Saperi e competenze professionali nell - PowerPoint PPT Presentation

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Saperi e competenze professionali nell

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Title: Pordenone Author: bottani Last modified by: BOTTANI Created Date: 10/19/2002 12:18:48 PM Document presentation format: Affichage l' cran – PowerPoint PPT presentation

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Title: Saperi e competenze professionali nell


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Saperi e competenze professionali nellottica
della riformauno sguardo internazionale sul
sistema formativo italiano
Incontro organizzato dallUnione degli
industriali della provincia di Pordenone,Pordenon
e, 25 ottobre 2002
  • Norberto Bottani
  • Direttore del servizio di ricerca
    sullistruzione (SRED)
  • Dipartimento della Pubblica Istruzione
  • Cantone di Ginevra
  • norberto.bottani_at_etat.ge.ch
  • www.ge.ch/sred

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Punti fermilartificio scolastico e la bolla di
sapone
  • Una proporzione importante di giovani non
    sopporta una scolarizzazione prolungata
  • Una proporzione variabile di giovani termina la
    scuola dellobbligo senza una padronanza
    sufficiente degli strumenti conoscitivi
  • Una proporzione variabile di giovani perde
    qualsiasi motivazione allo studio scolastico non
    impara più a scuola perché stare a scuola non
    ha senso
  • La sfida di  non uno di meno  non perdere
    nessuno per strada
  • La sfida dellistruzione di massa tutte le
    strade portano a Roma

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Alcune provedati su cui riflettere
  • Nel 2000, il 40 dei quindicenni di 32 paesi,
    dopo otto o nove anni di scuola, non sa leggere
    in maniera scorrevole un testo e reperire in una
    pagina scritta uninformazione esplicita
    (indagine PISA-OCSE)
  • Un quarto degli studenti quindicenni nel 2000 non
    ha più nessuna voglia dandare a scuola e non
    desidera altro che smettere di frequentarla.
    Questa proporzioneè del 38 per cento in Italia (
    indagine PISA-OCSE)

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Intoppi italiani
  • La rigidità dellistruzione secondaria superiore
  • La separazione istituzionale tra formazione
    professionale di competenza regionale e
    istruzione tecnica e professionale di competenza
    statale
  • La mistificazione dei due canali quello
    professionale e quello di cultura generale
  • Il mito del sistema integrato quando la
    maturità professionale potrà essere conseguita in
    un istituto tecnico/professionale, oppure
    combinata con lapprendistato, oppure nella
    formazione professionale?
  • Un paesaggio desolante
  • Mancano scuole universitarie professionali il
    palliativo dell IFTS
  • Mancano istituti tecnici superiori non
    universitari

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Diagnosi
  • Obnubilazione accademica-universitaria
  • Obsolescenza dellassetto di base
  • Precarietà delle soluzioni ( il Fondo sociale
    europeo)
  • Sprechi, conflitti istituzionali, disordine
    legislativo
  • Costi elevati e uso improprio delle risorse
  • Assenza di indirizzi strategici chiari
  • Mancanza di un sistema nazionale di qualifiche
  • Scarsa varietà dei percorsi formativi

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Cifre italiane che contanoil livello
distruzione degli adulti
  • Il livello della popolazione adulta (25 64 anni)
    è tra i più bassi dellUnione Europea
  • Un quarto della popolazione adulta italiana ha
    abbandonato la scuola con la sola licenza
    elementare (questo è successo tra quelli che sono
    andati a scuola nellimmediato dopoguerra, tra il
    1945 e il 1985 circa)
  • Appena il 42 per cento della popolazione adulta
    ha conseguito un diploma distruzione secondaria
    superiore (la media europea è del 59 per cento)
  • Il 45 per cento della popolazione adulta nella
    fascia giovane detà (25-34 anni) ha lasciato la
    scuola senza un diploma di istruzione secondaria
    superiore (i nati tra il 1967 e il 1978)

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Cifre a confronto che contano
  • Popolazione adulta nella fascia giovane détà
    (25-34 anni) che ha lasciato la scuola senza un
    diploma distruzione secondaria superiore
  • Regno Unito 34
  • Francia 24
  • Germania 15
  • LItalia è allultimo posto in Europa per la
    percentuale di chi ha conseguito un titolo
    universitario solo il 9 per cento della
    popolazione adulta (25-64 anni) è laureato

