Title: Diapositiva 1
1INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA _at_ INNOVAZIONE DIDATTICA
a cura di ANGELA ORABONA
2I sogni di oggi sono la realtà di domani
Robert Goddart
3- Se A è il successo nella vita
- allora A è uguale a x più y più z.
- Il lavoro è x,
- il gioco è y,
- e z è tenere la bocca chiusa.
- Albert Einstein
4- Tre persone erano al lavoro in un cantiere
- edile. Avevano il medesimo compito, ma
- quando fu loro chiesto quale fosse il loro
- lavoro, le risposte furono diverse
- "Spacco pietre" rispose il primo.
- "Mi guadagno da vivere" rispose il secondo.
- "Partecipo alla costruzione di una cattedrale"
disse il terzo.
Peter Schultz
5REGOLAMENTO AUTONOMIA SCOLASTICA Art.21 legge
n.59/1997 Autonomia a tutte le istituzioni
scolastiche e agli istituti educativi D.P.R.
n.275/99 CAP. 1 SCOPO DELLAUTONOMIA art.1-2
Lautonomia delle istituzioni scolastiche non è
da intendersi come un FINE, ma quale MEZZO per
garantire, attraverso interventi di educazione,
formazione e istruzione mirati allo sviluppo
della persona umana, il SUCCESSO FORMATIVO dei
soggetti che ad esse si rivolgono. Lautonomia si
applica, a partire dal 1/sett/2000 a tutte le
istituzioni scolastiche statali e non.
6CAP. 2 PIANO DELLOFFERTA FORMATIVA art.3 Ogni
istituzione predispone e adotta il PIANO
DELLOFFERTA FORMATIVA. (P.O.F.) Questo PIANO,
elaborato dal collegio docenti coerentemente con
gli obiettivi generali ed educative dei diversi
tipi di indirizzi di studio, è il DOCUMENTO
FONDAMENTALE costitutivo dellidentità culturale
ed organizzativa di ogni singola scuola ed
ESPLICITA la progettazione curricolare,
extracurricolare, educativa ed organizzativa.
Questo PIANO è pubblico e viene consegnato agli
alunni e alle famiglie allatto della iscrizione.
7Lautonomia scolastica costituisce la riforma
delle riforme, la più importante riforma
scolastica degli ultimi venti anni, perché
disegna sul piano giuridico una scuola non più
dipendente dal centralismo burocratico. Con la
riforma del Titolo V della Costituzione
lautonomia scolastica ha addirittura assunto il
rango costituzionale. 1) Leducazione per
tutta la vita 2) Lautonomia scolastica
(possibilità di tenere conto del contesto
socio-culturale) 3) Il passaggio dalla
scuola del programma alla scuola del
curricolo.
8 Art.4 AUTONOMIA DIDATTICA
OBIETTIVO il SUCCESSO FORMATIVO
(la promozione delle potenzialità di ciascuno)
tempi e svolgimento delle singole discipline
REGOLANO
- il monte ore annuale di ciascuna disciplina
- la definizione di UNITAdINSEGNAMENTO non
coincidente con lUNITA ORARIA - lattivazione di Percorsi Didattici
Individualizzati - il coinvolgimento di alunni provenienti dalla
stessa classe, da classi diverse e da diversi
anni di corso - laggregazione delle discipline in ambiti e aree
POSSONO DISCIPLINARE
Le singole istituzioni
modalità e criteri di VALUTAZIONE degli alunni
ASSICURANO
i criteri per la VALUTAZIONE periodica del
SERVIZIO offerto nella sua generalità
il recupero dei DEBITI FORMATIVI nuove norme
INDIVIDUANO CRITERI per
il riconoscimento dei CREDITI FORMATIVI
9 Art.5 AUTONOMIA ORGANIZZATIVA
Le Istituzioni Scolastiche
Gli obiettivi generali
ADOTTANO ogni anno
MODALITA ORGANIZZATIVA
coerente con
Il miglioramento dellofferta formativa
Adattamento del calendario scolastico
Orario complessivo del curricolo
Orario destinato alle singole discipline ed
attività
Utilizzazione diversificata dei docenti in
funzione di esigenze metodologiche ed
organizzative
10 Art.6 AUTONOMIA DI RICERCA SPERIMENTAZIONE E
SVILUPPO
Gli aspetti progettuali e valutativi
La formazione e aggiornamento del personale
scolastico
Le Istituzioni Scolastiche Singolarmente e in
rete
Linnovazione metodologica e didattica
CURANO
Una più efficace diffusione delle informazioni,
esperienze e materiale didattico
Lintegrazione tra le diverse articolazionidel
sistema scolastico
11 Art.7 RETI DI SCUOLE
- attività didattiche, di ricerca e di
sperimentazione - attività di formazione e aggiornamento del
personale scolastico - attività amministrativa e contabile
- acquisto di beni e servizi
- scambio temporaneo di docenti
- organizzazione di Laboratori Territoriali per
- - attività didattica e sperimentazione
- - una più efficace circolazione delle
INFORMAZIONI - - la FORMAZIONE del personale scolastico
- - lORIENTAMENTO scolastico e
professionale - altre attività coerenti con le finalità
dellofferta formativa
POSSONO STIPULARE CONVENZIONI
LACCORDO può avere ad oggetto
LACCORDO Dovrà stabilire
LE SCUOLE Singolarmente e in rete
Pubblici Privati
Allo scopo di acquisire beni E servizi ritenuti
utili
POSSONO ADERIRE
a Consorzi
12 Art. 8-9-10 DEFINIZIONE DEI CURRICOLI -
LIVELLO CENTRALE
- le DISCIPLINE e ATTIVITA fondamentali e
obbligatorie e il relativo monte ore annuale - lORARIO OBBLIGATORIO ANNUALE COMPLESSIVO dei
curricoli comprendente - a) la QUOTA NAZIONALE OBBLIGATORIA
- b) la QUOTA OBBLIGATORIA RISERVATA alle
singole istituzioni - i limiti della FLESSIBILITA TEMPORALE per
realizzare compensazioni tra discipline - e attività della QUOTA NAZIONALE
- gli STANDARD
- metodi e scadenze per le RILEVAZIONI PERIODICHE
IL M.P.I. definisce
LIVELLO DECENTRATO
compone
il CURRICOLO OBBLIGATORIO o QUADRO UNITARIO
discipline FONDAMENTALI stabilite a livello
nazionale (QUOTA-NAZIONALE) discipline e
attività liberamente scelte (ambito QUOTA
RISERVATA) INTEGRAZIONE tra le due quote
(nazionale e riservata) modalità di attuazione
della FLESSIBILITA TEMPORALE AMPLIAMENTO
DELLOFFERTA FORMATIVA in favore di
- propri alunni
- popolazione giovanile
- adulti
OGNI ISTITUZIONE SCOLASTICA
13 G L O S S A R
I O ACCORDO DI RETE è un accordo stipulato tra
istituzioni scolastiche per facilitare il
Raggiungimento di obiettivi comuni ed è
depositato presso le rispettive segreterie. Tale
accordo è approvato dal Cons. dellIstituzione.
