Title: I cattivi nella letteratura greca. Rappresentazioni della negativit
1I cattivi nella letteratura greca.
Rappresentazioni della negatività e del nemico
da Omero ai Cristiani
- Storia della Lingua Greca
- Laurea Specialistica in Filologia, Letteratura e
Tradizione Classica - a.a. 2008/2009 C. Neri
camillo.neri_at_unibo.it
2prologo
E ha daccanto una faccia tosta e trista, uno che
si chiama Franti, che fu già espulso da unaltra
sezione. (E. De Amicis, Cuore, Milano 1886, 25
ottobre)
3la faccia del cattivo
- la definizione di unidentità
- il disvelamento di unideologia
- la rassicurante conferma di un modello di
comportamento - i cattivi come costruzione linguistica e
letteraria
4un incontro di persone in ricerca
- presentazioni reciproche attese e obiettivi
- presentazione del corso
- gli obiettivi
- i modi
- programma e calendario
- le verifiche
- il materiale
5gli obiettivi
- approfondire una lingua nei suoi contesti
- comunicare, insegnare, autovalutarsi
- fare ricerca strumenti e metodi
6i modi
- lezioni introduttive e finestre di
approfondimento - lezioni-Referate
- seminari di studio (facoltativi)
7programma e calendario
- il programma e la tabella delle lezioni
- i libri in programma
- date degli appelli
8le verifiche
- autovalutazione le schede di verifica
- Referate
- esame finale il testo e il saggio
9il materiale
http//www2.classics.unibo.it/Didattica/Programs/
20082009/Neri/
10parole per condannare il male
?a???
cattivo
??????
nemico
a?s????
turpe
11FRANTI
E. De Amicis, Cuore, Milano 1886
12la prima impresa (26 ottobre)
A un tratto Franti, quella brutta faccia, salì
sur un banco, e facendo mostra di portare due
cesti sulle braccia, scimmiottò la mamma di
Crossi, quando veniva ad aspettare il figliuolo
alla porta perché ora è malata. Molti si misero
a ridere forte. Allora Crossi perse la testa, e
afferrato un calamaio glie lo scaraventò al capo
di tutta forza ma Franti fece civetta, e il
calamaio andò a colpire nel petto il maestro che
entrava.
13lo stile (21 gennaio)
- quando uno piange, egli ride - trema davanti a
Garrone, e picchia il muratorino perché è
piccolo - provoca tutti i più deboli di lui, e
quando fa a pugni, sinferocisce e tira a far
male - ci ha qualcosa che fa ribrezzo su quella
fronte bassa, in quegli occhi torbidi - ha
cartella, quaderni, libri, tutto sgualcito,
stracciato, sporco - odia la scuola, odia i
compagni, odia il maestro - egli si dibatteva,
digrignava i denti si fece trascinare fuori a
viva forza
14laristia e lepilogo (28 gennaio, 6 marzo)
E quellinfame sorrise. Ma Franti dicono che non
verrà più perché lo metteranno allergastolo.
15la cattiveria di Franti
- la torbida bruttezza
- il disordine sfacciato
- la violenza contro i deboli
- la vigliaccheria
- il riso
- Il riso è satanico è dunque profondamente umano
- (C. Baudelaire)
16ENRICO BOTTINI
U. Eco, Diario minimo, Milano 1963
17la giustificazione sociologica (p. 84)
Lunica volta che Enrico si tradisce e ci mostra
la madre di Franti che si precipita in classe a
implorare perdono per il figlio punito, affannata
coi capelli grigi arruffati, tutta fradicia di
neve, avvolta da uno scialle, curva e
tossicchiante, ci lascia capire che Franti ha
dietro di sé una condizione sociale, e una
stamberga malsana, e un padre sottoccupato, che
spiegano molte cose. Ma per Enrico tutto questo
non esiste, egli non può capire il pudore di
questo ragazzo che di fronte allimpudicizia
feudale della madre che si getta, davanti alla
scolaresca, ai piedi del Direttore e di fronte
allintervento melodrammatico di questultimo
(Franti, tu uccidi tua madre!, eh via, dove
siamo?), cerca un contegno nel sorriso, per non
soccombere nello strame.
18ligienico ribellismo (p. 85)
Quando Crossi gli tira un calamaio egli fa
civetta, e il calamaio va a colpire il maestro
che entrava. Civetta meritoria quantaltre mai,
dunque, perché questo maestro è lo stesso
ributtante leccapiedi che in un diverbio tra
Coraci (il calabrese) e Nobis, dà ragione a
Coraci e torto a Nobis, ma a Nobis dà del voi
mentre a Coraci dà del tu. Dà del tu anche a
Franti, naturalmente, perché costui non ha un
padre distinto con una gran barba nera.
19il riso rivoluzionario (p. 86)
Franti, se diamo ascolto ad Enrico, ride troppo
il suo ghigno non è normale, il suo sorriso
cinico è stereotipo, quasi deformante chi ride
così certo non è contento, oppure ride perché ha
una missione. Franti nel cosmo del Cuore
rappresenta la Negazione, ma strano a dirsi
la Negazione assume i modi del Riso. Franti ride
perché è cattivo pensa Enrico ma di fatto
pare cattivo perché ride. Quello che Enrico non
si domanda è se la cattiveria di chi ride non sia
una forma di virtù, la cui grandezza egli non può
capire poiché tutto ciò che è riso e cattiveria
in Franti altro non è che negazione di un mondo
dominato dal cuore, o meglio di un cuore pensato
a immagine del mondo in cui Enrico prospera e si
ingrassa.
20lanarchia maieutica (pp. 89s.)
Ma se il Bene è solo ciò che una società
riconosce come favorevole, il Male sarà soltanto
ciò che si oppone a quanto una società identifica
con il Bene, ed il Riso, lo strumento con cui il
novatore occulto mette in dubbio ciò che una
società considera come Bene, apparirà col volto
del Male, mentre in realtà il ridente o il
sogghignante altro non è che il maiueta di una
diversa società possibile .... Chi ride è
malvagio solo per chi crede in ciò di cui si
ride.
21il cripto-cattivo (pp. 82s.)
Tra questi poli è lEnrico di carattere
impreciso, incostante nei suoi propositi etici,
schiavo di ambigui culti della personalità, non
poteva essere gran che diverso col padre che si
ritrovava, torbido personaggio costui,
incarnazione di quellambiguo socialismo
umanitario che precedette il fascismo .... E ti
educava così questo figlio alla violenza e alla
retorica nazionale, allinterclassismo
corporativista e allumanitarismo paternalista,
sì che svolgendosi la vicenda nellottantadue,
possiamo immaginarci Enrico interventista
quarantenne (e quindi a casa, da tavolino),
allinizio della guerra, e professionista
fiancheggiatore delle squadre dazione nel
ventidue, lieto infine che il Paese sia andato in
mano a un uomo forte garante dellordine e della
fratellanza.
22la cattiveria di Enrico
- la torbida ipocrisia
- il socialismo paternalista
- linterclassismo a-rivoluzionario
- lordine fascista
- il non riso
- Il Riso è lo strumento con cui il novatore
occulto mette in dubbio ciò che una società
considera come Bene. (U. Eco)
23NEGATIVITÀ TOTALE
DEMONIZZAZIONE
24TERSITE
Iliade II
25Iliade II 188s., 198s.
?? t??a µ?? ßas???a ?a? ?????? ??d?a ???e?? t??
d? ??a???? ?p?ess?? ???t?sas?e pa?ast?? ... ??
d? a? d?µ?? t? ??d?a ?d?? ß????t? t? ?fe????,
t?? s??pt?? ???sas?e? ?µ????sas?? te µ??? e
quando (Odisseo) si imbatteva in un sovrano e in
un uomo di spicco, / gli si accostava con dolci
parole, provava a trattenerlo ... se invece uno
del popolo vedeva, lo coglieva a strillare, / lo
incalzava di scettro, con le parole lo
rimproverava.
26Iliade II 203-205
?? µ?? p?? p??te? ßas??e?s?µe? ????d? ??a???
??? ??a??? p???????a??? e?? ????a??? ?st?, e??
ßas??e??, ? d??e ?????? p??? ??????µ?te? non
siamo fatti tutti per regnare, in questa, noi
Achei / aver molti sovrani non è bene sovrano
sia uno solo, / ed uno il re, cui lo concesse il
figlio di Crono mente acuta
27Iliade II 211-270
????? µ?? ?? ????t?, ???t??e? d? ?a?? ?d?a?
Te?s?t?? d? ?t? µ????? ?µet??ep?? ?????a, ??
?pea f?es?? ?s?? ???sµ? te p???? te ?d? µ??,
?t?? ?? ?at? ??sµ??, ?????µe?a? ßas??e?s??, ????
? t? ?? e?sa?t? ?e?????? ???e???s?? ?µµe?a?
a?s??st?? d? ???? ?p? ????? ???e f????? ???,
????? d? ?te??? p?da t? d? ?? ?µ? ???t? ?p?
st???? s???????te a?t?? ?pe??e f???? ???
