Title: Presentazione di PowerPoint
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4RILEVANZA DEL PROBLEMA
- Le infezioni della cute e del sottocutaneo
(SSTIs) rappresentano uno dei disturbi in cui più
frequentemente simbatte il medico di medicina di
emergenza
- La maggior parte delle infezioni cutanee
(celluliti, follicoliti, foruncolosi, infezioni
legate al trauma ed alle ferite) possono essere
prontamente trattate
- Alcuni casi, tuttavia, specie se associati a
patologie associate e/o batteriemia, possono
portare allospedalizzazione del paziente e, in
alcuni pazienti, produrre una morbilità e persino
una mortalità rilevante
5RILEVANZA DEL PROBLEMA
- Causa frequente di SSTIs sono i germi Gram ,
benchè vi sia incertezza circa il ruolo
patogenico dagli Enterococchi
- Unindagine condotta in 38 centri medici
statunitensi e canadesi ha rivelato come agente
etiologico più comunemente coinvolto lo
Staphylococcus Aureus (43)
- Altri patogeni coinvolti sono Streptococci
ß-emolitici e bacilli Gram -, inclusi Pseudomonas
Aeruginosa, Escherichia Coli, Enterobacter spp. e
altri Enterobatteri
6LE INFEZIONI DI CUTE E SOTTOCUTANEOUN RINNOVATO
INTERESSE
- Alla base di questo rinnovato interesse per le
infezioni di cute e tessuti molli e, di
conseguenza, della rinascita del dibattito sul
trattamento ottimale di esse, troviamo fattori
quali
- cambiamento degli agenti etiologici
- cambiamento della sensibilità agli antimicrobici
- ri-emergenza a livello mondiale di ceppi
streptococcici responsabili di sepsi da
Streptococco gruppo A e di shock settico
7LE INFEZIONI DI CUTE E SOTTOCUTANEOUN RINNOVATO
INTERESSE
- la diffusione della chirurgia dei trapianti
- lo sviluppo della chemioterapia per malattia
neoplastica
- limpatto demografico dellinfezione da virus HIV
nei pazienti
- hanno fatto sì che venga osservato nei
Dipartimenti di Emergenza un maggior numero di
pazienti immunocompromessi con infezioni cutanee,
molti dei quali (insieme ai pazienti diabetici) a
rischio di sviluppare complicanze
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10FASCITE NECROTIZZANTE
- E una grave infezione dei tessuti molli
tipicamente provocata da uninfezione combinata
di microrganismi aerobi ed anaerobi che causa
necrosi del tessuto sottocutaneo, includendo in
genere il piano fasciale
- Linfezione colpisce più comunemente le estremità
ed il perineo
- E caratterizzata da una grave compromissione
delle condizioni generali del paziente e presenta
una quota di mortalità non trascurabile, intorno
al 30
11FASCITE NECROTIZZANTE
- La classificazione generalmente applicata, offre
a considerare,sulla base agli agenti etiologici,
due differenti tipi di malattia
- Tipo I infezione combinata con batteri anaerobi
e anaerobi facoltativi, senza isolamento di
streptococchi di gruppo A (Streptococcus pyogenes)
- Tipo II Streptococcus di gruppo A svolge il
ruolo maggiore con o senza infezione simultanea
con Staphylococcus aureus o Staphylococcus
epidemidis
12FASCITE NECROTIZZANTE
- Altri microrganismi responsabili della infezione
sono rappresentati da
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14PATOGENESI DELLA FASCITE NECROTIZZANTE
- Questi microrganismi si diffondono al tessuto
sottocutaneo generalmente da unulcerazione od
uninfezione contigue oppure a seguito di un
trauma
- Streptococchi possono provenire per via ematica
da un lontano sito di infezione
- Il coinvolgimento del perineo (cosiddetta
gangrena di Fournier), rappresenta di solito una
complicanza di un intervento chirurgico recente,
di ascessi perirettali, di infezioni di ghiandole
