Title: CESARE PAVESE
1- CESARE PAVESE
- Santo Stefano Belbo (Cuneo) 1908
- Torino 1950
2La Vita
1908 Nasce a S. Stefano Belbo
1930 Laurea in Letteratura Inglese
1935/36 Confino in Calabria
1936 Esce Lavorare stanca
1937 Lavoro presso lEinaudi
1940 Esce Paesi tuoi
1945 Iscrizione al PCI
1947 Esce Il Compagno
1947 Esce i Dialoghi con Leucò
1949 Esce La casa in collina
1950 Esce La luna e i falò
1950 Vince il Premio Strega
1950 Muore suicida a Torino
3Le Poesie
- Lavorare stanca
- Edita per la prima volta nel 1936 presso
lEditore Solaria di Firenze. - Successivamente venne ripubblicata,ampliata,da
Einaudi nel 1943. - Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
- Raccolta di 10 poesie,di cui 2 in inglese,tutte
dedicate allattrice americana - D. Dowling. Venne pubblicata postuma nel 1950.
4La poesia e i principali temi dellopera di Pavese
- 1936 pubblicazione della raccolta Lavorare
Stanca - Originalità della raccolta, il tentativo di
costruire ogni testo come poesia- racconto,
rifiuto della chiusura dellio, come nella poesia
ermetica, ampio rapporto di comunicazione con il
lettore. - Uso del verso lungo, immagine-racconto.
5Antitesi e costanti tematiche
- La poesia di Pavese è prefigurazione del Pavese
narratore. Le tematiche ritorneranno nei testi
narrativi. - Motivi fondamentali sono campagna-città ,
ozio-lavoro,evasione-impegno, infanzia-maturità ,
individualismo-socialità . - Infanzia-maturità la prima intesa come
esperienza privilegiata nella scoperta dei sensi
e delle cose, la seconda come difficile
aspirazione ad un equilibrio interiore. - Uomo donna visti come antagonisti, nemici in un
contrasto che presenta motivi autobiografici.
6Temi
- Città -campagna la città luogo della solitudine e
dellinautenticità . La campagna luogo della vita, - con la collina, simbolo di affettività materna,
di rifugio, di nutrimento. - La solitudine, una sofferta solitudine di un uomo
sensibile a tal punto da sentire
lincomunicabilità del suo essere con il mondo
reale, il dolore della guerra, linettitudine di
non saper affrontare come molti sui compagni
lesperienza partigiana. Temi che diventeranno
più profondi nellesperienza narrativa.
7Ultima fase poetica
- La solitudine sarà il vero problema di Pavese,
comune a tutti gli intellettuali del 900.
cercherà di uscire da ciò attraverso lamore e
limpegno sociale. Ma il fallimento di questi lo
porteranno alla morte. - Gli autori che egli traduceva erano gli
interpreti della crisi di solitudine e impotenza
che ossessiona luomo moderno, come Melville e
Joyce. - Impropriamente viene definito un autore realista
ma egli esprime un profondo senso di decadentismo
dellessere dalla sensibilità moderna. - La scoperta del mito è lesperienza più
importante dellinfanzia. Conoscere significa
ricordare, riandare attraverso la memoria ad una
nuova genuinità puerile per rivivere nuovamente. - Il disagio dellautore si consuma nella
spasmodica ricerca di una ragione della vita,
ripercorrendo il mito nel tentativo di trovare
una nuova religione delluomo.
8Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
- è una delle raccolte poetiche più originali e
dalla fortuna più particolare di tutto il
Novecento letterario. Verrà la morte e avrà i
tuoi occhi è una storia che è anche un destino. - Soltanto dieci liriche in tutto -otto in italiano
e due in inglese- ritrovate in ordine allinterno
di una cartellina rossa, dopo la tragica morte
del poeta, Cesare Pavese, allindomani del suo
suicidio avvenuto il 26 agosto del 1950 in una
camera al secondo piano dellHotel Roma di Torino.
9- Un destino evidenziato dal tenore, dallo stile e
dal contenuto di queste dieci liriche, la prima
delle quali, contiene già al quinto verso il
riferimento a quel vizio assurdo, che ha dominato
come un demone in agguato, la vita di Cesare
Pavese, anche dopo la sua morte. - Il vizio assurdo è infatti il titolo della
biografia di Pavese scritta qualche anno più
tardi dallamico scrittore Davide Lajolo, portata
al grande successo di pubblico negli anni 70,
grazie alla interpretazione magistrale, a teatro
e poi in televisione, di Luigi Vannucchi,
lattore nisseno che, al termine di un percorso
di totale identificazione con lo scrittore, finì
per seguirne tragicamente il destino,
suicidandosi anchegli nel 1978, dopo aver
completato la registrazione televisivo del dramma
di Lajolo.
10- Il vizio assurdo, cioè il suicidio, lombra
minacciosa della morte, che perseguitò in vita
sotto forma di depressione Pavese, ritorna con un
tono lirico essenziale, assoluto, nella raccolta
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, dieci
disperate liriche dedicate allultimo amore per
lattrice americana Costance Dowling. Si erano
conosciuti verso le fine del 49, si erano amati
per tutta la primavera seguente, poi la storia
era finita. La fine di questo amore è il preludio
(la causa ? loccasione?) per il gesto definitivo
da tanto tempo immaginato vagheggiato. Verrà la
morte rappresenta con esattezza spoglia la
concezione di Pavese della vita, come avventura
senza speranza. Quellultimo verso -Scenderemo
nel gorgo muti- sembra non lasciare illusioni.
11 Costance Dowling
12Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
- Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-questa morte
che ci accompagnadal mattino alla sera,
insonne,sorda, come un vecchio rimorsoo un
vizio assurdo. I tuoi occhisaranno una vana
parola,un grido taciuto, un silenzio.Così li
vedi ogni mattinaquando su te sola ti
pieghinello specchio. O cara speranza,quel
giorno sapremo anche noiche sei la vita e sei il
nulla
- Per tutti la morte ha uno sguardo.Verrà la morte
e avrà i tuoi occhi.Sarà come smettere un
vizio,come vedere nello specchioriemergere un
viso morto,come ascoltare un labbro
chiuso.Scenderemo nel gorgo muti.
