Analizzare
la ragione per capirne la natura e le funzioni
2) giudicarla come in un tribunale per valutare
se e che cosa è in grado di conoscere. Loggetto
di questa ricerca è la ragione pura, cioè
considerata in sé, indipendentemente
dallesperienza e dalla sua applicazione concreta
(critica delle facoltà della ragione in generale
riguardo a tutte le conoscenze alle quali essa
può aspirare indipendentemente da ogni
esperienza).
33- Laffermazione Tutti i corpi sono pesanti,
secondo Kant, in quale tipologia di giudizi
rientra? - Analitici a priori
- Sintetici a posteriori
- Sintetici a priori
34I giudizi sintetici a priori
- Ogni conoscenza giudizio sulla realtà
predicare qualcosa di un soggetto. I giudizi
descritti dalla filosofia sono 2 - Giudizi analitici a priori (razionalismo). Il
predicato è già implicitamente contenuto nel
soggetto. Sono universali e necessari, ma non
estendono la nostra conoscenza (es. tutti i
corpi sono estesi) - Giudizi sintetici a posteriori (empirismo).
Mediante lesperienza scopriamo caratteristiche
che arricchiscono la nostra conoscenza (es.
tutti i corpi sono pesanti. La nozione di
pesantezza non è implicita a quella di corpo, ma
deriva dallesperienza). Tuttavia non sono
universali e necessari (non è possibile fare
unesperienza così vasta da riuscire a verificare
che tutti i corpi sono pesanti) - I giudizi della scienza però da un lato
arricchiscono la conoscenza, dallaltro sono
universali e necessari devono essere quindi
sintetici a priori (come quelli della matematica
5712, il concetto di 12 non è presente in
quello di 5 e 7 e non lo ricaviamo da essi, ma
attraverso calcoli)
35La rivoluzione copernicana e il criticismo
- Finora si è ammesso che ogni nostra conoscenza
dovesse regolarsi sugli oggetti (adequatio rei et
intellectus) occorre tentare la strada opposta,
facendo lipotesi che gli oggetti debbano
regolarsi sulla nostra conoscenza (prefaz. II
edizione CRP) - La ragione vede solo ciò che lei stessa produce
secondo il proprio disegno (la geometria non
divenne scienza con gli Egiziani, ma con Talete,
che produsse le figure a partire dai proprio
concetti) - Bisogna indagare (giudicare) possibilità e limiti
della conoscenza, a partire dalle sue funzioni
36- In quale parte della CRP viene studiata la
facoltà dellintelletto? - Estetica trascendentale
- Analitica trascendentale
- Dialettica trascendentale
37Le facoltà della conoscenza
- La sensibilità la facoltà con cui gli oggetti ci
sono dati intuitivamente attraverso i sensi e
tramite le forme a priori di spazio e tempo. È
trattata nellestetica trascendentale - Lintelletto la facoltà attraverso cui pensiamo
i dati sensibili tramite i concetti puri o
categorie, esaminata nellanalitica
trascendentale - La ragione la facoltà attraverso cui, procedendo
oltre lesperienza, cerchiamo di spiegare
globalmente la realtà per mezzo di idee è
analizzata nella dialettica trascendentale - Chiamo trascendentale ogni conoscenza che si
occupa non di oggetti, ma del nostro modo di
conoscenza degli oggetti in quanto questa deve
essere possibile a priori
38Estetica trascendentale
- Perché lesperienza sia possibile le sensazioni
devono ordinarsi secondo una forma determinata,
che non può derivare dallesperienza se
separiamo dalla rappresentazione di un corpo
tutto ciò che deriva dalla sensazione (durezza,
calore, ecc.) rimane lestensione, cioè lo
spazio. Come lo spazio dà forma alle percezioni
esterne, il tempo ordina quelle interne. Tempo e
spazio sono intuizioni pure non derivano
dallesperienza, ma la rendono possibile. Sono
trascendentali - Vediamo il mondo come attraverso lenti colorate.
La conoscenza empirica è universale (tutti hanno
le stesse lenti, ovvero le stesse strutture a
priori) e fenomenica (relativa agli oggetti così
come si manifestano al soggetto conoscente) - La matematica è una scienza perché si fonda su
strutture a priori (spazio geometria- e tempo
successione dei numeri, aritmetica) - Ciò che conosciamo è il fenomeno, non possiamo
avere accesso alla cosa in sé (noumeno).
