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Multidimensionalit

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Multidimensionalit , diversit e marginalit . Complessit del reale e iper-semplificazione delle rappresentazioni. Utilitarismo, materialismo ed eudaimonia – PowerPoint PPT presentation

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Title: Multidimensionalit


1
Multidimensionalità, diversità e
marginalità.Complessità del reale e
iper-semplificazione delle rappresentazioni.Util
itarismo, materialismo ed eudaimonia
  • Roberto Burlando
  • Dipartimento di Economia
  • Università di Torino

2
La crisi finanziaria
3
  • Carlo Trigilia (sociologo economico) sul "Sole-24
    Ore " (inizio aprile)
  • mette in guardia la classe politica dalle
    possibili esplosioni di conflittualità sociale
    che l'aggravarsi della crisi economica potrebbe
    innescare a causa delle forti disparità salariali
    e della crescita delle disuguaglianze tra chi ha
    accumulato fortune e chi è stato defraudato del
    potere d'acquisto.
  • Occorre, dice Trigilia
  • alimentare uno spirito solidale e
  • stendere una rete di protezione sul lavoro per
    evitare che il conflitto si allarghi.

4
Jean-Paul Fitoussi, economista, presidente
Osservatorio per le congiunture economiche
(intervista "Repubblica il 2.4.09) "La chiamano
in vari modi, ma le dico io cos'è. E' una
rivolta. Questa è una rivolta popolare non
coordinata, spontanea. E molto pericolosa".
"L'attuale crisi va esaminata nella sua
triplice dimensione economica, finanziaria e
intellettuale. Contrariamente a quello che si
pensa, il vero ostacolo per una ripresa è
l'ultimo aspetto quello intellettuale. La
crisi proviene infatti da una grande menzogna.
Non soltanto dei finanzieri, ma anche di
politici, forse in buona fede, diventati
prigionieri di una dottrina assolutista e che ha
prodotto effetti catastrofici.
5
  • Era tutto una gigantesca illusione?
  • "Assolutamente sì.
  • Le faccio un esempio. Ci dicevano che nuovi posti
    di lavoro si potevano creare soltanto in
    relazione alla loro produttività marginale. I
    lavoratori dovevano insomma essere pagati in
    proporzione al loro apporto produttivo.
  • Eppure scopriamo oggi che, in realtà, la classe
    dirigente di molte imprese non veniva pagata con
    questa regola.
  • Anzi, è stato esattamente il contrario la
    maggior parte dei dirigenti del sistema
    finanziario ha avuto una produttività negativa,
    continuando però a incassare remunerazioni
    astronomiche".

6
Come si esce da questa crisi? "La situazione è
molto grave. Ora che si chiedono sforzi
supplementari ai lavoratori, ci si accorge che
negli ultimi trent'anni il salario medio si è
globalmente abbassato. In sostanza, abbiamo
permesso che fossero rafforzate le
discriminazioni economiche. La dottrina andava
fino ad accettare che le disuguaglianze fossero
considerate un fattore positivo di crescita e
dinamismo economico. Questo ha provocato
un'ovvia crisi della democrazia che, per sua
stessa definizione, non può sopportare l'aumento
delle disuguaglianze".
7
Le origini strutturali della crisi attuale
  • Dal secondo dopoguerra ad oggi 4 grandi fasi
    economiche
  • 45 - 71. Crescita con redistribuzione dei redditi
  • 71 - 80. Crisi SMI e crisi petrolifere.
    Stagflazione
  • 80 - 08. Finanziarizzazione e globalizzazione
    ultra- liberista fondamentalismo
    di mercato
  • 08 ? Crisi finanziaria, economica,
    energetica,
  • ambientale, di democrazia

8
  • Cause prossime della svolta nel modello della
    crescita
  • Storicamente modello crescita non più
    sostenibile
  • Crisi USA, viveva sopra le sue possibilità
  • 1971 inconvertibilità dollaro in oro
  • crollo cambi fissi e accordi Bretton
    Woods
  • 1972 e poi 1976 shock petroliferi
  • Stagflazione
  • Risposte politico-economiche inadeguate alle
  • sfide/difficoltà.
  • Emerge una risposta iper semplificata ma che
    ha
  • prodotto un sistema che è durato 30 anni
    il
  • fondamentalismo di mercato