13- il poeta nelle ultime lettere a Constance
Dowling Carissima, non sono più in animo di
scrivere poesie. Le poesie sono venute a te e se
ne vanno con te. Questa lho scritta qualche
pomeriggio fa, durante le lunghe ore allHotel in
cui aspettavo, esitando, di chiamarti. Perdonane
la tristezza, ma ero anche triste. Vedi, ho
cominciato con una poesia in inglese e finisco
con un'altra. Cè in esse tutta lampiezza di
quel che ho sperimentato in questo mese lorrore
e la meraviglia. - Nessuna sintesi renderebbe in modo migliore il
contenuto di queste ultime poesie di Pavese. - Some one has diedlong time ago some one who
triedbut didnt know.Qualcuno è mortotanto
tempo fa qualcuno che tentòma non seppe.
14Alcuni Romanzi
- Il Carcere
- E un romanzo breve scritto poco dopo il
confino,nel 1939,ma pubblicato solo - nel 1949,e appunto riecheggia fortemente
lesperienza del confino a Brancaleone
Calabro,dal 1935 al 1936,per ordine del regime
fascista. - La casa in collina
- E un romanzo breve scritto tra il 1947 e il
1948,e pubblicato nel 1949 allinterno della
raccolta Prima che il gallo canti. Vi si
affronta il tema della solitudine esistenziale e
dellimpossibilità di prendere parte agli
avvenimenti comuni.
15Prima che il gallo canti
- I due romanzi raccolti nel volume prima che il
gallo canti e pubblicati nel 1949, già nel
titolo si esprime con una espressione evangelica
il tradimento del protagonista verso gli altri.
Questo a causa della solitudine, della
incomunicabilità con gli altri e la realtÃ
esterna. Così il carcere non è quello fisico ma
limpossibilità soggettiva di partecipare alla
vita.
16Paesi tuoi
- E un romanzo breve scritto nel 1939 e pubblicato
due anni dopo. Il tema principale è una
trasfigurazione ferale e primitiva della campagna
vista attraverso gli occhi del cittadino Berto. - Inaugura con questo testo la narrativa
neorealista, adottando un dialogo asciutto, con
periodi brevi, una lingua duso,che in parte
mutuava dagli scrittori americani che aveva
tradotto in precedenza. - Da questo testo nasce il Pavese più autentico,
che ha le radici nellItalia di provincia. - La mirabile rappresentazione del paesaggio, il
racconto condotto in prima persona, la traduzione
in italiano di un linguaggio misto di dialettismi
e termini italianizzati, che Pavese non ripropone
in modo speculare ma sarebbe il modus loquendi
del protagonista se parlasse correttamente
lItaliano.
17La luna e i falò
- Pubblicato nel 1950,è considerato il capolavoro
di Pavese,in quanto riesce ad unire riflessione
storica,viaggio nella memoria collettiva e
personale con suggestioni legate alle Langhe,la
sua terra natale. - Leggendo il testo si ha limpressione di essere
davanti ad unopera finale, è ricercata la
sintesi, la ricerca delle proprie radici, il mito
della fanciullezza, la conoscenza appassionata
per i lavori dei campi, la sensualità della
natura mescolata con le stagioni. - I temi si uniscono perfettamente in equilibrio
allo stile , il sapiente alternarsi dei dialoghi
con il monologo interiore, il compenetrarsi tra
realtà e simbolo, presente e passato.
18- Dialoghi con Leucò
- Sono una serie di 27 brevissimi racconti in forma
di dialoghi,che hanno come protagonisti
personaggi della mitologia e della letteratura
greca,come Saffo,Edipo,Endimione,Meleagro e
altri. Scritti dal 1945 al 1947,vennero
pubblicati nel 1949 presso Einaudi.
19Raccolte di romanzi brevi
20Il mestiere di vivere e del poeta
- Dibattuto tra gli estremi di una orgogliosa
affermazione di sé e della constatazione di una
sua inadattabilità alla vita, Pavese sceglie fin
da ragazzo la letteratura come schermo
metaforico della sua condizione esistenziale
(Venturi), in essa cercando la risoluzione dei
suoi conflitti interiori.
21Cronologia delle opere
1931-32 Ciau Masino
1936 Lavorare stanca
1941 Paesi tuoi
1942 La spiaggia
1946 Feria dagosto
1947 Il compagno
1947 Dialoghi con Leucò
1949 Prima che il gallo canti
1949 La bella estate
1950 La luna e i falò
1951 Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
1952 Il mestiere di vivere
1966 Vita attraverso le lettere
22Lattività di traduttore
- Moby Dick di Hermann Melville tradotto nel 1932
per led. Frassinelli - Riso nero di Sherwood Anderson tradotto per
Frassinelli nel 1932 - Dedalus di James Joyce tradotto nel 1933 per
led. Frassinelli - Un mucchio di quattrini di J.Dos Passos tradotto
nel 1938 per Mondadori - Uomini e topi di J. Steinbeck tradotto per
Bompiani nel 1938 - David Copperfield di C. Dickenstradotto per
Einaudi nel 1939 - Benito Cereno di H.Melville tradotto nel 1940
sempre per Einaudi
23Webliografia
- http//it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Pavese
- . www.centrostudipavese.it
- www.fondazionecesarepavese.it
- www.la-poesia.it/italiani/fine-1900/pavese
- www.parcoletterario.it/it/autori/pavese.htm
24Bibliografia
- L . Mondo - Quell'antico ragazzo.
- Vita di Cesare Pavese, Rizzoli, 2006, 239 p.
- Davide Lajolo - Il vizio assurdo.
- Storia di Cesare Pavese (1960),
- Mondadori, 1978
- N.Ginzburg - Le piccole virtù,
- Einaudi, 1962, 134 p
25È bello svegliarsi e non farsi illusioni. Ci si
sente liberi e responsabili. Una forza tremenda
è in noi,la libertà . Si può toccare l'innocenza.
Si è disposti a soffrire.
26Il realismo lirico e simbolico
27AL DI LÀ DEL NATURALISMO OTTOCENTESCO
- Negli anni trenta e quaranta, e poi nel corso del
dopoguerra, è difficile individuare, nella
narrativa, una linea di sviluppo univoca e
dominante
28Alla ricerca di una letteratura nuova, Cesare
Pavese (1908-50) ed Elio Vittorini (1908-66)
- Prendendo le distanze dal Naturalismo
ottocentesco, essi osservano la realtà adottando
un punto di vista insieme lirico e simbolico. - il testo letterario non può essere ridotto a
rispecchiamento mimetico del mondo esterno - per entrambi uno dei fini principali della
scrittura è la capacità di illuminare la realtà .
(tensione gnoseologica) - deriva alla scrittura limpegno (lengagement,
secondo il termine proposto più tardi dalla
cultura francese) che le fa cogliere la
dimensione esistenziale e antropologica.
