La sperimentazione clinica: - PowerPoint PPT Presentation

About This Presentation
Title:

La sperimentazione clinica:

Description:

Title: PowerPoint Presentation Last modified by: Staniscia Created Date: 1/1/1601 12:00:00 AM Document presentation format: Presentazione su schermo – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:56
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 21
Provided by: sitiab
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: La sperimentazione clinica:


1
UNIVERSITA DEGLI STUDI G. dANNUNZIO
CHIETI SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN IGIENE E
MEDICINA PREVENTIVA Direttore Prof. Ferdinando
Romano
  • La sperimentazione clinica
  • normativa e protocolli

Specializzando Dott. Antonello TEDESCHI
Relatore Prof. Francesco SCHIOPPA
Anno Accademico 2002/2003
2
Evoluzione della normativa
  • controllo della qualità corrispondenza tra il
    contenuto della confezione e la formula
    dichiarata
  • controllo della sicurezza (primum non nocere)
  • hanno costituito i primi criteri di
    accettabilità dei farmaci
  • controllo dellefficacia non più basato su
    criteri di soggettività ma sulla dimostrazione
    oggettiva dellattività terapeutica per mezzo
    dello studio clinico controllato fondato su
    modelli statistici

3
Evoluzione della normativa (II)
Evoluzione della normativa (II)
  • dimostrazione dellattendibilità e credibilità
    dei dati garantita dalle buone pratiche
    farmaceutiche
  • GMP (Good Manifacturing Practice)
  • GLP (Good Laboratory Practice)
  • GCP (Good Clinical Practice)
  • con lintento di garantire lintegrità dei dati e
    la riproducibilità
  • delle procedure con cui i dati stessi vengono
    prodotti.

4
Evoluzione della normativa (III)
  • armonizzazione internazionale attraverso
  • creazione dellAgenzia Europea per la valutazione
    dei farmaci (EMEA)
  • istituzione di procedure di registrazione
    comunitarie che coinvolgono strutture
    sopranazionali sulla base di un identico dossier
    di registrazione
  • creazione del Comitato delle Specialità
    Farmaceutiche (CPMP) che costituisce lorgano
    tecnico di consultazione dellEMEA
  • standardizzazione del formato del dossier di
    registrazione tramite lNTA (Notice to
    Applicants) linea guida per la stesura del
    dossier.

5
  • Losservanza delle GCP, in Europa, è richiesta
    dalla direttiva 91/507 recepita, in Italia, con
    il D.M. 15 luglio 1997.
  • I concetti fondamentali delle GCP sono
  • ETICA proteggere i soggetti partecipanti allo
    studio
  • RESPONSABILITA obblighi dello sponsor, del
    ricercatore, del monitor
  • GESTIONE DEI DATI come i dati devono essere
    raccolti ed elaborati
  • STATISTICA modelli per giustificare il disegno
    sperimentale e lanalisi dei dati
  • ASSICURAZIONE DI QUALITA come i dati devono
    essere controllati.
  • Le GMP assicurano la riproducibilità delle
    caratteristiche dei lotti attraverso le procedure
    di convalida del metodo di fabbricazione.

6
  • GLP gli studi che devono essere condotti in GLP
    sono quelli di
  • mutagenesi,
  • tossico-cinetica,
  • farmacodinamica (variabilità individuale,
    gruppi a rischio).
  • Lo studio tossicologico va deciso caso per
    caso in relazione alle caratteristiche del
    farmaco, allimpiego terapeutico previsto, ed
    alla popolazione cui è rivolto.
  • Va giustificata con evidenze sperimentali la
    forma farmaceutica selezionata e la sua
    composizione in relazione allimpiego
    terapeutico.
  • La scelta degli eccipienti va giustificata ed
    ottimizzata.
  • Impurezze possono richiedere approfondimenti
    tossico-farmacologici.
  • Controllo dei livelli plasmatici
    utilizzando modelli statistici
  • (valutazione efficacia e tollerabilità).

7
Metodi di registrazione
  • Formato unico del dossier di registrazione.
  • In Europa sono vigenti tre procedure di
    registrazione
  • PROCEDURA NAZIONALE per prodotti di interesse
    nazionale e strutture sopranazionali non vengono
    coinvolte.
  • PROCEDURA CENTRALIZZATA è direttamente gestita
    dallEMEA e da luogo a decisioni vincolanti per
    lintera comunità.
  • PROCEDURA DECENTRALIZZATA basata sul mutuo
    riconoscimento da parte di un paese membro della
    registrazione già rilasciata da un altro stato
    membro.
  • In condizioni particolari la registrazione può
    essere concessa prima del termine delliter
    sperimentale subordinandola alla presentazione di
    dati successivamente.

