Title: Famiglia CORONAVIRIDAE
1Famiglia CORONAVIRIDAE
Generalità
- Virus di forma sferica
- Diametro 120-160nm
- Provvisti di envelope con proiezioni
caratteristiche a forma di petalo responsabili
delladsorbimento virale - Capside a simmetria elicoidale
- RNA a singolo filamento
- Replicano nel citoplasma
- Presentano spiccato tropismo per gli epiteli
respiratorio e digerente - Suddivisi in 4 gruppi antigenici
- Sono noti numerosi sierotipi
- Alcuni con attività emoagglutinante
Es. Virus della Bronchite Infettiva aviare
EMO previo trattamento con Tripsina/Fosfolipasi
2Caratteristiche strutturali
- Proteine strutturali
- N nucleoproteina
- E1 proteina transmembrana
- E2 (spikes) svolgono importanti funzioni nella
fase di adsorbimento e di fusione delle membrane - E3 (presente in alcuni virus) hanno attività
emoagglutinante.
3CLASSIFICAZIONE
- GRUPPO I
- Gastroenterite trasmissibile del suino o TGE
- Coronavirus del cane (enterite)
- Coronavirus felino (enterite)
- Peritonite infettiva del gatto (peritonite,
pleurite, polmonite, meningoencefalite, uveite)
- GRUPPO II
- Coronavirus del bovino (diarrea neonatale,
dissenteria invernale) - Virus emoagglutinante ecefalomielitogeno del
suino (encefalomielite, gastrite, infezione
respiratoria) - Coronavirus del topo (epatite, enterite,
encefalomielite, nefrite) - Coronavirus delluomo (infezione
respiratoriasimil influenzale e SARS )
- GRUPPO III
- Bronchite infettiva del pollo (tracheobronchite,
nefrite, salpingite) - Coronavirus delluomo (infezione respiratoria
simil influenzale e SARS )
- GRUPPO IV
- Blue comb disease del tacchino (enterite)
4Ciclo di Replicazione
- Virus Specie-specifici
- presentano un tropismo di specie e di tessuto che
riguarda soprattutto - l'apparato respiratorio (epitelio ciliato della
trachea, mucosa nasale e alveoli polmonari) - l'apparato gastroenterico (enterociti)
- L'adsorbimento alla cellula avviene grazie alla
presenza di recettori per E2 o per E3 - L'RNA è addossato alla faccia interna del core ed
è costituito da una poliproteina ad attività
polimerasica - La sintesi di RNA (-) funge da stampo per RNA
genomico ed mRNA - La sintesi di proteine strutturali e funzionali
avviene nel citoplasma, la glicosilazione nell
apparato di Golgi - Il rilascio avviene per gemmazione attraverso
parti modificate della membrana citoplasmatica
5GASTROENTERITE TRASMISSIBILE DEL SUINO (TGE )
Malattia infettiva altamente contagiosa,
caratterizzata da diarrea, vomito e
disidratazione che colpisce in forma grave i
suinetti di età compresa tra i primi giorni di
vita fino allo svezzamento Presente in tutti i
Paesi a suinicoltura progredita negli ultimi 15
anni la gravità delle forme cliniche intestinali
è diminuita e si è diffusa contemporaneamente una
nuova variante a spiccato tropismo respiratorio
anche se non molto patogeno
6Eziologia
Recettivo il suino domestico Particolarmente
sensibili i soggetti giovani
- Non emoagglutinante
- Labile agli agenti fisici e ai comuni
disinfettanti - Resistente a pepsina, tripsina e a pH acido
- Persiste in ambiente gastrointestinale
Esiste un unico sierotipo di TGEV Non correlato
ad altri coronavirus suini Correlato al FIPV e al
CCV (mutanti di un comune progenitore)
Replica su colture cellulari omologhe, primarie e
continue il CPE è raro al primo isolamento,
favorito dalla presenza di enzimi proteolitici
nel liquido colturale
7Epidemiologia
La malattia può presentarsi in forma sia
epidemica che endemica
Nel caso della malattia epidemica l'ingresso del
virus in un territorio indenne comporta indici di
mortalità elevati
- La forma endemica, in allevamenti a ciclo chiuso
o che fanno uso di rimonte esterne di giovani
