Famiglia PASTEURELLACEAE - PowerPoint PPT Presentation

About This Presentation
Title:

Famiglia PASTEURELLACEAE

Description:

Title: Presentazione di PowerPoint Author: CACCIUTTOLO ELIO Last modified by: Medicina Veterinaria Created Date: 6/8/2003 10:07:31 AM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:88
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 56
Provided by: CACCIUTT8
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: Famiglia PASTEURELLACEAE


1
Famiglia PASTEURELLACEAE
COMPRENDE I GENERI Pasteurella Haemophilus -
Actinobacillus
Eziologia
GENERE Pasteurella
  • Bastoncellari o Coccoidi, Gram negativi,
    immobili, asporigeni, anaerobi facoltativi
  • Caratteristica è la colorazione bipolare con blu
    di metilene
  • Crescono in colonie rotonde di tipo mucoide,
    liscio o rugoso di 1-3mm di diametro in 24h
  • Sono note 11 specie e 3 sottospecie di Pasteurella

2
  • Temperatura di crescita 37C
  • Il terreno delezione per il loro isolamento è
    l'agar sangue
  • Numerose specie parassitano le mucose
    respiratorie e digerenti di mammiferi e uccelli
  • Sotto linfluenza di fattori predisponenti
    diventano invasive mostrando un forte potere
    patogeno (setticemia e alta mortalità)

Colera Aviare
3
  • Infezioni sostenute da Pasteurella multocida
  • L'aspetto delle colonie su colture di 18-24h in
    aerobiosi a 37C varia secondo il ceppo (da
    mucoso a liscio, a rugoso)
  • Struttura antigenica
  • Distinta in 5 sierogruppi capsulari A, B, D, E,
    F
  • In base agli antigeni somatici O è suddivisa in
    16 sierotipi
  • I ceppi sono indicati con una lettera maiuscola
    per il gruppo capsulare e con uno o più numeri
    arabi per il tipo somatico (ad es., A1, A3,
    B2, ecc)

4
Resistenza ad Agenti Fisici e Chimici
  • Facilmente distrutto dai comuni disinfettanti,
    dalla luce solare, dallessiccamento e dal calore
  • Sensibile a formaldeide, acido fenico e soda
    caustica
  • La sopravvivenza è strettamente legata alla
    temperatura e all'umidità
  • Sia in coltura, sia nell'ambiente si conserva a
    lungo alla temperatura di 17-20C purché
    l'umidità relativa superi il 50
  • Nell'acqua e nella lettiera umida persiste circa
    tre mesi

5
Epidemiologia
  • Isolamento di P.multocida in molte specie
    animali, domestiche e selvatiche
  • In soggetti apparentemente sani
  • In infezioni sporadiche
  • Spesso si comporta da patogeno opportunista
  • Condizioni predisponenti favoriscono linsorgenza
    della malattia
  • Gruppi numerosi allevati in condizioni ambientali
    caldo-umide e con presenza di acqua stagnante
  • selezione di ceppi con particolare costituzione
    chimica della capsula e dotati di pili che
    favoriscono ladesione alle mucose

6
Patogenesi
  • Colonizzazione della mucosa del faringe, delle
    prime vie aeree e della congiuntiva
  • Diffusione a tutti i distretti corporei
    attraverso la via ematica (setticemia)
  • La capacità di invadere e moltiplicarsi
    nellospite è aumentata dalla presenza della
    capsula
  • La patogenicità di P. multocida è dovuta alla
    produzione di
  • Endotossina (LPS) termoresistente costituente
    della membrana cellulare
  • Tossina proteica termolabile prodotta soprattutto
    da ceppi del sierogruppo A e D, ad azione
    dermonecrotica e citopatogena in colture cellulari

7
Le specie domestiche più frequentemente colpite
sono Bovino, bufalo, coniglio, suino
  • Ruolo importante di portatori e diffusori di
    P.multocida viene svolto in tutto il mondo dal
    coniglio e da numerosi roditori selvatici, dal
    suino, dagli anatidi e anche da cane e gatto