8
Sviluppo preclinico e clinico di un farmaco
  • FASI PRECLINICHE tappe precedenti limpiego
    sulluomo.
  • tossicità acuta in due specie animali
    seguendo due vie di somministrazione, una
    delle quali è quella che si prevede verrà
    utilizzata nelluomo
  • tossicità subacuta per tre mesi ed in due o più
    specie alla fine di tale periodo organi e
    tessuti degli animali impiegati vengono
    studiati sotto il profilo anatomo-patologico
  • tossicità a lungo termine da sei mesi a due
    anni
  • carcinogenesi topi e ratti per la durata media
    della loro vita
  • studi tossicologici sulla fertilità e teratogenesi

9
  • LE FASI CLINICHE (I, II, III, IV) valutano
    efficacia e tollerabilità sulluomo.
  • FASE I condotta su un numero ristretto di
    volontari, sani, maschi e adulti, con
    somministrazione singola e ripetuta per valutare
    il range posologico, la tollerabilità,
    lassorbimento, la distribuzione, leliminazione,
    ecc.
  • Possono, inoltre, essere valutate solo reazioni
    avverse al farmaco (RAF) assai comuni, di lieve
    entità e correlate allattività farmacologica.
  • FASE II studi inizialmente in aperto e
    successivamente controllati su alcune centinaia
    di persone, con esclusione di sottogruppi in
    trattamento con altri farmaci o affetti da altra
    patologia, donne in età fertile, bambini ed
    anziani.

10
  • FASE III condotta su alcune migliaia di
    pazienti, comprendenti anche sottogruppi
    precedentemente esclusi nefropatici,
    epatopatici, fasce estreme di età. Permette di
    valutare anche RAF di una certa rarità
    (1500-11000).
  • Gli studi condotti sulluomo, impiegando un
    farmaco prima della sua commercializzazione, non
    possono fornire unesatta riproduzione delle
    condizioni reali a causa di
  • ristretto numero di pazienti
  • tempi di terapia relativamente brevi
  • artificialità delle indagini condotte in maniera
    controllata in ospedale ed in popolazioni
    selezionate.

11
  • FASE IV (FARMACOVIGILANZA) condotta dopo
    limmissione in commercio del farmaco identifica
    RAF estremamente rare, nonché associazioni con
    altri farmaci, o in presenza di patologie
    associate.
  • Fin dagli anni 60 la normativa sancisce
    lobbligo, da parte dei medici, di segnalare
    le possibili reazioni avverse nonché
  • il monitoraggio delle aziende farmaceutiche
    degli effetti collaterali dei farmaci
  • luso di apposite schede da parte degli
    informatori scientifici per le segnalazioni
  • lobbligo della sorveglianza per tutta la vita
    commerciale del farmaco
  • listituzione del Dipartimento per la
    valutazione dei medicinali e la farmacovigilanza
    presso il ministero della Salute
  • listituzione di un responsabile della
    farmacovigilanza presso le ASL e le aziende
    farmaceutiche.

12
Bioetica
  • AUTONOMIA in passato, i soggetti non
    venivano informati non solo dei rischi, dei
    benefici e delle procedure che la sperimentazione
    comportava, ma anche del fatto stesso di essere
    coinvolti in una sperimentazione.
  • Ciò ha portato alla nascita del consenso
    informato completa informazione degli obiettivi,
    disagi, rischi e libertà di decidere se aderire o
    meno.
  • Per i minori, lincompleta comprensione
    rende necessario il consenso del tutore a meno
    che si tratti di interventi salva-vita o se gli
    stessi risultati non possono essere ottenuti con
    adulti normali.