periuretrali o di uninfezione retroperitoneale
da perforazione di visceri addominali
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18PATOGENESI DELLA FASCITE NECROTIZZANTE
- La fascite necrotizzante produce ischemia
tessutale dovuta allestesa occlusione trombotica
di piccoli vasi sanguigni sottocutanei
- Locclusione vascolare dà esito ad un infarto ed
una necrosi cutanea, che facilita la crescita di
germi anaerobi obbligati (p.es. Bacteroides),
mentre la promozione del metabolismo anaerobio da
parte di microrganismi quali E. coli dà esito a
gangrena
- Il metabolismo anaerobio produce idrogeno ed
azoto, gas relativamente insolubili che possono
accumularsi nel sottocute
19PATOGENESI DELLA FASCITE NECROTIZZANTE
20FASCITE NECROTIZZANTEFATTORI PREDISPONENTI
21FASCITE NECROTIZZANTEFATTORI PREDISPONENTI
22 MANIFESTAZIONI CLINICHEDELLA FASCITE
NECROTIZZANTE
- La fascite necrotizzante causata da batteri misti
aerobi e anaerobi inizia con una soluzione di
continuità della mucosa (p.es. gastrointestinale
o del tratto genitourinario) la porta dingresso
può essere una neoplasia, un diverticolo,
emorroidi, fissurazioni anali o lacerazioni
uretrali
- Altri fattori predisponenti comprendono le
malattie vascolari periferiche, il diabete
mellito, interventi chirurgici o traumi
penetranti nelladdome
23 MANIFESTAZIONI CLINICHEDELLA FASCITE
NECROTIZZANTE
- La fascite necrotizzante da Streptococcus
pyogenes inizia spesso profondamente nella zona
di un trauma minore non penetrante (p.es. da una
contusione od uno strappo muscolare). La
contaminazione di questa sede avviene
probabilmente a seguito di una betteriemia
transitoria (anche se la maggior parte dei
soggetti non riferisce la presenza di precedenti
infezioni streptococciche)
- La presenza di gas nei tessuti profondi, che si
manifesta con un caratteristico crepitio dei
tessuti molli, caratterizza generalmente la
fascite necrotizzante causata da batteri misti
aerobi e anaerobi, mentre non è di solito
presente quando lagente etiologico è
Streptococcus pyogenes
24CLINICA DELLA FASCITE NECROTIZZANTEALCUNE
CONSIDERAZIONI
- Il sintomo dolore, generalmente intenso, può
essere lieve o addirittura assente in presenza di
aree denervate da neuropatia periferica
- La stessa progressione dellinfezione porta tra
laltro ad una progressiva anestesia dellarea
interessata, per la distruzione delle fibre
nervose sensitive da parte del processo necrotico
25 FASCITE NECROTIZZANTE SEGNI E SINTOMI
- La diagnosi precoce può essere difficile quando
il dolore e liperpiressia di natura non
determinata sono gli unici segni di presentazione
- Successivamente si verifica una tumefazione che è
seguita da edema teso e da dolorabilità
- Con la progressione dellinfezione, si verifica
un indurimento di colore rosso scuro
dellepidermide, associato alla presenza di bolle
contenenti un fluido bluastro o porpora, e
successivamente la cute diviene friabile ed
acquista un colore bluastro, marrone o nero
26 FASCITE NECROTIZZANTE SEGNI E SINTOMI
- A questo punto si verifica unestesa trombosi dei
vasi ematici a livello delle papille dermiche
- Lestensione dellinfezione a livello della
fascia profonda determina una colorazione
brunastra-grigia la rapida diffusione avviene
lungo i piani fasciali, attraverso i canali
venosi e i vasi linfatici. I muscoli sono in un
primo momento risparmiati
- Negli stadi tardivi i pazienti presentano
fenomeni tossici (marcata iperpiressia,
tachicardia, obnubilamento del sensorio) e
frequentemente manifestano ipotensione fino allo
shock ed insufficienza multiorgano. In questa
fase è richiesto un supporto emodinamico
aggressivo.