La parte didattica e/o di ricerca è approvata
anche dal Coll. Doc. In tale accordo si dovranno
precisare i poteri, le competenze e a durata
dellorgano di gestione. CURRICOLO OBBLIGATORIO
quadro unitario è il piano di studi predisposto
dalle singole istituzioni scolastiche. Questo
curricolo indicherà, nel rispetto delle quote
orarie (nazionale e riservata), le discipline e
attività definite a livello nazionale, quelle
individuate dalle singole istituzioni e i margini
di flessibilità (in pratica i Programmi in vigore
saranno progressivamente sostituiti dai
Curricoli). DISCIPLINE della quota nazionale sono
le discipline che compongono un Piano di Studi e
sono definite a livello nazionale nellambito
della quota oraria nazionale obbligatoria. DISCIPL
INE della quota riservata sono quelle discipline
o attività che vengono direttamente scelte dalle
singole istituzioni nellambito della quota
oraria ad esse riservata.
14FLESSIBILITÀ TEMPORALE Ogni singola istituzione
scolastica PUÒ, autonomamente, modificare
(secondo una percentuale stabilita a livello
nazionale) il monte-ore annuale delle discipline,
attraverso unoperazione di decremento/incremento
tra le stesse ore delle discipline. ORARIO
OBBLIGATORIO DI CIASCUN CIRCOLO E linsieme
della quota oraria obbligatoria nazionale e della
quota oraria obbligatoria riservata a ciascuna
situazione. ORGANO DI GESTIONE È lorganismo a
cui le istituzioni scolastiche collegate in rete
affidano la gestione delle risorse finanziarie e
professionali per il raggiungimento delle
finalità del progetto. PIANO OFFERTA FORMATIVA È
il documento fondamentale elaborato da ciascuna
istituzione scolastica. Contiene la progettazione
disciplinare, educativa ed organizzativa. E
elaborato dal Coll. Doc., nel rispetto delle
competenze, ed è adottato dal Cons.
dellIstituzione.
15PIANO DI STUDI È definito a livello nazionale.
Comprende le discipline e il quadro orario,
articolate per grado, tipo ed indirizzo
distruzione. Ciascun Piano di Studi dovrebbe
contenere la percentuale di Flessibilità
Temporale. QUOTA ORARIA NAZIONALE È il quadro
orario annuale predeterminato a livello
nazionale, per ciascun grado, tipo o indirizzo di
studi. Questa quota oraria comprenderà le
discipline ed attività definite a livello
nazionale. QUOTA ORARIA RISERVATA È il quadro
orario riservato obbligatoriamente ad ogni
singola istituzione. In questa quota ciascuna
scuola potrà liberamente individuare quelle
discipline ed attività che andranno ad integrare
quelle stabilite a livello nazionale.
16STANDARDE la soglia di accettabilità (il
livello medio/minimo), riferita allinsieme
degli apprendimenti alla funzionalità ed
efficacia del servizio, nella sua generalità,
erogato da unistituzione scolastica.SUCCESSO
FORMATIVOE riferito alle potenzialità di
ciascun alunno. Ogni istituzione attiverà dei
percorsi formativi funzionali allampliamento
degli apprendimenti e alla crescita educativa di
tutti gli alunni, nel rispetto e riconoscimento
delle diversità e dei ritmi dapprendimento di
ciascuno.UNITÀ DI INSEGNAMENTOE il tempo
dedicato ad una lezione. Non coincide
necessariamente con lunità oraria.
17 IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA
Strumento fondamentale delle diverse
dimensionidellAutonomia è il Piano dellOfferta
Formativa (P.O.F.) Documento della identità
culturale delle singole scuole,che esplicita la
lo progettazione curricolare, extracurricolare,ed
ucativa e organizzativa .
è coerente con Obiettivi generali ed educativi
dei diversi tipi e indirizzi di studio
determinati a livello nazionale
Il P.O.F.
riflette le esigenze della realtà locale e del
suo contesto culturale, economico e sociale
tiene conto della programmazione territoriale
dellofferta formativa
18- P.O.F.Lelaborazione deve essere preceduta da due
tipi di riflessione - La prima riguarda il campo della progettazione,
intesa come assunzione di responsabilità da parte
dellistituzione scolastica a farsi carico di un
orientamento strategico innovativo attraverso - - lelaborazione della sua missione
- - la decisioni in merito al modo di essere e di
funzionare della scuola - - le finalità delle attività poste in essere
- - il campo di intervento dellistituto
- le prospettive di sviluppo
- La seconda riguarda il campo della
organizzazione-gestione delle risorse umane,
senza il contributo delle quali nessun discorso
di innovazione può trasformarsi in innovatività
(processo organizzativo che produce miglioramento
continuo). - il P.O.F. e quindi
- un atto di politica scolastica locale
- un atto di responsabilità contrattuale
- Infatti il P.O.F è uno strumento di
contrattualità formativa dentro e fuori la
scuola, con lutenza e il territorio.
Contrattualità reciproca e finalizzata
allassunzione di responsabilità da parte di
tutte le componenti dirigenti, docenti, alunni,
personale ATA, O.O.C.C (organi collegiali),
genitori, enti e associazioni.
19 FASI DI PROGETTAZIONE DEL P.O.F. I Consigli di
classe predispongono la programmazione annuale
specificando gli obiettivi in termini di
padronanze, di competenze e di abilità. I singoli
insegnanti, a loro volta, sviluppano i Progetti
Didattici disciplinari (o, in gruppo,
trasversali) secondo tale modalità a) si
individuano i saperi e le competenze negli
allievi b) si selezionano i concetti specifici
(modelli epistemologici) della disciplina che
meglio rispondono allampliamento della mappatura
delle conoscenze negli allievi c) si selezionano
metodi e tecniche, strumenti e linguaggi,
funzionali allo stile cognitivo degli allievi,
suddividendoli in gruppi omogenei/eterogenei
secondo le competenze da sviluppare d) si
pianifica lintervento formativo lungo un
percorso principale alla cui conclusione deve
essere indirizzato tutto il gruppo e) si
prevedono per lo stesso compito molteplici
situazioni formative sulla base dei diversi
modelli cognitivi in modo da garantire a tutti un
apprendimento personalizzato f) si predispongono
percorsi didattici individualizzati per gli
allievi in situazione di handicap o con gravi
svantaggi nellapprendimento.
20 21CARATTERISTICHE DELLA NUOVA CULTURA
Dalla logica della progettazione in parallelo Alla logica della concertazione
Dalla considerazione dellEnte Locale fornitore di servizi Alla considerazione dellEnte Locale partner progettuale
Dalla rivendicazione delle differenze Alla valorizzazione delle congruenze
Dai rapporti informali Ai rapporti formalizzati
Dalla struttura a castello Alla struttura di rete
Dalla logica autarchica Alla logica associativa
Dalla chiusura Allapertura
Dalla staticità Al dinamismo
Dalla deresponsabilizzazione Alla responsabilità
22RIFLESSIONI
- La scuola ha compreso veramente ciò che
lautonomia permette? - Ha utilizzato, finalizzato, dato un senso alla
flessibilità? - Dal tempo settimanale rigido al monte ore
annuale? - E passata dalla centralità della classe alla
centralità dellalunno? - Dallattenzione allorganizzazione
dellinsegnamento allattenzione
dellapprendimento? - Dal giudizio alla valutazione formativa?