?efa???, ?ed?? d? ?pe?????e ?????. ????st?? d?
?????? µ???st? ?? ?d? ?d?s?? t? ???
?e??e?es?e t?t? a?t? ??aµ?µ???? d?? ???a
?e?????? ???? ??e?dea t? d? ??? ??a??? ??p?????
??t???t? ?eµ?ss???? t? ??? ??µ?.
28a?t?? ? µa??? ß??? ??aµ?µ???a ?e??ee
µ??? ?t?e?d? t?? d? a?t? ?p?µ?µfea? ?d?
?at??e?? p?e?a? t?? ?a???? ???s?a?, p???a? d?
???a??e? e?s?? ??? ???s??? ??a??et??, ?? t??
??a??? p??t?st? d?d?µe? e?t? ?? pt???e????
???µe?. ? ?t? ?a? ???s?? ?p?de?ea?, ?? ?? t??
??se? ????? ?pp?d?µ?? ?? ????? ???? ?p???a, ??
?e? ??? d?sa? ????? ? ????? ??a???, ?? ???a??a
????, ??a µ?s?ea? ?? f???t?t?, ?? t? a?t??
?p???sf? ?at?s?ea? ?? µ?? ????e? ????? ???ta
?a??? ?p?ßas??µe? ??a? ??a???. ? p?p??e? ????
?????e? ??a??de? ????t? ??a??? ???ad? pe? s??
???s? ?e?µe?a, t??de d? ??µe? a?t?? ??? ?????
???a pess?µe?, ?f?a ?d?ta? ? ?? t? ?? ??µe??
p??saµ???µe? ?e ?a? ????
29?? ?a? ??? ?????a ?? µ??? ?µe????a f?ta
?t?µ?se? ???? ??? ??e? ???a? a?t?? ?p???a?.
???? µ??? ??? ?????? ????? f?es??, ???? µe??µ??
? ??? ?? ?t?e?d? ??? ?stata ??ß?sa?? ?? f?t?
?e??e??? ??aµ?µ???a p??µ??a ?a??, Te?s?t?? t?
d? ??a pa??stat? d??? ?d?sse??, ?a? µ?? ?p?d?a
?d?? ?a?ep? ???pape µ??? Te?s?t? ????t?µ??e,
????? pe? ??? ?????t??, ?s?e?, µ?d? ??e?? ????
?????µe?a? ßas??e?s?? ?? ??? ??? s?? f?µ?
?e?e??te??? ß??t?? ????? ?µµe?a?, ?ss?? ?µ?
?t?e?d?? ?p? ????? ?????. t? ??? ?? ßas???a? ???
st?µ? ???? ????e????, ?a? sf?? ??e?de? te
p??f?????, ??st?? te f???ss???. ??d? t? p? s?fa
?dµe? ?p?? ?sta? t?de ???a, ? e? ?e ?a???
??st?s?µe? ??e? ??a???.
30t? ??? ?t?e?d? ??aµ?µ???? p??µ??? ?a?? ?sa?
??e?d????, ?t? ?? µ??a p???? d?d??s?? ???e?
?a?a?? s? d? ?e?t?µ??? ????e?e??. ???? ?? t??
????, t? d? ?a? tete?esµ???? ?sta? e? ?? ?t? s?
?f?a????ta ????s?µa? ?? ?? pe? ?de, µ???t?
?pe?t? ?d?s?? ???? ?µ??s?? ?pe??, µ?d? ?t?
???eµ????? pat?? ?e???µ???? e???, e? µ? ??? se
?aß?? ?p? µ?? f??a e?µata d?s?, ??a???? t? ?d?
??t??a, t? t? a?d? ?µf??a??pte?, a?t?? d?
??a???ta ???? ?p? ??a? ?f?s? pep????? ??????e?
?e???ss? p????s??. ?? ??? ?f?, s??pt?? d?
µet?f?e??? ?d? ?a? ?µ? p???e? ? d? ?d????,
?a?e??? d? ?? ??pese d???? sµ?d?? d? a?µat?essa
µetaf????? ???pa??st? s??pt??? ?p? ???s??? ? d?
??? ??et? t??ß?s?? te, ????sa? d? ???e??? ?d??
?p?µ???at? d????. ?? d? ?a? ????µe??? pe? ?p?
a?t? ?d? ???assa?.
31la cattiveria di Tersite
- la deforme bruttezza
- la ghignante contestazione del potere
- lamore per la disputa e per la discordia
- la propensione allinsulto
- il disfattismo demagogico
- la turpe cattiveria irrisa
- Il riso degli integrati come conferma dei valori
in gioco
32I POTENTI ?O??F?G??
Esiodo, Opere e giorni
33Esiodo, Opere e giorni 202-212
??? d? a???? ßas??e?s?? ???? f??????s? ?a?
a?t??? ?d? ???? p??s?e?pe? ??d??a p??????de????
??? µ??? ?? ?ef?ess? f???? ????ess? µeµa?p?? ?
d? ??e??, ??aµpt??s? pepa?µ??? ?µf? ????ess?,
µ??et? t?? ? ?? ?p???at??? p??? µ???? ?e?pe?
da?µ????, t? ?????a? ??e? ?? se p????? ??e???
t? d? e?? ? s? ?? ??? pe? ??? ?a? ???d?? ???sa?
de?p??? d?, a? ?? ?????, p???s?µa? ?? µe??s?.
?f??? d?, ?? ?? ????? p??? ??e?ss??a?
??t?fe???e?? ????? te st??eta? p??? t? a?s?es??
???ea p?s?e?. ?? ?fat? ???p?t?? ????,
ta??s?pte??? ?????.
34Esiodo, Opere e giorni 213-218
? ???s?, s? d? ????e d???? µ?d? ?ß??? ?fe??e
?ß??? ??? te ?a?? de??? ß??t?, ??d? µ?? ?s????
???d??? fe??µe? d??ata?, ßa???e? d? ?? ?p? a?t??
?????sa? ?t?s?? ?d?? d? ?t???f? pa?e??e??
??e?ss?? ?? t? d??a?a d??? d? ?p?? ?ß???? ?s?e?
?? t???? ??e????sa pa??? d? te ??p??? ????. O
Perse dai ascolto alla giustizia, non accrescer
violenza / per i mortali è male la violenza, e
non cè valoroso / che possa tollerarla di buon
grado, ma ne subisce il peso / quando si imbatte
nellac-cecamento. Una strada migliore / è andar
dallaltra parte, alla giustizia la giustizia è
più forte / della violenza, quando al fine
emerge anche lo sciocco impara quando soffre.
35Esiodo, Opere e giorni 263s.
ta?ta f??ass?µe???, ßas????, ????ete µ?????,
d???f????, s??????? d? d????? ?p? p???? ???es?e.
A questo state attenti, o re, addrizzate,
mangiatori di doni, / i discorsi, e scordatevi
del tutto dei giudizi sovvertiti.
36la cattiveria dei potenti d???f????
- la violenza
- larrogante arbitrio del potere
- la sconsideratezza
- lincuria del futuro
- Dike e i trentamila guardiani la teodicea e le
disgrazie cosmiche e sociali come punizione divina
37Lingue letterarie e lingue parlate
- Il greco (tranne, parzialmente, glosse e
iscrizioni, che peraltro sono formalizzate) è
per noi una lingua letteraria (ma ciò, come
sempre avviene per le lingue antiche, è dovuto
anche al processo della tradizione). - Il complesso dei linguisti e il sospetto verso le
lingue letterarie lesempio del latino da
Augusto al Rinascimento (o al Concilio Vaticano
II) e del sanscrito, il divaricarsi dei piani. - Le lingue letterarie come forme normalizzate
del parlato e come insiemi compatti di regole
fissate e codificate e le lingue parlate come
incerti oggetti di ricerca (quale lingua parlata?
quali atlanti linguistici?). - Limportanza, anche modellizzante, delle lingue
letterarie (es. il gotico di Ulfila, lo slavo o
slavone di Salonicco di Cirillo e Metodio,
larmeno dei primi traduttori biblici, larabo
del Corano) e le lingue comuni in nuce (es. di
Dante, Petrarca e Boccaccio). - La lingua letteraria è uno dei mezzi di azione di
un gruppo di individui dotati di forza e di
coscienza di sé non di rado una lingua
letteraria diventa lingua comune.
38Dal parlato alla letteratura
- La difficile individuazione del parlato
(lesempio di Erodoto I 142 e delle diverse
lingue ioniche) e i presunti rispecchiamenti
(Ipponatte e la commedia). - Le lingue letterarie, come anche le lingue
religiose, sono un tipo particolare di lingue
speciali o tecniche. - Parlate locali (ogni gruppo locale ha la sua) e
parlate speciali (gruppi professionali, esercito,
sport). - Il carattere esoterico e segreto delle lingue
speciali, che le rende così difficili da
studiare. - I caratteri delle lingue speciali il
mantenimento della fonetica e del sistema
grammaticale, e la differenziazione lessicale (il
lessico ha una certa autonomia ed è più
facilmente modificabile les. dellarmeno
zingaresco) forestierismi, neologismi,
slittamenti semantici.
