Title: Inquinamento
1Inquinamento
- Con il termine inquinamento ci si riferisce ad
un'alterazione di una caratteristica ambientale
causata, in particolare, da attività antropica
produzione industriale, trasporti, agricoltura,
pesca, eliminazione dei rifiuti. Laumento
preoccupante dellinquinamento negli ultimi due
secoli è stato il risultato dellindustrializzazio
ne, dellurbanizzazione e del rapido aumento
della popolazione del pianeta.
2- In origine l'uomo era un animale che, come
- tutti gli altri, viveva delle risorse
fornite - dal proprio ambiente affidando la propria
sussistenza alle attività della raccolta di
vegetali, della caccia e della pesca. Con la
scoperta del fuoco e dell'agricoltura l'uomo
passò dalla raccolta alla produzione artificiale
di cibo, acquisendo, nello stesso tempo, la
capacità di modificare il territorio in cui
viveva, molto di più degli altri animali .
3- Pur avendo esercitato enormi ripercussioni
sullo sviluppo della civiltà, le trasformazioni
compiute nelle economie agricole del passato (ad
es. lo sfruttamento dell'energia animale,
l'invenzione rivoluzionaria della ruota,
l'invenzione dell'aratro ecc.) avvenivano in
maniera assai lenta e graduale, lasciando alla
natura il tempo di adattarsi alle nuove
condizioni ambientali imposte dall'uomo (aumento
dello sfruttamento dei suoli, aumento della
popolazione ecc.). Le economie agricole, inoltre,
riuscivano a mantenere una sorta di equilibrio
naturale tra i materiali estratti dal suolo
(sotto forma di prodotti commestibili, legname,
materie prime) e gli scarti delle attività
dell'uomo (rifiuti solidi, prodotti del
metabolismo umano ed animale). I rifiuti solidi,
essendo prevalentemente costituiti da materiale
organico biodegradabile (legno, pelle, fibre
tessili animali e vegetali), potevano essere
interrati o semplicemente sparsi sul terreno e
venivano rapidamente degradati. Anche il problema
delle acque reflue urbane, sorto con la nascita
delle prime grandi città, poteva essere risolto
in passato abbastanza efficacemente convogliando
i liquami nei corsi d'acqua e nei mari, dove essi
venivano diluiti e trasformati in prodotti
innocui .
4- In effetti una vera frattura storica in
questambito si verifica tra Ottocento e
Novecento, allorchè sorge lindustria chimica e
siderurgica nel 1751 con la rivoluzione
industriale. Laffermarsi di questa nuova
dimensione della produzione industriale, quasi
sconosciuta in passato, segna infatti una svolta
nella storia della degradazione ambientale per
mano delluomo.
5- Intanto è la qualità dellinquinamento che
cambialindustria chimica immette nellambiente
veleni creati dalluomo che prima non esistevano.
Gli studiosi stimano che a partire dal 1900 siano
stati sintetizzati sino ad oggi circa 10 milioni
di composti chimici, di cui almeno 150.000 sono
attualmente in commercio.
6- Contaminazione del terreno
- Fertilizzazione campagne
- Deserto che avanza
- Dust Bowl
- Disboscamento
- Piogge acide
- Ddt
- Smog
- Ozono
- Effetto serra
7Piogge acide
- Come conseguenza della combustione di enormi
quantità di combustibili fossili, soprattutto
carbone e petrolio, vengono immessi ogni anno - nellatmosfera oltre
- 100 milioni di tonnellate
- di anidride solforosa (SO2)
- e di ossidi di azoto(NOx).
8- I due principali inquinanti sono
- il biossido di zolfo (SO2)
- il biossido di azoto (NO2)
9- Come risulta ormai da molte ricerche, oltre a
provocare limpoverimento della fauna ittica in
migliaia di laghi, le precipitazioni acide
possono ridurre il rendimento di raccolti
agricoli e la vitalità delle foreste. Inoltre
queste precipitazioni favoriscono la corrosione
dei metalli e contribuisco alla profonda
alterazione dei manufatti in pietra,
particolarmente nei monumenti di marmo.
10- Nei materiali marmorei il carbonato di calcio
viene facilmente disciolto dagli acidi.
CaCO3(s) 2H(aq) Ca2(aq) CO2(g)
H2O
11- Il biossido di zolfo si scioglie nellacqua
formando idrati (SO2 nH2O), dove n dipende dalla
concentrazione, dalla temperatura e dal PH. - Gli idrati sono in equilibrio con una certa
quantità di ione idronio e di ione
idrogenosolfito (HSO3- ), la cui presenza viene
ridotta semplicemente allacido solforoso H2SO3 .
