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L ETA DI CESARE CONTESTO STORICO E CULTURALE VERSO LA FINE DELLA REPUBBLICA Dal 60 a.C. fino al 44 a.C. definiamo convenzionalmente et cesariana. un periodo ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: L


1
LETA DI CESARE
  • CONTESTO STORICO E CULTURALE

2
VERSO LA FINE DELLA REPUBBLICA
  • Dal 60 a.C. fino al 44 a.C. definiamo
    convenzionalmente età cesariana.
  • È un periodo di grandi scontri politici e
    intellettuali che determineranno la fine delle
    istituzioni repubblicane e lavvento del
    principato.
  • Ricco di figure di grande rilevanza culturale
    come Varrone, Cesare, Cicerone, Catullo,
    Lucrezio, Sallustio.

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Verso la fine della repubblica
  • Dopo la morte di Silla 78 a.C. continuano le
    lotte civili e linstabilità della repubblica.
  • La congiura di Catilina, le rivolte degli schiavi
    con Spartaco, il ribelle Sertorio in Spagna, le
    lotte contro i pirati e Mitridate con Pompeo
    vincitore.
  • Pompeo distribuì ai veterani le terre conquistate
    in Spagna ma il senato non ratificò la sua
    decisione per timore che egli diventasse troppo
    forte.
  • In Italia Pompeo accettò le decisioni del senato
    ma creò nel 60 con Cesare e Crasso il primo
    triumvirato.
  • Un accordo privato di spartizione delle
    influenze nellimpero romano.
  • Cesare ottenne la Gallia per circa 10 anni dal 58
    a.C. al 50
  • Crasso ottenne loriente dove fu sconfitto dai
    Parti nel 53 a.C.
  • Pompeo restò in Italia per controllare il Senato.
  • Morto Crasso si giunse allo scontro e alla guerra
    civile tra Pompeo e Cesare dal 49 al 45 a.C.
  • Vinse Cesare che instaurò una dittatura e
    organizzò una serie di riforme con lo scopo di
    dare allimpero un nuovo assetto monarchico e
    imperiale.
  • Ma il 15 marzo del 44 Cesare fu ucciso da alcuni
    congiurati delloligarchia senatoria

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Primo triumvirato
  • Spartizione dellimpero in tre fasce di azione
  • CESARE IN GALLIA
  • CRASSO IN ORIENTE
  • POMPEO A ROMA E IN OCCIDENTE

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Il contesto culturale
  • CRISI DEI VALORI TRADIZIONALI
  • Eccessivo individualismo e costruzione di un
    potere personale e privato.
  • CRISI DELLA RELIGIONE
  • Entra in crisi il sistema dei valori della
    religione tradizionale in cui gli dei erano visti
    come forze oscure , temibili e minacciose da
    interpretare e propiziarsi con riti spesso legati
    al mondo contadino e pastorale.
  • Molto scetticismo la religione tradizionale
    suscitava nelle classi colte che ben presto si
    orientano verso le dottrine filosofiche greche.

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Crisi religiosa a Roma I secolo a.C.
CRISI DELLA RELIGIONE TRADIZIONALE
DIFFUSIONE FILOSOFIE GRECHE
Neopitagorismo Crede nella purificazione
dellanima e reincarnazione In una vita dopo la
morte
Culti misterici e orgiastici di divinità
orientali
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CARATTERI DELLEPICUREISMO
NEGA INTERVENTO DIVINO NEL MONDO UMANO
ASTENZIONE DALLE CARICHE PUBBLICHE E VITA RITIRATA
EPICUREISMO
TEORIE ATOMISTICHE E MATERIALISTE CONTRO LA VITA
DOPO LA MORTE
CULTO DELLA SCIENTIA E DEL PIACERE SENSIBILE E
CATASTEMATICO
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CAUSE DELLA DIFFUSIONE DELLEPICUREISMO
  • SEMPLICITA DELLA DOTTRINA
  • ATTRATTIVA DEL PIACERE COME OBIETTIVO PRINCIPALE
    DELLA VITA
  • DELUSIONE VERSO LA POLITICA
  • RICERCA DI UNA SERENITA INTIMA E INDIVIDUALE
    EGOISTICA.