- Dai contenuti disciplinari alle competenze?
- Dal programma alla progettazione curricolare?
- Dallesecutività alla progettualità?
- Dalla dipendenza allautonomia?
- Ha avviato il dibattito sul curricolo, che è il
nucleo centrale del POF, il percorso che la
scuola, con tutte le agenzie del territorio
struttura affinché lalunno abbia diritto alla
cittadinanza?
23IL CURRICOLO NELLA SCUOLA DELLAUTONOMIA
24Il curricolo nellAutonomia didattica e
organizzativaRichiamato art. 8 Decreto 275
Attuativo Autonomia
- Definizione delle regole e delle garanzie per
la progettazione e la realizzazione - della flessibilità,
- della diversificazione,
- dellefficienza e dellefficacia del servizio
scolastico, - dellintegrazione e del miglior utilizzo delle
risorse e delle strutture.
25Curriculum AutonomiaCosa è?
- Un percorso che lIstituzione Scolastica
organizza - anche con il territorio su indicazione del C.I
affinchè gli alunni abbiano - Conoscenze
- Abilità
- Competenze
- Capacità
- Competenze indispensabili per conoscersi e
conoscere il mondo - Atteggiamenti
26FINALITA del CURRUCOLO
- Dare ai ragazzi strumenti per continuare ad
imparare, a conoscere, a essere e a vivere con
gli altri
27AUTONOMIA
Il curricolo organizza e descrive lintero
percorso formativo che uno studente compie, dalla
scuola dellinfanzia alla scuola secondaria.
28LELABORAZIONEDEL CURRICOLO
Adattamento dei programmi ad una situazione
concreta, questo è il CURRICOLO, utilizzando
tutto ciò che è concesso dallautonomia
(flessibilità, )
- Obiettivi generali del processo formativo
- Scegliere i contenuti e organizzarli
- Obiettivi specifici di apprendimento relativi
alle competenze degli alunni - Discipline e attività costituenti la quota
nazionale dei curricoli e il relativo monte ore
annuale - Modalità organizzative Metodi, strumenti,
tecniche di verifica
29 CURRICOLO
Curricolo Piani di Studio Unità di
apprendimento http//www.pubblica.istruzione.it/ne
ws/2007/indicazioni_nazionali.shtml
http//www.ic-turoldo.it/
30- La progettazione curricolare è unoperazione
complessa che coinvolge tutti i fattori connessi
con il processo educativo, dai contenuti agli
esiti formativi.
Il curricolo va costruito nella scuola, non viene
emanato dal centro per essere applicato
Tale costruzione deve permettere laccordo tra
istanza centrale, normativa e unitaria, ed
istanza locale, pragmatica e flessibile
La costruzione del curricolo implica una
considerazione della scuola come luogo di ricerca
INNOVAZIONE EDUCATIVA
31LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO LE INDICAZIONI per
IL CURRICOLO
IL CURRICOLO è IL CUORE DIDATTICO del PIANO
dellOFFERTA FORMATIVAIl complesso delle
esperienze/percorsi di apprendimento delle
opportunità formative
che
una scuola sceglie progetta, predispone per
propri alunni
gli alunni compiono e realizzano in forme
organizzate
- istruzione / formazione
Nel processo di
32 LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO
- Non è emanato dal centro per essere applicato
- Va predisposto allinterno
- del Piano dellOfferta Formativa
- Va costruito nella scuola-comunità educante
in verticale - in orizzontale
La costruzione deve permettere laccordo tra
Istanza centrale-normativa-unitaria
Istanza locale, pragmatica e flessibile
33- LE INDICAZIONI SONO IL QUADRO DI RIFERIMENTO PER
LA PROGETTAZIONE DEL CURRICOLO - Il processo di costruzione
- non è conclusivo
- si configura come ricerca e innovazione
- attraverso
La rielaborazione delle pratiche didattiche
interne di una comunità professionale
Il rapporto dialettico con le comunità
scientifiche esterne
34LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO
lasse dei valori CULTURA-SCUOLA-PERSONA
la scuola nel nuovo scenario
- DEVE FORNIRE GLI STRUMENTI e i SUPPORTI
per - affrontare i cambiamenti rapidi di una societa
complessa - riorganizzare/reinventare i propri
saperi/competenze - affrontare lincertezza e la mutevolezza degli
scenari - Offrire occasioni di apprendimento dei saperi e
linguaggi culturali di base -
35LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO
lasse dei valori CULTURA-SCUOLA-PERSONA
centralità della persona
- SINGOLARITÀ E COMPLESSITÀ DI OGNI PERSONA
- STUDENTE AL CENTRO DELLAZIONE EDUCATIVA
- PROMOZIONE DEI LEGAMI COOPERATIVI
- ELABORARE STRUMENTI DI CONOSCENZA PER
- COMPRENDERE I CONTESTI socio-culturali-antropolo
gici - AGIRE IN TALI CONTESTI
36LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO
Lasse dei valori CULTURA-SCUOLA-PERSONA
una nuova cittadinanza
collaborazione fra scuole ed attori
extrascolastici
La famiglia unalleanza educativa
Scuola-territorio/comunità Integrazione e
sinergie
- SISTEMA EDUCATIVOFORMARE CITTADINI DELLEUROPA E
DEL MONDO - Costruzione di collettività ampie e composite
- Esperienze culturali nei diversi spazi e tempi
della storia - Acquisire gli alfabeti dellimparare a vivere e
convivere
37LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO
Lasse dei valori CULTURA-SCUOLA-PERSONA
un nuovo umanesimo
per fronteggiare il cambiamento
creazione di connessioni disciplinari
Dominio dei singoli ambiti disciplinari
superare la frammentazione
Nuova alleanza fra saperi in ambito Umanistico/art
istico Scientifico/tecnologico
38LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO lasse degli
strumenti culturali LE FINALITA DELLA SCUOLA
DELLINFANZIA per un CURRICOLO VERTICALE
Sviluppo dellIDENTITA dellAUTONOMIA delle
COMPETENZEesplorazione-osservazione-confronto del
SENSO della CITTADINANZA
39LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO lasse degli
strumenti culturali LE FINALITA DEL PRIMO CICLO
dISTRUZIONE per un CURRICOLO VERTICALE
Elaborazione dellesperienza e dellidentità
personale
Alfabetizzazione culturale di base
Esercizio della cittadinanza attiva
40LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO
IL CURRICOLO SI STRUTTURA
- NEL PASSAGGIO
- Dagli ambiti e campi dellesperienza
- (luoghi del fare e dellagire orientati ai
sistemi simbolico-culturali) - Allemergere e definirsi delle discipline
- Strumenti di indagine che dispongono di
- Linguaggi, concetti specifici
- Metodi e procedure caratterizzanti
41LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO
- DallACQUISIZIONE degli apprendimenti di base
alla - PADRONANZA degli ALFABETI DI BASE
- DISCIPLINARI
- ACQUISIZIONE DEI LINGUAGGI SIMBOLICI
- INTRODUZIONE DEI QUADRI TEORICI E METODOLOGICI
- RICERCA DI APPROCCI INTEGRATI,
- -connessioni pluridisciplinari (allinterno delle
aree con discipline epistemologicamente affini o
fra aree diverse) - - esperienze interdisciplinari
42COSTRUZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL
CURRICOLO lasse degli strumenti culturali
GLI ASSI CULTURALI obbligo dIstruzione
DISCIPLINE RAGGRUPPATE PER AREE
1. AREA LINGUISTICO- ARTISTICO-
ESPRESSIVA 2. AREA STORICO GEOGRAFICA 3.
