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Erodoto

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Erodoto I. PRESENTAZIONE anno di nascita preciso: ignoto (490-480 a.C.) Alicarnasso: antica colonia dorica (poi passata sotto l influenza della cultura ionica ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Erodoto


1
Erodoto
  • I. PRESENTAZIONE
  • anno di nascita preciso ignoto (490-480 a.C.)
  • Alicarnasso antica colonia dorica (poi passata
    sotto linfluenza della cultura ionica) sulla
    costa dellAsia Minore gt crocevia di culture
  • nomi non greci del padre di Erodoto, Lisse, e
    del cugino (o zio), il poeta epico Paniassi gt
    famiglia nobile ma contaminata con elementi
    barbari gt influenze nella formazione umana e
    ideologica di Erodoto

2
I viaggi Grecia, Oriente
  • la famiglia di Erodoto non era in buoni rapporti
    con lallora tiranno di Alicarnasso, Ligdami gt
    trasferimento a Samo
  • serie di viaggi Sparta, Delfi, la Beozia, ma
    anche e soprattutto luoghi lontani dalla Grecia
    come lEgitto, la Fenicia, lArabia, nei quali
    Erodoto stesso dice di essere stato di persona

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ad Atene e in Occidente
  • soggiorni ad Atene amicizia con Sofocle
  • possibili, ma non provati, contatti con la
    cerchia di Pericle
  • 444/3 Erodoto prese parte alla spedizione decisa
    da Pericle per fondare in Calabria la colonia di
    Turii gt insediamento e ultimi anni della vita
  • morte lopera si conclude con le guerre persiane
    (479/8 a.C.), ma ha allusioni a eventi successivi
    gt p. es. l. 9 invasioni spartane dellAttica non
    colpirono Decelea gt 431-425 era vivo

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Poeti
  • eta arcaica no storiografia gt poesia unico
    veicolo per la sopravvivenza scritta del sapere
    ( memoria storica)
  • p. es. vicende interne di Lesbo nel VII-VI sec.
    a.C. ignote senza la testimonianza di Alceo
  • gt informazioni desunte dai poeti preziose, ma
    asistematiche e discontinue, non obiettive

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Logografi
  • fine eta arcaica nasce la storiografia come
    genere autonomo
  • primi rappresentanti i cosiddetti logografi
    (scrittori di lògoi), che si occupano di storie
    locali, fondazioni di citta, ricostruiscono le
    genealogie di famiglie illustri, trattano
    questioni geografiche e topografiche
  • produzione perduta, ma i frammenti superstiti
    permettono di farsi unidea degli orizzonti e dei
    limiti metodologici del loro operato linteresse
    per lassemblaggio dei fatti prevale
    sullanalisi non esistono ferme distinzioni fra
    realta e mito, fra certezza e ipotesi

6
e il Pater historiae (Cic. De leg. I 5)
  • La stagione dei logografi si chiude con Erodoto
    egli non e piu un logografo, ma uno storico
    vero e proprio, il primo a cui questa qualifica
    possa essere data senza riserve e limitazioni
  • crea lo spazio mentale dello storico
  • ne definisce la deontologia
  • ne precisa gli obiettivi (la conservazione di
    fatti significativi per tutti gli uomini) e i
    mezzi (la ricerca del vero, del verosimile,
    dellattendibile)
  • gt progresso decisivo nei confronti dei
    predecessori, che avevano coltivato argomenti
    locali e ristretti senza un metodo rigoroso ed
    univoco

7
Il pubblico
  • novita gt non si esaurisce nella singola polis o
    regione, ma si rivolge a tutti i Greci, anche se
    gli Ateniesi vengono tenuti da Erodoto in una
    considerazione particolare

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La nuova lingua storica
  • Erodoto ha saputo creare (quasi dal nulla)
  • una scrittura versatile e funzionale
  • un vocabolario ricco e assortito, capace di
    adattarsi sia alla pura esposizione dei fatti sia
    alla riflessione etica, sia alle scene di massa
    sia al ritratto psicologico individuale
  • una tecnica del raccontare, non meno elastica e
    versatile

