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PowerPoint Presentation - Nessun titolo diapositiva

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Title: PowerPoint Presentation - Nessun titolo diapositiva


1
IL PRIMO SOCCORSONEI LUOGHI DI LAVORO
Corso teorico-pratico di alfabetizzazione alle
tecniche di Primo Soccorso nei luoghi di lavoro
(D.Lgs.81/08 )
Il D.Lgs.81/08 ha apportato modifiche
sostanziali alla normativa vigente in tema di
pronto soccorso aziendale. Tra queste, lobbligo
per il datore di lavoro di designare i lavoratori
incaricati di attuare le misure di pronto
soccorso, salvataggio, prevenzione incendi, lotta
antincendio e gestione dellemergenza.
2
OBIETTIVI DIDATTICI E CONTENUTI MINIMI DELLA
FORMAZIONE DEI LAVORATORI DESIGNATI AL PRONTO
SOCCORSO PER LE AZIENDO DI GRUPPO B,C
Obiettivi didattici Programma Tempi
Prima giornata Modulo A Totale 4 ore
Allertare il sistema di soccorso Cause e circostanze dellinfortunio (luogo dellinfortunio, numero delle persone coinvolte, stato degli infortunati ecc.) Comunicare le predette informazioni in maniera chiara e precisa ai Servizi di assistenza sanitaria di emergenza
Riconoscere una emergenza sanitaria 1) Scena dellinfortunio Raccolta delle informazioni Previsione dei pericoli evidenti e di quelli probabili 2) Accertamento delle condizioni psico-fisiche del lavoratore infortunato Funzioni vitali (polso, pressione, respiro)Stato di coscienza Ipotermia ed ipertermia 3) Nozioni elementari di anatomia e fisiologia dellapparato cardiovascolare e respiratorio 4) Tecniche di autoprotezione del personale addetto al soccorso
Attuare gli interventi di primo soccorso Sostenimento delle funzioni vitali Posizionamento dellinfortunato e manovre per la pervietà delle prime vie aeree respirazione artificiale massaggio cardiaco esterno 2) Riconoscimento e limiti dellintervento di primo soccorso Lipotimia, sincope, shock, edema polmonare acuto, crisi asmatica, dolore acuto stenocardico, reazioni allergiche, crisi convulsive, emorragie esterne post-traumatiche e tamponamento emorragico
Conoscere i rischi specifici dellattività svolta Conoscere i rischi specifici dellattività svolta Conoscere i rischi specifici dellattività svolta
3
Obiettivi didattici Programma Tempi
Prima giornata Modulo B Totale 4 ore
Acquisire conoscenze generali sui traumi in ambiente di lavoro Cenni di anatomia dello scheletro Lussazioni, fratture e complicanze Traumi e lesioni cranio-encefalici e della colonna vertebrale Traumi e lesioni toraco-addominali
Acquisire conoscenze generali sulle patologie specifiche in ambiente di lavoro Lesione da freddo e da calore Lesione da corrente elettrica Lesione da agenti chimici Intossicazioni Ferite lacero contuse Emorragie esterne
Terza giornata Modulo C Totale 4 ore
Acquisire capacità di intervento pratico Principali tecniche di comunicazione con il sistema di emergenza del SSN Principali tecniche di primo soccorso nelle sindromi cerebrali acute Principali tecniche di primo soccorso nella sindrome respiratoria acuta Principali tecniche di rianimazione cardiopolmonare Principali tecniche di tamponamento emorragico Principali tecniche di sollevamento, spostamento e trasporto del traumatizzato Principali tecniche di primo soccorso in caso di esposizione accidentale ad agenti chimici e biologici

4
LE RISORSE STRATEGICHEDEL PRIMO SOCCORSO
  • Il buon esito di un intervento di primo soccorso
    è legato a
  • la tempestività dellintervento
  • le capacità tecniche dei soccorritori
  • Sulla scena di eventuali situazioni di pericolo
    devono agire soccorritori adeguatamente preparati
    per intervenire correttamente
  • e tempestivamente.