12- È la prima ionizzazione dellacido solforoso
che genera la quasi totalità dello ione idrogeno
che questo atomo può produrre nellacqua - H2SO3(aq) H(aq)HSO3-(aq)
13- Quando la pioggia preleva SO2 dallatmosfera,
lacqua piovana diventa acida. Inoltre sia
lossigeno che lozono presenti nello smog
convertono una parte dell SO2 in SO3 ,
soprattutto in presenza della luce solare e della
polvere. Quando SO3 reagisce con lacqua, si
forma acido solforico che è unacido forte e come
tale contribuisce allacidità dellacqua.
14- Nei motori delle macchine, grazie alle alte
temperature e pressioni, è possibile la
combinazione diretta di azoto ed ossigeno
N2O2 alta temperatura
2NO
Quando il monossido di azoto appena prodotto
entra in contatto con laria esterna più fredda
reagisce ulteriormente con lossigeno per dare il
biossido di azoto, il gas che conferisce allo
smog il suo colore bruno rossastro.
2NO O2 2NO2
15- Nellacqua NO2 reagisce per dare due acidi
- HNO3 e HNO2
2NO2 (g) H2O HNO3(aq)
HNO2(aq)
16Ddt
- Il DDT è forse il più noto fra i POP, gli
inquinanti organici persistenti (persistent
organic pollutants). I POP sono composti organici
di comprovata tossicità, che persistono
lungamente nell'ambiente (si degradano
lentamente), e poiché hanno una certa volatilità,
si diffondono anche in regioni molto lontane da
quelle in cui sono stati utilizzati (long-range
transport). Scarsamente solubili in acqua, - tendono a concentrarsi nel
- tessuto degli esseri viventi (bioaccumulo).
- Per queste sue proprietà, il DDT
- irrorato in passato nelle piantagioni
- di cotone può ritrovarsi oggi nel latte
- delle donne eschimesi.
17- Tradizionalmente i POP sono un gruppo di
dodici, fra composti e classi di composti, noti
come "la sporca dozzina" (the dirty dozen), verso
i quali la comunità internazionale ha posto in
essere numerose azioni per ridurre o eliminare il
loro rilascio nell'ambiente.
18(No Transcript)
19(No Transcript)
20- Questo prodotto chimico, sintetizzato per la
prima volta nellOttocento in Svizzera, venne
irrorato nel dopoguerra in California per
combattere le zanzare. Esso venne spruzzato
nellacqua con una concentrazione di un
cinquantesimo di parti
per milione(ppm). Quando però alcuni anni dopo si
effettuarono le analisi, si scoprì che nel
plancton tale concentrazione era diventata 250
volte superiore a quella dellacqua, nelle rane
maggiore di 2.000 volte, nei pesci di 12.000
volte e negli uccelli che si nutrivano di pesci,
di 80.000 volte.
21- Gli uccelli, avvelenati, smisero di
riprodursi.Da allora si cominciò a capire la
terribile pericolosità del ddt, bandito più tardi
dagli stati più progrediti insieme ai suoi undici
compari, ma non da tanti paesi in via di
sviluppo, - dove continua ad uccidere.
- Oggi sappiamo che esso
- costituisce uno dei veleni
- più duraturi e persistenti
- creati dagli uomini.
22- Una ricerca campione effettuata in Germania
occidentale sulla perdita di ricchezza provocata
dai danni inflitti allambiente da questi
prodotti, ha fatto scoprire che nel 1985 si sono
perduti circa 103 miliardi di marchi, pari al 5
del prodotto interno lordo di quell anno!
23Dust bowl
- Il Dust Bowl (in inglese catino di polvere)
fu il risultato di una serie di tempeste di
sabbia che colpirono gli Stati Uniti centrali e
il Canada dal 1931 al 1939,causate da decenni di
tecniche agricole inappropriate, con mandrie di
bufali che fertilizzarono il terreno destinato
alla coltivazione del grano, seguite da una grave
siccità. Il terreno fertile delle grandi pianure
venne esposto attraverso la rimozione dell'erba
durante l'aratura.
24- Durante la siccità, il suolo si seccò
diventando polvere, e venne soffiato via verso
est, principalmente in grandi nuvole nere.