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Il metodo
  • principi operativi (oggi scontati, non allora)
  • riconoscimento di un criterio generale di
    causalita
  • abitudine a instaurare relazioni tra il fatto
    particolare e il contesto generale
  • atteggiamento vigile e selettivo verso le fonti
  • confronto tra versioni alternative
  • per quanto sappiamo, questi principi non erano
    praticati (almeno non sistematicamente e
    organicamente) prima di Erodoto gt con lui
    diventano una stabile conquista della professione
    storiografica

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Le Storie
  • Suddivisione attuale lt filologi alessandrini
  • Libro I prologo cause ostilita
    Oriente-Occidente Creso Ciro
  • Libro II Cambise e logos egizio
  • Libro III Arabi Etiopi Samo e Corinto ascesa
    di Dario
  • Libro IV spedizione di Dario in Scizia e Libia
  • Libro V campagne Tracia e Macedonia insurrez.
    ionica
  • Libro VI Maratona
  • Libro VII Termopili
  • Libro VIII Salamina
  • Libro IX Platea e Micale

11
Dicotomie nellopera
  • Libri I-V (popoli barbari) ltgt libri V-IX
    (Mhdikav), dal punto di vista greco
  • A livello metodologico approccio etnografico,
    geografico e periegetico ltgt approccio piu
    propriamente storico, centrato sugli avvenimenti
  • Libri I-V scomponibili in una serie di logoi,
    isolabili dal contesto (e originariamente
    isolate, secondo alcuni studiosi). Oggetto di
    questi logoi possono essere storie dinastiche o
    campagne di conquista, ma soprattutto usi,
    costumi e vicende di popoli. Dal libro VI in poi
    la suddivisione in logoi scompare gt trattazione
    monografica dei Medikà, che volendo potrebbe
    essere considerata un unico grande lògos
    greco-persiano.

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LA QUESTIONE ERODOTEA
  • Qual era per Erodoto loggetto di interesse
    originario?
  • Raccontare la grande vittoria del popolo greco
    contro linvasore straniero (gt libri I-VI come
    introduzione, sia pure gigantesca, mirata a
    pesare le forze del nemico e a disporre lo
    scacchiere bellico)?
  • o raccontare gli usi, le tradizioni e la storia
    dellimpero persiano e della costellazione di
    popoli che ne facevano parte (gt libri finali
    appendice, tecnicamente)?

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Lipotesi della conflazione
  • Unione di due progetti differenti e separati, uno
    etnografico, ispirato alleredita di Ecateo e
    dei logografi, e uno piu moderno, basato sulla
    narrazione di avvenimenti e sullanalisi delle
    loro concatenazioni
  • Obiezione se nellopera erodotea ci fosse un
    solco cosi profondo, niente avrebbe impedito
    allautore di scrivere due trattazioni distinte
  • Questa constatazione, semplice ma inoppugnabile,
    e il punto di partenza dei piu recenti sviluppi
    della questione erodotea

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Lipotesi unitaria
  • critica attuale non dubita dellunita, ma ne
    ricerca la natura
  • storiografia antica quasi sempre e la
    continuazione di qualcosaltro (Elleniche
    senofontee continuano le Storie di Tucidide
    Tucidide col racconto della pentekontaetia si
    ricollega a Erodoto)
  • autori precedenti a Erodoto quasi tutto perduto,
    ma esisteva probabilmente il motivo geografico,
    etnico e culturale, di una bipartizione
    dellecumene in due distinte aree, quella europea
    e quella asiatica
  • non a caso Erodoto allinizio dellopera fa
    insistente riferimento al binomio Europa-Asia

