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Presentazione di PowerPoint

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Title: Presentazione di PowerPoint Author: Dr. Marco Melillo Last modified by: Roberto Brancatelli Created Date: 9/11/2002 3:18:50 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Presentazione di PowerPoint


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RILEVANZA DEL PROBLEMA
  • Le infezioni della cute e del sottocutaneo
    (SSTIs) rappresentano uno dei disturbi in cui più
    frequentemente simbatte il medico di medicina di
    emergenza
  • La maggior parte delle infezioni cutanee
    (celluliti, follicoliti, foruncolosi, infezioni
    legate al trauma ed alle ferite) possono essere
    prontamente trattate
  • Alcuni casi, tuttavia, specie se associati a
    patologie associate e/o batteriemia, possono
    portare allospedalizzazione del paziente e, in
    alcuni pazienti, produrre una morbilità e persino
    una mortalità rilevante

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RILEVANZA DEL PROBLEMA
  • Causa frequente di SSTIs sono i germi Gram ,
    benchè vi sia incertezza circa il ruolo
    patogenico dagli Enterococchi
  • Unindagine condotta in 38 centri medici
    statunitensi e canadesi ha rivelato come agente
    etiologico più comunemente coinvolto lo
    Staphylococcus Aureus (43)
  • Altri patogeni coinvolti sono Streptococci
    ß-emolitici e bacilli Gram -, inclusi Pseudomonas
    Aeruginosa, Escherichia Coli, Enterobacter spp. e
    altri Enterobatteri

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LE INFEZIONI DI CUTE E SOTTOCUTANEOUN RINNOVATO
INTERESSE
  • Alla base di questo rinnovato interesse per le
    infezioni di cute e tessuti molli e, di
    conseguenza, della rinascita del dibattito sul
    trattamento ottimale di esse, troviamo fattori
    quali
  • cambiamento degli agenti etiologici
  • cambiamento della sensibilità agli antimicrobici
  • ri-emergenza a livello mondiale di ceppi
    streptococcici responsabili di sepsi da
    Streptococco gruppo A e di shock settico

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LE INFEZIONI DI CUTE E SOTTOCUTANEOUN RINNOVATO
INTERESSE
  • Inoltre, fattori quali
  • la diffusione della chirurgia dei trapianti
  • lo sviluppo della chemioterapia per malattia
    neoplastica
  • limpatto demografico dellinfezione da virus HIV
    nei pazienti
  • hanno fatto sì che venga osservato nei
    Dipartimenti di Emergenza un maggior numero di
    pazienti immunocompromessi con infezioni cutanee,
    molti dei quali (insieme ai pazienti diabetici) a
    rischio di sviluppare complicanze

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(No Transcript)
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(No Transcript)
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FASCITE NECROTIZZANTE
  • E una grave infezione dei tessuti molli
    tipicamente provocata da uninfezione combinata
    di microrganismi aerobi ed anaerobi che causa
    necrosi del tessuto sottocutaneo, includendo in
    genere il piano fasciale
  • Linfezione colpisce più comunemente le estremità
    ed il perineo
  • E caratterizzata da una grave compromissione
    delle condizioni generali del paziente e presenta
    una quota di mortalità non trascurabile, intorno
    al 30

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FASCITE NECROTIZZANTE
  • La classificazione generalmente applicata, offre
    a considerare,sulla base agli agenti etiologici,
    due differenti tipi di malattia
  • Tipo I infezione combinata con batteri anaerobi
    e anaerobi facoltativi, senza isolamento di
    streptococchi di gruppo A (Streptococcus pyogenes)
  • Tipo II Streptococcus di gruppo A svolge il
    ruolo maggiore con o senza infezione simultanea
    con Staphylococcus aureus o Staphylococcus
    epidemidis

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FASCITE NECROTIZZANTE
  • Altri microrganismi responsabili della infezione
    sono rappresentati da
  • Enterococchi
  • Escherichia coli
  • Proteus spp.
  • Peptostreptococchi
  • Bacteroides spp.
  • Clostridium perfrigens
  • vari miceti