39Lingue letterarie religiose e profane
- Le lingue religiose il passaggio dallumano al
divino e lesigenza di discontinuità e di
oscurità (terminologica e sintattica les. di
Ahura Mazda?h) le Ga?tha?, gli inni vedici, il
Carmen fratrum Arvalium, lInno a Zeus
dellAgamennone di Eschilo. - Il processo di laicizzazione delle lingue
religiose lintervento di elementi esterni (i re
stranieri in India) e il proselitismo (lalfabeto
gotico, slavo, armeno). - Il processo di cristallizzazione e di
irrigidimento indotto dalle lingue religiose
divenute letterarie la chiave di interpretazione
della realtà e la meccanizzazione del pensiero. - Linternazionalismo delle lingue letterarie.
- Le lingue letterarie di origine profana thul
islandesi, filé irlandesi, scop anglossassoni,
chansons de gestes francesi.
40Il greco come lingua profana
- Il diletto delle aristocrazie, le feste
pubbliche, lespressione di sentimenti
individuali la scarsa incidenza dellelemento
religioso sulla lingua e sulla letteratura
elleniche. - I caratteri delle lingue letterarie arcaismo e
dialettalismo (il dialetto diverso da quello su
cui riposa la lingua corrente) differenze
grammaticali (il passato remoto, il congiuntivo,
), fonetiche (gorod e grad in russo), lessicali
(corsiero, affinché, concerne, sono a dirle,
èspleta lesempio dei Cechi e dei Francesi
ordinateur e computer), di ordo verborum (le
esigenze di autonomia e completezza delle frasi
letterarie). - Parlato (varietas e irregolarità grammaticale,
monotonia nei tipi di frase e nel lessico) versus
letterario (regolarità monotonia grammaticale,
varietà nei tipi di frase e nel lessico).
41La lingua di Omero?
- Il fantasma del testo di Omero prima e dopo
Alessandria. - Letà prealessandrina il sostrato eolico (ma
tessalico e beotico, non lesbico) e le differenti
spiegazioni degli eolismi omerici il sostrato
arcadico-cipriota la fase ionica ledizione
pisistratidea e latticizzazione (?) il
metacarakthrismov ionico del 403 (lesempio di
EOS) edizioni kat andra e kata povlin. - Letà alessandrina e postalessandrina il lavoro
degli Alessandrini (Zenodoto, Aristofane di
Bisanzio) e le edizioni selvagge dei papiri
Aristarco e la sua scuola lerudizione
ellenistica (Aristonico e Didimo, Erodiano e
Nicanore il commento dei quattro) il Venetus A
e la tradizione medioevale. - Il problema degli arcaismi il testo come
risultato di un continuo compromesso tra le
esigenze della tradizione e della metrica da un
lato e della modernizzazione e delluditorio
dallaltro. - La fissazione del testo omerico risale a unepoca
in cui la pronuncia si era già differenziata
rispetto a quella degli antichi aedi. - Le differenze/oscillazioni (dovute al
destinatario Ioni, Eoli, ecc.) già nel testo
antico.
42Incoerenze omeriche
- Lazione del digamma (ü) scoperto da Richard
Bentley - a) i 350 casi in cui ü fa posizione nei tempi
forti dellesametro (ma non nei deboli). - b) i migliaia di casi in cui ü evita lo iato.
- c) la consonante che si sta indebolendo (il
passaggio da Omero a Esiodo). -
- Il dativo plurale delle declinazioni tematiche
- le forme antiche -oisi e -h/si e le forme
recenti -oi e -h//-ai. -
- Forme non contratte e forme contratte
- a) il genitivo singolare -oio, -oo e -ou/-w.
- b) le contrazioni indebite (deivdoa ed hjova).
- c) il caso eiw / ew / ho, eio, a\(ü)o.
43La palaia ÆIav diacronia e sincronia
- Le forme eoliche nelle iscrizioni ioniche di
Chio, e le forme eoliche metricamente protette. - Il passaggio di a? a h.
- I duali in -a?, i gen. in -ao e in -avwn, la?ov
/ nhov. - I nomi di Posidone e degli Ioni.
- Le forme dellarticolo plurale.
- Forme con nasali geminate e pronomi personali.
- Esiti di labiovelari.
- Desinenze di infiniti.
- I participi perfetti in -nt-.
- Dativi plurali in -essi e aoristi in -ss-.
- Le varie forme delle preposizioni (prov, potiv,
protiv). - I nomina agentis -twr/-thr per i nomi semplici e
-ta?/-th per i composti (come in eolico). - Il destinatario ionico e il sostrato eolico (le
città ex eoliche dellAsia Minore ionicizzata).
44Una lingua letteraria e internazionale
- Luso incoerente e versificatorio del duale
(osse, ojfqalmov). - Il pubblico aristocratico (lesempio di Tersite)
e la corporazione internazionale degli aedi. - I composti letterarizzanti e termini peregrini
(glwttai). - Opera aperta, formularità, pensiero individuale
e libero dei personaggi.
45Il carattere arcaico della lingua epica
- La presenza intermittente dellaumento, non
rintracciabile in alcun testo di prosa. - Lautonomia degli avverbi, non ancora
preposizioni o preverbi. - Lalternanza di -ss- con -s- tovsso e tovso,
mevsso e mevso, (ej)kavlesa ed (ej)kavlessa. - La progressiva scomparsa (non rivoluzionante) di
alcune libertà e di alcune oscillazioni la
regolarizzazione linguistica del greco
post-epico.
46IL MILES GLORIOSUS
Archiloco, fr. 114 W.2
47Archiloco, fr. 114 W.2
?? f???? µ??a? st?at???? ??d? d?apep???µ????
??d? ß?st?????s? ?a???? ??d? ?pe????µ????, ????
µ?? sµ????? t?? e?? ?a? pe?? ???µa? ?de??
??????, ?sfa???? ßeß???? p?ss?, ?a?d??? p????.
Non mi piace uno stratego alto o con le gambe
larghe / né dei suoi riccioli fiero, né rasato a
perfezione /possa averne uno piccino,
allapparenza a gambe storte, / ma sui piedi ben
piantato, saldo, pieno di coraggio.
48la cattiveria del miles gloriosus
- la smentita della kalokagathia
- lapparenza contro la sostanza
- la rasatura come segno di mollezza
- la cura di sé come legge di Paride
- La rivalutazione militar-simposiale delle gambe
che resistono.
49PITTACO
Alceo, fr. 129 V.
50Alceo, fr. 129 V.
??a t?de ??sß??? e?de????
t?µe??? µ??a ????? ??tessa? ?? d? ß?µ???
??a??t?? µa????? ????a? ??p???µassa? ??t?a??
??a s? d? ??????a? ??da??µa? ???? p??t??
?e????a?, t?? d? t??t?? t??de ?eµ?????
???µassa? ?????ss?? ?µ?sta?. ???t?? e?????
??µ?? s?????te? ?µµet??a? ??a? ????sat?, ??
d? t???de? µ????????? ???a??a? te f??a?
??es?e
51t?? ????a?? d? pa?da pede????t??? ?????
??????? ?? p?t? ?p?µ??µe? t?µ??te? ?
???? µ?d?µa µ?d? ??a t?? ?ta???? ???? ?
?????te? ??? ?p??µµe??? ?e?ses?? ?p? ??d??? ??
t?t? ?p??????? ?pe?ta ?a??t????te? a?t???
d?µ?? ?p?? ????? ??es?a?. ????? ? f?s??? ??
d?e???at? p??? ??µ?? ???? ß?a?d??? p?s??
?µßa?? ?p? ??????s? d?pte? t?? p???? ?µµ?
d??d??a??
52?? ??? ??µ?? ??? ?? ??a??a?
? ?e??? ???s????
?
53Archiloco (Hippon. fr. 115 W.2), 14-16
ta?t? ??????µ? ??? ?de???, ?? µ? ?d???se,
???? d? ?p? ??????? ?ß?, t? p??? ?ta????
???.
54la cattiveria di Pittaco
- il tradimento degli dèi protettori
- il tradimento dei compagni morti
- il tradimento delleteria
- lasservimento del demos e della polis
- lattitudine al doppio gioco
- La logica di parte e linaccettabile pretesa di
chi si pone al di sopra delle parti
55ARTEMONE
Anacreonte, PMG 388
56Anacreonte, PMG 388
p??? µ?? ???? ße?ß?????, ?a??µµat? ?sf???µ??a,
?a? ???????? ?st?a?????? ?? ?s? ?a? ????? pe??
p?e????s? lt??gt ß???, ??p??t?? e???µa ?a???