29IL MITO AMERICANO
- La scoperta degli autori americani, che, per
impulso di Pavese e Vittorini, vengono tradotti e
diffusi nella cultura italiana degli anni trenta
e quaranta, contribuisce a fornire una nuova
lente attraverso cui guardare e interpretare il
reale, con - nuovi strumenti espressivi (dialogo)
- bisogno di concretezza e esigenza di
universalità - LAmerica eroica e leggendaria di Pavese e
Vittorini, è celebrata, a livello non solo
letterario ma anche civile e politico, come luogo
della libertà (contro limmobilismo dalla
dittatura fascista).
30AMERICANA
- una antologia della letteratura USA, fondata su
classici ottocenteschi (Poe, Hawthorne, Melville)
fino ai contemporanei (Faulkner, Hemingway,
Steinbeck), viene subito bloccata dalla censura
fascista, perché presenta commenti da parte del
curatore, Vittorini, che risultano sgraditi al
regime. - America del New deal rooseveltiano emblema della
dimensione a cui deve tendere chiunque sia deciso
a difendere la dignità della condizione umana. - La nuova edizione, approntata nel 1942 e
depurata delle note critiche di Vittorini, esce
con una prefazione di Cecchi, i cui toni
antiamericani nel denunciare la violenza, gli
onori, la trasandatezza dello stile degli autori
antologizzati sono giudicati eccellenti dal
ministro della Cultura popolare fascista.
31UNA FORMA DI DISSENSO
- LAmerica costituisce per molti scrittori la
patria di una letteratura moderna e
antitradizionale - Rispetto al provincialismo della cultura
italiana ufficiale, la celebrazione del mito
americano diventa unespressione di critico
dissenso contro la cultura autarchica del regime
fascista - Vittorini (e Vasco Pratolini) maturano simile
atteggiamento negli ambienti fiorentini del
fascismo di sinistra - Pavese nella Torino antifascista e gobettiana di
Giustizia e libertÃ
32LA GUERRA
- Dopo l8 settembre 1943 la nazione sembra
sullorlo della disfatta, occupata in parte dagli
eserciti tedeschi e in parte dalle truppe
angloamericane. - lorganizzazione della Resistenza per liberare
lItalia dai nazifascisti incide in profonditÃ
sulle idee e sugli atteggiamenti degli uomini di
cultura, obbligandoli a una sorta di esame di
coscienza, nella consapevolezza di trovarsi alle
soglie di unepoca nuova.
33LA SMANIA DI RACCONTARE
- La guerra e la Resistenza, come ha osservato
Italo Calvino nel 1964 (nella Prefazione aggiunta
a una nuova edizione della sua opera desordio,
il romanzo Il sentiero dei nidi di ragno, 1947),
generano unautentica smania di raccontare,
frutto della ritrovata libertà dopo il tempo
della dittatura. - desiderio di testimoniare
- nella forma immediata del documento (la lettera,
il diario, lappunto, il resoconto) - o per mezzo di scritture più elaborate (il
romanzo o il racconto).
34esprimere quello di cui ci sentivamo depositari
-Calvino
- era un senso della vita come qualcosa che può
ricominciare da zero, un rovello problematico
generale, anche una nostra capacità di vivere lo
strazio e lo sbaraglio. Lessere usciti da
unesperienza che non aveva risparmiato nessuno,
stabiliva unimmediatezza di comunicazione tra lo
scrittore e il suo pubblico si era faccia a
faccia, alla pari, carichi di storie da
raccontare, ognuno aveva avuto la sua, ognuno
aveva vissuto vite irregolari drammatiche
avventurose, ci si strappava la parola di bocca.
35LE NUOVE COORDINATE DELLA NARRATIVA POSTBELLICA
- Linteresse per il documento, per la storia
vissuta - concorso bandito dalla rivista Il politecnico,
diretta da Vittorini, nel numero dell8 dicembre
1945, far conoscere agli italiani lItalia al di
fuori di qualsiasi retorica o leggenda. - lattenzione, la semplicità , la precisione, la
verità diventano le coordinate della narrativa
italiana
36modelli
- lesempio del realismo ottocentesco
- la lezione di autori affermatisi in Italia sul
finire degli anni venti, come Moravia, Alvaro,
Silone
37Neorealismo. UNETICHETTA CRITICA
- Lespressione, calco dellequivalente tedesco
Neue Sachlichkeit (Nuova oggettività ), con coi si
designa il movimento artistico sorto in Germania
negli anni venti come reazione allEspressionismo,
viene usata in Italia per la prima volta in
ambito cinematografico, per indicare la novitÃ
del film Ossessione (1943) di Luchino Visconti
(1906-76), tratto dal romanzo Il postino suona
sempre due volte (1934) dello scrittore americano
James Cain. - Ma è negli anni del dopoguerra che il termine si
diffonde, per designare la tendenza del cinema
italiano dellepoca, con capolavori come Roma
città aperta (1945), Paisà (1946) e Germania anno
zero (1947) di Roberto Rossellini (1906-77) e
Sciuscià (1946) e Ladri di biciclette (1948) di
Vittorio De Sica (1901-74). - protagonista del nuovo cinema diventa la
rappresentazione (in chiave morale e politica)
della realtà quotidiana e popolare, spesso
affidata ad attori anonimi e non professionisti.
38il termine viene applicato anche in ambito
letterario 1943 e il 1950
- non tanto una scuola o una corrente, quanto una
serie di costanti tematiche e formali peculiari
della narrativa. - Il Neorealismo non fu una scuola. Fu un insieme
di voci, in gran parte periferiche, una
molteplice scoperta delle diverse Italie, anche o
specialmente delle Italie fino allora più inedite
per la letteratura. Calvino, Prefazione del 1964 - limiti cronologici
- Maria Corti nel 1943 ha inizio la Resistenza,
così vitale e produttiva ... agli effetti dello
strutturarsi di una scrittura neorealistica,
mentre nel 1948 prende avvio linvoluzione
politica italiana con le conseguenti delusioni
degli intellettuali e il declino della narrativa
fiduciosamente impegnata.
39PUNTI DI VISTA SULLA REALTÀ
- comune attenzione, sul piano tematico, alla
recente storia italiana - in Vittoriani prevale la ricerca di soluzioni
espressive liriche e musicali - mentre in Pavese e in Fenoglio la
rappresentazione della realtà è piegata a
riflessione sul significato universale
dellesistenza umana.