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28FASCITE NECROTIZZANTE DIAGNOSI
- Anamnesi ed esame obiettivo
- Presenza di gas nei tessuti molli allesame
radiografico diretto
- Positività delle emocolture
- Deterioramento dello stato metabolico e
compromissione dei parametri emodinamici del
paziente
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31FASCITE NECROTIZZANTE PROGNOSI
- Linfezione non trattata conduce a sepsi con MOF
(multiple-organ failure)
- Letà avanzata, le eventuali comorbilità
presenti, il ritardo di diagnosi e di trattamento
terapeutico e linsufficiente debridement
chirurgico peggiorano la prognosi
- La sopravvivenza del paziente, vista la rapida
progressione della malattia, è legata
allimmediata diagnosi e trattamento chirurgico
di fascectomia ed estesa necrosectomia, che
prevengono la diffusione dellinfezione
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33FASCITE NECROTIZZANTE FINALITA DELLA CHIRURGIA
PRECOCE
- Visualizzare le strutture profonde
- Rimuovere il tessuto necrotico
- Ridurre la compressione locale
- Ottenere materiale adeguato per la colorazione di
Gram e per lallestimento di colture per aerobi
ed anaerobi
34FASCITE NECROTIZZANTE FINALITA DELLA CHIRURGIA
PRECOCE
- Levidenza di bolle, ecchimosi, fluttuazioni,
crepitii e la diffusione sistemica dellinfezione
richiede limmediata esplorazione chirurgica ed
il debridement
- Lincisione iniziale deve essere estesa fino a
quando lo strumento o il dito non riesce più a
separare cute e sottocute dalla fascia profonda
35FASCITE NECROTIZZANTE FINALITA DELLA CHIRURGIA
PRECOCE
- Di routine il trattamento dovrebbe essere
ripetuto ogni 1-2 giorni con ulteriore incisione
e debridement, se necessario
- Può rendersi necessaria lamputazione di
unestremità
L ERRORE PIU COMUNE E DATO DA UN INTERVENTO
CHIRURGICO INSUFFICIENTE
36FASCITE NECROTIZZANTE TERAPIA
- A prescindere dalle procedure chirurgiche è
necessaria una terapia antibiotica ad ampio
spettro gli antibiotici di prima scelta
includono una combinazione di ampicillina con un
inibitore delle ß-lattamasi
- Se si sospetta uninfezione simultanea con
batteri Gram deve essere aggiunto metronidazolo
- Un trattamento antibiotico empirico appropriato,
in attesa degli esami colturali, dovrebbe
comprendere ampicillina/sulbactam, cefoxitina o
la seguente combinazione
- clindamicina, 600-900 mg i.v. ogni 8 h o
metronidazolo 750 mg ogni 6 h -
- (2) ampicillina o ampicillina/sulbactam 2-3 g.
i.v. ogni 6 h -
- (3) gentamicina 1-1.5 mg/Kg ogni 8 h
37FASCITE NECROTIZZANTE TERAPIA
- Fluidoterapia in dosi generose può essere
necessaria prima e dopo il trattamento chirurgico
del paziente
- La scelta dellantibiotico deve essere
riconsiderata sulla base della colorazione di
Gram e della coltura dei tessuti ottenuti in
corso di trattamento chirurgico
- Losservazione del paziente in Unità di Terapia
Intensiva è fondamentale per limmediato
trattamento di possibili complicanze a livello
sistemico
38FASCITE NECROTIZZANTE OPZIONI TERAPEUTICHE
ALTERNATIVE
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40Fonte Documento di Consenso Internazionale sul
piede diabetico (Mediserve 2002)
41CLASSIFICAZIONE CLINICA DI WAGNERDELLE ULCERE
DIABETICHE
42CLASSIFICAZIONE CLINICA DI WAGNERDELLE ULCERE
DIABETICHE
43INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOPRESENTAZIONE
CLINICA
- Aspetti caratteristici nellulcera diabetica
infetta sono la presenza di eritema e di essudato
purulento
- Data la presenza di neuropatia in questi
pazienti, il dolore può essere assente
- Anche liperpiressia è spesso assente
- Uno scompenso glicemico (non spiegabile
altrimenti) può anche essere una spia iniziale
di grave infezione tessutale
44INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOCLASSIFICAZIONE
DELLINFEZIONE
- La tipizzazione colturale e la stadiazione
clinica dello stato infettivo di unulcera sono
fondamentali nella scelta di unantibioticoterapia
appropriata e delle tecniche chirurgiche da
intraprendere
- Si possono individuare tre livelli principali di
gravità strettamente correlati alla profondità ed
allestensione della lesione
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46FORME LEGGERE
- Ulcera spesso superficiale (Grado 1 di Wagner)
- Può essere presente, seppur raro, un essudato
similpurulento con iperemia della cute
perilesionale e edema
- Non cè infezione dei tessuti profondi e delle
strutture aponeurotiche e tendinee
- Non ci sono reattività e tossicità sistemiche
(iperpiressia, iperglicemia, malessere, etc.)