8
Patogenesi
Porta dingresso
9
Malattie causate da P. multocida
Malattie primarie
Setticemia emorragica di bovino e bufalo
Setticemia emorragica occasionale di altre specie
Colera aviare
Malattie secondarie
Affezioni respiratorie complicanti infezioni
virali e micoplasmosi (riniti, broncopolmoniti,
localizzazioni varie
10
Sintomi e lesioni
Pasteurellosi nei ruminanti
  • Setticemia emorragica del bovino e del bufalo
  • Presente soprattutto nei paesi tropicali nella
    stagione delle piogge nel bufalo delle risaie
  • Periodo dincubazione 30h-3gg
  • Febbre, depressione, cianosi delle mucose,
    dispnea, diarrea, morte in 2-5gg
  • Emorragie multiple alle sierose, versamento
    emorragico toraco-addominale, gastroenterite
    emorragica, linfonodi mesenterici congesti ed
    emorragici
  • Nelle forme a più lento decorso (barbone
    bufalino)
  • Edemi sottocutanei alla regione intermandibolare
  • Forme secondarie
  • Dispnea, sibili e rantoli
  • Broncopolmonite fibrinosa con epatizzazione,
    versamento pleurico e pericardico

11
(No Transcript)
12
  • Pasteurellosi dei suini

Rinite atrofica Vede coinvolti P.multocida e
B.bronchiseptica La patogenesi è da ricercare
nelle tossine batteriche Provocano iperplasia
epiteliale, atrofia delle ghiandole mucose,
osteolisi e blocco della attività
osteoblastica Fattori favorenti la cattiva
igiene ed errata gestione Contagio tra
scrofa-suinetto e suinetto-suinetto I sintomi si
rendono manifesti dopo le 8-12 sett
detà Starnuti, respiro russante, rinorragia,
corrugamento della cute del naso, deformazione
del naso e del grugno Atrofia dei turbinati ed
essudato mucopurulento frammisto a sangue
13
(No Transcript)
14
Sindrome respiratoria Spesso secondaria a
infezioni virali e micoplasmosi Complica un
quadro già in atto con broncopolmonite
acuta Sintomi Tosse grassa, febbre, depressione
e anoressia Broncopolmonite fibrino-purulenta con
aree di epatizzazione
Responsabile occasionalmente anche di ovariti,
metriti, vaginiti, ascessi sottocutanei, artriti,
endocarditi, otiti
15
(No Transcript)
16
Pasteurellosi del coniglio
  • Possibili casi di setticemia ad andamento
    iperacuto
  • Forma respiratoria subacuto-cronica
  • Condizionata da fattori ambientali
  • Starnuti e scolo nasale sieroso e poi
    mucopurulento
  • Rinite e sinusite mucopurulenta
  • Emorragie tracheali e pleuropolmonite
    fibrino-purulenta
  • Focolai necrotici al fegato e alla milza
  • Lacrimazione con imbrattamento dellangolo
    dellocchio (dacriocistite)
  • Congiuntivite purulenta
  • Torcicollo (otite e meningite)
  • Mastite e metrite purulenta
  • Ascessi sottocutanei disseminati

17
(No Transcript)
18
(No Transcript)
19
Infezioni da Pasteurella haemolytica
  • Si ritrova frequentemente nel nasofaringe del
    bovino e della pecora
  • È in grado di svolgere attività patogena
    primaria, ma in genere provoca infezioni
    secondarie
  • Non presenta colorazione bipolare
  • Sono state descritte 2 biovarianti A e T
  • Distinta in 16 sierotipi capsulari
  • La patogenicità è dovuta alla produzione di
    endotossina (LPS), leucotossina e neuroaminidasi