5
DESTINATARI del CORSO
Il programma formativo riguarda il mondo del
lavoro. I principali destinatari del corso
sono - i lavoratori addetti alle squadre di
emergenza (incaricati) ma anche - gli altri
lavoratori - I Responsabili del Servizio di
Prevenzione e Protezione e Rappresentanti dei
Lavoratori per la Sicurezza - I dirigenti, i
preposti e i datori di lavoro
6
FINALITA DELLINTERVENTO FORMATIVO
Le manovre presentate (insieme alle nozioni
teoriche indispensabili per poterle eseguire in
sicurezza ed efficacia) devono dar modo ai
partecipanti di
7
OBIETTIVI FORMATIVI
Al termine del corso i partecipanti dovranno
essere in grado di
  • riconoscere le situazioni di emergenza e di
    urgenza
  • valutare la gravità del caso
  • allertare il sistema di Emergenza Sanitaria
    territoriale 118
  • fornire un adeguato Primo Soccorso

8
Le norme, le prime fasi del soccorso e
lautoprotezione del soccorritore
9
Normativa vigentesul Pronto Soccorso Aziendale
Obbligo giuridico del datore di lavoro di
prestare soccorso al lavoratore infortunato (o
colpito da malore)
10
Norme sul Pronto Soccorso Aziendale
  • Vecchie norme ancora in vigore
  • D.Lgs.626/94

11
Altre norme
  • D.P.R. 27 aprile 1955 n. 547
  • D.P.R. 19 marzo 1956 n. 303
  • D.M. 28 luglio 1958

12
D.P.R. 547/55CAPO IV - art. 388
  • Capo IV - art. 388 (Denuncia dellinfortunio e
    soccorsi durgenza)
  • ... Il datore di lavoro deve predisporre che per
    gli infortuni, comprese le lesioni di piccola
    entità, siano immediatamente prestati
    allinfortunato i soccorsi demergenza

13
D.P.R. 547/55art. 343
  • art. 343 (istruzione sui soccorsi ai colpiti da
    corrente elettrica)
  • tabella con le istruzioni sui soccorsi da
    prestare ai colpiti da corrente elettrica
  • officine e cabine elettriche

14
Norme generali per ligiene del lavoro (D.P.R.
303/56)
  • Capo III Servizi Sanitari
  • Art. 27 Pronto soccorso (PS)
  • art. 28 Pacchetto di medicazione
  • art. 29 Cassetta di PS
  • art. 30 Camera di medicazione
  • art. 31 Decentramento del PS
  • art. 32 Personale sanitario
  • art. 56 Mezzi di PS e profilassi (in az.
    agricole)

15
Il D.P.R. 303/56
  • pacchetto di medicazione
  • cassetta di pronto soccorso
  • camera di medicazione

16
Caratteristiche minime delle attrezzature di
pronto soccorso (D.P.R. 303/56), in base a
  • comparto produttivo (industria, agricoltura,
    commercio)
  • numero dei lavoratori
  • lontananza dellazienda da centri provvisti di
    posto permanente di pronto soccorso
  • attività a rischio di scoppio, di infezione, di
    asfissia o di avvelenamento
  • obbligo di sottoporre i lavoratori a visite
    mediche periodiche ai sensi dellart. 33 del
    D.P.R. 303/56

17
comparto produttivo
numero lav.
rischio di scoppio, infezione,...
lontananza da centri provvisti di PS ...
obbligo visite period.
pacchetto di medicazione
cassetta di pronto soccorso
camera di medicazione
18
Art. 28 Pacchetto di medicazione
  • E obbligatorio tenere il pacchetto di
    medicazione nelle aziende industriali che non si
    trovano nelle condizioni indicate dagli artt. 29
    e 30, nonché nelle aziende commerciali che
    occupano più di 25 dipendenti.

19
Art. 29 Cassetta di PS
Sono obbligatorie nelle industrie
20
Art. 30 Camera di medicazione
Va obbligatoriamente allestita in industrie con
21
Presidi chirurgici e farmaceutici aziendali
(D.M. 28/7/58)
il contenuto di tali presidi è oggi ampiamente
desueto
22
P.S. aziendaleCompiti del datore di lavoro
23
D.Lgs. 626/94Capo III PREVENZIONE INCENDI,
EVACUAZIONE DEI LAVORATORI, PRONTO SOCCORSO -
ART. 12
(Il datore di lavoro) designa i lavoratori
incaricati di attuare le misure di pronto
soccorso...(art. 12)
24
Art. 12, comma 3
I lavoratori designati al primo soccorso
aziendale
  • non possono, se non per un giustificato motivo,
    rifiutare la designazione
  • devono essere
  • formati
  • in numero sufficiente
  • disporre di attrezzature adeguate

tenuto conto delle dimensioni e dei rischi
specifici dellazienda
25
D.Lgs. 626/94Capo III PREVENZIONE INCENDI,
EVACUAZIONE DEI LAVORATORI, PRONTO SOCCORSO -
ART. 15
  • NELLORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO il datore
    di lavoro dovrà
  • tenere conto della natura dellattività e delle
    dimensioni dellazienda
  • consultare il medico competente (se previsto)
  • stabilire rapporti con i servizi esterni, anche
    per il trasporto dei lavoratori infortunati