?sp?d??, ??t?p???s?? ???e??p?????s?? ?µ????? ?
p?????? ??t?µ??, ??ßd???? e???s??? ß???, p????
µ?? ?? d???? t??e?? a????a, p???? d? ?? t?????,
p???? d? ??t?? s??t???? µ?st??? ??µ???e??, ??µ??
p????? t? ??tet??µ???? ??? d? ?p?ßa??e?
sat????? ???sea f????? ?a???µata pa?? ?????
?a? s??ad?s??? ??efa?t???? f??e? ???a???? a?t??
lt??gt.
57la cattiveria di Artemone
- il look del coatto
- le cattive compagnie
- la vita falsa e volgare
- la schiavile abitudine alla pena
- lostentazione di un lusso recente e posticcio
- Lironia del simposio aristocratico sui villan
rifatti dei ceti emergenti
58ARCHILOCO MALEDICO
Pindaro, P. 2,49-56
59Pindaro, P. 2,49-56
?e?? ?pa? ?p? ??p?dess? t??'µa? ???eta?, ?e??, ?
?a? pte??e?t? a?et?? ???e, ?a? ?a?as- sa???
pa?aµe?ßeta? de?f??a, ?a? ???f????? t??? ??aµ?e
ß'??t??, ?t????s? d? ??d?? ????a?? pa??d??? ?µ?
d? ?'?e?? fe??e?? d???? ?d???? ?a?a??????.
e?d?? ??? ???? ??? t? p???? ?? ?µa?a??? ???e???
????????? ßa???????? ???es?? p?a???µe??? t?
p???te?? d? s?? t??? p?t'µ?? s?f?a? ???st??.
60la cattiveria del malédico
- la parola ardita e pesante
- il morso dellodio e del turpiloquio
- lincuria del destino stabilito dagli dèi
- lincapacità di stare al proprio posto
- povertà e insipienza
- La ricchezza e la sapienza come misura e come
s?f??s???
61Linvenzione dellarticolo
- Il primo manifestarsi dellindividualità e del
presente nella lirica greca arcaica il mito come
confronto, la sentenza e lo snodo tra particolare
e universale, lio e il sentimento, la mobilità
dello spirito (B. Snell). - La formazione (autoctona soltanto in Grecia) dei
concetti scientifici e la lingua come espressione
dello spirito e come mezzo di conoscenza le
premesse linguistiche della scienza e la
selezione degli elementi linguistici necessari
allelaborazione teorica. - La fissazione delluniversale in forma
determinata e il processo di astrazione (nomi
propri lindividuale, nomi comuni il generale
classificazione, generalizzazione e prima
conoscenza, astratti mere astrazioni senza
plurale nomi mitici-personificazioni e
metafore antropomorfizzare lincorporeo)
linvenzione dellarticolo e la sostantivazione
dellaggettivo e delle forme verbali. - Funzioni dellarticolo determinare
limmateriale, porlo come universale, determinare
singolarmente luniversale (farne cioè un nome
astratto, comune e proprio a un tempo). - Luso particolare, determinato (questo qui),
dellarticolo omerico (ed esiodico) il valore
dimostrativo e lassenza degli articoli veri e
propri il valore oppositivo (questi quelli)
il valore anaforico (Odisseo lui) il valore
connettivo-relativo (e quelle ) il valore
prolettico (questo ...) il valore
dimostrativo-apposizionale (quella, lisola)
il valore individualizzante (tutte quelle altre
volte) il valore enfatico (questo tuo dono). - La prima comparsa della prosa e la presenza
dellarticolo (a eccezione delle iscrizioni
cipriote e di quelle panfilie, che lo presentano
assai di rado) il valore determinativo il
valore di rinvio e riferimento il valore di
opposizione linterposizione e la creazione del
gruppo del sostantivo la sostantivazione di
qualsiasi elemento della frase e lalgebra
linguistica un processo privo di ogni valore
affettivo ma comodo per lesposizione delle idee,
e di unagilità e varietà che non hanno riscontro
nella prosa di nessunaltra lingua indoeuropea
(A. Meillet).
62Le lingue dei lirici
- I dativi plurali in -oi, -ai (strum. ai. -aih?,
ir. -a?iš. lit. -ais) e in -oisi, -aisi/-hósi
(loc. -su in indoiranico e baltoslavo) -oisi in
ionico, -oi nei dialetti dorico-occidentali
(eccezioni in argivo), -oisi (agg. e sost.) e
-oi (art.) nel lesbico, le oscillazioni
dellattico e delle lingue letterarie (la
tragedia, la commedia di Epicarmo, i poeti
lirici). - Luso intermittente, arcaico (ábharat e bhárat) e
omerico, dellaumento libero nella lirica corale
e in quella eolica, costante (tranne omeriche
eccezioni) in quella ionica. - Luso intermittente, poetico, dellarticolo
(raro negli elegiaci, nella lirica monodica e
corale, più frequente nel giambo e nella
commedia, oltre che nella prosa). - Liperbato e lordo verborum artificiale.
63I generi della lirica
- Il fondo ionico (kovt, kw, etc.) e gli epicismi
dellelegia ionicismi (o atticismi doriv?) non
epici (la progressiva riduzione) ed epicismi non
ionici (il progressivo incremento). Lepigramma
dalla dialettizzazione alla maggiore letterarietà
(fine IV sec.). - Il verso popolare (con paralleli nel vedico) e lo
ionico corrente (cólto, non parlato la lingua
delle iscrizioni) del giambo (forme contratte,
crasi, declinazione attica, termini volgari, la
riduzione degli epicismi non ionici). - Lincomparabile lirica eolica (in mancanza di una
prosa eolica e di una lirica corale epicorica il
limitato apporto delle iscrizioni fonetica e
morfologia, non lessico) e beotica (Corinna), i
metri innodici indoeuropei, il lessico e lo
stile semplici la lingua delle persone cólte
contemporanee (tranne la rarità dellarticolo e
delle forme contratte) eolico nei lesbici,
ionico in Anacreonte, beotico in Corinna. - La lirica corale il dorico di poeti non
dorici composizioni corali per feste religiose
pubbliche e successiva laicizzazione la?, gli
infiniti in -men, gen. in -an e dat. in -essi,
la mancanza di aoristi in -xa e di futuri
dorici, la rarità di ü (tranne che in Alcmane e
in Pindaro la confusione ü/g nei codici),
lalternanza suv/tuv, la presenza di an e ke(n),
Mwsa e Moisa, i gen. in -oio, khr gt kevar, i
composti e la lingua solenne.
64TIDEO
Eschilo, Th. 380-394
65Eschilo, Th. 380-394
??de?? d? µa???? ?a? µ???? ?e??µµ????
µes?µß???a?? ??a??a?s?? ?? d????? ß?? ?e??e?
d? ??e?de? µ??t?? ????e?d?? s?f??, sa??e?? µ????
te ?a? µ???? ??????. t??a?t? ??t?? t?e??
?atas????? ??f??? se?e?, ??????? ?a?t?µ?, ?p?
?sp?d?? d? t? ?a????at?? ??????s? ??d??e? f?ß??
??e? d? ?p??f??? s?µ? ?p? ?sp?d?? t?de,
f??????? ?p? ?st???? ???a??? tet??µ???? ?aµp??
d? pa?s?????? ?? µ?s? s??e?, p??sß?st?? ?st???,
???t?? ?f?a?µ??, p??pe?.
66t??a?t? ????? ta?? ?pe???µp??? sa?a?? ß?? pa??
???a?? p?taµ?a??, µ???? ????, ?pp?? ?a????? ??
?atas?µa???? µ??e?, ?st?? ß??? s??p?????
??µa??e? ?????.
67la cattiveria di Tideo
- lincapacità di controllo
- il desiderio irrefrenabile di sangue e violenza
- lurlo
- lanimalizzazione
- la propensione allinsulto
- la vanteria
- La forza militare come forza difensiva e come
dovere che non dà piacere
68CLITEMESTRA
Eschilo, Ag. 1227-1238
69Eschilo, Ag. 1227-1238
?e?? t? ?pa???? ????? t? ??ast?t?? ??? ??de? ??a
???ssa, µ?s?t?? ????? ???asa ???te??asa
fa?d?????? d???? ?t?? ?a??a??? te??eta? ?a??
t???. t???d ?t??µa ????? ??se??? f??e?? ?st??
t? ??? ?a???sa d?sf???? d???? t????µ? ??
?µf?sßa??a?, ? S????a? t??? ?????sa? ??
p?t?a?s?, ?a?t???? ß??ß??, ????sa? ??d?? µ?t???
?sp??d?? t? ??? f????? p????sa? ?? d?
?p??????at? ? pa?t?t??µ??, ?spe? ?? µ???? t??p?.
d??e? d? ?a??e?? ??st?µ? s?t????.
