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Centrali eoliche

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La rampa di presa di carico delle turbine idrauliche dipende ... Turbine Pelton Turbine Francis Turbine Kaplan Centrali idrauliche Centrali ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Centrali eoliche


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Centrali eoliche
  • Gli aerogeneratori di una centrale eolica sono
    sostanzialmente costituiti da una turbina eolica
    (di fatto un elica a una o più pale) collegata ad
    un generatore elettrico (quasi sempre una
    macchina asincrona).

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Principi di funzionamento e definizioni
  • I generatori eolici trasformano lenergia
    cinetica di una massa daria in energia meccanica
    di rotazione

A sezione spazzata dalle pale v velocità del
vento ? densità dellaria
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Principi di funzionamento e definizioni
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Principi di funzionamento e definizioni
  • La velocità di rotazione della turbina eolica è
    molto modesta, specie per le taglie più elevate
    tipicamente tale valore è dellordine di 45-60
    giri/minuto.
  • Fenomeno causato delle leggi dellarodinamica
    (necessità di velocità subsoniche).
  • I generatori necessitano quindi di moltiplicatori
    di giri (problemi peso, manutenzione, rumore)

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Principi di funzionamento e definizioni
  • Il rendimento di conversione dei generatori
    eolici è piuttosto basso teoricamente il limite
    superiore è inferiore al 60, in pratica supera
    di poco il 40

Cp coefficiente di potenza
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Producibilità
  • La producibilità dipende innanzi tutto dalla
    disponibilità di vento costante.
  • Date le leggi fisiche dellaerodinamica
    (dipendenti dal cubo della velocità) e la grande
    aleatorietà del vento, è evidente che la
    producibiltà di questi impianti non può essere
    elevata.
  • L attuale producibilità media annua in Italia si
    aggira sulle 1600 h/anno. Difficilmente si
    potranno ottenere (anche in futuro) producibilità
    superiori a 2000 h/anno.

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Producibilità
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Tipologie di generatori turbina a velocità
fissa e passo variabile
  • Generatore macchina asincrona a gabbia di
    scoiattolo.
  • Sistema di controllo dellangolo di incidenza
    delle pale complesso
  • Allacciamento alla rete diretto tramite
    trasformatore.
  • Avviamento dalla rete in corto circuito.
  • Manutensione sistema di controllo del passo.

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Tipologie di generatori turbina a velocità
variabile e passo fisso
  • Generatore macchina sincrona con controllo
    delleccitazione.
  • Sistema di controllo della velocità di rotazione
    tramite inverter (tensione/corrente impressa).
  • Allacciamento alla rete tramite inverter.
  • Avviamento tramite inverter rete/batterie.
  • Manutenzione inverter, macchina elettrica
    (spazzole).

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Tipologie di generatori turbina a velocità
fissa e passo fisso
  • Generatore macchina asincrona.
  • Sistema di controllo della velocità di rotazione
    assente (saturazione per stallo).
  • Allacciamento alla rete diretto tramite
    trasformatore.
  • Avviamento dalla rete in corto circuito.

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Allacciamento alla rete elettrica
  • Un problema generale riguarda la necessità di
    realizzazione di una linea per il collegamento
    della centrale eolica al più vicino nodo della
    rete (di distribuzione).
  • Lenergia da produzione eolica è non
    programmabile ed accumularla (batterie) costa
    troppo di conseguenza queste centrali non
    possono essere utilizzate per i servizi di rete.
  • Le centrali eoliche installate in sistemi isolati
    non possono essere utilizzate da sole ma sempre
    in presenza di altra generazione programmabile
    (per es. gruppi elettrogeni)

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Allacciamento alla rete elettrica macchine a
velocità fissa
  • Problemi di variazione di tensione (effetto
    flicker).
  • Problemi in fase di avviamento.
  • Vantaggi legati alla semplicità dello schema.

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Allacciamento alla rete elettrica macchine a
velocità variabile
  • Possibili problemi legati alla presenza di
    armoniche.
  • Vantaggi in fase di avviamento e per garantire la
    stabilità della tensione.