soggetti, dimostrano tassi di mortalità bassi, se
non addirittura trascurabili
La malattia è stagionale, prevale nei mesi
invernali Il virus resiste meglio alle condizioni
ambientali
Le scrofe che hanno superato l'infezione in modo
asintomatico inducono immunità colostrale nei
piccoli che risultano sensibili dopo 4-6 settimane
8- Le sorgenti di infezione sono rappresentate da
- Suinetti che eliminano il virus per un periodo di
oltre due mesi - Cani e gatti in cui l'infezione è asintomatica
con escrezione di virus per oltre 2 settimane - Storni che possono fungere da vettori meccanici
di infezione - In inverno mangiando gli avanzi nelle porcilaie
infette, possono liberare il virus con le feci 36
ore dopo il pasto infetto - Mezzi di trasporto e attrezzature, uomo
9Patogenesi
Porta dingresso
App. digerente
Gli enterociti vengono rimpiazzati da cellule
immature provenienti dalle cripte e insensibili
al virus
- La sostituzione avviene in
- 7 giorni in suinetti neonati
- 2-4 giorni in suinetti di 3 settimane
(sopravvivenza maggiore)
10Sintomi e lesioni
- La gravità della malattia è inversamente
proporzionale all'età dei soggetti colpiti - Nei suinetti sino a 3 settimane di vita la
mortalità sfiora il 100 - Diarrea profusa di colore giallastro o
biancastro, vomito, disidratazione, latte
indigerito nelle feci - Acidosi, insufficienza cardiaca (iperkalemia)
- Atrofia dei villi ed assottigliamento delle
pareti intestinali - Nei suinetti svezzati la mortalità è ridotta e i
sintomi sono meno gravi - La guarigione arriva dopo 1 settimana, con la
ricostruzione dell'epitelio dei villi - si osserva un certo ritardo della crescita
- Nei suini da ingrasso si ha diarrea passeggera
con diminuita conversione dell'alimento e
temporanea agalassia nelle scrofe - Nel caso di TGE endemica i suinetti sono protetti
passivamente per circa 4-6 settimane
11Diagnosi
Clinico-epidemiologica comparsa improvvisa,
mortalità elevata nei suinetti, rapida diffusione
Gli accertamenti di laboratorio prevedono
- isolamento e l'identificazione (ME IFD)
- ricerca diretta dell'antigene virale nelle feci
(ELISA, ME) - indagine sierologica (SN , ELISA )
12Profilassi
- Sanitaria
- evitare l'introduzione di animali da allevamenti
infetti - evitare di introdurre l'infezione con vettori
meccanici (camion), passivi (personale) e
biologici (cani , uccelli)
- Immunizzante
- Protezione degli animali più giovani attraverso
un potenziamento dellimmunità passiva colostrale - In particolare aumentando la quota di IgA
secretorie (i linfociti IgA secernenti,
sensibilizzati a livello intestinale, migrano e
si localizzano nella mammella producendo IgA, che
vengono poi assunte mediante il colostro) - I vaccini risultano inefficaci per via
parenterale - I vaccini attenuati somministrati alle scrofe per
os sono meno efficaci dell'infezione naturale
nello stimolare l'immunità colostrale (limitata
replicazione del virus vaccinale negli
enterociti)
13- PERITONITE INFETTIVA FELINA (FIP )
Malattia infettiva propria dei felidi
caratterizzata da quadri anatomoclinici
polimorfi processi essudativi a carico di
peritoneo e pleura, processi granulomatosi a
carico dei visceri peritoneali e toracici,
enterite
Recettivi i felidi in generale, sia domestici che
selvatici (leone, leopardo, giaguaro, lince)
- Esistono due 2 Coronavirus felini (FIPV e FECV)
- Identici dal punto di vista antigenico
- Differenti per caratteristiche biologiche
- Il FECV replica negli enterociti e non ha la
tendenza a generalizzare - Il FIPV replica anche nei macrofagi e diffonde
per via linfoematogena - Presentano correlazione antigenica con TGEV e CCV
(coronavirus del cane).