40LA FINE DELLE ILLUSIONI
- dal 1948, con le elezioni del 18 aprile risoltesi
in una netta vittoria della Democrazia cristiana
contro le sinistre alleate nel Fronte popolare e
tutti i partiti minori, inizia in Italia una fase
di politica moderata e di radicale scontro
ideologico. - Franco Fortini, lagonia ingloriosa della più
grande speranza nazionale dopo il Risorgimento - sfiducia e la delusione degli scrittori
neorealisti circa la possibilità di contribuire
con il proprio lavoro alla rappresentazione della
realtà e al progresso della vita civile.
41IL RITORNO AL PRIVATO
- a partire dalla fine degli anni cinquanta la
narrativa prende a cercare soluzioni nuove. - come testimonia linchiesta sul romanzo promossa
nel 1959 dalla rivista Nuovi argomenti, dopo
loggettività corale del Neorealismo e le memorie
personali subentra il ritorno alla soggettivitÃ
del racconto in prima persona. È il caso, per
esempio, di scrittori come Carlo Cassola
(1917-87) e Giorgio Bassani (1916-2000)
42Cesare Pavese
- LINCONTRO CON GLI SCRITTORI AMERICANI
- Dalla fine degli anni venti traduce alcuni
capolavori della moderna letteratura inglese e
americana le opere di Sinclair Lewis, Moby Dick
di Herman Melville, Riso nero di Sherwood
Anderson, Dedalus di James Joyce, Il 42 parallelo
di John Dos Passos. - una letteratura legata al fare degli uomini,
alla pesca delle balene o ai campi di granturco o
alle città industriali, creando miti nuovi della
vita moderna che avevano la forza di simboli
primordiali della coscienza, creando dalla lingua
parlata un nuovo linguaggio poetico tutto cose.
La letteratura doltreoceano gli si presenta come
un grande laboratorio, dove ciò che conta è
creare un gusto, uno stile, un mondo moderni, un
nuovo linguaggio, materiale e simbolico, Calvino
43I MOTIVI ARCHETIPICI DELLESORDIO POETICO
- Nel 1936 Pavese esordisce come poeta con la
pubblicazione, presso le Edizioni di Solaria,
di Lavorare stanca - raccolta di liriche di stampo narrativo in netto
contrasto, sotto laspetto stilistico e
lessicale, con la linea dellErmetismo allora
dominante. - Loriginalità dellopera
- scelte metrico-formali influenzate dal verso
lungo del poeta statunitense Walt Whitman
(1819-92) - linguaggio dimesso e prosaico, incline al
racconto
44temi
- lopposizione tra città e campagna
- il contrasto fra infanzia e maturitÃ
- il conflitto tra uomo e donna
- la solitudine e lo sradicamento
- la ricerca di un contatto impossibile con
laltro - nel componimento in apertura del libro la matrice
di una delle costanti tematiche dellintera opera
pavesiana limmagine archetipica e fondamentale
del nostos, del ritorno al luogo delle origini,
come termine e approdo di ogni esistenza nomade e
avventurosa, destinato a essere sviluppato e
approfondito fino al romanzo conclusivo La luna e
i falò (1950).
45LAPPRODO ALLA NARRATIVA ANTINATURALISTICA
- Tra 1935 e 1936, per motivi politici, Pavese è
costretto dalla polizia fascista a trasconere un
periodo di confino a Brancaleone Calabro qui
inizia a scrivere un diario privato, che,
ritrovato fra le sue carte allindomani della
morte, verrà pubblicato nel 1952 col titolo Il
mestiere di vivere. - Da queste pagine risulta linteresse che, intorno
alla metà degli anni trenta, Pavese comincia a
rivolgere alla narrativa (racconto o romanzo
breve), con lintenzione di piegare questa forma
espressiva in direzione antinaturalistica.
46PAESI TUOI
- romanzo breve apparso nel 1941
- colpisce i lettori per il ritmo rapido e
diretto, per lo stile crudamente realistico. - Al centro del romanzo è lavventura del giovane
Berto, un meccanico di Torino, che, abbandonata
la città , va a lavorare in campagna, scoprendo un
mondo intriso di violenza, sangue e sesso.
47IL MITO
- Negli anni della guerra Pavese approfondisce lo
studio delle tradizioni folkloristiche e
popolari. - numerose fonti (la Scienza nuova di Vico, le
opere dei filosofi romantici, i più recenti testi
di psicoanalisi, antropologia ed etnologia, fra
cui specialmente quelli di Carl Gustav Jung e di
Ernesto De Martino Lucien Lévy-Bruhl, Kà roly
Kerényi, James Frazer), egli arriva a scoprire
nel mito una forma di conoscenza e
rappresentazione della realtà superiore a quella
attingibile mediante la logica razionale. - Lo sforzo di elaborazione teorica di una poetica
del mito trova spazio nei racconti e nei saggi
pubblicati da Pavese nelle raccolte Feria
dagosto (1946) e Dialoghi con Leucò (1947).
48Mito-LINFANZIA
- valore del passato - importanza dei ricordi
- centralità dellinfanzia come età di
straordinaria forza e intensità percettiva,
durante la quale ogni individuo si forma un
proprio codice interpretativo, destinato a durare
per tutta la vita. - Pavese Larte moderna è - in quanto vale - un
ritorno allinfanzia. Suo motivo perenne è la
scoperta delle cose, scoperta che può avvenire,
nella sua forma più pura, soltanto nel ricordo
dellinfanzia. E in arte si esprime bene soltanto
ciò che fu assorbito ingenuamente. Non resta agli
artisti che rivolgersi e ispirarsi allepoca in
cui non erano artisti, e questa è linfanzia.
49IL COMPITO DELLA POESIA
- importanza della memoria (individuale e
collettiva), come strumento di recupero
dellautenticità perduta. - conoscere è sempre riconoscere (Le cose si
scoprono attraverso i ricordi che se ne hanno),
è vedere le cose una seconda volta, è ricordare. - spetta alla poesia il compito di risalire
allindietro e illuminare la matrice remota da
cui deriva il senso della storia e della vita.
50Dal mythos al logos
- Attraverso i ricordi si può raggiungere l
assoluto, la radice stessa dellessere, il suo
nucleo mitico assoluto è il selvaggio che
sedimenta al fondo della civiltà , è il proibito
(la natura torna selvaggia quando vi accade il
proibito sangue o sesso), è lirrazionale, è il
mistero. - Tuttavia, come il mito (per poter essere
comunicato) deve essere ridotto a logos - Poesia è ora lo sforzo di afferrare la
superstizione il selvaggio il nefando e
dargli un nome, cioè conoscerlo, farlo innocuo.