39- La logica trascendentale studia
- le leggi assolutamente necessarie del pensiero
astraendo dalla diversità degli oggetti ai quali
si può rivolgere - le strutture conoscitive a priori mediante le
quali il soggetto rielabora i dati della
sensibilità - I principi e le cause prime della natura
40Logica trascendentale
- Logica generale comprende le leggi assolutamente
necessarie del pensiero astraendo dalla diversità
degli oggetti ai quali si può rivolgere (nata già
perfetta con Aristotele) - Logica trascendentale riguarda il pensiero
applicato allesperienza. senza sensibilità
nessun oggetto ci sarebbe dato, e senza
intelletto nessun oggetto pensato. I pensieri
senza contenuto sono vuoti, le intuizioni senza
concetti sono cieche. - La logica trascendentale analizza le strutture
conoscitive a priori mediante le quali il
soggetto rielabora i dati della sensibilità. Si
divide in - Analitica trascendentale riguarda luso
legittimo dellintelletto che, mediante i
concetti a priori, ordina i dati dellesperienza - Dialettica trascendentale riguarda la ragione,
cioè lintelletto nel momento in cui pretende di
andare oltre i limiti dellesperienza
41Analitica trascendentale
- Espone gli elementi della conoscenza pura
dellintelletto le categorie o concetti puri
(concetti in quanto unificano la molteplicità
dellesperienza, puri perché precedono
lesperienza)
42- Il numero delle categorie descritte da Kant è
- 8
- 10
- 12
- 14
43Tavola dei giudizi
Giudizi Categorie
Quantità Universali Particolari Singolari Totalità Pluralità Unità
Qualità Affermativi Negativi Infiniti Realtà Negazione Limitazione
Relazione Categorici Ipotetici Disgiuntivi Inerenza e sussistenza Causalità e dipendenza Reciprocità
Modalità Problematici Assertori Apodittici Possibilità-impossibilità Esistenza-inesistenza Necessità-contingenza
44- Per deduzione trascendentale Kant intende
- Loperazione con cui si ricavano le categorie a
partire dai giudizi - giustificare luso delle categorie per
organizzare i dati dellesperienza - Loperazione con cui dai principi primi del
sapere vengono ricavate tutte le altre conoscenze - Con lespressione Io penso, Kant intende
- le singole coscienze individuali
- Lappercezione trascendentale
- Una delle 12 categorie dellintelletto
- Lanima umana
45La deduzione trascendentale e lio penso
- Le categorie sono proprie dellintelletto, sono a
priori, come possono pretendere di valere per la
realtà, come possono essere applicate
allesperienza? Tale pretesa deve essere
giustificata (dedotta dimostrare la legittimità
di una questione di fatto). Occorre giustificare
luso delle categorie per organizzare i dati
dellesperienza. come questi concetti possano
riferirsi ad oggetti, mentre non traggono punto
la loro legittimità dallesperienza - La condizione necessaria è lesistenza di uno
spazio logico unitario in cui tutte le categorie
convengono Io penso, non singoli individui, ma
soggetto in generale, coscienza di conoscere o
appercezione trascendentale, autocoscienza, io
che opera la sintesi della conoscenza e che ne
costituisce il fondamento - Lunificazione non è negli oggetti né attinta da
essi per via di percezione, ma è soltanto una
funzione dellintelletto, il quale non è altro
che la facoltà di unificare a priori e di
sottoporre allunità dellappercezione il
molteplice delle rappresentazioni date ed è
questo il principio supremo di tutta la
conoscenza umana - Lio penso non è una sostanza (anima, sussistente
indipendentemente dalla conoscenza), ma una
funzione. Non è conoscenza individuale, ma
condizione generale della conoscenza, struttura
logica
46- Lintuizione pura attraverso la quale gli schemi
trascendentali sono prodotti è - Il tempo
- Lo spazio
- LIo penso
- La facoltà che produce gli schemi trascendentali
è - La sensibilità
- Limmaginazione produttiva
- Lintelletto
47Lo schematismo trascendentale
- Il pensiero non può dare forma direttamente
allesperienza, deve esistere una mediazione,