26
D.Lgs. 626/94Capo III PREVENZIONE INCENDI,
EVACUAZIONE DEI LAVORATORI, PRONTO SOCCORSO -
ART. 15
  • Il compito può essere delegato a uno o più
    lavoratori
  • le caratteristiche minime delle attrezzature di
    pronto soccorso, i requisiti del personale
    addetto e la sua formazione sono stati
    individuati con il decreto M.S.15/7/2003 n.388
    G.U. 3/2/2004

27
Le nuove norme sul primo soccorso aziendale
Il pacchetto di medicazione e la cassetta di
pronto soccorso secondo il decreto
interministeriale15/7/2003 n.388 G.U. 3/2/2004
28
CONTENUTO MINIMO del PACCHETTO di MEDICAZIONE
29
CONTENUTO MINIMO dellaCASSETTA di PRONTO SOCCORSO
30
Presidi di Pronto Soccorso
  • I presidi di Pronto Soccorso devono essere
    conservati in contenitori facilmente lavabili,
    facilmente individuabili e contrassegnati con
    segnaletica appropriata
  • Questi devono essere conservati in luogo
    facilmente accessibile, al riparo dalle intemperie

31
Presidi di Pronto SoccorsoSegnaletica
  • I presidi di Pronto Soccorso devono essere
    contrassegnati con segnaletica appropriata

32
DECRETO MINISTERIALE SUL P.S.Le tematiche
affrontate
  • Profilo del rischio aziendale
  • Obblighi del datore di lavoro
  • Presidi di pronto soccorso
  • Formazione degli addetti al p.s.

33
PRIMO SOCCORSO INTERNO
datore di lavoro
medico competente
pacchetto cassetta formazione
mezzo di comunicazione
addetti
PRONTO SOCCORSO
Azienda USL
Regione
118
34
Profilo del rischio aziendale
35
Aziende pericolose del gruppo A
  • Appartengono a questo gruppo
  • - aziende soggette ad obbligo di dichiarazione o
    notifica (D.P.R. 175/88 e poi D.Lgs. 334/99)
  • - centrali termoelettriche
  • - impianti e laboratori nucleari (artt. 7, 28 e
    33 D.Lgs. 239/95)
  • - aziende estrattive ed altre attività
    minerarie(D.Lgs. 624/96)
  • - lavori in sotterraneo (D.P.R. 320/56)
  • - aziende per la fabbricazione di esplosivi,
    polveri e munizioni

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Obblighi del datore di lavoro
  • Il datore di lavoro
  • identifica la categoria dappartenenza della
    propria azienda (Gruppo A, B o C)
  • se la propria azienda appartiene al gruppo A, lo
    notifica allASL competente per territorio, per
    il coordinamento degli interventi demergenza
  • classifica la propria azienda nel gruppo a più
    alto rischio, se questa svolge attività
    lavorative in più di un gruppo di rischio
  • richiede il parere del medico competente, ove
    previsto, per identificare la categoria
    dappartenenza della propria azienda

37
Obblighi del datore di lavoro
Se lazienda appartiene al gruppo A o B il datore
di lavoro mette a disposizione dei lavoratori
una cassetta di pronto soccorso un mezzo di
comunicazione idoneo ad attivare il sistema di
emergenza del S.S.N.
Se lazienda appartiene al gruppo C il datore di
lavoro mette a disposizione dei lavoratori un
pacchetto di medicazione un mezzo di
comunicazione idoneo ad attivare il sistema di
emergenza del S.S.N.
38
Obblighi del datore di lavoro
Per i lavoratori che operano in luoghi isolati,
diversi dalla sede di produzione, il datore di
lavoro mette a disposizione dei lavoratori un
pacchetto di medicazione un mezzo di
comunicazione idoneo   ad attivare il sistema
di emergenza   del S.S.N.
39
Il pacchetto di medicazionee la cassetta di
pronto soccorso
Devono contenere una dotazione minima di presidi
sanitari, da integrare in base ai rischi presenti
nei luoghi di lavoro. Va costantemente assicurato
- in collaborazione, ove previsto, con il medico
competente - completezza e corretto stato duso
di prodotti e strumenti di medicazione dei
presidi sanitari.
40
Formazione degli addetti al PS
  • Gli addetti al PS dovranno essere formati con
    istruzione teorica e pratica
  • La formazione
  • dovrà essere svolta da personale medico
  • potrà avvalersi, per la parte pratica, della
    collaborazione
  • di personale infermieristico professionale
  • di altro personale specializzato