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(No Transcript)
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PATOGENESI DELLA FASCITE NECROTIZZANTE
  • Questi microrganismi si diffondono al tessuto
    sottocutaneo generalmente da unulcerazione od
    uninfezione contigue oppure a seguito di un
    trauma
  • Streptococchi possono provenire per via ematica
    da un lontano sito di infezione
  • Il coinvolgimento del perineo (cosiddetta
    gangrena di Fournier), rappresenta di solito una
    complicanza di un intervento chirurgico recente,
    di ascessi perirettali, di infezioni di ghiandole
    periuretrali o di uninfezione retroperitoneale
    da perforazione di visceri addominali

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(No Transcript)
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PATOGENESI DELLA FASCITE NECROTIZZANTE
  • La fascite necrotizzante produce ischemia
    tessutale dovuta allestesa occlusione trombotica
    di piccoli vasi sanguigni sottocutanei
  • Locclusione vascolare dà esito ad un infarto ed
    una necrosi cutanea, che facilita la crescita di
    germi anaerobi obbligati (p.es. Bacteroides),
    mentre la promozione del metabolismo anaerobio da
    parte di microrganismi quali E. coli dà esito a
    gangrena
  • Il metabolismo anaerobio produce idrogeno ed
    azoto, gas relativamente insolubili che possono
    accumularsi nel sottocute

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PATOGENESI DELLA FASCITE NECROTIZZANTE
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FASCITE NECROTIZZANTEFATTORI PREDISPONENTI
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FASCITE NECROTIZZANTEFATTORI PREDISPONENTI
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MANIFESTAZIONI CLINICHEDELLA FASCITE
NECROTIZZANTE
  • La fascite necrotizzante causata da batteri misti
    aerobi e anaerobi inizia con una soluzione di
    continuità della mucosa (p.es. gastrointestinale
    o del tratto genitourinario) la porta dingresso
    può essere una neoplasia, un diverticolo,
    emorroidi, fissurazioni anali o lacerazioni
    uretrali
  • Altri fattori predisponenti comprendono le
    malattie vascolari periferiche, il diabete
    mellito, interventi chirurgici o traumi
    penetranti nelladdome

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MANIFESTAZIONI CLINICHEDELLA FASCITE
NECROTIZZANTE
  • La fascite necrotizzante da Streptococcus
    pyogenes inizia spesso profondamente nella zona
    di un trauma minore non penetrante (p.es. da una
    contusione od uno strappo muscolare). La
    contaminazione di questa sede avviene
    probabilmente a seguito di una betteriemia
    transitoria (anche se la maggior parte dei
    soggetti non riferisce la presenza di precedenti
    infezioni streptococciche)
  • La presenza di gas nei tessuti profondi, che si
    manifesta con un caratteristico crepitio dei
    tessuti molli, caratterizza generalmente la
    fascite necrotizzante causata da batteri misti
    aerobi e anaerobi, mentre non è di solito
    presente quando lagente etiologico è
    Streptococcus pyogenes

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CLINICA DELLA FASCITE NECROTIZZANTEALCUNE
CONSIDERAZIONI
  • Il sintomo dolore, generalmente intenso, può
    essere lieve o addirittura assente in presenza di
    aree denervate da neuropatia periferica
  • La stessa progressione dellinfezione porta tra
    laltro ad una progressiva anestesia dellarea
    interessata, per la distruzione delle fibre
    nervose sensitive da parte del processo necrotico

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FASCITE NECROTIZZANTE SEGNI E SINTOMI
  • La diagnosi precoce può essere difficile quando
    il dolore e liperpiressia di natura non
    determinata sono gli unici segni di presentazione
  • Successivamente si verifica una tumefazione che è
    seguita da edema teso e da dolorabilità
  • Con la progressione dellinfezione, si verifica
    un indurimento di colore rosso scuro
    dellepidermide, associato alla presenza di bolle
    contenenti un fluido bluastro o porpora, e
    successivamente la cute diviene friabile ed
    acquista un colore bluastro, marrone o nero

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FASCITE NECROTIZZANTE SEGNI E SINTOMI
  • A questo punto si verifica unestesa trombosi dei
    vasi ematici a livello delle papille dermiche
  • Lestensione dellinfezione a livello della
    fascia profonda determina una colorazione
    brunastra-grigia la rapida diffusione avviene
    lungo i piani fasciali, attraverso i canali
    venosi e i vasi linfatici. I muscoli sono in un
    primo momento risparmiati
  • Negli stadi tardivi i pazienti presentano
    fenomeni tossici (marcata iperpiressia,
    tachicardia, obnubilamento del sensorio) e
    frequentemente manifestano ipotensione fino allo
    shock ed insufficienza multiorgano. In questa
    fase è richiesto un supporto emodinamico
    aggressivo.