Talvolta queste nuvole di polvere oscuravano il
cielo fino a Chicago, e gran parte della terra
rimossa si perse completamente nellOceano
Atlantico.
25- Si pensi che nel solo marzo 1935 le tempeste
distrussero circa due milioni di ettari di
coltivazioni a frumento, mentre incalcolabile fu
la perdita di terreno superficiale che si
verificò nelle campagne sia in quegli anni che
nei periodi successivi.
26Il buco dellozono
- Nella parte più bassa della stratosfera, tra i
10 ed i 50 chilometri di altitudine, è situato
uno strato di ozono (O3) e che rappresenta un
vero e proprio schermo nei confronti delle
pericolose - radiazioni ultraviolette
- (raggi UV) provenienti
- dal sole.
27- Ogni anno, durante la primavera dellemisfero
australe, la concentrazione dellozono
stratosferico nellarea situata in prossimità del
Polo Sud diminuisce a causa di variazioni
naturali. Purtroppo, a causa degli inquinanti
rilasciati in atmosfera, sin dalla metà degli
anni settanta questa periodica diminuzione è
diventata sempre più grande, tanto da indurre a
parlare del fenomeno come del buco dellozono.
28- Si pensa che la principale causa della
diminuzione dellozono sia la presenza
nellatmosfera di un gruppo di prodotti chimici
noti come clorofluorocarburi (CFC) in molti
paesi questi prodotti chimici sono ancora
utilizzati nei sistemi di refrigerazione
(frigoriferi, impianti per laria condizionata),
mentre in passato venivano usati anche come
propellente nelle bombolette di aereosol.
29(No Transcript)
30- Il problema è estremamente importante in
quanto una riduzione delleffetto schermante
dellozono comporta un conseguente aumento dei
raggi UV che giungono sulla superficie della
Terra. Nelluomo leccessiva esposizione a questi
raggi è correlata ad un aumento del rischio di
cancro della pelle, generato a seguito delle
mutazioni indotte nel DNA delle cellule
epiteliali. I raggi ultravioletti possono causare
inoltre una inibizione parziale della fotosintesi
delle piante, causandone un rallentamento della
crescita e, nel caso si tratti di piante
coltivate, una diminuzione dei raccolti. I raggi
UV possono anche diminuire lattività
fotosintetica del fitoplancton che si trova alla
base della catena alimentare marina, causando di
conseguenza uno scompenso notevole a carico degli
ecosistemi oceanici.
31Lozono è una delle componenti principali del
cosiddetto smog estivo e in grandi concentrazioni
può avere effetti dannosi su persone e piante. È
durante le giornate estive molto calde e poco
ventilate che si formano le maggiori quantità
dozono. Quando tali condizioni perdurano lozono
si accumula nellaria raggiungendo concentrazioni
molto elevate. Larrivo del brutto tempo
accompagnato da piogge e vento riporta i valori
dellozono a livelli normali. Durante i mesi
estivi i limiti posti dalla legislazione alle
immissioni dozono sono spesso superati su tutto
il territorio cantonale.
Smog e ozono
32- Nei motori delle macchine, grazie alle alte
temperature e pressioni, è possibile la
combinazione diretta di azoto ed ossigeno
N2O2 alta temperatura
2NO
Quando il monossido di azoto appena prodotto
entra in contatto con laria esterna più fredda
reagisce ulteriormente con lossigeno per dare il
biossido di azoto, il gas che conferisce allo
smog il suo colore bruno rossastro.
2NO O2 2NO2
33- La principale fonte di atomi di ossigeno è la
scissione delle molecole di NO2 resa possibile
dai raggi ultravioletti (UV).
NO2 raggi UV NO O
34- Lossigeno atomico così liberatosi si combina
con una molecola di ossigeno formando lozono.
O O2 M O3 M
Dove M indica una molecola qualsiasi come N2 o
O2, che sia capace di assorbire una parte
dellenergia cinetica che interviene nellurto.
35- Generalmente la presenza di ozono nellaria è
circa 0,12 ppm (soglia massima consentita), in
quanto lo stesso monossido di azoto distrugge
parte dellozono.
NO O3 NO2 O2
Questa reazione è quella mediante la quale
si elimina la maggior parte dellozono ma altre
sostanze sono capaci di asportare NO dalla
reazione prima che venga usato per distruggere
lozono. Queste sostanze sono presenti esse
stesse nei gas di scarico dei veicoli sono gli
idrocarburi incombusti o parzialmente ossidati
che sostituiscono il residuo della combustione
incompleta del combustibile.