41
Contenuti e tempi minimidei corsi
I tempi minimi dei corsi di formazione varieranno
secondo il gruppo di appartenenza dell'azienda o
unità produttiva, e cioè
42
Formazione degli addetti al PS
La formazione degli addetti al PS deve avvenire a
spese e cura del datore di lavoro e per questo
  • si deve svolgere durante l'orario di lavoro
  • non può comportare oneri economici a carico dei
    lavoratori

43
Obiettivi didattici
  • 1) Allertare il sistema di soccorso
  • 2) Riconoscere una emergenza sanitaria
  • 3) Attuare gli interventi di primo soccorso
  • 4) Conoscere i rischi specifici della attività
    svolta
  • Acquisire conoscenze generali sui traumi in
    ambiente di lavoro
  • Acquisire conoscenze generali sulle patologie
    specifiche in ambiente di lavoro
  • Acquisire capacità di intervento pratico

44
Omissione di soccorso (art. 593 c.p.)
  • è punito con la reclusione fino a tre mesi o con
    la multa fino a lire seicentomila chi, trovando
    un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero
    una persona ferita o altrimenti in pericolo,
    omette di prestare l'assistenza occorrente o di
    darne immediato avviso all'Autorità.
  • Se da siffatta condotta del colpevole deriva una
    lesione personale, la pena è aumentata se ne
    deriva la morte la pena è raddoppiata.

45
Abuso della professione Stato di necessità
Art. 348 c.p. (abuso della professione) Chiunque
abusivamente eserciti una professione per la
quale è richiesta una speciale abilitazione dello
Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi
o con la multa da lire 200.000 a 1 milione Art.
54 c.p. (stato di necessità) Non è punibile chi
ha commesso il fatto per esservi stato costretto
dalla necessità di salvare sé o gli altri dal
pericolo attuale di un danno grave alla persona,
pericolo da lui non volontariamente causato né
altrimenti evitabile
46
IL PRIMO SOCCORSOin AZIENDA
Organizzazione e gestione dellemergenza sanitaria
47
IL PRIMO SOCCORSOin AZIENDA
  • L'organizzazione interna per affrontare
    l'eventuale stato di emergenza
  • DEVE ESSERE
  • uno strumento operativo pre-programmato facente
    parte a tutti gli effetti dell'insieme dei
    provvedimenti di sicurezza da attuare

48
LA GESTIONE DELL'EMERGENZA SANITARIA IN
AZIENDAsituazioni di emergenza sanitaria
  • legate ai rischi propri dell'attività (incendi e
    esplosioni, rilasci tossici e/o radioattivi,
    lesioni da elettricità, accidenti traumatici,
    malori, etc.)
  • legate a cause esterne (allagamenti, terremoti,
    condizioni meteorologiche estreme, etc.)

49
LA GESTIONE DELL'EMERGENZA SANITARIA IN AZIENDA
  • La valutazione dei rischi presenti in azienda
    permette di rilevare la possibilità di avere
    incidenti anche particolarmente gravi non
    evitabili con interventi di prevenzione e per i
    quali è necessario predisporre misure
    straordinarie da attuare in caso di reale
    accadimento

50
PIANO DI EMERGENZA
  • insieme delle misure straordinarie, procedure e
    azioni, da attuare al fine di fronteggiare e
    ridurre i danni derivanti da eventi pericolosi
    per la salute dei lavoratori (e della eventuale
    popolazione circostante)

51
LADDETTO al PRIMO SOCCORSO DEVE CONOSCERE
  • LA TOPOGRAFIA DELLAZIENDA
  • LA LOCALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI e delle UTENZE
  • I PRODOTTI UTILIZZATI
  • LE PROCEDURE DI INTERVENTO
  • LA LOCALIZZAZIONE ED IL CONTENUTO DEI PRESIDI DI
    PRIMO SOCCORSO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
    INDIVIDUALE