AREA MATEMATICO- SCIENTIFICO TECNOLOGICA
- - Asse dei linguaggi
- - Asse matematico
- Asse scientifico
- tecnologico
- - Asse storico sociale
43 COSTRUZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
- specifici della scuola riferiti ad attività
e discipline - strategici per raggiungere
- i traguardi per lo sviluppo di competenze
indicati
Nella scuola primaria al termine del terzo e
quinto anno
Nella scuola secondaria di I grado al termine del
terzo anno
44COSTRUZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Analizzare gli obiettivi per ritrovarvi LE
CONOSCENZE articolate in informazioni
componenti procedurali concetti LE ABILITA
intese come -saper fare utilizzando le
conoscenze apprese -elemento costitutivo delle
competenze
45 LO SVILUPPO delle COMPETENZE
COSTRUZIONE E ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
TRAGUARDI per lo sviluppo delle COMPETENZE
Nella prospettiva delle
- - Per discipline /aree disciplinari al termine
- della scuola infanzia nei vari campi di
esperienza - della scuola primaria
- della scuola secondaria
COMPETENZE CHIAVE a CONCLUSIONE
DELLOBBLIGO DI
ISTRUZIONE D.M 139 22 agosto 2007
46I TRAGUARDI PER LO SVILUPPO delle COMPETENZE
- Posti al termine degli snodi significativi del
percorso curricolare - Finalizzano lintervento educativo /Orientano i
percorsi di apprendimento - In progressione verticale-in forma intensificata
Dal QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE E TITOLI Le
competenze indicano la comprovata capacità di
usare conoscenze, abilità e capacità personali,
sociali e/o metodologiche, in situazioni di
lavoro o di studio e nello sviluppo professionale
e personale le competenze sono descritte in
termini di responsabilità ed autonomia
47Verso LE COMPETENZE CHIAVE del nuovo OBBLIGO DI
ISTRUZIONE
- OTTO COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
- Imparare ad imparare
- Progettare
- Comunicare
- Collaborare e partecipare
- Agire in modo autonomo e responsabile
- Risolvere problemi
- Individuare collegamenti e relazioni
- Acquisire ed interpretare linformazione
48LORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
indicazioni come testo aperto
scelte di metodi- organizzazione
- Articolazione dei tempi didattici
- Organizzazione degli spazi
- Modalità di conduzione delle attività didattiche
- - di aula e laboratorio - di classe e gruppi
classe - Processi di ricerca e sperimentazione
- Documentazione
Implicazione del DPR 275 99
49LORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
indicazioni come testo aperto
scelte di valutazione
- Agli insegnanti compete
- La responsabilità della valutazione
- La scelta degli strumenti (criteri elaborati
dagli OOCC) - La valutazione precede, accompagna, segue i
percorsi curricolari - Funzione formativa -di accompagnamento
- -di stimolo al miglioramento
continuo
RESPONSABILITÀ DELLAUTOVALUTAZIONE
50LORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Valore
dellambiente di apprendimento Evidenziato per
scuola infanzia e primo ciclo come CONTESTO
MOTIVANTE
SCUOLA INFANZIA lapprendimento avviene per
esperienza ed esplorazione lambiente/gli spazi
devono essere funzionali alla pedagogia attiva,
promuovere intuizioni, scoperte,
corresponsabilità e cooperazione
PRIMO CICLO Contesti idonei ad incoraggiare
esplorazione e scoperta, cooperazione
realizzazione di forme laboratoriali e la
consapevolezza del proprio apprendimento
Implicazione del DPR 275 /99
51COSTRUZIONE ED ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLOle
INDICAZIONI e LAUTONOMIA SCOLASTICA
- DPR 275 / 99 REGOLAMENTO AUTONOMIA
- Art. 8 DEFINIZIONE CURRICOLI
- E il documento di riferimento dellautonomia
scolastica (che inquadra le possibilità di
scelta) - E tuttora documento fondamentale in materia
di CURRICOLO
52COSTRUZIONE ED ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Attualità del DPR 275 art. 8 Definizione dei
curricoli
IL MIUR DEFINISCE 1. GLI OBIETTIVI GENERALI
DEL PROCESSO FORMATIVO 2. GLI OBIETTIVI
SPECIFICI DI APPRENDIMENTO/ e le COMPETENZE
degli ALUNNI 3. LE DISCIPLINE E LE ATTIVTÀ
COSTITUENTI LA QUOTA NAZIONALE DEI CURRICOLI ED
IL MONTE ORE ANNUALE 4. LORARIO OBBLIGATORIO
ANNUALE COMPLESSIVO QUOTA NAZIONALE E QUOTA
RISERVATA ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE 5. I
LIMITI DI FLESSIBILITÀ TEMPORALE per la
COMPENSAZIONE TRA DISCIPLINE/ATTIVITÀ DELLA QUOTA
NAZIONALE 6.GLI STANDARD RELATIVI ALLA QUALITÀ
DEL SERVIZIO
53 COSTRUZIONE ED ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO DPR
275 allart. 8
LE SINGOLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
determinano LA QUOTA LORO RISERVATA
con DISCIPLINE E ATTIVITA da esse LIBERAMENTE
SCELTE nei limiti di flessibilità -
compensazioni fra discipline -
lampliamento offerta formativa - le
discipline/attività facoltative-opzionali
54Art. 8. 2 Le Istituzioni scolastiche determinano
nel POF il CURRICOLO OBBLIGATORIO dei propri
alunni
A) LA QUOTA NAZIONALE OBBLIGATORIA
B) LA QUOTA RISERVATA ALLE ISTITUZIONI
SCOLASTICHE
- nellintegrazione A B
- è garantito il carattere unitario del sistema
istruzione - è valorizzato il pluralismo culturale e
territoriale - si definiscono le azioni per rispondere alle
esigenze formative degli alunni - di famiglie -
territorio
Il curricolo della singola istituzione scolastica
viene personalizzato
55COSTRUZIONE ED ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLOle
NUOVE INDICAZIONI IL DL 59
(L. 53 / 2003) il DL 59 / 2004 è
tuttora in vigore definisce il tempo scuola
obbligatorio e facoltativo-opzionale tuttavia
non menzionato nelle nuove Indicazioni
LE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO -attuano un
processo di revisione delle Indicazioni
Nazionali attraverso gradualità e
sperimentazione
56 COSTRUZIONE ED ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
DL 59/04 INDICAZIONI NAZIONALI per PSP
OF Obiettivi formativi
significativi per ogni alunno OSA
Obiettivi specifici apprendimento UDA
percorsi di contenuti/attività/ metodi/
soluzioni organizzative per
trasformare conoscenze-abilità
in competenze Insieme di UDA PSP
(piani studio personalizzati)
PECUP PORTFOLIO TUTOR
57 DL 59-04 e DM 31-08-07
- OGPF/OF quadro teorico
CULTURA-SCUOLA-PERSONA
- OSA OBIETTIVI di
APPRENDIMENTO - UDA non citate non
abolite - PSP sostituiti dal
CURRICOLO - PECUP sostituito da TRAGUARDI
per SVILUPPO - COMPETENZE
- PORTFOLIO (possibile come
documentazione) - TUTOR Abolito
58IPOTESI DI PROGETTAZIONE CURRICOLARE
MACROPROGETTAZIONE Offerta Formativa curricolare
nuove Indicazioni - DPR 275- indicazioni
nazionali
- CURRICOLO NAZIONALE CON INSEGNAMENTI OBBLIGATORI
- CURRICOLO DI SCUOLAquota riservata alle
istituzioni scolastiche - corsi di studio obbligatori
- corsi di studio obbligatori ma opzionali
- Quota facoltativa /opzionale (DL 59-04)
- (es 27 h 3h sc. Primaria /294 sc. Secondaria 1
gr.)
