Presentazione di PowerPoint - PowerPoint PPT Presentation

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Presentazione di PowerPoint

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Title: Presentazione di PowerPoint Author: rovida Last modified by + Created Date: 1/3/2005 12:38:24 PM Document presentation format: Presentazione su schermo – PowerPoint PPT presentation

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Title: Presentazione di PowerPoint


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Patologia vascolare
2
  • Per lomeostasi di cellule e tessuti sono
    importanti
  • Un adeguato apporto ematico (ossigeno, glucosio)
  • Un ambiente liquido normale
  • Situazioni di squilibrio di questi sistemi si
    verificano durante le seguenti condizioni
  • Disturbi emodinamici edema
  • iperemia passiva (congestione vascolare)
  • emorragia
  • trombosi
  • embolia
  • infarto

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Iperemia
  • Iperemia condizione in cui i capillari
    contengono più sangue del normale, per cui si
    verifica un aumento del volume di sangue nel
    tessuto in esame. La temperatura della cute
    iperemica potrà essere più alta o più bassa
  • Iperemia attiva (arteriosa) il flusso di sangue
    è aumentato. E dovuta a dilatazione delle
    arteriole (muscolo scheletrico durante esercizio,
    infiammazione). Il sangue presente è ben
    ossigenato (colorito rosso)
  • Iperemia passiva o congestione (venosa) il
    flusso di sangue è rallentato o fermo a causa di
    ostacoli al deflusso venoso. Può essere
    localizzata (ostruzione venosa) o sistemica
    (insufficienza cardiaca). Il tessuto assume un
    colore bluastro (cianosi) per la presenza di una
    maggiore quantità di carbossiemoglobina rispetto
    alla ossiemoglobina. La congestione è quasi
    invariabilmente associata alledema.
  • Cause di congestione
  • scompenso cardiaco V sn ? congestione polmonare
    con conseguente ipertensione polmonare. In
    presenza di ipertensione polmonare, il ventricolo
    destro tende a ipertrofizzarsi e se lipertesione
    persiste si dilata.
  • scompenso cardiaco V dx ? interessa il corpo
    intero (meno i polmoni)
  • insufficienza cardiaca (condizione in cui la
    gittata cardiaca non è sufficiente a soddisfare i
    bisogni dellorganismo) congestizia (forma
    particolarmente grave della suddetta in cui
    coesiste insufficienza cronica del cuore destro e
    sinistro)
  • ostacolo al ritorno venoso ad una estremità (a
    livello locale)

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Iperemia attiva
Iperemia passiva
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Edema
Lacqua è il costituente principale
dellorganismo il contenuto in acqua del corpo
umano corrisponde al 60-65 del peso corporeo
nelluomo e al 55-60 nella donna. La quantità di
acqua totale tende a diminuire con letà nel
bambino e nelladolescente, infatti, lacqua
totale costituisce una quota maggiore. Lacqua
totale è distribuita in due compartimenti Intrace
llulare Extracellulare intravasale extravasale/i
nterstiziale Il volume di questi compartimenti è
determinato in gran parte dalla pressione
osmotica dei suoi soluti. In condizioni normali
il volume dei diversi compartimenti è mantenuto
entro ben determinati valori, anche se cè uno
scambio costante, dalla pressione osmotica dei
vari soluti (proteine plasmatiche, Na, K). Le
membrane biologiche, infatti, si comportano come
delle membrane semipermeabili.
volemia
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Soluto sostanza disciolta in una
soluzione Solvente Osmosi è quel processo per
il quale si verifica il flusso di acqua da una
soluzione più diluita verso una soluzione più
concentrata nel caso che esse siano separate da
una membrana semi-permeabile. Il flusso di acqua
si ferma solo quando le concentrazioni dei soluti
nelle due soluzioni si eguagliano (la pressione
osmotica è uguale). Membrana semi-permeabile
permette il passaggio del solvente ma non dei
soluti. Elettroliti particelle cariche
positivamente o negativamente (ioni
positivi-cationi- o negativi-anioni) presenti
nelle soluzioni. Sono i principali soluti dei
liquidi dellorganismo e, quindi, regolano la
pressione osmotica di questi fluidi. Determinano
il volume di ogni compartimento e più
precisamente PROTEINE PLASMATICHE (gtalbumina) ?
COMPARTIMENTO INTRAVASALE Na ?
COMPARTIMENTO INTERSTIZIALE K ?
COMPARTIMENTO INTRACELLULARE
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  • Lo scambio di liquido tra plasma sanguigno e
    liquido interstiziale è regolato dalla legge di
    Starling.
  • Legge di Starling la quantità di liquido che
    filtra allesterno allestremità arteriolare dei
    capillari equivale allincirca alla quantità di
    liquido che viene riassorbita allestremità
    venulare.
  • Secondo lipotesi di Starling, infatti, il
    bilancio normale dei liquidi è mantenuto da due
    gruppi opposti di forze
  • 1) Quelle che causano USCITA di liquido dal letto
    vascolare
  • a. pressione idrostatica intravasale
  • b. pressione osmotica del liquido interstiziale
  • 2) Quelle che causano ENTRATA di liquido nel
    letto vascolare
  • pressione osmotica delle proteine plasmatiche
    (pressione oncotica)
  • Questo è vero per circa il 90 del liquido. Il
    restante 10 viene drenato dai vasi linfatici per
    poi tornare nel circolo sanguigno.