36- Con tassi di ozono fra120 e 180 µg/m3
- alcune persone fra le più sensibili possono avere
- dei disturbi quali bruciore agli occhi,
irritazione - della gola, pressione sui polmoni e dolori quando
- si respira intensamente. La reazione allozono
varia - comunque da soggetto a soggetto e dipende dalla
- concentrazione nellaria e dalla durata
dellesposizione. - In generale si distinguono le seguenti
situazioni - concentrazioni tra 120 e 180 µg/m3
- pochi soggetti risentono dellinquinamento da
ozono - concentrazioni comprese tra 180 e 240 µg/m3
- situazione critica per le persone più sensibili
- come bambini fino ai 6 anni, anziani, asmatici,
allergici, - concentrazioni superiori ai 240 µg/m3
- la fascia di popolazione interessata dagli
effetti - dellozono aumenta col crescere dei valori
- di ozono.
37Il deserto che avanza
- Si calcola che dal 1882 al 1952 i deserti
siano cresciuti a livello mondiale del 140,
passando da 11 a 26 milioni. Il fenomeno è
particolarmente accentuato in taluni stati
dellAfrica.
38- Il deserto tende ad avanzare per più cause
- innanzi tutto per effetto dei disboscamenti,
che vengono effettuati di solito allo scopo di
estendere le coltivazioni o per far posto ai
pascoli. Accade inoltre che i contadini africani
abbandonino le pratiche agricole tradizionali per
dedicarsi alle monoculture industriali.
39- Quando si rimuove un manto erboso, lenergia
solare, invece di essere assorbita dagli alberi,
viene riflessa dal terreno nudo, aumentando le
temperature, inaridendo il suolo, creando polvere
nellatmosfera e contribuendo a inibire la
formazione di nuvole di pioggia.
40- Lavanzate di terre sabbiose o comunque
sterili non è tuttavia un fenomeno solo africano.
La desertificazione sta infatti avanzando nelle
steppe asiatiche dellex Urss, in Australia,
negli Usa, in Cina, nel Cile e perfino in alcune
aree italiane. Ogni anno circa 6 milioni di
ettari di terra fertile diventano sterili per le
cause più diverse.
41Agricoltura concimi
- I possibili inquinamenti dovuti
- allimpiego dei concimi
- riguardano soprattutto le acque,
- sia profonde che superficiali.
- I danni maggiori si hanno con perdite
- dal terreno di azoto (N) allo stato nitrico
(nitriti e nitrati) nel caso di concimazioni
eccessive o irrazionali. Le perdite di fosforo
(P) sono invece molto limitate, trattandosi di
elemento pochissimo solubile. Trascurabili gli
inquinamenti per perdite di potassio (K) e di
altri elementi minerali contenuti nei concimi
chimici in genere.
42- Quando si distribuiscono dei fertilizzanti
al terreno, si distribuisce dellazoto sotto
diverse forme organico (liquame, letame e
concimi organici ed organico-minerali), ureico
(urea ed alcuni concimi composti), ammoniacale
(solfato ammonico, nitrato ammonico ed alcuni
concimi composti) o nitrico (nitrato di calcio,
nitrato ammonico ed alcuni concimi composti).
Lazoto organico si trasforma, più o meno
lentamente, in azoto ammoniacale e quindi
nitrico. Lo stesso avviene per lazoto ureico, ma
con maggiore velocità e, ancor più rapidamente,
per lazoto ammoniacale. Dato che queste
trasformazioni dipendono dallattività biologica
dei microrganismi del terreno, la loro velocità
dipende molto dalle condizioni ambientali ed è
massima in presenza di temperature elevate e
buona umidità del suolo. In generale le
trasformazioni sono molto veloci in primavera e
nella tarda estate, mentre rallentano in inverno
e durante i periodi di siccità, in assenza di
irrigazione. Alla fine di queste attività
biologiche si ha sempre la formazione di azoto
nitrico che è assorbito da tutte le piante e, se
in eccesso rispetto alle esigenze di queste,
viene trascinato dalle acque di pioggia e di
irrigazione che attraversano il terreno, con il
meccanismo definito "lisciviazione". Questo azoto
nitrico (contenuto nei nitrati) trascinato
dallacqua può provocare due gravi forme di
inquinamento.