51Feria dagosto
- Tutti questi temi sono sviluppati in questopera
- opera composita formata da racconti, pagine
saggistiche e riflessive, dichiarazioni di
poetica - da un lato esplora il mito del ritorno quale
esperienza paradigmatica dellumanità che, dopo
essersi staccata dalla natura, ritrova il
selvaggio nel cuore della civiltà , come ladulto
ritrova nellinconscio il bambino, che sopravvive
- dallaltro, metaletterariamente, racconta
loperazione stessa del raccontare.
52Dialoghi con Leucò
- scritti tra il dicembre del 1945 e il settembre
del 1946 unopera ardua e difficile, ma ritenuta
dallautore il suo libro più significativo. - Pavese adotta la forma dialogica sul modello
delle Operette morali leopardiane e reinterpreta
la mitologia classica alla luce delle moderne
scoperte etnologiche, con una prospettiva insieme
ironica e drammatica. - ventisette brevi dialoghi in cui gli eroi e gli
dèi del mito greco rievocano lincontro con i
mostri che popolavano la terra prima del loro
avvento. - Il passaggio dallinfanzia alla maturità , che
significa assunzione di responsabilità ma anche
accettazione dei propri limiti, viene qui
rappresentato come passaggio dal mondo dei
titani, caotico e irrazionale ma libero, a quello
degli dèi e degli eroi, razionale ma pieno di
obblighi e norme.
53LO SCONTRO CON LA REALTÀ E CON LA STORIA
- Tra ottobre e dicembre del 1946 Pavese lavora a
un nuovo romanzo, Il compagno (edito nel 1947),
lunica sua opera ascrivibile in qualche misura
alla corrente neorealista - storia di Pablo, un giovane nullafacente,
suonatore di chitarra, vagabondo, che approda
alla maturità e allantifascismo.
54La casa in collina
- ricco di riferimenti autobiografici
- La storia si svolge nel corso del 1943, allepoca
della guerra partigiana e della caduta di
Mussolini. - La collina, elemento costitutivo
dellimmaginario pavesiano, appare allinizio del
romanzo come il luogo del mito, dellassenza
della storia, come il simbolo di un modo di
vivere solitario, incline alla contemplazione più
che allazione ma, nel corso dellopera, il
protagonista scopre drammaticamente che soltanto
nellincontro con la realtà , con la concreta
società che lo circonda, egli può pervenire alla
conoscenza di sé e del proprio destino. - Alla fine del romanzo, il ritorno di Corrado alla
collina dellinfanzia, che ha le movenze di un
viaggio fiabesco, di un cammino iniziatico, è un
ritorno verso il luogo del proprio autentico
essere, in contrapposizione alla città , spazio
umano dellinautentico, del divenire caotico - ma diventa anche un procedere nel regno dei morti
alla ricerca della propria identità infatti
anche sulla collina è arrivata la guerra, che non
ha risparmiato lo spazio mitico del passato, anzi
ne ha sancito la distruzione, la morte.
55IL VIAGGIO FALLIMENTARE DI ANGUILLA
- Il rapporto tra mito e storia è centrale
nellultimo romanzo pavesiano, La luna e falò - scritto nel 1949 e pubblicato lanno successivo
- In esso viene ripreso il tema ulissiaco del
nòstos, del ritorno ai luoghi natali, di cui si
predicano, al contempo, la necessità e
limpossibilità . - Il protagonista Anguilla, quarantenne, dopo
avere fatto fortuna in America, decide di tornare
nelle Langhe piemontesi dove è cresciuto, con la
segreta speranza di ritrovare così le proprie
radici. Ma la sua è una illusione, che viene
smentita, come egli scopre presto, dai fatti e
dalla storia la terra della sua infanzia è
profondamente mutata, le persone sono cambiate o
scomparse, e il passato appare per sempre
irrecuperabile.
56LULTIMO MESSAGGIO
- La luna e i falò è lultima opera dello
scrittore. - Nei primi mesi del 1950 finisce la storia con
lattrice americana Constance Dowling (Connie) - Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, scrive in
una poesia del marzo del 1950 e, negli stessi
mesi, annota nel diario Sono entrato nel gorgo
contemplo la mia impotenza .... La risposta è
una sola suicidio. - Nella notte fra il 26 e il 27 agosto 1950, in un
albergo torinese, Pavese si uccide con una dose
massiccia di sonniferi. - Lultimo messaggio viene lasciato dallautore,
manoscritto, sulla prima pagina di una copia di
Dialoghi con Leucò Perdono tutti e a tutti
chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi
pettegolezzi.
57Le ultime pagine del Mestiere di vivere
- È la prima volta che faccio il consuntivo di un
anno non ancor finito. Nel mio mestiere dunque
sono re. - In dieci anni ho fatto tutto. Se penso alle
esitazioni di allora. - Nella mia vita sono più disperato e perduto di
allora. Che cosa ho messo insieme?.. - Non ho più nulla da desiderare su questa terra,
tranne quella cosa che quindici anni di
fallimenti ormai escludono. - Questo il consuntivo dellanno non finito, che
non finirò. - Ti stupisci che gli altri ti passino accanto e
non sappiano, quando tu passi accanto a tanti e
non sai, non tinteressa, qual è la loro pena, il
loro cancro segreto? - 18 agosto.
- La cosa più segretamente temuta accade sempre.
- Scrivo o Tu, abbi pietà . E poi?
- Basta un po di coraggio.
- Più il dolore è determinato e preciso, più
listinto della vita si dibatte, e cade lidea
del suicidio. - Â Sembrava facile, a pensarci. Eppure donnette
lhanno fatto. Ci vuole umiltà , non orgoglio. -  Tutto questo fa schifo.
- Non parole. Un gesto. Non scriverò più.
58Verrà la morte e avrà i tuoi occhiÂ
- Â
- Verrà la morte e avrà i tuoi occhi questa morte
che ci accompagna dal mattino alla sera,
insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un
vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana
parola, un grido taciuto, un silenzio. CosÃ
li vedi ogni mattina quando su te sola ti
pieghi nello specchio. O cara speranza, quel
giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei
il nulla.  - Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la
morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come smettere
un vizio, come vedere nello specchioÂ
riemergere un viso morto, come ascoltare un
labbro chiuso. Scenderemo nel gorgo muti.  Â
(Poesie, Einaudi, Torino 1961)Â
59(No Transcript)
60Paesi tuoi
61Paesi tuoi racconta una storia cupa e violenta di
passioni primitive
- la racconta in prima persona Berto, un
cittadino, un operaio uscito di galera, che è
andato a lavorare in campagna con un suo compagno
di prigionia, il contadino Talino.