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(No Transcript)
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  • Edema accumulo di liquido in eccesso negli spazi
    interstiziali (intercellulari) e nelle cavità del
    corpo (idrotorace, idropericardio,
    ascite-idroperitoneo).
  • Anasarca. Grave forma generalizzata di edema, con
    profondo rigonfiamento dei tessuti sottocutanei
  • Solo nel caso del cervello si parla di edema sia
    che laccumulo sia intracellulare che
    extracellulare essendo assente un sistema di
    drenaggio e la possibilità di espandersi nel
    cranio.
  • Edema può essere
  • a) localizzato
  • ostruzione venosa localizzata (ingessature
    stretta, trombo venoso)
  • ostruzione linfatica (linfedema)
    (post-operatoria-iatrogena-, paraplegia,
    filariasi)
  • edema infiammatorio acuto (segni cardinali della
    flogosi, fossetta assente)
  • b) Generalizzato
  • aumento della pressione idrostatica (scompenso
    cardiaco)
  • riduzione della pressione oncotica delle proteine
    plasmatiche ipoproteinemia- (sindrome nefrosica)

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(No Transcript)
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Aspetti clinici ledema si riconosce premendo
con una certa forza un dito sulla cute si forma
una piccola infossatura fossetta Può
ostacolare la riparazione delle ferite e la
risoluzione di infezioni Ledema polmonare (il
liquido che riempie alveoli polmonari ostacola
scambio ossigeno e facilita infezioni) e quello
cerebrale possono provocare morte
  • Edema cardiogeno
  • scompenso cardiaco V sinistro ? edema polmonare
  • scompenso cardiaco V destro ? edema in tutto il
    corpo esclusi polmoni
  • scompenso bilaterale cronico (insufficienza
    cardiaca congestizia) ? edema sistemico

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Figura 22.1 Spector
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Trasudatoliquido povero di proteine che risulta
dallultrafiltrazione del plasma attraverso la
parete capillare. Responsabile delledema che si
verifica nei disturbi emodinamici. Essudato
liquido ricco di proteine dovuto allaumentata
permeabilità endoteliale. Responsabile delledema
infiammatorio. Quando la natura della raccolta
di liquido non è chiara si parla di versamento.
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emostasi
  • Lemostasi consiste in una serie di reazioni
    biochimiche e cellulari, sequenziali e
    sinergiche, che hanno lo scopo di riparare le
    lesioni vasali e arrestare la perdita di sangue
    dai vasi (emorragia). Quindi serve per
  • Mantenere il sangue allo stato liquido, non
    coagulato nei vasi normali
  • Indurre la veloce e localizzata formazione del
    coagulo emostatico dove sia presente un danno
    vascolare.
  • ALTERAZIONI DELLEMOSTASI
  • AUMENTO RIDUZIONE
  • TROMBOSI EMORRAGIA