70la cattiveria di Clitemestra
- la sfrontata falsità
- il mortifero inganno
- la femminilità degenerata
- la mostruosità
- il tradimento degli affetti familiari
- lardire tracotante
- La donna come fedele custode della casa e come
madre esemplare
71Il teatro festa religiosa e laica
- Le maschere da armamentario cultuale a istituto
letterario e mezzo di rappresentazione. - Lo scenario (il teatro di Dioniso), il pubblico
(lintera povli) e la formalizzazione. - La commistione di generi poetici non attici il
genere lirico religioso dorico e quello lirico
narrativo ionico. - Dalla lirica corale alla tragedia il coro, il
canto a solo, il parlato-recitato (lattività
di Arione di Metimna a Corinto e lorigine
dorico-corinzia?).
72ANTIGONE E CREONTE
Sofocle, Ant. 471-476 e 705-718
73Sofocle, Ant. 471-476
XO. d???? t? ?????µ? ?µ?? ?? ?µ?? pat??? t??
pa?d?? e??e?? d? ??? ?p?stata? ?a????. ??. ????
?s?? t?? t? s????? ??a? f????µata p?pte??
µ???sta, ?a? t?? ????at?stat?? s?d???? ?pt?? ??
p???? pe??s?e?? ??a?s???ta ?a? ?a???ta p?e?st?
?? e?s?d???.
74Sofocle, Ant. 705-718
µ? ??? ?? ???? µ????? ?? sa?t? f??e?, ?? f?? s?,
???d?? ????, t??t? ????? ??e?? ?st?? ??? a?t??
? f???e?? µ???? d??e?, ? ???ssa? ?? ??? ????? ?
????? ??e??, ??t?? d?apt?????te? ?f??sa? ?e???.
???? ??d?a, ?e? t?? ? s?f??, t? µa????e?? p????
a?s???? ??d?? ?a? t? µ? te??e?? ??a?. ???? pa??
?e?????s? ?e?µ?????? ?sa d??d??? ?pe??e?, ????a?
?? ??s??eta?, t? d? ??t?te????t? a?t?p?eµ??
?p????ta?.
75a?t?? d? ?a?? ?st?? ????at?? p?da te??a? ?pe??e?
µ?d??, ?pt???? ??t? st???a? t? ???p?? s??µas??
?a?t???eta?. ???? e??e, ??µ? ?a? µet?stas??
d?d??.
76la cattiveria di Antigone e Creonte
- linflessibilità disumana
- lautocentrismo autistico
- la sicurezza di sé
- la noncuranza delle estreme conseguenze
- il fanatismo rovinoso
- la sostanziale vacuità
- La saggezza come misura, temperanza,
contrattazione con gli eventi, apertura alle
opinioni e alle parole altrui
77ODISSEO
Sofocle, Ph. 100-119
78Sofocle, Ph. 100-119
??. t? ??? µ? ????a? ???? p??? ?e?d? ???e?? ??.
???? s? ??? d??? F????t?t?? ?aße??. ??. t? d? ??
d??? de? µ????? ? pe?sa?t? ??e?? ??. ?? µ?
p???ta? p??? ß?a? d? ??? ?? ??ß???. ??. ??t??
??e? t? de???? ?s???? ???s?? ??. ???? ?f??t???
?a? p??p?µp??ta? f????. ??. ??? ??? ??e??? ??
??d? p??sµe??a? ??as? ??. ??, µ? d??? ?aß??ta
??, ?? ??? ????. ??. ??? a?s???? ??? d?ta t?
?e?d? ???e?? ??. ???, e? t? s????a? ?e t?
?e?d?? f??e?. ??. p?? ??? ß??p?? t?? ta?ta
t??µ?se? ?a?e??
79??. ?ta? t? d??? e?? ???d??, ??? ???e?? p??pe?.
??. ???d?? d? ?µ?? t? t??t?? ?? ????a? µ??e??
??. a??e? t? t??a ta?ta t?? ????a? µ??a. ??.
??? ??? ? p??s??, ?? ?f?s?et?, e?µ? ??? ??.
??t? ?? s? ?e???? ????? ??t? ??e??a s??. ??.
???at?? ?lt?agt ??????t? ??, e?pe? ?d? ??e?. ??.
?? t??t? ?? ???a? d?? f??? d???µata. ??. p???
µa??? ??? ??? ?? ?????µ?? t? d???. ??. s?f?? t?
?? a?t?? ???a??? ?e???? ?µa.
80la cattiveria di Odisseo
- la contaminazione della purezza
- la menzogna e linganno come strumenti di lotta
- il guadagno come obiettivo assoluto
- il fine giustifica i mezzi
- la blandizie della vanità
- la falsa s?f?a
- Leroe come leale cercatore di gloria e come puro
difensore del diritto
81GIASONE
Euripide, Med. 446-464
82Euripide, Med. 446-464
??SO? ?? ??? ?ate?d?? p??t?? ???? p???????
t?a?e?a? ????? ?? ?µ??a??? ?a???. s?? ??? pa???
??? t??de ?a? d?µ??? ??e?? ???f?? fe???s??
??e?ss???? ß???e?µata, ????? µata??? ???e??
??pes?? ??????. ??µ?? µ?? ??d?? p???µa µ?
pa?s?? p?t? ?????s? ??s??? ?? ????st?? ?st?
????. ? d? ?? t???????? ?st? s?? ?e?e?µ??a, p??
???d?? ???? ??µ???µ??? f????. ???? µ?? a?e?
ßas????? ??µ??µ???? ????? ?f?????? ?a? s?
?ß????µ?? µ??e??
83s? d? ??? ???e?? µ???a?, ?????s? ?e? ?a???
t???????? t????? ??pes?? ??????. ?µ?? d? ???
t??d? ??? ?pe?????? f????? ???, t? s?? d?
p??s??p??µe???, ???a?, ?? µ?t? ????µ?? s??
t?????s?? ??p?s??? µ?t? ??de?? t?? p????
?f???eta? f??? ?a?? ??? a?t??. ?a? ??? e? s? µe
st??e??, ??? ?? d??a?µ?? s?? ?a??? f???e?? p?te.
84la cattiveria di Giasone
- la sentenziosità arrogante
- le sofisticazioni verbali
- la legge del potere
- lopportunismo
- il carrierismo
- la freddezza sentimentale
- Lautenticità degli affetti familiari e
lesigenza di una corrispondenza tra parole e
azioni
85ETEOCLE
Euripide, Ph. 531-550
86Euripide, Ph. 531-550
(????S??) t? t?? ?a??st?? da?µ???? ?f?esa?
F???t?µ?a?, pa? µ? s? ?? ?d???? ? ?e??
p?????? d? ?? ?????? ?a? p??e?? e?da?µ??a?
?s???e ??????? ?p? ??????? t?? ???µ???? ?f?
?? s? µa????. ?e??? ???????, t?????, ?s?t?ta
t?µ??, ? f????? ?e? f????? p??e?? te p??es?
s?µµ????? te s?µµ????? s??de? t? ??? ?s??
??µ?µ?? ?????p??? ?f?, t?? p????? d? a?e?
p???µ??? ?a??stata? t???ass?? ?????? ?? ?µ??a?
?at???eta?.
87?a? ??? µ?t?? ?????p??s? ?a? µ??? sta?µ?? ?s?t??
?ta?e ?????µ?? d????se?, ???t?? t? ?fe????
ß??fa??? ????? te f?? ?s?? ßad??e? t?? ???a?s???
??????, ???d?te??? a?t?? f????? ??e? ????µe???.
e??? ????? µ?? ??? te d???e?e? µ?t????, s? d?
??? ?????? d?µ?t?? ???? ?s?? ?a? t??d?
?p??e?µa? ???ta p?? ?st?? ? d??? t? t??
t??a???d?, ?d???a? e?da?µ??a, t?µ??? ?p??fe?
?a? µ??? ???sa? t?de
88la cattiveria di Eteocle
- lamore folle del potere e dellonore personali
- il disprezzo delluguaglianza e della democrazia
- la rottura dei legami sociali
- la disparità sociale come fonte di conflitto
- linnaturalità dellatteggiamento
anti-democratico - la tirannide e la felicità ingiusta e solitaria
- La democrazia come modo naturale di amministrare
il potere e come fonte di pace e di giustizia
89Commistione linguistica nella tragedia
- I cori i metri e la lingua lirici, la?, le
ultime tracce del sacro (le oscillazioni
testuali e il problema della tradizione
linguistica dei testi scenici). - Il parlato giambo-trocaico, la lingua di Atene e
gli ionismi letterarizzanti la grammatica
attica a? ed h attici la sporadicità del duale
ss (non tt) e rs (non rr) e gli iperionismi
(pursov) forme ioniche letterarie (opwpa per
eJovraka, douvrato e dorov per dovrato,
Qrh/x, ghqen). - La volontà di distaccarsi dallattico quotidiano
e di alzare il tono gli omerismi (forme non
contratte, lunghe ei e ou per e e o, des. in -oio
ed -essi, forme pronominali e articolo-relativo,
diverse forme verbali, comp. ajreivwn e
bevltero, preposizioni, congiunzioni e
particelle) e il gioco dei verbi composti (e dei
preverbi esaustivi) la glossa in luogo del
nome comune occidentalismi (nel coro e nel
dialogo dal coro al dialogo o da Corinto ad
Atene? Metricismi, poetismi, tecnicismi, a?
originari) ionismi non omerici.