20
Epidemiologia e Patogenesi
  • Gli ovini sono gli animali più frequentemente
    colpiti
  • In bovini e bufali spesso si riscontrano forme
    secondarie
  • Nelle altre specie lisolamento è sporadico
  • Le tossine batteriche determinano degenerazione
    degli epiteli alveolari e degli endoteli
    capillari
  • Di notevola importanza la presenza di fattori
    stressanti nellinsorgenza della malattia
  • Questultima dipende dallattitudine patogena dei
    singoli ceppi e dalla presenza di fattori di
    adesività che permettono ladesione e la
    colonizzazione dellepitelio respiratorio profondo

21
Sintomi e lesioni
Ovini
Si riconoscono 4 forme principali
  • Forma polmonare
  • Secondaria a stress ambientali e infezioni virali
    e micoplasmi
  • Colpisce pecore di ogni età durante tutto lanno
  • Si presenta con febbre, dispnea, depressione e
    morte in 12-24h
  • Nelle forme a lenta evoluzione si nota scolo
    oculonasale sieroso, tosse, respiro difficoltoso
    e morte in 2-3gg
  • Polmonite con aree di epatizzazione, edema e
    aumento di volume dei linfonodi bronchiali e
    mediastinici
  • Petecchie nel sottocute e nelle sierose,
    versamento pleuropericardico

22
  • Setticemia degli agnelli neonati
  • Assume spesso andamento endemico
  • Morte improvvisa senza sintomi premonitori
  • Nelle forme a lenta evoluzione si nota abbondante
    scolo nasale sieroso e poi purulento, tosse
    spasmodica, diarrea
  • Alla necroscopia si osserva
  • Versamento sieroemorragico ed emorragie alle
    sierose, allepicardio e ai polmoni
  • Pleurite e pericardite siero-fibrinose
  • Linfonodi edematosi ed emorragici
  • Flogosi catarral-emorragica di intestino e
    abomaso

23
(No Transcript)
24
  • Setticemia da biovar T
  • Colpisce lagnello di età gt3mesi in autunno
  • Morte improvvisa o presenza di febbre, atassia,
    materiale ematico e schiumoso che fuoriesce da
    naso e bocca, morte in 6-8h
  • Lesioni emorragiche dovute alla tossina batterica

25
  • Mastite da biovar A
  • Monolaterale, la mammella si presenta calda,
    dolente, indurita e cianotica
  • Evoluzione rapida con alta mortalità

26
Bovini
  • Si manifesta nei vitelli allingrasso come
    polmonite secondaria
  • Forma iperacuta
  • Setticemia e morte in 6-24h
  • Depressione, anoressia, febbre, tremori
    generalizzati
  • Epatosplenomegalia, petecchie sulle mucose e
    sierose, edema ed emorragie ai linfonodi
  • Forma acuta (respiratoria)
  • Febbre, scolo nasale mucopurulento, dispnea,
    disoressia
  • Pleurite siero-emorragico-fibrinoso e
    broncopolmonite fibrinosa con epatizzazione
    polmonare
  • Mastite (mastite estiva)
  • Mastite acuta in seguito al trattamento in
    asciutta con antibiotici

27
Diagnosi
La raccolta dei dati anamnestici e
anatomopatologici permette una diagnosi presuntiva
Gli accertamenti di laboratorio prevedono
Allestimento di preparati microscopici
opportunamente colorati (osservazione di
coccobacilli a colorazione bipolare)
Isolamento e Identificazione Esami
batteriologici a partire da sangue, fegato e
milza e midollo osseo per lisolamento Test di
agglutinazione e Prove biochimiche per
lidentificazione
28
Profilassi
  • Importanza primaria rivestono le norme di
    conduzione
  • Evitare l'acquisto di soggetti di dubbia
    provenienza (portatori sani)
  • Limitare laccesso allallevamento di animali
    selvatici
  • Evitare la promiscuità
  • Evitare la contaminazione dell'acqua
  • Evitare la dispersione dacqua e la creazione di
    zone umide o dacqua stagnante
  • Ricorso al sistema del tutto pieno-tutto vuoto,
    integrato dalla pulizia e disinfezione delle
    strutture e delle attrezzature
  • Evitare i fattori stressanti e immunodepressivi
  • Profilassi vaccinale
  • Vaccini inattivati adsorbiti in idrossido di
    alluminio o emulsionati acqua in olio
  • Protezione di circa 4-6 mesi