59IPOTESI DI PROGETTAZIONE CURRICOLARE
- MICROPROGETTAZIONEMODELLI LOGICO-ORGANIZZATIVI
delle - ATTIVITA
DIDATTICHE - UDA quale validità mantengono?
- NON VENGONO INDICATI MODELLI OPERATIVI
dettagliati per lorganizzazione dellattività
didattica sono demandati alle scuole - Tuttavia si parla di CONTENUTI-METODI-ORGANIZZAZIO
NE - Disperdere la componente metodologico-didattica
sperimentata con le precedenti Indicazioni
Nazionali ? - Alleggerire limpostazione progettuale UDA?
- Riprendere modelli precedenti?
60IPOTESI DI PROGETTAZIONE CURRICOLARE
- MICROPROGETTAZIONE definizione di
- contenuti / obiettivi apprendimento/competenze
per attività e classi - delle componenti di flessibilità
- interazioni disciplinari
- tempi unità orarie - modularità
- formule organizzative -classi-gruppi classe
-
-compresenze/contemporaneità - metodologie/laboratori-spazi attrezzati/
strumentazioni
61LE COMPETENZE
- NEI NUOVI PERCORSI DELLA SECONDARIA SUPERIORE
62LIDENTITA DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI
E CONNOTATA DALLINTEGRAZIONE TRA UNA SOLIDA
BASE di ISTRUZIONE GENERALE E LA CULTURA
PROFESSIONALE CHE CONSENTE AGLI STUDENTI di
SVILUPPARE I SAPERI E LE COMPETENZE NECESSARI AD
ASSUMERE RUOLI TECNICI OPERATIVI NEI SETTORI
PRODUTTIVI E di SERVIZIO di RIFERIMENTO,
CONSIDERATI NELLA LORO DIMENSIONE SISTEMICA
63GLI ISTITUTI PROFESSIONALI
- POSSONO SVOLGERE, IN REGIME di SUSSIDIARIETA E
NEL RISPETTO DELLE COMPETENZE ESCLUSIVE - DELLE REGIONI IN MATERIA, UN RUOLO INTEGRATIVO E
COMPLEMENTARE RISPETTO AL SISTEMA di ISTRUZIONE E
FOMAZIONE PROFESSIONALE AI FINI DEL RILASCIO
DELLE QUALIFICHE E DEI DIPLOMI PROFESSIONALI
64ISTRUZIONE PROFESSIONALE
- Ai fini della realizzazione dellofferta
coordinata tra i percorsi degli istituti
dellistruzione professionale e quelli di
istruzione e formazione professionale possono
essere concordate specifiche intese tra il MIUR
il MEF e le singole regioni interessate per la
sperimentazione di nuovi modelli organizzativi e
di gestione degli istituti professionali, anche
in relazione allerogazione dellofferta
formativa
65DIVERSA IDENTITA
- LICEI
- Strumenti culturali e metodologici per una
comprensione approfondita della realtà, affinchè
lo studente si ponga, con atteggiamento
razionale, creativo, progettuale e critico, di
fronte a situazioni, a fenomeni e problemi
prosecuzione in percorsi accademici -
-
- ISTITUTI TECNICI
- Solida base culturale a carattere scientifico e
tecnologico - Costruita attraverso linguaggi e metodologie di
carattere generale e specifico - Espressa da un limitato numero di ampi indirizzi
correlati a settori fondamentali per lo sviluppo
economico e produttivo del Paese
66PROFILI CULTURALI E RISULTATI di APPRENDIMENTO
(allegato A)
- Intervenire nelle diverse fasi e livelli del
processo produttivo, dallideazione alla
realizzazione del prodotto, per le parti di
propria competenza, utilizzando gli strumenti di
progettazione, documentazione e controllo. - Approfondire la conoscenza di concetti principi e
teorie scientifiche e di processi tecnologici
anche attraverso esemplificazioni pratiche - Individuare il ruolo della tecnologia come
mediazione fra la scienza e la vita quotidiana
- ISTRUZIONE TECNICA
- SETTORE TECNOLOGICO
- LICEO SCIENTIFICO
- OPZIONE SCIENTIFICO TECNOLOGICA
-
67PROFILI CULTURALI E RISULTATI di APPRENDIMENTO
(allegato A)
- Cogliere nessi ed interazioni tra le scienze
economiche giuridiche e sociali - Individuare le categorie antropologiche utili per
la comprensione e classificazioni dei fenomeni
culturali - Operare nel governo dei sistemi aziendali con
riferimento a previsione, organizzazione,
conduzione, gestione e controllo - Operare nel sistema informativo dellazienda e
contribuire sia alla sua innovazione sia al suo
adeguamento organizzativo e tecnologico
- LICEO DELLE SCIENZE UMANE
- OPZIONE ECONOMICO SOCIALE
- ISTITUTO TECNICO
- SETTORE ECONOMICO
- - AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING -
68LE COORDINATE PER I NUOVI PERCORSI
- Passaggio dallapprendimento per discipline
allapprendimento per competenze - Flessibilità dellimpianto formativo e
funzionalità dei contenuti di tutte le discipline
generali e di indirizzo alle competenze da
conseguire - Integrazione dei saperi scientifici e tecnologici
con i saperi linguistici e storico sociali nel
quadro degli assi culturali e delle competenze di
cittadinanza - Dimensione laboratoriale
- Governance dellistituzione scolastica
69Riordino dell'istruzione secondaria di 2 grado
- Articolo 3
- (Articolazione del sistema dei licei)
- Il sistema dei licei comprende i licei artistico,
classico, linguistico, musicale e coreutico,
scientifico e delle scienze umane. - Il Liceo scientifico ha come opzione quella delle
Scienze applicate il Liceo delle scienze umane
ha l'opzione economico-sociale.
70Settori dell'Istituto tecnico
- Tecnici due macrosettori, economico e
tecnologico - Indirizzi del settore economico
- a) Amministrazione, Finanza e Marketing
- b) Turismo
- Indirizzi del settore tecnologico
- a.Meccanica, Meccatronica ed Energia b.
Trasporti e Logistica - c.Elettronica ed Elettrotecnica d. Informatica e
Telecomunicazioni - e. Grafica e Comunicazione f. Chimica, Materiali
e Biotecnologie - g. Sistema Moda h. Agraria, Agroalimentare e
Agroindustria - i. Costruzioni, Ambiente e Territorio.