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  • Caratteristiche centrali della svolta
    neo-conservatrice e ultra-liberista
  • Finanziarizzazione delleconomia
  • Deregolamentazione dei mercati
  • Liberalizzazione dei movimenti dei capitali
    internazionali ed
  • esaltazione della speculazione finanziaria
  • Privatizzazioni anche dei beni e dei servizi
    (diritti fondamentali, servizi pubblici) che
    non sono adatti per loro natura ad essere
    erogati dal mercato
  • Commercializzazione della scienza
  • Pretesa (infondata) che non ci sia altro modo di
  • gestire leconomia e la società che quello
    attuale

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Fondamentalismo di mercato Visione ideologica,
riduttivista e meccanicista delleconomia e della
società. Basata su una interpretazione forzata
(volgarizzazione) di un approccio economico già
di per sé assai dubbio (equilibrio economico
generale walrasiano) come interpretazione del
mondo reale (vizi cartesiano e ricardiano). Ri-fo
ndato su una interpretazione fortemente
riduzionista sui piani antropologico,
psicologico, sociologico, metodologico, di
filosofia morale (utilitarismo) lapproccio
della scelta razionale.
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  • Reddito, benessere e felicità teoria e
    indicatori
  • PNL e GPI
  • Un modello di sviluppo insostenibile
  • Il paradosso di Esterling
  • Consumismo e materialismo in psicologia
    economica
  • Etica ed economia
  • Individualismo, meccanicismo e riduttivismo vs
  • complessità, termodinamica e approccio
    sistemico

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  • Reddito, benessere e felicità teoria e
    indicatori
  • Felicità ed eudaimonia
  • Letica delle virtù e gli ordinamenti sociali
  • Eudaimonia ed economia gandhiana
  • Diversi tipi di beni
  • Beni relazionali e felicità
  • Eudaimonia e sviluppo locale

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  • Molte riflessioni critiche attuali sono
    incentrate sui temi della
  • - insostenibilità dello sviluppo attuale
  • - definizioni tra loro diversissime e a volte
    incompatibili
  • del concetto di sostenibilità e di indicatori
    adeguati
  • necessità di decrescere o invece
  • - ri-trovare e
    approfondire una dimensione
  • locale di uno sviluppo
    sostenibile.
  • Dibattito complesso, che tocca molti piani.
  • Un dato nuovo (almeno dopo il 1945) è che in
    molti Paesi industrializzati le attuali
    generazioni si trovano già, in media, in
    condizioni peggiori di quelle precedenti in
    quanto a prospettive di reddito, stabilità
    occupazionale etc.

14
(No Transcript)
15
(No Transcript)
16
Stern Review. Cambiamento climatico.
  • Costi stimati del non agire
  • almeno 5 del GDP globale ogni anno per sempre,
    ma considerando un insieme più ampio di rischi e
    impatti il danno stimato sale a oltre il 20.
  • I PI dovranno assumersi responsabilità per
    riduzioni nette delle emissioni, ma anche i Pvs
    dovranno fare la loro parte, senza rinunciare
    alla crescita.
  • Tackling climate change is the pro-growth
    strategy for the longer term, and it can be done
    in a way that does not cap the aspirations for
    growth of rich or poor nations. Indeed, ignoring
    climate change will eventually damage economic
    growth.

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Stern Review principali LIMITI
  • Analisi centrata esclusivamente sul cambiamento
    climatico e non anche su esaurimento materie
    prime e future carenze energetiche. Limite
    dichiarato, da tenere presente solo per evitare
    di considerare questo rapporto come fornitore di
    un quadro completo della situazione attuale.
  • Considerazione prudente dei rischi collegati al
    cambiamento climatico ma orientata ad una visione
    alquanto ottimistica del presente e del futuro
  • Analisi fortemente radicata nella teoria
    economica prevalente, senza mettere in
    discussione alcuno dei suoi molti e ormai
    evidenti limiti, inclusi quelli cruciali per
    una analisi più realistica delle necessità di
    intervento.
  • Di prospettive più ampie si occupano le analisi,
    di scenario.