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CARATTERISTICHE DELLO STOICISMO
  • Lo stoicismo è una corrente filosofica e
    spirituale fondata nel 308 a.C. ad Atene da
    Zenone di Cizio, con un forte orientamento etico.
  • Tale filosofia prende il suo nome dal portico
    dipinto (in greco st?? p??????, stoà poikíle)
    dove Zenone impartiva le sue lezioni.
  • Gli stoici sostenevano che per raggiungere la
    felicità luomo doveva esercitare non il piacere
    ma le virtù come mezzi per raggiungere
    l'integrità morale e intellettuale.
  • Nell'ideale stoico è il dominio sulle passioni o
    apatìa che permette allo spirito il
    raggiungimento della saggezza.
  • Riuscire è un compito individuale, e scaturisce
    dalla capacità del saggio di disfarsi delle idee
    e dei condizionamenti che la società in cui vive
    gli ha inculcato.
  • Lo stoico tuttavia non disprezza la compagnia
    degli altri uomini, e l'aiuto ai più bisognosi è
    una pratica raccomandata.
  • Gli stoici credono che tutto sia dominato dal
    fato, cioè leggi immutabili ed eterne che
    corrispondono ad un disegno divino, razionale e
    provvidenziale.
  • La divinità si identifica in forma immanente con
    la ragione-logos che si manifesta nelluomo con
    la coscienza.

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CARATTERISTICHE DELLO STOICISMO
  • La visione stoica è più ottimistica di quella
    epicurea sul piano fisico e metafisico , mentre
    in campo morale lo stoicismo prescrive alluomo
    lapatia cioè assenza di passioni come
    latarassia epicurea.
  • Assoluto distacco da tutto ciò che può recare
    apprensione e inquietudine.
  • Lo stoicismo arriva anche al punto di
    giustificare e anzi di consigliare il suicidio
    quando un uomo non potesse più esercitare le
    proprie virtù per il bene della comunità.
  • Tra gli stoici più importanti troviamo numerosi
    filosofi e uomini di stato greci e romani. Il
    disprezzo per le ricchezze e la gloria mondana la
    resero una filosofia adottata sia da imperatori
    (come Marco Aurelio, autore dei Colloqui con se
    stesso) che da schiavi (come Epitteto). Cleante,
    Crisippo, Seneca, Catone, Anneo Cornuto e Persio
    furono importanti personalità della scuola
    stoica.

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CONFRONTO TRA EPICURISMO E STOICISMO
FILOSOFIE EPICUREISMO STOICISMO
FINE DELLA VITA FELICITA ATTRAVERSO IL PIACERE FELICITA ATTRAVERSO LA VIRTU
ASPETTO VITALE INDIVIDUALISTICO IMPEGNO MORALE E SOCIALE
LA VITA DOMINATA DAL CASO FATO E RAGIONE DIVINA
ESERCIZIO ATARASSIA -NON IMPEGNO POLITICO E ASSENZA DI TURBAMENTI APATIA ASSENZA DI PASSIONI
CONTROINDICAZIONI VITA IN SOLITUDINE SUICIDIO
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LA PRODUZIONE LETTERARIA
  • In questo periodo si sviluppa soprattutto
    loratoria e la storiografia.
  • Oratoria principale rappresentante Cicerone
  • Storiografia rappresentanti Cesare e Sallustio
  • Entrambe le forme sono strumenti di lotta
    politica e ci permettono di seguire come
    documenti gli eventi del passaggio dal sistema
    repubblicano al sistema imperiale.
  • Altri generi sono la prosa filosofica e
    lepistolografia entrambi i generi furono usati
    da Cicerone.
  • Tramonto dei generi teatrali
  • Carattere elitario della poesia che nel I sec. Si
    stacca dalla sua funzione pedagogico-politica. La
    poesia assume una funzione di passatempo e svago.
  • Rifiuto dei generi tradizionali come lepica
    storica che in passato avevano svolto un ruolo
    didascalico cioè di insegnamento alle nuove
    generazioni.
  • Solo due grandi poeti ebbero gli onori di essere
    tramandati dalla storia letteraria nel I sec.
    Lucrezio e Catullo.