- Il trattamento si limita alla bonifica del fondo
e cruentazione con cucchiaio di Volkmann,
detersione con soluzione fisiologica e
medicazione occludente
- Terapia antibiotica NON necessaria (a meno di
esami colturali positivi, specie per
Staphylococcus aureus) in tal caso può essere
sufficiente un ciclo di terapia antibiotica
mirata per os per almeno 2 settimane
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48FORME MODERATE
- Ulcera profonda (Grado 2 e 3 di Wagner)
- In caso di infezione acuta di recente attivazione
i tessuti superficiali e profondi sono coinvolti
dalla reazione infiammatoria (iperemia ed
ipertermia locale della cute, edema rispetto ai
tessuti circostanti ed essudato di tipo
similpurulento)
- Queste forme acute, che sono le più pericolose
per la possibile rapida diffusione ai tessuti
circostanti e più profondi debbono essere
tempestivamente trattate con ampi drenaggi
chirurgici e con lasportazione di tutte quelle
strutture tendinee ed ossee coinvolte dal
processo settico
49FORME MODERATE
- Queste infezioni possono presentare il rischio di
una diffusione locale, rimanendo confinate al
piede, ma se non vengono tempestivamente
trattate, possono rappresentare un rischio per la
conservazione dellestremità
- Nelle forme non sufficientemente drenate sono
presenti i segni di intossicazione sistemica
(iperpiressia, astenia, scompenso glicemico)
- Lantibioticoterapia, in genere in monoterapia,
può essere per via orale o parenterale, ma è
necessario un controllo chirurgico adeguato
dellinfezione (asportazione dei tessuti
osteo-tendinei infetti, drenaggio e messa a
piatto dei recessi) e che lestensione locale
dellinfezione sia limitata alla sede dellulcera
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51FORME GRAVI
- Rappresentano un peggioramento di uninfezione
più localizzata, non adeguatamente e
tempestivamente trattata
- Si tratta di infezioni polimicrobiche che si
estendono rapidamente ai tessuti più profondi con
tendenza alla diffusione, per via sottofasciale,
lungo i compartimenti muscolari di gamba
- Sono caratterizzate da segni e sintomi tipici
dellinfezione sistemica (iperpiressia, astenia,
anoressia, ipotensione arteriosa fino allo shock
settico)
- Manifestazioni a carico del SNC, quali torpore e
sonnolenza alternati a stati di agitazione sono
espressione dellintossicazione settica aggravata
dalliperglicemia (in genere su livelli non
inferiori a 300-400 mg/dl)
52FORME GRAVI
- Si tratta di quadri clinici che espongono il
paziente a rischio della vita (specie in caso di
coinvolgimento per via ematica o linfatica
dellinfezione ad organi quali polmone, fegato e
rene)
- E necessario il ricovero ed il trattamento deve
prevedere
- uso di associazioni di antibiotici per via
parenterale
- controllo attento dei parametri vitali del
paziente (attività cardiaca, respiratoria e
renale) e degli squilibri metabolici
(iperglicemia ed acidosi metabolica)
- ricorso ad immediati ed invasivi interventi
chirurgici di drenaggio e bonifica dei tessuti
infetti e necrotici coinvolti
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54FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE DA
PIOGENI
- Responsabili dellinfezione sono microrganismi
che stimolano unintensa reazione di difesa
immunitaria mediata dai granulociti neutrofili
si tratta sia di batteri Gram (Streptococchi,
Stafilococchi, Enterococchi), che Gram
(Pseudomonas aeruginosa, Colibacilli)