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(No Transcript)
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FASCITE NECROTIZZANTE DIAGNOSI
  • Anamnesi ed esame obiettivo
  • Leucocitosi
  • Presenza di gas nei tessuti molli allesame
    radiografico diretto
  • Positività delle emocolture
  • Deterioramento dello stato metabolico e
    compromissione dei parametri emodinamici del
    paziente

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(No Transcript)
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(No Transcript)
31
FASCITE NECROTIZZANTE PROGNOSI
  • Linfezione non trattata conduce a sepsi con MOF
    (multiple-organ failure)
  • Letà avanzata, le eventuali comorbilità
    presenti, il ritardo di diagnosi e di trattamento
    terapeutico e linsufficiente debridement
    chirurgico peggiorano la prognosi
  • La sopravvivenza del paziente, vista la rapida
    progressione della malattia, è legata
    allimmediata diagnosi e trattamento chirurgico
    di fascectomia ed estesa necrosectomia, che
    prevengono la diffusione dellinfezione

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(No Transcript)
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FASCITE NECROTIZZANTE FINALITA DELLA CHIRURGIA
PRECOCE
  • Visualizzare le strutture profonde
  • Rimuovere il tessuto necrotico
  • Ridurre la compressione locale
  • Ottenere materiale adeguato per la colorazione di
    Gram e per lallestimento di colture per aerobi
    ed anaerobi

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FASCITE NECROTIZZANTE FINALITA DELLA CHIRURGIA
PRECOCE
  • Levidenza di bolle, ecchimosi, fluttuazioni,
    crepitii e la diffusione sistemica dellinfezione
    richiede limmediata esplorazione chirurgica ed
    il debridement
  • Lincisione iniziale deve essere estesa fino a
    quando lo strumento o il dito non riesce più a
    separare cute e sottocute dalla fascia profonda

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FASCITE NECROTIZZANTE FINALITA DELLA CHIRURGIA
PRECOCE
  • Di routine il trattamento dovrebbe essere
    ripetuto ogni 1-2 giorni con ulteriore incisione
    e debridement, se necessario
  • Può rendersi necessaria lamputazione di
    unestremità

L ERRORE PIU COMUNE E DATO DA UN INTERVENTO
CHIRURGICO INSUFFICIENTE
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FASCITE NECROTIZZANTE TERAPIA
  • A prescindere dalle procedure chirurgiche è
    necessaria una terapia antibiotica ad ampio
    spettro gli antibiotici di prima scelta
    includono una combinazione di ampicillina con un
    inibitore delle ß-lattamasi
  • Se si sospetta uninfezione simultanea con
    batteri Gram deve essere aggiunto metronidazolo
  • Un trattamento antibiotico empirico appropriato,
    in attesa degli esami colturali, dovrebbe
    comprendere ampicillina/sulbactam, cefoxitina o
    la seguente combinazione
  • clindamicina, 600-900 mg i.v. ogni 8 h o
    metronidazolo 750 mg ogni 6 h
  • (2) ampicillina o ampicillina/sulbactam 2-3 g.
    i.v. ogni 6 h
  • (3) gentamicina 1-1.5 mg/Kg ogni 8 h

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FASCITE NECROTIZZANTE TERAPIA
  • Fluidoterapia in dosi generose può essere
    necessaria prima e dopo il trattamento chirurgico
    del paziente
  • La scelta dellantibiotico deve essere
    riconsiderata sulla base della colorazione di
    Gram e della coltura dei tessuti ottenuti in
    corso di trattamento chirurgico
  • Losservazione del paziente in Unità di Terapia
    Intensiva è fondamentale per limmediato
    trattamento di possibili complicanze a livello
    sistemico