29
GENERE Haemophilus
Eziologia
  • Coccobacilli Gram negativi, immobili, aerobi o
    anaerobi facoltativi, provvisti o meno di capsula
  • Crescono a 37C su agar sangue e agar cioccolato
  • Alcune specie necessitano di fattore X (emina) e
    fattore V (NAD)
  • Di interesse veterinario sono le specie
  • Haemophilus somnus
  • Responsabile di encefalite tromboembolica,
    patologie respiratorie, genitali, della mammella
    e del cuore nel bovino
  • Haemophilus equigenitalis
  • Responsabile della metrite contagiosa della
    giumenta
  • Haemophilus parasuis
  • Responsabile di polisierosite-artrite o Malattia
    di Glasser
  • Haemphilus paragallinarum
  • Responsabile della corizza infettiva del pollo

30
Haemophilus somnus
  • Isolamenti segnalati in diverse aree geografiche
  • USA, Canada, Germania, Italia, Est Europeo,
    Australia, Giappone, Egitto
  • Linfezione si è riscontrata nel bovino, bufalo,
    ovino
  • Lazione patogena è dovuta sia ad azione
    necrotica diretta sugli endoteli sia
    allelaborazione di tossine
  • Si riconoscono tre sindromi principali
  • MENINGOENCEFALITE TROMBO-EMBOLICA
  • MALATTIA RESPIRATORIA
  • MALATTIA GENITALE

31
MENINGOENCEFALITE TROMBO-EMBOLICA
Si presenta in forma iperacuta e colpisce animali
di qualunque età Morte improvvisa o
sintomatologia neurologica Incoordinazione,
paresi del treno posteriore, irritabilità,
tremori muscolari, coma e morte in 3gg Ai sintomi
nervosi si associa febbre, tosse secca,
tachipnea, zoppia,, rigidità degli arti, nistagmo
Emorragie e focolai necrotici al SNC e meningite
fibrino-emorragico-purulenta,
MALATTIA RESPIRATORIA
MALATTIA GENITALE
Colpiti animali di 3-12mesi Evoluzione rapida e
mortale per broncopolmonite iperacuta Polmonite
fibrinoso-emorragica, pericardite fibrinosa
Flogosi purulenta a carico di vulva, vagina,
cervice e utero Occasionalmente aborto dopo il
5 mese con ritenzione di placenta
32
Haemophilus equigenitalis
Metrite contagiosa della giumenta
  • Trasmissione per via venerea
  • Sul piano epidemiologico ruolo fondamentale
    svolgono i portatori sani (sia maschi che
    femmine)
  • Malattia benigna ma altamente contagiosa
  • Sintomi solo nella giumenta 2-10gg dopo
    accoppiamento con stallone infetto
  • Abbondante scolo vaginale purulento che imbratta
    il perineo, la coda e le cosce
  • La malattia dura da pochi giorni a qualche
    settimana

33
Haemophilus parasuis
Malattia di Glasser
  • Infezione cosmopolita
  • Dimostrabile sulla mucosa nasale di soggetti
    apparentemente sani
  • Predisponenti le scarse condizioni igieniche e
    gestionali
  • Forma acuta
  • Febbre, apatia, anoressia, congiuntivite, scolo
    nasale siero-mucoso, edema periorbitale, dispnea,
    zoppie, morte in alcuni giorni
  • Forma cronica
  • Cachessia progressiva e esito mortale

34
Lesioni
  • Pleurite adesiva
  • Pericardite sierofibrinosa
  • Peritonite
  • Artrite ed edema dei tessuti periarticolari
  • Polmonite lobare
  • Meningite