71Istituti professionaliSettore dei servizi
- a. Servizi per lagricoltura e lo sviluppo
rurale - b. Servizi socio-sanitari
- c. Servizi per lenogastronomia e lospitalità
alberghiera - d. Servizi commerciali.
72Istituti ProfessionaliSettore Industria ed
Artigianato
- a) Produzioni industriali ed artigianali
- b) Manutenzione e assistenza tecnica.
73Per tutti gli indirizzi
- Insegnamento, nel 5 anno, di una disciplina
non linguistica in lingua straniera
74Ambito organizzativo delle Scuole
- Possibilità di istituire
- Dipartimenti
- Comitati tecnico-scientifici
75Autonomia e flessibilità - Licei
- La quota dei piani di studio rimessa alle singole
istituzioni scolastiche nellambito degli
indirizzi definiti dalle Regioni, tenuto conto
delle richieste degli studenti e delle loro
famiglie, non può essere superiore al 20 per
cento del monte ore complessivo nel primo
biennio, al 30 per cento nel secondo biennio e al
20 per cento nel quinto anno, fermo restando che
lorario previsto dal piano di studio di ciascuna
disciplina non può essere ridotto in misura
superiore a un terzo nellarco dei cinque anni e
che non possono essere soppresse le discipline
previste nellultimo anno di corso nei piani di
studio. - Lutilizzo di tale quota non dovrà determinare
esuberi di personale.
76Autonomia e flessibilità Istituti Tecnici
- Gli Istituti Tecnici possono utilizzare la
quota di autonomia del 20 dei curricoli,
nellambito degli indirizzi definiti dalle
regioni .... sia per potenziare gli insegnamenti
obbligatori per tutti gli studenti, con
particolare riferimento alle attività di
laboratorio, sia per attivare ulteriori
insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli
obiettivi previsti dal piano dellofferta
formativa.
77Flessibilità - Istituti Tecnici
- Gli Istituti Tecnici utilizzano i seguenti
spazi di flessibilità, intesi come possibilità di
articolare in opzioni le aree di indirizzo, per
corrispondere alle esigenze del territorio e ai
fabbisogni formativi espressi dal mondo del
lavoro e delle professioni, con riferimento
allorario annuale delle lezioni entro il 30
nel secondo biennio e il 35 nellultimo anno. La
citata flessibilità è utilizzata nei limiti delle
dotazioni organiche assegnate senza determinare
esuberi di personale
78Flessibilità Istituti Professionali
- Possono utilizzare la quota del 20 dei
curricoli, nellambito degli indirizzi definiti
dalle regioni, sia per potenziare gli
insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti,
con particolare riferimento alle attività di
laboratorio, sia per attivare ulteriori
insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli
obiettivi previsti dal piano dellofferta
formativa. Tale quota è determinata in base
all'orario complessivo delle lezioni nel primo
biennio e nel complessivo triennio. - Ulteriori spazi di flessibilità per
articolazione in opzioni delle aree di indirizzo - entro il 35 nel secondo biennio
- entro il 40, nell'ultimo anno
- entro il 25, anche nel primo biennio, per un
ruolo complementare rispetto all'istruzione
professionale.
79Regolamenti di Riordino dell'istruzione
secondaria di 2 gradoD.P.R. 15 marzo 2010
- In riferimento a tutti gli indirizzi di
studio si precisa che i risultati
dell'apprendimento sono declinati in conoscenze,
abilità e competenze in relazione alla
Raccomandazione del Parlamento europeo e del
Consiglio del 23 aprile 2008, sulla costituzione
del quadro europeo delle qualifiche per
lapprendimento permanente (EQF), anche ai fini
della mobilità delle persone sul territorio
dellUnione europea.
80Conoscenze, abilità, competenze
- Si rinvia alla definizione univoca che ne dà
il quadro europeo delle qualifiche e dei titoli
(European Qualification Framework, di seguito
indicato con EQF) conoscenze indicano il
risultato dellassimilazione di informazioni
attraverso lapprendimento.
81Conoscenze, abilità competenze
- Abilità indicano la capacità di applicare
conoscenze e di usare know-how per portare a
termine compiti e risolvere problemi le abilità
sono descritte come cognitive (uso del pensiero
logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che
implicano labilità manuale e luso di metodi,
materiali e strumenti)
82Conoscenze, abilità competenze
- Competenze indicano la comprovata capacità di
usare conoscenze, abilità e capacità personali,
sociali e/o metodologiche, in situazioni di
lavoro o di studio e nello sviluppo professionale
e/o personale le competenze sono descritte in
termini di responsabilità ed autonomia.
83Il cum-peterecome convergenza di molteplici
prestazioni
- Se la competenza si configura come capacità
complessa autonoma e responsabile - di
svolgere e portare a buon approdo un determinato
compito, essa deve presupporre, come sedimentato
patrimonio della persona, il concorso di più
abilità. - Ad esempio, in un compito di traduzione da una
lingua classica o moderna, il convergere di
molteplici abilità poste in gioco prevede almeno
i seguenti elementi - padronanza adeguata dei due polisistemi
linguistici - possesso delle tematiche trattate, con
riferimento agli ambiti disciplinari e culturali
a cui afferiscono - capacità di governo di linguaggi specifici
- adozione nella lingua di arrivo di un codice
espressivo adeguato.
84Progettare per competenzeSoggetti di azione
Consigli di Classe, Collegi dei Docenti, con
possibile collaborazione dei Dipartimenti e dei
C.T.S.
- La progettazione per competenze intese sia come
competenze strategiche, chiave di cittadinanza
attiva, sia come specifiche competenze
culturalmente trasversali alle discipline di
studio - progettazione che costituisce un
presupposto fondamentale delle normative previste
dal Riordino della scuola superiore, significa
curvare lo statuto delle discipline di studio su
un traguardo di applicazione autonoma e
responsabile, da parte dello studente, in
contesti non consuetudinari e non necessariamente
familiari.
85Documentabilità o meno di una competenza
- Ne consegue che condizioni essenziali per
l'accertamento di una competenza siano - un protocollo di rilevazione, in grado di
registrare, con una osservazione specifica, i
risultati di approdo, anche in contesti diversi
da quello nel quale si è svolto inizialmente
l'apprendimentoad esempio, l'osservazione delle
prestazioni di un allievo in un ambiente diverso
dalla scuola o, comunque, in una sede informale
di apprendimento, offre un maggiore spettro di
opportunità di registrazione - l'adozione di mirate forme di verifica
documentale le prove di verifica dovranno essere
articolate in modo tale da cogliere non uno solo
schema di studio e/o di azione, ma più livelli di
prestazione - l'assunzione di parametri mirati di valutazione
degli apprendimenti. -
- .
86Necessità di una interazione
- Ne consegue la necessità di una organica
interazione, con un vero e proprio tessuto
connettivo, fra azioni di - didattica orientativa
- didattica laboratoriale
- Valutazione, con particolare rilievo da dare alla
valutazione di processo - modalità di
valutazione in grado di registrare sia le
competenze iniziali della persona, sia quelle
conseguite con l'apprendimento. - Autovalutazione che è da intendersi come vera e
propria competenza di governo o comunque di
gestione del proprio percorso di apprendimento.