qualcosa che dia forma sensibile ai concetti e
una dimensione formale ai dati empirici lo
schema trascendentale. - Il tempo condiziona ogni esperienza possibile (dà
forma direttamente allesperienza interna e
indirettamente a quella esterna). Gli schemi
trascendentali sono quindi organizzati secondo il
tempo. Esiste una facoltà specifica,
limmaginazione produttiva, che modella il tempo
in modo da renderlo aderente ai concetti puri,
costringendo le sensazioni a disporsi secondo una
certa forma, a cui possono applicarsi le
categorie. Ad esempio - Lo schema trascendentale della causalità è la
successione (solo alle esperienze ordinate
secondo questo schema può essere applicato il
principio causale) - Lo schema trascendentale della sostanza è la
permanenza nel tempo - Lo s.t. dellazione reciproca è la presenza
contemporanea di due fenomeni - Lo s.t. della possibilità è la presenza in un
tempo qualsiasi - Lo s.t. dellesistenza è lavvenire in un tempo
determinato - Lo s.t. della necessità è lessere in ogni tempo
48- I principi sintetici dellintelletto pur sono
- I principi primi del sapere
- le regole di fondo tramite cui avviene
l'applicazione delle categorie agli oggetti - Le categorie dellintelletto
49I principi sintetici dellintelletto puro
- Per essere scientifica lesperienza deve essere
trattata secondo regole particolari. Come è
possibile la fisica come scienza? È possibile a
condizione di trattare lesperienza in base a
questi principi (le regole di fondo tramite cui
avviene l'applicazione delle categorie agli
oggetti) - A ogni categoria corrisponde un principio, in più
qualche gruppo di categorie presenta un principio
generale - Per le categorie di relazione ad es. il pr. è
lesperienza è possibile soltanto mediante la
rappresentazione di una connessione necessaria
tra le percezioni (dobbiamo partire dal
presupposto che la natura sia regolata da
determinismo, cioè che i fenomeni siano connessi
in modo necessario) - Il pr. connesso alla categoria di sostanza è in
ogni cangiamento dei fenomeni la sostanza
permane, e la quantità di essa nella natura non
aumenta né diminuisce (conservazione della
materia) - Il pr. corrispondente alla cusalità tutti i
cangiamenti avvengono secondo la legge del nesso
di causa ed effetto (meccanicismo) - La fisica si basa su questi principi (per
lambito morale è unaltra cosa)
50Categorie Schemi trascendentali Principi sintetici dellintelletto puro
Quantità Serie del tempo Assiomi dellintuizione
Unità Pluralità Totalità Numero (successiva addizione di uno a uno nel tempo) Tutti i fenomeni intuiti sono quantità estensive (devono essere quntificabili)
Qualità Contenuto nel tempo Anticipazione della Percezione
Realtà Negazione Limitazione Essere nel tempo Non-essere nel tempo Produzione Ogni fenomeno percepito ha una quantità intensiva, ossia un grado
Relazione Ordine del tempo Analogie dellEsperienza
Sostanza e Accidente Causa ed Effetto Azione Reciproca Permanenza nel tempo Successione irreversibile nel tempo Simultaneità nel tempo In ogni cambiamento la sostanza permane Tutti i mutamenti accadono secondo la legge di causa-effetto Tutte le sostanze percepibili come simultanee nello spazio si trovano fra loro in unazione reciproca universale
Modalità Ordine del tempo Postulati del pensiero Empirico in generale
Possibilità Esistenza Necessità Esistenza in un tempo qualsiasi Esistenza in un tempo determinato Esistenza in ogni tempo Ciò che è in accordo con le condizioni formali dellesperienza è possibile Ciò che è in accordo con le condizioni materiali dellesperienza è reale Ciò che è in accordo con le condizioni universali dellesperienza esiste necessariamente
51Noumeno
- Due accezioni in senso positivo è ciò che è
oggetto di unintuizione intellettuale, che però
è impossibile alluomo in senso negativo è
qualcosa in generale al di là della nostra
sensibilità, che non possiamo conoscere ma del
quale dobbiamo supporre lesistenza. In questo