35
Diagnosi
I dati anamnestici e anatomopatologici
permettono una diagnosi presuntiva
Gli accertamenti di laboratorio prevedono
Isolamento su terreni quali agar sangue e agar
cioccolato (contengono fattori di crescita quali
emina e NAD)
Identificazione mediante prove biochimico-metaboli
che o PCR
36
Profilassi
  • Importanza primaria rivestono le norme di
    conduzione
  • Evitare l'acquisto di soggetti di dubbia
    provenienza (portatori sani)
  • Ricorso al sistema del tutto pieno-tutto vuoto,
    integrato dalla pulizia e disinfezione delle
    strutture e delle attrezzature
  • Mantenere un elevato standard igienico in
    allevamento e nelle manipolazioni sugli animali
  • Evitare i fattori stressanti e immunodepressivi
  • Profilassi vaccinale
  • Utilizzo di vaccini stabulogeni

37
GENERE Actinobacillus
Eziologia
  • Batteri Gram negativi di forma sferica, ovale o
    bastoncellare
  • Immobili, asporigeni, aerobi o anaerobi
    facoltativi, provvisti o meno di capsula
  • Crescono a 37C su terreni complessi e le colonie
    sono viscose e spesso aderenti al terreno
  • Possiedono antigeni termostabili e termolabili
    (capsulari) che ne permette lidentificazione
  • Di interesse veterinario sono le specie
  • Actinobacillus lignieresii
  • Actinobacillus equuli
  • Actinobacillus suis
  • Actinobacillus pleuropneumonie

38
Actinobacillus lignieresii
Infezione prevalente nei bovini, a decorso
cronico caratterizzata da formazioni
granulomatose e focolai suppurativi multipli
  • Coccobacillare, cresce su terreni arricchiti con
    siero o sangue e forma colonie piccole,
    traslucide, lisce, bianco-azzurre di 4-5mm di
    diametro
  • Suddiviso in 6 sierotipi in base agli antigeni
    termostabili
  • Lazione patogena si instaura a seguito di
    soluzioni di continuo dei tessuti di rivestimento
  • Dimostrata la presenza del batterio nel contenuto
    ruminale e sulla mucosa linguali di soggetti
    clinicamente sani ma sieropositivi

39
Si osservano formazioni granulomatose dure alla
palpazione, spesso lobulate, che vanno poi
incontro a suppurazione e fistolizzano
allesterno lasciando ulcere a lenta risoluzione.
Si riscontrano a livello di lingua, labbra, cavo
orale, faringe collo, prestomaci, fegato,
endocardio, muscoli e cute Caratteristica è la
cosiddetta lingua di legno
40
Actinobacillus equuli
Responsabile di gravi forme settiche che
colpiscono il puledro nei primi giorni di vita
  • Di forma ovoidale, Gram negativo sprovvisto di
    capsula, cresce su agar sangue di pecora o
    cavallo formando colonie tonde mucoidi,
    grigiastre e traslucide di 3-6mm di diametro
  • Commensale dellintestino e nasofaringe del
    cavallo
  • Lazione patogena si instaura in seguito a
    fattori predisponenti (sbalzi di temperatua,
    sovraffollamento, parassitosi, immunodepressione)
  • Linfezione avviene per via digerente o
    attraverso il cordone ombelicale e colpisce
    puledri neonati nei quali provoca fenomeni
    settici letali a rapida evoluzione

41
Actinobacillus suis
Responsabile di malattia acuta setticemica,
spesso mortale, in suinetti nei primi giorni di
vita
  • In suinetti di 3gg-3sett si osserva morte
    improvvisa o preceduta da febbre, eritemi cutanei
    simil-rusiopatici, petecchie su addome e
    padiglioni auricolari, cianosi delle estremità
  • Negli adulti si riscontra abbattimento, febbre
    modesta, lesioni cutanee ed è possibile la
    formazione di ascessi nella regione del collo,
    del garrese e dei fianchi