90La cultura di tipo ateniese
- La commistione stilizzata di tutte le espressioni
letterarie precedenti. - La lirica discorsiva e narrativa ionica e la
lirica religiosa dorica. - Il carattere interdialettale e tendenzialmente
imperialista della letteratura ateniese. - La preparazione di una nuova lingua comune (che
però sarà creata dalla filosofia, dalla scienza e
dalla storiografia più che dalla poesia).
91CLEONE IL PAFLAGONE
Aristofane, Eq. 40-60
92Aristofane, Eq. 40-60
??????S ? ?????µ? ?? ?d?. ??? ??? ?st? desp?t??
???????? ?????, ??aµ?t???, ?????????, ??µ??
?????t??, d?s????? ?e???t??? ?p???f??. ??t?? t?
p??t??? ???µ???? ?p??at? d????? ß??s?d????,
?af?a???a pa??????tat?? ?a? d?aß???tat?? t??a.
??t?? ?ata????? t?? ?????t?? t??? t??p???, ?
ß??s?paf?a???, ?p?pes?? t?? desp?t?? ??a???,
???pe??, ??????e??, ???p?ta ??s???µat????
?????s?, t??a?t? ?????
93? ??µe, ???sa? p??t?? ??d???sa? µ?a?, ?????,
??f?s??, ??t?a??, ??e t???ß????. ß???e? pa?a??
s?? d??p?? e?t? ??a?p?sa? ? t? ?? t?? ?µ??
s?e??s? t? desp?t? ?af?a??? ?e????sta? t??t?.
?a? p???? ?? ?µ?? µ??a? µeµa??t?? ?? ????
?a???????, pa??????tat? p?? pa?ad?aµ?? ?fa?p?sa?
a?t?? pa?????e t?? ?p? ?µ?? µeµa?µ????. ?µ?? d?
?pe?a??e? ???? ?? t?? desp?t?? ????? ?e?ape?e??,
???? ß??s???? ???? de?p????t?? ?st?? ?p?s?ße?
t??? ??t??a?.
94la cattiveria di Cleone il Paflagone
- la spregiudicatezza buono a nulla capace di
tutto - la maldicenza calunniosa
- il mestiere manifatturiero (e maleodorante)
- ladulazione opportunista
- lindole del kapo
- la violenza rapinosa
- la demagogia e lusurpazione del merito
- Il buon tempo antico dellaristocrazia terriera e
degli statisti veri
95Il dramma siciliano e la commedia
- La misteriosa (lassenza di opere intere fino a
Teocrito e ad Archimede) ma influente (lesempio
delle monete del VI sec. a.C.) cultura siciliana
e le origini doriche del dramma (drama) - La koine occidentale di tipo dorico Epicarmo (il
nome di un genere?) e Sofrone. - I genitivi ejmevo e tevo, üivsa?mi (lt
üivsanti), deiknuvein (lt deiknuvonti), pefkein,
pevposca, il dat. pl. in -essi, kavrrwn (per
kreivsswn) - Le differenze dallattico, la lingua naturale e
parlata, i composti parodici.
96La commedia attica
- Lateniese parlato e le differenze tra Aristofane
e Menandro i volgarismi. - La grammatica attica (imperativi in -o e in -so,
edosan ed edwkan, futuri dorici e non, emellon
ed hmellon, comparativi in -w e in -ona, plein
/ plevon / plei?on h ), i cori e i composti
paratragici (e paraepici e paralirici), gli
stranieri parlanti nei dialetti locali (le
lingue diverse ma comunicanti), i metricismi
(-??at?, -µes?a, etc.). - La letteratura ateniese e panellenica.
97CANDAULE E GIGE
Erodoto, I 8,1-9,1
98Erodoto, I 8,1-9,1
??t?? d? ?? ? ?a?da???? ???s?? t?? ???t??
???a????, ??as?e?? d? ???µ??? ?? e??a? ???a??a
p????? pas??? ?a???st??. ?ste d? ta?ta ??µ????,
?? ??? ?? t?? a??µ?f???? G???? ? ?as?????
??es??µe??? µ???sta, t??t? t? G??? ?a? t?
sp??da??ste?a t?? p???µ?t?? ?pe?et??et? ?
?a?da???? ?a? d? ?a? t? e?d?? t?? ???a????
?pe?epa?????. ?????? d? ?? p????? d?e????t??,
???? ??? ?a?da??? ?e??s?a? ?a???, ??e?e p??? t??
G???? t???de G???, ?? ??? se d???? pe??es?a?
µ?? ?????t? pe?? t?? e?de?? t?? ???a???? (?ta ???
t?????e? ?????p??s? ???ta ?p?st?te?a ?f?a?µ??),
p??ee ???? ??e???? ?e?sea? ??µ???.
99? d? µ??a ?µß?sa? e?pe d?sp?ta, t??a ???e??
????? ??? ????a, ?e?e??? µe d?sp???a? t?? ?µ??
?e?sas?a? ??µ??? ?µa d? ?????? ??d??µ???
s??e?d?eta? ?a? t?? a?d? ????. p??a? d? t? ?a??
?????p??s? ??e???ta?, ?? t?? µa????e?? de? ??
t??s? ?? t?de ?st?, s??p?e?? t??? t? ???t??. ???
d? pe???µa? ??e???? e??a? pas??? ???a????
?a???st??, ?a? se? d??µa? µ? d?es?a? ???µ??. ?
µ?? d? ????? t??a?ta ?peµ??et?, ????d??? µ? t? ??
?? a?t?? ????ta? ?a???. ? d? ?µe?ßet? t??sde
???see, G???, ?a? µ? f?ß?? µ?te ?µ?, ?? se?
pe???µe??? ???? ????? t??de, µ?te ???a??a t??
?µ??, µ? t? t?? ?? a?t?? ????ta? ß??ß?? ?????
??? ??? µ??a??s?µa? ??t? ?ste µ?d? µa?e?? µ??
?f?e?sa? ?p? s??.
100la cattiveria di Candaule e di Gige
- il desiderio folle e ostinato e il delirio di
onnipotenza - la cecità di fronte allevento
- la noncuranza del pudore (e la curiosità
malsana) - lincapacità di opporsi al male e la
corresponsabilità - la debolezza degli scrupoli e dei timori fondati
- il complotto e linganno obbligati la scelta
tragica - lusurpazione del potere
- La s?f??s??? e il rispetto delle leggi umane e
divine
101PERIANDRO
Erodoto, V 92,e1-???
102Erodoto, V 92,a1-?4
... ?te ?e ?µe??, ? ?a?eda?µ?????, ?s???at?a?
?ata????te? t??a???da? ?? t?? p???? ?at??e??
pa?as?e???es?e, t?? ??te ?d???te??? ?st? ??d??
?at? ?????p??? ??te µ?a?f???te??? ...
t??a??e?sa? d? ? ???e??? t????t?? d? t?? ????
????et? p?????? µ?? ????????? ?d???e, p?????? d?
???µ?t?? ?pest???se, p???? d? t? p?e?st??? t??
?????. ???a?t?? d? t??t?? ?p? t??????ta ?tea ?a?
d?ap???a?t?? t?? ß??? e? d??d???? ?? t??
t??a???d?? ? pa?? ?e??a?d??? ???eta?. ? t?????
?e??a?d??? ?at? ????? µ?? ?? ?p??te??? t??
pat???, ?pe?te d? ?µ???se d?? ??????? T?as?ß????
t? ????t?? t??????, p???? ?t? ????et? ???????
µ?a?f???te???.
103... ?e??a?d??? d? s??e?? t? p?????? ?a? ??? s???
?? ?? ?pet??et? T?as?ß????? t??? ?pe?????? t??
?st?? f??e?e??, ???a?ta d? p?sa? ?a??t?ta
???fa??e ?? t??? p????ta? ?sa ??? ???e???
?p???pe ?te???? te ?a? d?????, ?e??a?d??? sfea
?pet??ee. µ?? d? ?µ??? ?p?d?se p?sa? t??
????????? ???a??a? d?? t?? ???t?? ???a??a
????ssa?.
104la cattiveria di Periandro
- le origini difficoltose da figlio della t???