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FASCITE NECROTIZZANTE OPZIONI TERAPEUTICHE
ALTERNATIVE
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(No Transcript)
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Fonte Documento di Consenso Internazionale sul
piede diabetico (Mediserve 2002)
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CLASSIFICAZIONE CLINICA DI WAGNERDELLE ULCERE
DIABETICHE
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CLASSIFICAZIONE CLINICA DI WAGNERDELLE ULCERE
DIABETICHE
43
INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOPRESENTAZIONE
CLINICA
  • Aspetti caratteristici nellulcera diabetica
    infetta sono la presenza di eritema e di essudato
    purulento
  • Data la presenza di neuropatia in questi
    pazienti, il dolore può essere assente
  • Anche liperpiressia è spesso assente
  • Uno scompenso glicemico (non spiegabile
    altrimenti) può anche essere una spia iniziale
    di grave infezione tessutale

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INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOCLASSIFICAZIONE
DELLINFEZIONE
  • La tipizzazione colturale e la stadiazione
    clinica dello stato infettivo di unulcera sono
    fondamentali nella scelta di unantibioticoterapia
    appropriata e delle tecniche chirurgiche da
    intraprendere
  • Si possono individuare tre livelli principali di
    gravità strettamente correlati alla profondità ed
    allestensione della lesione
  • forme leggere
  • forme moderate
  • forme gravi

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(No Transcript)
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FORME LEGGERE
  • Ulcera spesso superficiale (Grado 1 di Wagner)
  • Può essere presente, seppur raro, un essudato
    similpurulento con iperemia della cute
    perilesionale e edema
  • Non cè infezione dei tessuti profondi e delle
    strutture aponeurotiche e tendinee
  • Non ci sono reattività e tossicità sistemiche
    (iperpiressia, iperglicemia, malessere, etc.)
  • Il trattamento si limita alla bonifica del fondo
    e cruentazione con cucchiaio di Volkmann,
    detersione con soluzione fisiologica e
    medicazione occludente
  • Terapia antibiotica NON necessaria (a meno di
    esami colturali positivi, specie per
    Staphylococcus aureus) in tal caso può essere
    sufficiente un ciclo di terapia antibiotica
    mirata per os per almeno 2 settimane

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(No Transcript)
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FORME MODERATE
  • Ulcera profonda (Grado 2 e 3 di Wagner)
  • In caso di infezione acuta di recente attivazione
    i tessuti superficiali e profondi sono coinvolti
    dalla reazione infiammatoria (iperemia ed
    ipertermia locale della cute, edema rispetto ai
    tessuti circostanti ed essudato di tipo
    similpurulento)
  • Queste forme acute, che sono le più pericolose
    per la possibile rapida diffusione ai tessuti
    circostanti e più profondi debbono essere
    tempestivamente trattate con ampi drenaggi
    chirurgici e con lasportazione di tutte quelle
    strutture tendinee ed ossee coinvolte dal
    processo settico

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FORME MODERATE
  • Queste infezioni possono presentare il rischio di
    una diffusione locale, rimanendo confinate al
    piede, ma se non vengono tempestivamente
    trattate, possono rappresentare un rischio per la
    conservazione dellestremità
  • Nelle forme non sufficientemente drenate sono
    presenti i segni di intossicazione sistemica
    (iperpiressia, astenia, scompenso glicemico)
  • Lantibioticoterapia, in genere in monoterapia,
    può essere per via orale o parenterale, ma è
    necessario un controllo chirurgico adeguato
    dellinfezione (asportazione dei tessuti
    osteo-tendinei infetti, drenaggio e messa a
    piatto dei recessi) e che lestensione locale
    dellinfezione sia limitata alla sede dellulcera

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(No Transcript)
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FORME GRAVI
  • Rappresentano un peggioramento di uninfezione
    più localizzata, non adeguatamente e
    tempestivamente trattata
  • Si tratta di infezioni polimicrobiche che si
    estendono rapidamente ai tessuti più profondi con
    tendenza alla diffusione, per via sottofasciale,
    lungo i compartimenti muscolari di gamba
  • Sono caratterizzate da segni e sintomi tipici
    dellinfezione sistemica (iperpiressia, astenia,
    anoressia, ipotensione arteriosa fino allo shock
    settico)
  • Manifestazioni a carico del SNC, quali torpore e
    sonnolenza alternati a stati di agitazione sono
    espressione dellintossicazione settica aggravata
    dalliperglicemia (in genere su livelli non
    inferiori a 300-400 mg/dl)

