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Filosofia moderna

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Filosofia moderna I giudizi sintetici a priori Ogni conoscenza = giudizio sulla realt = predicare qualcosa di un soggetto. I giudizi descritti dalla filosofia sono ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Filosofia moderna


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Filosofia moderna
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Umanesimo e Rinascimento
  • Nei secoli XIII e XIV si verificano rilevanti
    trasformazioni economico-sociali e culturali.
    Nasce la "civiltà comunale" e la nuova economia
    artigiana e mercantile prende gradualmente il
    posto di quella agraria basata sul latifondo
    nobiliare e sulla servitù della gleba.
  • Il Rinascimento è il punto di arrivo di
    una complessa trasformazione politico-economica
    che si definisce a partire dal Trecento, per
    affermarsi compiutamente tra la seconda metà del
    Quattrocento e la prima del Cinquecento.
  • Dal punto di vista economico tale processo è
    caratterizzato dall'ascesa della borghesia e
    dall'affermarsi di un'economia manifatturiera e
    mercantile.
  • Dal punto di vista politico, abbiamo la nascita
    dei nuovi Stati nazionali (inglese, francese,
    spagnola), che sostituiscono le universalità
    medievali (Chiesa e Impero) ormai in crisi e
    l'alleanza della corona con la borghesia, contro
    l'aristocrazia medievale che ancora conserva
    molti privilegi.
  • A ciò si accompagna la ricerca di nuovi valori,
    individuati soprattutto nel mondo classico, con
    la riscoperta dei testi della tradizione greca e
    latina, nei quali viene individuata la
    rivalutazione della vita terrena e attiva,
    dell'individuo come artefice del proprio destino,
    dei sentimenti e della bellezza.

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Valori dellUmanesimo
  • Una nuova situazione politica ed economica
    (manifattura, commercio, nascita Stati nazionali)
    e i valori propri dellUmanesimo (studio dei
    testi antichi, valore della vita activa,
    partecipazione politica, homo faber) sono alla
    base della cultura del Rinascimento

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Cultura e filosofia Rinascimento
  • Centralità dellinteresse per luomo (uomo
    copula mundi, homo faber, artefice del proprio
    destino)
  • Interesse per la natura (magia e alchimia, alla
    base della scienza moderna)
  • Ripresa e approfondimento del pensiero antico (si
    recupera il pensiero originario di Aristotele e
    Platone, attingendo direttamente ai testi greci
    per eliminare linterpretazione deformante della
    filosofia medievale, nascono così laristotelismo
    e platonismo, diffusi rispettivamente a Padova e
    Firenze)
  • Autonomia della politica (si afferma lo Stato
    moderno e la nozione di sovranità nazionale,
    teorizzata da Jean Bodin la teoria politica
    diventa autonoma rispetto alla religione e alla
    morale, affermandosi con Macchiavelli, come vera
    e propria scienza autonoma fondata su principi
    propri)
  • Desiderio di rinnovamento religioso (Umanesimo di
    Erasmo Riforma protestante)

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I Protagonisti
  • Il neoplatonismo di Cusano (dotta ignoranza,
    explicatio e complicatio)
  • Il neoplatonismo di Ficino (anima copula mundi
    la natura è plasmata teleologicamente dallanima
    del mondo che agisce al suo interno, dandole
    forma, come un artista immanente)
  • La filosofia della natura di Telesio
    (pampsichismo e sensismo)
  • Giordano Bruno (Universo infinito, Dio ne è causa
    e principio che permane in esso critica alla
    fisica aristotelica non esistono le sfere, non
    cè un centro delluniverso, tutti i mondi sono
    simili alla Terra e popolati da esseri
    intelligenti. Luomo conosce Dio per vestigia,
    ritrovandolo nella natura)
  • Campanella (naturalismo e magia tutti gli esseri
    sono dotati di sensibilità e vita, legati da
    rapporti di simpatia luomo conosce attraverso i
    sensi e la conoscenza sensoriale presuppone la
    coscienza di sé le tre primalità sapienza,
    potenza, amore, costitutive dellessere in
    generale e dellorganizzazione sociale Città
    del Sole consonanza tra uomo, cosmo e Stato)
  • Il rinnovamento religioso (Erasmo da Rotterdam) e
    la Riforma protestante (Lutero, Calvino)
  • Il pensiero politico rinascimentale tra realismo
    (Macchiavelli politica, ambito di studi
    autonomo, avente quali principi la natura umana,
    egoista e calcolatrice e la verità effettuale,
    cioè la realtà di fatto luomo può essere
    artefice del proprio destino virtù capacità di
    organizzare razionalmente la propria esistenza
    al Principe spetta il compito di conoscere
    accuratamente la natura umana e la verità
    effettuale a prescindere da considerazioni
    morali) e utopia (Tommaso Moro, Campanella)
  • Il Rinascimento europeo Montaigne (relativismo
    etico e scetticismo gnoseologico)

