Title: LAVORAZIONE DEL LEGNO
1Manipolazione dei farmaci antiblastici
Dott. Guido Lacca
2Farmaci Antineoplastici
Sono un gruppo eterogeneo di sostanze che
inibiscono la proliferazione delle cellule
tumorali con meccanismi diversi, prevalentemente
genotossici.
3- Sono molecole di sintesi (chemioterapici),
prodotti naturali (antibiotici, alcaloidi,
enzimi) o loro derivati semisintetici che,
interferendo con la sintesi o la funzione di
macromolecole biologicamente rilevanti,
determinano uninibizione della replicazione
cellulare e della crescita neoplastica.
4- Oltre che per i tessuti neoplastici sono anche
lesivi per alcuni tessuti normali, soprattutto
quelli ad alto turnover cellulare, come il
midollo osseo e le mucose del tubo digerente.
5 Agenti alchilanti Antimetaboliti
Alcaloidi vegetali (alcaloidi della vinca,
epipodofillotossine, taxani, camptotecine)
Antibiotici antitumorali Complessi di
coordinazione del platino
Classificazione in base al meccanismo dazione
ed alla struttura chimica
6Alchilanti mostarde azotate (ciclofosfamide,
mecloretamina, clorambucil), etilenimine
(thiotepa),melanine, alchilsulfonati (busulfan),
triazeni (dacarbazina), nitrosouree (carmustina,
lomustina). Antimetaboliti analoghi ac. folico
(MTX), analoghi purine (6-mercaptopurina),
analoghi pirimidine (5-FU, ARA-C). Antibiotici
antitumorali antracicline (doxorubicina),
mitramicina, actinomicina D, mitomicina,
bleomicina. Complessi di coordinazione del
platino carboplatino, cisplatino. Alcaloidi
della vinca vincristina, vinblastina,
vinorelbina. Epipodofillotossine etoposide o
VP-16.
7ALCHILANTI
- Capacità di formare legami covalenti con gruppi
nucleofilici presenti nella catena del DNA
provocandone la rottura.
8ANTIMETABOLITI
- Effetto antitumorale dovuto alla somiglianza con
metaboliti essenziali per la sintesi di DNA e
RNA. - Meccanismo dazione di tipo competitivo analoghi
sbagliati dei metaboliti normali.
9ANTIBIOTICI ANTITUMORALI
- Antracicline
- 1) tagli nel DNA mono e bicatenario
- mediante produzione di radicali liberi
- e interazione con la topoisomerasi II
- 2) azione intercalante tra le catene di
- DNA alterano la sintesi dellRNA.
10COMPLESSI DI COORDINAZIONE DEL PLATINO
- Intercalano il DNA determinando la formazione di
legami crociati sia intra sia intercatenari. - Si legano a proteine citoplasmatiche e nucleari.
11ALCALOIDI DELLA VINCA
- Agiscono sul fuso mitotico.
- Legano i precursori citoplasmatici del fuso
mitotico (tubulina) e bloccano le cellule in
metafase.
12EPIPODOFILLOTOSSINE
- Derivati semisintetici estratti dalla mandragora
che producono tagli intracatenari nel DNA
mediante la stabilizzazione del complesso
DNA-toposomerasi II.
13TAXANI
- Paclitaxel
- estratto dalla corteccia del Taxus
- brevifolia del Pacifico
- si lega alla tubulina in un sito diverso da
- quello degli alcaloidi della vinca.
- Taxotere
- derivato ottenuto per semisintesi degli aghi
del Taxus Baccata europeo con azione simile al
precedente.
14Topotecan ed Irinotecan
- Derivati della camptotecina, una molecola
estratta dallalbero Campthoteca acuminata. - Inibitori della topoisomerasi I
- enzima che determina tagli
- monocatenari sul DNA.
15Esposti professionalmente
- operatori incaricati del ricevimento e dello
stoccaggio - personale medico ed infermieristico
(preparazione e somministrazione) - personale addetto alla pulizia dei locali e degli
strumenti adibiti alla preparazione e
somministrazione, dei servizi igienici e degli
effetti letterecci dei pazienti - personale addetto allo smaltimento del materiale
usato per preparazione e somministrazione.