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FORME GRAVI
  • Si tratta di quadri clinici che espongono il
    paziente a rischio della vita (specie in caso di
    coinvolgimento per via ematica o linfatica
    dellinfezione ad organi quali polmone, fegato e
    rene)
  • E necessario il ricovero ed il trattamento deve
    prevedere
  • uso di associazioni di antibiotici per via
    parenterale
  • controllo attento dei parametri vitali del
    paziente (attività cardiaca, respiratoria e
    renale) e degli squilibri metabolici
    (iperglicemia ed acidosi metabolica)
  • ricorso ad immediati ed invasivi interventi
    chirurgici di drenaggio e bonifica dei tessuti
    infetti e necrotici coinvolti

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(No Transcript)
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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE DA
PIOGENI
  • Responsabili dellinfezione sono microrganismi
    che stimolano unintensa reazione di difesa
    immunitaria mediata dai granulociti neutrofili
    si tratta sia di batteri Gram (Streptococchi,
    Stafilococchi, Enterococchi), che Gram
    (Pseudomonas aeruginosa, Colibacilli)
  • La sofferenza tessutale e dei leucociti e la
    liberazione locale di enzimi proteolitici di
    origine leucocitaria determinano il formarsi di
    un caratteristico liquido denso, giallastro e
    cremoso detto pus
  • Nella fase di acuzie dellinfezione da piogeni i
    tessuti presentano la tipica reattività della
    flogosi (rubor, tumor, calor) ed il dolore da
    irritazione delle terminazioni sensitive
    coinvolte dal processo infiammatorio. Si associa
    frequentemente anche la functio lesa delle
    articolazioni interessate

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE DA
PIOGENI
  • In particolare, linfezione da Pseudomonas
    aeruginosa si distingue facilmente per la
    presenza di un essudato purulento di colore
    verdastro e di odore caratteristico
  • Talora, linfezione da piogeni ed il traumatismo
    stimolano la formazione, sul fondo dellulcera,
    di una proliferazione di tessuto di granulazione
    (granuloma piogeno), che non è stabile e non deve
    essere confuso con un normale tessuto di
    riparazione neoformato
  • Questa forma reattiva di granuloma deve essere
    asportata in corso di medicazione per favorire
    leradicazione dellinfezione e la formazione di
    tessuto più stabile

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELASCESSO
  • Raccolta in una cavità neoformata di uninfezione
    da piogeni
  • Nelle forme acute è conseguenza dellaccumularsi
    dellinfezione in unarea profonda ed è
    caratterizzato dai segni tipici dellinfezione da
    piogeni (eritema, edema, dolore ed ipertermia al
    termotatto)
  • Nelle forme cronicizzate la cavità è delimitata
    da una parete con allinterno uno strato
    (membrana piogenica) di fibrina, leucociti e
    microrganismi ed allesterno un tessuto di
    granulazione sostituito, negli strati più
    periferici, da tessuto fibroso più compatto, di
    tipo cicatriaziale

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELASCESSO
  • Se la raccolta purulenta non si è drenata
    spontaneamente allesterno attraverso lulcera,
    larco longitudinale mediale della concavità
    plantare tende a scomparire per ledema e la
    raccolta di pus negli spazi sottostanti, la cute
    è tesa ed assume una tonalità violacea
  • Il dolore è mitigato dalla neuropatia diabetica,
    ma è esacerbato dalla palpazione (che consente di
    apprezzare alla palpazione bimanuale liquido
    libero sotto tensione negli spazi sottostanti)

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELASCESSO
  • Nelle forme non trattate tempestivamente ledema
    si estende anche al dorso del piede e compaiono i
    segni sistemici (iperpiressia, malessere,
    astenia, scompenso glicemico e glicosuria)
  • Il trattamento è chirurgico (drenaggio mediante
    controapertura e messa a piatto dellarea con
    bonifica dei tessuti infetti o necrotici) e
    farmacologico, (terapia antibiotica ad ampio
    spettro)

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONEIL FLEMMONE
  • Infezione moderata o grave con tendenza alla
    necrosi tessutale ed alla formazione di pus che
    tende ad estendersi rapidamente
  • Linfezione è sostenuta da germi piogeni che,
    attraverso la liberazione locale di enzimi
    proteolitici, non consente ai tessuti di creare
    una reazione fibrotica di contrasto
  • Nel piede diabetico si osserva specie nelle
    infezioni del dorso piede dove, facilitata dalla
    lassità del tessuto sottocutaneo, si può
    diffondere al di sopra del piano fasciale