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La rivoluzione scientifica
  • La rivoluzione scientifica è il punto di arrivo
    di un processo di ridefinizione del sapere che ha
    nel Rinascimento il suo fulcro. I tratti di
    questa trasformazione sono
  • La nuova economia necessita di un sapere pratico,
    da applicare ai processi produttivi, ai
    trasporti, ecc perché la nuova scienza è
    finalizzata al miglioramento della vita umana,
    mediante applicazioni tecnologiche
  • L'affermarsi di una "cultura delle botteghe"
    (artigiani, laboratori di ricerca, scuole
    specializzate) dove si sperimentano nuove
    tecniche
  • L'alchimia e la magia, che si sviluppano nel
    Quattrocento e nel Cinquecento, non sono in
    contrasto con la futura rivoluzione scientifica,
    ma la preparano. Esse partono dal presupposto che
    l'uomo possa modificare la natura, in quanto
    regolare e basata su principi, conoscendo i quali
    è possibile dominarla. La fiducia nella
    razionalità della natura e nell'intervento umano
    rappresentano una netta frattura con la
    concezione medievale secondo cui la natura è
    controllata da Dio e l'uomo può soltanto subirla.
  • La diffusione del neoplatonismo, che afferma
    l'esistenza di un'anima del mondo, che garantisce
    la razionalità della natura e teorizza la
    struttura matematica dell'universo, concezione
    attorno alla quale ruota la rivoluzione
    scientifica sia di Galilei sia di Keplero.
  • La nuova scienza afferma un rigoroso meccanicismo
    (rifiuto delle spiegazioni finalistiche tipiche
    della filosofia greca e cristiana). In ambito
    sociale afferma due principi innovativi
  • la finalità pratica del sapere, che deve tradursi
    in contributi al miglioramento della vita umana
  • il carattere cumulativo e collaborativo della
    ricerca scientifica, che deve stabilire metodi e
    criteri perché il sapere sia comunicabile e possa
    essere elaborato mediante l'attività congiunta di
    studiosi anche di Paesi diversi. L'aspetto
    centrale della nuova scienza è il metodo di
    ricerca.

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Sapere tradizionale La nuova scienza
Finalismo Meccanicismo
Scienza teorica Scienza al servizio della pratica Bacone
Disprezzo per le arti meccaniche Valorizzazione delle arti meccaniche Galilei
Sapere posseduto da pochi Sapere cumulativo e collaborativo Diffusione delle accademie importanza del metodo di ricerca
Determinazioni qualitative Determinazioni quantitative Sviluppo e applicazione della matematica
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I protagonisti
  • La rivoluzione astronomica (Copernico, Brahe,
    Keplero)
  • Bacone e il nuovo sapere scientifico
  • Galieli
  • Newton

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Il Razionalismo e lempirismo
  • Nell'Europa del Seicento si affermano,
    parallelamente alla rivoluzione scientifica, due
    grandi tendenze filosofiche, il razionalismo e
    l'empirismo.
  • Il razionalismo, che trova i suoi massimi
    rappresentanti in Cartesio, Spinoza e Leibniz,
    sostiene che la conoscenza avviene a partire
    dalla ragione, mediante idee che interpretano i
    dati sensoriali e danno loro significato e che
    non possono derivare dall'esperienza stessa, ma
    debbono essere innate o comunque a priori
    (antecedenti ogni esperienza).
  • Per l'empirismo, al contrario, ogni conoscenza ha
    la propria origine nell'esperienza, incluse le
    idee generali che ordinano l'esperienza stessa e
    che derivano da una combinazione di idee semplici
    corrispondenti alle sensazioni.
  • La prima tendenza si afferma nel continente,
    mentre la seconda domina inizialmente in Gran
    Bretagna (Locke) per poi diffondersi in Francia
    con l'Illuminismo.
  • L'empirismo risulta strettamente legato alle
    trasformazioni in senso borghese della società ed
    esprime lo spirito pratico che fa della
    conoscenza uno strumento per risolvere problemi
    concreti. Non a caso il padre dell'empirismo,
    Locke, è anche il padre del liberalismo.
  • Nella prima metà del Seicento si afferma
    progressivamente una nuova mentalità laica,
    sancita dalla pace di Westfalia (1648), che
    afferma la libertà di culto e il principio della
    sovranità dello Stato, all'origine del diritto
    internazionale contemporaneo.
  • Prima della pace di Westfalia, però, la cultura
    della Controriforma è ancora dominante nei Paesi
    cattolici (vedi condanna di Galilei nel 1633).

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Razionalismo
  • Fiducia nella ragione e svalutazione
    dellesperienza, che ci mostra la realtà nei suoi
    aspetti fenomenici e non scientifici. Cartesio fa
    lesempio del Sole, del quale abbiamo due
    rappresentazioni distinte ai sensi, il Sole
    appare come una sfera grande quanto un pugno e
    vicina alla Terra lastronomia invece sulla base
    di concetti e principi ci dice che è molto più
    grande della Terra e molto distante da essa. Le
    idee interpretano lesperienza e la rendono
    significativa, fanno conoscere la verità al di là
    delle apparenze.
  • Possiamo comprendere lesperienza solo se abbiamo
    già idee che ci consentono di rielaborarla. Se
    queste idee danno un significato allesperienza
    non possono derivare da essa. Quindi le idee sono
    innate. Partendo da idee generali per ricavare le
    spiegazioni dellesperienza, il razionalismo
    adotta un metodo deduttivo.

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Razionalismo
  • La ragione è il fondamento della conoscenza in
  • Ambito gnoseologico (innatismo, metodo deduttivo,
    importanza della nozione di sostanza)
  • Ambito etico (deduzione della moralità,
    subordinazione delle passioni alla ragione)
  • Ambito religioso (centralità dellidea di Dio nel
    sistema filosofico)

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Hobbes e il Materialismo
  • La filosofia inglese del Seicento e del
    Settecento è caratterizzata dal materialismo
    (teoria in base alla quale ogni aspetto della
    realtà, anche di quella spirituale, è
    riconducibile alla materia)
  • Hobbes importanza dellesperienza nella
    conoscenza, che però non è in grado di fondare un
    sapere certo, perché generalizzando casi
    particolari non possiamo dimostrare la necessità
    delle conclusioni (le parole sono solo delle
    convenzioni)
  • Possiamo conoscere in modo certo solo per via
    deduttiva (come in geometria) a partire dai
    principi. Possiamo conoscere solo ciò che siamo
    in grado di fare le scienze sono quelle prodotte
    dalluomo, come la morale e la politica (uomo,
    corpo e Stato sono i tre oggetti della filosofia)