52
NELLEMERGENZA SANITARIA
  • DEVO RIMANERE CALMO il mio compito è organizzare
    il primo soccorso
  • SONO UN SOCCORRITORE LAICO posso solo cercare
    di non far peggiorare la situazione
  • IL TEMPO E PREZIOSO lintervento nei primi 5
    minuti è determinante nellaumentare la
    probabilità di sopravvivenza del paziente

53
Cosè il primo soccorso
  • Il primo soccorso è caratterizzato da interventi
    ed azioni compiuti da personale non sanitario, in
    attesa dellintervento specializzato

54
EMERGENZA SANITARIACOMPITI DEL PRIMO SOCCORRITORE
  • attivare il "Pronto Soccorso"
  • valutare la vittima e mantenere le funzioni
    vitali se queste sono alterate
  • arrestare una emorragia esterna
  • proteggere ferite e ustioni
  • preservare la vittima da eventuali ulteriori
    danni
  • non fare peggiorare lo stato del soggetto

55
CHIAMARE i SOCCORSI - 118
Fornire le seguenti informazioni
  • 1) indirizzo del luogo dellevento
  • 2) numero di infortunati
  • 3) tipo di infortunio
  • 4) condizioni di salute dellinfortunato

56
RACCOGLIERE le INFORMAZIONI
  • 1. Ambiente ove è occorso l'evento
  • 2. Dinamica dellevento
  • 3. Fonti di informazione disponibili

57
RACCOGLIERE le INFORMAZIONIAmbiente ove è
maturato l'evento
  • pericoloso (incendio, crollo di edifici, sviluppo
    di gas tossici)
  • sfavorevole o disagiato (rumore, scarsa
    illuminazione, condizioni microclimatiche avverse)

ambiente pericoloso
58
RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIDinamica
dellincidente
  • incidente automobilistico
  • caduta
  • incendio ed esplosione
  • aggressione
  • annegamento
  • avvelenamento od intossicazione
  • folgorazione

59
RACCOLTA DELLE INFORMAZIONIFonti di informazioni
disponibili
  • il/i paziente/i
  • i presenti
  • il luogo dell'intervento
  • la dinamica dell'incidente
  • le caratteristiche delle lesioni

60
SPOSTAMENTO E TRASPORTO
  • Si deve spostare un paziente quando
  • il luogo dell'incidente è pericoloso e pone il
    paziente e/o i soccorritori in pericolo di vita
    (traffico incontrollato, minaccia d'incendio,
    folgorazione, gas tossici)
  • lintervento da eseguire sulla vittima ne
    richiede un diverso posizionamento

61
SPOSTAMENTO E TRASPORTO
  • Durante il trasporto del paziente
  • se cè anche soltanto il sospetto
  • di lesione alla colonna, questa non deve mai
    essere piegata né torta.
  • La testa, il collo, il tronco
  • devono rimanere sempre
  • sullo stesso asse

62
PROTEZIONE DEL PAZIENTE
  • DA SE STESSO E DALLA PROPRIA ANSIA
  • DAGLI STRESS CLIMATICI
  • DAL CONTATTO CON SANGUE O FLUIDI BIOLOGICI DI
    (EVENTUALI) ALTRI PAZIENTI

63
TRIAGE
64
DEFINIZIONI
PRIMO SOCCORSO
PRONTO SOCCORSO
  • Aiuto prestato a vittime di incidenti e/o malori
    dai presenti in attesa dellintervento del 118
  • Intervento svolto da personale sanitario -medici,
    infermieri, soccorritori professionali
    addestrati a tale compito

65
REGOLE GENERALI
  • Cosa non fare
  • mettere a repentaglio la propria vita
  • lasciare linfortunato prima dellarrivo del
    personale sanitario
  • prestare interventi superiori alle proprie
    capacità
  • somministrare liquidi, specialmente alcool
  • farsi prendere dal panico
  • Cosa fare
  • allontanare la folla
  • esaminare linfortunato
  • in caso durgenza/emergenza
  • telefonare al 118
  • praticare le prime cure
  • confortare e rassicurare il paziente (se
    cosciente)

66
EMERGENZA/URGENZA ?GRAVITÀ
67
Emergenza/urgenza e gravità2 esempi
68
La Classificazione delle Urgenzeil Triage
  • Il triage è una procedura di classificazione
    delle urgenze che permette ai soccorritori di
    stabilire le priorità nella destinazione dei
    soccorsi.
  • Ciò si realizza differenziando la risposta nelle
    richieste di soccorso ovvero
  • distinguendo le situazioni urgenti da quelle non
    urgenti
  • rispondendo alle richieste di soccorso in modo
    appropriato