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World Oil and the Middle East
  • Non-OPEC oil will peak soon OPEC will dominate

19
World Supply Shortfall Billions of Barrels
  • Source Association for the Study of Peak Oil
    (ASPO) 2002
  • All liquid hydrocarbons

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SOSTENIBILITÀ molti significati e definizioni
  • Rapporto Brundtland (1987) soddisfare le
    necessità del presente senza compromettere le
    necessità delle future generazioni.
  • Utilità non decrescente nel tempo (orizzonte
    temporale infinito)
  • Consumo non decrescente nel tempo (criterio di
    Hartwick-Solow)
  • Risorse naturali gestite in modo tale da
    mantenere le potenzialità produttive nel futuro.
    Stock di capitale (naturale artificiale) non
    decrescente nel tempo (sostenibilità debole)
  • Stock di capitale naturale non decrescente nel
    tempo (sostenibilità forte)
  • Risorse naturali gestite in modo tale da
    mantenere un flusso sostenibile di servizi
  • Garanzia di condizioni minime di stabilità e
    resilienza degli ecosistemi

21
Una definizione di sostenibilità duplice
(Vercelli e Borghesi, 2005)
  • Nel rapporto Brundtland si sottolinea come il
    concetto di sostenibilità implichi un impegno
    per lequità sociale tra generazioni che per
    coerenza .. deve essere esteso allequità
    nellambito di ogni generazione.
  • Condizione intergenerazionale o ambientale pone
    lattenzione sulla integrità dellambiente
    naturale (sostituibilità tra capitale naturale e
    creato dalluomo è elemento centrale qui)
  • Condizione intra-generazionale o sociale
    richiede il garantire pari opportunità a tutti
    partecipanti alla competizione del mercato.
    Uguaglianza di condizioni di partenza.

22
La sfida della complessità e della
sostenibilità La sostenibilità non è (J.
Tainter) - passiva conseguenza del consumare
meno - gestione scientifica degli ecosistemi -
conservazione delle risorse e risparmio
energetico Anche se richiede ciascuna di queste
diverse attività La sostenibilità implica molte
scelte e molte attività - dipende da scelte
valoriali (a cosa le persone danno valore) -
richiede costante e complessa attività di
problem solving - richiede utilizzo di
risorse, in particolare di energia
23
La sfida della complessità La sostenibilità o
il suo contrario, il collasso dipendono da
efficacia della attività di problem solving, in
particolare dalla sua adeguatezza o meno. Il
problem solving cresce in complessità e costi
al crescere della complessità della
organizzazione delle attività umane e quindi
tende a presentare rendimenti decrescenti.. Uno
dei gravi problemi attuali è proprio la
persistenza dellapproccio riduzionista (sui
diversi versanti) che non coglie i problemi della
complessità, bensì li evita..
24
Dobbiamo prioritariamente cercare di ridefinire e
approfondire il concetto stesso di sviluppo
(modificandolo rispetto alla definizione
consumistica prevalente) individuandone i
significati cruciali (che dipendono dai nostri
valori o principi) e le misure (indici) adatte e
diffondendoli. Oggi molti sforzi sono orientati
alla definizione di un insieme di indicatori e
sembra persino che ad essi venga delegata la
stessa definizione operativa del concetto di
sostenibilità.
25
Non cè dubbio che abbiamo bisogno di sviluppare
anche una metodologia contabile differente ed un
insieme di indicatori economici e sociali
significativamente diversi dagli attuali, che
forniscono una visione falsa e distorta sia dei
livelli di benessere che delle loro variazioni
in risposta a segnali di mercato e azioni
politiche.
26
Occorre però anche e soprattutto ripensare
seriamente agli obiettivi prioritari dello
sviluppo economico ed alle sue dimensioni. Credo
sia necessario tornare a ragionare da cosa
riteniamo costituisca una vita buona
27
  • Consumismo e Materialismo
  • non sono eccessi o deviazioni di qualche
    soggetto labile,
  • non sono accidenti di percorso nella
    concezione economica dominante e nel modello di
    sviluppo che ne deriva,
  • sono la logica e necessaria conseguenza del
    modello di sviluppo (e del progetto di vita) del
    fondamentalismo di mercato (opensiero
    unico).
  • Crescente diffusione di fenomeni di consumo
    compulsivo, con conseguenti indebitamenti