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Empirismo
  • La conoscenza deriva dallesperienza e si
    contrappone al razionalismo e allinnatismo
  • Dallesperienza, secondo Locke, derivano idee
    semplici, che il nostro intelletto combina per
    formare idee complesse
  • Prima di chiederci che cosè la realtà, dobbiamo
    indagare quali strumenti abbiamo a disposizione
    per conoscerla e che cosa ci consentono di
    conoscere
  • Le idee complesse sono una costruzione della
    nostra mente e quindi non hanno una
    corrispondenza oggettiva. Locke critica perciò
    lidea di sostanza, considerata unidea
    complessa.
  • In materia religiosa cristianesimo non dogmatico
    (tolleranza).
  • In politica liberalismo

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Empirismo
  • Berkeley se la conoscenza è solo sensoriale,
    possiamo parlare dellesistenza unicamente in
    base a ciò che percepiamo (esse est percipi)
  • Per salvare la continuità dellesistente (ovvero
    lidea che le cose esistano anche quando non sono
    da noi percepite), dobbiamo ipotizzare che la
    realtà venga sempre percepita da un soggetto, che
    non può che coincidere con Dio il mondo esiste
    in quanto Dio lo percepisce

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Empirismo
  • Hume la conoscenza è costituita da impressioni
    che si trasformano in idee semplici (Io fascio
    di percezioni) dallassociazione delle idee
    semplici derivano le idee complesse, cui non
    corrisponde un fondamento oggettivo in
    particolare Hume critica il nesso causale,
    considerandolo come unidea complessa
    giustificata solo dallabitudine. Esso non ha una
    validità teoretica, ma ha unutilità pratica pur
    non potendo dimostrarne la necessità, ci
    comportiamo come se fosse oggettivo

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I protagonisti
  • Razionalismo
  • Empirismo
  • Cartesio
  • Spinoza
  • Leibniz
  • Hobbes
  • Locke
  • Berkeley
  • Hume

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Pascal e la religione nel Seicento
  • La lunga stagione delle lotte di religione aveva
    sconvolto la Francia durante la seconda metà del
    Cinquecento. La pace di Westfalia segna l'inizio
    di una nuova epoca di laicità. La fine delle
    guerre di religione indica l'inizio di un
    cambiamento di mentalità che va affermandosi
    durante il Seicento in Europa, con la possibilità
    di una separazione tra religione da un lato e
    filosofia e morale dall'altro.
  • Luigi XIV, il "re Sole", nel corso del suo
    lunghissimo regno (1643-1715), accentra nelle
    proprie mani un potere pressoché assoluto. Egli
    "impose" la pacificazione religiosa con
    l'eliminazione delle minoranze, quella ugonotta e
    quella giansenista. Il fenomeno protestante aveva
    avuto in Francia un rilievo importante, al punto
    da indurre la monarchia all'emanazione
    dell'editto di Nantes (1598), con il quale si
    concedevano agli ugonotti libertà di culto e
    alcune "fortezze" (Rochelle). Ma durante il
    governo di Richelieu e di Mazzarino e durante la
    prima parte del regno di Luigi XIV, la lotta
    contro il dissenso religioso è uno dei tratti
    rilevanti della politica francese. Questa
    politica non elimina solo il protestantesimo
    degli ugonotti, ma anche il giansenismo, un
    movimento che si era sviluppato in ambito
    cattolico e aveva nel convento di Port-Royal il
    suo centro. Nonostante la repressione, si fa
    strada il libertinismo, movimento che rivendica
    una netta separazione tra fede e ragione, fino
    alla difesa esplicita dell'ateismo con Bayle.

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  • Il Seicento è un secolo di svolta diviene
    possibile lincroyance (incredulità). Prima si
    poteva essere religiosi o eretici, ma mai non
    credenti, perché il credere, ortodosso o meno,
    era parte dellorizzonte mentale
  • Adesso si afferma un atteggiamento laico, che
    prevede la netta separazione tra fede e ragione

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  • I libertini (non necessariamente atei)
    rivendicano la libertà di pensiero, cioè
    lindipendenza di ogni ambito (morale, politica)
    dalla religione
  • Laicità e ateismo convivono con imponenti sistemi
    metafisici (Cartesio, Spinoza, Leibniz)
  • Richiamandosi a Cartesio, Malebranche propone una
    soluzione originale al rapporto mente/corpo dato
    che sostanze eterogenee non possono agire luna
    sullaltra, è Dio che coglie nel cambiamento
    delluna loccasione per modificare laltra in
    modo corrispondente (occasionalismo)

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  • Contro la filosofia-sistema e contro la pretesa
    di dimostrare con argomenti razionali lesistenza
    di Dio, Pascal propone una religiosità
    esistenziale, come risposta alla condizione
    umana. Luomo è contraddittorio, è un nulla di
    fronte alluniverso, ma poiché può comprenderlo
    con il pensiero, è al tempo stesso grande e
    miserabile
  • Il fatto che il cristianesimo consenta di
    comprendere la condizione umana (decadenza
    delluomo peccato originale e originaria
    grandezza e anelito di ritorno), non è una prova
    razionale, ma una ragione del cuore che può
    spingerci a fare del cristianesimo una scelta
    esistenziale

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I protagonisti
  • Scettici e libertini
  • Malebranche e l'occasionalismo (soluzione al
    problema lasciato aperto da Cartesio, cioè il
    rapporto tra anima res cogitans e corpo res
    extensa le volizioni sono occasioni per
    lintervento di Dio che ad esse fa corrispondere
    il movimento del corpo e reciprocamente le
    modificazioni del corpo sono loccasione per
    lintervento di Dio che produce in noi le
    sensazioni)
  • I gesuiti e il giansenismo
  • Pascal