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Mappa del vento in Italia
  • E stata costruita una procedura per realizzare
    una mappa del vento tridimensionale relativa a
    tutto il territorio italiano.
  • La mappa è stata realizzata in Italia partendo da
    un opportuno modello (WINDS) e tarando i
    risultati sulle misure disponibili sul
    territorio.
  • Il modello è stato sviluppato al CESI e fa parte
    delle attività relative alla ricerca di
    sistema.
  • I risultati non sono utilizzabili per definire i
    siti in maniera precisa, ma sono utili le
    indicazioni generali.
  • Nella figura è riportato il risultato a 50 m dal
    suolo.

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Mappa del vento in Italia
Mappa della velocità media del vento a 50 m.
s.l.t.
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Possibili siti non convenzionali montagna
  • Le aree fino a 1000-1200 m i siti si vanno
    rapidamente esaurendo.
  • Oltre i 1000 m aumentano i problemi autorizzativi
    (comunità montane, parchi, ecc.) ed i costi
    (trasporto del materiale, linea di trasmissione,
    ecc.).
  • Per quote fino a 1800-2000 m si ha un consistente
    aumento del numero di ore equivalenti/anno dei
    generatori (si stimano almeno 180 h/anno ogni 100
    m di aumento di quota) con conseguente riduzione
    del costo medio di produzione del kWh.
  • Ci sono esempi in Austria e Svizzera.

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Possibili siti non convenzionali off-shore
  • In altri paesi europei sono in fase di sviluppo
    progetti per linstallazione off-shore.
  • Vantaggi dovuti alla maggiore costanza del vento
    e conseguente aumento del numero di ore
    equivalenti per anno (fino al 30).
  • Maggiori costi dovuti alle fondazioni, in parte
    compensati da macchine di potenza maggiore (fino
    a 5 MW).
  • Necessità di sfruttare siti con fondali non
    superiori a 15 m (costo fondazioni).
  • In Italia nelle zone con acque non profonde cè
    mediamente poco vento. Indicazioni riportate in
    fig.

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Installazioni eoliche in Italia
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Evoluzione potenza eolica installata in Italia
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Centrali idrauliche
  • Lenergia posseduta da una massa di acqua di peso
    G ad una altezza utile H è pari a
  • La potenza ottenibile è pari alla derivata
  • Tenendo conto dei rendimenti la potenza
    ottenibile è pari a

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Centrali idrauliche
  • Le trasformazioni energetiche avvengono
  • Nella condotta forzata
  • Nel distributore
  • Nella girante
  • Dalla applicazione del teorema del Bernoulli si
    possono quantificare tali trasformazioni nelle
    differenti sezioni

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Centrali idraulichetrasformazione nella
condotta forzata
  • Lequazione di continuità impone

e quindi
se
  • Di conseguenza
  • Cioè la condotta trasforma lenergia di posizione
    in energia di pressione (a meno delle perdite di
    carico)

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Centrali idraulichetrasformazione nel
distributore e nella girante
  • Lequazione di continuità impone

e quindi
da cui
  • Di conseguenza
  • Cioè il distributore e la girante trasformano
    lenergia di pressione in energia cinetica (a
    meno delle perdite di carico)

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Centrali idrauliche
  • Il grado di reazione di una turbina è il rapporto
    tra lenergia potenziale di pressione residua
    alluscita del distributore e lenergia
    potenziale in ingresso.
  • La rampa di presa di carico delle turbine
    idrauliche dipende essenzialmente dai tempi di
    manovra consentiti dalle condotte forzate sono
    comunque molto rapidi (in pochi minuti si può
    arrivare fino alla potenza massima).
  • Le forme dei distributori e delle giranti variano
    con il tipo di turbina
  • Turbine Pelton
  • Turbine Francis
  • Turbine Kaplan

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Cosa si intende per Generazione Distribuita
  • Impianti di generazione di piccola e media taglia
    (da qualche centinaio di kW a qualche MW)
    localizzati vicino ai carichi.
  • Impianti isolati (raramente) o connessi alla rete
    di distribuzione.
  • Gli impianti da fonti rinnovabili fanno
    tipicamente parte di questa categoria.