28
Schor JB, Prices and quantities Unsustainable
consumption and the global economy, Ecological
Economics, 55 (3) 309-320, Nov 05
Abstract The ecological unsustainability of
current consumption patterns is now well
documented. One aspect of this problem which has
not been sufficiently addressed is the growth of
"excess consumption" driven by falling goods
prices. Global capital mobility and excess
global labor supply has allowed firms to depress
wages and avoid paying environmental costs.
Consumers have responded by purchasing
increasing numbers of these artificially cheap
goods. These trends suggest that achieving
sustainable consumption in the US is not only a
technical issue but will also involve fundamental
changes in the global political economy to
eliminate the artificially low prices of imported
goods.
29
Il modello di sviluppo della globalizzazione
ultra-liberista ha enfatizzato il ruolo del
consumo, facendone sempre più il fondamento
delle identità sociali degli individui in molte
economie avanzate e non solo, proprio su questa
base si è organizzato il consenso sociale in
questi anni. (Anche a questo ha contributo lo
sviluppo e lutilizzo dei media, con il rapporto
che questi hanno costituito tra imprese e
consumatori) Di Nallo e Paltrinieri, Cum-sumo,
2006
30
CONSUMISMO e MATERIALISMO in PSICOLOGIA
ECONOMICA Il materialismo è generalmente visto
come una tendenza a dare valore ed a desiderare
ardentemente i possedimenti mondani, ed è
caratterizzato da tre elementi fondamentali
(Richins e Rudmin, 1994)
31
1. i materialisti mettono il possesso e
lacquisizione del possesso al centro delle loro
vite il consumo per il consumo stesso diventa
una febbre. 2. le cose possedute sono viste
dai materialisti come necessarie al proprio
benessere e sono la più importante fonte di
soddisfazione nelle loro vite. 3. i
materialisti tendono a giudicare gli altri e se
stessi in termini di numero e qualità delle cose
possedute. Dove ci portano il materialismo e la
logica del capitale finanziario?
32
Del paradigma neoconservatore e ultraliberista
degli anni 80 fa anche parte una concezione
riduttiva di libertà (già tipico del monetarismo
di Milton Friedman, cfr. Free to choose). In
questo paradigma la libertà è vista, in primis e
soprattutto quando non solo, come libertà di
scegliere tra ciò che il mercato offre. Come
precisa E. Anderson the most important ideal
that the modern market attempts to embody is a
particular concept of freedom... that consists
in having a large menu of choices in the
marketplace and in exclusive power to use and
dispose of things and services in the private
sphere without having to ask permission from
anyone else (Anderson 1990, pag. 180-181).
33
Questo implica una concezione di libertà
essenzialmente come libertà dalle obbligazioni
nei confronti di altri, ma tipicamente we are
not free to pursue the goods of deepest
significance to human life under these
conditions. (pagine 202-203).   Sia la sfera
personale che quella della politica democratica
ci offrono un diverso ideale di libertà ed in
particolare Democratic freedom ... is
freedom to participate in collective decisions.
It is a freedom to be included , rather than to
exclude others.
34
"The difficult task for modern societies is to
reap the advantages of the market while keeping
its activities confined to the goods proper to
it"
(E. Anderson 1990, page 204) But how are we to
distinguish the proper market goods from the ones
that are not? And what are the proper ethical
limitations to the market?
35
Il paradosso di Esterling Un paradosso ben noto
in economia (detto paradosso di Easterlin) è che
la crescita dei consumi (e lindubbia
focalizzazione dellattenzione generale su di
essi) non ha portato ad un miglioramento delle
percezioni soggettive di benessere. Dunque la
identificazione del progresso con la crescita
continua della ricchezza materiale, tipica del
pensiero unico, sembra un passaggio teorico (sia
pur da molti accettato acriticamente) che poi non
si sostanzia in una corrispondente percezione in
merito al proprio benessere ed alla propria
felicità.
36
The burgeoning empirical literature on happiness
has shown that the ability of ordinary economic
goods at generating well-being is quite limited.
Other factors previously neglected appear to
play a no lesser role in explaining individual
and group happiness. Among these are variables
of the interpersonal sphere such as time spent
with friends or relatives, the social climate at
work, or participation in churches or
associations.
37
  • UTILITARISMO limiti e alternative.
  • Dalla pluralità dellutilitarismo al consumismo e
    materialismo la genesi del pensiero unico
  • Utilitarismo, individualismo e meccanicismo
  • Dall individualismo, etico e metodologico, al
    riduttivismo
  • Individualismo metodologico vs approccio
    sistemico
  • Individualismo etico vs approccio dei principi
  • Limiti dellutilitarismo da Aristotele a Sen e
    Nussbaum, Caillé