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Illuminismo
  • L'Illuminismo ha le sue basi nelle idee
    rinascimentali. Molti dei concetti che lo
    caratterizzano nascono in epoca rinascimentale e
    trovano nell'Illuminismo e nella Rivoluzione
    francese il punto d'arrivo giusnaturalismo,
    contrattualismo, spirito laico, sovranità
    popolare, critica al principio d'autorità, nuovo
    sapere volto al miglioramento delle condizioni di
    vita e al progresso sociale. Rinascimento e
    Illuminismo sono il momento iniziale e finale di
    uno stesso processo, lo sviluppo della nuova
    economia borghese e della corrispondente
    mentalità, in lotta con l'aristocrazia.
  • L'Illuminismo esprime la nuova visione del mondo
    della borghesia, in contrapposizione all'ancien
    régime dominato dal potere e dalla mentalità
    aristocratici. Le nuove idee nascono in
    Inghilterra, dove la borghesia si era già
    affermata nel Seicento. In Francia al crescente
    potere economico e culturale della borghesia si
    contrapponeva un potere politico ancora
    saldamente in mano alla nobiltà che, con Luigi
    XV, aveva riacquistato gli antichi privilegi. Qui
    l'Illuminismo si presenta come una vera e propria
    battaglia di idee.

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Caratteri generali
  • Lilluminismo è legato allascesa della borghesia
    e allo sviluppo della scienza e tecnologia
  • Sostiene, contro il principio di autorità, il
    diritto di sottoporre le concezioni sociali,
    politiche e culturali allesame critico della
    ragione ogni uomo deve avere il coraggio e la
    responsabilità di servirsene in modo autonomo
    (sapere aude)
  • Le gazzette e i caffè hanno un ruolo importante
    nella creazione di unopinione nazionale
  • Il sapere è finalizzato al miglioramento della
    società e del benessere individuale e collettivo
  • Nella religione si condanna il dogmatismo e si
    afferma il deismo (filosofia razionalistica della
    religione) e la tolleranza
  • In campo etico sostiene lindipendenza dei valori
    morali dalla religione e si avvia uno studio
    sociologico dei valori, mettendoli in rapporto
    con le caratteristiche della società che li
    esprime
  • In politica il punto di riferimento è il
    liberalismo inglese
  • In economia si afferma la fisiocrazia
    (lagricoltura vera base di ogni attività
    economica)
  • Il sapere storico si configura come costante
    progresso cui guardare con fiducia e ottimismo

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  • Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di
    minorità che egli deve imputare a se stesso.
    Minorità è l'incapacità di valersi del proprio
    intelletto senza la guida di un altro. Imputabile
    a se stesso è questa minorità, se la causa di
    essa non dipende da difetto d'intelligenza, ma
    dalla mancanza di decisione e del coraggio di far
    uso del proprio intelletto senza essere guidati
    da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di
    servirti della tua propria intelligenza! È questo
    il motto dell'Illuminismo (Immanuel Kant da
    Risposta alla domanda che cos'è l'Illuminismo?,
    1784)

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Rousseau
  • I discorsi e la critica allilluminismo critica
    al mito del progresso (Discorso sulle scienze e
    sulle arti) e il liberalismo politico (Discorso
    sullorigine della disuguaglianza)
  • Il contratto sociale uscita dallo stato di
    natura non istituisce immediatamente lo Stato, ma
    unassociazione di uomini con regole, intenti e
    valori comuni, cioè il popolo
  • Il popolo costituisce il fondamento dello Stato
    la sovranità gli appartiene e può al massimo
    delegare lesecuzione della propria volontà
    (potere esecutivo), ma non la formulazione di
    tale volontà (potere legislativo)
  • LEmilio il processo educativo dettato dalla
    natura (Riconoscimento delle specificità
    dellinfanzia), avviene ea contatto con la natura
    e le cose, sulla base dellesperienza diretta
    dellallievo

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I protagonisti
  • Illuminismo francese (Voltaire, Diderot, La
    mettrie, Helvétius, D'Holbach, Condillac)
  • Rousseau
  • Illuminismo inglese (caratteri generali)
  • Illuminismo italiano (Beccaria)
  • Illuminismo tedesco (Wolff)

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Vico
  • Il Regno di Napoli, pur non presentando una
    classe borghese, non rimane estraneo al nuovo
    clima europeo. Nell'ultimo decennio del secolo
    XVII, la monarchia napoletana è coinvolta nella
    guerra di secessione spagnola (1700-14) nel 1707
    al dominio spagnolo subentra quello austriaco,
    che durerà fino al 1734, quando il Regno di
    Napoli, tornato sotto la dinastia borbonica, è
    unificato alla Sicilia e Carlo di Borbone diviene
    nel 1735 sovrano del Regno delle due Sicilie. Nel
    periodo in cui è a Napoli Carlo di Borbone
    cercherà di realizzare riforme ispirate
    all'Illuminismo, che favoriranno per alcuni
    decenni libertà di pensiero e apertura a nuove
    idee. Giambattista Vico e Pietro Giannone daranno
    vita a una scienza nuova che s'identifica con la
    storia.