- Scopre così un mondo arcaico, selvaggio e
irrazionale - in cui Talino, finito in carcere per aver dato
fuoco alla cascina di un rivale, la Grangia, può
avere avuto un rapporto incestuoso con la sorella
Gisella.
62Tra Berto e la ragazza nasce un idillio.
- Quando, durante la trebbiatura, Talino scorge la
sorella che offre a Berto un secchio dacqua,
fuori di sé dalla gelosia e dalla stanchezza, la
uccide per poi darsi alla fuga nei campi.
- La lenta morte per dissanguamento della ragazza
ha più il valore mitico di un rito arcaico (il
sacrificio per le messi) che quello realistico di
un documento sociale .
63Il tema
- lincontro-scontro tra città e campagna
- lindividuazione nel mondo contadino di una
forma di esistenza primordiale che continua a
conservare tratti di una ritualità ancestrale
- il suo naturalismo iniziale risente, più che di
Verga, del DAnnunzio verista e di Nietzsche.
64- La campagna è colta dal punto di vista
delluomo di città , dellintellettuale - In quei riti antichi di sangue e di sesso,
vuole recuperare il senso vero dellesistenza e
finisce ogni volta per riscoprire la propria
solitudine - (R. Luperini, 1981).
- una frattura incolmabile tra Pavese e la
tradizione del naturalismo veristico - egli non rinuncia mai a immaginare un personaggio
che esprima più o meno direttamente, il punto di
vista dellautore.
- Paesi tuoi cfr. J Steinbeck, Of mice and men e
The sound and the fury di Faulkner - un romanzo nel quale la necessità di esprimere
pensieri e parole di personaggi proletari e
contadini immersi in una condizione di continua
violenza costringe alla scelta di una lingua
lontana dalla tradizione aulica e intessuta di
dialettismi.
65Paesi tuoi è anche il più americano dei libri
di Pavese
- (evidente è linfluenza di Faulkner e di
Steinbeck), - lessenzialità dei gesti e dei dialoghi
- antiletterarietà . Per questo divenne poi un punto
di riferimento fondamentale della giovane
narrativa del Neorealismo.
66Neorealista mamotivazioni completamente diverse
da quelle degli scrittori realisti
- si rivolge ad una realtà che scandaglia con
strumenti che risentono dellapproccio
sociologico e antropologico anglosassone - Ha curiosità per la psicologia junghiana,
tendente a far emergere gli archetipi culturali
collettivi, particolarmente forti nellarcaica
società contadina.
67La casa in collina
68La casa in collina -1948.
- autoanalisi lintellettuale, messo di fronte
alla tragedia della guerra e alle esigenze di
impegno poste dalla Resistenza, rivela la propria
ambiguità e incertezza.
- Tema la solitudine
- condizione esistenziale, ma anche frutto di una
situazione storica
69RIASSUNTO
- Nel corso del 1943 Corrado, che insegna scienze
in un istituto di Torino, scende in città solo
per lavorare la sera torna sulla collina, dove
vive in una stanza presa in affitto nella villa
di proprietà di una vecchia e di sua figlia
Elvira, zitella intorno alla quarantina.
- è amorevolmente accudito da Elvira che non
nasconde lambizione di accasarsi con lui - può ampiamente realizzare il suo desiderio di
restare solo ed estraneo a quanto capita intorno
a lui - ma non può sopportare le attenzioni di Elvira e
della madre che hanno la tendenza ad
impossessarsi di lui - non può eliminare un senso generale di
insoddisfazione per il proprio astrarsi dalla
vita.
La situazione di Corrado è soddisfacente sotto
alcuni aspetti sfugge ai pericoli dei
bombardamenti notturni
70Una sera, girando sulle colline, capita in
unosteria isolata nella campagna lì incontra
Cate, una giovane donna con la quale qualche anno
prima aveva avuto una relazione finita male
- Ciò che colpisce Corrado è che Cate abbia un
figlio, Dino, che per letà potrebbe essere il
suo sospetto reso più forte dal fatto che Dino è
il diminuitivo di Corrado - Questo lo spinge a frequentare Cate, la quale
nega che Dino sia suo figlio.
- Corrado cerca lamicizia del bambino, l
accompagna in lunghe passeggiate sulle colline,
gli insegna alcune nozioni sulle piante e sugli
animali, riconosce in lui alcuni tratti del suo
carattere.
71Le serate passate allosteria sono anche momenti
di discussione politica
- i proprietari sono i nonni di Cate che, assieme
al fratello e ad altri, sono impegnati
nellattività antifascista.
- La situazione sembra prendere una piega
favorevole col 25 luglio del 1943 - ma il governo Badoglio, insediatosi dopo la
caduta di Mussolini, dichiara la prosecuzione
della guerra a fianco dei nazisti - le cose precipitano l8 settembre, con la resa
dellItalia e la formazione nella parte
settentrionale del paese della Repubblica di
Salò.
72Comincia allora la guerra partigiana e le colline
vengono percorse da soldati sbandati che tentano
di rientrare alle loro case o di unirsi alle
formazioni partigiane.
- Elvira gli procura un rifugio in un convento di
Chieri dove, poco dopo, viene portato anche Dino.
- Ma il bambino manifesta il desiderio di andare ad
unirsi ai partigiani ed una mattina si allontana
dal convento.
- Inizia anche la repressione dei nazi-fascisti il
fratello di Cate è imprigionato, e un giorno
vengono arrestati tutti gli abitanti
dellosteria, dove venivano nascoste delle armi. - Anche Cate viene catturata e lunico a scampare è
Dino, raccolto da Corrado che lo affida ad
Elvira lui stesso deve cambiare aria perché, per
quanto non coinvolto, era un frequentatore
dellosteria
73Il nostos e la catabasi
- Corrado continua a restare estraneo a quanto
succede intorno, ma quando comincia a temere che
i fascisti lo possano cercare anche nel suo
rifugio, decide di rientrare a casa dei suoi
genitori, nelle Langhe. - intraprende un viaggio attraverso le colline e
le vallate, cercando di evitare i rastrellamenti
e i posti di blocco
- quando è già vicino a casa, assiste ad
unimboscata di partigiani contro una colonna
fascista la vista di quei giovani morti, di
quelle vite spezzate gli fa improvvisamente
prendere coscienza del fatto che non si può
restare al di fuori, non è possibile rimanere
neutrali a guardare, perché la guerra chiede
conto a tutti del comportamento che ciascuno ha.