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Il disegno generale
  • puo essere stato quello di sviluppare in
    parallelo le gesta grandi e meravigliose (1.1)
    compiute nei due continenti, fino al punto in cui
    la zolla asiatica e quella europea confluiscono
    in una sola, e dai lògoi distinti si passa alla
    monografia
  • Conferme
  • le vicende delle pòleis greche non sono tutte
    concentrate nella parte greca delle Storie, ma
    compaiono a macchia di leopardo anche nella parte
    barbara, e vi compaiano appunto come excursus di
    rispettabile lunghezza dei lògoi in piena
    regola e non come deviazioni occasionali dal
    tronco principale del racconto
  • specularmente, le informazioni etnografiche e
    antiquarie sui barbari non si esauriscono nei
    primi cinque libri, ma proseguono anche nel VI,
    nel VII, ecc. le due parti dellopera dunque si
    integrano non ce giustapposizione meccanica

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Ragioni di una disunita apparente
  • Storie opera unitaria nella concezione e
    nellimpianto, ma dotata di due poli di
    interesse, uno barbarico e uno ellenico, che
    prima procedono separati e poi si uniscono
  • lesistenza di un progetto, di un disegno
    generale da parte di Erodoto viene attualmente
    considerata molto probabile
  • la disunita che il lettore avverte va addebitata
    sia allenormita stessa del progetto sia alla
    poverta di risorse che lo scrittore antico aveva
    a disposizione per gestire grandi masse di
    materiali eterogenei
  • il libro, ai tempi di Erodoto, era uno strumento
    tuttaltro che versatile, e non prevedeva tutti
    gli strumenti per fluidificare e gerarchizzare
    largomentazione, e soprattutto per sviluppare
    discorsi in parallelo

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Opera incompiuta?
  • Alla questione compositiva si affianca la non
    meno delicata questione della compiutezza
    dellopera
  • nel libro I Erodoto fa due volte riferimento a
    degli inesistenti logoi assiri
  • nel libro VII allude ad altrettanto inesistenti
    lògoi che verranno dopo
  • dal libro III non si capisce se Cambise sottomise
    o no gli Etiopi, dato che Erodoto in punti
    diversi fornisce entrambe le versioni
  • promesse non mantenute e contraddizioni
    frequenti nelle opere antiche gt non
    necessariamente denotano la mancanza di unultima
    mano

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Limparzialita erodotea
  • 2. APPROFONDIMENTO
  • interesse verso i barbari costante negli
    intellettuali greci, ma a scopo pregiudiziale
    (superiorita)
  • approccio di Erodoto non ideologico (prologo)
    parlera sia dei Greci sia dei barbari gt
    criterio di imparzialita, quasi sempre
    rispettato
  • non solo ambizione di oggettivita scientifica,
    ma anche peculiare concezione relativistica del
    nòmos ( legge, consuetudine, costume ecc.) gt

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Relativismo del nòmos
  • nòmos potenza invincibile non unico e uguale
    per tutti, ma molteplice e diverso da luogo a
    luogo
  • ogni popolo ha i suoi nòmoi e non accetterebbe di
    cambiarli con quelli di nessun altro
  • i nòmoi, greci o barbari che siano, risultano
    tutti ammissibili, tutti validi nel loro contesto
    gt relativismo etico gt Erodoto non cadde nello
    stereotipo del barbaro perfido, corrotto, vile e
    lascivo - diffuso in modo massiccio proprio nel
    corso del V sec. a.C.

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Virtu dei barbari
  • Erodoto riconosce ai barbari virtu e capacita
    straordinarie, spesso superiori a quelle dei
    Greci stessi
  • Etiopi apprezzati per il loro sdegnoso e
    aristocratico contegno (3.21)
  • Arabi per il rigore con cui tengono fede ai patti
    (3.8.1)
  • Sciti per il loro senso di giustizia (4.26.2)
  • Egizi per la loro religiosita (2.37.1)
  • Persiani per la semplice e severa educazione dei
    giovani, fondata sul cavalcare, tirare con larco
    e dire la verita (1.136.2)
  • apprezzamento di usi peculiari
  • piace il costume babilonese di vendere le ragazze
    da marito piu belle per fare la dote a quelle
    brutte
  • lidea del re etiope Sabacone di destinare i
    criminali a lavori socialmente utili invece che
    condannarli a morte (2.137.3)