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  • Le epoche successive, criticano lilluminismo di
    aver trascurato la storia o di averla ridotta a
    strumento per mostrare lorigine non universale
    dei privilegi attuali e di interpretarla sulla
    base dellidea di progresso
  • Non manca in ambito illuministico un interesse
    per la storia (Voltaire, Turgot si occupano della
    storia delle civiltà e non solo di quella degli
    eventi politici e militari Condorcet cerca di
    applicare alla storia una causalità simile a
    quella delle scienze naturali, superando ogni
    interpretazione provvidenzialistica)
  • Vico è il fondatore di una scienza nuova,
    quella della storia. Vico non guarda alle scienze
    naturali come modello richiamandosi a Hobbes,
    sottolinea che possiamo conoscere solo ciò che
    siamo in grado di fare e dunque non la natura
    (creata da Dio), ma la storia di cui siamo
    artefici (verum et factum convertuntur). Essendo
    prodotta da noi, essa deve seguire le stesse
    leggi dellindividuo, quindi studiando noi stessi
    possiamo individuare le leggi generali dello
    sviluppo storico (legge dei tre stadi degli dei,
    degli eroi, degli uomini, corrispondenti
    allinfanzia, adolescenza, maturità)

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Kant
  • La formazione e buona parte della maturità di
    Kant hanno come sfondo il lungo regno (1740-86)
    di Federico II, il più illuminista dei sovrani,
    il quale promuove importanti riforme, come
    l'abolizione della tortura e della pena di morte,
    l'istituzione della scuola elementare
    obbligatoria, ... Anche in Prussia l'Illuminismo
    va di pari passo con lo sviluppo della borghesia
    e con riforme di impronta liberale, tuttavia non
    ha il vasto sostegno popolare garantito da una
    classe ormai dominante socialmente ed
    economicamente come in Gran Bretagna, né la
    carica polemica e prerivoluzionaria che assume in
    Francia, dove la borghesia lotta contro un potere
    nobiliare restaurato. In Prussia si realizza
    piuttosto quel "dispotismo illuminato" teorizzato
    da Voltaire come fase di passaggio per educare il
    popolo alla partecipazione politica.
  • Kant vive in pieno il periodo dell'Illuminismo,
    ma in Germania esso assume caratteri particolari
    la tradizione metafisica si conserva vigorosa
    (vedi Wolff) e si realizza una sintesi di
    Razionalismo e Pietismo (Schultz). Inoltre, in
    Germania l'Illuminismo viene contestato prima che
    in altri Paesi (vedi Goethe, Herder, Schiller),
    si diffonde lo Sturm und Drang, che prepara il
    Romanticismo. Kant rappresenta il punto di arrivo
    dell'Illuminismo (sarà lui a coniarne la
    definizione più famosa), ma anticipa allo stesso
    tempo i temi fondamentali del Romanticismo e
    dell'Idealismo.

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  • Kant parte dal presupposto che la matematica e la
    fisica possono essere scienze, se ne chiede il
    fondamento. La scienza deve basarsi su giudizi.
    Non su quelli analitici a priori (universali, ma
    non ampliano la conoscenza) né su quelli
    sintetici a posteriori (ampliano la conoscenza,
    ma non sono universali), bensì su quelli
    sintetici a priori (allargano la conoscenza senza
    dipendere dallesperienza). La conoscenza è una
    sintesi di esperienza e principi (strutture) a
    priori (trascendentali)
  • Se relativamente alla conoscenza non è possibile
    andare oltre lesperienza, in ambito pratico
    (morale) la ragione deve determinare la volontà
    indipendentemente da ogni circostanza specifica,
    da ogni condizionamento dellesperienza e da ogni
    motivazione esterna. La morale deve riguardare
    solo la forma, e non il contenuto specifico della
    azioni, per essere universale e autonoma. Una
    morale universale e autonoma presuppone alcuni
    postulati libertà, immortalità dellanima,
    esistenza di Dio. La metafisica, condannata come
    pretesa conoscitiva, viene recuperata come
    fondamento della morale.
  • Le due prime critiche producono due mondi
    eterogenei quello della conoscenza scientifica,
    basato sulla necessità quello della morale,
    basato sulla libertà. La terza critica secondo
    Kant li dovrebbe conciliare dobbiamo poter
    sperare che il mondo non sia solo un meccanismo
    perfettamente regolato, ma che abbia un senso per
    luomo questa critica ha per oggetto come la
    prima la natura, della quale ci si chiede il
    senso per noi Kant individua una finalità della
    natura, sia relativamente al giudizio di gusto
    (la bellezza, oggetto del giudizio estetico), che
    a differenza del piacere, è a priori e
    universale, sia relativamente allesistenza di
    una dimensione teleologica (la natura sembra
    organizzata secondo fini).

31
Gli scritti precritici
  • Sono di argomento scientifico (1755, Storia
    universale della natura e teoria del cielo, dove
    ipotizza lorigine delluniverso da una nebulosa,
    ipotesi Kant-Laplace
  • Dal 1762, gli interessi scientifici lasciano il
    posto a quelli metafisici (Lunico argomento
    possibile per una dimostrazione dellesistenza di
    Dio, in cui critica largomento ontologico,
    sostenendo che lesistenza di Dio è oggetto di
    fede piuttosto che di dimostrazione razionale)
  • Nei Sogni di un visionario chiariti con i sogni
    della metafisica (1766), inizia a riflettere sui
    limiti della conoscenza umana, gettando le basi
    del criticismo
  • Il De mundi sensibilis atque intelligibilis forma
    et principiis (1770) segna il passaggio tra la
    fase precritica e quella del criticismo. Kant
    distingue nei fenomeni un contenuto e una forma
    mentre il primo deriva dalle cose, la seconda è
    propria della nostra sensibilità. La conoscenza
    del mondo è quindi filtrata, rielaborata dal
    soggetto

32
Critica della Ragion Pura
  • Fondamenti del sapere come sia possibile una
    conoscenza scientifica e se la metafisica possa
    essere una scienza
  • Come è possibile la matematica come scienza?
  • Come è possibile la fisica come scienza?
  • È possibile la metafisica come scienza?
  • Perché critica della ragion pura krino
    separare, decidere giuridicamente 1) Analizzare
    la ragione per capirne la natura e le funzioni
    2) giudicarla come in un tribunale per valutare
    se e che cosa è in grado di conoscere. Loggetto
    di questa ricerca è la ragione pura, cioè
    considerata in sé, indipendentemente
    dallesperienza e dalla sua applicazione concreta
    (critica delle facoltà della ragione in generale
    riguardo a tutte le conoscenze alle quali essa
    può aspirare indipendentemente da ogni
    esperienza).