senso è un concetto-limite, ci mostra i confini
della nostra conoscenza e ci ricorda che esiste
un mondo distinto da quello fenomenico
52- La dialettica trascendentale è
- Lopera di smascheramento della ragione, nel
momento in cui pretende di andare oltre
lesperienza per dare uninterpretazione
complessiva della realtà - Il metodo conoscitivo attraverso il quale si
giunge allidea - ogni conoscenza che si occupa non di oggetti, ma
del nostro modo di conoscenza degli oggetti in
quanto questa deve essere possibile a priori
53La dialettica trascendentale
- Dialettica non ha il significato dato da Eraclito
(dinamicità del reale), né da Platone (vertice
della conoscenza), ma è usato in senso negativo
(legato alla tradizione sofistica), di
ragionamenti apparentemente corretti, ma in
realtà fallaci. - Kant opera uno smascheramento delle pretese della
ragione, nel momento in cui pretende di andare
oltre lesperienza per dare uninterpretazione
complessiva della realtà. La metafisica non può
essere né diventare scienza - La dialettica trascendentale deriva dallesigenza
delluomo di interpretare la totalità
lintelletto studia le singole leggi attraverso
le quali spiega i singoli ambiti della realtà, la
ragione invece tenta il salto e pretende di
unificare tutta lesperienza interna sotto lidea
di Io, tutta quella esterna sotto lidea di
Mondo e tutta lesperienza in generale sotto
lidea di Dio. Queste idee sono necessarie, in
quanto esigenze della natura umana, ma prive di
riferimento empirico, quindi non possono operare
una sintesi conoscitiva
54Lio e i paralogismi della ragione
- Lio è un paralogismo (errore logico), che
consiste nel dare una sostanza allio penso (che
è invece una funzione e non possiamo dire che
esista una sostanza, lanima, che gli
corrisponda, attribuendole predicati come
limmortalità, la spiritualità)
55Le antinomie delluniverso
- Lidea di mondo inteso come totalità cade in una
serie di antinomie (contraddizioni di tesi e
antitesi logicamente plausibili) - Mondo finito vs infinito
- Composto di parti semplici vs non composto di
parti semplici - Causalità libera vs determinismo
- Esiste un essere necessario come sua causa oppure
no
56Lesistenza di Dio
- Lesistenza di Dio non è dimostrabile.
- Kant mostra linconcludenza dei tre gruppi di
prove alle quali tutte si possono ricondurre - La prova ontologica (nel concetto di Dio, in
quanto perfettissimo, è inclusa lesistenza)
lesistenza non è un predicato, ma può essere
solo dedotta dallesperienza (vedi esempio dei
cento talleri) - La prova cosmologica (tutto ciò che esiste ha una
causa, quindi deve esistere una causa prima
incausata) si tratta di un salto illecito,
finché restiamo nellambito dellesperienza
possiamo andare indietro quanto vogliamo - La prova fisico-teologica (il mondo ci appare
come un progetto provvisto di finalità)
dimostrerebbe soltanto un architetto del mondo,
ma non un creatore, per il quale bisognerebbe
ammettere che il mondo abbia una Causa prima.
Quindi questa prova è riconducibile a quella
cosmologica - Lesistenza di Dio non è dimostrabile, ma non
possiamo escluderla (potrebbe essere possibile
affermarne lesistenza in ambito pratico)
57Luso regolativo delle idee della ragione
- Pur non avendo funzione conoscitiva, hanno un
valore regolativo (Appendice alla dialettica
trascendentale), servono come norma per la
conoscenza, come indicazione ad esempio, lidea
di mondo indirizza verso la ricerca di un sapere
sempre più ampio, di una connessione sempre più
completa fra gli ambiti dellesperienza
uninterpretazione complessiva del mondo non
potrà mai essere raggiunta, ma suggerisce una
direzione di ricerca
58Aspetti della filosofia di Kant
- Gli scritti precritici
- La fondazione del sapere (Critica della Ragion
Pura) - La morale e il dovere (Critica della Ragion
Pratica) - Il giudizio estetico e il giudizio teleologico
(Critica del Giudizio) - La religione, la storia e il futuro dell'umanità