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Le DUE RADICI dell ECONOMIA (A. SEN) 1.
Filosofico morale. In Occidente almeno da
Aristotele, che nellEtica Nicomachea
distingue - oikos nomikes e -
crematistica In India riflessione etico -
pratica dello Yoga (dharma) da almeno 3.000 AC
ripresa nella economia gandhiana 2.
Ingegneristica. Essenzialmente dal 1800, ma
diventa predominante solo dopo il 1945.
39
  • VISIONI del RAPPORTO tra ETICA ed ECONOMIA.
  • Rapporto tra etica ed economia schema
  • Complessità e rischio della deriva
    post-modernista (consumismo e relativismo
    indifferenziato).
  • Universalismo vs particolarismo, relativismo vs
    assolutismo.
  • Quale etica per quale economia?

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Rapporto tra etica ed economia
Priorità Conciliabilità Priorità ad economia Priorità ad etica
inconciliabili Economia a-etica Pecunia non olent Economia irrimediabilmente sporca
conciliabili Leconomia (marginalismo e concorrenza perfetta) definisce le condizioni (tecniche e politiche) di efficienza produttiva in tutti gli ambiti, letica può intervenire solo a posteriori poiché riguarda solo distribuzione del reddito (teoria neo-classica standard) o anche condizioni del vivere civile (forme di neo-contrattualismo e versione debole RSI, sosteni -bilità debole etc.) Letica definisce i valori ed i criteri sia di rilevanza sia di efficacia, leconomia deve rispettarli ed è solo strumento. Approcci filosofici da Aristotele a Gandhi, Gadamer, Jonas, Levinas Keynes, Sen, Daly, ma anche A. Smith. Tutte le principali religioni, attenzione magg. da metodisti e quaccheri. Economia civile, Economia di Comunione etc. Movimenti solidaristici, Fair Trade, Finanza etica, Sostenibilità forte.
41
Concezioni del mondo La vita attuale è ancora
improntata al modello newtoniano del XVII
secolo, che concepisce il mondo come macchina,
(scomponibile in pezzi, isolabili e
sostituibili). La legge dellentropia
costituirà il modello predominante del prossimo
periodo storico. (Rifkin,
Entropia, pag. 15-16) Entropia (2 legge
termodinamica) materia ed energia possono essere
trasformate in una sola direzione, cioè da uno
stato disponibile (utilizzabile) ad uno non più
disponibile (inutilizzabile). Il modello
newtoniano della meccanica classica è il
pilastro fondamentale dellapproccio riduzionista
e dellindividualismo metodologico
42
  • Differenze paradigmatiche negli approcci nelle
    scienze naturali e sociali
  • Individualismo metodologico / riduzionismo
  • (modello tuttora predominante malgrado i suoi
    evidenti limiti. Recenti tentativi di
    ammorbidirlo tra i sociologi, non tra gli
    economisti)
  • Olismo
  • (nelle scienze sociali versioni come lo
    strutturalismo e le forme più rigide di teoria
    dell identità sociale)
  • Approccio sistemico
  • (nelle scienze sociali ve ne sono alcune teorie,
    quale il paradigma del dono e le versioni
    dialogiche dellidentità sociale, ne sono a volte
    considerate come versioni specifiche)