- la frequentazione contaminante dei tiranni
- il potere come ferocia
- la schiavitù nei confronti degli oracoli
- il contatto con locculto
- la distruzione del valore come garanzia di
potere - il disordine sessuale e affettivo
- La s?f??s??? e il rispetto delle leggi umane e
divine
105Uninvenzione ionica la prosa
- La poesia degli Eoli e la prosa degli Ioni
laffrancamento dalla tradizione e dal sentimento
e la riproduzione intellettuale e discorsiva di
una realtà positiva. - Gli Ioni alla guida culturale e spirituale della
Grecia dalletà arcaica allinizio di quella
classica i Greci yauna, linflusso
sullarchitettura, sulle arti e sulla scienza
orientale (persiana in primis). - La koiné ionica e linfluenza dellalfabeto
ionico (les. di c), poi generalizzato (Atene
403, Beozia 370, ecc.), e della terminologia
ionica. - Lestrazione e la lingua ionica dei primi
prosatori (Talete, Anassimandro, Anassimene
Eraclito Ecateo), e quindi del genere in quanto
tale (Erodoto e Tucidide Ippocrate di Coo
Antioco di Siracusa, Ellanico di Lesbo) le poche
tracce di una prosa dorica (dalle Dialexeis ad
Archimede) le differenze stilistiche (maggiore o
minore letterarietà), non linguistiche tra i
gevnh della prosa.
106La prosa paraletteraria ai\noi, lovgoi,
muqoi, leggi ed elenchi
- LAiswpo logopoiov e i riflessi poetici da
Archiloco a Platone (Phaed. 60c, 61b). - Genealogie, elenchi di vincitori (ad Olimpia dal
776 a.C.), liste di sacerdoti o governanti (gli
efori a Sparta dal 757 a.C., gli arconti ad Atene
dal 683 a.C.), leggi.
107La prosa didascalica e narrativa logografia,
storiografia, scienza, filosofia
- La lingua dei primi logografi tra pretese
poetiche e koiné duso microasiatica. - Epicismi, forme non contratte, ionismi arcaici,
lingenuità e il gusto narrativo (lesempio degli
Iamata di Epidauro).
108Erodoto, la filosofia, la medicina
La lingua semplice (scevra di glwttai), varia e
internazionale del viaggiatore di
Alicarnasso. Arcaismi, forme non contratte,
epicismi e atticismi il peso della tradizione
manoscritta e la stilizzazione letteraria. Le
gnwmai filosofiche tra retorica e poesia
Eraclito e Democrito. Ippocrate akrato
concisione e chiarezza.
109GLI ATENIESI (E I MELII)
Tucidide, V 84-116
110Tucidide, V 89
?µe?? t????? ??te a?t?? µet? ???µ?t?? ?a???, ?? ?
d??a??? t?? ??d?? ?ata??sa?te? ????µe? ?
?d????µe??? ??? ?pe?e???µe?a, ????? µ???? ?p?st??
pa????µe?, ???? ?µ?? ?????µe? ? ?t? ?a?eda?µ?????
?p????? ??te? ?? ???est?ate?sate ? ?? ?µ?? ??d??
?d????ate ?????ta? ??es?a? pe?se??, t? d??at? d?
?? ?? ???te??? ?????? f?????µe? d?ap??sses?a?,
?p?staµ????? p??? e?d?ta? ?t? d??a?a µ?? ?? t?
?????pe?? ???? ?p? t?? ?s?? ??????? ????eta?,
d??at? d? ?? p??????te? p??ss??s? ?a? ?? ?s?e?e??
????????s??.
111Tucidide, V 104s.
???. ?a?ep?? µ?? ?a? ?µe?? (e? ?ste) ??µ???µe?
p??? d??aµ?? te t?? ?µet??a? ?a? t?? t????, e?
µ? ?p? t?? ?s?? ?sta?, ??????es?a? ?µ?? d?
p?ste??µe? t? µ?? t??? ?? t?? ?e??? µ?
??ass?ses?a?, ?t? ?s??? p??? ?? d??a????
?st?µe?a, t?? d? d???µe?? t? ???e?p??t? t??
?a?eda?µ????? ?µ?? ??µµa??a? p??s?ses?a?, ???????
????sa?, ?a? e? µ? t?? ?????, t?? ?e ????e?e?a?
??e?a ?a? a?s???? ß???e??. ?a? ?? pa?t?pas??
??t?? ?????? ??as???µe?a. ?T. t?? µ?? t?????
p??? t? ?e??? e?µe?e?a? ??d? ?µe?? ???µe?a
?e?e??es?a? ??d?? ??? ??? t?? ?????pe?a? t?? µ??
?? t? ?e??? ??µ?se??, t?? d? ?? sf?? a?t???
ß????se?? d??a???µe? ? p??ss?µe?.
112la cattiveria degli Ateniesi
- la politica di potenza
- la necessità della tirannide di Stato
- limpossibilità della pietà
- limperialismo come violenza
- la perdita del senso del divino
- loppressione del debole
- la perdita del senso storico
- La politica come lungimiranza (verso il passato e
verso il futuro) e come misura
113La lingua ufficiale della dodecapoli e della
giambografia la prosa orale
- Il carattere autoctono della prosa ionica e il
rifiuto dei concetti tradizionali di origine
orientale (ma si veda Eraclito) i fatti e la
ragione. - Gli scritti per la lettura (cf. Plat. Parm. 127c)
e il carattere orale delle frasi (le ripetizioni,
le pospositive, i parallelismi e la
sottolineatura continua della struttura della
frase). - Dalle parole-forza alle parole-segno (es. di
upno, fuvsi, ajnavgkh). - Il pensiero discorsivo e razionale lisolamento
e lespressione distinta di ogni nozione
(lopposizione dei termini, larticolo e
laggettivo neutro, le formanti nominali -th,
-si e -ma e la razionalizzazione del
linguaggio), agilità e precisione.
114Atene e la retorica
- La sopravvivenza della lingua di cultura ionica.
- La prosa fatta per lazione lattico
dallarcaismo (il duale, i verbi atematici,
lambavnw/lhvyomai, povli, -tt- e -rr-) alla
Kunstprosa. - La retorica di importazione (Siracusa?) Gorgia
di Leontini (le figure retoriche), Trasimaco di
Calcedonia (il ritmo prosastico e i cola). - Politologia e storiografia la Costituzione degli
Ateniesi e Tucidide. - Lisia figlio di Cefalo (latticismo giudiziario)
Antifonte e la differenza tra Tetralogie e
discorsi giudiziari Iperide e lanticipo della
koiné Demostene e la prosa di tutta la Grecia.
115TRASIMACO
Platone, Resp. 336b-e, 350c-d
116Platone, Resp. 336b-e
?a? ? T?as?µa??? p??????? µ?? ?a? d?a?e??µ????
?µ?? µeta?? ??µa ??t??aµß??es?a? t?? ?????,
?pe?ta ?p? t?? pa?a?a??µ???? d?e????et?
ß????µ???? d?a???sa? t?? ????? ?? d?
d?epa?s?µe?a ?a? ??? ta?t? e?p??, ????t? ?s???a?
??e?, ???? s?st???a? ?a?t?? ?spe? ?????? ??e? ?f?
?µ?? ?? d?a?pas?µe???. ?a? ??? te ?a? ?
????µa???? de?sa?te? d?ept????µe? ? d? e?? t?
µ?s?? f?e???µe???, t??, ?f?, ?µ?? p??a? f??a??a
??e?, ? S???ate? ?a? t? e?????es?e p??? ????????
?p??ata?????µe??? ?µ?? a?t???
117???? e?pe? ?? ?????? ß???e? e?d??a? t? d??a???
?t? ?st?, µ? µ???? ???ta µ?d? f???t?µ?? ???????
?pe?d?? t?? t? ?p??????ta?, ??????? t??t?, ?t?
???? ???t?? ? ?p?????es?a?, ???? ?a? a?t??
?p?????a? ?a? e?p? t? f?? e??a? t? d??a???. ?a?
?p?? µ?? µ? ??e?? ?t? t? d??? ?st?? µ?d? ?t? t?
?f???µ?? µ?d? ?t? t? ??s?te???? µ?d? ?t? t?
?e?da???? µ?d? ?t? t? s?µf????, ???? saf?? µ??
?a? ????ß?? ???e ?t? ?? ????? ?? ??? ???
?p?d???µa? ??? ?????? t????t??? ?????. ?a? ???
????sa? ??ep????? ?a? p??sß??p?? a?t?? ?f?ß??µ??,
?a? µ?? d???, e? µ? p??te??? ?????? a?t?? ?
??e???? ?µ?, ?f???? ?? ?e??s?a?.
118??? d? ????a ?p? t?? ????? ???et? ??a???a??es?a?,
p??s?ß?e?a a?t?? p??te??? ?ste a?t? ???? t?
??e??µ?? ?p?????as?a?, ?a? e?p?? ?p?t??µ?? ?
T?as?µa?e, µ? ?a?ep?? ?µ?? ?s?? e? ??? t?
??aµa?t???µe? ?? t? t?? ????? s???e? ??? te ?a?
?de, e? ?s?? ?t? ????te? ?µa?t???µe?.
119Platone, Resp. 350c-d
? d? T?as?µa??? ?µ?????se µ?? p??ta ta?ta, ??? ??