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Tecnologie disponibili per la generazione
distribuita
  • Impianti a fonte rinnovabile fotovoltaici,
    eolici, idraulici, biomasse,...
  • Motori primi convenzionali alternativi diesel e
    a gas, turbine a gas.
  • Motori primi innovativi microturbine e celle a
    combustibile.

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Alcune limitazioni riguardanti i motori primi
  • I motori alternativi diesel e a gas e le celle a
    combustibile rendono disponibili per
    lutilizzazione termica tipicamente fluidi a
    bassa entalpia (acqua a circa 90 C).
  • Sempre per motori alternativi diesel e a gas è
    possibile utilizzare una parte del calore residuo
    per ottenere vapore, ma sempre ad entalpia
    relativamente bassa (gas di scarico disponibili a
    temperature di circa 200 250 C).

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Alcune caratteristiche tecniche dei motori primi
Motore Diesel Motore a gas Turbina Microturb.
Rend. Elettrico 27 - 44 24 - 40 25 - 40 23 - 33
Rend. Totale 85 - 88 85 - 88 80 - 90 70 80
Potenza kW 3 - 20000 5 - 5000 500-30000 30 - 200
Disponibilità 90 - 94 95 - 97 92 - 96 92 97
Nox ppm 400 30 - 95 10 - 25 9 45
Rumore db 70 - 120 70 - 120 75 - 90 70 80
Vita h1000 20 - 60 48 - 60 90 - 150 60 - 80
Generatore /kW 200 - 350 250 - 750 300 - 900 800 - 1100
Manuten. c/kWh 0.5 - 3 0.5 - 3 0.3 - 0.8 0.5 - 1
Caldaia Rec./kW 75 - 150 75 - 150 100 - 200 75 - 350
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Limpianto sperimentale dellUniversità di Pisa
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Condizioni tecnico-economiche di applicabilità
della GenDis
  • Cè convenienza economica solamente in presenza
    di cogenerazione.
  • Dal punto di vista operativo il gruppo può essere
    gestito
  • Ad inseguimento elettrico
  • Ad inseguimento termico
  • A generazione programmata (elettrica o termica)

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I vantaggi potenziali per un auto-produttore
  • Possibilità di effettuare produzione combinata di
    energia elettrica e calore, sia per uso proprio
    sia per rivendita tale opportunità, se ben
    studiata, comporta in generale una riduzione dei
    costi energetici.
  • Sensibile miglioramento della continuità della
    alimentazione dellenergia elettrica allutenza
    dellauto-produttore e della relativa qualità del
    servizio.

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I vantaggi potenziali per un auto-produttore
  • Quando ricorrono le condizioni per la
    cogenerazione (IRE)
  • lenergia prodotta da questi impianti è neutra
    rispetto ai Cerificati Verdi
  • gli impianti hanno priorità di dispacciamento

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Quali vantaggi introduce la GD(distributori e
clienti finali)
  • I potenziali vantaggi della GD per i distributori
    ed i clienti finali sono proporzionali al livello
    di penetrazione della generazione stessa.
  • Tali vantaggi sono inoltre strettamente collegati
    alla possibilità di una gestione della GD
    profondamente diversa da quella attuale (che fra
    laltro corrisponde ad un livello di penetrazione
    modesto).

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Quali vantaggi introduce la GD(distributori e
clienti finali)
  • Tra i potenziali vantaggi della GD per i
    distributori ed i clienti finali si possono
    ricordare
  • miglioramento della continuità della fornitura e
    della qualità del servizio
  • riduzione delle perdite di rete
  • differimento dei rinforzi di rete dovuti ad
    aumento del carico
  • possibili riduzioni delle potenze transitanti
    nella rete nelle ore di alto carico (peak
    shaving)
  • costi energetici più bassi in virtù della
    maggiore efficienza energetica.

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Problematiche di interfaccia con la rete
  • Poiché la rete di distribuzione è passiva e
    radiale le protezioni sono unidirezionali
    pertanto la GenDis deve sottostare a specifiche
    di allacciamento alla rete molto rigide.
  • In particolare si deve distaccare dalla rete per
    mancanza di tensione, potendo però alimentare in
    isola il carico interno (di stabilimento).

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Problematiche di interfaccia con la rete
  • Schema tipico di installazione di gruppi GenDis
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