16 VIE DI CONTAMINAZIONE
- Inalatoria (polveri, aerosol, vapori)
- Cutanea
- Oculare (spruzzi in fase di preparazione)
- Contatto accidentale (rotture di fiale o punture
dago) - Digerente (via inusuale)
17 Esposizione del personale sanitario
rispetto a quella dei pz in trattamento è
molto diversa 1. dose assorbita più
modesta 2. durata esposizione più
prolungata.
18MANOVRE A RISCHIO CONTAMINAZIONE
- Immagazzinamento di confezioni di farmaci non
integre. - Preparazione.
- Somministrazione.
- Smaltimento.
19IMMAGAZZINAMENTO
- Esposizione per gli operatori incaricati del
ricevimento e dello stoccaggio in farmacia o nei
luoghi di deposito confezioni di farmaci non
integre!
20PREPARAZIONE
- apertura delle fiale di farmaco
- riempimento della siringa
- espulsione dellaria dalla siringa durante
dosaggio del farmaco - rimozione dellago dai flaconcini dei farmaci
- trasferimento del farmaco nei flaconi per
fleboclisi.
21SOMMINISTRAZIONE
- espulsione dellaria dalla siringa prima della
somministrazione del farmaco - perdite del farmaco a livello dei raccordi della
siringa e/o del deflussore e a livello della
valvola del filtro dellaria.
22SMALTIMENTO
- materiale usato per la preparazione e
somministrazione dei farmaci antiblastici
guanti, camici, siringhe con ago innestato,
flaconi, filtri delle cappe dopo la loro
rimozione, ecc. - Particolare cautela nei riguardi degli escreti,
degli effetti letterecci contaminati e delle
urine dei pz.
23Effetti sugli operatori sanitari
- Acuti irritazione di cute, occhi e mucose,
arrossamento del volto, alopecia, perdita di
peli, tosse, cefalea, vertigini,
stordimenti, dolori addominali, nausea e vomito,
dermatiti (fino a episodi di necrosi cutanea),
flebiti, allergie, shock. - Cronici effetti mutageni, teratogeni e
cancerogeni.
24Organo bersaglio Rischio accertato Principali farmaci connessi
Cute Irritativo (necrosi DIC) Allergico (DAC) 5-FU, adriamicina, mostarde azotate
SNC Sintomi aspecifici (es. cefalea, vertigini, stordimenti, ecc) Numerosi
Intero organismo Mutageno Ciclofosfamide, cisplatino, clorambucil, 6-mercaptopurina
25Rischio ipotizzato Principali farmaci connessi
Cancerogeno Ciclofosfamide Azatioprina Procarbazina Adriamicina Cisplatino
Teratogeno ed embriotossico numerosi
Genotossico numerosi
Epatotossico Bleomicina Vincristina Ciclofosfamide
26Classificazione IARC
- Cancerogeni
- per luomo
- Ciclofosfamide
- Clorambucil
- Thiotepa
- Melphalan
- Ecc
- Probabili
- cancerogeni
- per luomo
- Adriamicina
- Aracitidina
- Mostarde azotate
- Procarbazina
- Ecc
Non esiste un valore soglia di esposizione per i
farmaci antiblastici la cui cancerogenicità sia
stata accertata.
N.B.
27LEGISLAZIONE
D.Lgs. 81/2008 Provvedimento 05/08/1999 Linee
Guida per la sicurezza e la salute dei
lavoratori esposti a chemioterapici
antiblastici in ambiente sanitario.
28 N dosi manipolate e/o somministrate
N ore di lavorazione PER
DETERMINARE CARICO DI LAVORO GIORNALIERO!
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
ICC Indice di contatto citostatico
29 lt 1Rischio casuale ed infrequente3Risch
io probabilegt 3Rischio intenso e routinario
I.C.C
30Monitoraggio ambientale
Consiste nella raccolta di campioni ambientali
(soprattutto nellaria ambiente) allo scopo di
misurare le concentrazioni di singoli farmaci
antitumorali o gruppi di essi, negli ambienti nei
quali vengono preparati ed utilizzati.