??? ??? ??d??? ????, ???? ????µe??? ?a? µ????,
µet? ?d??t?? ?a?µast?? ?s??, ?te ?a? ?????? ??t??
t?te ?a? e?d?? ???, p??te??? d? ??p?,
T?as?µa??? ????????ta ?pe?d? d? ???
d??µ?????s?µe?a t?? d??a??s???? ??et?? e??a? ?a?
s?f?a?, t?? d? ?d???a? ?a??a? te ?a? ?µa??a?,
e?e?, ?? d? ???, t??t? µ?? ?µ?? ??t? ?e?s??,
?faµe? d? d? ?a? ?s????? e??a? t?? ?d???a?. ? ??
µ?µ??sa?, ? T?as?µa?e.
120la cattiveria di Trasimaco
- il naturalismo sfrenato
- la volontà di potenza
- la violenta e bestiale irruenza
- il dialogo come grido e prevaricazione
- il disprezzo delle sciocchezze altrui
- lindisponibilità a perdere tempo
- lirriducibilità delle proprie idee
- Il dialogo come pazienza e come costruzione
comune della verità
121 Filosofia e retorica Isocrate e Platone
- La conversazione cólta di Platone i poetismi, le
etimologie popolari (vd. Cratilo), lattico puro
(il duale), parole usuali in significato generale
(i neutri e larticolo), lalgebra linguistica. - La storia girovaga di Senofonte lattico impuro
e lannuncio della koiné (la rarità del duale,
dorismi e ionismi, poetismi, coinismi). - La lingua aulica e la grammatica attica di
Isocrate. - La koiné in Aristotele lattico che diventa
greco comune e prosa del pensiero razionale
(lordo verborum, le pospositive, gli elementi
verbali e nominal-verbali, larticolo
dimostrativo, varietas e unità). - La lingua dei vasai e delle tabellae defixionis
lattico che non rimane. - Il problema della tradizione manoscritta e
lemendazione (già antica) delle anomalie.
122CNEMONE, IL MISANTROPO
Menandro, Dysc. 708-721, 740-747
123Menandro, Dysc. 708-721
es??? ?ß????µ?? ???????
?a? G????a, e ??
p??e???µ?? ??? ?s??? ?? ???? ??d? ??
e?? d??a?t? µe t??t? µetape?sa? t?? ?µ??, ????
s??????sete. ?? d? ?s?? ?µa?t?? ?st?? t??
?p??t?? ???µ?? a?t?? a?t????? t?? e??a? ?a?
de?ses?? ??de???. ??? d? ?d?? ??e?a? ??sa?
?s??p?? te t?? ß??? t?? te?e?t??, e???? ??? e?
t??t? ????s??? t?te. de? ??? e??a??a?
pa?e??a?t?? ?p??????s??t? ?e?. ???? µ? t??
??fa?st????t? sf?d?a ltd?gtef???µ?? ???.
124t??? ß???? ???? ???st??? t??? ????sµ??? lt??gt ??
t??p?? p??? t? ?e?da??e?? ????s????d??? e?????
???µ?? ?te??? ?t???? t?? ?p??t?? ?? ?e??s?a?.
125Menandro, Dysc. 740-747
t?? d? ??a??a??? ???e?? p?e???? ??? ??d???
??µ??? p??? ??e??? ?? ?s??, p a? ?p?? ?µ???
??? ß????µ? e?pe?? ????a s?? ?a? t?? t??p?? e?
t????t?? p??te? ?sa?, ??te t? d??ast???a ?? ??,
???? a?t??? ?p???? e?? t? desµ?t???a, ??te
p??eµ?? ??, ???? d? ?? µ?t??? ??ast?? ???pa.
???? ?s?? ta?t? ?st? ??est? µ????? ??t?
p??ttete. ??p?d?? ?µ?? lt?gt ?a?ep?? d?s????? t?
?sta? ?????.
126la cattiveria di Cnemone
- la sofferenza nel contatto con gli altri
(misantropia) - lincontro come prevaricazione
- il moralismo e la chiusura
- la sfiducia negli altri
- il pessimismo come ermeneutica
- limmodificabilità dellatteggiamento
- lincomprensione del sentimento
- Lapertura verso gli altri, la generosità,
lattenzione alla vita sentimentale, la
flessibilità nei comportamenti il gentleman
127Lunità di tre nozioni
- La lingua letteraria da Aristotele alletà
moderna la lingua di Polibio, di Strabone, di
Plutarco la lingua avversata dagli atticisti,
accademici della Crusca ante litteram. - La lingua parlata, duso, delletà di Alessandro
Magno e dei secoli successivi la testimonianza
dei papiri documentari e di opere a finalità non
principalmente letteraria come il Nuovo
Testamento levoluzione della lingua in rapporto
ad Aufstieg und Niedergang dellimpero culturale
greco linevitabile varietas di ogni lingua
parlata. - La lingua madre del greco medioevale e moderno,
con la sua nuova differenziazione in parlate non
corrispondenti in nulla agli antichi dialetti, e
caratterizzate da una sostanziale unità di fondo. - La codificazione ortografico-grammaticale e
linsegnamento scolastico da un lato, le varietà
e irregolarità fonetiche e di pronuncia
dallaltro la koiné come fluttuante insieme di
tendenze (la progressiva e inarrestabile
scomparsa del perfetto, dellottativo, del
futuro, dellinfinito, dei casi). - La norma ideale e le tendenze naturali, la
tradizione e levoluzione, la fissità e il
cambiamento.
128 Il quadro storico
- Commercianti, soldati, intellettuali dalle
povlei-stato alla cittadinanza allentata
delletà ellenistica la lingua locale dalla
funzione politica di lingua della comunità a
vernacolo per esteriori rivendicazioni di
indipendenza. - Le tappe di unevoluzione storico-linguistica le
invasioni persiane, legemonia ateniese,
legemonia macedone e limpero di Alessandro
Magno, limpero romano. - La minaccia persiana dalla koiné ionica del VI
sec. a.C. alla koiné ionico-attica (475-431
a.C.) la resistenza contro i Persiani e
legemonia di Atene e di Sparta - Limpero culturale di Atene il sistema
giudiziario (dal 446 a.C.), le cleruchie, le arti
e laristocrazia dello spirito (lininfluenza
linguistica delle egemonie di Sparta e di Tebe). - I Macedoni da Alessandro I (490-454) ad Archelao
(413-400) e da Filippo ad Alessandro Magno, e la
consacrazione dellattico sotto limpero
macedone il nuovo periodo di espansione (a
differenza del V secolo) e laffermarsi della
cultura ellenistica (Alessandria, Pergamo,
Antiochia). - La soppressione delle peculiarità attiche e il
formarsi di una lingua comune dalla Sicilia
allIndia, dallEgitto al Mar Nero la lingua
urbana e ufficiale delle classi dirigenti e i
patois locali (il declino delle koinaiv
occidentali). - Il carattere impoetico della koinhv, lingua
della scienza e della filosofia il lessico
intellettuale dellOccidente (precisione e
sfumature). - I confini del greco latino, aramaico, partico,
arabo, armeno, slavo influenze, prestiti,
calchi.
129 Le fonti della koiné
- I testi documentari (lettere, conti, ecc.) e gli
errori (ei/i, la pronuncia delle occlusive, a/e,
gli errori dei forestieri). - Papiri (Egitto ed Ercolano ante 79 d.C.) e
iscrizioni le differenti tipologie di errore. - I testi letterari e gli inconvenienti della
tradizione (quella a monte letterarizzante
quella a valle analogista e/o innovatrice) i
testi documentari come termometri della lingua
duso nelle opere letterarie. - I testi paraletterari i Settanta e il Nuovo
Testamento il valore documentario dei testi
biblici per lo studio della koiné e lantichità
della loro tradizione (il Vaticano e il Sinaitico
del IV sec., lAlessandrino del V sec.) il
problema della paternità delle particolarità (gli
autori o i copisti?). - Linfluenza del parlato sulla lingua ufficiale
lesempio di oujdeiv/oujqeiv e dei gruppi
-tt-/-ss-. - Il testi letterari non arcaizzanti (Aristotele,
Menandro, Polibio) e il greco moderno
levoluzione della lingua.
130ANTIOCO
2 Maccabei, 9,5-11 e 28
1312 Maccabei, 9,5-11 e 28
? d? pa?tep?pt?? ?????? ? ?e?? t?? ?s?a??
?p?ta?e? a?t?? ????t? ?a? ????t? p????. ??t? d?
a?t?? ?ata???a?t?? t?? ????? ??aße? a?t??
????est?? t?? sp??????? ????d?? ?a? p???a? t??
??d?? ß?sa???, p??? d??a??? t?? p???a?? ?a?
?e?????sa?? s?µf??a?? ?t???? sp?????a
ßasa??sa?ta. ? d? ??daµ?? t?? ??e????