43
Approccio riduzionista (individualismo

metodologico) un sistema viene
suddiviso in più sotto-sistemi fino a scomporlo
ai minimi termini le proprietà osservabili ai
livelli inferiori vengono estese ai livelli
superiori Approccio sistemico un sistema
viene studiato valutandone sia le proprietà
collettive (emergenti) che il funzionamento dei
singoli componenti.
44
Man mano che i livelli di complessità salgono
lungo la gerarchia dellatomo, della molecola,
del gene, della cellula, del tessuto,
dellorganismo e della popolazione, compaiono
nuove proprietà come risultato di interazioni e
di interconnessioni che emergono ad ogni nuovo
livello.
(S. J. Gould)
45
  • Merita ricordare il monito di due prestigiosi
    scienziati naturali (Ilya Prigogine e Isabelle
    Stengers, in La nuova alleanza) in una
    riflessione recente sulle prospettive
    epistemologiche delle proprie discipline
  • La nuova epistemologia deve passare da una
    conoscenza manipolatrice della natura,
  • che seleziona e semplifica i sistemi
    oggetto di studio
  • ad una conoscenza volta ad approfondire
  • lintreccio complesso di connessioni tra i
    diversi sistemi, alla luce della coordinata
    tempo.

46
Dal punto di vista sistemico lecosistema
terrestre è un ciclo chiuso Un sistema chiuso
non è compatibile con la crescita infinita di uno
o alcuni dei suoi sottosistemi (la popolazione e
leconomia) Lobiettivo della crescita economica
continua e illimitata è dunque in contrasto con
le leggi della termodinamica Fin qui la
denuncia dellapproccio della de-crescita ha
tutte le ragioni. Non è chiaro però cosa
proponga..
47
  • Individualismo metodologico in economia
  • Possibile e (al contempo) necessario riferire
    linsieme dei fenomeni sociali esclusivamente
    alle decisioni ed ai calcoli degli individui
    (solo gli individui possono essere soggetti)
  • Lunica possibilità di comprendere lazione
    individuale è postulare che essa sia o egoista
    o almeno interessata (cioè disinteressata agli
    altri salvo che per gli effetti sulla propria
    utilità) e strumentalmente razionale
  • Paradigma definito individualistico,
    utilitaristico, contrattualistico,
    strumentalistico etc.
  • Rational action, teoria dei giochi, new economic
    history, neoistituzionalismo, public choice,
    convenzionalismo, teoria diritti di proprietà.

48
  • Individualismo etico (o welfarismo Sen)
  • Due postulati
  • i connotati degli stati del mondo si esauriscono
    nella percezione (e soddisfazione) che ne
    scaturisce per i singoli individui. Ciò che non è
    valutato come rilevante dallindividuo non deve
    essere valutato neppure dalla società.
  • ognuno è il miglior giudice per se stesso.
  • Da esso deriva la concezione degli ordinamenti
    sociali indiretti

49
Ordinamenti sociali diretti e indiretti. Ordiname
nto Sociale indiretto è costruito esclusivamente
sulla base delle preferenze dei singoli
individui, senza che vi sia un qualche elemento
postulato come essenziale prioritariamente
rispetto ad esse (problemi riduttivismo ma anche
autonomia) Ordinamento Sociale diretto si
riferisce direttamente agli stati del mondo,
sulla base di un alcuni principi etici e/o
politici largamente condivisi. (Da processo
costituzionale, convergenza tra visioni
filosofiche o politiche oppure imposto da un
dittatore o capo religioso).
50
I mercati sono essenzialmente costruzioni sociali
(e.g. analisi di law economics). In genere non
cè nulla di naturale in una data configurazione
di equilibrio di un mercato, solo una qualche
consuetudine o posizione di potere (il mercato
dei media oggi in Italia è un buon esempio) In
genere il mercato è uno strumento importante ed
efficace di scambio e relazioni economiche - se
adeguatamente regolamentato - per i beni
privati.
51
  • Il mercato in genere è uno strumento inadatto (ed
    inefficace in senso sociale) di scambio e
    relazioni economiche per i beni non-privati,
    che tende a snaturare (E. Anderson)
  • (beni personali o relazionali, beni di democrazia
    o politici, beni pubblici).
  • (e.g. acqua, sanità, istruzione, sangue,
    sessualità, voto etc.)
  • Compiti fondamentali
  • - definire i limiti etici al funzionamento dei
    mercati
  • regolamentare i mercati stessi
  • realizzare attive politiche pubbliche di welfare