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONEIL FLEMMONE
  • Se linfezione si sviluppa al di sopra
    dellaponeurosi dorsale, è sufficiente la
    bonifica del tessuto cutaneo e sottocutaneo
    sofferenti mediante ampie incisioni longitudinali
    della cute
  • Nelle estensioni sottofasciali, si dovranno
    rimuovere i tendini estensori delle dita (cosa
    che non comporta un eccessivo danno funzionale)
    con esposizione, sul fondo, dei muscoli
    interossei dorsali, da cui può partire nuovo
    tessuto di granulazione

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELA GANGRENA UMIDA
  • E una caratteristica dei pazienti diabetici ed è
    conseguente alla virulentazione di una flora
    batterica mista aerobia ed anaerobia nellambito
    dei tessuti necrotici
  • La contaminazione da piogeni è responsabile
    delledema e della secrezione purulenta (che
    rendono la demarcazione tra tessuto necrotico e
    quello più vitale irregolare e sfumata)
  • La necrosi tessutale può essere pre-esistente
    allinfezione (ischemia critica da arteriopatia
    ostruttiva) o conseguente ad un focolaio settico
    responsabile di fenomeni trombotici occlusivi di
    alcune arteriole terminali (gangrena infettiva
    che si realizza in un piede normovascolarizzato)

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELA GANGRENA UMIDA
  • Il trattamento della gangrena infettiva consiste
    nella bonifica chirurgica mediante asportazione
    di tutti i tessuti necrotici ed infetti ed
    associata ad una terapia antibiotica mirata,
    anche con associazione di più farmaci
  • In caso di presenza di ischemia critica del
    piede, questa dovrà ovviamente essere corretta
    contestualmente con terapia medica o con
    rivascolarizzazione chirurgica

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE
NECROTIZZANTE
  • La cellulite e la fascite necrotizzante
    rappresentano una grave forma di infezione che si
    estende rapidamente ed estesamente alle strutture
    muscolo-aponeurotiche dellarto con necrosi di
    cute, sottocute, delle aponeurosi e, talora, dei
    muscoli
  • Linfezione si presenta inizialmente con
    uniperemia localizzata e con uno stato di
    tensione dei tessuti, che sono edematosi,
    doloranti con flittene superficiali (espressione
    di sofferenza cutanea)

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE
NECROTIZZANTE
  • La sintomatologia dolorosa, per la neuropatia
    diabetica, è in genere minore rispetto alla
    gravità del quadro clinico
  • In circa metà dei casi si ha produzione di gas
    evidenziabile alla palpazione con un tipico
    crepitio e documentabile con un esame Rx diretto
    dellarto
  • Responsabili del quadro clinico sono
    Streptococcus pyogenes e Staphylococcus aureus
    (tra i germi aerobi) e i Bacteroides, i
    Peptostreptococchi e Clostridium perfrigens (tra
    gli anaerobi)

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE
NECROTIZZANTE
  • La flora batterica è frequentemente polimicrobica
    e mostra unattività sinergica
  • Molti batteri liberano localmente enzimi
    proteolitici (ialuronidasi, collagenasi), che
    facilitano una diffusione più rapida
    dellinfezione e potenti tossine con attività
    citotossica locale e responsabili di shock settico

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FORME PARTICOLARI DI INFEZIONELINFEZIONE
NECROTIZZANTE
  • Levoluzione e laggravamento del quadro clinico
    possono essere molto rapidi per la diffusione del
    quadro infettivo con segni sistemici di
    intossicazione (iperpiressia elevata,
    prostrazione, tachicardia, ipotensione,
    iperglicemia e stato confusionale)
  • La mortalità di queste infezioni è elevata (gt 40
    dei casi) se non tempestivamente trattate con
    ampi drenaggi chirurgici, terapia antibiotica
    parenterale ed eventuale O2-terapia iperbarica
  • Spesso sono necessarie amputazioni maggiori per
    rimuovere il focolaio principale di infezione,
    non altrimenti controllabile