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Tutto il mondo e paese
  • Messi di fronte a identiche situazioni, Greci e
    barbari si comportano allo stesso modo
  • Es. quando vengono invasi dai Persiani, sia i
    Greci che gli Sciti si disuniscono, si scindono
    in fazioni e viceversa, quando ricevono dal Gran
    Re lintimazione a sottomettersi, sia i Greci che
    gli Sciti rispondono di non riconoscere altri
    padroni allinfuori degli dei

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Erodoto e i barbari
  • Nelle Storie gli episodi di crudelta verso i
    nemici, ma anche verso amici e congiunti, sono
    quasi tutti a carico dei barbari
  • Ma senza strumentalizzazioni, enfasi, condanne
    moralistiche
  • gt comprensione dei popoli non-greci gt accusa di
    essere un filobarbaro (Plutarco, Sulla
    malignita di Erodoto)

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Filobarbaro?
  • No
  • Patriottismo indubbio
  • Evoluzione nel corso dellopera
  • distaccata neutralita dei primi libri ltgt
  • partecipazione sentita nei libri bellici (in
    partic. VII in poi)
  • gt patriottismo non cieco neppure lattacco di
    Serse e il pericolo di vedere la nazione greca
    ridotta in schiavitu riescono a spingerlo sulla
    strada dellintolleranza e dei toni da crociata

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Le motivazioni
  • Lesercito persiano, nellopinione di Erodoto, e
    un esercito valoroso
  • Se il numero e il valore dei soldati bastassero a
    vincere una guerra, i Persiani vincerebbero
  • Ma le vittorie si basano anche sulle MOTIVAZIONI,
    e sono queste che fanno la differenza fra i due
    schieramenti
  • I Persiani, per quanto valenti, sono pur sempre
    una moltitudine di sudditi-schiavi, proprieta di
    un re-padrone
  • Il popolo greco e invece un popolo libero,
    costituito da cittadini portatori di diritti, e
    che combattono per difendere qualcosa di proprio

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Vizi e virtu
  • Greci e barbari nella ritrattistica erodotea
    mescolanza di qualita e difetti
  • a parte rari casi, i ritratti erodotei non sono
    totalmente positivi (eccezioni Solone e
    Aristide) o totalmente negativi (eccezione
    Cambise)
  • inoltre mutamenti a seconda delle occasioni
    (dinamici, dialettici, buoni o cattivi)
  • cio vale, di nuovo, sia per i Greci che per i
    barbari

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IL METODO AUTOPTICO
  • libro IV non si puo dire nulla di certo sui
    popoli che vivono al di la degli Issedoni per
    due ragioni
  • nessuno ha visto di persona quei luoghi
  • lunico documento scritto esistente e il poema
    di Aristea di Proconneso (ma fornisce solo
    notizie per sentito dire)
  • 3 strumenti di lavoro
  • òpsis o autopsia (visione, visione diretta)
  • documento scritto (epigrafi, registrazioni
    darchivio opere dei logografi e degli
    esploratori testimonianze poetiche, fra cui sono
    incluse le raccolte di oracoli, specialmente
    delfici)
  • akoè (ludito, cio che viene riferito da altri)
  • a questi va ovviamente aggiunta gt

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La gnwvmh
  • Informazioni (specie quelle non autoptiche) da
    verificare
  • gnòme giudizio, vaglio critico dellautore,
    basato su intelligenza ed esperienza
  • alla gnòme spetta la valutazione della
    verosimiglianza di un racconto e/o il cfr tra le
    varie versioni
  • in caso di divergenza, Erodoto trasmette sia le
    versioni che ritiene vere sia quelle che ritiene
    false gt libro VII non sono tenuto A CREDERE a
    tutto cio che si dice, ma A RIFERIRLO gt
  • non si nega ad altri la possibilita di farsi
    opinioni diverse
  • enorme mole di informazioni pervenuteci,
    altrimenti perdute