31METODO DI RACCOLTA
- Pompe per laspirazione di campioni di aria di
volume noto. - Farmaci determinati su differenti superfici dei
locali di preparazione - Tavoli, piani di lavoro
- Piani e pareti interne delle cappe
- Teli
- Maniglie
- Lavandini
- Rubinetti
- Telefono
- Asta della fleboclisi
- Pavimenti
- Superfici dei bagni
- Guanti, maschere
32Tipi di campionamento
- Ambientale personale
- Ambientale postazione fissa
- (centro ambiente)
- Ambientale (uscita filtro cappa)
- Analisi guanti
- Wipe test
- PADS
33ANALISI
- Gascromatografia
- per la determinazione
- della quantità di
- ciclofosfamide ed
- ifosfamide nei campioni
- di aria.
- HPLC-UV
- cromatografia
- liquida ad alta
- risoluzione con
- rivelazione
- spettrofotometrica
- UV.
34SORVEGLIANZA SANITARIAProtocollo secondo linee
guida 05/08/1999
- Visite preventive e periodiche
- (semestrali o annuali)
- Esame emocromocitometrico completo
- Esame delle urine
- Test di funzionalità epatica e renale
- Proteine totali ed elettroforesi
- Prove di funzionalità respiratoria
- ECG
- Monitoraggio biologico farmaci dosabili
ciclofosfamide, 5-FU, compl. coordinazione
platino metodiche per evidenziare effetti
genotossici (scambi di cromatidi fratelli,
riarrangiamenti cromosomici e cromatidici,
micronuclei).
35- Controllo tempestivo nel caso di eventuale
insorgenza di cefalea, stordimento, nausea, ecc
36Monitoraggio biologico
- Studio della dose interna
- assorbita dalloperatore
- mediante la
- determinazione
- del farmaco nei liquidi
- biologici.
- Es.
- Platino nel siero e nelle urine
- Ciclofosfamide nelle urine
- 5-FU, ?-fluoro-?-alanina nelle urine
- Addotti al DNA ed alle proteine
37Unico servizio di CT U.F.A. (Unità Farmaci
Antitumorali).
Intero ciclo lavorativo preparazione,
trasporto, somministrazione, smaltimento,
eliminazione escreti, manutenzione impianti.
Caratteristiche centralizzata, isolata, chiusa,
protetta, segnalata.
Personale medici (oncologi medici, ematologi),
farmacisti, infermieri, tecnici di laboratorio o
di farmacia, ausiliari, manutentori delle cappe,
addetti alle pulizie.
38U.F.A.
- Centralizzata per impedire svolgimento senza
controllo di attività a rischio. - Isolata strutturalmente circoscritta e ben
identificabile. - Chiusa materiali utilizzati depositati in un
unico luogo con la garanzia di un rapido e totale
smaltimento. - Protetta per consentire laccesso al solo
personale sanitario autorizzato. - Segnalata con appositi segnali di rischio.
39PREVENZIONE
- AMBIENTALE ED ORGANIZZATIVA
- PERSONALE
40Cappe biologiche
Mezzi di protezione ambientale che salvaguardano
loperatore e lambiente dai contaminanti
presenti, controllando le dispersioni che si
producono durante la fase di preparazione.
OMS raccomanda cappe di classe II tipo 2 cioè a
flusso laminare verticale, dallalto verso il
basso, con emissione totale allesterno dellaria
aspirata e filtrata.
41- Classe I proteggono loperatore e lambiente da
contaminanti presenti nella cappa, ma non
garantiscono sterilità alcuna. - Classe II di tipo 1 e 2 garantiscono la
protezione delloperatore, dellambiente e la
sterilità del prodotto. - Classe III o glove box totalmente sigillate, si
accede tramite manicotti con guanti che
permettono il controllo di sostanze ad alto
rischio o di altri prodotti ad alto rischio di
contaminazione. - A flusso orizzontale assolutamente da evitare
perché loperatore viene investito direttamente
dallaria contaminata.