52
  • Politiche pubbliche di welfare
  • Orientate allo sviluppo di
  • Capitale umano (istruzione e politiche del
    lavoro)
  • Servizi alla persona
  • Servizi alle imprese
  • Infrastrutture sociali
  • Stimolo e/o sostegno/indirizzo per cooperazione
    sociale, volontariato, economia solidale,
    sviluppo locale

53
  • Una riflessione economica ed etica non
    riduzionista.
  • Lesperienza umana è multidimensionale ed
    irriducibile ad una unica dimensione e misura.
  • Ridurre (sia pure solo per fini
    strumentali e/o di misura)
  • la complessità della vita
  • gli obiettivi che essa richiede a ciascuno di
    perseguire,
  • ad una sola dimensione (utilità o denaro che sia)
  • costituisce una operazione impropria e gravida di
    conseguenze negative
  • che non sono poi rimediabili nelle elaborazioni
    successive

54
  • Il rifiuto di ogni forma di riduttivismo muove,
    sia in Aristotele che in Gandhi, da
  • unindagine profonda sul senso della vita, sugli
    obiettivi e valori che la rendono viva, vera e
    degna di essere vissuta e
  • il riconoscimento della complessità e non
    linearità della vita sia sul piano biologico che
    su quello sociale
  • Oltre alla dimensione etica sono quindi coinvolte
    anche quelle antropologica ed epistemologica, e
    proprio in essa sta un grande elemento di
    rilevanza per la nostra attualità (di
    post-modernità) di queste concezioni.

55
  • Aristotele considera leconomia (oiko-nomikes, da
    oikos casa), in particolare nellEtica
    Nicomachea,
  • inquadrandola nel contesto generale della ricerca
  • del fine ultimo delle azioni umane, individuato
    nella felicità (leudaimonia, libro 1),
  • delle virtù che portano al suo raggiungimento e
  • della scienza che ne deve fare il proprio
    oggetto, la politica.
  • Cfr. vari lavori di Martha Nussbaum, tra cui la
    raccolta di saggi Capacità personale e democrazia
    sociale, Reggio Emilia, Diabasis, 2003.
  • Da Re A, 2004, Figure delletica, in C. Vigna (a
    cura di), Introduzione alletica, Milano, Vita e
    pensiero.

56
  • La concezione del bene implica una concezione
    dell uomo, dei suoi bisogni e delle sue mete
    principali (antropologia).
  • Leudaimonia aristotelica è una felicità
    aspirativa, un processo evolutivo che tende alla
    realizzazione personale di ciascuno attraverso lo
    sviluppo delle capacità, che a sua volte consente
    le concrete realizzazioni (come ci ricordano A.
    Sen e M. Nussbaum)
  • Aristotele afferma che il bene è ciò cui tutto
    tende, allinizio della EN (I, 1094a 1-3)
  • La realizzazione richiede che il soggetto formi
    i propri tratti del carattere facendo in modo che
    questi diventino, attraverso lesercizio e
    limpegno, delle disposizioni stabili e buone,
    ovvero delle virtù (EN, 1102a 5-1103a 10).

57
Economia Gandhiana
  • Fasi di vita (infanzia, famiglia, pensione)
  • Categorie (ambiente, corpo, mente, emozioni,
    anima)
  • Valori (motivatori e guida delle azioni)
  • Dinamiche evolutive

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Le 6 parole-chiave della E. G.
  • Sobrietà, limitazione dei desideri
  • Lavoro auto-diretto come servizio alla comunità
  • Sviluppo locale auto-centrato
  • Non sfruttamento
  • Uguaglianza di possibilità (poi doveri e diritti)
  • Amministrazione fiduciaria

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