13
Bioetica (II)
  • NON MALEFICENZA (NON NOCERE) il divieto di
    arrecare danno al paziente appariva messo in
    pericolo dai possibili benefici derivanti dal
    progresso della scienza medica.
  • GIUSTIZIA per es. la sperimentazione di un
    trattamento che sarà comunque assai costoso e
    non sarà mai disponibile ai gruppi più
    disagiati non può essere effettuata su una
    popolazione proveniente da tali gruppi.
  • Farmaci per lAIDS le associazioni di
    sieropositivi hanno chiesto la presenza di loro
    rappresentanti non solo nei comitati etici ma
    anche nelle stesse commissioni incaricate di
    elaborare il disegno dello studio

14
Bioetica (III)
  • COMITATI ETICI struttura indipendente formata da
    medici e non medici per la tutela dei
    diritti, della sicurezza e del benessere dei
    soggetti coinvolti in uno studio clinico. Da
    parere favorevole al protocollo, allidoneità
    degli sperimentatori e delle strutture, dei
    metodi e del materiale.
  • DICHIARAZIONE DI HELSINKI nella ricerca
    sulluomo il benessere della singola persona
    deve sempre prevalere sui possibili vantaggi per
    la scienza e la società.

15
Bioetica (IV)
  • ART. 32 COSTITUZIONE nessuno può essere
    obbligato ad un trattamento sanitario se non per
    disposizioni di legge la legge non può in nessun
    caso violare i limiti imposti dal rispetto della
    persona umana.
  • ART. 5 CODICE CIVILE assunzione di rischi non
    suscettibili di produrre minorazioni gravi e
    permanenti.

16
La normativa recente
  • ISPEZIONI il Ministero della Salute
    diffida dal condurre sperimentazioni senza
    osservare le procedure autorizzative e la
    normativa vigente non sono un fatto
    meramente burocratico ma finalizzate alla tutela
    della salute e dei diritti dei volontari nonché
    dei futuri pazienti.
  • Mette in atto attività di informazione,
    formazione, richiamo scritto, ed ispezione degli
    stabilimenti e controllo dei medicinali da parte
    di ispettori.

17
La normativa recente (II)
  • PLACEBO il D.M. del 18 marzo 1998 dice che i
    pazienti del gruppo di controllo non possono
    essere privati di una terapia efficace se
    questa è disponibile e non possono essere
    trattati con un placebo se ciò comporta
    sofferenza, prolungamento di malattia o rischio.
    Luso del placebo appare incompatibile con
    la Dichiarazione di Helsinki ad ogni
    paziente, inclusi quelli del gruppo di
    controllo dovrebbe essere assicurata la miglior
    prova diagnostica ed il miglior mezzo
    terapeutico.

18
  • Le sperimentazioni di ogni fase possono
    essere effettuate negli ospedali pubblici o in
    quelli ad essi equiparati (Legge 833), negli enti
    di ricerca (Legge 833), nelle Università e negli
    istituti di ricovero e cura a carattere
    scientifico (D.M. 13 maggio 1999).
  • Nelle unità dove non sono previsti posti letto,
    il medico deve essere presente almeno durante il
    tempo di permanenza dei pazienti, e deve essere
    comunque reperibile durante le ore in cui i
    pazienti non sono presenti presso lunità stessa.
  • FARMACI DI DERIVAZIONE BOVINA ED EMODERIVATI il
    Ministero della Salute ha imposto il divieto
    di commercializzare e sottoporre a
    sperimentazione clinica questo tipo di
    farmaci se non accompagnati da certificati che
    assicurano la loro sicurezza.

19
  • I REGISTRI sono istituiti alcuni registri presso
    il Dipartimento per la valutazione dei medicinali
    e la Farmacovigilanza
  • il registro dei comitati etici
  • il registro dei giudizi di notorietà
  • il registro delle sperimentazioni
  • il registro dei centri privati
  • i registri, compilati e consultati per via
    telematica costituiscono la banca dati della
    Sperimentazione clinica (Osservatorio Nazionale).
  • MMG e PLS i medici di medicina generale ed
    i pediatri di libera scelta possono condurre
    sperimentazioni che si riferiscono alle
    affezioni non richiedenti ricovero ospedaliero,
    largamente diffuse sul territorio.

20
Conclusioni
  • I vantaggi ottenuti con la globalizzazione
    delle procedure della Sperimentazione e della
    Registrazione hanno comunque comportato un
    aumento dei costi, tale da mettere in pericolo
    nel prossimo futuro aziende o stati che non
    dispongono di risorse economiche e di
    tecnologie proprie delle multinazionali.
  • Inoltre cè il problema della sperimentazione
    rivolta a farmaci per le malattie rare la
    maggior parte delle aziende incentivano
    ovviamente le ricerche su quei farmaci dalla
    cui vendita potranno ricavare dei profitti.
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com