42
Actinobacillus pleuropneumoniae
Responsabile di malattia altamente contagiosa del
maiale, caratterizzata da setticemia o
pleuropolmonite a decorso acuto o cronico
  • Diffusa nelle aree a suinicoltura intensiva
  • Coccobacillo capsulato, è presente in due biotipi
  • Cresce in 3-24h su agar sangue di bovino
    determinando b-emolisi e formando colonie tonde
    cerose e iridescenti
  • Suddiviso in 12 sierotipi in base agli antigeni
    capsulari
  • In Italia predominano i sierotipi 9, 2 e 7
  • Produce tossine ad attività emolitica, edemigena
    e citotossica

43
Epidemiologia e Patogenesi
  • La conservazione in natura è assicurata dai
    portatori asintomatici
  • I verri e le scrofette da rimonta svolgono un
    ruolo determinante ai fini dellintroduzione del
    microganismo negli allevametni indenni
  • Fattori quali scarsa igiene, microclima non
    idoneo, malattie intercorrenti predispongono
    allinsorgenza di focolai di malattia

A.pleuropneumoniae diffonde per via aerogena a
partire da soggetti con infezione localizzata
alle cavità nasali, alle amigdale o ai polmoni
Lazione patogena è determinata dalla presenza
della capsula che svolge attività antifagocitaria
e dalla produzione di esotossine ad azione
emolitica, citotossica ed edemigena
44
Sintomi
  • Forma iperacuta
  • Incubazione 8-24h ed esito letale
  • Colpiti maggiormente soggetti di 60-130gg
  • Abbattimento, febbre elevata, respirazione a
    becco aperto
  • Cianosi delle estremità, materiale schiumoso e
    rosato uscente da bocca e narici
  • Morbilità 10-20, mortalità elevata
  • Forma acuta
  • Evoluzione più lenta
  • Febbre elevata, grave prostrazione, anoressia,
    vomito e respirazione difficolt.
  • Morte in 3-4gg
  • Morbilità 60-70, mortalità 5
  • Forma cronica
  • Sintomi poco caratteristici
  • Rientra nel complesso della sindrome polmonite
    enzzotica
  • Febbre modesta, respirazione costo-addominale,
    appetito ridotto
  • Mortalità modesta, danno economico elevato

45
Lesioni
  • Forma iperacuta
  • Cianosi delle estremità, gola, addome e piatto
    delle cosce
  • Congestione della mucosa nasale, tracheite
    fibrino-necrotica
  • Polmonite sieroemorragica o fibrino-emorragica
  • Forma acuta
  • Pleurite fibrinosa con fenomeni di aderenza
  • Infarcimento emorragico ed aree di necrosi
    colliquativa polmonari
  • Congestione epatica, splenomegalia, peritonite
    fibrinosa o fibrino-emorragica
  • Forma cronica
  • Aree di necrosi polmonare sequestrate da tessuto
    connettivo
  • Aree di epatizzazione polmonare
  • Pleurite adesiva

46
(No Transcript)
47
Diagnosi
SINTOMI CLINICI INDIVIDUALI E COLLETTIVI
LESIONI ANATOMOPATOLOGICHE
ISOLAMENTO E IDENTIFICAZIONE DELLAGENTE CAUSALE
ESAMI SIEROLOGICI
48
Profilassi
  • Importanza primaria rivestono le norme di
    conduzione
  • Evitare l'acquisto di soggetti di dubbia
    provenienza (portatori sani)
  • Ricorso al sistema del tutto pieno-tutto vuoto,
    integrato dalla pulizia e disinfezione delle
    strutture e delle attrezzature
  • Mantenere un elevato standard igienico e
    ottimizzare il microclima di allevamento
  • Evitare i fattori stressanti e immunodepressivi
  • Profilassi chemioantibiotica nelle scrofe che
    entrano in sala parto e alle nidiate a cadenza
    settimanale
  • Profilassi vaccinale
  • Utilizzati vaccini a subunità batteriche e/o
    tossine inattivate
  • Vaccinazione dei suinetti a 6-8 settimane con
    richiamo dopo 3-4sett