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Il criterio del verosimile
  • Nellaccogliere e nel respingere una notizia, una
    spiegazione, una teoria, Erodoto si attiene al
    criterio del verosimile
  • non crede alle isole vaganti (2.156.2), agli
    Arimaspi monocoli (3.116.2), agli uomini dal
    piede caprino che dormono per sei mesi di fila
    (4.25.1), alla licantropia dei Neuri (4.105.2),
    alle statue semoventi (5.86.3)
  • ma crede ai serpenti alati (2.75, 3.107.2), alle
    formiche giganti (3.102.2), e naturalmente agli
    oracoli e ai prodigi
  • criterio del verosimile ? nostro
  • colossali ingenuita vs osservazioni di grande
    perspicacia

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IL PIACERE DEL LOGOS NOVELLA E ANEDDOTO
  • opera storiografica, ma anche capolavoro
    letterario
  • mancanza di precisi confini fra le varie
    possibili forme di esperienza intellettuale
  • cultura orale che domina ancora largamente nel V
    sec. il testo scritto non viene concepito come
    oggetto di studio o di lettura silenziosa, ma
    come oggetto di RECITAZIONE
  • trova largo spazio lelemento piacevole,
    emozionale, creativo, magari perseguito di per
    se
  • opera costellata di aneddoti, miti, fiabe

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Il fiabesco
  • elementi fiabeschi abbondano soprattutto nella
    parte etnografica e periegetica dellopera
    (popoli lontani e personaggi di incerta
    esistenza, o passato nebuloso e remoto)
  • presenti anche nella parte cronologicamente piu
    vicina allautore
  • il fiabesco - presente dovunque - NON dipende
    dalloggetto occasionale del racconto, ma al
    contrario costituisce uno stabile elemento del
    metodo erodoteo
  • Erodoto stesso lega inestricabilmente laneddoto
    e la grande storia facendoli nascere luna
    dallaltro (cfr. 1.1)

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Valore educativo della fiaba
  • A volte il racconto di fatti meravigliosi non ha
    lo scopo di supportare il racconto storico, ma
    quello di svolgere concetti etici di portata
    universale (in luogo della meno efficace
    esposizione didascalica)
  • Il mito accompagna in quelle regioni in cui non
    sarebbe possibile avventurarsi diversamente
  • Uso che, con le debite differenze, sara in
    Platone (mito per trasmettere verita filosofiche
    particolarmente delicate e scandalose)

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Il modello epico
  • Arte erodotea del racconto influenzata dallepos
  • motivi del viaggio, della guerra, dellesotico,
    del mostruoso
  • Sono epici
  • il meccanismo per cui il fatto personale (cfr.
    Iliade alterco Achille-Agamennone) produce
    effetti smisurati e reazioni a catena
  • la descrizione delle battaglie Maratona,
    Termopili, Salamina e Platea
  • lavanzata delle armate di Serse (per bere
    disseccano interi fiumi, per mangiare dissolvono
    immense ricchezze)
  • le tipologie eroiche
  • personalita iliadiche (Leonida e Pausania
    valore bellico puro) ltgt
  • odissiache (Milziade e Temistocle
    trasformismo, astuzia, metis ltgt forza bruta)

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e quello tragico
  • si esplica tanto nei temi quanto nel modo di
    svilupparli
  • p. es. evidente affinita fra Erodoto e i
    Persiani nel racconto della saga di Serse
  • fitta presenza dei cosiddetti ammonitori
    tragici (con un saggio consiglio cercano di
    salvare dalla rovina i loro amici o padroni) ma
    restano inascoltati