42Caratteristiche delle cappe
- di dimensioni sufficienti a coprire lintera
superficie di lavoro - in locali dotati di lavandino con un buon
ricambio daria naturale e dove non vi sia
transito o sosta di altro personale.
43- Nelle cappe le mani delloperatore devono trovare
uno spazio di accesso di almeno 30 cm dal piano,
in modo da consentire di espletare agevolmente le
manovre di preparazione dei farmaci. - Controllo semestrale del funzionamento
dellapparecchiatura ed in ogni caso ogni 1000
ore di lavoro e ogni volta venga cambiata la sede
con certificazione a cura di un tecnico
qualificato. - Manutenzione periodica ed eventuale sostituzione
dei filtri, in base alle indicazioni contenute
nei libretti di istruzione. - Informazione agli operatori riguardo le
caratteristiche tecniche delle cappe e formazione
per addestrarli al loro uso.
44CARATTERISTICHE AMBIENTE DI LAVORO
- piano di lavoro rivestito da un telino monouso di
carta bibula - pavimenti e pareti rivestiti da materiale
plastico lavabile - stanza filtro
- porte di accesso del tipo a battente con apertura
verso lesterno - locale protetto da turbolenze daria
45- punto di decontaminazione con lavandino a pedale
e lavaocchi di sicurezza - sistema di condizionamento separato dallimpianto
centralizzato - pulsante di emergenza, sistema viva voce
- labirinto obbligato di docce ed ambiente filtro
per gli indumenti di lavoro.
46DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I.)
- guanti monouso in latex pesante, non talcati
- camice monouso di tipo chirurgico, idrorepellente
in TNT, con allacciatura posteriore, maniche
larghe e polsini di elastico o maglia - maschera rigida a conchiglia con filtro a
protezione di naso e bocca - cuffia monouso garzata in TNT
- occhiali dotati di protezione laterale
- calzari monouso
- pantaloni idrorepellente in TNT.
47Procedure di sicurezza
Corretto uso delle cappe corretta preparazione
dei farmaci.
In fase di preparazione
Lavare accuratamente mani prima e dopo.
In fase di somministrazione
Pulizia cappe e locali. Raccolta ed eliminazione
escreti e biancheria contaminata del pz in
contenitori a raccolta differenziata a chiusura
ermetica.
In fase di smaltimento
48- VIETATO
- Accesso zona preparazione dei farmaci.
- Uso cosmetici nelle zone di lavoro.
- Mangiare, bere, masticare chewin-gum,
- fumare nelle zone di lavoro.
- 4. Indossare D.P.I. fuori dalle zone di lavoro.
49Provvedimenti in caso di spandimenti accidentali
o contaminazione del personale
- Pulizia area interessata da parte di personale
protetto. - Smaltimento materiali contaminati in contenitori
a - chiusura ermetica (RSO).
- Lavaggio cute con H2O corrente.
- Gocciolamento di sangue.
- Disinfezione cute.
- Lavaggio occhi con H2O corrente per almeno 15
min e - poi consultare oculista.
50- OGNI CONTAMINAZIONE
- ACCIDENTALE
- SEGNALATA A
- MC
- RSPP
- DIREZIONE SANITARIA
OGNI INCIDENTE DENUNCIATO ALLINAIL COME
INFORTUNIO SUL LAVORO.
51Nella comunicazione indicare
- Data, ora e luogo dellaccaduto.
- Nome del farmaco oggetto dellincidente
(concentrazione e quantità stimata). - Nome degli operatori coinvolti.
- Modalità dellaccaduto e dellintervento di
bonifica ambientale.
52In conclusione le aziende sanitarie devono
assicurare
- Adeguati locali D.P.I.
- Regolamento con procedure di sicurezza da
affiggere nei locali in cui si manipolano
antiblastici. - Programmazione di attività di informazione e
formazione dei lavoratori. - Nomina RSPP e MC.
- Istituzione di un registro degli esposti.