Difficile da coltivarsi in vitro
Coltivato inizialmente su macrofagi peritoneali
14Epidemiologia
- Notevole variabilità biologica degli stipiti in
causa - Gli stipiti meno virulenti limitano la loro
azione all'intestino e vengono eliminati con le
feci - Gli stipiti più virulenti persistono a livello
ematico e sono eliminati attraverso diverse vie
L'andamento dell' infezione fa sì che, per
diversi anni, non si osservano manifestazioni
cliniche evidenti e, successivamente, si assista
alla comparsa di casi clinici che interessano
molti gatti in pochissimi mesi, per tornare poi
ad essere silente
La trasmissione avviene per via orale in seguito
a stretto e continuo contatto tra individui
appartenenti a popolazioni feline numerose
(allevamenti, gruppi di gatti randagi, gattili)
La via transplacentare viene ipotizzata per la
frequenza con cui si osservano lesioni croniche
in gattini neonati e cucciolate infette in
successive gravidanze
15Patogenesi
- La patogenesi e la gravità del quadro clinico
sono modulate dalla virulenza dello stipite in
causa e dalla dose infettante - La FIP è una patologia immunomediata
- Le lesioni risultano tanto più gravi quanto
maggiore è la concentrazione degli anticorpi
specifici - L'utilizzo di vaccini aggrava il quadro clinico
dell'animale vaccinato quando questi incontra lo
stipite selvaggio - La quantità di anticorpi presenti in circolo è
quindi causa diretta di gravità, in seguito alla
formazione di immunocomplessi (fenomeno di
Arthus)
16Patogenesi
Porta dingresso
App. digerente
Attualmente si ritiene che il FIPV derivi per
mutazione dal FECV nello stesso
soggetto Linfezione con il FECV sensibilizza il
gatto stimolando la risposta immunitaria umorale
che successivamente concorrerà ad aggravare il
quadro clinico quando linfezione diviene
sistemica
17Sintomi e lesioni
- Le diverse forme cliniche sono modulate dal grado
di immunità cellulo-mediata - Presente nelle forme asintomatiche
- Scarsa nella forma granulomatosa
- Assente nel caso della forma essudativa (più
grave) - L'esito della malattia è generalmente infausto ,
letale nel giro di circa 12 settimane
18- Forma essudativa
- Ha una durata che varia da 1-6 settimane ed oltre
a seconda anche dell'età del soggetto colpito
(più sensibili i soggetti giovani) - Interessa maggiormente soggetti dai 6 mesi ai 4-5
anni detà - Si manifesta con sintomi poco caratteristici
febbre ricorrente, disappetenza, debolezza e
depressione - Successivamente compare ascite, con liquido
filante, ricco in fibrina e leucociti - Nel 40 dei casi si ha pleurite essudativa con
difficoltà respiratorie - L'esito è spesso infausto nel giro di 5-7
settimane negli adulti e di pochi giorni nei
gattini - Le guarigioni sono rare (utile il drenaggio del
liquido ascitico) - Nel peritoneo viscerale (milza ed intestino) sono
osservabili depositi di materiale fibrinoso
biancastro diffuso o circoscritto (nell'ordine di
pochi mm)
19Peritonite essudativa
20Peritonite fibrinosa acuta diffusa
21- Forma granulomatosa
- Determina quadri clinici di linfoadenopatia
meseraica (rilevabili alla palpazione) - Ha un decorso lento
- Si manifesta inizialamente con febbre ricorrente
e deperimento - Successivamente si ha la comparsa di formazioni
granulomatose multiple in addome (omento,
linfonodi meseraici, fegato, milza), reni, torace
(polmoni), con versamento addominale minimo - le formazioni granulomatose si possono
approfondire nei parenchimi lungo il percorso dei
piccoli vasi - Compaiono poi sintomi nervosi, quali tremori,
maneggio, convulsioni, nistagmo, associate a
lesioni oculari, uveite e corioretinite
22Linfoadenopatia meseraica con necrosi focale
23Peritonite granulomatosa
24Perivasculite subacuta ed epatite. Presenza di
noduli rotondeggianti multipli chiari ed
irregolari
Presenza di noduli rotondeggianti multipli chiari
ed irregolari nel parenchima renale
25- Forma enterica
- è sostenuta da FECV, indistinguibile da FIPV sul
piano eziologico - L'infezione è localizzata ai villi dell'ileo e
del digiuno - La comparsa di sintomi enterici sono limitati ai
soli soggetti giovani - Negli adulti si manifesta una infezione
asintomatica
26Diagnosi
Clinica Presenza di liquido ascitico simile a
siero, vischioso, inodore, ricco in fibrina e
neutrofili e con elevata quota proteica
Di laboratorio
La diagnosi sierologica con test ELISA ed IFI, è
da interpretarsi con cautela l'assenza di
anticorpi non esclude infatti la presenza
dell'infezione, in particolare nelle fasi precoci
dell'infezione la presenza di anticorpi può
essere legata ad infezioni da FECV
(indistinguibile sul piano sierologico) Tali
anticorpi sensibilizzano il gatto che contrae una
FIP più grave quando viene successivamente in
contatto con il FIPV
27Profilassi
Sanitaria
- Identificazione e isolamento dei soggetti
portatori
Immunizzante
- La profilassi immunizzante ha invece trovato
scarso impiego - L'immunità umorale non da protezione ma aggrava
la malattia (patologia da immunocomplessi) - La vaccinazione stimola maggiormente l'immunità
umorale (aumentando la gravità della malattia
quando gli animali si infettano)