Significativa, in quanto rilevare i traguardi
raggiunti è grande stimolo di motivazione.
87Laboratorio
- Si configura come ambiente e come stile di
pensiero - si finalizza ad approfondire le conoscenze, per
rafforzare le capacità e le competenze personali
di apprendimento autonomo - ha come suo fondamento un protocollo di
osservazione dei processi di apprendimento
dell'allievo. -
88Didattica laboratoriale (1)
- Privilegia
- un apprendimento partecipativo per il
miglioramento delle capacità di elaborare
processi finalizzati alla responsabile
assunzione di decisioni, allascolto e al
rispetto per gli altri - un apprendimento esperienziale, con il
potenziamento della curiosità e della voglia di
sperimentare.
89Didattica laboratoriale (2)
- Esplorazione della realtà lalunno viene messo
a contatto con lambiente e con i fenomeni
quotidiani in modo consapevole e soprattutto
operativo. - La didattica nella attività di laboratorio
- presenta compiti e problemi autentici,
situazioni significative della complessità del
reale - si fonda su tecniche di apprendimento
cooperativo - per il miglioramento delle competenze sociali e
relazionali.
90Didattica orientativa (1)
- In prospettiva di sistema, assume le seguenti
caratteristiche - coniuga aspetti informativi, educativi, formativi
e di consulenza - si articola in diversi tipi di interventi e di
strumenti, sia disciplinari che trasversali, con
lattribuzione di compiti specifici a diverse
figure (insegnanti, referenti di classe e di
Istituto, Funzioni Strumentali, esperti esterni).
91Didattica orientativa (2)
- non è episodica, ma parte integrante della
quotidianità curricolare - è graduale, in quanto prevede risposte ad
esigenze della fase evolutiva e metodologie di
attenzione alle connotazioni soggettive dei
destinatari - è trasversale, in quanto interessa tutte le
discipline, in unottica interdisciplinare.
92Didattica orientativa, in rapporto allo statuto
delle discipline (3)
- Problemi da porsi
- Di quale o di quali discipline è crocevia la mia
materia di insegnamento? Per esempio,
l'insegnamento della Geografia e della Storia,
strutturabile come un unicum, a quali scelte
tematiche e culturali mi porta? - Qual è la funzione della mia materia nel
curricolo scolastico? - Come impostare, ad esempio, la didattica delle
Scienze integrate?
93Didattica orientativa, in rapporto alla
valutazione e all'autovalutazione (4)
- Distinzione fra il valutare le conoscenze e il
valutare le competenze Prove di verifica
mirata. - Come sviluppare unautovalutazione dello studente
funzionale ad una attività di autoregolazione dei
suoi processi?
94Didattica orientativa e formazione dei docenti (5)
- Quali esigenze di formazione in servizio
sullorientamento provengono dagli insegnanti?
Con quali modalità? (per esempio disponibilità
di materiali sui siti web, percorsi progettuali
condivisi tra ordini diversi di scuole, corsi di
formazione, pratiche di ricerca-azione,
co-progettazione, confronti fra scuole )
95Didattica orientativa e conoscenza epistemologica
delle discipline (6)
- Quali sono i nuclei fondanti e le metodologie
specifiche della mia disciplina o delle
discipline raggruppate nella mia materia? (ad
esempio, l'uso del documento di archivio in luogo
del documento saggistico-storiografico quale
ruolo riveste nell'insegnamento della Storia?) - E' più efficace, ad esempio, un assetto di
analisi degli eventi storici secondo una
impostazione lineare-sequenziale, oppure con un
impianto a raggiera e per problemi ?
96Didattica orientativa e valutazione di processo
(7)
- Quali le motivazioni degli studenti
nellapprendimento della disciplina? - Quali competenze orientative può promuovere la
disciplina? - Quali strumenti di lettura del contesto può
offrire? - Quali i metodi didattici idonei a promuovere
competenze orientative nella dimensione della
cittadinanza attiva? - Quali dispositivi di valutazione sono i più
idonei ad orientare?
97Una necessaria reductio ad unum di ambiti di
lavoro
- La progettazione per competenze e la didattica
laboratoriale in classe - implicitamente
richiamate nel testo dei Regolamenti di Riordino
della Scuola superiore presuppongono una
didattica orientativa e comportano una maggiore
attenzione sulla valutazione di processo.
98LE COMPETENZE
- EUROPEAN QUALIFICATION FRAMEWORK
- QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE
99LIVELLI CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE
I C. GENERALI di BASE A. di BASE NECESSARIE A SVOLGERE MANSIONI/COMPITI SEMPLICI LAVORO O STUDIO, SOTTO LA DIRETTA SUPER VISIONE, IN UN CONTESTO STRUTTURATO
II C. PRATICA di BASE IN AMBITO di LAVORO O di STUDIO A. COGNITIVE E PRATICHE di BASE NECESSARIE ALLUSO di INFORMAZIONI PERTINENTI PER SVOLGERE COMPITI E RISOLVERE PROBLEMI RICORRENTI USANDO STRUMENTI E REGOLE SEMPLICI LAVORO O STUDIO SOTTO LA SUPERVISIONE CON UN CERTO GRADO di AUTONOMIA
100LIVELLI CONOSCENZE ABILITA COMPETENZE
III C. DI FATTI , PRINCIPI, PROCESSI E CONCETTI GENERALI, IN AMBITO di STUDIO O di LAVORO UNA GAMMA di ABILTIA COGNITIVE E PRATICHE NECESSARIE A SVOLGERE COMPITI E RISOLVERE PROBLEMI SCEGLIENDO ED APPLICANDO METODI di BASE, STRUMENTI, MATERIALI ED INFORMAZIONI ASSUMERE LA RESPONSABILITA di PORTARE A TERMINE COMPITI NELLAMBITO DEL LAVORO O DELLO STUDIO ADEGUARE IL PROPRIO COMPORTAMENTO ALLE CIRCOSTANZE NELLA SOLUZIONE di PROBLEMI
IV C. PRATICA E TEORICA IN AMPI CONTESTI IN UN AMBITO di LAVORO O di STUDIO UNA GAMMA di ABILTIA COGNITIVE E PRATICHE NECESSARIE A RISOLVERE PROBLEMI SPECIFICI IN UN CAMPO di LAVORO O di STUDIO SAPERSI GESTIRE AUTONOMAMENTE, NEL QUADRO DELLE ISTRUZIONI IN UN CONTESTO di LAVORO O di STUDIO, di SOLITO PREVEDIBILI, MA SOGGETTI A CAMBIAMENTI SORVEGLIARE IL LAVORO DI ROUTINE DI ALTRI, ASSUMENDO UNA CERTA RESPONSABILITA PER LA VALUTAZIONE ED IL MIGLIORAMENTO di ATTIVITA LAVORATIVE O di STUDIO
101IL NUOVO MODELLO FORMATIVO un confronto
- Definizione dei risultati di apprendimento alla
fine del percorso quinquennale - Descrizione dei risultati di apprendimento in
termini di Competenze Abilità Conoscenze - Definizione delle abilità e conoscenze secondo un
percorsoTOP DOWN - CURRICOLO VERTICALE
-
- Per ogni singola disciplina si costruisce un
percorso che inizia dal primo anno e prosegue
fino al quinto anno
102LA DISCIPLINA
- ANALISI DISCIPLINARE
-
- DEFINIZIONE DEI CONTENUTI ESSENZIALI
- INSERIMENTO DEI CONTENUTI NEI PERCOSI PER
COMPETENZE -
- CURRICCOLO ORIZZONTALE
- UNO STRUMENTO PER PROMUOVERE LE COMPETENZE
103RAPPRESENTAZIONEDEI RISULTATI DI APPRENDIMENTO
- Elenco delle competenze
- al termine del percorso quinquennale
-
-
COMPETENZA IN ESITO N ..