34
VISIONE POLITICO-RELIGIOSA
  • 3. CONCLUSIONE
  • Erodoto preferisce ricondurre i fatti
    alliniziativa dei singoli piuttosto che alla
    spinta di fattori economici e sociali (elemento
    di continuita con lepica, dove facilmente
    accade che grandi e traumatici avvenimenti
    vengano scatenati da puntiglio e ripicca)
  • Erodoto non si fa alcuna illusione sulla
    moralita della politica
  • chi usa solo i mezzi illeciti fallisce,
  • ma fallisce anche colui che lealmente conta solo
    sulle proprie capacita
  • solo la mescolanza, la sapiente unione di
    efficienza e astuzia produce risultati
  • viceversa la virtu da sola, non sostanziata che
    da buone intenzioni, conduce inevitabilmente al
    disastro

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Il modello monocratico
  • scarsa fiducia nella collegialita
  • concezione del potere omerica (Il. 2.204)
    polukoiranìe (divisione dellautorita fra molti)
    male uno solo deve essere quello che comanda e
    prende le decisioni
  • cfr. libro III dibattito fra Otane, Megabizo e
    Dario le forme di governo sono tutte buone a
    parole, ma di fatto il potere di uno solo e
    lunico che funziona, specie se radicato nei
    patrioi nòmoi, nei costumi aviti
  • governo gestito collettivamente, sia dalla massa
    sia da un élite sara prima o poi minato dalla
    discordia e passera nelle mani di un uomo solo
  • monarchia governo migliore anche perche
    inevitabile

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Serse
  • ha fatto violenza allordine cosmico -pretesa di
    unire Europa e Asia sotto un solo giogo e ha
    messo sottosopra la natura stessa ha trasformato
    la terraferma in mare (lo scavo del monte Athos)
    e il mare in terraferma (il ponte di barche), e
    infine ha cercato di dare il sacco a Delfi e ha
    incendiato i santuari di Atene
  • atti scellerati gt Serse grande eroe negativo
    delle Storie, nel quale si compendia in modo
    quasi manualistico tutto il repertorio di gesti e
    di pensieri identificati come ubri"
    (tracotanza)
  • gt concetto complesso, definibile come la pretesa
    di eccedere, anche solo con il pensiero, i limiti
    della natura umana, e di mettersi in competizione
    con gli dei

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Colpa e punizione
  • Tema sentito in Erodoto, come in Esiodo, Solone
    ed Eschilo
  • gt idea che il male chiama il male, e che la
    colpa verra comunque punita, sugli stessi che la
    commettono o sui discendenti
  • In Erodoto nesso comportamento umano -
    risposta divina non semplice
  • Serse sfida gli dei e viene castigato gt caso
    chiaro altri casi non chiari
  • Luomo ha una sua coscienza etica e deve
    esercitarla, assumendosi in prima persona la
    responsabilita di distinguere il bene dal male
  • Varie tipologie di rapporto uomo-dio gt in
    Erodoto convivono e si alternano due distinte
    concezioni religiose
  • una piu moderna, piu alta, in cui la colpa e
    veramente tale solo se accompagnata da
    consapevolezza e volonta di commetterla
  • una piu arcaica, in cui gli dei assumono un
    atteggiamento, colpevolistico, vendicativo, e in
    cui la colpa delluomo osservata nei suoi soli
    effetti viene punita comunque, anche ove non
    venga soggettivamente percepita come tale

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Giustizia restaurazione dellequilibrio
  • convivenza fra queste concezioni lt mentalita
    compensativa tipica di tutto il periodo greco
    arcaico e classico
  • 3.99-100 abitanti dellIndia due popoli, uno
    carnivoro, laltro vegetariano
  • 3.113 pecore allevate dagli Arabi due razze, una
    dalla coda lunga e una larga
  • 4.180, popoli libici alcuni si fanno crescere i
    capelli sul dietro della testa, altri sul davanti
  • 4.36.1 se il sud ha un fiume come il Nilo, il
    nord deve averne uno analogo e speculare
    (Danubio)
  • tali particolarita rivelano, nel piccolo, la
    struttura generale dellesistente sistema di
    simmetrie e contrappesi nel mondo fisico,
    antropico, divino
  • gt mentalita compensativa, apodotica applicata
    alla giustizia determina la convinzione che la
    colpa, una volta commessa, non sia solo un fatto
    privato tra offeso ed offensore, ma anche la
    rottura di un equilibrio piu grande, che
    riguarda potenzialmente tutti