33
  • Laffermazione Tutti i corpi sono pesanti,
    secondo Kant, in quale tipologia di giudizi
    rientra?
  • Analitici a priori
  • Sintetici a posteriori
  • Sintetici a priori

34
I giudizi sintetici a priori
  • Ogni conoscenza giudizio sulla realtà
    predicare qualcosa di un soggetto. I giudizi
    descritti dalla filosofia sono 2
  • Giudizi analitici a priori (razionalismo). Il
    predicato è già implicitamente contenuto nel
    soggetto. Sono universali e necessari, ma non
    estendono la nostra conoscenza (es. tutti i
    corpi sono estesi)
  • Giudizi sintetici a posteriori (empirismo).
    Mediante lesperienza scopriamo caratteristiche
    che arricchiscono la nostra conoscenza (es.
    tutti i corpi sono pesanti. La nozione di
    pesantezza non è implicita a quella di corpo, ma
    deriva dallesperienza). Tuttavia non sono
    universali e necessari (non è possibile fare
    unesperienza così vasta da riuscire a verificare
    che tutti i corpi sono pesanti)
  • I giudizi della scienza però da un lato
    arricchiscono la conoscenza, dallaltro sono
    universali e necessari devono essere quindi
    sintetici a priori (come quelli della matematica
    5712, il concetto di 12 non è presente in
    quello di 5 e 7 e non lo ricaviamo da essi, ma
    attraverso calcoli)

35
La rivoluzione copernicana e il criticismo
  • Finora si è ammesso che ogni nostra conoscenza
    dovesse regolarsi sugli oggetti (adequatio rei et
    intellectus) occorre tentare la strada opposta,
    facendo lipotesi che gli oggetti debbano
    regolarsi sulla nostra conoscenza (prefaz. II
    edizione CRP)
  • La ragione vede solo ciò che lei stessa produce
    secondo il proprio disegno (la geometria non
    divenne scienza con gli Egiziani, ma con Talete,
    che produsse le figure a partire dai proprio
    concetti)
  • Bisogna indagare (giudicare) possibilità e limiti
    della conoscenza, a partire dalle sue funzioni

36
  • In quale parte della CRP viene studiata la
    facoltà dellintelletto?
  • Estetica trascendentale
  • Analitica trascendentale
  • Dialettica trascendentale

37
Le facoltà della conoscenza
  • La sensibilità la facoltà con cui gli oggetti ci
    sono dati intuitivamente attraverso i sensi e
    tramite le forme a priori di spazio e tempo. È
    trattata nellestetica trascendentale
  • Lintelletto la facoltà attraverso cui pensiamo
    i dati sensibili tramite i concetti puri o
    categorie, esaminata nellanalitica
    trascendentale
  • La ragione la facoltà attraverso cui, procedendo
    oltre lesperienza, cerchiamo di spiegare
    globalmente la realtà per mezzo di idee è
    analizzata nella dialettica trascendentale
  • Chiamo trascendentale ogni conoscenza che si
    occupa non di oggetti, ma del nostro modo di
    conoscenza degli oggetti in quanto questa deve
    essere possibile a priori

38
Estetica trascendentale
  • Perché lesperienza sia possibile le sensazioni
    devono ordinarsi secondo una forma determinata,
    che non può derivare dallesperienza se
    separiamo dalla rappresentazione di un corpo
    tutto ciò che deriva dalla sensazione (durezza,
    calore, ecc.) rimane lestensione, cioè lo
    spazio. Come lo spazio dà forma alle percezioni
    esterne, il tempo ordina quelle interne. Tempo e
    spazio sono intuizioni pure non derivano
    dallesperienza, ma la rendono possibile. Sono
    trascendentali
  • Vediamo il mondo come attraverso lenti colorate.
    La conoscenza empirica è universale (tutti hanno
    le stesse lenti, ovvero le stesse strutture a
    priori) e fenomenica (relativa agli oggetti così
    come si manifestano al soggetto conoscente)
  • La matematica è una scienza perché si fonda su
    strutture a priori (spazio geometria- e tempo
    successione dei numeri, aritmetica)
  • Ciò che conosciamo è il fenomeno, non possiamo
    avere accesso alla cosa in sé (noumeno).

39
  • La logica trascendentale studia
  • le leggi assolutamente necessarie del pensiero
    astraendo dalla diversità degli oggetti ai quali
    si può rivolgere
  • le strutture conoscitive a priori mediante le
    quali il soggetto rielabora i dati della
    sensibilità
  • I principi e le cause prime della natura

40
Logica trascendentale
  • Logica generale comprende le leggi assolutamente
    necessarie del pensiero astraendo dalla diversità
    degli oggetti ai quali si può rivolgere (nata già
    perfetta con Aristotele)
  • Logica trascendentale riguarda il pensiero
    applicato allesperienza. senza sensibilità
    nessun oggetto ci sarebbe dato, e senza
    intelletto nessun oggetto pensato. I pensieri
    senza contenuto sono vuoti, le intuizioni senza
    concetti sono cieche.
  • La logica trascendentale analizza le strutture
    conoscitive a priori mediante le quali il
    soggetto rielabora i dati della sensibilità. Si
    divide in
  • Analitica trascendentale riguarda luso
    legittimo dellintelletto che, mediante i
    concetti a priori, ordina i dati dellesperienza
  • Dialettica trascendentale riguarda la ragione,
    cioè lintelletto nel momento in cui pretende di
    andare oltre i limiti dellesperienza

41
Analitica trascendentale
  • Espone gli elementi della conoscenza pura
    dellintelletto le categorie o concetti puri
    (concetti in quanto unificano la molteplicità
    dellesperienza, puri perché precedono
    lesperienza)