- La sofferenza tessutale e dei leucociti e la
liberazione locale di enzimi proteolitici di
origine leucocitaria determinano il formarsi di
un caratteristico liquido denso, giallastro e
cremoso detto pus
- Nella fase di acuzie dellinfezione da piogeni i
tessuti presentano la tipica reattività della
flogosi (rubor, tumor, calor) ed il dolore da
irritazione delle terminazioni sensitive
coinvolte dal processo infiammatorio. Si associa
frequentemente anche la functio lesa delle
articolazioni interessate
55FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE DA
PIOGENI
- In particolare, linfezione da Pseudomonas
aeruginosa si distingue facilmente per la
presenza di un essudato purulento di colore
verdastro e di odore caratteristico
- Talora, linfezione da piogeni ed il traumatismo
stimolano la formazione, sul fondo dellulcera,
di una proliferazione di tessuto di granulazione
(granuloma piogeno), che non è stabile e non deve
essere confuso con un normale tessuto di
riparazione neoformato
- Questa forma reattiva di granuloma deve essere
asportata in corso di medicazione per favorire
leradicazione dellinfezione e la formazione di
tessuto più stabile
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57FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELASCESSO
- Raccolta in una cavità neoformata di uninfezione
da piogeni
- Nelle forme acute è conseguenza dellaccumularsi
dellinfezione in unarea profonda ed è
caratterizzato dai segni tipici dellinfezione da
piogeni (eritema, edema, dolore ed ipertermia al
termotatto)
- Nelle forme cronicizzate la cavità è delimitata
da una parete con allinterno uno strato
(membrana piogenica) di fibrina, leucociti e
microrganismi ed allesterno un tessuto di
granulazione sostituito, negli strati più
periferici, da tessuto fibroso più compatto, di
tipo cicatriaziale
58FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELASCESSO
- Se la raccolta purulenta non si è drenata
spontaneamente allesterno attraverso lulcera,
larco longitudinale mediale della concavità
plantare tende a scomparire per ledema e la
raccolta di pus negli spazi sottostanti, la cute
è tesa ed assume una tonalità violacea
- Il dolore è mitigato dalla neuropatia diabetica,
ma è esacerbato dalla palpazione (che consente di
apprezzare alla palpazione bimanuale liquido
libero sotto tensione negli spazi sottostanti)
59FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELASCESSO
- Nelle forme non trattate tempestivamente ledema
si estende anche al dorso del piede e compaiono i
segni sistemici (iperpiressia, malessere,
astenia, scompenso glicemico e glicosuria)
- Il trattamento è chirurgico (drenaggio mediante
controapertura e messa a piatto dellarea con
bonifica dei tessuti infetti o necrotici) e
farmacologico, (terapia antibiotica ad ampio
spettro)
60FORME PARTICOLARI DI INFEZIONEIL FLEMMONE
- Infezione moderata o grave con tendenza alla
necrosi tessutale ed alla formazione di pus che
tende ad estendersi rapidamente
- Linfezione è sostenuta da germi piogeni che,
attraverso la liberazione locale di enzimi
proteolitici, non consente ai tessuti di creare
una reazione fibrotica di contrasto
- Nel piede diabetico si osserva specie nelle
infezioni del dorso piede dove, facilitata dalla
lassità del tessuto sottocutaneo, si può
diffondere al di sopra del piano fasciale
61FORME PARTICOLARI DI INFEZIONEIL FLEMMONE
- Se linfezione si sviluppa al di sopra
dellaponeurosi dorsale, è sufficiente la