Primo biennio, secondo, quinto anno
DISCIPLINA DI RIFERIMENTO .
(ore). DISCIPLINE CONCORRENTI .. (ore)
(ore).
104COMPETENZE INDICANO COMPROVATA CAPACITA di USARE
-
- CAPACITA PERSONALI, SOCIALI, E/O METODOLOGICHE
IN SITUAZIONI di LAVORO O di STUDIO E NELLO
SVILUPPO PROFESSIONALE E/O PERSONALE
105 SISTEMA GOVERNANCE
- I SOGGETTI
- IL CONTESTO INTERNO
- IL CONTESTO ESTERNO
- PROGRAMMAZIONE CURRICULARE
106I SOGGETTI
- COLLEGIO DOCENTI
- CTS-DIPARTIMENTI
- CONSIGLI di CLASSE
-
107 DIFFERENZE TRA
- IL DPR N.275/99 consente alle istituzione
scolastiche di disporre di spazi di autonomia
didattica e organizzativa, di ricerca,
sperimentazione e sviluppo, sia come singole
istituzioni scolastiche che come reti di scuole - Le istituzioni scolastiche possono modificare il
monte ore annuale di tutte le discipline per una
quota oraria non superiore al 20 (comprende la
quota riservata alle regioni) - Gli studenti sono obbligati alla frequenza degli
insegnamenti facoltativi prescelti i cui
risultati di apprendimento concorrono alla
valutazione complessiva
- E riferita solo allarea di indirizzo
- Incide con percentuali diverse sullorario del
percorso quinquennale - E funzionale allo sviluppo del curricolo
verticale ed alle diverse tipologie di
istituzioni scolastiche - Risponde alle esigenze degli studenti, del
territorio, del mondo del lavoro, della ricerca e
delle professioni - Consente di articolare gli indirizzi per i quali
il regolamento governativo non prevede opzioni - Consente di utilizzare nel primo biennio, le
opzioni per il rilascio, in regime di
sussidiarietà, di qualifiche triennali di
competenza delle Regioni
1.1.13
108FLESSIBILITA OPZIONI
- NELLE QUOTE di FLESSIBILITA E POSSIBILE
ARTICOLARE LE AREE di INDIRIZZO IN OPZIONI ANCHE
CON INSEGNAMENTI ALTERNATIVI -
- GLI INSEGNAMENTI ALTERNATIVI ATTIVABILI SONO
COMPRESI IN UN APPOSITO ELENCO NAZIONALE
109ARTICOLAZIONI O OPZIONI???
- LE ARTICOLAZIONI SONO PERCORSI DELLAREA di
INDIRIZZO STABILI NEL TEMPO - LE OPZIONI SONO PERCORSI DELLAREA di INDIRIZZO
SOGGETTI A VELOCE EVOLUZIONE
110LINCIDENZA DELLA FLESSIBILITA IN RELAZIONE ALLA
DIVERSA IDENTITA
ISTRUZIONE TECNICA PRIMO BIENNIO 20 SECONDO BIENNIO 30 QUINTO ANNO 35
ISTRUZIONE PROFESSIONALE 25 35 40
ISTRUZIONE LICEALE 20 30 20
111CARATTERISTICHE INNOVATIVE
- Risultati di apprendimento declinati in
competenze, abilità e conoscenze secondo il
Quadro europeo dei titoli e delle qualifiche
(EQF), per favorire la mobilità delle persone
nellUnione europea - Centralità dei laboratori
- Stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro per
apprendere in contesti operativi - Possibile collaborazione con esperti esterni per
arricchire lofferta formativa e sviluppare
competenze specialistiche
112INTEGRAZIONE DELLE SCIENZE
- Non è una disciplina ma una metodologia per
programmare gli apprendimenti trasversalmente
alle diverse discipline - Coinvolge tutti i docenti del Consiglio di Classe
e può essere estesa non solo alle discipline
scientifiche in senso stretto ma anche a tutte le
altre - Organizzatori concettuali come nuovi strumenti
per la didattica
113ORGANIZZATORI CONCETTUALI
- categorie che permettono la facile transizione
attraverso vari domini di conoscenza - elementi strutturali che permettono
esplicitazioni contestuali plurime - facilitano lo studente ad adattarsi in modo
flessibile alle varie situazioni problematiche
reali - facilitano lespansione dello spazio mentale
individuale e collettivo aumentando la
consapevolezza in merito a come simpara - esempi energia, entropia, ecc.
114La Riforma Gelmini ha aumentato i margini di
autonomia dei singoli istituti, che hanno ora la
possibilità di modificare i piani di studio ed i
quadri orari per migliorare e rafforzare
l'offerta formativa. Gli strumenti messi a
disposizione dal nuovo regolamento sono
sostanzialmente tre1. quota d'autonomia2.
quota di potenziamento3. insegnamenti
facoltativi. E' opportuno quindi conoscerli, per
utilizzarli correttamente.
1151. La quota d'autonomia (Regolamento dei licei,
Art. 10, 1c) Ogni istituto può, mantenendo
inalterato il monteore annuale complessivo,
modificare il quadro orario spostando alcune ore
da una disciplina ad un'altra. Non è possibile,
però, modificare il quadro orario a proprio
piacimento. E' necessario seguire alcune regole
fondamentali1) non è possibile modificare più
del 20 del monterore annuale nel primo biennio e
nel quinto anno e non più del 30 nel secondo
biennio2) non è possibile ridurre una
disciplina per più di un terzo delle ore previste
nell'intero quinquennio3) non possono essere
soppresse discipline previste al quinto anno4)
non è possibile superare le 27 ore complessive
nei primi due anni e le 30 ore negli ultimi tre
(tutte le ore eccedenti saranno, infatti, a
carico dell'istituto e verranno considerate
"insegnamenti aggiuntivi")5) infine, l'utilizzo
di tale quota non dovrà determinare ulteriore
esubero di personale.
1162. La quota di potenziamento (Regolamento dei
licei, Art. 10, 3) Ogni istituto può richiedere
inoltre un organico aggiuntivo, per svolgere
alcune ore di lezione oltre le 27 previste nel
primo biennio e le 30 previste negli ultimi tre
anni. Potranno essere potenziati gli insegnamenti
obbligatori già presenti nel quadro orario,
incrementandone l'orario, oppure potranno essere
inseriti degli insegnamenti aggiuntivi tra quelli
indicati nell'allegato H del regolamento E'
tuttavia necessario ricordare che1) il
Ministero non è tenuto a concedere queste ore
aggiuntive2) verranno concesse con maggiore
probabilità le ore di potenziamento che
utilizzano docenti di classi di concorso in
esubero (la scuola potrebbe quindi facilmente
chiedere di utilizzare i docenti interni