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INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOLESAME COLTURALE
  • Lindividuazione dei microrganismi responsabili
    dellinfezione mediante esame colturale e la
    determinazione in vitro della sensibilità o
    resistenza ai diversi antibiotici dei batteri
    isolati rappresenta un aspetto fondamentale per
    il corretto trattamento farmacologico
  • Il prelievo di materiale da sottoporre a coltura
    microbiologica può essere fatto con 3 diverse
    modalità
  • tampone
  • prelievo dellessudato con siringa
  • biopsia tessutale

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TAMPONE PER ESAME COLTURALE
  • La tecnica che trova maggiore diffusione
    dimpiego per la facilità di uso e la
    disponibilità del materiale necessario è quella
    del tampone per contatto del fondo dellulcera o
    dopo cruentazione superficiale dei tessuti
  • Il prelievo da lesioni anfrattuose può essere
    effettuato con un cucchiaio di Volkmann
  • dopo disinfezione della cute circostante, si
    procede, tenendo divaricati i bordi dellulcera,
    alla raccolta sul fondo del materiale con il
    cucchiaio, nei recessi più profondi
  • il materiale raccolto viene posto in contatto con
    un tampone che viene, quindi, riposto
    nellapposita provetta sterile
  • Se sul fondo della provetta esiste un terreno di
    coltura, la semina del campione in termostato può
    avvenire entro 3 ore da prelievo, altrimenti il
    tempo a disposizione si riduce a meno di 1 ora

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PRELIEVO DELLESSUDATO CON SIRINGA
  • Laspirazione dellessudato con siringa è una
    tecnica alternativa cui si può fare ricorso in
    caso di secrezione di tipo purulento, inviando
    poi il liquido in provetta sterile per esame
    microbiologico
  • In questo caso, se la quantità di liquido
    aspirato è superiore a 2-3 cc il tempo a
    disposizione per il trasporto al laboratorio
    microbiologico è di circa 60 minuti, mentre per
    quantitativi inferiori deve essere immediato

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INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOLESAME COLTURALE
  • E quindi necessaria una valutazione costante
    dellulcera per escludere la presenza di segni
    clinici di infezione da germi anaerobi (odore
    fetido, scarso trofismo tessutale, secrezione
    scura e maleodorante)

IN QUESTI CASI RICORRERE AL PRELIEVO DI LIQUIDO O
DI TESSUTO CON PUNTURA PERCUTANEA E RACCOLTA IN
MATRACCIO PER COLTURA DA GERMI ANAEROBI
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INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOTERAPIA
  • Il controllo del diabete e manovre chirurgiche
    quali il drenaggio di ascessi ed il debridement
    del tessuto necrotico sono componenti
    fondamentali della terapia
  • Il sollevamento dellarto può aiutare a ridurre
    ledema
  • Il trattamento antibiotico ottimale per queste
    infezioni è ancora materia di controversia,
    soprattutto a causa dellampia varietà di batteri
    (aerobi ed anaerobi) in causa, pertanto è
    appropriata una terapia ad ampio spettro
  • Generalmente, infezioni minori richiederanno una
    copertura per i Cocchi Gram aerobi al
    riguardo, antibiotici quali clindamicina,
    cefalexina o dicloxacillina sono efficaci in
    caso di prevalenza di microrganismi Gram

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INFEZIONI DA PIEDE DIABETICOTERAPIA
  • Per infezioni che mettono a rischio larto è
    necessaria una copertura (talora con una terapia
    combinata) nei confronti di Cocchi Gram , aerobi
    Gram ed anaerobi. Per il trattamento iniziale è
    preferibile una terapia parenterale i.v.
  • I farmaci di impiego più razionale sono
    ticarcillina-acido clavulanico, piperacillina in
    associazione con tazobactam, ampicillina-sulbactam
    , altri ß-lattamici e cefoxitina
  • La ciprofloxacina è un eccellente farmaco di
    scelta, soprattutto in caso di prevalenza di Gram
    -. Quando viene iniziata una copertura empirica
    con ciprofloxacina, si raccomanda laggiunta di
    una copertura degli anaerobi con clindamicina (o
    in alternativa con ceftazidima od ofloxacina)
  • Una volta constatato un netto miglioramento delle
    condizioni della ferita si può passare ad una
    terapia antibiotica per via orale