bonifica del tessuto cutaneo e sottocutaneo
sofferenti mediante ampie incisioni longitudinali
della cute
- Nelle estensioni sottofasciali, si dovranno
rimuovere i tendini estensori delle dita (cosa
che non comporta un eccessivo danno funzionale)
con esposizione, sul fondo, dei muscoli
interossei dorsali, da cui può partire nuovo
tessuto di granulazione
62FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELA GANGRENA UMIDA
- E una caratteristica dei pazienti diabetici ed è
conseguente alla virulentazione di una flora
batterica mista aerobia ed anaerobia nellambito
dei tessuti necrotici
- La contaminazione da piogeni è responsabile
delledema e della secrezione purulenta (che
rendono la demarcazione tra tessuto necrotico e
quello più vitale irregolare e sfumata)
- La necrosi tessutale può essere pre-esistente
allinfezione (ischemia critica da arteriopatia
ostruttiva) o conseguente ad un focolaio settico
responsabile di fenomeni trombotici occlusivi di
alcune arteriole terminali (gangrena infettiva
che si realizza in un piede normovascolarizzato)
63FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELA GANGRENA UMIDA
- Il trattamento della gangrena infettiva consiste
nella bonifica chirurgica mediante asportazione
di tutti i tessuti necrotici ed infetti ed
associata ad una terapia antibiotica mirata,
anche con associazione di più farmaci
- In caso di presenza di ischemia critica del
piede, questa dovrà ovviamente essere corretta
contestualmente con terapia medica o con
rivascolarizzazione chirurgica
64FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE
NECROTIZZANTE
- La cellulite e la fascite necrotizzante
rappresentano una grave forma di infezione che si
estende rapidamente ed estesamente alle strutture
muscolo-aponeurotiche dellarto con necrosi di
cute, sottocute, delle aponeurosi e, talora, dei
muscoli
- Linfezione si presenta inizialmente con
uniperemia localizzata e con uno stato di
tensione dei tessuti, che sono edematosi,
doloranti con flittene superficiali (espressione
di sofferenza cutanea)
65FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE
NECROTIZZANTE
- La sintomatologia dolorosa, per la neuropatia
diabetica, è in genere minore rispetto alla
gravità del quadro clinico
- In circa metà dei casi si ha produzione di gas
evidenziabile alla palpazione con un tipico
crepitio e documentabile con un esame Rx diretto
dellarto
- Responsabili del quadro clinico sono
Streptococcus pyogenes e Staphylococcus aureus
(tra i germi aerobi) e i Bacteroides, i
Peptostreptococchi e Clostridium perfrigens (tra
gli anaerobi)
66FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE
NECROTIZZANTE
- La flora batterica è frequentemente polimicrobica
e mostra unattività sinergica
- Molti batteri liberano localmente enzimi
proteolitici (ialuronidasi, collagenasi), che
facilitano una diffusione più rapida
dellinfezione e potenti tossine con attività
citotossica locale e responsabili di shock settico
67FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE
NECROTIZZANTE
- Levoluzione e laggravamento del quadro clinico
possono essere molto rapidi per la diffusione del
quadro infettivo con segni sistemici di
intossicazione (iperpiressia elevata,
prostrazione, tachicardia, ipotensione,
iperglicemia e stato confusionale)
- La mortalità di queste infezioni è elevata (gt 40
dei casi) se non tempestivamente trattate con
ampi drenaggi chirurgici, terapia antibiotica
parenterale ed eventuale O2-terapia iperbarica