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Cifre italiane che contanoabbandoni e indirizzi
di studio
Nel 1999, il 30 per cento della popolazione di
15-19 anni ha abbandonato la scuola, la più alta
percentuale tra i paesi dellUE Tra il 1980 ed
il 2000 la percentuale di studenti iscritti al
primo anno delle scuole secondarie superiori è
diminuita del 7 per cento negli istituti tecnici
ed è rimasta stazionaria negli istituti
professionali
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Il calo dellistruzione tecnica in Italia
1980 2000
Istituti professionali 24,2 25,2
Istituti tecnici 41,6 35,7
Licei 20,6 27,9
Istr.artistica (licei art. e istit.darte) 2,6 4.1
Istit. e scuole magistrali 11 7,1
Totale 100 100
10
Ostracismo scolastico nei confronti delle aziende
in Italia
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Cifre italiane che contanodiplomi e qualifiche
  • Un quarto dei giovani lascia la scuola senza un
    titolo secondario superiore, una percentuale ben
    superiore alla media europea ( 20 per cento).
    Solo Spagna e Grecia fanno peggio (dati del 1999)
  • A Ginevra, nello stesso anno, 9 studenti su 10
    hanno terminato la scuola secondaria superiore
    con un titolo. Il sistema scolastico riesce ad
    agganciare gli studenti
  • Nel 1999, lItalia era il paese dellUE che aveva
    la percentuale più elevata della popolazione tra
    i 20 e i 24 anni assente sia dallistruzione che
    dal mercato del lavoro quasi il 30 per cento
    rispetto al 16 per cento della media dellUE. Una
    più breve permanenza nel sistema scolastico non
    coincide con un inserimento efficace ed immediato
    nel mondo del lavoro

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Dieci tesi a mo di conclusione
  • Il settore dellistruzione e formazione
    secondaria superiore in Italia è obsoleto e
    rudimentale
  • La rigida distinzione tra curricoli generali e
    professionalizzanti va superata
  • Il conflitto fra responsabilità dello stato e
    delle regioni non ha ragione dessere
  • La tendenza dominante va nel senso della
    creazione di una varietà di forme flessibili di
    formazione ( nel 1999 a Ginevra per i 350
    diplomati degli istituti professionali ad
    indirizzo sociale-sanitario si sono riscontrati
    61 percorsi di formazione diversi)

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Dieci tesi a mo di conclusione
  • La creazione di formazioni in alternanza tra
    scuola e lavoro è urgente
  • Questi tipi di formazione funzionano sia sul
    piano dellintegrazione professionale, sia su
    quello della soddifazione degli studenti ed
    infine dal punto di vista del perfezionamento
    professionale ulteriore
  • Le formazioni in alternanza non precludono il
    conseguimento di una maturità professionale e
    quindi studi superiori o di specializzazione
  • E indispensabile colmare la grave lacuna della
    mancanza di scuole universitarie professionali e
    di istituti professionali avanzati ( scuole
    tecniche o professionali specializzate) per
    qualificare linsieme degli indirizzi di studio
    professionalizzanti

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Dieci tesi a mo di conclusione
  • La realizzazione di una riforma del settore
    secondario superiore non è fattibile senza la
    cooperazione fra tutti i partners sociali, ossia
    le aziende, le associazioni professionali
    padronali , i sindacati, i docenti e le autorità
    scolastiche. Né la scuola, né le aziende possono
    pretendere di dettare ed imporre le loro
    soluzioni
  • Proprio perché gli interessi dei vari attori
    possono essere molto divergenti è indispensabile
    approntare strumenti di valutazione, di
    sorveglianza e di verifica efficaci. E' utile
    sapere che questi strumenti non abbondano, anche
    nei paesi come la Svizzera, la Germania o la
    Danimarca dove vige una forte tradizione nel
    campo dellistruzione e formazione professionale
    il settore scolastico e quello aziendale non
    cooperano volentieri i docenti dei corsi
    professionalizzanti fanno fatica ad inventare e
    costruire una pedagogia propria e a non avere
    come punto di mira la formazione liceale
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