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Lucrezio e Catullo
  • Entrambi riflettono la crisi intellettuale e
    morale dellepoca.
  • Assumono atteggiamenti anticonformistici
  • Entrambi nuove forme poetiche
  • Lucrezio con il poema filosofico
    epico-didascalico.
  • Catullo con la poesia neoterica. La poesia come
    fatto privato fuori dai condizionamenti della
    politica.
  • Assume una dimensione soggettiva e spesso con
    elementi autobiografici.
  • Generi sono lelegia, lepigramma, il giambo.
  • Tema centrale lamore secondo i canoni della
    poesia ellenistica.

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Un rapporto alla pari con i modelli greci
  • Dopo il primo triumvirato si registra la
    diffusione di grandi prosatori come Cicerone ,
    Cesare, Sallustio.
  • A Roma giungono dalla Grecia personalità illustri
    per la filosofia e la retorica.
  • Filodemo di Gadara diffuse le teorie epicuree in
    Campania insegnando nella villa dei pisoni ad
    Ercolano.
  • Filone di Larissa, Dionigi di Alicarnasso che
    difussero a Roma le tecniche della retorica e
    della filosofia stoica.

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Desiderio di uguagliare e superare i greci
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I generi della poesia
  • Epica sebbene diffusa lepica degli annales
    storici ebbe un periodo di crisi fino allarrivo
    del grande capolavoro di Virgilio LEneide
  • La Satira molto successo ebbe la satira nel
    periodo cesariano e nel periodo imperiale.
    Infatti questo genere si prestava molto bene ad
    evitare la censura politica poiché lo spirito
    ironico e parodistico rientrava nel tipico
    carattere romano. La satira viene definita da
    Quintiliano un genere totalmente romano anche se
    un modello greco fu Menippo di Gadara scrittore
    del III sec. A.C. che per primo uso la tecnica
    del prosimetro e un linguaggio licenzioso e
    semiserio per parodiare eventi politici e reali.
  • Satire Menippeae sono scritte a Roma da Lucilio e
    da Varrone. Successivamente nel periodo imperiale
    Seneca scriverà un testo Apolokolokyuntosis e
    Petronio scriverà un poema il Satyricon.

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I generi della poesia
  • Poema didascalico poema in versi scritto per
    educare è il capolavoro di Lucrezio De rerum
    natura. Un genere già molto praticato dai primi
    poeti greci come Esiodo nelle opere e giorni.
  • La poesia lirica molto diffusa nel I sec. A. C.
    grazie ai poetae novi, i neoteori, che imitando
    i poeti greci del VII sec. A.C. (Saffo, Alceo,
    Archiloco, Mimnermo ecc) divenne lo strumento più
    duttile per esprimere lindividualismo e dare
    voce allanimo soggettivo. Diventa espressione di
    un Otium culturale che ha nellesaltazione del
    bello la prima espressione di poesia estetizzante
    della storia della letteratura. Ricerca della
    perfezione stilistica, lamore come tema centrale
    della poesia. Tale poesia rappresenta al meglio
    il nuovo sentimento soggettivo e individuale
    della cultura romana.

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I generi della prosa
  • La storiografia evoluzione del genere
    dallannalista drammatica strumento per esaltare
    lo spirito collettivo romano ai commentari di
    Cesare e alle monografie di Sallustio strumenti
    per giustificare la presa di potere di Roma da
    parte di un singolo uomo a causa della
    corruzione della classe politica senatoria.
  • Loratoria nata con Appio Claudio Cieco al tempo
    delle guerre contro Taranto ebbe grande
    diffusione come genere fondamentale per la vita
    politica e il cursus Honorum.
  • Raggiunse il suo massimo splendore con Cicerone
    il quale non solo riuscì a mettere in pratica le
    sue conoscenze e le tecniche oratorie ma scrisse
    molti libri sullarte retorica tanto da essere
    ritenuto ancora oggi una pietra miliare dei
    futuri avvocati e politici.
  • In queste opere Cicerone ritrasse luomo ideale
    romano capace di assumersi le responsabilità
    verso lo stato romano ma anche di dialogare con
    la cultura greca e superarla.
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