- Spesso sono necessarie amputazioni maggiori per
rimuovere il focolaio principale di infezione,
non altrimenti controllabile
68INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOLESAME COLTURALE
- Lindividuazione dei microrganismi responsabili
dellinfezione mediante esame colturale e la
determinazione in vitro della sensibilità o
resistenza ai diversi antibiotici dei batteri
isolati rappresenta un aspetto fondamentale per
il corretto trattamento farmacologico
- Il prelievo di materiale da sottoporre a coltura
microbiologica può essere fatto con 3 diverse
modalità
- prelievo dellessudato con siringa
69TAMPONE PER ESAME COLTURALE
- La tecnica che trova maggiore diffusione
dimpiego per la facilità di uso e la
disponibilità del materiale necessario è quella
del tampone per contatto del fondo dellulcera o
dopo cruentazione superficiale dei tessuti
- Il prelievo da lesioni anfrattuose può essere
effettuato con un cucchiaio di Volkmann
- dopo disinfezione della cute circostante, si
procede, tenendo divaricati i bordi dellulcera,
alla raccolta sul fondo del materiale con il
cucchiaio, nei recessi più profondi
- il materiale raccolto viene posto in contatto con
un tampone che viene, quindi, riposto
nellapposita provetta sterile
- Se sul fondo della provetta esiste un terreno di
coltura, la semina del campione in termostato può
avvenire entro 3 ore da prelievo, altrimenti il
tempo a disposizione si riduce a meno di 1 ora
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72PRELIEVO DELLESSUDATO CON SIRINGA
- Laspirazione dellessudato con siringa è una
tecnica alternativa cui si può fare ricorso in
caso di secrezione di tipo purulento, inviando
poi il liquido in provetta sterile per esame
microbiologico
- In questo caso, se la quantità di liquido
aspirato è superiore a 2-3 cc il tempo a
disposizione per il trasporto al laboratorio
microbiologico è di circa 60 minuti, mentre per
quantitativi inferiori deve essere immediato
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74INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOLESAME COLTURALE
- E quindi necessaria una valutazione costante
dellulcera per escludere la presenza di segni
clinici di infezione da germi anaerobi (odore
fetido, scarso trofismo tessutale, secrezione
scura e maleodorante)
IN QUESTI CASI RICORRERE AL PRELIEVO DI LIQUIDO O
DI TESSUTO CON PUNTURA PERCUTANEA E RACCOLTA IN
MATRACCIO PER COLTURA DA GERMI ANAEROBI
75INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOTERAPIA
- Il controllo del diabete e manovre chirurgiche
quali il drenaggio di ascessi ed il debridement
del tessuto necrotico sono componenti
fondamentali della terapia
- Il sollevamento dellarto può aiutare a ridurre
ledema
- Il trattamento antibiotico ottimale per queste
infezioni è ancora materia di controversia,
soprattutto a causa dellampia varietà di batteri
(aerobi ed anaerobi) in causa, pertanto è
appropriata una terapia ad ampio spettro
- Generalmente, infezioni minori richiederanno una
copertura per i Cocchi Gram aerobi al
riguardo, antibiotici quali clindamicina,
cefalexina o dicloxacillina sono efficaci in
caso di prevalenza di microrganismi Gram
76INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOTERAPIA
- Per infezioni che mettono a rischio larto è
necessaria una copertura (talora con una terapia
combinata) nei confronti di Cocchi Gram , aerobi
Gram ed anaerobi. Per il trattamento iniziale è
preferibile una terapia parenterale i.v.