43- I microrganismi usano gli amminoacidi per
fabbricare le proprie proteine e liberano lazoto
in eccesso sotto forma di ammoniaca o di ione
ammonio (ammonificazione), poi molte specie di
comuni batteri sono in grado di ossidarli con la
seguente reazione (nitrificazione)
2NO3 3O2 2NO2- 2H
2H2O
Un altro gruppo di batteri ossida i nitriti
in nitrati
2NO2- O2 2NO3-
44- Innanzi tutto lacqua che percola in
profondità può raggiungere le falde acquifere che
alimentano i pozzi e le sorgenti da cui sono
tratte le acque potabili, arricchendole di
nitrati. Questi ultimi, in certe condizioni, sono
pericolosi per la salute umana e pertanto la loro
presenza nelle acque le può - rendere non potabili.
45- Se invece le acque che trascinano i nitrati
del terreno vanno nei corsi dacqua superficiali
(fossi, canali, fiumi), possono provocare un
altro tipo di danno allambiente, sia negli
stessi corsi dacqua, che, soprattutto, nei
laghi, nelle lagune e nel mare, dove essi
sfociano. Infatti lazoto nitrico è assorbito
dalle alghe, che si sviluppano molto rapidamente
in presenza di nitrati. Leccessivo sviluppo di
alghe, sia microscopiche che di grandi
dimensioni, diminuisce la trasparenza dellacqua,
rende difficile la vita per gli altri vegetali e
per gli animali negli strati più profondi e crea
quindi una complessiva grave alterazione
dellequilibrio ecologico delle acque. Questo
fenomeno è definito genericamente
"eutrofizzazione" parola che deriva dal greco e
che significa "buon nutrimento" ed indica
proprio una situazione in cui sono presenti
troppi elementi nutritivi per le alghe.
Leutrofizzazione può assumere diverse
caratteristiche, ma è comunque un fenomeno
negativo per lambiente.
46Disboscamento
- Un aspetto specifico di alterazione degli
equilibri del suolo e del territorio riguarda un
particolare fenomeno il disboscamento.
47- La distruzione di boschi e foreste non
comporta soltanto una maggiore esposizione del
suolo ai processi di erosione, ma ha effetti
ambientali diretti ed indiretti di enorme portata.
48- I boschi svolgono una vera e propria funzione
di serbatoi naturali dellacqua piovana. Grazie
infatti al manto arboreo e alle piante del
sottobosco, le piogge non solo non trascinano a
valle il suolo, ma vengono trattenute e filtrate
nel terreno.
49- Al tempo stesso,
- soprattutto le foreste
- tropicali sono il luogo dove
- si custodisce gran parte del patrimonio della
biodiversità botanica e zoologica dellumanità. - Distruggere questi habitat significa anche
impoverire ulteriormente la terra di organismi
viventi, di una ricchezza di cui non conosciamo
neanche le potenzialità.
50- La stessa riduzioni delle loro superfici ha
effetti negativi non solo a livello locale ma
sulla salute complessiva del pianeta. Queste
foreste, infatti, rappresentano il grande
superstite polmone della terra. Sono i maggiori
generatori di ossigeno nella biosfera. Il loro
progressivo abbattimento, diminuendo la capacità
di assorbimento di anidride carbonica da parte
degli alberi, aumenta leffetto serra che tende a
surriscaldare il pianeta.
51Effetto serra
- Alcuni dei gas presenti nellaria, detti
"gas serra", hanno la capacità di assorbire il
calore di quella quota di radiazioni solari che
una volta "rimbalzate" sulla superficie terrestre
sfuggirebbero poi verso lo spazio più cresce la
loro concentrazione, e più aumenta la quantità di
calore intrappolata nellatmosfera e dunque,
tendenzialmente, la temperatura sul nostro
pianeta. Sono "gas serra lanidride carbonica
(CO2), i clorofluorocarburi (CFC), il metano
(CH4), lossido di azoto (NO2), lozono
troposferico (O3). La concentrazione dei gas
serra" nellatmosfera cresce sia per laumento
delle emissioni sia, nel caso dellanidride
carbonica, per la sistematica distruzione di
milioni di ettari di foresta gli alberi,
infatti, agiscono da veri e propri "accumulatori"
di carbonio, e per ogni ettaro di foresta
bruciato cresce quindi di un po la quantità di
anidride carbonica liberata nellaria, e con essa
leffetto serra.
52(No Transcript)
53- A provocare leffetto serra sono lanidride
carbonica, i clorofluorocarburi, il metano,
lossido di azoto, lozono troposferico gas la
cui concentrazione aumenta sempre di più per una
serie di cause tutte legate ad attività umane.