42
  • Il numero delle categorie descritte da Kant è
  • 8
  • 10
  • 12
  • 14

43
Tavola dei giudizi
Giudizi Categorie
Quantità Universali Particolari Singolari Totalità Pluralità Unità
Qualità Affermativi Negativi Infiniti Realtà Negazione Limitazione
Relazione Categorici Ipotetici Disgiuntivi Inerenza e sussistenza Causalità e dipendenza Reciprocità
Modalità Problematici Assertori Apodittici Possibilità-impossibilità Esistenza-inesistenza Necessità-contingenza
44
  • Per deduzione trascendentale Kant intende
  • Loperazione con cui si ricavano le categorie a
    partire dai giudizi
  • giustificare luso delle categorie per
    organizzare i dati dellesperienza
  • Loperazione con cui dai principi primi del
    sapere vengono ricavate tutte le altre conoscenze
  • Con lespressione Io penso, Kant intende
  • le singole coscienze individuali
  • Lappercezione trascendentale
  • Una delle 12 categorie dellintelletto
  • Lanima umana

45
La deduzione trascendentale e lio penso
  • Le categorie sono proprie dellintelletto, sono a
    priori, come possono pretendere di valere per la
    realtà, come possono essere applicate
    allesperienza? Tale pretesa deve essere
    giustificata (dedotta dimostrare la legittimità
    di una questione di fatto). Occorre giustificare
    luso delle categorie per organizzare i dati
    dellesperienza. come questi concetti possano
    riferirsi ad oggetti, mentre non traggono punto
    la loro legittimità dallesperienza
  • La condizione necessaria è lesistenza di uno
    spazio logico unitario in cui tutte le categorie
    convengono Io penso, non singoli individui, ma
    soggetto in generale, coscienza di conoscere o
    appercezione trascendentale, autocoscienza, io
    che opera la sintesi della conoscenza e che ne
    costituisce il fondamento
  • Lunificazione non è negli oggetti né attinta da
    essi per via di percezione, ma è soltanto una
    funzione dellintelletto, il quale non è altro
    che la facoltà di unificare a priori e di
    sottoporre allunità dellappercezione il
    molteplice delle rappresentazioni date ed è
    questo il principio supremo di tutta la
    conoscenza umana
  • Lio penso non è una sostanza (anima, sussistente
    indipendentemente dalla conoscenza), ma una
    funzione. Non è conoscenza individuale, ma
    condizione generale della conoscenza, struttura
    logica

46
  • Lintuizione pura attraverso la quale gli schemi
    trascendentali sono prodotti è
  • Il tempo
  • Lo spazio
  • LIo penso
  • La facoltà che produce gli schemi trascendentali
    è
  • La sensibilità
  • Limmaginazione produttiva
  • Lintelletto

47
Lo schematismo trascendentale
  • Il pensiero non può dare forma direttamente
    allesperienza, deve esistere una mediazione,
    qualcosa che dia forma sensibile ai concetti e
    una dimensione formale ai dati empirici lo
    schema trascendentale.
  • Il tempo condiziona ogni esperienza possibile (dà
    forma direttamente allesperienza interna e
    indirettamente a quella esterna). Gli schemi
    trascendentali sono quindi organizzati secondo il
    tempo. Esiste una facoltà specifica,
    limmaginazione produttiva, che modella il tempo
    in modo da renderlo aderente ai concetti puri,
    costringendo le sensazioni a disporsi secondo una
    certa forma, a cui possono applicarsi le
    categorie. Ad esempio
  • Lo schema trascendentale della causalità è la
    successione (solo alle esperienze ordinate
    secondo questo schema può essere applicato il
    principio causale)
  • Lo schema trascendentale della sostanza è la
    permanenza nel tempo
  • Lo s.t. dellazione reciproca è la presenza
    contemporanea di due fenomeni
  • Lo s.t. della possibilità è la presenza in un
    tempo qualsiasi
  • Lo s.t. dellesistenza è lavvenire in un tempo
    determinato
  • Lo s.t. della necessità è lessere in ogni tempo

48
  • I principi sintetici dellintelletto pur sono
  • I principi primi del sapere
  • le regole di fondo tramite cui avviene
    l'applicazione delle categorie agli oggetti
  • Le categorie dellintelletto

49
I principi sintetici dellintelletto puro
  • Per essere scientifica lesperienza deve essere
    trattata secondo regole particolari. Come è
    possibile la fisica come scienza? È possibile a
    condizione di trattare lesperienza in base a
    questi principi (le regole di fondo tramite cui
    avviene l'applicazione delle categorie agli
    oggetti)
  • A ogni categoria corrisponde un principio, in più
    qualche gruppo di categorie presenta un principio
    generale
  • Per le categorie di relazione ad es. il pr. è
    lesperienza è possibile soltanto mediante la
    rappresentazione di una connessione necessaria
    tra le percezioni (dobbiamo partire dal
    presupposto che la natura sia regolata da
    determinismo, cioè che i fenomeni siano connessi
    in modo necessario)
  • Il pr. connesso alla categoria di sostanza è in
    ogni cangiamento dei fenomeni la sostanza
    permane, e la quantità di essa nella natura non
    aumenta né diminuisce (conservazione della
    materia)
  • Il pr. corrispondente alla cusalità tutti i
    cangiamenti avvengono secondo la legge del nesso
    di causa ed effetto (meccanicismo)
  • La fisica si basa su questi principi (per
    lambito morale è unaltra cosa)