- I farmaci di impiego più razionale sono
ticarcillina-acido clavulanico, piperacillina in
associazione con tazobactam, ampicillina-sulbactam
, altri ß-lattamici e cefoxitina
- La ciprofloxacina è un eccellente farmaco di
scelta, soprattutto in caso di prevalenza di Gram
-. Quando viene iniziata una copertura empirica
con ciprofloxacina, si raccomanda laggiunta di
una copertura degli anaerobi con clindamicina (o
in alternativa con ceftazidima od ofloxacina)
- Una volta constatato un netto miglioramento delle
condizioni della ferita si può passare ad una
terapia antibiotica per via orale
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79LE NUOVE SFIDE TERAPEUTICHE
- Lesistenza di ceppi batterici antibiotico-resiste
nti, come Staphylococcus aureus
meticillino-resistenti (MRSA) ed Enterococchi
vancomicino-resistenti (VRE) ha reso più
complesso il trattamento delle infezioni gravi da
Gram
- Lemergenza più recente di MRSA
vancomicino-intermedi (VISA), vancomicino-intermed
i eterogenei (hVISA) e vancomicino-resistenti
(VRSA), ha ulteriormente compromesso le opzioni
terapeutiche e stimolato nel contempo la ricerca
verso nuovi antibiotici
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84INFEZIONI DA MRSAPAZIENTI A RISCHIO
85PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DA MRSA
86INFEZIONI COMPLICATE DELLA CUTE EDELLE STRUTTURE
CUTANEE (cSSIs)
- I patogeni tipicamente implicati includono ceppi
di Staphylococcus aureus meticillino-resistenti
(MRSA) e meticillino-sensibili (MSSA)
- E divenuto via via più comune imbattersi in
cSSIs causate da batteri resistenti (recenti
studi negli USA sottolineano il problema serio e
crescente di MRSA associati in comunità e
rappresentano il più comune focolaio di infezione
cutanea e dei tessuti molli identificabile nei
pazienti afferenti ai Dipartimenti di Emergenza
in numerose aree metropolitane)
87INFEZIONI COMPLICATE DELLA CUTE EDELLE STRUTTURE
CUTANEE (cSSIs)
LA MAGGIORE DIFFICOLTÀ NEL TRATTAMENTO SI
RIPERCUOTE SU UN AUMENTO DEI COSTI
SANITARI (degenza più prolungata, aumento della
diagnostica di laboratorio e maggiore costo
legato ai farmaci)
88LA DAPTOMICINA
- Primo di una nuova classe di antibiotici, è un
lipopeptide ciclico dotato di un nuovo meccanismo
di azione
- E altamente attiva contro la maggior parte dei
germi Gram , compresi MRSA e ceppi resistenti a
oxacillina, vancomicina e linezolid
- Limpiego di daptomicina è stato approvato anche
per le batteriemie da MRSA, comprese quelle
associate ad endocardite destra
IL TRATTAMENTO CON DAPTOMICINA DELLE SSTIs
PRESENTA UN 75 DI SUCCESSI (PARAGONABILE ALLA
VANCOMICINA)
89(No Transcript)
90LA DAPTOMICINA
91(No Transcript)
92(No Transcript)
93CONCLUSIONI
- Il ricorso sempre più frequente dei pazienti alle
strutture di P.S. come prima, e spesso unica,
struttura sanitaria di riferimento, pone il
Medico dellEmergenza di fronte alla necessità di
acquisire la basi scientifiche per impostare su
base razionale, supportata dallevidenza, il
trattamento di queste patologie
- Il Medico dellEmergenza, specie se opera in una
struttura ospedaliera periferica, non è il più
delle volte supportato da specialisti
Infettivologi
- Né ha il tempo, operando nella fase di maggiore
acuzie e talora di vera e propria emergenza, di
potere impostare una terapia specifica sulla base
di ulteriori accertamenti che richiederebbero
comunque tempo (p.es. esami colturali con
antibiogrammi)
94VISTA IN QUESTOTTICA, LA FUNZIONE DEL MEDICO
DELLA EMERGENZA COME PRIMO FILTRO PER IL
CONTENIMENTO DI SPESE SANITARIE INCONGRUE
(RICOVERI OSPEDALIERI NON APPROPRIATI, RICORSO A
TERAPIE COSTOSE NON IDONEE) E TUTTALTRO CHE
TRASCURABILE
95IN CASO DI INFEZIONI DI ESTREMA GRAVITA IL RUOLO
DEL MEDICO DI EMERGENZA E FONDAMENTALE, A
PARTIRE DA UN TEMPESTIVO SOSPETTO DIAGNOSTICO PER
FORNIRE AL PAZIENTE UN TRATTAMENTO ADEGUATO
PRECOCE E PER INDIRIZZARLO VERSO PERCORSI
TERAPEUTICI APPROPRIATI (CHE DOVRANNO TALORA
CONTEMPLARE UN TRATTAMENTO INTENSIVISTICO-RIANIMAT
ORIO)