Gran parte della responsabilità per il
progressivo riscaldamento del nostro pianeta va
addebitata al modello energetico dominante l80
delle emissioni di anidride carbonica, il
principale "gas serra", proviene dalla
combustione del carbone, del petrolio e del
metano, dunque dallattività delle centrali
termoelettriche, dai fumi delle industrie, dagli
scarichi delle automobili. Ma sotto accusa ci
sono anche i fertilizzanti azotati usati in
agricoltura, che oltre ad alimentare il fenomeno
delleutrofizzazione che sta uccidendo decine di
laghi e mari, tra cui lAdriatico, sono anche
responsabili di buona parte delle emissioni di
ossido di azoto. - Infine altri due "imputati" di primo piano
sono i clorofluorocarburi responsabili della
distruzione della fascia di ozono, la cui
produzione per fortuna è in rapida diminuzione, e
la deforestazione, che nelle foreste tropicali
procede al ritmo di un campo di calcio al
secondo. - Quanto alla parte di colpa" delle varie
aree geo-politiche del mondo, il dato che salta
subito agli occhi e che oltre la metà delle
emissioni di anidride carbonica e degli altri
"gas serra" viene dai Paesi industrializzati -
Stati Uniti, Unione europea, Canada, Giappone,
Australia - dove vive appena un quinto della
popolazione mondiale.
54(No Transcript)
55- Se le emissioni dei "gas di serra" in
atmosfera proseguiranno ai ritmi attuali, dovremo
attenderci nei prossimi decenni un riscaldamento
globale del pianeta compreso tra 1 e 3,5 gradi
centigradi. Le conseguenze di questo aumento
della temperatura sarebbero catastrofiche a vari
livelli.
56- INNALZAMENTO DEL LIVELLO DEI MARI
- Il riscaldamento provocherebbe il parziale
scioglimento dei ghiacci e unespansione termica
degli oceani, con un innalzamento prevedibile del
livello dei mari di 15-95cm.
57- ALTERAZIONI CLIMATICHE
- I periodi di siccità, che già in questi anni
si sono estesi dalle latitudini equatoriali a
molte regioni temperate in Europa e negli Stati
Uniti, si moltiplicherebbero, e vaste aree
intensamente coltivate che oggi forniscono grano
e cibo a tutto il mondo, come le grandi pianure
nordamericane ma anche in parte la Pianura
Padana, potrebbero diventare zone aride non
adatte allagricoltura. Al tempo stesso,
laumento della temperatura produrrebbe - unintensificazione e una
- maggiore estensione di
- eventi meteorologici estremi
- come alluvioni, inondazioni,
- cicloni tropicali.
58- DISTRUZIONE DELLE SPECIE ANIMALI
- La febbre del pianeta accelererebbe
lestinzione di migliaia di specie animali e
vegetali, non più in grado di sopravvivere nelle
mutate condizioni climatiche. Lo scioglimento dei
ghiacci potrebbe compromettere irrimediabilmente
interi ecosistemi. Tra le specie più a rischio
orsi polari e pinguini, salmoni e trichechi,
foche e tigri, e poi ambienti già oggi fortemente
minacciati come le barriere coralline. Infine, si
assisterebbe alla crescente tropicalizzazione di
mari "temperati" come il Mediterraneo, dove la
fauna e la flora autoctone verrebbero
progressivamente soppiantate da specie
provenienti dai mari del sud.
59- In base al Protocollo di Kyoto firmato nel
1997, le nazioni industrializzate hanno preso
limpegno di ridurre le emissioni di anidride
carbonica di almeno il 5 entro il 2008-2012
rispetto ai livelli del 90 un obiettivo troppo
timido, visto che molte delle conseguenze
previste in caso di riscaldamento del pianeta
sono già in parte una realtà, e in ogni caso un
obiettivo che rimane lontanissimo. In particolare
lItalia, che si è impegnata a ridurre del 6,5
entro il 2010 rispetto al 90 le emissioni di
CO2, finora ha fatto assai poco per centrare
lobiettivo, tanto che al 98 le nostre emissioni
erano addirittura cresciute di oltre il 5. Un
ritardo, oltretutto, doppiamente autolesionista,
perché quasi tutte le misure utili ad abbattere
le emissioni di CO2 servirebbero anche a
combattere linquinamento atmosferico e a ridurre
la dipendenza energetica del nostro Paese dal
petrolio.