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Gli dei
  • Il perdono e senza dubbio un nobile gesto, ma
    non ha il potere di far tornare le cose come
    prima. Se un equilibrio si rompe occorre cercarne
    un altro, e questo nuovo equilibrio potra
    determinarsi solo quando allazione verra
    contrapposta una reazione di forza uguale e
    contraria
  • Lequilibrio non viene messo in pericolo solo da
    un atto traumatico come un omicidio o un
    sacrilegio, ma da qualunque eccesso
  • Raggiunto leccesso, si mette in moto un
    meccanismo di ridimensionamento phthònos theòn
  • Per Erodoto gli dei non sono sempre lorigine
    prima degli eventi esistono cose che devono
    accadere, che e destino che accadano (ricorrenti
    nelle Storie espressioni come ma poiche doveva
    andargli male), alle quali neppure gli dei
    possono opporsi

40
Lo ionico erodoteo
  1. Erodoto scrive in dialetto ionico, ma non puro,
    bensi fortemente contaminato con elementi attici
    (soggiorni ad Atene)
  2. La scelta dello ionico era normale per un autore
    nato, come Erodoto, in unarea linguistico-cultura
    le di confine (Alicarnasso colonia dorica ma
    nella sfera dinfluenza delle vicine citta
    ioniche)
  3. Tendenza di ogni genere letterario a mantenere
    gli elementi linguistici originari continuita
    professionale che Erodoto sentiva con i
    logografi ionici ed Ecateo

41
Erodoto omericissimo
  • Pseudo-Longino (Del sublime 13.3) Erodoto autore
    JOmhrikwvtato" gt precise caratteristiche
    espressive
  • preferenza per gli intrecci non lineari, ma
    variati e imprevedibili (non stancare
    lattenzione del lettore/uditore)
  • uso del discorso diretto
  • semplicita della sintassi, basata su brevi
    membri e sulla coordinazione
  • realismo, uso di immagini forti ed evidenti,
    esattezza tecnica delle descrizioni

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Lo stile medio
  • Gli antichi facevano di Erodoto il rappresentante
    dello stile medio, equidistante dalla sublimita
    tucididea e dallasciuttezza senofontea
  • gt fra i tre grandi storici del V-IV sec. a.C.,
    Erodoto si avvicina di piu ai modi della lingua
    parlata, come dimostra il suo abbondante uso di
    parentesi, ripetizioni, anacoluti, pronomi
    dimostrativi ed altre espressioni epidittiche

43
Gli excursus
  • caratteristica notevolissima della tecnica
    compositiva di Erodoto non lunico a farne uso,
    ma in nessun altro questuso e altrettanto
    massiccio e sistematico
  • non si tratta solo di excursus lunghi, ma
    soprattutto di excursus brevi o brevissimi
    interrompono di continuo la narrazione per
    precisare, rettificare, ampliare
  • a volte un excursus ne contiene un altro
  • occasione tipica per aprire un excursus menzione
    di un popolo, di una citta, di una
    particolarita geografica
  • Es. 4.102.2 gli Sciti sanno di non poter
    fronteggiare Dario e chiedono aiuto. Rispondono
    allappello otto popoli di ciascuno vengono
    descritti usi e costumi e cose notevoli
  • numerosissimi excursus richiedono al
    lettore/uditore un supplemento di attenzione, ma
    vengono inseriti con grande maestria nel tessuto
    dellopera e quindi non ne minano lunita

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Funzione letteraria degli excursus
  • In certi casi, un lungo excursus viene inserito
    fra limminenza di una battaglia e il suo
    effettivo inizio
  • gt evidente ricerca di un effetto di suspense
  • gt la tecnica dellexcursus puo dunque essere
    sfruttata anche a fini artistici
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