74LA CASA IN COLLINA lo stile e la lingua
- la vicenda narrata è chiara delineazione di
alcuni nodi simbolici - al di là dei fatti, una riflessione generale sui
grandi problemi esistenziali.
- analisi ed autoanalisi del linguaggio
testimonianza ne Il mestiere di vivere. Diario
1935-1950 - assoluta diffidenza di Pavese per tutte le
avanguardie, o sperimentalismi fondati sulla
forzatura o sulla distorsione dellespressione
linguistica - Rifiuto della la prosa darte, del frammentismo
- Vuole una lingua che sia insieme classica e
parlata.
75le soluzioni adottate
- in Paesi tuoi ed ancora nel Compagno erano in
massima parte improntate allinserimento di una
certa quantità di termini dialettali nel contesto
linguistico, soprattutto nei dialoghi
- Qui un iposistema una specie di sistema
linguistico profondo largamente regionale. Più
che abbassamento della lingua al dialetto, o
innalzamento del dialetto alla lingua,si tratta
di unallusione al dialetto da parte della lingua
(G.L. Beccaria, 1989).
76Romano Luperini
- Calvino è la meditazione che nasce dal
contrasto tra storia e morale umana metastorica
(I. Calvino, 1980).
- La superiorità di La casa in collina sulle altre
opere nasce dal coraggio di autoanalisi ancora
una volta lintellettuale, messo di fronte alla
Resistenza e alle esigenze di un impegno
personale, rivela la propria ambiguità ,
unincertezza che gli nasce dalla provvisorietÃ
stessa del suo ruolo e della sua collocazione di
classe. - (R. Luperini, 1981).
77La luna e i falò
- nuclei tematici attorno ai quali si addensa la
materia narrata.
78- Il protagonista e narratore
tempo
- narrazione frantumata sull'asse del tempo, in un
arco che comprende più o meno tutte le età del
narratore che parla in prima persona - quarant'anni.
- è un uomo di circa quarant'anni che inizia a
parlare nel momento in cui è tornato al paese
dove è cresciuto una località delle Langhe, di
cui non si dice il nome, che è tuttavia
identificabile con S. Stefano Belbo. - Egli risiede ancora a Genova, dove ha avviato
un'attività commerciale dopo essere stato per
parecchi anni negli Stati Uniti, e si reca al
paese soprattutto durante l'estate.
79bastardo
- il bambino era stato messo a servizio alla Mora,
una grossa tenuta del signor Matteo, dove era
cresciuto ed era diventato un uomo capace di
guadagnare la sua giornata - erano stati i contadini della Mora a dargli il
soprannome col quale era conosciuto in paese,
Anguilla.
- era stato abbandonato e nell'ospedale di Alba
da lì era stato tolto da una famiglia contadina,
formata dal Padrino, da Virgilia e da due
bambine, perché l'ospedale dava cinque lire al
mese per il mantenimento del trovatello. - L'infanzia era trascorsa nella povertà e nel
lavoro, fino a quando Padrino, non potendo più
tirare avanti, aveva dovuto vendere il podere con
la sua casa, Gaminella, e andare a lavorare
come bracciante - .
80 La cittÃ
- Arrivato il tempo del servizio militare, era
stato mandato a Genova dove aveva fatto
l'attendente di un ufficiale e si era messo con
la serva di casa, Teresa. A Genova era rimasto,
frequentando una scuola serale e divenendo amico
di alcuni operai antifascisti
- quando questi erano stati arrestati, Teresa gli
aveva procurato un imbarco clandestino per gli
Stati Uniti, dove Anguilla aveva fatto molti
mestieri, spostandosi sempre più verso ovest,
fino a stabilirsi in California. - Internato allo scoppio della guerra, in quanto
cittadino di un paese nemico degli Stati Uniti,
alla fine era tornato in Italia, a Genova.
81Al paese ritrova Nuto, con il quale cerca di
capire il senso del, proprio andar via dalle
Langhe e del suo ritorno
- Nuto, pur non avendo partecipato direttamente
alla Resistenza è stato un fiancheggiatore delle
bande partigiane, a spiegare il senso dello
scontro e perché, alla fine, tutto sia tornato
come prima i poveri sono sempre più poveri,
mentre continuano a comandare i ricchi e i preti.
- illuminante l'episodio del ritrovamento del
cadavere di due spie fasciste, uccise durante la
lotta armata dai partigiani - il parroco del paese ne approfitta per celebrare
solennemente il loro funerale e fare una predica
contro il pericolo del comunismo.
82Gaminella nel passato e nel presente
- La fine di Padrino
- Nuto narra le vicende degli abitanti che sono
morti durante l'assenza di Anguilla come siano
scomparsi uno dopo l'altro i componenti della sua
vecchia famiglia adottiva, Virgilia, le due
sorellastre e, per ultimo, ridotto a chiedere la
carità , Padrino.
- Su questo si innesta il secondo nucleo tematico
- ora alla Gaminella c'è una famiglia di
mezzadri, formata dal Valino, sua cognata e sua
suocera (la moglie è morta) c'è anche un
bambino, nato storpio, Cinto.
83Il degrado della miseria
- A. con lui stabilisce un rapporto di amicizia,
ha un sentimento quasi paterno, rivive in lui la
sua fanciullezza - comincia a parlargli della possibilità di andar
via dalla valle del Belbo - gli regala un coltello simile a quello che aveva
avuto anche lui alla sua età . Parlando con Cinto
si ricorda dell'usanza di accendere dei falò
sulle colline nella notte di san Giovanni.
- Anguilla va a rivedere la cascina e il podere
dove è stato bambino, vede le condizioni di
miseria estrema in cui vive la famiglia di
Gaminella, nella quale la miseria e la
disperazione fanno sì che tutti si comportino
animalescamente - Valino ogni sera picchia le donne e Cinto.
84Il falò di Gaminella
il ricordo della vita alla Mora
- Anguilla, allora appena adolescente, aveva
conosciuto lì Nuto - aveva avuto occasione di osservare la vita dei
signori il Padrone Matteo, le sue due figlie di
primo letto, Irene e Silvia, la seconda moglie e
l'ultima figlia, una bambina, Santa.
- Una sera, dopo che la padrona di Gaminella, ha
fatto le parti del raccolto col Valino non
lasciandogli neppure il cibo, questi, impazzito
dalla disperazione, uccide le due donne e tenta
di ammazzare anche Cinto, che lo minaccia col
coltello e fugge alla fine, l'uomo dà fuoco alla
cascina e si impicca nella vigna.