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LE NUOVE SFIDE TERAPEUTICHE
  • Lesistenza di ceppi batterici antibiotico-resiste
    nti, come Staphylococcus aureus
    meticillino-resistenti (MRSA) ed Enterococchi
    vancomicino-resistenti (VRE) ha reso più
    complesso il trattamento delle infezioni gravi da
    Gram
  • Lemergenza più recente di MRSA
    vancomicino-intermedi (VISA), vancomicino-intermed
    i eterogenei (hVISA) e vancomicino-resistenti
    (VRSA), ha ulteriormente compromesso le opzioni
    terapeutiche e stimolato nel contempo la ricerca
    verso nuovi antibiotici

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INFEZIONI DA MRSAPAZIENTI A RISCHIO
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PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DA MRSA
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INFEZIONI COMPLICATE DELLA CUTE EDELLE STRUTTURE
CUTANEE (cSSIs)
  • I patogeni tipicamente implicati includono ceppi
    di Staphylococcus aureus meticillino-resistenti
    (MRSA) e meticillino-sensibili (MSSA)
  • E divenuto via via più comune imbattersi in
    cSSIs causate da batteri resistenti (recenti
    studi negli USA sottolineano il problema serio e
    crescente di MRSA associati in comunità e
    rappresentano il più comune focolaio di infezione
    cutanea e dei tessuti molli identificabile nei
    pazienti afferenti ai Dipartimenti di Emergenza
    in numerose aree metropolitane)

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INFEZIONI COMPLICATE DELLA CUTE EDELLE STRUTTURE
CUTANEE (cSSIs)
LA MAGGIORE DIFFICOLTÀ NEL TRATTAMENTO SI
RIPERCUOTE SU UN AUMENTO DEI COSTI
SANITARI (degenza più prolungata, aumento della
diagnostica di laboratorio e maggiore costo
legato ai farmaci)
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LA DAPTOMICINA
  • Primo di una nuova classe di antibiotici, è un
    lipopeptide ciclico dotato di un nuovo meccanismo
    di azione
  • E altamente attiva contro la maggior parte dei
    germi Gram , compresi MRSA e ceppi resistenti a
    oxacillina, vancomicina e linezolid
  • Limpiego di daptomicina è stato approvato anche
    per le batteriemie da MRSA, comprese quelle
    associate ad endocardite destra

IL TRATTAMENTO CON DAPTOMICINA DELLE SSTIs
PRESENTA UN 75 DI SUCCESSI (PARAGONABILE ALLA
VANCOMICINA)
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LA DAPTOMICINA
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CONCLUSIONI
  • Il ricorso sempre più frequente dei pazienti alle
    strutture di P.S. come prima, e spesso unica,
    struttura sanitaria di riferimento, pone il
    Medico dellEmergenza di fronte alla necessità di
    acquisire la basi scientifiche per impostare su
    base razionale, supportata dallevidenza, il
    trattamento di queste patologie
  • Il Medico dellEmergenza, specie se opera in una
    struttura ospedaliera periferica, non è il più
    delle volte supportato da specialisti
    Infettivologi
  • Né ha il tempo, operando nella fase di maggiore
    acuzie e talora di vera e propria emergenza, di
    potere impostare una terapia specifica sulla base
    di ulteriori accertamenti che richiederebbero
    comunque tempo (p.es. esami colturali con
    antibiogrammi)

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VISTA IN QUESTOTTICA, LA FUNZIONE DEL MEDICO
DELLA EMERGENZA COME PRIMO FILTRO PER IL
CONTENIMENTO DI SPESE SANITARIE INCONGRUE
(RICOVERI OSPEDALIERI NON APPROPRIATI, RICORSO A
TERAPIE COSTOSE NON IDONEE) E TUTTALTRO CHE
TRASCURABILE
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IN CASO DI INFEZIONI DI ESTREMA GRAVITA IL RUOLO
DEL MEDICO DI EMERGENZA E FONDAMENTALE, A
PARTIRE DA UN TEMPESTIVO SOSPETTO DIAGNOSTICO PER
FORNIRE AL PAZIENTE UN TRATTAMENTO ADEGUATO
PRECOCE E PER INDIRIZZARLO VERSO PERCORSI
TERAPEUTICI APPROPRIATI (CHE DOVRANNO TALORA
CONTEMPLARE UN TRATTAMENTO INTENSIVISTICO-RIANIMAT
ORIO)
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