49
Bordetella bronchiseptica
Eziologia
  • Coccobacillo Gram negativo, mobile per ciglia
    peritriche, asporigeno, aerobio
  • Presenta spesso colorazione bipolare, alcuni
    stipiti sono provvisti di capsula
  • Crescono a 37C su agar sangue formando colonie
    di 1-3mm circondate da un alone di b-emolisi
  • Elabora una tossina polisaccaridica e una tossina
    dermonecrotica
  • Lattività patogena si esplica localizzandosi e
    moltiplicandosi tra le ciglia dellapparato
    respiratorio
  • È corresponsabile insieme a P.multocida della
    rinite atrofica dei suini
  • Da sola provoca nel maiale infezioni delle vie
    respiratorie superficiali e profonde
  • È il principale agente di complicazione nella
    affezioni respiratorie del cane, del suino, del
    bovino ecc

50
Epidemiologia
  • Ampiamente diffusa nelle aree a suinicoltura
    avanzata
  • La diffusione è assicurata dai soggetti infetti
    clinicamente sani e dal contatto con animali di
    diversa specie (cane, roditori)
  • Fattori quali scarsa igiene, microclima non
    idoneo, malattie intercorrenti predispongono
    allinsorgenza di malattia

Linfezione diffonde per via aerogena favorita
dalle condizioni di allevamento intensivo
La principale fonte dinfezione è rappresentata
dalla scrofa In sala parto diffonde linfezione
alla nidiata e a quelle contigue La massima
diffusione si registra nei reparti dingrasso
favorita dalla concentrazione di animali e dalla
provenienza eterogenea Maggiormente colpiti i
soggetti di 3 mesi detà
51
Patogenesi
B.bronchiseptica colonizza lepitelio ciliato
delle prime vie respiratorie
  • Determina flogosi e degenerazione della mucosa
    respiratoria e perdita delle ciglia

Elabora prodotti tossici che alterano il
metabolismo osteogenetico dei turbinati
In sinergia con P.multocida è responsabile della
rinite atrofica dei suini
52
Sintomi e lesioni
  • Quadri clinici di una certa entità si osservano
    in suinetti di età compresa tra 7gg e lo
    svezzamento
  • Forme respiratorie superficiali
  • Rinite catarrale, scolo nasale sieroso o
    mucopurulento, starnuti e respirazione rumorosa
  • Guarigione nel giro di qualche settimane
  • Calo delle performance produttive
  • Forma broncopneumonica
  • Febbre, abbattimento e anoressia, dispnea e tosse
  • Aree di epatizzazione polmonare, essudato
    catarrale nei bronchi, emorragie intralveolari
  • Ricorre in inverno ed è causa di alta mortalità
    nei suinetti di pochi giorni
  • Negli adulti linfezione è asintomatica

53
(No Transcript)
54
Diagnosi
SOSPETTO SINTOMI CLINICI RESPIRATORI E RIDUZIONE
DELLINDICE DI CONVERSIONE DEGLI ALIMENTI
ISOLAMENTO E IDENTIFICAZIONE DELLAGENTE CAUSALE
A partire da tamponi nasali, essudato
tracheobronchiale, linfonodi peribronchiali e
parenchima polmonare
ESAMI SIEROLOGICI sieroagglutinazione, ELISA
55
Profilassi
  • Importanza primaria rivestono le norme di
    conduzione
  • Profilassi chemioantibiotica alle scrofe un mese
    prima del parto e ai suinetti dopo lo svezzamento
  • Ricorso al sistema del tutto pieno-tutto vuoto,
    integrato dalla pulizia e disinfezione delle
    strutture e delle attrezzature
  • Evitare i fattori stressanti e immunodepressivi
  • Mantenere un elevato standard igienico e
    ottimizzare il microclima di allevamento
  • Evitare l'acquisto di soggetti di dubbia
    provenienza (portatori sani)
  • Profilassi vaccinale
  • Utilizzati vaccini inattivati nelle scrofe
    nellultima fase di gravidanza per stimolare
    limmunità colostrale
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com