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Emostasi normale
  • Al danno vascolare segue
  • VASOCOSTRIZIONE dovuta a un meccanismo
    neurogeno riflesso e alla secrezione di fattori
    locali vasocostrittori (endotelina). Leffetto è
    transitorio ma fornisce una iniziale diminuzione
    della estensione della lesione e, quindi, del
    flusso ematico a valle (diminuisce la quantità di
    sangue che esce).
  • EMOSTASI PRIMARIA con FORMAZIONE DEL TAPPO
    EMOSTATICO PRIMARIO il danno endoteliale espone
    la matrice extracellulare sub-endoteliale
    altamente trombogena, che permette alle piastrine
    di aderire e attivarsi (modificazioni di forma e
    rilascio di granuli secretori). Nel giro di
    alcuni minuti, i prodotti secreti reclutano altre
    piastrine per formare il tappo piastrinico
    (emostatico) che è fragile, ma capace di
    accrescersi rapidamente, potendo così diventare
    spesso da occludere la lesione (emostasi
    primaria) nel giro di secondi, minuti.
  • EMOSTASI SECONDARIA con FORMAZIONE DEL TAPPO
    EMOSTATICO SECONDARIO filamenti di fibrina
    stabilizzano il tappo piastrinico e la massa di
    globuli rossi che si è raccolta nel tessuto. Il
    tappo piastrinico è ora rinforzato (tappo
    emostatico secondario). Questa fase (uomo) si
    completa in 30 minuti e termina lemergenza.

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Emostasi normale
  • Lemostasi viene controllata principalmente da
  • La parete dei vasi (cellule endoteliali) in
    condizioni normali lendotelio possiede proprietà
    anti-piastriniche, anticoagulanti e
    fibrinolitiche ma, dopo attivazione, anche
    pro-coagulanti. Lequilibrio fra tali attività è
    critico nel determinare se un trombo si formerà,
    si propagherà o verrà dissolto. In condizioni
    normali lendotelio ha caratteristiche tali che
    non fanno aderire le piastrine (non attivate) e
    impediscono a queste di interagire con la
    sottostante matrice extracellulare (ECM)
    altamente trombogena.
  • Proprietà anti-trombotiche
  • Inibizione della aggregazione piastrinica
  • produzione di prostaciclina (PGI2) e di NO
    potenti vasodilatatori (piastrine spazzate via) e
    inibitori della aggregazione piastrinica
  • ADP-asi endoteliali convertono ADP (potente
    aggregante) prodotto dalle piastrine in
    nucleotidi adenilici inibitori della aggregazione
    piastrinica
  • Inibizione della coagulazione
  • la trombina è catturata dalla trombomodulina e il
    complesso risultante attiva la proteina C del
    plasma che è anticoagulante
  • molecole eparino-simili agiscono con
    antitrombina III per inattivare numerosi
    componenti della cascata della coagulazione
    (trombina)
  • Proprietà fibrinolitiche
  • - secernono attivatore tissutale del plasminogeno
    (tPA) e urochinasi, due attivatori del
    plasminogeno.