69
Allarme rosso
70
Allarme giallo
71
Allarme verde
72
Allarme bianco
73
Algoritmi di valutazione
  • Critical, Unstable, Potentially unstable, Stable
    (CUPS)
  • Coscienza, Emorragia, Shock, Insufficienza
    respiratoria, Rotture ossee, Altro (CESIRA)
  • Sequenze dazione del BLS per la popolazione (RCP
    nella comunità)

74
Critical Unstable Potentially unstable Stable
(CUPS)
75
Coscienza, Emorragia, Shock, Insufficienza
respiratoria, Rotture ossee, Altro (CESIRA)
76
La Catena della Sopravvivenza
  • I soggetti in arresto respiratorio e/o cardiaco
    hanno maggiori probabilità di sopravvivere se -
    assieme al personale sanitario precocemente si
    attivano sulla scena dellemergenza anche
    soccorritori laici che provvedano ad
  • allertare immediatamente il sistema 118
  • avviare il primo soccorso, iniziando la procedura
    di RCP

77
AUTOPROTEZIONE DEL SOCCORRITORE
  • Nella attività di primo soccorso, il soccorritore
    può andare incontro a dei rischi pertanto,
    effettuando tali attività deve
  • garantire innanzitutto la sicurezza della scena,
    tutelando la propria incolumità
  • pensare prima di agire

78
I rischi nel soccorso
  • AMBIENTE IN CUI SI SVOLGE IL SOCCORSO
  • SANGUE E FLUIDI BIOLOGICI DELLA VITTIMA
  • CONDIZIONE / COMPORTAMENTO DELLA VITTIMA

79
Ambiente
A.
  • traffico veicolare
  • incontrollato
  • fuoco
  • gas tossici
  • pericolo di crollo
  • ...

Garantire sempre la sicurezza della scena!
80
Sangue della vittima
Spargimento di sangue, contatto con fluidi
biologici sono possibile veicolo di malattie
infettive quali epatite B e C, AIDS.
B.a
  • REGOLA GENERALE
  • ogni soggetto sanguinante deve essere considerato
    potenziale fonte di infezione
  • in ogni contatto con soggetto sanguinante si
    devono adottare le precauzioni universali

81
Fluidi biologici della vittima
B.b
  • contagio del soccorritore con saliva, muco ed
    altri fluidi della vittima
  • per esempio, durante la respirazione artificiale

82
Mezzi barriera
  • guanti monouso
  • visiera paraschizzi
  • pocket mask

83
Guanti monouso
84
Guanti monouso
  • Dopo il loro utilizzo
  • si sfilano afferrandoli dal lembo libero
    allaltezza del polso

85
Visiera paraschizzi
86
Pocket mask
87
Condizione / comportamento della vittima
C.
  • Psicosi in fase acuta
  • convulsioni
  • chiusura repentina della bocca durante la manovra
    di apertura delle vie aeree
  • fasi iniziali dellannegamento
  • agitazione psicomotoria
  • intossicazione o avvelenamento
  • respirazione artificiale della vittima
  • spostamento o trasporto di un paziente

88
SITUAZIONI PARTICOLARI
  • Folgorazione
  • Incidenti automobilistici
  • Annegamento

89
FOLGORAZIONE

Per correnti
  • fino a 1.000 Volts
  • interrompere subito la corrente
  • se non è possibile e linfortunato è attaccato
    al conduttore
  • isolarsi prima di provvedere a staccarlo
  • gt di 1.000 Volts
  • è obbligatorio interrompere la corrente prima
    dintervenire
  • attenzione allarco voltaico

90
INCIDENTI AUTOMOBILISTICI
  • non intervenire prima di avere segnalato alle
    automobili che sopraggiungono la presenza
    dellincidente
  • non lasciare la propria automobile in mezzo alla
    strada

91
ANNEGAMENTO
  • Intervenire senza conoscere le tecniche di
    salvataggio può essere molto pericoloso infatti,
    chi sta per annegare, potrebbe trascinare con sé
    il soccorritore in questi casi è sempre
    necessario
  • raggiungere la vittima utilizzando un salvagente,
    un materassino o una barca

92
PROTEZIONEDELLA VITTIMA
  • Nel soccorrere più feriti, per evitare che si
    contagino a vicenda
  • - non toccare con i guanti sporchi di sangue i
    soggetti soccorsi
  • cambiare i guanti quando si assistono soggetti
    diversi
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