50
Categorie Schemi trascendentali Principi sintetici dellintelletto puro
Quantità Serie del tempo Assiomi dellintuizione
Unità Pluralità Totalità Numero (successiva addizione di uno a uno nel tempo) Tutti i fenomeni intuiti sono quantità estensive (devono essere quntificabili)
Qualità Contenuto nel tempo Anticipazione della Percezione
Realtà Negazione Limitazione Essere nel tempo Non-essere nel tempo Produzione Ogni fenomeno percepito ha una quantità intensiva, ossia un grado
Relazione Ordine del tempo Analogie dellEsperienza
Sostanza e Accidente Causa ed Effetto Azione Reciproca Permanenza nel tempo Successione irreversibile nel tempo Simultaneità nel tempo In ogni cambiamento la sostanza permane Tutti i mutamenti accadono secondo la legge di causa-effetto Tutte le sostanze percepibili come simultanee nello spazio si trovano fra loro in unazione reciproca universale
Modalità Ordine del tempo Postulati del pensiero Empirico in generale
Possibilità Esistenza Necessità Esistenza in un tempo qualsiasi Esistenza in un tempo determinato Esistenza in ogni tempo Ciò che è in accordo con le condizioni formali dellesperienza è possibile Ciò che è in accordo con le condizioni materiali dellesperienza è reale Ciò che è in accordo con le condizioni universali dellesperienza esiste necessariamente
51
Noumeno
  • Due accezioni in senso positivo è ciò che è
    oggetto di unintuizione intellettuale, che però
    è impossibile alluomo in senso negativo è
    qualcosa in generale al di là della nostra
    sensibilità, che non possiamo conoscere ma del
    quale dobbiamo supporre lesistenza. In questo
    senso è un concetto-limite, ci mostra i confini
    della nostra conoscenza e ci ricorda che esiste
    un mondo distinto da quello fenomenico

52
  • La dialettica trascendentale è
  • Lopera di smascheramento della ragione, nel
    momento in cui pretende di andare oltre
    lesperienza per dare uninterpretazione
    complessiva della realtà
  • Il metodo conoscitivo attraverso il quale si
    giunge allidea
  • ogni conoscenza che si occupa non di oggetti, ma
    del nostro modo di conoscenza degli oggetti in
    quanto questa deve essere possibile a priori

53
La dialettica trascendentale
  • Dialettica non ha il significato dato da Eraclito
    (dinamicità del reale), né da Platone (vertice
    della conoscenza), ma è usato in senso negativo
    (legato alla tradizione sofistica), di
    ragionamenti apparentemente corretti, ma in
    realtà fallaci.
  • Kant opera uno smascheramento delle pretese della
    ragione, nel momento in cui pretende di andare
    oltre lesperienza per dare uninterpretazione
    complessiva della realtà. La metafisica non può
    essere né diventare scienza
  • La dialettica trascendentale deriva dallesigenza
    delluomo di interpretare la totalità
    lintelletto studia le singole leggi attraverso
    le quali spiega i singoli ambiti della realtà, la
    ragione invece tenta il salto e pretende di
    unificare tutta lesperienza interna sotto lidea
    di Io, tutta quella esterna sotto lidea di
    Mondo e tutta lesperienza in generale sotto
    lidea di Dio. Queste idee sono necessarie, in
    quanto esigenze della natura umana, ma prive di
    riferimento empirico, quindi non possono operare
    una sintesi conoscitiva

54
Lio e i paralogismi della ragione
  • Lio è un paralogismo (errore logico), che
    consiste nel dare una sostanza allio penso (che
    è invece una funzione e non possiamo dire che
    esista una sostanza, lanima, che gli
    corrisponda, attribuendole predicati come
    limmortalità, la spiritualità)

55
Le antinomie delluniverso
  • Lidea di mondo inteso come totalità cade in una
    serie di antinomie (contraddizioni di tesi e
    antitesi logicamente plausibili)
  • Mondo finito vs infinito
  • Composto di parti semplici vs non composto di
    parti semplici
  • Causalità libera vs determinismo
  • Esiste un essere necessario come sua causa oppure
    no

56
Lesistenza di Dio
  • Lesistenza di Dio non è dimostrabile.
  • Kant mostra linconcludenza dei tre gruppi di
    prove alle quali tutte si possono ricondurre
  • La prova ontologica (nel concetto di Dio, in
    quanto perfettissimo, è inclusa lesistenza)
    lesistenza non è un predicato, ma può essere
    solo dedotta dallesperienza (vedi esempio dei
    cento talleri)
  • La prova cosmologica (tutto ciò che esiste ha una
    causa, quindi deve esistere una causa prima
    incausata) si tratta di un salto illecito,
    finché restiamo nellambito dellesperienza
    possiamo andare indietro quanto vogliamo
  • La prova fisico-teologica (il mondo ci appare
    come un progetto provvisto di finalità)
    dimostrerebbe soltanto un architetto del mondo,
    ma non un creatore, per il quale bisognerebbe
    ammettere che il mondo abbia una Causa prima.
    Quindi questa prova è riconducibile a quella
    cosmologica
  • Lesistenza di Dio non è dimostrabile, ma non
    possiamo escluderla (potrebbe essere possibile
    affermarne lesistenza in ambito pratico)

57
Luso regolativo delle idee della ragione
  • Pur non avendo funzione conoscitiva, hanno un
    valore regolativo (Appendice alla dialettica
    trascendentale), servono come norma per la
    conoscenza, come indicazione ad esempio, lidea
    di mondo indirizza verso la ricerca di un sapere
    sempre più ampio, di una connessione sempre più
    completa fra gli ambiti dellesperienza
    uninterpretazione complessiva del mondo non
    potrà mai essere raggiunta, ma suggerisce una
    direzione di ricerca

58
Aspetti della filosofia di Kant
  • Gli scritti precritici
  • La fondazione del sapere (Critica della Ragion
    Pura)
  • La morale e il dovere (Critica della Ragion
    Pratica)
  • Il giudizio estetico e il giudizio teleologico
    (Critica del Giudizio)
  • La religione, la storia e il futuro dell'umanità
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