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(No Transcript)
19
  • Proprietà pro-trombotiche
  • Induzione della aggregazione e adesione
    piastrinica
  • produzione del fattore di von Willebrand che
    permette alle piastrine di aderire al
    sottoendotelio
  • produzione di PAF
  • Stimolazione della coagulazione
  • espressione del fattore tissutale della
    coagulazione (tromboplastina) sulle cellule
    endoteliali a seguito di stimolazione con
    citochine o endotossine
  • i fattori V, IX e X si legano alla superficie
    endoteliale
  • Inibizione della fibrinolisi
  • - produzione dellinibitore dellattivatore del
    plasminogeno (PAi) che favorisce accumulo di
    fibrina

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  • Le piastrine in seguito al danno vascolare
    entrano in contatto con componenti della ECM
    (collagene) e della membrana basale.
  • Vanno incontro a
  • Adesione (a superfici estranee a loro) mediante
    il fattore di von Willebrand (prodotto dalle
    cellule endoteliali) che si lega al collageno
    sotto-endoteliale. Il recettore per vWF è la
    glicoproteina I presente sulle piastrine.
  • Secrezione viene riversato allesterno il
    contenuto dei granuli. Importanti il calcio
    (necessario per la cascata della coagulazione) e
    lADP, potente mediatore della aggregazione
    piastrinica. Viene espresso il complesso
    fosfolipidico sulla membrana delle piastrine
    (sito di nucleazione per calcio e fattori della
    via intrinseca della coagulazione). Viene secreto
    anche fibrinogeno.
  • Aggregazione (delle piastrine fra di loro)
    stimolata da ADP e TXA2 prodotti dalle piastrine
    stesse. Porta alla formazione del tappo
    emostatico primario. La progressiva conversione
    del fibrinogeno in fibrina ad opera della
    trombina porta alla stabilizzazione del legame
    fra le piastrine (tappo emostatico secondario) e
    la sede dove si è formato il trombo.

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(No Transcript)
22
  • Il sistema della coagulazione e della
    fibrinolisi la cascata della coagulazione
    consiste in una serie di conversioni di
    pro-enzimi dalla forma inattiva a quella attiva e
    culmina nella formazione della trombina. La
    trombina converte poi la molecola solubile di
    fibrinogeno nella forma fibrillare insolubile,
    detta fibrina. Le reazioni di questa catena
    prevedono lassemblaggio di un complesso composto
    da un enzima (fattore della coagulazione
    attivato, x es fattore Xa) da un substrato (forma
    pro-enzimatica di un fattore della coagulazione,
    x es II, o pro-trombina), e un co-fattore
    (acceleratore di reazione, x es. fattore Va).
    Questi tre componenti vengono assemblati su un
    complesso fosfolipidico (presente sulla membrana
    delle piastrine attivate o sullendotelio) e
    tenuti insieme da ioni calcio. Questo fa sì che
    la formazione del tappo emostatico rimanga
    localizzata nelle sedi opportune.

Robbins fig 5-10
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(No Transcript)
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  • Le vie della coagulazione sono due
  • La via intrinseca attivata dal Fattore di
    Hageman (fattore XII) attivato, presente nel
    plasma
  • La via estrinseca attivata dal fattore tissutale
    presente sulla superficie della cellule
    sotto-endoteliali e, a seguito di stimoli
    opportuni, sulle cellule endoteliali.
  • Le due vie convergono a livello dellattivazione
    del fattore X.
  • La attivazione della coagulazione viene regolata
  • Confinando la sua localizzazione nella sede del
    danno (complesso fosfolipidico)
  • Presenza di inibitori di fattori della
    coagulazione
  • - antitrombine (antitrombina III). Inattiva la
    trombina e altri fattori. Si attiva a seguito del
    legame con molecole eparino-simili presenti sulle
    cellule endoteliali (somministrazione di eparina
    per ridurre rischio trombotico)
  • - proteina C e proteina S (la loro sintesi è
    Vitamina K dipendente). Inibiscono vari fattori.

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La fibrinolisi il tappo di fibrina viene
degradato dalla plasmina. La plasmina è un
prodotto di degradazione del plasminogeno. Il
plasminogeno viene attivato dallattivatore del
plasminogeno - tPA (attivatore del
plasminogeno tissutale) prodotto soprattutto
dalle cellule endoteliali. Funziona solo se
legato alla fibrina. - urochinasi prodotto anche
da altre cellule
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(No Transcript)
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A. VASOCOSTRIZIONE
28
Sommario del meccanismo emostatico
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