85La dissoluzione della famiglia
- le due figlie più grandi erano passate da un
fidanzamento sbagliato all'altro, fino a fare
entrambe una misera fine Irene era morta di
tifo, Silvia aveva finito per sposare un
fannullone dedito al gioco che, diventato padrone
della Mora, se l'era mangiata in poco tempo.
- Anguilla apprende tutto questo da Nuto, che però
resta reticente riguardo alla sorte dell'ultima
ragazza della Mora, Santa.
86 Nella conclusione del romanzo si ha il
ricongiungimento dei due temi, quello di Cinto e
di Gaminella, e quello della fine della Mora.
- Nuto e Anguilla accompagnano Cinto sul luogo
della tragedia. Nuto, a questo punto, vedendo
che, Anguilla ha ormai capito in quale condizione
di miseria e di ingiustizia vivono ancora gli
abitanti della valle del Belbo, decide di
rivelargli l'ultimo segreto - il falò del cadavere di Santa
- Santa si era legata ad alcuni squallidi
personaggi del fascismo locale - nel momento in cui era scoppiata la guerra
partigiana si era messa a fare il doppio gioco
forniva informazioni alle bande partigiane sulle
colline. Ma alla fine si scoprì che Santa aveva
anche fatto la spia per i fascisti - portata sulle colline era stata uccisa e il suo
corpo bruciato, perché in quel tempo anche morta,
poteva far gola a qualche sbandato che lavrebbe
violentata. A tale livello di abiezione riduce la
guerra.
87Di fronte a tale realtà fallisce lo stesso
progetto di ritrovare unidentità e un paese
questultimo è anchesso diventato
irrimediabilmente straniero.
- Anguilla riparte dopo aver dolorosamente
sperimentato il crollo di ogni speranza di
radicamento e didentità .
88La luna e i falò
- Un vero e proprio concentrato di archetipi
tematici e narrativi
89La ricerca delle proprie radici
- il protagonista, attraverso i colloqui con
l'amico d'infanzia Nuto, e attraverso i contatti
con la gente del posto, riacquista a poco a poco
il senso del suo attaccamento a quella terra, che
egli percorre in lunghe passeggiate riscoprendo i
luoghi e le sensazioni di quando era bambino e
adolescente.
90Leroe Anguilla bastardo - emigrante
-sradicato- cercatore -e ulisse
- La solitudine e lestraneità del protagonista
Anguilla sono già implicite nella sua nascita di
bastardo e in una vita trascorsa da espatriato
in America. - Quando ritorna, dopo anni, al paese natale, non è
solo per ritrovare nostalgicamente le proprie
origini, ma per la speranza di un nuovo
radicamento e di una sicura identità .
91Il bambino segnatoAnguilla incontra Cinto, un
ragazzo sciancato, in cui egli rivive la propria
infanzia.
- Anche Cinto ha un destino simile al suo è
diverso dagli altri a causa della sua infermitÃ
fisica. - CintoEdipo, lo zoppo segnato dal destino
92Il topos del fuoco purificatore e ritualedue
incendi (ekpyrosis e palingenesi)
- quello che brucia il cadavere di Santa, nella cui
ambiguità (faceva la spia per conto dei
partigiani ma anche dei repubblichini) si
riflette quella stessa della borghesia che abita
in villa sulle colline.
- quello che Valino, padre di Cinto, vittima della
povertà e preso da improvvisa follia, dà alla
propria casa per sterminare la famiglia e poi
suicidarsi
93Questi incendi rievocano i falò mitici, quelli
visti nellinfanzia e accesi allora per
propiziare il raccolto
- ma sono anche da essi irrimediabilmente diversi
esprimono lonnipotenza dellorrore storico.
94Su questo romanzo è grande l'influenza che
esercitò la letteratura americana
- in particolare, quella grande allegoria che è il
Moby Dick di Melville - Raccontare è monotono, saggio del 1949
- Non crediamo che si dia racconto vivo senza un
fondo mitico, senza qualcosa d'inafferrabile
nella sostanza. La ragione ultima - e prima -
per cui ci s'induce a comporre una favola, è la
smania di ridurre a chiarezza l'indistinto
irrazionale che cova in fondo alla nostra
esperienza. Questa riduzione non è mai totale,
altrimenti il risultato sarebbero concetti e
astrazioni - scienza o filosofia (C. Pavese,
1968).
95Nucleo concettualeconflitto tra la tradizione
della cultura contadina (magica, fatalista, in
una parola pre-razionale) e la cultura della
modernità )
- il romanzo non risolve tale contrasto, e in ciò
si attua la sua dimensione mitica Pavese non
vuole indicare una soluzione, piuttosto vuole
rendere emblematico quel tipo di conflitto,
fargli assumere il valore di simbolo di tutte le
contraddizioni che nella cultura dell'uomo si
aprono, tra passato e presente, tra tradizione e
innovazione, tra nuovo e vecchio.
96altri miti, altri conflitti
- tra il restare e il partire, confronto tra i due
protagonisti, Anguilla e Nuto - nel romanzo si dimostra come il partire possa
essere niente altro che un prepararsi a tornare - anche a livello di conoscenza c'è una
interscambiabilità tra il macrocosmo (l'America)
e il microcosmo (la valle del Belbo).
97un romanzo in cui la Storia ha un ruolo preminente
- l'autore in una pagina del suo diario Il mestiere
di vivere datata 17 novembre 1949 (cioè pochi
giorni dopo la fine della scrittura del romanzo)
scriveva, ripensando alle tappe della sua
narrativa 9 novembre finito La luna e i falò.
Hai concluso il ciclo storico del tuo tempo
Carcere (antifascismo confinario), Compagno
(antifascismo clandestino), Casa in collina
(resistenza), La luna e i falò (postresistenza).
98Il presente, il dopoguerra, non offre se non
storie private di disperazione, di miseria o di
prepotenza
- sono le assenze che segnano il passaggio della
Storia - i borghesi della Mora non ci sono più,
- non c'è più la famiglia di Padrino,
- non ci sono più molti dei coetanei di Anguilla,
morti durante la guerra.
99la Storia è in una dimensione privata nella quale
le scelte morali riassorbono anche le scelte
politiche e ideologiche dei personaggi.
- ( disillusione negli ambienti più conformisti del
PCI, Pavese annota con amarezza nel Mestiere di
vivere che di lui si diceva "Pavese non è un buon
compagno")